“Sono un detenuto che ha incontrato Papa Francesco, questa persona incredibilmente umile che ci rende tutti uguali, gregge col pastore, famiglia insieme al padre, Chiesa, con lui, davanti a Dio. Ho trovato la mia pietra d’angolo”: parole di Carlo Scaraglio, uno dei 17 detenuti del carcere Don Bosco di Pisa che il 19 febbraio hanno incontrato il Papa. Le ho salutate con un bicchiere di Vino Nuovo.
Quando un carcerato va da Papa Francesco
36 Comments
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bella! grazie
Sì, anche tra i detenuti ci sono dei tesori nascosti.
Nel video del CTV sulla celebrazione della Festa del Perdono di ieri c’è un momento interessante, dal min. 48.20
http://www.radiovaticana.va/player/index_fb.asp?language=it&tic=VA_C4YD96ZB
Mons. Marini accompagna Francesco al confessionale a lui riservato, ma prima di entrare il papa indica il confessionale di fronte e si reca a confessarsi inginocchiandosi davanti al presbitero che attendeva i penitenti.
Vorrei chiederti, Luigi, se ricordi altri pontefici in confessionale come penitenti, in modo pubblico.
Io al momento no, ma ho la memoria corta, o forse il gesto non era stato così sottolineato, ma mi colpisce, perché invitiamo continuamente i genitori a dare l’esempio ai figli, ma non siamo in genere abituati a ricevere l’esempio dai pastori.
La mia dedica a tutti i detenuti:
http://www.youtube.com/watch?v=l_aVAxRrmhE
Oddio a me è sembrata un po’ un’immagine di altri tempi vedere la grata, l’inginocchiatoio.
Anche con i politici per carità tutto il peggio del mondo su di loro però la gentilezza mi pare sempre più evangelica della freddezza.
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201403/140329monaco.pdf
In questo continuo a dire che a volte è un po’ troppo duro.
Anceh Galantino ha usato toni un po’ troppo compiaciuti:
http://www.asca.it/news-Cei__mons__Galantino__il_papa_con_i_politici_e__stato_troppo_buono-1375991-POL.html
Per quanto come tutti disprezzi la nostra attuale classe politica mi fa brutto pensare che la Chiesa salga sul carro dell’antipolitica.
Noi celebravamo la riconciliazione coi bambini seduti sulla panca con il prete.
Un giorno un piccolo ci ha detto che si vergognava. Che tutti lo vedevano seduto là e lui si vergognava.
Il chiuso del confessionale, la sedia o l’inginocchiatoio a scelta, la possibilità di chiudere la grata, sono stati visti come un luogo di libertà.
Strano? Non è che le nostre prassi pastorali classiche hanno in sé una sapienza antropologica da recuperare?
Che poi si contraddice affermando che stando a contatto con la gente si corrompono ancora di più, infatti la ggente non è che sia poi tanto meglio della Kasta, questo la Chiesa dovrebbe sempre dirlo ad alta voce pena cadere nella demagogia.
Impressione mia
Sara
lui si è inginocchiato davanti dove non c’è la grata, infatti su qualche sito trad qualcuno ha storto il naso. Comunque sono d’accordo con te, il confessionale ricorda tempi andati. Io mi confesso sempre, come fanno credo ormai quasi tutti, seduta su un banco accanto al prete che conosco da vari anni.
La foto però è bella ci da un bel esempio e aiuta a desacralizzare il papato.
I politici ( corrotti) non li sopporta proprio: in Argentina i Kirchner li ha bastonati varie volte: quando ce vò, ce vò.
Sara
la gente sarà pure corrotta ma i livelli di Formigoni and company sono difficilmente raggiungibili, anche perchè loro non se ne vergognano neanche più
Si ma sono 20 anni che ad ogni elezione ci aspettiamo politici non corrotti se si corrompono alla velocità della luce dovremmo accettare il fatto che siamo un popolo facilmente corruttibile no?
Basta pensare ai cittadini che evadono le tasse (e spesso lo fanno dando la colpa allo stato che ti costringe sentito spessissimo).
In questo senso la critica che faccio a Papa Francesco è che combattendo il moralismo finisce per far pensare che tutto è peccato e niente è peccato.
per questo preferisco una cosa terra terra terra tipo catechismo, il non pagare le tasse rientra nel comandamento non rubare senza tanti cavilli sulla corruzione e sul peccato, chiaro chiaro così non si sfugge.
Secondo me non è moralismo ma vita cristiana vissuta.
Probabilmente Francesco vuole andare più a fondo e dire che si può essere corrotti anche rispettando formalmente la legge, però questo a dire il vero è cosa che ti insegnano presto, dovrebbe essere dato per scontanto per un cristiano.
Quarto viaggio in Italia, a Cassano allo Ionio
http://vaticaninsider.lastampa.it/news/dettaglio-articolo/articolo/galantino-francesco-francis-francisco-33059/
Bello e condivisibile l’articolo di Monaco (grazie Sara). Credo che la frase conclusiva sia profondamente vera e illuminante: «Forse troppo a lungo, soprattutto la politica italiana, è stata avvezza a interfacciarsi con le gerarchie
ecclesiastiche secondo un registro diplomatico – da potere a potere, nel segno dello scambio…». Se la musica cambia, si rimane spiazzati – ed è cosa buona e giusta: magari qualcuno comincia a capire, chissà. In tutto questo, inni all’antipolitica proprio non mi riesce di vederli; ma anzi direi il contrario.
Poi che i baciapile di turno (i Casini, le Binetti e compagnia cantante) siano rimasti a becco asciutto, senza finire immortalati mentre piegano le ginocchia e baciano l’anello… che ci volete fare, io son contenta…
sara
che siamo un paese di corrotti lo dice anche la UE: metà di tutta la corruzione dell’Unione Europea avviene in Italia, ma detto questo devo accettare supinamente la corruzione dei politici ” perchè tanto è pieno di gente che non paga le tasse”?
Inoltre chi non paga le tasse non è posto come esempio da imitare come succede per i politici. Il deterioramento che c’è stato in Italia nel campo della legalità e sotto gli occhi di tutti,e di questo stato di cose molta colpa ce l’ha la nostra classe politica.In questi ultimi anni abbiamo assistito all’apoteosi del vivere per il potere il denaro e il sesso che vanno sempre insieme (e che non a caso costituiscono i tre voti religiosi)
@Sara
Tanto è scontato per un cristiano, che poi un “popolo di cristiani” è facilmente corruttibile… Allora, forse, non è scontato per niente.
Mah . Personalmente sono convinto che qualcuno che mi faccia pelo e contropelo, non tanto per fare, ma dicendomi sul grugno le cose come sono , faccia soltanto il mio bene. A blandirmi, a darmi ragione, a darmi un ganascino e dirmi poverino sono già bravissimo io da solo, che con me riesco ad essere gentilissimo, anche quando fingo di essere scontento e criticone.
C’è bisogno di qualcuno che mi metta in crisi, non che mi rassicuri.
Che è quello che mi capita tutte le volte che metto il naso sul Vangelo, peraltro.
Che ci siano cose ” scontate ” per me come cristiano, lo trovo pericolosissimo.
Mi ci siedo sopra. E le eviro. Sono le prime che vanno a farsi benedire.
Tutto questo per quanto mi riguarda, ovvio.
Domanda semplice semplice che esige una rispista sincera
Ti sarebbe piaciuto anche se a farti il “pelo e contropelo” a dirtele sul grugno , a non rassicurarti , a metterti in crisi a dire cose che per te non sono “scontate” fosse stato un papa “tradizionalista” come Wojtyla o Ratzinger, caro Lorenzo?
O forse non avresti gridato , come il Card. Martini, che la “chiesa è indietro di 200 anni”? Non avresti gridato alla “restaurazione”? all’oscurantismo? alla superstizione?
Risposta semplicissima.
Wojtyla , per quel niente che conta, è stato il “mio” papa, nel senso che tale me lo sono sentito, e senza bisogno di magazine patinati. Sia negli anni da eroico condottiero con il pastorale impugnato come il bastone di Mosè, sia in quelli della lunghissima via crucis personale. Di lui ho amato tutto. Per quel niente che conta, è veramente niente, ma visto che tu mi chiedi qualcosa che riguarda la mia persona, per esempio ho trovato l’ira della sua esortazione(!) alla conversione per i mafiosi assai piu’ vicina alle mie corde dei toni usati settimana scorsa da Francesco ( a perfetta parità di sostanza).Tanto per dire.
Su Benedetto, mi sono spessissimo confrontato sui blog con tutti quanti riducevano ( svilendolo in modo vergognoso) il suo magistero a “ritorno alla tradizione con la t piu’ che minuscola” ( ma quando cavolo mai?) e a estrapolare lo slogan dei VNN da contesti splendenti come diamanti, rifiutandosi cocciutamente e pervicacemente di vedere e assimilare e prendersi in faccia il resto del contesto che era quasi sempre un lucidissimo, disincantato, razionale e disarmante pugno in faccia a ciascuno di noi, un richiamo preciso alla conversione personale, all’impegno diretto nella vita quotidiana, a un vivere il vangelo da laici nella società.Il fatto che il tutto fosse espresso nel suo linguaggio un po’ didattico e rifuggente dalla emotività ( salvo rare eccezioni) non impediva che pure Benedetto mollasse le sue doverose sberle.
I papi parlano a noi, non solo a una indefinita Chiesa ( che sempre noi siamo).
Questa sarebbe l’unica cosa che ci dovrebbe riguardare: non fare i pagellini continui, i confronti, ecc ecc. Invece che correre dietro alle farfalle , la domanda è: quello che dice, io, come lo metto in pratica?
Non vorrei dire: ma pure la frase di Martini era una sonora sberla. E, in moltissime cose, perfettamente ben data. E sfido chiunque a dire il contrario.
Non c’entra un tubo l’oscurantismo e la superstizione, i tradis e i pro, cosa di cui non so piu’ come dire che non mi frega assolutamente…Sarebbe come dire che la famosa via Crucis in cui Ratzinger, davanti a un GPII allo stremo, parlò nei testi di una barca di Pietro alla deriva nella tempesta fosse un testo lefevriano.
Ma possiamo toglierci da sto letame delle etichette del cavolo, una buona volta, e guardare alla sostanza delle cose che ci vengono dette, specie se si parla di Papi?!
O.T.
Sono molto contento che papa Francesco farà visita a Cassano allo Ionio in Calabria.
Ma non diciamo sempre Nicoletta che il popolo di cristiani lo è a Pasqua Natale e in due o tre occasioni importanti?
Evidentemente non è solo la morale sessuale che non si conosce.
Io non dico che dobbiamo tenerci questa classe politica ma che questa classe politica e’ lo specchio del paese. L’antipolitica mi pare faccia da capro espiatorio a troppi.
In casa mia comunque sui soldi e’ rigidissimo, un cristiano piuttosto che essere disonesto e’ meglio ci rimetta mi ha sempre insegnato.
Mio padre e’ rigidissimo.
Anche a casa mia “un cristiano piuttosto che essere disonesto e’ meglio ci rimetta”. Questo è un valore non negoziabile.
È vero, purtroppo, che questa classe politica è lo specchio del paese. Ed è anche specchio di quei cattolici che si accontentano di due o tre leggine (fatte coi piedi) e poi chiudono occhi e orecchie pronti a giustificare ogni nefandezza in nome di un malinteso bene comune o superiore.
Ma io sono nata ottimista e penso sempre che il meglio non tarderà ad arrivare (chi di speranza vive… :-))
Molto bene Lorenzo. Lei dice che si beccherà volentieri qualsiasi reprimenda , per quanto dura, da qualsiasi papa , anche non fosse l’UOMO DELL’ANNO” e non godesse della popolarità planetaria dell’attuale Pontefice.
Parole sincere ed ammirevoli.
Lorenzo (v. tuo intervento delle ore 13.12), sei tutti noi !
Buon sabato a tutti !
Roberto 55
Papa Bergoglio continua a esibire la sua umiltà (sempre a favore di telecamera) e avrà di sicuro le sue buone ragioni. (Del resto, se c’è gente come picchio che non andava più a messa perché il papa di prima le stava antipatico, ci può ben essere gente che deciderà di andarsi a confessare perché lo ha visto fare dal papa di adesso che è tanto simpatico …)
Però, visto che di una performance si tratta, sarà lecito valutarla anche dal punto di vista dell’allestimento. Allora avrei due domande:
1) perché mai andare a mettersi nel posto sbagliato del confessionale? Quella posizione è scomodissima anche per il confessore, che si deve sporgere in fuori per ascoltare meglio. (Se voleva trasmettere il messaggio che il confessionale è “un armadio raggelante”, come disse anni fa un solerte monsignorino della CEI presentando un qualche documento sulla confessione, beh tanto valeva dire al prete di venir fuori e confessarsi magari mentre camminavano su e giù per la navata).
2) Come ha fatto a fare così presto? Stando alla cronaca di Gian Guido Vecchi il tutto è durato due minuti e mezzo. Intendiamoci, ci arrivo anch’io a capire che le confessioni devono essere brevi e senza tante chiacchiere (ho fatto questo, ho fatto quest’altro e via andare), ma due minuti e mezzo mi sembra un record. Tolta la formula di assoluzione e l’atto di dolore, quanto resta per l’accusa dei peccati? E due parole di ammonimento al confessore non gliele ha lasciate dire? Se si confessa ogni quindici giorni, come fa a fare il bilanco di due settimane in 100/120 secondi? Meglio di Speedy Gonzales!
Sto ancora ridendo per le osservazioni del sig.Franti, al quale piace cercare il pelo nell’uovo.
Provo a replicare ben sapendo che non lo convincerò.
Prima risposta: il Papa ha una corporatura un po’ ingombrante, e l’abito che porta aggrava la situazione, per cui mettersi di lato anziché di fronte sarebbe stato arduo, a me pare. Per questo motivo forse ha preferito mettersi di fronte. Tanto sarebbe stato notato lo stesso ( se questo era nelle sue intenzioni), sia che si fosse messo di lato sia che si fosse posto ( come ha fatto) di fronte al confessore.
Se si fosse messo a passeggiare per la navata, enumerando gli eventuali peccati e parlottando col confessore, avrebbe attirato di più l’attenzione e la riservatezza sarebbe andata a farsi benedire. E forse gli sarebbe andato dietro un codazzo di gente.
Seconda risposta: a parte il fatto che sono da verificare i due minuti e mezzo ( dei giornalisti non ci si può fidare troppo), probabilmente proprio perché il Papa si confessa ogni quindici giorni, non ha peccati veri e propri da confessare e magari usa una formula generale (di richiesta del perdono) che esclude un elenco dettagliato, e per la quale è sufficiente l’assoluzione senza parole di ammonimento.
Ecco che allora sarebbero credibili i due minuti e mezzo ( che peraltro anche a me sono sembrati un tempo brevissimo).
Ma poi, non è forse vero che i papi sono tutti santi? A sentire lei ed altri del blog, parrebbe di sì. E comunque prima o poi vengono santificati tutti dopo la morte.
Un tempo c’era l’Imitazione di Cristo. Oggi che di Cristo non si parla quasi più c’è l’Imitazione di Bergoglio.
Also spracht Discepolo.
Nelle penitenziali del Cammino sempre i presbiteri prima di confessare i fedeli si confessano tra di loro. Un papa, però, non lo si era mai visto ….
Tutta scena!
clodine stai accusando un papa di fingere un sacramento?
“Accusando”, è un gerundio, ovvero un aggettivo verbale, il quale indica una azione che deve essere compiuta, Tale azione -” gerendi modus”-rappresenta il modo di comportarsi, ovvero: il modo indicante l’azione da compiere o che si compie in rapporto ad un’altra azione. Perciò, “fare scena”, in questo caso, non invalida il sacramento. Ma perché un sacramento sia valido non ha bisogno di alcuna scena.
Questione di buon senso, e di buon gusto…
Al di la’ dell’esempio, in questo caso emblematico, e che dovrebbe far riflettere non poco perché veicola un messaggio molto forte, per nulla banale. Ed è lo stato d’ignoranza dottrinale, di imbarbarimento, di relativismo in cui versa il Popolo di Dio” reso tale da decenni di catechesi annaquate,di Liturgie a suon di chitarrine, di cattivi esempi da parte di sacerdoti impreparati. Il risultato di un percorso ecclesiastico fallimentare! Un Popolo di Dio incapace di rintracciare in quel sacramento [la penitenza: disertato tout court ] la via per accedere al Corpo di Cristo. Un Popolo che non ricosce il Corpo del Signore è un popolo cieco!
Ma vedete, tutti i fligli di Eva sono nati ciechi: Mosé è nato cieco, Davide è nato cieco, Budda è nato cieco, Maometto è nato cieco. Tutti i nati dall’inizio del mondo sono nati ciechi. Tranne Cristo, è questa l’unica realtà che va gridata al mondo, senza compromessi.
@”annacquate”
Un popolo di Dio che ha bisogno di vedere un Papa inginocchiarsi ad un confessionale anziché riporre la fedeltà in Cristo è un Popolo che ha smarrito le coordinate, un popolo orbo che deve recuperare la vista, che non ha capito che esiste un “giudizio” dinnanzi al quale presto o tardi tutti compariremo. Sta scritto : «Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro che non vedono VEDANO e quelli che vedono DIVENTINO CIECHI». Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo forse ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane».
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