“Durante le mie passeggiate attraverso l’antica Roma, i miei occhi non sono colpiti soltanto dalle tracce del passato, da quello che soprattutto cercano i turisti. Sulle pareti delle case leggo i diversi slogan che, ora scritti soltanto con il gesso, ora con la vernice, rispecchiano lo spirito del tempo. Gli avvenimenti calcistici vi giocano un ruolo importante e assurgono qualche volta alla sfera poetica, come quando lo scudetto vinto dalla squadra della Roma provoca questa esclamazione: ‘Roma, tu sei come il primo amore’, oppure quando, con una tenerezza ancora più delicata, viene scritto: ‘Grazie, Roma!’. Più costanti ed eloquenti sono gli slogan politici. Nello stretto Borgo che mi sta più vicino, leggo: ‘Il vero socialismo è l’anarchia!’. Pochi passi più in là segue questa insolente esclamazione: ‘Baader vive!’ [Andreas Baader, terrorista tedesco a capo dell’organizzazione rivoluzionaria paramilitare Rote Armee Fraktiion, suicida in carcere nel 1977, ndr]. Dietro l’angolo trovo questa sentenza: ‘Anarchia è libertà nell’uguaglianza’. Suona quasi innocuo, quando, girato di nuovo l’angolo, nella via parallela, i governanti sono definiti ladri per il continuo aumento dei prezzi. La serietà ritorna feroce due passi più avanti con le parole: ‘Né Cristo né Marx – lotta popolare’. La parete dirimpetto commenta, ‘Lottare è bello anche se si muore’. Certamente non bisogna sopravvalutare questo scribacchiare, il cui pathos spesso si perde nelle parole ed è semplice imitazione. Però non è neppure del tutto privo di interesse“.
E’ questo l’attacco di una conferenza tenuta il 24 aprile 1984, a Monaco di Baviera, dal cardinale Joseph Ratzinger ad apertura di un congresso sul tema “L’eredità europea e il suo futuro cristiano”. Roma – che io ricordi: ci vivo dal 1966, con poche interruzioni – è sempre stata piena di scritte. Trovo simpatico e simpatetico che il cardinale Ratzinger amasse leggerle durante le sue quiete passeggiate e vi trovasse qualche segno dello “spirito del tempo”. Mi piace aver scoperto questo nuovo riscontro della sua curiosità per il mondo e la gente che l’abita.
Quando Ratzinger cercava le scritte sui muri
9 Comments
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Senza fare del lecca-lecca…., ti sono grato, perchè in questo tempo in cui ciascuno strattona Benedetto per portarlo da una parte o dall’altra delle diverse piazze opinionistiche, e qualche volta l’uomo Benedetto, non ha avuto l’accortezza di prendere le distanze da taluni umori delle piazze,
Tu comunque cerchi di farmi respirare tutto il positivo possibile, che questo uomo indubbiamente ha.
E’ un bel servizio che rendi,
Cerco di farne tesoro, per i momenti che percepisco di incomprensione.
Ringrazio Luigi per questo post, effettivamente è bello immaginare Joseph Ratzinger a spasso per Roma a Borgo Pio,con i gatti che lo seguono(leggenda o verità?), attento e curioso alla vita che lo circonda.
Personalmente,però non ho bisogno di sapere che Benedetto XVI quando era cardinale se ne andava in giro per le strade di Roma forse con un taccuino annotando le scritte incontrate, per scoprire la sua sua umanità,”il positivo che senza dubbio questo uomo ha”.
Da cardinale Joseph Ratzinger ha fatto il suo lavoro difficile, delicato, con rigore, serietà ma anche con tutta l`umanità che finalmente oggi gli riconosciamo,è stato attaccato personalmente allorquando difendeva la dottrina della fede cattolica chiamato da Giovanni Paolo. È stato insultato, incompreso. …ma ha continuato a lavorare,con il suo spirito libero e indipendente .
Oggi,diventato Papa, non può più difendersi, rispondere agli attacchi, discutere liberamente con chi non la pensa come lui, ha senza dubbio sofferto molto dopo Ratisbona, e in tante altre occasioni quando le sue parole sono state uscite dal contesto e sminuzzate dal tritacarne politico, un giorno diventa l`alleato persino della sinistra,l`altro il peggior nemico delle libertà popolari .
Papa Benedetto oggi fa il “suo mestiere” di Papa, con la serietà,l`intelligenza e l`umanità che lo distinguono. Non può replicare direttamente, va in avanti guidandoci, al negativo risponde con il positivo del suo Magistero, sempre attingendo al Vangelo, alla Tradizione. Sto seguendo le sue catechesi del mercoledì vero cibo per lo spirito ed il cuore e per la vita di tutti i giorni.
È vero che quando sono a Borgo Pio..mi piace immaginare l`allora cardinale
a spasso, anche a me piace discutere e sempre trovo qualcuno che l`ha conosciuto, come il proprietario del ristorante “Al passetto” dove Joseph Ratzinger mangiava sovente ,mi ricordo ancora la sua emozione nel settembre 2005,quando con la voce rotta mi diceva quanto gli dispiaceva di non poter più vederlo, e mi raccontava del vecchietto che lavorava di fronte,che era così triste perchè il cardinale aveva sempre una parola per lui.
Penso che la grande umanità,generosità di Joseph Ratzinger non è un segreto per chi l`ha conosciuto da vicino, tutti gli altri l`hanno conosciuto attraverso quello che la stampa ha fatto di lui…che cosa resta di quella immagine falsa ,distorta?
Ben poco, solo chi non ha occhi per vedere e orecchie per sentire può continuare ad aggripparsi a certi stereotipi.
Grazie ancora Luigi, per il suo post, mi ha fatto ritornare ,anche se un breve momento, in quelle piccole vie di Borgo Pio che amo particolarmente.
Le cose serie le ha già dette benissimo Luisa, e le sottoscrivo di cuore. Io divago: perché non formare idealmente un club “Curiosi come scimmie”, con Joseph Ratzinger presidente onorario e Luigi segretario? Per iscriversi bisognerebbe avere un solo requisito: essere – come diceva Marc Bloch dello storico – simili all’orco della favola, che corre quando sente odore di carne umana. E quindi: interessarsi delle scritte sui muri, sbirciare dietro ogni malchiuso portone, guardare con tenerezza dal treno gli interni domestici che scorrono quando si passa attraverso una città, ascotlare con passione le conversazioni altrui negli scompartimenti ferroviari, in fila alla cassa del supermercato occhieggiare nei carrelli altrui, arrivati in una nuova città prendere subito l’elenco telefonico e divertirsi a guardare come si chiama la gente in quel posto lì, eccetera eccetera …
Potrebbe essere la curiosità per gli uomini una specie di sorellina minore (e un po’ sciocchina) della carità? In fondo anche il samaritano della parabola se non si fosse incuriosito del fagotto abbandonato al bordo della strada … gli altri due curiosi non erano di certo.
È vero, Leonardo,”chez Luigi”, soffia un vento di libertà , la porta è aperta ,le finestre pure, allora talvolta ci sono delle correnti d`aria rinfrescanti….anche se è vero che io non le amo particolarmente perchè ci prendo sempre il raffreddore.
Allora mi capita di starnutare, esco un momento, e poi ritorno.
Il suo post mi ha fatto pensare ai lunghi viaggi in treno quando giovane studentessa universitaria tornavo a casa da Ginevra, 7 lunghe ore di treno…e gurdavo con curiosità e tenerezza le luci accese all`interno delle abitazioni. Luci talvolta fredde, talvolta calorose, intime, e partivo con l`immaginazione ,quante storie mi sono raccontata durante quei viaggi…..quanti viaggi immaginari .
Per non parlare delle osservazioni di chi stava seduto accanto. 7 ore sono tante. La gente va e viene, e c`è quell`accento svizzero-tedesco insopportabile alle orecchie delicate, la gente che mangia, il rumore della carta dei panini e i profumi più diversi, prosciutto,formaggio ,ma anche mandarini, arancie….
E il libro portato per studiare che spesso…per non dire sempre resta sulle ginocchia .
Oh scusate, mi sono lasciata andare ,quanti ricordi improvvisamente sono risaliti alla memoria, è bastata una frase di Leonardo!
Succede così “da Luigi”!
Esame superato: iscritta! Trenta e lode.
(Scusate, nessuno mi ha nominato esaminatore, ho fatto tutto da solo. Ma nell’università italiana a volte funziona così 🙂
Caro Luigi,
sono Francesco, insegno religione mi occupo di esegesi biblica nel tempo che la famiglia e la prole mi lascia. Seguo il blog da tempo e ne ammiro le sottigliezze e le schermaglie teologiche di molti. Volevo aggiungere al captolo epigrafico la scritta seguente, notata nei pressi degli studios di Cinecittà e incastonata in altre scritte politiche, ormai desute: “Altro che film! La fine del mondo che ci vuole a capirla..bastano le chiavi della Bibbia!” L’ufficio escatologico, mai come in questi giorni attuale, è ancora aperto. Ciao e buon lavoro!
Benvenuto a Francesco Bianchi e grazie della frase sulla fine del mondo particolarmente intonata in giornate come quella di ieri e quella di oggi, quando la liturgia ci fa leggere l’Apocalisse dove veniamo infornati che la terra, il cielo e il mare “di prima” sono “passati” e arrivano “cieli nuovi e terra nuova”.
Belle parole hanno lasciato sul mio pianerottolo Leonardo e Luisa, a gara tra loro! Un abbraccio ad ambedue. Lo mando da Camaldoli – e lo estendo a tutti i bloggers – dove mi trovo per un convegno nel quale devo parlare di “Verità e menzogna nel mondo dei media”. Luigi
Non per polemica, ma solo per… sollecitare la discussione, riporterei quanto ha scritto sul tema mons. Ravasi su Avvenire (un po’ sintetizzato per non rendere noioso il mio intervento):
“03/11/2007
I GRAFFITI
Una parete bianca è la carta degli sciocchi. Rientro dall’aeroporto e sto attraversando le varie periferie: l’occhio mi cade su una scritta incomprensibile che deturpa un palazzo appena terminato e, subito dopo, ecco un disegno (si fa per dire) in cui lettere cubitali e simboli si confondono, e così via in una desolante “striscia” ininterrotta che non risparmia neppure alcuni monumenti del centro della città. […] La riflessione che vorrei proporre è, però, di indole generale e riguarda la prevaricazione della maleducazione. Di fronte a questi gesti, alla sporcizia nelle strade, alla sguaiataggine nei luoghi pubblici, alla volgarità ostentata si resta impotenti e scoraggiati. Ed è questo atteggiamento “dimissionario” che alla fine ringalluzzisce i maleducati, li fa sentire impuniti e invincibili e fa tendere verso il basso il comportamento collettivo. Cominciano i genitori a lasciar perdere, per evitare discussioni; la società si fa indifferente e tollerante, la scuola non osa intervenire per evitare rogne. E così dilaga il cattivo gusto e trionfa la grossolanità e la rozzezza. Mai come in questo caso andare controcorrente è segno di dignità e coraggio.”
Mi (vi) chiedo: sono due punti di vista complementari o c’è una inconciliabilità di fondo tra libertà di espressione “rupestre” e rispetto della proprietà altrui/pubblica?
cordiali saluti
Ezio
PS non è una captatio benevolentiae, ma leggo “io non mi vergogno del Vangelo” sul Regno da quando è cominciata (e prima avevo letto il libro di uguale titolo)!!
Benvenuto Ezio caro e grazie per tante letture! Luigi