“L’age de l’or était l’age où l’or ne régnait pas”: l’età dell’oro era l’età in cui l’oro non regnava. Letto a Parigi sul marciapiede di Avenue Voltaire da Brigida Pesce, cara amica giramondo che ringrazio per la segnalazione.
Quando sia stata l’età dell’oro
5 Comments
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ebbene,l’oro ha sempre regnato. Non serviva per cibarsi,non per difendersi(troppo mollo)nè per cacciare (lo stesso),nè per fare aratri o alcunchè di praticamente utile alla sopravvivenza:ma sbrilliccicava senza smetterla,e al collo dalla capo-villaggio faceva un figurone.Quindi il capovillaggio ,per restare tale,doveva dare oro alle sue donne.Ecco che si capisce come le donne abbiano sempre comandato,e l’uomo si sia sempre scannato per una cosa inutile.
Vedi gli sciti:no scrittura,no moneta,no agricoltura,no ruota,no cultura:niente di niente,ma braccialettoni d’oro,quelli fin che vuoi.
Infatti uno si meraviglia andando in Eldorato e visitando el “museo de oro” a vedere che anche anche le civiltà precolombiane, in tutto staccate da quelle euro-afro-asiatiche, avevano la stessa nostra considerazione per il giallazzo che tanto ci incanta. Ma gli Sciti li facevo meno sprovveduti, se è vero che per secoli tennero testa ai greci e ai macedoni, compresi gli invincibili eserciti di Alessandro il Grance. Luigi
Cher Luigi, je pense qu’il s’agit de “l’âge d’or” et non de ‘l’âge de l’or”… 😉
Juste pour te lancer un petit salut au dessus des Alpes et te remercier pour ce blog qui me fait voyager vers chez toi, avec bonheur !
Sophie
Un caro saluto alla carissima Sophie, giornalista de Le Figaro che per alcuni anni è stata corrispondente da Roma e dunque collega di imprese giornalistiche vaticane! Che ti debbo dire, non ero su quel marciapiede e l’amica che ha fatto la trascrizione è italiana, può dunque ben essere che sia stata condizionata – nello scrivere – dalla locuzione italiana “età dell’oro”. Ma il significato è lo stesso, non è vero? Luigi
Caro Luigi ! Certo di si !! Era solo un modo per me di lasciarti un cordiale saluto e per dirti che continuo a leggerti, sempre con la stessa “attention”.
Un saluto di Parigi dove il latino sta per occupare le nostre pagine…
A bientôt,
Sophie