“Quando c’è tanta serietà non c’è lo Spirito di Dio”

“Voi non credete perché non fate parte delle mie pecore” dice Gesù ai dottori del tempio. Siete usciti dal popolo. Siete nell’aristocrazia dell’intelletto. La fede è un dono di Dio! Ma la fede viene se tu sei nel suo popolo. Se tu sei – adesso – nella Chiesa, se tu sei aiutato dai Sacramenti, dai fratelli, dall’assemblea. Se tu credi che questa Chiesa è il Popolo di Dio. Questa gente si era staccata, non credeva nel Popolo di Dio, credeva soltanto nelle sue cose e così aveva costruito tutto un sistema di comandamenti che cacciavano via la gente: cacciavano via la gente e non la lasciavano entrare in Chiesa, nel popolo. Non potevano credere! Questo è il peccato di resistere allo Spirito Santo. Chiediamo al Signore la grazia della docilità allo Spirito Santo per andare avanti nella vita, essere creativi, essere gioiosi, perché l’altra gente non era gioiosa”. E quando “c’è tanta serietà non c’è lo Spirito di Dio”. Chiediamo, dunque, “la grazia della docilità e che lo Spirito Santo ci aiuti a difenderci da quest’altro spirito cattivo della sufficienza, dell’orgoglio, della superbia, della chiusura del cuore allo Spirito Santo”. Così il Papa stamane al Santa Marta, commentando Giovanni 10, 22-30.

46 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Tanto sul serio. “D’altra parte, sono quelli che credono che la vita cristiana si debba prendere tanto sul serio che finiscono per confondere solidità, fermezza, con rigidità. Sono i rigidi! Questo pensano che per essere cristiano sia necessario mettersi in lutto, sempre”: 27 giugno 2013.

    13 Maggio, 2014 - 21:13
  2. Aiuto ! Questo non è un commento ma un grido d’allarme.
    La versione “mobile” del sito vatican.va è stata occupata (non so da quanto, io me ne sono accorto solo ora).
    Nella home page non c’è più l’indice classico ma un album fotografico scorrevole con foto del papa. Tra le opzioni in basso si può scegliere solo tra “Parole del Santo Padre”, “Novità” e “Bollettino Sala Stampa”, “Twitter”.
    Sono sparite le tradizionali pagine “Sommi Pontefici”, “Celebrazioni Liturgiche” e “Testi Fondamentali”.
    Solo papa Francesco.
    Sto cercando di trovare il modo di ripristinare la vecchia impostazione ma non c’è verso. Cancellata di un colpo tutta la storia della Chiesa.
    Luigi, ma non è che si sta esagerando per davvero ?

    13 Maggio, 2014 - 22:44
  3. Nel mio tablet se digito vatican.va mi appare il sito mobile.vatican.va, da cui non si riesce ad uscire. Se clicco sul tuo link mi appare il sito classico, ma da mobile.vatican non mi pare che ci si arrivi.

    13 Maggio, 2014 - 23:28
  4. discepolo

    Tempi duri per i troppo seri.

    14 Maggio, 2014 - 7:46
  5. Leopoldo

    Io non lo so, forse ha ragione chi pensa che questo Papa stia sbagliando. Con lui la Chiesa “rischia” di non essere più luogo di certezze incrollabili e rifugio sicuro nel quale entrare e sviluppare un’appartenenza legata al Credo nei dogmi e alla dottrina costruita in duemila anni si storia. E non certamente perché egli consideri superati i dogmi e la dottrina, ma perché sta cercando di cambiare il peso specifico della Chiesa, trasformandola da Istituzione monolitica vocata a interloquire, ad esempio, con altre istituzioni, quali lo Stato, in comunità di credenti, singoli credenti che sono Chiesa e comunità perché condividono la fede nell’Uomo che hanno realmente incontrato, non per altro. Così a me pare, ma potrei certamente sbagliarmi. Una Chiesa che accoglie attraverso i sacramenti e che annunzia la speranza nella vita eterna (è questa la Buona Novella suggellata prima che dalla resurrezione, dalla morte di chi l’ha portata) per mezzo dell’incontro personale e reale con Gesù Cristo, senza negare la medesima speranza a chi non è nella Chiesa. Ancora di più, per questo Papa “essere dentro” o “essere fuori” paiono essere parole prive di senso o, quanto meno, di importanza, almeno nella misura in cui – absit invidia verbo – anziché servire a fare dei credenti lievito confuso nella massa, servono a chiudere fuori dalla porta chi non si adegua, negandogli quella misericordia senza la quale l’amore è privo di senso.
    E’ molto più che “buonismo”, è molto più che “politicamente corretto”, è molto più che “alibi per i cosiddetti relativisti”: è lo scardinamento di tutte quelle sovrastrutture con le quali gli uomini erano quasi riusciti a soffocare la speranza contro l’ineluttabilità della morte. E’ proprio quel “quasi” che mi lascia pensare che, forse, nella Chiesa arde una fiamma inestinguibile che ci trascende.

    14 Maggio, 2014 - 12:29
  6. Sara1

    “essere dentro” o “essere fuori” paiono essere parole prive di senso :

    Insommahttp://it.radiovaticana.va/news/2014/01/30/papa_francesco:_dicotomia_assurda_amare_cristo_senza_la_chiesa/it1-768624

    Poi alla fine chi se ne frega, chi vuol stare dentro stia chi vuol stare fuori stia uguale.

    14 Maggio, 2014 - 12:44
  7. Sara1

    “E tu gli dai le spiegazioni e loro, non convinti, tornano con una altra domanda. E’ così: girano, girano… Come hanno girato attorno a Gesù tutta la vita, fino al momento che sono riusciti a prenderlo e a ucciderlo! Questi non aprono il cuore allo Spirito Santo! Credono che anche le cose di Dio si possono capire soltanto con la testa, con le idee, con le proprie idee. Sono orgogliosi. Credono di sapere tutto. E quello che non entra nella loro intelligenza non è vero. Ma tu puoi risuscitare un morto davanti a loro, ma non credono!”.

    Questa frase è comunque molto dura e può essere variamente interpretata.
    (anche contro gli ebrei volendo, non è molto corretta)

    14 Maggio, 2014 - 12:48
  8. Infatti,
    coloro che giravano intorno a Gesù per fregarlo
    e coglionarlo,

    con continue domande e trabocchetti,

    erano i detentori della fedeltà alla religione,
    erano i difensori della dottrina pura,

    sacerdoti, scribi, farisei, sommo sacerdote,

    ma anche
    i detentori del potere civile istituzionale come…Pilato…

    proprio tutto uguale a oggi…….

    14 Maggio, 2014 - 13:33
  9. Luigi Accattoli

    Leopoldo che bello che sei tornato. Hai scritto parole che valgono. Alle 12, 29.

    14 Maggio, 2014 - 14:12
  10. picchio

    @sara : puoi “essere dentro” o ” essere fuori” e questo non “importa”, se “sei dentro” però dovresti essere dentro completamente dice il papa nel tuo link. Alla fine avete ragione entrambi, tu e Leopoldo.

    14 Maggio, 2014 - 17:42
  11. picchio

    “Con lui la Chiesa “rischia” di non essere più luogo di certezze incrollabili e rifugio sicuro nel quale entrare e sviluppare un’appartenenza legata al Credo nei dogmi e alla dottrina costruita in duemila anni si storia””
    Bravo Leopoldo, quello che dici è ampiamente dimostrato anche su questo blog.

    14 Maggio, 2014 - 17:45
  12. Sara1

    Mah Picchio c’è un sacco di confusione, essere dentro essere fuori alla fine se bisogna sempre litigare che ne so, davvero vien da dire chi se ne frega, siamo nel 2014 siamo tutti liberi, non è bello nemmeno incolpare chi sta dentro del fatto che gli altri stanno fuori, la Chiesa si dice non è una comunità di perfetti, vale per tutti.

    14 Maggio, 2014 - 18:23
  13. fabrizio

    Ora ho capito ! E’ per questo quindi che su mobile.vatican.va i duemila anni di storia della Chiesa li hanno fatti sparire del tutto….non solo il catechismo e il magistero dei papi precedenti, pure la Bibbia e i Documenti del Concilio !
    Via, che resti solo Papa Francesco !
    Povero Papa Francesco, che brutto servizio ti stanno facendo.

    14 Maggio, 2014 - 18:30
  14. picchio

    chi sta litigando Sara?

    14 Maggio, 2014 - 18:40
  15. Sara1

    In ogni caso sempre dal link che avevo messo prima:

    “Fedeltà alla Chiesa; fedeltà al suo insegnamento; fedeltà al Credo; fedeltà alla dottrina, custodire questa dottrina. Umiltà e fedeltà. Anche Paolo VI ci ricordava che noi riceviamo il messaggio del Vangelo come un dono e dobbiamo trasmetterlo come un dono, ma non come una cosa nostra: è un dono ricevuto che diamo. E in questa trasmissione essere fedeli. Perché noi abbiamo ricevuto e dobbiamo dare un Vangelo che non è nostro, che è di Gesù, e non dobbiamo – diceva Lui – diventare padroni del Vangelo, padroni della dottrina ricevuta, per utilizzarla a nostro piacere”.

    Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2014/01/30/papa_francesco:_dicotomia_assurda_amare_cristo_senza_la_chiesa/it1-768624
    del sito Radio Vaticana

    A me così è stato insegnato, il Vangelo ci è stato donato e così come ci è stato donato dobbiamo lasciarlo non manipolarlo a piacere.

    14 Maggio, 2014 - 18:40
  16. picchio

    pure i documenti del Concilio? non c’è più religione 😉

    però il conto corrente dell’obolo di San pietro immagino sarà sempre ben visibile..

    14 Maggio, 2014 - 18:45
  17. Sara1

    Ma ci sono tutti i testi, li leggerò solo io ma ci sono…

    14 Maggio, 2014 - 18:46
  18. picchio

    il Vangelo è sempre stato manipolato, in primis dalla stessa Chiesa che dice di non farlo, solo che la Chiesa la manipolazione la chiama magistero.

    14 Maggio, 2014 - 18:58
  19. fabrizio

    Non voglio essere noiso, ma se accedo da tablet o smartphone appare solo Papa Francesco. Tutto il resto é sparito tranne, bontá loro, l’opzione Cerca.
    Che dire ? Sará uno scherzo del destino che si accanisce contro di me.

    14 Maggio, 2014 - 18:59
  20. fabrizio

    Sara, ho visto anche io che dal portatile si accede al vecchio sito. Io mi sto riferendo ala versione “mobile”, l’unica disponibile se si accede da smartphone e tablet. Lí l’editing è completamente rinnovato, nella homepage giganteggia Francesco e tutto il resto è sparito. Mi auguro anche io che sia una versione incompleta e che da qualche parte compaia presto una piccola icona che rimandi alla vecchia impostazione, ma la nuova versione in ogni caso conferma che si é scelto di dare un risalto abnorme e smodato al Papa corrente, in linea peraltro con quanto sta succedendo da un anno a questa parte. I due siti (vecchio e nuovo) parlano da soli. Che altro devo aggiungere ?

    14 Maggio, 2014 - 19:21
  21. nedstark

    Non ci si può rassegnare a queste cose, va mantenuta una distanza critica tra gli scaffali delle librerie e il papa,
    che non può essere certo ridotto alla immagine improbabile e pure ridicola e grottesca che ne danno certi suoi pseudoapologeti.

    14 Maggio, 2014 - 20:46
  22. nedstark

    ha ragione Sara. Piccio parla di manipolazione, ma è meglio distinguere. Cristo ha messo tutto di sé (in particolare nei Sacramenti e nel suo Vangelo) nelle mani della Chiesa.
    Quindi c’è una persona collettiva che è autorizzata (adesso non mi viene un termine migliore) a custodire e trasmettere questo dono. La manipolazione nasce dal rifiuto di questo dono, che può avvenire in mille forme, che vediamo espresse nella storia e sperimentiamo anche oggi.

    14 Maggio, 2014 - 20:53
  23. Luigi Franti

    «il Vangelo è sempre stato manipolato, in primis dalla stessa Chiesa che dice di non farlo, solo che la Chiesa la manipolazione la chiama magistero». (testadipicchio)

    Marilisa, ho una buona notizia: comparativamente, lei è un genio!

    14 Maggio, 2014 - 21:41
  24. Marilisa

    Lasci perdere, Franti. Non è aria, come si dice.

    14 Maggio, 2014 - 22:28
  25. Luigi Accattoli

    Fabrizio mi hai interpellato sulla versione mobile del sito vaticano e ancora non ti ho risposto – il motivo della tarda risposta è che non uso nè smartphone nè tablet e dunque sono immune da alcuni guai del progresso… ma ho chiesto in giro e la risposta più appropriata è venuta da uno dei miei figli informatici ed è questa… le versioni leggere o ridotte dei siti “pesanti”, realizzate per adattarli agli strumenti riceventi, vanno di moda ma sono un’esperienza recente e l’esecuzione non è sempre corretta, tuttavia l’idea di partenza è buona e dovrebbe sempre prevedere il passaggio dalla versione mobile alla versione originaria… il figlio ha provato a collegarsi al sito vaticano mentre io lo interpellavo al telefono e mi ha detto che sullo schermo del suo telefono android – usando il browser Chrome – nel menù opzioni che figura a destra in alto era evidenziata la funzione RICHIEDI SITO DESKPOTOP, attivando la quale si ottiene il passaggio al sito originario… – chiedo scusa per la scarsa o nulla padronanza del linguaggio, ma ho fatto del mio meglio… domani forse saprò di più – e se saprò dirò… buona notte con simpatia a tutti… luigi

    14 Maggio, 2014 - 22:36
  26. Marilisa

    ” La manipolazione nasce dal rifiuto di questo dono, che può avvenire in mille forme, che vediamo espresse nella storia e sperimentiamo anche oggi.” (nedstark)

    Nessuno rifiuta questo dono. Vengono rifiutati, invece, quelli che pretendono di chiuderlo in una teca con doppio cristallo, da guardare con timore reverenziale standone distanti ad ammirarlo. E peggio per chi non riesce ad avvicinarsi.
    Mentre è un dono che, essendo stato fatto da Colui che lo destinava agli uomini, suoi fratelli, e soprattutto ai peccatori–cioè a tutti noi peccatori– deve mostrare la sua magnificenza rappresentata dalla misericordia divina, accessibile a TUTTI, anche ai pagani.
    Gesù Cristo è venuto sulla Terra per tutti gli uomini, non solo per pochi eletti. E il suo sacrificio aveva (ha) valenza universale. Questo è il suo dono.
    Sta agli uomini accoglierlo oppure no. Ma finché la sua Chiesa resta irrigidita in una serie di divieti e di regole inconfutabili, di dottrine da imporre con rigore, la sua missione è destinata a non compiersi. E il dono è vanificato.
    Il Papa ha detto che se si smarriscono le priorità, “l’edificio morale della Chiesa rischia di cadere come un castello di carte”.
    La Chiesa di questo Papa ,infatti, ha come priorità la vicinanza al prossimo prima che la dottrina. Questa è la sua missione. Questo è il messaggio evangelico che Francesco segue alla lettera.

    14 Maggio, 2014 - 22:56
  27. Sara1

    “La Chiesa di questo Papa ,infatti, ha come priorità la vicinanza al prossimo prima che la dottrina. ”

    Messa così sembra che la dottrina cristiana dica di stare lontano dal prossimo cioè se vai a catechismo dicono non fare questo e non fare quello, il comandamento dell’amore invece non te lo insegnano perchè è troppo protestante.

    http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2_it.htm

    14 Maggio, 2014 - 23:17
  28. picchio

    Sara
    dire la Chiesa di questo Papa ha come PRIORITA’ la vicinanza al prossimo prima che la dottrina, non vuol assolutamente dire che la dottrina cristiana dica di star lontano dal prossimo, questo lo leggi tu. Interpreti sovente in malo modo quello che uno scrive.
    Il catechismo lo conosciamo, ma sai benissimo che se nella pratica della Chiesa cattolica questo approccio pastorale del comandamento dell’amore fosse stato sempre applicato i conservatori, i tradizionalisti, quelli per cui la dottrina ” non può cambiare di una virgola” e manco si accorgono che con papa Francesco la dottrina NON è cambiata di una virgola,o i minus habens alla Luigi Franti non starebbero a stracciarsi le vesti ogni giorno riguardo a papa Francesco.

    14 Maggio, 2014 - 23:46
  29. Sara1

    Mi piacerebbe conoscere la differenza pratica tra un approccio dogmatico al comandamento dell’amore e un approccio pastorale.

    Al massimo mi pare che molti cosiddetti tradizionalisti o conservatori del comandamento dell’amore se ne freghino che è un po’ diverso da un approccio dogmatico.

    infatti sono praticamente fuori dalla Chiesa (però si cerca di riportarli dentro perchè son pecorelle smarrite anche loro)

    Comunque anche Incarnazione e Trinità sono dogmi, visto che fa pastorale parlare dello spirito santo ricordiamocene.

    15 Maggio, 2014 - 0:25
  30. Marilisa

    “Mi piacerebbe conoscere la differenza pratica tra un approccio dogmatico al comandamento dell’amore e un approccio pastorale”

    La differenza sostanziale la si vede in questo:l’approccio dogmatico consiste nel dire che si deve amare il prossimo. Che è un comandamento da imparare a memoria. E paradossalmente lo si può dimenticare come tutto ciò che è scritto.
    L’approccio pastorale sta nel manifestare direttamente l’amore per il prossimo, la vicinanza agli altri. Che è un esempio da imitare, e come tale porta gli altri a fare lo stesso.
    Il Papa infatti non si limita a fare prediche;mostra concretamente la sua partecipata vicinanza, e lo fa in molti modi.
    E poi, basta pensare alla parabola del buon samaritano per capire la differenza.

    15 Maggio, 2014 - 1:17
  31. Sara1

    Fortuna che San Giovanni Paolo II e’ stato con noi a darci qualche insegnamento “pastorale” sull’amore per ben 27 anni prima di Francesco….

    15 Maggio, 2014 - 1:44
  32. nedstark

    In non direi “Vengono rifiutati, invece, quelli che eccetera”. Non si rifiuta una persona, al limite si rifiuta un approccio che si ritiene sbagliato. Anche perché non è detto che chi ci sembra avere quell’approccio, poi lo abbia davvero. La distanza tra il dire e il fare ci sarà sempre, per chiunque e qualunque cosa, escluso per i sacramenti.

    15 Maggio, 2014 - 7:49
  33. Marilisa

    “In non direi “Vengono rifiutati, invece, quelli che eccetera”. Non si rifiuta una persona, al limite si rifiuta un approccio che si ritiene sbagliato.”(nedstark)

    Senza sottilizzare troppo, diciamo che i sacramenti stanno lì e chi ha una fede salda vi accede, e dunque non li rifiuta.
    Ma chi nella Chiesa opera in un determinato modo–quello di cui ho parlato nel post precedente– non è granché gradito e quindi allontana, senza volerlo, quelli che innanzi tutto vogliono vedere il buon esempio e, inoltre, vogliono sentire una vicinanza piena e sincera. Un calore umano che va al di là delle parole.
    Lo si può constatare oggi come ieri. Quante volte si va in una chiesa dove opera un prete che è convincente, nel senso che ne vedi la piena coerenza con il messaggio evangelico?
    Quante volte si va in chiesa all’ora in cui celebra la Messa un certo prete che piace perché le sue omelie toccano il cuore e colgono in pieno il tuo pensiero?
    Perché Gesù aveva tanto seguito? Perché–dice Pietro–Lui solo aveva parole di vita eterna.
    Inutile sottilizzare. Le cose vanno in questo modo.
    Se papa Francesco ha largo seguito e riscuote tanta simpatia fra le persone comuni più che nell’ambito ecclesiastico, lo si deve al fatto che lui agisce e dice parole che, nella loro semplicità, concordano con l’idea che i più, anche e forse soprattutto i semplici, hanno su come deve essere la Chiesa di Gesù Cristo. Avendo come punto di riferimento essenziale il Vangelo.
    La dottrina viene dopo.

    15 Maggio, 2014 - 12:04
  34. Marilisa

    E infatti io non parlo di simpatia. Parlo di ben altro.
    Se vuoi capire, bene; se vuoi travisare, pazienza.

    15 Maggio, 2014 - 12:51
  35. luca73

    Senza voler fare la solita sterile polemica (tanto ognuno ha il suo pensiero e difficilmente ammetterà di star sbagliando!), a me viene in mente una semplice considerazione: il Papa non lo ascolto solo perché è tanto simpatico o perché è un convincente teologo o perché è d’accordo con me (magari, sono io ad essere d’accordo col suo Magistero!).

    Il Papa mi interessa perché è il punto d’unità della Chiesa, perché si è cattolici solo in quanto si è uniti al Papa, perché egli è la garanzia vivente di essere nella Tradizione.
    Senza la Tradizione, ossia senza il dono dello Spirito Santo che rende contemporaneo l’avvenimento di Cristo, il contenuto del Vangelo sarà sempre piegato ai condizionamenti della mentalità comune e si ridurrà la figura di Gesù secondo gli schemi razionalistici, e finirà per esistere solo quello che possiamo misurare e comprendere.

    Non si può avere nei confronti del Papa – di qualsiasi Papa, attenzione! – lo stesso atteggiamento che si ha nei confronti del Presidente della Repubblica o dell’allenatore della nazionale.
    Si può anche criticare o esprimere perplessità, ad esempio, sul modo in cui ha trattato i Francescani dell’Immacolata (ma questo valeva anche per i predecessori), ma è assurda – e “offensiva” nei confronti di Papa Francesco – la tendenza a fare l’esame di ogni sua parola, per osannarlo o per sottoporlo a giudizio.

    Forse, dovremmo anzitutto decidere cos’è il Papa per noi, e se davvero crediamo che a guidare la Chiesa sia Cristo, come era solito ripetere Papa Benedetto XVI. E come dice Papa Francesco.

    15 Maggio, 2014 - 12:59
  36. Marilisa

    Nessuna polemica, Luca73.
    Io faccio un’altra considerazione.
    La Chiesa non è un’entità puramente spirituale, non è disincarnata; così come Gesù non solo era Dio, ma era anche Uomo. E questo non può essere considerato casuale. Dio, come crediamo noi cristiani, ha voluto farsi vicinissimo all’uomo, nella Persona di Gesù, assumendone le fattezze e prendendo su di sé i peccati dell’umanità per salvarla con il suo supremo sacrificio.
    Cosa si vuol dire con questo? Che non si può esulare del tutto dall’approccio ANCHE umano che la Chiesa, ed il Papa in prima persona, ha con gli altri uomini.Non si tratta di realtà puramente angeliche che hanno un approccio solamente angelico con gli uomini. Tanto è vero che della Chiesa si è detto e si ripete, come scusante per le sue negatività quando ci sono, che la Chiesa è fatta di uomini, per cui da essa non si può pretendere la perfezione. Quante volte lo abbiamo sentito dire?
    Io non posso fare a meno, essendo un essere umano, di vedere in questa Istituzione e in chi vi opera le qualità umane che compongono la persona del Papa e le persone dei suoi collaboratori nella Chiesa. Se tali qualità scarseggiano o sono poco evidenti, non posso fare a meno di notarlo; e lo faccio tramite le capacità umanissime che fanno parte della mia creaturalità. Lo noto e posso metterlo in rilievo.
    Tutto questo mi porta a dire che, anche se il Papa-uno qualsiasi- io lo considero sempre la guida della Chiesa (tutte le Istituzioni, del resto, hanno una guida),investita di un ruolo importantissimo dallo stesso Signore Gesù, io (o un altro o tanti altri) ho la facoltà di vedere che un papa si rapporta agli uomini in modo differente da un altro papa. Che un vescovo o un prete fanno altrettanto.
    Non si tratta di osannare o di sminuire l’importanza di un pontefice. Si tratta di constatare, umanamente, che uno a me sembra essere un interprete più fedele al Vangelo rispetto ad un altro. La qual cosa per me ( e per altri) può essere più importante ed incisiva, al fine di suscitare o di rafforzare la fede, che parlare di teologia o fare riferimento in continuazione alla dottrina.
    Detto questo, devo anche far notare che non è vero che il Vangelo possa essere “condizionato” dalla mentalità comune, come tu Luca hai scritto. Bisogna però stare attenti a non interpretarlo come ci pare e piace. Ma in questa attenzione devono impegnarsi, e al massimo grado, anche quelli che operano nella Chiesa, altrimenti i contenuti del Vangelo di cui la dottrina è figlia, risultano contraffatti.

    15 Maggio, 2014 - 14:30
  37. picchio

    A Sara riguardo al commento delle 1.40

    guarda che non sto dicendo che il papa Francesco dice qualcosa di diverso dagli altri papi, ma solo che lo sta dicendo in MODO diverso. Mi sembra di essere stata chiara no?

    15 Maggio, 2014 - 15:25
  38. picchio

    commento delle 1.44, scusa

    15 Maggio, 2014 - 15:26
  39. picchio

    Sara,
    la nostra diocesi prevede espressamente che una persona, una famiglia possano richiedere i vari sacramenti non nella parrocchia a cui si appartiene per residenza, ma ad una parrocchia che il fedele ha scelto di frequentare per “elezione”, magari proprio perchè ti sta simpatico il prete o il vicino di banco.

    le parole del papa c’entrano poco con quanto hai scritto.

    15 Maggio, 2014 - 15:34
  40. Sara1

    E’ così per tutti infatti non mi riferivo a questo specificatamente.
    Piuttosto penso che quando diciamo fratelli in Cristo ci riferiamo a tutti non solo a quelli che ci sono simpatici. E’ un passo oltre non sempre facile da fare.

    15 Maggio, 2014 - 16:39
  41. nicoletta z.

    Infatti i fratelli non sono sempre simpatici (gli amici sono simpatici). Però sempre ti devi tenere i fratelli che ti toccano e non te li puoi scegliere.

    15 Maggio, 2014 - 22:25

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