Contra Bergolium 2: che si intenda per oppositori al Papa è il tema del secondo seminario della nuova serie. In occasione del primo è qui nata la disputa se l’opposizione possa essere solo esterna, o se si diano anche oppositori interni. Ai miei fini – che sono giornalistici e conoscitivi – considero equivalenti i due versanti. Distinguo tre fasce di progressiva opposizione sia interna sia esterna: quella di chi svolga una critica sistematica su vari aspetti del Pontificato, quella di chi formula stroncature globali, quella di chi prende iniziative di contrasto. Nel primo commento descrivo la prima fascia: per le altre prevedo altri appuntamenti.
Quando si dia opposizione a Papa Francesco
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La prima fascia è di quelli che “le sbaglia tutte”, “era meglio se taceva”, “sarebbe un vantaggio se stesse fermo”. Dalle vesti alle celebrazioni, da Lampedusa al Sinodo, dal linguaggio alle nomine alle riforme, Francesco non ne indovina una. Questa è la fascia più popolosa. Si esprime quasi solo nella blogsfera, ma nulla è nella blogsfera che non sia stato prima nella realtà.
Volendo è anche il contrario: nulla è nella realtà che prima non sia stato nella blogosfera.
I gruppi particolari che si riuniscono su internet sono nella realtà così minoritari da essere quasi insignificanti, riunendosi virtualmente invece si rafforzano e riescono a fare pressione nel mondo reale.
Volendo.
Io,
sono perplesso.
Non vorrei che illudendosi che siano insignificanti si prenda un abbaglio.
A Roma si può prendere sulla TV anche il canale tradizionalista Fatima-TV
che mettono il messaggio di fatima come magistero fondamentale,
anche sopra il vangelo,
un prete (Grunner)
celebra tre volte al giorno la messa vecchia bisbigliandola per circa un’ora,
tengono una catechesi costante
sugli stessi temi dei lefevbriani e tradizionalisti della blogosfera,
auspicano l’arrivo di un “impero cristiano”.
Non credevo alle mie orecchie quando
in una delle loro quotidiane catechesi,
hanno affermato (un mese fa) che:
“se Giuda non avesse tradito, ora avremmo un Impero Cristiano”
Ma Luigi A..
ha vicino anche la Basilica di s.Maria Maggiore che io tanto amo.
Da liberiano che sono fin dalle fasce,
da vecchio chierichetto dell’epoca Confalonieri, e dei Redentoristi, mai, mai avrei immaginato
che l’altare della Madonna
sarebbe stato usato come strumento per creare divisione.
O anche via Urbana/s. Caterina,
o il mondo che frequenta s.Anna a via Merulana.
Ma senza sconfinare verso gli irredentisti,
ci sono parroci romani risaputi per la loro insofferenza
dal 13 marzo’13 in poi,
come il parroco di XXXX qui’ vicino.
E’ un bravo prete.
Sei ossessionato, cambia canale.
però, Matteo, a consolazione delle tue perplessità, ci sono anche oneste prese di posizione come quella di Radio Maria – che, dopo l’allontanamento di Palmaro & C è precipitata agli occhi dei simpatici esagitati tradizionaliani nel baratro dei modernisti, il che fa ridere pollai interi, perché è la Radio MAria di sempre- che stamattina scrive ( nel bollettino):
“…ciò che colpisce di più nel messaggio della Santa Vergine è l’esplicita affermazione che Papa Francesco “è il suo amatissimo Santo Padre”.
Si tratta di una espressione che la Gospa usa per la prima volta, come a voler sottolineare la strettissima unione fra la Madre della Chiesa e il Successore di Pietro, fra Lei e Papa Francesco.
Ed è anche un materno ammonimento a prendere le distanze dalle lingue biforcute che, anche all’interno della Chiesa, non perdono occasione per criticare e diffamare coloro che Cristo ha posto a capo del suo gregge.”
Però: chissà lo sciupun che è preso a S.S.Socci primo, per dire….
🙂
“Opposizione a Papa Francesco”: interna – esterna – globale – limitata a singoli aspetti – relativa ai “modi” – relativa ai “contenuti” – nella blogsfera – nei giornali – nei libri – nelle sacrestie ……. C’è veramente di tutto, mi sembra che l’impresa di catalogazione. di studio, sia veramente ardua. E’ interessante inoltre che, in vista del Sinodo, si sono ormai da tempo delineati due schieramenti (per comodità definiti pro e contro la comunione ai divorziati risposati), che se le suonano di santa ragione a mezzo di libri e interviste. Vedi:http://blog.messainlatino.it/2014/09/card-martino-il-sinodo-non-puo-tradire.html e anche: http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-synod-sinodo-36384//pag/1/
e http://www.lanuovabq.it/it/articoli-vescovi-tedeschi-fanno-quadrato-intorno-a-kasper-10351.htm.
Mi ha fatto un po’ ridere la malcelata stizza del Card Kasper: ” Come ha accolto l’uscita di questo nuovo libro con i contributi di cinque cardinali tra i quali il Prefetto Müller? «Sono rimasto sorpreso. Solo oggi ne sono stato informato dai giornalisti: a loro è stato mandato il testo, a me no. In tutta la mia vita accademica una cosa simile non mi è mai accaduta».
Povero Kasper, dopo le lodi del Papa non si spettava che tanti e validi suoi colleghi avrebbero detto la loro, pensava che sarebbero stati buoni e zitti……. Certo che Müller, Caffara & C. devono stare bene attenti, perché le conseguenza potrebbero essere pesanti: vedi come i media presentano le loro uscite: “Chiesa spaccata sulla comunione ai divorziati: 5 cardinali contro le aperture di Bergoglio” (rainews) ecc.
E cominciano a cedere le prime teste, vedi il Card. Burke. Chi sarà il prossimo?
Ma quando è caduta la testa di Burke ?
e
da dove ?
Dal magistero di Magister ?
Lorenzo,
permettimi di essere perplesso….. su Radio Maria.
Io ne sono un ascoltatore giornaliero.
Non perchè ne sono un fans,
ma perchè mi piace la compagnia della radio mentre lavoro,
e preferisco il parlato alle canzoni.
Quindi le radiofrequenze di mio riferimento quotidiano sono
– Radio Maria,
– Radio Radicale (rassegna stampa)
– Radio24.
Dunque,
la settimana scorsa
l’ispirato padre Livio,
parlava dei messaggi di Medugorje
come
del Magistero della Madonna.
Quando si arriva ad affermazioni simili,
difficile per me
ritenere credibile questa radio,
che naviga su un finissimo crinale…..
quando Gnocchi e Palmaro andavano bene…. correva Benedetto XVI…
poi…. dopo…..
non vanno più bene…..
Lorenzo,
a fine giugno ho trascorso una settimana a Medugorje
con amici e pellegrini vari
e
ancora oggi sto riflettendo…..
su quel tour de force giornaliero
da una veggente all’altro,
per “assistere”
ogni giorno alle apparizioni (stare nei cortili dei veggenti),
assistere a gente che si getta per terra con urla strazianti e nessuno che faccia nulla,
ne’ medico, nè autoambulanza….
Come dimenticare la collina delle pietre appuntite,
spesso fatto a piedi scalzi da persone anziane,
che spesso cadono facendosi male seriamente,
una signora del mio pellegrinaggio è ritornata a Roma con una caviglia slogata.
I commenti dei devoti ?
La madonna ti ha aiutata, poteva andarti peggio !
Ancora non riesco a mettere insieme tutto quello che ho visto….
Permettimi Lorenzo di essere tanto perplesso…. ma proprio tanto….
Ti permetto eccome Matteo.
Più che perplesso, visto che non ci sono mai andato, né ho direttamente amici che lo abbiano fatto, non me ne sono mai fatto una idea: e non voglio nemmeno farmela.Meglio che la Chiesa, se e quando lo riterrà, si esprima con una parola certa sull’argomento.
Il commento che ho riportato di Padre Livio non mi pareva significativo per la notizia della presunta comunicazione di Maria su papa Francesco, quanto per il duro , durissimo colpo dato alle” lingue biforcute”…
Senza pericolo di fraintendimenti.
Degno di nota, Luigi, che nella tua classificazione critica ed opposizione si equivalgano. Sicuro che questa equivalenza concettuale sia così evidente da non richiedere dimostrazione?
Sui poveri cardinali che si sono permessi di dissentire da Kasper. Ho captato ieri, mentre facevo da mangiare, un servizio del TG 1 (credo opera di Valli) che mi ha impressionato per la faziosità (se non vogliamo dire disonestà intellettuale), nei confronti dei cinque reprobi. Ho pensato: decisamente più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un vaticanista (quanto meno quel vaticanista) entri nel regno dei cieli.
Anche io ho una buona conoscenza di Radio Maria. Ci ho sempre trovato, insieme a roba un po’ così, trasmissioni e ” catechesi” di buon livello, in alcuni casi eccellente a mio parere. Padre Livio non si puo’ certo definire un trinariciuto progressista: gli va riconosciuta però una lelatà e una correttezza toto corde nei confronti del papato e del Papa. Questo è successo con GPII, con Benedetto XVI, e succede ora con Francesco. Anche se, avendone per anni ascoltato di frequente opinioni e commenti alla stampa, è evidente che le sue posizioni personali fossero, diciamo così, di area assai moderata e rispettosa della tradizione ( ma senza fanatismi che assai bene conosciamo).
Chiaro che c’è tutto il capitolo Medjugorie, e le affermazioni relative. Sulle quali non metto, e sarebbe bene non mettere, becco, per me.
Ma sull’accusa, che gli è stata rivolta da più parti, di opportunismo, specie dopo l’allontanamento di Palmaro, non sono affatto d’accordo. Personalmente ritengo la” fedeltà” al Papa indipendentemente da chi sia il Papa, un ottimo faro da seguire, e un buon modo di vivere il cattolicesimo.
Io ci vedo della sana umiltà, oltre che del sano pragmatismo.
E la capacità, che io trovo dovrebbe venire naturale a ogni cattolico, di fidarsi del Papa che la Chiesa ( e Dio, se ci si crede) si è e ci ha dato.
Monta in queste ore il dibattito pre-sinodale, che si svolge peraltro sui giornali e sui siti, non certo in luoghi ecclesiali.
Da semplice cattolico domenicale, mi sento in sintonia con la preoccupazione pastorale del Papa. Allo stesso modo, sulle altre sue scelte e posizioni, avverto in me fiducia. Sempre su questa linea, credo sia stata sbagliata la scelta di Ratzinger, durante il suo pontificato, di valorizzare troppo i settori di destra, spesso lefebvriani non scismatici.
Detto questo, non mi piace però la tifoseria bergogliana, sono sincero.
L’idea che chi ha una sensibilità diversa sia ghigliottinato, gli applausi a ogni testa ratzingeriana che rotola, gli stereotipi sugli inquisitori arcigni che si opporrebbero all’aria nuova.
Un pò tutto questo è comprensibile, ma la Chiesa non mi pare un partito, un parlamento, un posto dove si pratica lo spoyl sistem come dopo un congresso o come in un’azienda.
Bergoglio si batte poi contro le chiacchiere, ma è vero che la Roma dell’ultimo anno è l’eldorado del gossip e delle mormorazioni su sommersi e salvati prossimi venturi.
Insomma no, nun me piace.
A mio parere nel mondo degli umani molte cose funzionano a suon di psicosi di influenzabilità.
A me che sono massimamente realistica, niente e nessuno riesce ad influenzarmi. E dunque, ragionando con la mia testa e guardando le cose con i miei occhi e non con quelli degli altri, la “gente che si getta per terra con urla strazianti ” e quella che vede fenomeni tipo il sole che cambia colore o altro, la guardo con curiosità e basta. Non parliamo di quei veggenti che ogni giorno o quasi si mettono a pregare davanti ai pellegrini e ad un certo momento, da molto tempo a questa parte, vanno in estasi davanti ad una Madonna che solo loro vedono e nessun altro.
Inutile dire che la cosa mi lascia incredula.
In genere non sopporto quello che considero fanatismo.
Detto questo, ritornando all’opposizione a Papa Francesco io faccio una considerazione che non ha pretese di essere condivisa.
Mai come oggi si è vista nella storia della Chiesa una divisione fra i sostenitori e gli oppositori del Papa, e fin dal primo giorno del suo pontificato.
Molti oppositori mi sembra che tali siano solo per pura malevolenza, non sopportando il grande favore popolare che certamente ha suscitato da subito. Il che ha determinato grandi scemenze tipo l’attribuzione di espressioni quali “una star che vuole mettersi in primo piano anche rispetto a Gesù” ,”furbizia gesuitica” ed altre ancora, secondo me quasi blasfeme, come quelle di una certa discepolo di questo blog.
Ad ogni modo questa opposizione ad un Papa che negli atteggiamenti esteriori e nel modo di annunciare il Vangelo si presenta assolutamente nuovo rispetto a tutti i precedenti, ha il significato preciso di intolleranza verso chi si distingue dagli altri e si propone così come è, con genuinità,
senza adeguarsi ai modi del passato. Una colpa secondo molti che si erano abituati ad altri modi di fare.
Sempre è stato così: chiunque esce fuori dal coro e si distingue fra gli altri ( tipo certi teologi, per esempio) troverà resistenza e malevolenza, forse anche invidia.
Dirà cose nuove ritenute false, e si faranno equilibrismi di vario genere per mostrarlo come eretico o quasi. Senza capire che lo Spirito Santo agisce anche, forse soprattutto, attraverso le loro novità.
Sara
“I gruppi particolari che si riuniscono su internet sono nella realtà così minoritari da essere quasi insignificanti, riunendosi virtualmente invece si rafforzano e riescono a fare pressione nel mondo reale.”
condivido pienamente la prima parte. I soliti siti si citano sovente a vicenda e i commentatori sono sempre gli stessi.Quanto riescano a fare pressione nel mondo reale ,non so.
Ci pensavo ieri leggendo questo articolo (http://www.huffingtonpost.it/2014/09/17/referendum-scozia-mappa-europa_n_5834682.html anche se c’è un errore 1360 è quasi fuori dal medioevo che invece è caratterizzato dall’universalismo cristiano e imperiale è con l’età moderna che nascono gli stati regione) in un certo senso le “minoranze” hanno una grandissima possibilità di agire sulla realtà modificandola.
Il rischio è appunto la parcellizzazione.
Non so se mi spiego, però quella che fino a 4 o 5 anni fa poteva sembrare una pazzia di qualche stralunato magari un domani diventerà realtà.
@Matteo,
non perderti l’ultima messa in San Pietro, il prossimo 28 ottobre, ore 12.
Il 28 non sono a Roma,
ma parteciperò come lo scorso anno al pellegrinaggio
del 23-26 della Summorum.
Fai bene, occorre coltivare le proprie ossessioni.
E poi non è detto che prima o poi qualche cosa di buono penetri nella zucca.
Riguardo al diverbio di ieri, ti segnalo che oggi il Papa ha detto:
“il coraggio di riconoscerci peccatori apre alla carezza di Gesù”.
http://www.news.va/it/news/il-papa-il-coraggio-di-riconoscersi-peccatori-apre
Siamo piuttosto lontani dal “sola gratia” e da affermazioni quali “la riconciliazione di Gesù non sottostà a NESSUN RICATTO” e “Gesù NON HA MAI CHIESTO il pentimento prima di offrire il perdono”.
Massimo Franco sul Corsera di oggi (prima pagina):
“PRIMI DISSENSI (E SILENZI)SULLE SCELTE DI FRANCESCO”
“Erano anni che non si vedeva un pontefice così osannato dalle folle e circondato dal consenso degli episcopati mondiali.
Eppure negli ultimi mesi si è intravista qualche increspatura sotto la coltre di consensi quasi unanimi.Si tratta di una fronda fatta più di silenzi che di attacchi aperti; più di attendismo che di prese di distanza esplicite”
Il giornalista del Corriere prosegue il suo articolo dicendo che
” i 5 cardinali che rivendicano posizioni ortodosse in tema di famiglia non è l’insidia principale; a sottoscriverle sono persone legate al cattolicesimo più conservatore , che non hanno mai nascosto le proprie posizioni”
Secondo Franco le vere insidie per Francesco non sono i nemici a”viso aperto” ma quelli silenziosi cioè quei prelati che stanno praticando “la strategia del giunco”
Scrive Franco: (L’insidia) si annida in una strategia del giunco che alcuni alti prelati , non solo a Roma e in Italia ma anche in altre realtà europee,stanno adottando piegandosi al papato argentino come giunchi di fronte a una tempesta destinata a durare pochi anni”
Secondo Franco molti dei mugugni contro Francesco sono anche dovuti alla sua gestione diciamo “personalistica” e non ufficiale delle nomine papali.
Scrive Franco: Si sente dire che Francesco ha creato una nuova “corte “papale, informale nata di fatto..
A Santa Marta, nella mensa, nel grande atrio è possibile un accesso al pontefice spendibile poi all’esterno. Il problema è che si creano canali decisionali e cordate che saltano le tradizioni catene di comando e non sempre le sostituiscono in modo virtuoso.
Il piglio col quale il segretario della CEI Galantino, si è insediato tra i vescovi nasce dal rapporto diretto con Francesco…. , e ciò ha creato non pochi malumori”
Insomma, gestione personalistica e ai limiti della pura “simpatia personale”nelle nomine ( ricordate la vicenda di Mons. Ricca, imposto da Francesco perchè direttore di Santa Marta, nonostante lo scandaloso passato di gay implicato in una relazione con una guardia svizzera?) e forse una troppo frettoloso pretesa di imporre il modello “latino-americano” a una Curia Romana tutt’altro che entusiasta, secondo Massimo Franco sono alla base di questa “fronda silenziosa”.
Almeno noi poveri tradizionalisti abbiamo il coraggio di combattere “a viso aperto” contro il bergoglismo e di sopportarne le conseguenze!!!!!
http://www.lastampa.it/2014/09/17/blogs/san-pietro-e-dintorni/deratzingerization-38AD2RXMlpRw2XRlW71ggJ/pagina.html
Gesù dice agli ipocriti: “le prostitute e i pubblicani vi precederanno nel Regno dei Cieli”. “E’ forte questo!” – conclude il Papa – perché quanti si sentono peccatori “aprono il loro cuore nella confessione dei peccati, all’incontro con Gesù, che ha dato il sangue per tutti noi”.
Il Papa, dico papa Francesco, sottolinea l’importanza della confessione dei peccati (e quindi del pentimento e del desiderio di conversione) nell’incontro con Gesù.
Spero che Matteo adesso non voglia scagliarsi anche contro il Papa.
Io, da parte di Accattoli, sono stato messo tra gli “oppositori” senza queste sottili categorizzazioni di “fasce progressive”, quindi chiedo, e sarei lieto, di sapere -appellandomi a quella “sirocchia della carità“- in quale delle “fasce” attuali sarei.
Detto questo, mi preme in tutta sincerità ed onestà dire che se non avessi creduto, come anche ora credo, che nell’elezione del papa c’è sempre lo zampino dello Spirito Santo -pur se solo nella misura, di come affermava Ratzinger, “Probabilmente l’unica sicurezza che egli offre è che la cosa non possa essere totalmente rovinata“- dopo i primi sei mesi di pontificato avrei iniziato ad affermare, e starei ancora a farlo: ma chi lo ha scelto questo qui! Dato invece che come già detto, credevo e credo nell’intervento dello Spirito Santo -pur se nella misura sopra detta- mi limito ad accettare quanto trovo di buono, e a far presenti, a norma del Canone 212 §2 §3 CDC, “necessità, soprattutto spirituali, e i propri desideri”, cosi come a manifestare il mio “diritto” a “manifestare ai sacri Pastori il … pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa“.
E che dire, ad un papa può capitare di sbagliare – errare humanum est- una citazione di San Paolo. Il problema è che quando il papa sbaglia, c’è qualcuno che continua a farlo sbagliare, magari a sua insaputa. E si, sapete perchè? Perchè oggi sia Radio Vaticana e sia News.va riportano nell’articolo dalle meditazioni mattutine del papa a Santa Marta il seguente testo:
Inizio testo- Il posto privilegiato dell’incontro con Gesù Cristo – ricorda il Papa – sono i propri peccati”. Sembra una “eresia questa – osserva – ma lo diceva anche San Paolo” che si vantava di due cose soltanto: dei suoi peccati e di Cristo Risorto che lo ha salvato: -fine testo.
Bene -male, cioè, malissimo!- questo errore (orrore, …..!) ora di chi è? Se riferiamo il solo virgolettato al papa, il papa ha detto giusto, è chi ha scritto l’articolo che “risbaglia” la citazione. San Paolo non si è MAI vantato dei suoi “peccati” ma della sua “debolezza“. Quindi chi ha scritto, riportando di nuovo l’errata citazione precedente del papa gli fa dire una …, poichè è una “…..” “Vantarsi” del “peccato”. Dei peccati ci si pente, non ci si vanta, si devono tenere sempre avanti agli occhi per esserne pentiti e guadagnarne in umiltà; mai per “vantarsene” e insuperbirsi!
NON é una eresia invece dire ciò che il papa ha detto, e che gli è correttamente attribuito nel virgolettato, e cioè.: “Il posto privilegiato dell’incontro con Gesù Cristo – ricorda il Papa – sono i propri peccati”. Si, questa NON è una eresia! Il luogo privilegiato dell’incontro con Gesù Cristo sono i nostri peccati”, è teologicamente pienamente corretto.
E questa affermazione non è nuova -è poco originale Bergoglio, non vuole essere offesa, ma presa d’atto- l’ha già fatta Giovanni Paolo I quando affermò: “Il Signore tanto ama l’umiltà che, a volte, permette dei peccati gravi. Perché? perché quelli che li hanno commessi, questi peccati, dopo, pentiti, restino umili“.
Quindi caro papa, un fedele, anonimo, e con l’anima in subbuglio, esprime il suo pensiero, la sua perplessità, sulle Omelie al Santa Marta, sull’opportunità che siano “a braccio”, che poi ci scappa la citazione errata se uno non è una …., o almeno sul fatto che sono pubblicate a “stralci” e -come un libro stracciato- non ci si capisce niente e non si sa se poi l’ha detto lei o se glielo hanno “fatto dire”. Insomma, si guardi un poco intorno, le cose non stanno proprio bene…
Il link a Radio Vaticana, per controllare…
http://it.radiovaticana.va/news/2014/09/18/il_papa_il_coraggio_di_riconoscersi_peccatori_apre_a_ges%C3%B9/1106762
Per citare qualcun altro, Bergoglio è una specie di «uomo che la Provvidenza ci ha fatto incontrare» …
Ancora una cosa, questa è un poco personale e un poco attiene al tema.
Dopo che Accattoli scrisse su di me l’articolo sul Regno, quale “oppositore” di Bergoglio, un caro amico per primo, e dopo di lui altri, si sono -e mi hanno- chiesto come mai un big come Accattoli si sia interessato a me che sono -nel vero senso della parola, poichè oltre a contare quanto l’incognita X , che vale meno di zero, sono pure “anonimo”- “Nessuno” (come il mitico Ulisse 🙂 ).
Ora sembra svelato l’enigma in quanto sembra che Accattoli voglia scrivere un libro sugli oppositori. Però, per dirla con Franti, che mi piglia per “gomblottista”, direi che questa risposta sola forse non mi basta…
Si stanno stigmatizzando, forse un poco troppo, ovunque, tutti coloro che iniziano a essere “critici” rispetto al pontificato di Bergoglio. E questa “marea montante” di “critici” tra i “comuni fedeli” inizia ad imbarazzare…
Anche su Famigli Cristiana (e cito solo il giornale ma non mi esprimo su di esso; l’aria che tira non è buona per esprimere ciò che si crede, hai visto mai che poi ti ……) il direttore è costretto a rispondere a una lettera di fedele che inizia a pensare che “il papa si esprime senza prudenza” e a un altro ancora che chiede “meno copertine a papa Francesco”.
La gente, o meglio il sensus fidelium, inizia a farsi largo, e secondo me ciò inizia ad impressionare…
Poscritto: rido quando quello che inizia il 5 ottobre viene detto -in questo thread e in altri- Sinodo. Per me rappresenta solo la data di inizio “ufficiale” della “guerra” nella Chiesa. Guerra che si combatte da anni in modo non ufficiale, sotterraneo” e che papa Francesco ha voluto “ufficializzare” con l’indizione del Sinodo. Ha fatto bene comunque, meglio le guerre aperte che sotterranee. Credo che il “Signore abbia altri progetti“.
Caro Federico,
non voglio entrare nella tua testolina deformata.
Io non ho MAI scritto di una non necessità della confessione,
ho scritto della Grazia originale,
che precede il pentimento.
Ma lei continui a fare confusione.
Se è affetto da Halzeimer, si prenda le pilloline,
e non accusi altri di sue fantasie personali.
Ogni tanto provi a mettersi davanti al Vangelo.
@Matteo,
nessuna confusione, è tutto chiarissimo e verificabile.
Deformata è quella visione del cattolicesimo che si avvicina molto al protestantesimo.
Dalle mie parti si dice che certe persone si consolano con i cappelletti, perché i cappellacci con zucche del genere non sanno da niente.
@Matteo,
“Se è affetto da Halzeimer, si prenda le pilloline,
e non accusi altri di sue fantasie personali”.
E poi sono gli altri ad affilare il machete?
Fai così figliolo,
prima di scrivere senza pensare,
hai la capacità di andarti a leggere quello che ho scritto io nei miei commenti ???
Se hai il dono dell’intelletto,
prova a leggerti pian pianino quello che ho scritto,
e
forse
ma
forse
ti accorgerai che io non ho assolutamente scritto
di quella “sola gratia” il cui UNICO scrivere sei solo tu
quando non hai capito più nulla
e
hai cominciato ad invocare
l’aiuto
di un esperto,
che
però
non ti è servito a nulla.
Leggi prima di scrivere.
A proposito di dissensi, anche i sostenitori a volte esagerano, Tornielli è passato dalla difesa del summorum all’ultakasperismo.
http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-synod-sinodo-36384/
Davvero Kasper = Papa e guai a chi dissente??
Non facciamolo per niente il sinodo…
Continuo a pensare che Kasper non convince,
“In certi casi, non si potrebbero riconoscere anche in un matrimonio civile degli elementi del matrimonio sacramentale? Per esempio l’impegno definitivo, l’amore e la cura reciproca, la vita cristiana, l’impegno pubblico che non c’è nelle coppie di fatto?”
possibilissimo ma che ne è del PRIMO matrimonio?
Cioè è inutile girarci attorno se ci sono elementi del matrimonio sacramentale nel secondo (solo civile) matrimonio che ne è del primo?
Non è per essere non misericordiosi è che lo devono spiegare senza quell’effetto arrampicata sui vetri.
Quanto alla già citata Famigli Cristiana, ogni tanto -giusto come una sentinella per vedere a che punto è la notte – gli butto un occhio. Oggi ho trovato questo:
” «Io, divorziato risposato, escluso dalla vita della Chiesa»
18/09/2014 Elio Cirimbelli, che si è risposato civilmente nel ’91, segue con attenzione il dibattito sul Sinodo. Nel 1986 ha fondato a Bolzano un Centro di assistenza per coppie separate e a giugno ha incontrato papa Francesco: «La cosa che mi ferisce di più è che ci sono alcuni uomini di Chiesa che non accettano l’idea che un matrimonio possa fallire» ”
http://www.famigliacristiana.it/articolo/divorziati-risposati-noi-esclusi-vita-della-chiesa.aspx
Gentile signor Cirimbelli, mi permetto di risponderle da questa pagina e dirle fraternamente, in qualità di Battezzato, e in quanto tale partecipante dell’unico sacerdozio di Cristo (Lumen Gentium, Capitolo II, 10) che:
1) Il Matrimonio è un Sacramento, è in quanto tale, non può “fallire”. Può fallire l’uomo che ha contratto quel Sacramento. Spesso complice “la natura umana che non è interamente corrotta: è ferita nelle sue proprie forze naturali, sottoposta all’ignoranza, alla sofferenza e al potere della morte, e inclinata al peccato (questa inclinazione al male è chiamata « concupiscenza »). Il Battesimo, donando la vita della grazia di Cristo, cancella il peccato originale e volge di nuovo l’uomo verso Dio; le conseguenze di tale peccato sulla natura indebolita e incline al male rimangono nell’uomo e lo provocano al combattimento spirituale” Catechismo Chiesa Cattolica 405.
Si evince dal CCC che l’uomo dovrebbe “combattere spiritualmente” contro la nostra inclinazione, ma purtroppo abbiamo le nostre debolezze e fallibilità.
2) La Chiesa ha sempre saputo delle nostre debolezze, e non da oggi. E infatti da tanto, davvero tanto, già prima dell’epoca del Concilio di Trento ha permesso che i coniugi possano fare “la separazione dalla coabitazione tra i coniugi, a tempo determinato o indeterminato“. Anzi ha condannato con l’Anatema chiunque dicesse il contrario con il seguente Canone:”8. Se qualcuno dirà che la chiesa sbaglia quando, per vari motivi, stabilisce che si può fare la separazione dalla coabitazione tra i coniugi, a tempo determinato o indeterminato, sia anatema.”
Come ben potrà vedere mai la Chiesa ha permesso che non ci si possa separare. Lo si può fare sempre, separarsi, ma mai, mai risposarsi fin quando l’altro coniuge è in vita, questo sia pur civilmente. E questo perchè il Matrimonio, rato e consumato, è Indissolubile:
3) L’essere risposati civilmente, oppure il convivere stabilmente more uxorio, con l’altro coniuge ancora vivente e quindi essendo ancora valido il vincolo matrimoniale, che come già detto non può essere sciolto, confligge con il 6° Comandamento e non può far stare in Comunione. E prudenza vuole che è meglio non mangiare di quella Carne, potrebbe esserci di condanna.
4) Lei afferma che ” Quanto è scritto nel codice di Diritto canonico e nel direttorio Pastorale in merito ai tanti divieti per i divorziati risposati è stato scritto dagli uomini e non è la Parola di Gesù“.
Le cito per chiarezza:
“Si può ben dire che nel lungo processo di aggiornamento legislativo in applicazione del Concilio Vaticano II — vi abbiamo lavorato per 20 anni — sono state tradotte in norme canoniche molte esigenze del Diritto divino (dell’ordo creationis, ma soprattutto dell’ordo redemptionis, della lex gratiae divino-positiva), salvaguardando al tempo stesso la finalità strettamente pastorale e la natura veramente giuridica del Diritto della Chiesa. Tutta questa realtà normativa dimostra che il Diritto appartiene, in quanto ordinatore necessario della struttura sociale del Popolo di Dio, al « Mysterium Ecclesiae », e testimonia, come sentenziò Paolo VI con una frase lapidaria, che: « Vita ecclesialis sine ordinatione iuridica nequit exsistere — La vita della Chiesa non può esistere senza un ordinamento giuridico »”
Noi siamo cattolici, e in quanto tali non ci affidiamo al “sola scriptura”
Fraternamente. Cordiali saluti.
“Quindi caro papa, un fedele, anonimo, e con l’anima in subbuglio, esprime il suo pensiero, la sua perplessità, sulle Omelie al Santa Marta, sull’opportunità che siano “a braccio”,…”
Caro Papa, una cristiana fedele, ancorché anonima e insignificante, le chiede con forza che continui il più possibile a fare le omelie quotidiane, a braccio, al santa Marta perché sono le più efficaci per divulgare il Verbo del Signore ed entrano direttamente nella testa e nel cuore della gente, che si sente coinvolta in prima persona in quello che lei dice; e sente che dalla sua bocca escono parole di verità vera che è possibile cogliere attestate dalla vita quotidiana.
Tanto gli oppositori malevoli e perplessi, pronti a travisare il suo pensiero, esisteranno sempre e ancora sempre, sia che lei parli con spontaneità sia che prepari le sue belle omelie scritte ( che probabilmente vengono scritte da altri).
Chi è in buona fede non si appiglierà mai e poi mai a pretesti ed inezie di vario genere per gettare ombra su di lei.
”8. Se qualcuno dirà che la chiesa sbaglia quando, per vari motivi, stabilisce che si può fare la separazione dalla coabitazione tra i coniugi, a tempo determinato o indeterminato, sia anatema.”
Gentile signor Cirimbelli, non so i motivi per i quali lei sia un divorziato risposato e quindi non entro nel merito, ma so con certezza che quando la Chiesa lancia il suo “anatema” su chi osa dire che la Chiesa sbaglia in questa o in quell’altra cosa, è lei stessa, la Chiesa, a sbagliare di brutto.
E spero tanto che un giorno riesca a capirlo.
Per Accattoli e per i Signori commentatori.
Prima io ho affermato “è poco originale Bergoglio“. Ad accattoli dico di non mettermi per questo tra gli “oppositori” o gli “antipatizzanti”, ai Signori commentatori dico di non spellarsi le mani sulla tastiera per protestare contro la mia affermazione. Non è una affermazione gratuita e ve ne offro la prova. In un commento precedente vi avevo già mostrato una prima “copia” di papa Francesco fatta a Giovanni Paolo I. Ora vi offro la seconda…
Ricordate quando il papa scherzando -ma c’è poco da scherzare- disse ai “futuri sposi” : “Quando andate in galera, l’anno prossimo?”
http://video.corriere.it/papa-promessi-sposi-quando-andate-galera/2f7c8a72-d169-11e3-9d2f-e927fd64fe1a
Ebbene, “copia” Giovanni Paolo I che però dimostrava ben altra sensibilità… e coglieva poi dopo subito occasione per correggersi e fare catechesi:
“Io una volta ho scritto un articolo sul giornale e mi sono permesso di scherzare, citando Montaigne, uno scrittore francese, il quale diceva: « Il matrimonio è come una gabbia: quelli che son fuori, fanno di tutto per entrare, quelli che son dentro fan di tutto per uscire ». No no no. Però, però alcuni giorni dopo mi è capitata una lettera di un vecchio Provveditore agli studi, che aveva scritto libri e mi ha rimproverato dicendo: « Eccellenza, ha fatto male a citare Montaigne, io e mia moglie ci siamo uniti da 60 anni ed ogni giorno è come il primo giorno ». Anzi, mi ha citato un altro poeta francese, in francese, ma io lo dico in italiano: ti amo ogni giorno di più: oggi molto più di ieri, ma molto meno di domani. E faccio l’augurio che, a voi, succeda la stessa cosa.”
h*ttp://www.vatican.va/holy_father/john_paul_i/audiences/documents/hf_jp-i_aud_06091978_it.html
(togliere l’asterisco per accedere al link…)
Hai capito Giovanni Paolo I, ha ricevuto e letto “una lettera di un vecchio Provveditore agli studi, che aveva scritto libri e mi ha rimproverato dicendo: « Eccellenza, ha fatto male a citare … ” e ha tenuto conto del rimprovero e si è corretto. Umile davvero Giovanni Paolo I che ha dato retta al fedele.
Peccato che a Bergoglio la sorte non gli fa mai capitare di leggere le lettere che esprimono “il … pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa“. Ma, mai disperare, può darsi che prima o poi qualche lettera di quel genere gli capiti tra le mani…
Il link completo all’Udienza di Giovanni Paolo I
http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_i/audiences/documents/hf_jp-i_aud_06091978_it.html
“Ricordate quando il papa scherzando -ma c’è poco da scherzare- disse ai “futuri sposi” : “Quando andate in galera, l’anno prossimo?”
Come no? Io lo ricordo bene e ricordo che trovai la battuta molto simpatica. Si capiva benissimo che si trattava di una battuta, e di queste il Papa ne fa spesso. Anche per questo mi piace. A volte rido divertita.
Che cosa vieta ai papi di scherzare? È scritto forse nella dottrina della Chiesa?
Solo i tontoloni e i sussiegosi o seriosi non le capiscono o le travisano o le criticano.
Certo che forse nessuno dei papi precedenti le avrebbe fatte tali battute.
Ma è proprio questo mettersi di fronte alle persone come uno di noi, e non al di sopra di noi, che ne fa un “unicum” che alla maggior parte dei fedeli piace moltissimo.
Se non si riesce a capire questo, non si riesce ad accettare la simpatia e la benevolenza che suscita nel mondo dei fedeli SEMPLICI e umili, e anche fra i non-fedeli.
La battuta in questione, con tutto il rispetto, faceva abbastana cagare.
Con il massimo rispetto, questione di gusti.
Poi Accattoli dice che uno fa “critica sistematica” o “formula stroncature globali”.
Il fatto è che il papa si dà da fare in modo “sistematico” ce la mette tutta per farsi “criticare o “stroncare”. E’ di questa sera questa “perla” del papa ai vescovi consacrati questo anno:
“Pertanto, non Vescovi spenti o pessimisti, che, poggiati solo su sé stessi e quindi arresi all’oscurità del mondo o rassegnati all’apparente sconfitta del bene, ormai invano gridano che il fortino è assalito.
La vostra vocazione non è di essere guardiani di una massa fallita, ma custodi dell’Evangelii gaudium, e pertanto non potete essere privi dell’unica ricchezza che veramente abbiamo da donare e che il mondo non può dare a sé stesso: la gioia dell’amore di Dio.”
Due periodi, uno dopo l’altro, che sono in perfetta antitesi logica e che non ci azzeccano niente uno con l’altro. Prima parla di “sconfitta del bene” e “fortino assalito” e poi di “massa fallita“?. Sarebbe la Chiesa il “fortino assalito“? E’ assalita la Chiesa? LO è, certo che lo è! E se lo è perchè non si dovrebbe gridare? Si dovrebbe operare anche, certo, ma non è poi male anche “gridare” se il lupo assalta il gregge! Se, invece, non è “assalita“, per rigore di logica non dovrebbe esistere nessuna “massa fallita“.
Poi, chi sarebbe la “massa fallita“? La Chiesa? Mi auguro di no, poichè la Chiesa è il “Corpo Mistico di Cristo”! Allora sono i fedeli? Ma anche i fedeli sono parte della Chiesa e quindi “Corpo Mistico di Cristo”! Allora la “massa fallita”è una parte dei fedeli che forma la Chiesa? Ah ora capisco! La “massa fallita” è quella parte di fedeli che “gridano che il fortino è assalito”! Se è cosi qui Santità dovrebbe essere più chiaro, perchè per i “modernisti” il “fortino è assalito” dai tradizionalisti e dai tradizionali e quindi per loro la “massa fallita” sono questi; per i “tradizionalisti” e i “tradizionali” -tra questi ultimi pregio annoverarmi il “fortino è assalito” dai modernisti che rappresentano la “massa fallita” .
In realtà però più che quello che pensiamo vicendevolmente tradi e progr, sarei lieto di capire quale è la parte che lei intende per “massa di falliti“. Certo capisco magari che il suo non è un giudizio -mi è ben noto il Suo “chi sono io per giudicare“- ma magari una espressione colorità messa nel discorso ai vescovi.
Però, abbia pazienza Santità lei potrebbe essere più chiaro e ponderato, perchè a me che leggo “essere guardiani di una massa fallita” fa bruciare l’anima e soprattutto le meningi, perchè non capisco assolutamente cosa voglia mai dire e, soprattutto, con chi ce l’abbia!
Sia “misericordioso” con i miei limiti, la prego!
Qui il discorso del papa:
http://www.avvenire.it/Papa_Francesco/Discorsi/Pagine/discorso-del-papa-ai-nuovi-vescovi.aspx
Completo il post.
Mi auguro che la “massa fallita” non sia composta da “coloro che in definitiva fanno affidamento unicamente sulle proprie forze e si sentono superiori agli altri perché osservano determinate norme o perché sono irremovibilmente fedeli ad un certo stile cattolico proprio del passato. È una presunta sicurezza dottrinale o disciplinare che dà luogo ad un elitarismo narcisista e autoritario, dove invece di evangelizzare si analizzano e si classificano gli altri, e invece di facilitare l’accesso alla grazia si consumano le energie nel controllare“.
Certo, pur se casomai lo fosse, sempre di povere pecore, magari perdute, del gregge si tratta e poi in definitiva dargli del “massa fallita” sarebbe in perfetta antitesi col periodo successivo ai due appena sopr citati e cioè: “Vi prego inoltre di non lasciarvi illudere dalla tentazione di cambiare di popolo. Amate il popolo che Dio vi ha dato, anche quando loro avranno “commesso grandi peccati”.
Santità anche lei è “vescovo”, non si faccia tentare a “cambiare di popolo” e ami “il popolo che Dio le ha dato” pur se ha commesso il peccato di essere un poco fissato su “un certo stile cattolico proprio del passato“, sulla Liturgia e sulla Dottrina.
Se la “massa fallita” non è la Chiesa, se non sono i fedeli (o una parte di essi) quale o cosa è la “massa fallita”? Azzardo altre ipotesi?
Ne sono rimaste poche sul tappeto …
Dunque, Il corpus dottrinale e le Scritture è da escludere completamente e mi pentoe chiedo perdono solo di averlo minimamente pensato.
Che altro è rimasto? Ci sarebbe l’automobilina, le bevande, i cappellini… ma non ci azzeccano. Vuoi vedere che sono i mass-media? No, da escludere assolutamente pure quelli, danno una mano, eccome se la danno…
Basta, altrimenti prende fuoco il neurone! Chi o cosa sia la “massa fallita” resterà una delle grandi incognite dei discorsi del papa… almeno per me.
Sì, mi pare proprio che il neurone abbia preso fuoco e lo abbia appiccicato a tutti gli altri neuroni. Altrimenti la sua mente non avrebbe fatto il casotto in cui si è intruppata.
Non stia lì a logorarsi per “la massa fallita”. Pensi che il grande sant’Agostino definiva tutta l’umanità–non so se allora ci fossero tradizionalisti e progressisti– “massa dannata”, il che era più forte–mi sembra–della “massa fallita”.
Se posso permettermi di dire timidamente la mia, è evidente che il Papa allude sia ai catastrofisti che vedono la Chiesa come perduta perché i fedeli sono diminuiti a seguito–dicono loro– del CVII ( che conseguenze dannose ha prodotto , ahimè!) sia a quella parte di cristiani avviliti, allontanatisi effettivamente da una Chiesa autoreferenziale che non sapeva parlare loro e non sapeva scaldare i cuori ( l’ospedale da campo, insomma).
In questo senso è più che logico e pertinente–che lei se lo auguri o no– il riferimento a “coloro che in definitiva fanno affidamento unicamente sulle proprie forze e si sentono superiori agli altri perché osservano determinate norme o perché sono irremovibilmente fedeli ad un certo stile cattolico proprio del passato. È una presunta sicurezza dottrinale o disciplinare che dà luogo ad un elitarismo narcisista e autoritario, dove invece di evangelizzare si analizzano e si classificano gli altri, e invece di facilitare l’accesso alla grazia si consumano le energie nel controllare“.
Lei, insieme ad una certa discepolo, ne è l’esempio più evidente.
Oltre a tutto, dovrebbe prestare più attenzione ad una cosa che si chiama “coerenza”, che mi pare non le sia congeniale, posto che altre volte manifestava, quando usava ridicolmente altri nomignoli di cacca, tutt’ altra opinione su questo Papa. Che fa? Si adegua ai denigratori? Lo trovo abbastanza vile.
E se ancora posso permettermi, io consiglierei a lei di non consumare, anzi di controllare le sue energie mentali, che vanno esaurendosi in una stupidissima e sterile ironia, che fa capire la meschinità di chi la esercita.
Ubi humilitas, mi dica: dove sta la sua humilitas? E dove sta la sua sapientia? Non certo in quello che scrive, che è stomachevole. Almeno per me.
Luigi Accattoli, permetti la franchezza.
Hai fatto male,secondo me, a parlare di Ubi nel “Regno”.
Questo signore da allora si ritiene una persona importante, dal momento che un “big” come te ha ritenuto opportuno parlarne in una rivista prestigiosa dal punto di vista religioso.
Fa finta di essere “umilmente” stupito, ma in realtà non sta nella pelle. Sta lì lì per scoppiare come il vanaglorioso ranocchio della favoletta. E chi lo ferma piu?
Un po’ di psicologia no?
Cara Marilisa Ubi ha perfettamente ragione. E soprattutto argomenta le sue opinionive le esprimein maniera razionale. Cioche manca a chi non riesce. proprio a vedere la gram massa di errori,ambiguita‘ e. a volte vere e proprie eresie che escono gni giorno da Santa Marta,e‘proprio la razionalita‘Siccome queste omelie e pronuncia Papa Francescovdevono essere per forza bellissime,sensate e profonde .Questo si chiama bias“ o se vuoi pregiudizio. Non ci ci sofferaca riflettere se le frasi pronunciate siano effettivamente sensate,siccome si idolatra colui che oe pronuncia sobno per definizion e bellissime. Ma la mancanza di razionalita‘e di spirito critico non sono una VIRTU‘ cristiana. Ben vengano allora quelli che come Ubi riflettono, magari poi criticano.
La percentuale “bulgara“di consensi,quale quella descritta da Massimo Franco sul Corriere,puo‘esseri solo in una stato totalitario in cui il “caro leader“non si contesta mai. Ma la Chiesa non e‘uno stato totalitario! E poi lo stesso Bergoglio non ha detto che vuole il Sinodo perche‘si discuta e si dibatta? Allora perche‘alle prime opinioni contrarie Kasper grida che chi critica lui attacca il Papa? Forse Kasper esige che siano tutti d‘accordo con lui?
Contraddizioni su contraddizioni in questo papato: si chiede il dibattito e poi ci si stizzisce per le opinioni discordi,sistigmatizano le corti e le cordate e ci si dimentica che Bergoglio e‘stato eetto papa da una cordata di cardinai,i predica l‘umilta‘e la mansuetudine e ci si vendica meschinamte di tutti i dissenzienti,si continua a predicare l‘unita‘ e in ogni omelia si dividono i cristiani in due ,i buoni e i cattivi,i cristiani sa salotto ecquelli da favelas ecc. ecc Questa massa ormai ingente di contraddizioni non puo‘piu‘non saltare allocchio! Finora si e‘bollato gli oppositori gome “tradizionalisti“cioe‘come gli attuali paria,gli intoccabili dell Chiesa. Ma adesso anche gente che non e‘per nulla tradizionalista sta cominciado a dare segni di inquietudine.
Ma anche se sotto nick si può prendere la storia di un utente e farci un articolo senza il suo permesso?
Succederà anche a noi prima o poi di vederci raccontati su qualche giornale?
Perchè noi scriviamo qui per stare tra di noi e scambiarci opinioni mi pare scorretto usare le nostre storie per lavoro.
L’articolo in ogni caso è una caricatura.
Io non condivido le opinioni di Ubi però l’articolo è una caricatura.
http://www.ilfoglio.it/articoli/v/121059/blog/kasper-allattacco-non-mi-trascineranno-in-una-guerra-io-ho-concordato-tutto-con-il-papa.htm
Kasper in ogni caso fa troppo la prima donna, i testi raccolti nel libro erano già stati pubblicati ed erano opinioni molto note, se si vuole il dibattito si può dibattere tutti no?
ed è anche giusto che noi laici sappiamo almeno di cosa e come discuteranno, non è mica il conclave che deve essere segreto.
Non va bene così.
@Matteo,
“sola gratia” è una sintesi mia e potrebbe essere imprecisa, ma quello che hai scritto io l’ho capito benissimo. Ho il sospetto che sia tu a non renderti conto di quanto scrivevi.
Ho chiesto l’intervento di un esperto per avere un parere terzo e obiettivo che potesse portare chiarezza: è arrivata la predica del Papa e a me basta.
Buona giornata
Sara delle 8.01
Ma questo è uno spazio pubblico e le affermazioni di Ubi, le sue, le mie sono rese pubblicamente. Ciascuno di noi, anche se coperto da nick, se ne assume la responsabilità. Ed è senz’altro lecito riprenderle e commentarle altrove, citando la fonte e mantenendosi negli ambiti della buona educazione e della correttezza. Accattoli non ha diffuso corrispondenza privata. Chiunque può ritrovare e leggere per intero le varie discussioni che hanno preso vita su questo blog. Sinceramente io di scorrettezze proprio non ne vedo.
Resta che è una porcata, qua pensavo parlassimo in amicizia non che si vendessero le nostre storie.
@Sara,
il rischio di essere oggetto di studio o di caricature è insito nella partecipazione ai blog. Come sai, io sono stato addirittura vittima di un linciaggio. Bisogna accettare la cosa, sperando che Luigi Accattoli abbia almeno la cortesia di avvisare l’interessato, dato che conosce gli indirizzi e-mail di tutti i suoi ospiti.
In ogni caso anche questo depone a favore dell’anonimato.
“Perchè noi scriviamo qui per stare tra di noi e scambiarci opinioni mi pare scorretto usare le nostre storie per lavoro.”
________________________________
Non capisco come si faccia a pensare una cosa del genere.
Non siamo chiusi tra quattro mura,
ma siamo aperti alla visione dicentinaia di milioni di persone.
E’ il mondo virtuale.
Chiunque può leggere su questo blog
e citare su altri siti web,
e citare sulla stampa,
e citare sulla TV.
Mi sembra che già fosse stato ampiamente dimostrato
e
non capisco la meraviglia.
Scrivere in un blog o sito web
equivale
a parlare in una piazza a voce urlante,
per farsi ascoltare da “tout le monde”.
In diversi momenti,
in questo blog
alcuni commentatori
hanno irriso su dati particolari e sensibili di altri,
e altri si sono difesi contro il loro bullismo.
Ebbene
questo è avvenuto dinanzi ad un pubblico “possibile” di milioni di persone.
L’autore di un convegno, come l’autore di un blog,
possono studiare pubblicamente
il proprio pubblico
se
convegno o commentatori sono pubblici,
e non si comprende perchè non possano farlo.
Chi commenta in un blog
non sta chiuso in una stanza,
ma è davanti ad una platea di possibili milioni di persone.
Il respondabile della moderazione e dei dati
è il solo amministratore del blog,
non i suoi commentatori.
E’ un’altro modo di parlare in TV
Sarà legale ma è una porcata come è una porcata quello che fa lei sul suo blog, sempre l’ho detto a lei e lo dico anche a Luigi il quale ci considera evidentemente alla stregua delle scritte sui muri.
Per il resto conosco Ubi da alcuni anni ci siamo spesso beccati insieme (una delle prime volte ironia della sorte proprio sulla fede del matrimonio, lui insisteva nella necessità che gli arredi sacri siano d’oro e portavo l’esempio della fede dicendo che sia d’oro o di latta cambia la mia promessa d’amore?) non concordo con lui però l’articolo di Luigi è una caricatura
I commenti poi riportati con la data precisa come da conto minuzioso, cioè si scrivono duecento articoli contro i dogmi e le dogane e poi ti appunti le opinioni altrui come se lo stessi analizzando al microscopio?
Schifezz
Scrivere in un blog è come prendere un panchetto , trascinarlo in mezzo alla strada, salirici sopra e mettersi ad arringare la folla.
SI PARLA IN PUBBLICO, IN PUBBLICISSIMO.
L’unica differenza è che è molto piu’ comodo: lo fai da casa tua, dal tuo ufficio, se vuoi stai ben coperto, anonimo , nessuno sa chi sei e puoi agire indisturbato.
Altro che metterci la faccia su quello che si dice! Non ci si mette, se si vuole, manco il nome.
Quella delle quattro chiacchiere in confidenza, è una panzana: si ha idea ( la si ha , perché i numeri li ha rivelati Luigi) delle migliaia di persone che possono leggere quello che scriviamo? E che, purtroppo per loro , le leggono?
Fare il broncio perché le nostre parole ( !!!) vengono riprese e riutilizzate ?
Ma se è la filosofia prima del web.
Ma se siamo noi i primi che ci titilliamo con i link da questo blog e da quell’altro!
Bamboccioni va bene, ma diamoci un limite ( che tanto nessuno si da).
Luigi,
risalendo a Il Regno dai commenti di Ubi mi accorgo solo ora che mi hai dedicato un articolo (http://www.ilregno.it/php/view_pdf.php?md5=3f14553e73f95e4fdf287d16d645df6a ).
Grazie dell’attenzione (che mi ha sorpreso, perché pensavo che non mi filasse nessuno) e complimenti per la scrupolosità.
Permettimi solo alcune precisazioni:
1) i miei commenti riguardo alla Veglia Pasquale e alla croce pastorale erano parte di una mia considerazione più ampia, cioé di come anche scelte e caratteristiche di Francesco di per sé discutibili (nel senso di meritevoli di discussione) venissero osannate sempre e comunque dai media (si era ad aprile 2013). Non spiegando il contesto di quei due commenti mi fai sembrare un ottuso che guarda solo al particolare, cieco di fronte a quello “che succede in cielo, sulla terra e sotto la terra”.
Insomma, si trattava di due mie forzature alle quali a mio avviso hai dato troppa importanza.
2) Nel tuo articolo mi rispondi cosí “…..nel tentare questo salto senza rete (cioè una Chiesa in uscita) ci sia affida ad un uomo che non canta e noi staremo male per questo ?”. Non vale….perché questo concetto era esattamente la mia premessa alle considerazioni sul papa liturgico, cioé “certamente oggi la Chiesa ha bisogno di ben altro di un Papa intonato…”. Quindi la tua risposta non mi sembra pertinente.
Tra l’altro se ben ricordo anche in quel caso ero intervenuto solo perché il fatto che il Papa non cantasse la benedizione veniva presentato dai più come una scelta di salutare semplicità.
3) In definitiva l’unico mio intervento di sostanza da te citato è quello che compare all’inizio della seconda pagina.
4) Con mia ulteriore sorpresa hai anche riportato il sito a cui rimandava il mio nickname. Spero tu abbia notato che il sottotitolo del sito é “il canto gregoriano nella liturgia, nello spirito del Concilio Vaticano II”. Significa che sia io che te, se pur in ambiti diversi e con pesi ovviamente diversi, siamo impegnati nello sforzo comune di conciliare nella Chiesa cose nuove e cose antiche, lontani da ogni estremismo. Non immagini quanto la mia posizione sia faticosa e frustrante, in ambito liturgico, perché si é osteggiati sia da chi considera il Concilio e la riforma liturgica una sciagura, sia da chi si riempie la bocca del Concilio senza in realtà conoscerlo.
Un caro saluto, Fabrizio.
Hai ragione Lorenzo
Fabrizio non si apre il link. 😉
Sara sgombero subito il campo e chiarisco a te e ad Accattoli che a me non fa alcun problema, essere studiato, annotato, e fatto oggetto di un articolo critico. Basta che venga rigorosamente rispettato il mio anonimato! Quindi non ho niente da lamentarmi, anzi devo dire che ne ho avuto molto piacere ( mò se per superbia presunzione o vanagloria fate vobis).
Io chiedo solo che venga rigorosamente rispettato il mio anonimato.
Il papa è Pastore Universale, e quindi a lui mi rivolgo in quanto tale e ho tutto il diritto -che mi riconosce il Codice di Diritto Canonico, Canone 212 §2 §3 – di fargli presente, con ogni mezzo, in questo caso questo blog, il mio blog e altri, le mie “necessità, soprattutto spirituali, e i propri desideri”, cosi come il mio “diritto” a “manifestare ai sacri Pastori il … pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa“ .
E vado sul sicuro perchè le mie osservazioni, critiche, mai si sono soffermate su fatti che riguardano la dignità della persona del papa; mai ho scritto di caricature riguardo al suo aspetto, modo di vestire, camminare o altro. NO! Mi sono sempre e solamente soffermato sulle affermazioni e sulle competenze e i discorsi pubblici del papa. Ho affermato “non è una cima”, riguardo il suo curriculum di studi. Bene, le “cime” nel linguaggio comune sono quelle che svettano per cultura. Il papa Bergoglio non è poliglotta, non ha conseguito dottorati, non ha piena padronanza della lingua italiana, e infine sbaglia addirittura le citazioni del Vangelo (errare humanum est). Gli altri papi non erano nè facevano cosi e nulla vieta il confronto con loro e tra loro lui non svetta, almeno a livello culturale; quanto a santità di vita, quello non posso nè voglio giudicarlo, riguarda Dio. Le Omelie al Santa marta non sono intelligibili, colpa il fatto che sono pubblicate a stralci e fatte a braccio, e a quanto sembra “a braccio” il papa non è che dia il meglio. Con gli scritti idem, del discorso di ieri aspetto ancora di capire chi o casa sia la “massa fallita” Credo di aver osservato fatti! Non ho sinceramente nulla da rimproverarmi. Vogliono farlo gli altri? Si accomodino, come io muovo le mie osservazioni, molto argomentate, al papa cosi gli altri hanno il diritto di muoverle a me. Riguardo al mio anonimato, l’unico che può lamentarsene è il papa -che se vuole sa benissimo come contattarmi…- gli altri non se ne possono lamentare, non riguarda loro.
Se uno non vuole correre il rischio di vedersi ( orrore!orrore!) citato da qualcun altro, in un libro o su qualche giornale, vada da un’altra parte, ma non scriva in un blog. MAGARI vada a discutere e a confrontarsi davvero in discussioni e dibattiti dal vivo, con persone vere in carne e ossa, che sanno chi sei e che faccia hai, ma questo capisco che richieda un minimo di assunzione di responsabilità che il nick ci permette tranquillamente di mandare a fottersi…e se qualcuno ce ne rende conto ( perché, a proposito di schifezz, capita anche questo) ci secchiamo da bestia dicendo: come, tu mi chiedi conto del mio nome e cognome? Come osi? Oppure, al tag ” chi sono”, ce la caviamo con un ” chi sono non ha importanza, è importante (?!!!) quello che dico”.
Altro che massa passiva.
Siamo di un grado di viziataggine sfacciato.
Bamboccioni,e pure viziati.
Eccolo:
http://www.ilregno.it/it/archivio_articolo.php?CODICE=53368
“Se uno non vuole
correre il rischio di vedersi ( orrore!orrore!) citato da qualcun altro,
in un libro o su qualche giornale,
vada da un’altra parte,
ma non scriva in un blog (qualsiasi ndr).
MAGARI vada a discutere e a confrontarsi davvero
in discussioni e dibattiti dal vivo,
con persone vere in carne e ossa,
che sanno chi sei e che faccia hai,
ma questo richiede un minimo di assunzione di responsabilità
che il nick ci permette tranquillamente di mandare a fottersi…”
(Lorenzo Cuffini)
Sottoscrivo in tutto
Mi spiace per Sara che non si rende conto
di stare in “mondovisione”.
Essere in mondovisione.
Non so se sbaglio a ricordare…
Ma mi sembra che non molto tempo fa
un commentatore
irrideva offensivamente nei confronti di un altro commentatore che si mostrava in chiaro,
scrivendo in parole povere che era un mangiapane a tradimento,
insomma passava il tempo su web al posto di lavorare,
anzi quel commentatore che si diverte a fare del chiaro bullismo,
ha ammesso chiaramente
che quando gli capita a tiro un commentatore che non gli sta a pelle,
ne va a fare ricerca su google,
per trovarne l’identità e metterlo alla berlina.
(dove era Sara ?)
E tutto questo
in “mondovisione”.
Quindi è legittimo
che anche in mondovisione
ci si difenda sa simili atti di bullismo,
e
lo scandalo provato da Sara che non credo che viva su un’altro pianeta
ma ha letto tutto quello che si scriveva,
mi pare
una grande ipocrisia.
Dove credeva di stare nella stanza del confessore ?
Un commentatore deficiente
ha persino commentato una mia personale esperienza di un amico divorziato con tre figli e profondamente credente,
come
una storia lacrimevole per giustificare i peccati.
Come commentare commentatori così cinici e deficienti
in mondovisione ?
E per fortuna che non ho citato il nome del mio amico in chiaro,
e
per fortuna mi mantengo dietro un nick.
Stessa copsa vale per i bulli con cui mi sono scontrato,
hanno cercato di trovare tra le mie parole
elementi possibilmente sensibili da attaccare,
e
dopo lo sconcerto,
io li ho ricambiati con la stessa moneta.
Quando poi mi sono reso conto che era diventata una questione
sporca,
l’ho portata sul mio blog,
visto che senza rendermene conto nel blog di Luigi A. infangavo lo stesso blog di Luigi A.
e
Sara, si è messa a fare la lacrimevole per quello che avevo fatto,
piangendo sulle spalle dei bulli.
Non è stato bello quello che ho fatto,
ma è immensamente schifoso anche quello che fanno gli altri,
come è schifoso
che dinanzi a commentatori bulli
Sara abbia dato la sua solidarietà
invece che andare a discernere cosa sia accaduto.
E tutto questo
in “mondovsione”.
La tua ricostruzione è folle (o perlomeno deficiente).
L’unico bullo sei tu e sei stato capace di LINCIARE il prossimo solo perché ha osato obiettare, argomentando, le tue idee balzane.
Non sapendo argomentare hai offeso volgarmente e aggressivamente.
E poi vai a seminari sul dialogo e l’amore quotidiano? e poi vai pregare e partecipi (con quale spirito poi) a pellegrinaggi?
Ma vergognati va.
Almeno non dare lezioni al prossimo.
Ha ragione a scrivere che hai fatto una cosa orribile e schifosa, perché hai scaricato il tuo odio e le tue ossessioni contro chi si proponeva di controbattere, magari aspramente ma nei limiti dell’educazione, ai tuoi deliri.
Hai azzittito con offese e minacce, perché non hai argomenti.
PS: parlando del tuo amico io non ho certo giudicato lui come persona o come credente, ma il TUO METODO di affrontare un argomento come quello di cui dibattevamo partendo da una casistica di storie dolorose e commuoventi. Tra persone civili si criticano gli interventi, gli argomenti, le idee. Tu sei abituato a linciare e a distruggere chi non la pensa come te.
Altro che amore quotidiano, il tuo è odio violento.
COME VOLEVASI DIMOSTRARE
in mondovisione
Prosegue, in vista del Sinodo, il preoccupante coinvolgimento dei media “laici”, con le più svariate interpretazioni e una vistosa presa di posizione pro Kasper e tifo”progressista” contro i biechi oscurantisti Mueller, Caffara & C. Vedi:
http://www.lanazione.it/diversamente-misericordiosi-1.223779 – solo per notare come anche la stampa continui a interpretare Papa Francesco come fa comodo a loro, (” Speriamo che vinca il suo coraggio, contro ogni oscurantismo”), ma basta leggere tutta la rassegna di Google News…
Ormai tutti (non solo sui blog…) si reputano grandi esperti della Chiesa, della teologia, e tutti sono vaticanisti in pectore… e la gente prende per oro colato le loro scemenze. Ma, mi domando, perché i cardinaloni rilasciano tutte queste interviste, a getto continuo? Non se ne può più! Non sarebbe meglio
un pò di silenzio stampa, come per i calciatori? Anche Papa Francesco pare sia scocciato: http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francisco-francis-vescovi-bishops-obispos-36409/
@Matteo,
non fare la vittima, non so cosa tu abbia subito da ragazzo, ma qui tu ti comporti come un bullo arrogante e prepotente.
Il mio errore è che rispondo mentre dovrei lasciar perdere.
Francesco
non è
nè scocciato
nè irritato (come dice La Croix).
E’ un grande momento di interesse
in cui TUTTI vogliono dire la loro,
anche
sul’autobus,
dal macellaio,
al bar.
Francesco
pare avere le idee chiare, anzi chiarissime,
e
le esprime:
DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI NUOVI VESCOVI NOMINATI NEL CORSO DELL’ANNO
Giovedì, 18 settembre 2014
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/september/documents/papa-francesco_20140918_nuovi-vescovi.html
Bene, Federico,
questo non è il mio spazio,
e non è corretto nei confronti di altre migliaia di lettori, di Accattoli.
“Quindi non ho niente da lamentarmi, anzi devo dire che ne ho avuto molto piacere ( mò se per superbia presunzione o vanagloria fate vobis).”
Quindi ci ho preso in pieno.
Come dicevo, lui non sta nella pelle. È VANAGLORIA.
Gli farei presente per l’ennesima volta( da quando l’ho conosciuto) che il contrario della spocchia è l’ humilitas di cui il signore in questione si fregia nel suo nick del tutto inappropriato per una personalità come la sua. Anzi, è una menzogna.
Cara Sara, vedi? Il tuo farti “samaritano” non paga sui blog, su questo blog. Succede che ti “sfanculano” come dicevi tu l’altro giorno, Rallegrati però, quando il mondo ti odia significa che sei sulla buona strada…
Per quel che mi riguarda non ho santità di vita, e se l’avessi come potrei fare a mostrartela? Certo, se ti può bastare -scusa la presunzione- so bene di quello che parlo, una buona preparazione già fa qualcosa, basta per “testimoniare”.
Saluti
Nel frattempo, aspetto ancora dagli autorevoli estimatori e soprattutto esegeti di papa Francesco di sapere chi o cosa è la “massa fallita“.
Nel merito di ciò nessuno riesce ad entrare…
Certo, magari molti non entrano nel merito perchè giustamente fanno tesoro dell’insegnamento di papa Francesco del “chi sono io per giudicare“. Certo è che però “massa fallita” mi sembra un giudizio pesante, a chiunque sia riferito. Certo è che però “massa fallita” mi sembra un giudizio pesante, a chiunque sia riferito. Si vede che può e non può giudicare a “corrente alternata”.
De gustibus.
“Ma la mancanza di razionalita‘e di spirito critico non sono una VIRTU‘ cristiana.”
E vieni a dirlo proprio a me che sono, a detta di tutti, razionalissima e con forte spirito critico?
Io capovolgo le tue parole dicendo che siete voi ad avere schifosi pregiudizi nei confronti del Papa, e siete pronti ad attaccarlo su tutti i fronti.
Non riuscite nemmeno ad intuire quel che dice o vuole esprimere, e lo accusate prontamente di contradditorietà e incomprensibilità.Tutto ciò perché partite col piede sbagliato che vi porta a non accettate la verità delle sue parole.
Ho detto almeno un centinaio di volte che a me papa Francesco piace proprio perché quel che dice risponde in pieno alla verità dei fatti.E a tanti altri piace per lo stesso motivo.Coinvolge le persone direttamente,non si limita ad enunciare verità teologiche, ammesso che lo siano.Voi vi nutrite del passato; il Papa guarda all’oggi.
Io tocco con mano giorno per giorno, cara discepolo, che lui prende dalla vita reale dei nostri giorni, e non dal paese dei balocchi, molteplici occasioni di riflessione che poi traduce lucidamente in linguaggio evangelico. Trovando piena corrispondenza nel Vangelo.
Proprio il contrario di chi vuole, come voi, indottrinare la gente con astrattezza, senza calarsi nella realtà della vita in cui ci si trova a percorrere l’esistenza, fra mille problemi che vanno confrontati e, se possibile, risolti alla luce delle parole del Cristo.
“Nel frattempo, aspetto ancora dagli autorevoli estimatori e soprattutto esegeti di papa Francesco di sapere chi o cosa è la “massa fallita“.
Nel merito di ciò nessuno riesce ad entrare…”
Non so se lei sia meno intelligente che orbo, certo è che io “nel merito di ciò ” sono entrata, eccome!
Se poi lei non ha capito, è un problema tutto suo, del resto comprensibile vista l’incapacità dei suoi neuroni a collegarsi fra loro per un serio ragionamento.
Sempre per Sara. Sara tu mostri una certa preparazione, e una certa intelligenza. Penso che non sono io a dover spiegarti che esiste una “psicologia” dei blog, e anche peggio a essa fanno seguito precise “tattiche di guerra”. Ti faccio qualche esempio…
Quando su un blog, diciamo che inizi a staccarti e a prendere le distanze dalla “linea editoriale” e dalla linea generale degli altri commentatori, iniziano i guai. Ovvio che ti si inizia ad attaccarti -spesso sul personale, con alcuni è difficile entrare nel merito- e a farti la “guerra” in modo sistematico (perchè sporadicamente sul personale può capitare a tutti di buttarsi, l’ho fatto anche io, raramente ma l’ho fatto).
I “competitor” nascono spontanei, -questa è una mia dietrologia- qualche volta te li “creano” su misura. Bene il competitor ti si mette alle calcagna e te le sfrantuma a più non posso, facendoti più e più volte considerazioni personali offensive se non addirittura diffamatorie. Dato che “ogni limite ha una pazienza” succede che, dopo che te le hanno ben frantumate e polverizzate al micron, uno reagisce e fa una considerazione personale pure lui come reazione. Ma, sorpresa, ti dicono che hai “torto“. Come, mi offendono ripetutamente pesantemente e ignoro, poi alla fine reagisco e ho torto?
Si, ti danno torto perchè tu sei anonimo e l’altro no! Il tuo torto è l’anonimato!
Capisci, la battaglia è “indiretta”. L’obiettivo vero non è il fatto che tu sia “critico” o “oppositore”, interessa sapere “chi” sia il critico e/o l’oppositore, perchè il “chi” è più facile da demolire del “come”; questo almeno credo, poi può darsi – e me lo auguro!- che il mio sia complottismo o dietrologia…
Per quanto riguarda la questione ormai “stradiscussa” del si/no alla comunione a chi si trova in una situazione matrimoniale “irregolare”, non mi sembra di aver mai trovato nei millanta interventi di personaggi più o meno autorevoli, nessun riferimento catechetico alla “croce”, vedi Luca 8,1-2 (correggetemi se sbaglio).
Mi sembra che sia invece appropriata una visione della situazione irregolare, fonte di sofferenza e di umiliazione per un cristiano, come una croce, dove “prendere ogni giorno la propria croce” potrebbe significare imparare ad accettare la nostra situazione concreta e viverla con il Signore, non in maniera rassegnata e brontolona. Ma se invece ascoltiamo la voce del “nemico” (il demonio), diciamo : non è giusto, Dio non mi ama, se mi amasse avrei almeno il “permesso” di fare la comunione…
Per quanto riguarda la catechesi sulla croce mi sembra interessante quanto dice lo stesso Papa Francesco: http://www.papafrancesco.net/lo-stile-cristiano-e-uno-stile-di-umilta-di-mitezza-di-mansuetudine/
e anche l’allora Mons. Ravasi:
http://www.novena.it/catechesi/catechesi66.htm
Humilitas facevi prima a scrivere che esistono i “troll”…..
Mazza che sbrodolata.
Scusate, ogni tanto mi chiedo se noi Cristiano-cattolici abbiamo ben presente che la nostra Adorazione è verso IL (si badi bene IL) Crocifisso, non verso la croce….
Dire adoriamo la croce significa dire adoriamo la sedia elettrica e infatti il papa ammonisce:
La croce e la presenza di Gesù vanno assieme: uno “stile cristiano senza croce non è cristiano” così come una “croce senza Gesù non è cristiana“.
(Dall’articolo postato da GianRinaldo)
poi può darsi – e me lo auguro!- che il mio sia complottismo o dietrologia…
Senza dubbio UbiHumilitas,: per esempio a me di chi sia tu, di quale sia il tuo vero nome non importa proprio una sega direbbero a Firenze.
Mi sono solo divertito, (ma sei caduto tu nei tranelli) a “smascherarti” quando usavi altri nickname.
🙂 🙂
…ma chi ha detto “adoriamo la croce”??? Certo che “croce senza Gesù non è cristiana“, perché senza Gesù (e la FEDE in Lui) la croce (qualsiasi croce) la rigettiamo, è insopportabile, e allora pecchiamo (buttiamo a mare la moglie/marito/i figli…, ammazziamo chi ci sta sulle scatole, anche in maniera figurata, rubiamo ecc…) La croce la dobbiamo (se vogliamo) portare con Lui, e attraverso la croce scopriamo il Suo amore e misericordia….
Comprendo che queste parole gettate giù di fretta non sono granchè, ma mi sembra chiaro cosa significa la croce per il cristiano.
Gianrinaldo la mia era una riflessione generale, non indirizzata a te (come anatema).
Chi fa la guerra al papa?
http://www.iltimone.org/32163,News.html
Concordo con Gianrinaldo.
Il suo discorso è chiaro e assolutamente condivisibile.
Belle le parole di Gianrinaldo , caldamente approvate–e non poteva essere il contrario– dal buon Federico.
Però, vorrei far presente che prima di abbracciare gioiosamente la Croce, potremmo, anzi abbiamo il dovere di cercare rimedi preventivi.
Se c’è una malattia, abbiamo il dovere di cercare la cura. Se poi non funziona, allora abbracciamola pure la Croce.
Se la croce si configura in un matrimonio che risulta un inferno, non ce lo prescrive il medico Gesù di abbracciare questa croce. Abbiamo il dovere di trovare un rimedio, se c’è. Non alludo però ad un eventuale omicidio.
Se non c’è rimedio, allora abbracciamola pure la Croce.
Del resto, la vita intera di ognuno di noi è disseminata di piccole e grandi croci che il più delle volte abbracciamo senza dire neppure un “ahi”.
Voglio dire, in sintesi, che le frasi stereotipate, al seguito di un cristianesimo di segno doloristico, è meglio accantonarle.
Convegno Evangelii Gaudium
Fare come gli scribi e i farisei ?
E’ bello una dottrina, chiara, lineare…
ma il popolo continua ad aver fame….
Dice un disoccupato disperato ( è croce questa?) in TV: ” il parroco mi dice sempre che devo avere fede, che Dio mi aiuterà, ma io che gli do da mangiare ai miei figli: la fede?”.
Per Luigi:
In riferimento al mio commento delle 9:43 di stamattina preciso meglio il punto 3):
3) In definitiva l’unico mio intervento di sostanza da te citato è quello del 25 aprile 2014, riportato molto correttamente in maniera estesa ed esauriente.
Capisco, dagli interventi della Sig.ra Marilisa che, purtroppo, da queste parti parecchi non sanno cosa sia la Fede… o almeno sia la Fede che predica da sempre la Chiesa. Mi dispiace, perché qui si tratta di aver ricevuto o no dalla Chiesa una Parola di vita, o solo parole, parole, parole, come cantava Mina ….. Una catechesi che ti faccia leggere la vita, la croce, alla luce del Vangelo, e non, come vuole farti leggere i fatti della vita il demonio, che Dio non ti ama, perché sei povero, non hai lavoro, hai una moglie che è una pizza, che è ingrassata….. NON E’ GIUSTO! Io ho DIRITTO alla felicità! Guarda che quando si scappa dalla croce, si ascolta il Demonio e la sua catechesi, e si pecca… Certo che non devo andarmela a cercare, la croce…. la Fede non è mica fatalismo…
Per quel povero disoccupato, mi dispiace solo che il suo Parroco non abbia trovato parole un po’ più concrete, riguardo alla fede. Da parte mia assicuro che anche personalmente, molti anni fa, mi sono trovato in una posizione analoga, ma per mia fortuna ho trovato nella Chiesa chi mi ha dato vere parole di speranza. E conosco molte famiglie cristiane che vivono situazioni gravi senza perdere la Fede, e senza dire le ca…te del povero disoccupato!
Un’ultima considerazione per Luigi.
Mi hai inserito nella categoria di coloro che “resistono a papa Bergoglio”, anzi ne sono diventato l’esempio. Sbagliato.
Io non gli resisto affatto. Il papa è il Papa. Punto. (10 giorni fa ho mandato mia figlia con i miei genitori all’udienza generale).
Sono solo perplesso di fronte a certe ambiguità e di fronte al bergoglismo dilagante ( https://imageshack.com/i/iqLZM46rj
questa foto ne é solo un esempio, spero che il link funzioni. Altare durante la messa nascosto da una gigantografia di Francesco che accarezza un bimbo, visto con i miei occhi).
Penso anzi che la vera sciagura sarebbe una fine prematura del suo pontificato, perchè le ambiguità resterebbero irrisolte.
Sono certo, altrimenti non sarebbe al suo posto, che i veri delusi saranno quanti oggi lo osannano perché vedono in lui il picconatore della Chiesa contro la quale hanno combattuto per anni, l’alleato insperato che da ragione a tutte le accuse che il mondo muove da sempre alla Chiesa.
In sostanza sarà riforma e non rivoluzione.
Prima o poi si chiarirà che il papa vuole una Chiesa “in uscita” dalle chiese non perchè dentro c’è un odore irrespirabile, ma per invitare gli altri a entrare a vedere la bellezza della fede (ricordate la metafora delle vetrate gotiche ?).
Quindi, fiducia in Bergoglio e nella sua opera riformatrice.
Concordo con Fabrizio in tutto. Ma la metafora delle vetrate gotiche non la so.
Nell’omelia nella cattedrale di San Patrizio, Benedetto XVI ha parlato cosí delle vetrate neogotiche:
“Viste da fuori, tali finestre appaiono scure, pesanti, addirittura tetre. Ma quando si entra nella chiesa, esse all’improvviso prendono vita. Riflettendo la luce che le attraversa rivelano tutto il loro splendore. Molti scrittori – qui in America possiamo pensare a Nathaniel Hawthorne – hanno usato l’immagine dei vetri istoriati per illustrare il mistero della Chiesa stessa”.
Il riferimento è a una pagina del romanzo “Il fauno di marmo” di Hawthorne e al dialogo tra due amici che durante un viaggio in Italia visitano delle chiese:
«Gli amici uscirono dalla chiesa e guardando in su, dall’esterno, alla finestra che avevano ammirato da dentro, non vedevano nient’altro che il semplice contorno di un’ombra tetra. Niente poteva più essere distinto, né il singolo ritratto di un santo, di un angelo o del Salvatore, né tanto meno lo schema complessivo e il significato del disegno. “Tutto questo”, pensò lo scultore, “è il più sconvolgente emblema di quanto sia diverso l’aspetto di una verità religiosa o di una storia sacra quando è visto dal caldo interno della fede oppure dal suo freddo e cupo esterno. La fede cristiana è una grande cattedrale, con vetrate divinamente dipinte. Stando fuori, tu non vedi alcuna gloria, né riesci a immaginarne una; stando dentro, ogni raggio di luce rivela un’armonia di ineffabili splendori”».
Bellissima metafora !
“e non, come vuole farti leggere i fatti della vita il demonio, che Dio non ti ama, perché sei povero, non hai lavoro, hai una moglie che è una pizza, che è ingrassata…..”
Sig.Gianrinaldo,
lasci che le dica che lei dimostra di non aver capito ciò che ho scritto concisamente.
Lei avrà pure una grande e bella fede, ma –mi pare– senza compassione.
Il che la fa crollare, la sua fede. Sono proprio quelli come lei,così sicuri ma lontani dagli altri, che non potranno mai essere testimoni fedeli.
I catechisti o chi per loro non glielo hanno mai detto? Malissimo!
Nel momento preciso in cui lei dice che le parole di un disoccupato alla disperazione sono cazzate o cagate( inutili i puntini per nascondere parole forti), lei evidenzia–mi scusi tanto– una fede di cacca, e le sue parole sono uno stereotipo.Punto.
Dunque, se la tenga ben stretta la sua fede, di cui è tanto orgoglioso,ma non vada a sindacare su quella degli altri.
A me lei ricorda tanto i farisei.
Dimenticavo: il demonio qui non c’ entra niente, proprio niente niente…
Gent.ma Sig.ra Marilisa, non ho mai detto di aver Fede, quindi non ce ne ho neanche della sostanza che lei così felicemente cita (ma perché dice tante parolacce, è per lei liberatorio?). Però so cosa sia la Fede, almeno quella che professa la Chiesa di cui indegnamente faccio parte. Le assicuro che non intendevo disprezzare il povero disoccupato, da Lei citato. Lo compativo (se ha letto bene) perché sembra non aver trovato un cane (neanche un parroco) che lo abbia confortato con parole di Vita, di Fede. Ho detto che sono stato più fortunato di lui, perché in situazioni analoghe ho trovato una Chiesa che mi ha aperto le porte e mi ha risollevato, non con semplici pacche sulla spalla e neanche con un centone, ma con parole vive, e come me altri che conosco bene e che hanno cambiato la propria vita dopo un incontro con Cristo.
E poi stia in guardia, perché il demonio proprio quando crediamo che non c’entri, c’entra eccome. Lo dico per esperienza personale.
Gianrinaldo,
lei ha scritto, fra le altre cose: “Capisco…che, purtroppo, da queste parti parecchi non sanno cosa sia la Fede… o almeno sia la Fede che predica da sempre la Chiesa. Mi dispiace…la Fede non è mica fatalismo…e senza dire le ca…te del povero disoccupato!”
Quindi lei ce l’ha la vera Fede o, come ha scritto in seguito, non ce l’ha ma sa cosa sia. Strano però, lo trovo alquanto contradditorio.
Comunque, le parole dell’anonimo disoccupato lei le ha definite “ca…te”( non si capiva per niente il termine che voleva usare e che io ho integrato suscitando la sua disapprovazione), e dice, nello stesso tempo, di compatire il disoccupato. Anche qui trovo una certa contraddizione, per la verità.
Mi par di capire che la Fede è una bella parola senza contenuti.
Se avesse visto quel poveraccio, avrebbe compreso che aveva ragione da vendere. Non vedo come un parroco in certe situazioni possa dire parole di Vita, come lei sostiene, se non quelle dette in quella circostanza.
Voglio dire che in certe situazioni che paiono senza via di uscita, un prete o altra persona di fede sono impotenti e altro non possono suggerire se non l’affidarsi a Dio. Ma è altrettanto vero che quelle parole non portano sollievo a chi in quella situazione ci sta bruciando. Si può solo sperare che le cose cambino il più presto possibile.
Accattoli vuol fare una cernita dei nemici di Papa Francesco?
Segnalo il blog di MUNDABOR, in inglese, intelligente, ironico,appasionato.
http://mundabor.wordpress.com/
Mentre vi scannate su chi cita chi (signori, questo è pubblico pianerottolo e ognuno ci fa la figura che sceglie di fare, è il Web bellezza!), vi segnalo che nel caso in cui non venisse in qualche modo approvata la Comunione ai divorziati risposati, tra qualche anno (forse) avremo il “divorzio breve” (passatemi la battuta) in salsa cattolica con lo snellimento della procedura rotale.
E pensare che già negli anni ’90 Wojtyla e poi Ratzinger avevano ricordato alla Rota di essere più severe proprio per non ingenerare nei fedeli l’idea dell’introduzione del divorzio in salsa cattolica…
E avanti con un’altra commissione. Quello che molti non considerano è che i Gesuiti il senso del tempo lungo, quasi dell’eterno, ce l’hanno ancora. A differenza nostra. Meditate, gente, meditate… e buona Domenica nella Gioia e Pace del Signore!
Condivido. Basta vedere che il Card. Burke, Prefetto (o ex?) della Segnatura Apostolica, non c’è. Alè, annullamento express…. ma certo, il Matrimonio cristiano resta indissolubile, ma….
Direi che i modi volgarmente definiti “gesuiti” si sprecano, ultimamente, a leggere le cronache vaticane….
Basta vedere come la stampa laica presenta per l’ennesima vola il Sinodo. l’Espresso: “SEX & THE VATICAN
Convivenze. Gay. Divorziati. Il papa sfida antichi tabù della Chiesa e convoca un Sinodo. Ma le resistenze sono forti. E cinque cardinali scrivono un libro contro le aperture”
Roba da far arrapare…
Ma avete notato che ‘sto Sinodo sembra interessare più i media laici e anticlericali che i media cattolici?
Mah, ho sleggiucchiato qui e là quel che avete scritto su questo tema del sinodo e del matrimonio che vi ha tanto appassionato, e il debol parere che mi son fatto è il seguente: quelle sui divorziati risposati che vogliono fare la comunione ecc. ecc. son tutte chiacchiere senza importanza. La realtà è che quasi nessuno si sposa più (nel senso del matrimonio vero, quello “elevato da Cristo Signore alla dignità di sacramento). Il matrimonio sta diventanto un fenomeno sempre più residuale, probabilmente destinato a scomparire dall’orizzonte della vita della grande maggioranza delle persone.
Allora si apre, per la chiesa, ormai tornata al punto di partenza, una nuova prospettiva: annunciare la novità del matrimonio cristiano, quello indissolubile, senza se e senza ma, e presentarla per quello che è, una vocazione esigente. È venuto il tempo in cui sposarsi è come entrare nelle carmelitane o nei trappisti: cioè obbedire a una vocazione meravigliosa, che fa sgranare gli occhi, dalla sorpresa e dallo sgomento a parenti amici e conoscenti.
Chi ci sta, beato lui; e gli altri si arrangino. La chiesa, questo ha da proporre al mondo, non altro.
In questa prospettiva, Kasper (e Bergoglio, se gli dà retta) appaiono per quello che sono: vecchi, bolsi e pateticamente intenti a cercar di mettere pezze “misericordiose” su un vestito ormai andato. I cardinali “conservatori”, invece, sono giovani e freschi come puledrini scalpitanti.
Insomma, i giornali come sempre non capiscono niente: Kasper è vecchio, Burke è nuovo.
Kasper non mi piace più di tanto ma il si arrangino non è compatibile con il mandato missionario.
In ogni caso il Papa chiede prossimità alle famiglie in difficoltà non dare la comunione a tutti e tanti saluti.
Che è un altro modo gentile per fregarsene
Prima che qualche acuta lettrice fraintenda il senso di quel “gli altri si arrangino”, preciso che non è indifferenza verso la “massa fallita, massa damnata, massa lombarda, massa marittima o massa lubrense o come la volete chiamare”. Però, se dobbiamo abbandonare qualunque tentativo di difesa delle “strutture di cristianità” messe faticosamente in piedi negli ultimi diciassette secoli, perché il papa non vuole, allora dobbiamo acconciarci a vivere come cristiani in una società completamente ritornata al paganesimo. Quindi staremo lì, cercando di vivere meglio che possiamo la vita cristiana e facendola conoscere a chi vorrà conoscerla. Ogni tanto, qualcuno resterà colpito e, per grazia, farà il salto e diventerà cristiano.
Mi complimento con me stesso: mentre scrivevo il messaggio delle 10.28, quello che prevedevo si stava già verificando. (Anche se non pensavo che fosse Sara1 a rivelarsi così “acuta”).
Chiedo venia Franti, a me pare che il Papa nella condanna al legalismo metta entrambi i gruppi, nel senso il problema non è solo una questione canonica, ma la vicinanza e l’aiuto alle persone concrete.
Così pare a me.
Vado a messa che mi si fa tardi.
Buona domenica
Entrambi i gruppi nel senso che anche quelli che invocano misericordia verso i divorziati poi nel caso del bisogno di una coppia in crisi….
“Prima che qualche acuta lettrice fraintenda…”
Le “acute” lettrici notoriamente non sanno leggere, come si sa, ma non fraintendono. Per cui capiscono che una frase tipo “gli altri si arrangino”, visto il contesto, non è da intendersi come menefreghismo al diapason verso la massa fallita, massa dannata ( in italiano), massa marittima, massa carrara e tante altre masse.
Però, dubitano assai che ogni tanto, qualcuno, nel tentativo di difesa delle strutture obsolete della cristianità possa restare colpito e fare, per grazia, il salto che lo porterà al cristianesimo.
Il problema vero è che molti cristiani si ostinano a vedere l’ attuale situazione del mondo come società secolarizzata, senza Dio, perché a detta loro il cristianesimo deve attenersi strettamente al linguaggio di un passato remotissimo che loro vorrebbero resuscitare.
Il punto vero, quindi, è che proprio loro, aggrappandosi con una certa arroganza ad una fede che non riesce più ad essere eloquente, hanno messo in crisi il cristianesimo. Ovvero, le loro certezze dogmatiche, apprese su testi varî, ma spesso poco testimoniate nella concretezza e incorniciate nel salotto di casa, sono la causa dell’abbandono della fede. Credono non tanto in Gesù Cristo quanto nella Istituzione, mettono la Chiesa davanti al Cristo.
Evangelizzare significa ascoltare l’umanità dell’oggi parlando un linguaggio comprensibile a tutti e mettendosi a fianco dell’uomo, non fare dalla cattedra un indottrinamento dogmatico e morale, quello da cui sono scaturiti tanti cristiani moraleggianti, come alcuni di qui, che ti propongono una verità che il più delle volte è quella della Chiesa ma non quella del Cristo.
Non ci si potrà credere, ma in una famiglia di mia conoscenza, il cui capofamiglia era un cristiano di ferro (ogni giorno in chiesa e sempre con l’Avvenire in mano), neanche uno dei quattro figli ha fede.
Uno addirittura è ateo dichiarato.
Com’è che il padre non è riuscito, con sì grande fede, ad inculcarne nemmeno un briciolo in nessuno dei figli?
Vuoi vedere che l’ostentazione ossessionante della fede del padre ha saturato i figli al punto da allontanarli dalla Chiesa?
Eppure si dice che la vera fede contagia chi non ce l’ha.
Bel mistero, vero?
Concordo con Franti.
Ad un sacerdote che “rimproverava” alcuni giovani di AC di non avere il coraggio di scelte radicali (e intendeva il sacerdozio e la vita religiosa), mia moglie già molti anni fa rispose che anche il matrimonio cristiano è una scelta vocazionale e controcorrente, una testimonianza di fede e un impegno chiaro assunto davanti a tutta la comunità.
In una società come quella in cui viviamo la scelta di sposarsi in chiesa è sempre meno tradizionale (almeno dalle mie parti) e sempre più la risposta ad una chiamata, una vera e propria vocazione.