Il papa ha “rimesso” la scomunica ai quattro vescovi lefebvriani e quando cade una scomunica io faccio festa. “Questo dono di pace, al termine delle celebrazioni natalizie, vuol essere anche un segno per promuovere l’unità nella carità della Chiesa universale e arrivare a togliere lo scandalo della divisione”: sono le parole forse più significative del decreto di “remissione” firmato dal cardinale Re. Come per il motu proprio sul vecchio rito della messa, così per questa decisione di pace io esprimo la mia piena adesione ben sapendo che molti, tra i miei amici, hanno difficoltà ad accettarla. Io non ne ho e ci tengo a farlo sapere. Mi fido dell’indagine condotta dal papa e condivido pienamente il generoso obiettivo di ridurre gli elementi di discordia e di promuovere la più ampia tolleranza all’interno della Chiesa di Roma.
Quando cade una scomunica io faccio festa
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“dal Papa e condivido pienamente il generoso obiettivo di ridurre gli elementi di discordia e di promuovere la più ampia tolleranza all’interno della Chiesa di Roma. ”
Scusa Luigi,
ma io amo essere concreto.
Quale è la contropartita?
Non si fa nulla per nulla.
Già in passato il Papa aveva dettato condizioni per il rientro nella comunione con la Chiesa Cattolica Romana.
Scusami se sono estremamente pratico o terra-terra!
Quanto è stato pagato?
In quali termini?
Tu che mi conosci….
sai che io faccio sempre domande,
anche ai miei genitori,
e il figlio ha diritto a delle risposte.
Confido che il Santo Padre ha moltissimi figli che stanno domandando da moltissime parti del mondo,
e confido che come Padre Santo, dia delle risposte, che sa, molti attendono….
Sono contento anche io quando cadono scomuniche, nella Chiesa c’è spazio per tutti, purchè sia riconosciuto da TUTTI e per TUTTI.
Era ovvio che il Motu Proprio fosse solo il primo passo.
Ora si vuole sapere il prezzo e le condizioni contrattuali…..
Ci informerai Luigi? Vero?
(ti confesso che ho cancellato molte altre righe in questo commento….)
Ai figli spirituali di Lefebre, un augurio di ben rientrati in casa”Roma”.
Dalla fraternità s.Pio X:
“(…)noi intendiamo, in questi colloqui con le autorità romane, esaminare le cause profonde della situazione attuale e,
apportandovi il rimedio adeguato,
giungere a una vera restaurazione della Chiesa.”
Menzingen, il 24 gennaio 2009
+ Bernard Fellay
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Che vorrà dì ???????
Matteo, come figlia “terremoto”, io vedo un grande sforzo da parte delle Chiesa che fa il famoso e difficoltoso “primo passo” pur essenso stata al tempo ferita e rifiutata.
Il passo è fatto ed è stato un gran dono dopo una settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, un gran insegnamento per chi ha capito che si fa Natale (con tutto quello che significa) esattamente il giorno dopo che si chiude il tempo forte di Natale.
E’ stato annullata la scomunica (toh! come a Ninive), sono cadute tutte le chiusure e le braccia sono aperte: adesso aspettiamo la risposta nella piena libertà di coloro che sono stati ri-accolti.
Non ci sono prezzi da pagare, non c’è stato nessun scambio e tutto è per dono o per-dono.
Non è molto facile da capire, lo so, e a tutti viene da dubitare, da temere, ma il Papa ha sanato all’interno della Chiesa una ferita profonda … poi … poi … poi si vedrà.
Deve aver pregato tanto il Papa, deve aver meditato di più il Papa e questo gli valso un “accento” sul suo titolo che è diventato Papà … e anche “figlio”, custode del Figlio di Dio in terra.
Non per fare il “Gabriele” della situazione (non mi viene tanto bene) ma dovremmo tutti non temere perchè sicuramente come il “motu proprio” sul vecchio rito il Papa, anche per questa “rimissione” avrà fatto chiarezza.
Tanti avrebbero preferito “tenere alla larga” i lefebvriani, tanti avrebbero preferito “punizioni” sui dissidenti … tanti, ma non Dio … ed il Papa ha semplicemente obbedito.
Luigi, di certo, ci informerà, ma noi – intanto – cancelliamo pregiudizi ed entriamo nell’accoglienza della preghiera.
Anche questo commento sarà “banale” (ahimé 🙁 ) … ma non me ne viene altro, di fronte ad un simile coraggio di B16.
E noi che andavamo a cercare un suor Maria Angela per la pace … guarda un po’ chi ci siamo ritrovati a dar lezione di pace!!!! 🙂
Ciao a tutti
Sono contento anch’io della revoca della scomunica ai quattro Vescovi Lefebvriani. E’ un gesto di pace da parte del papa.
Vi confesso di essere molto incuriosito dalla Celebrazione Liturgica Tridentina, a cui mai, ho avuto modo di partecipare.
Detto questo però, manifesto le mie riserve su molte posizioni della Fraternità di San Pio X,in relazione al dialogo interreligioso e al Concilio Vaticano II. Con le loro tesi su questi argomenti, mi trovo spesso in dissacordo.
E poi il Vescovo Williamson mi ha lasciato veramente basito in senso negativo, con le sue affermazioni sull’Olocausto.(Per fortuna, la fraternità ne ha preso le distanze.)
Concludo però, dicendo che mi fido del Santo Padre.
Se ha decisò così, la decisione darà i suoi frutti positivi. Ma, come dice Matteo, ora aspettiamo dei gesti di pace da parte dei Lefebvriani, a cui comunque dò il mio cordiale ben tornato nella Chiesa di Roma.
Colgo l’occasione per salutare Luigi, e tutti gli amici e le amiche del pianerottolo.
Buona Domenica!
F.
X Matteo: hai ragione, i commenti di Mons. Felly al gesto di pace del Papa sono molto sibillini:
Esempio:
Oltre ad esprimere la nostra riconoscenza verso il Santo Padre e verso tutti coloro che lo hanno aiutato a compiere questo atto coraggioso, ci rallegriamo del fatto che il decreto del 21 Gennaio consideri come necessari dei “colloqui” con la Santa Sede, colloqui che permetteranno alla Fraternità Sacerdotale San Pio X di mettere sul tappeto le ragioni dottrinali di fondo che essa ritiene essere all’origine degli attuali problemi della Chiesa.
In questa nuova situazione, nutriamo la ferma speranza di giungere presto al riconoscimento dei diritti della Tradizione.
Cosa si intende per diritti della Tradizione???
Scusate, volevo scrivere Mons. Fellay( Vescovo responsabile dei Lefebvriani), non Felly.
Beh ora almeno la Fr.SanPioX ha l’occasione di mostrare coi fatti la sua adesione alla Chiesa universale.
p.s.Ciao Matteo posso chiederti di dare un’occhiata all’ultimo mio intervento di questo post? (magari non ci hai fatto caso)
http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=998#comments
Dunque non sono soltanto io a rimanere con un punto interrogativo…..
Cara Marta,
se hai seguito tutta la vicenda, della Confraternità s.Pio X,
c’è sempre stato una un problema di mercato….. domanda offerta….
Le domande che ho fatto sono estremamente concrete, relative alla storia conflittuale tra la Confraternita e la Santa Sede.
Se ho domandato, c’è un dato concreto.
C’è un prezzo, non ti preoccupare, c’è.
Ora si desidera sapere quale è.
Per il resto basta andare sul sito della Confraternita per capire che non è cabiato nulla delle posizioni, e a tuttoggi mons. Fellay nei confronti del consesso mondiale dei vescovi 1962-1965 (CVII) esprime riserve !!!!
Tropppe cose non sono chiare.
Poer carità,
a me non cambia nè la mia vita,
nè la mia fede.
Dinanzi alle affermazioni odierne di mons. Fellay, moltissimi cattolici, non potranno non sentire uno strano senso….
Oggi più che mai noi cattolici, siamo chiamati a ricucire tanti fratelli che da ora in poi verranno sempre più feriti.
Certo,
Ora veramente ci toccherà essere i suor Maria Angela della situazione, non nel virtuale,
ma nel reale.
In Ufficio, tra li amici…. e via dicendo.
Auguri !!
Il giogo è sempre sulle nostre spalle. Siamo noi che viviamo nel mondo,
non nelle mura vaticane o leonine.
Certo Giovanni,
quello che avevo scritto, era proprio pensando alla lettera agli Ebrei o a Geremia.
Grazie.
Ciò che mi preoccupa un pò, non ci avevo badato nel precedente post, è il legame dei lefebvriani con molti gruppi di estrema destra….Ciò è quanto riportano alcuni giornali… Mi riservo di approfondire la cosa.
monsignor Fellay aveva ricordato che per avviare un tavolo di trattative c’erano due precondizioni: liberalizzazione della Messa tridentina e eliminazione delle scomuniche.
A quanto pare inizierà solo da ora un dialogo serio.
Cioè,
Fellay ha dettato al Papa le condizioni?
🙂 🙂 🙂
Grazie Fabricianus,
hai fatto centro.
Finalmente detto.
prego matteo, non vorrei mettermi a parlare fuori tema in questo spazio…
se ti va mi rispondi nell’altro articolo? (io ti dico la verità non capisco come si concilino la tua visione con quel brano di NT)
Uff! Matteo, ho visto tutto, tranquillo … ma ora guardo al gesto del Santo Padre … se poi i lefebvriani si vorranno tirarsi la famosa zappa sui piedi cercando di “forzare e piegare” la Chiesa … saranno loro a “dividersi” e a non riconoscersi nella Santa Romana Chiesa. Per questo mi sono schierata con la (lo so, divento noiosa) preghiera. E che caspita dobbiamo fare?
Però, un dubbietto ce l’ho anch’io sull’agire del Santo Padre (lasciando perdere le affermazioni da follia del Vescovo Williamson sull’Olocausto … ma dove vive questo?).
Insomma, il Papa rimette la scomunica ai vescovi lefebvriani e poco tempo fa è entrato in “collisione” con gli ebrei!! 🙁
Non mi quadra qualche cosa!
O magari sono io che non sono capace di far quadrare le cose o ci hanno venduto attraverso i media “pezze per pizze”… ma il dubbietto c’è e lo dico.
Mah!
Caro Matteo: vigiliamo, vigiliamo, vigiliamo.
e, se mi consenti, accogliamo l’invito di Marta09 alla Preghiera, anche in questa occasione.
Con stima e amicizia,
F.
Da cardinale ha gestito il processo di scomunica e da papa ha semplicemente fatto dietro front rimangiandosi il tutto. Bella prova.
Naturalmente perché la chiesa non chiude mai le braccia ai suoi “figli” .
Come l’aria di una vecchia canzone napoletana, tooorna stà casa aspietta a te!
Ah! se Welby fosse stato scomunicato.
Luigi concordo parzialmente su “vuol essere anche un segno per promuovere l’unità nella carità della Chiesa universale e arrivare a togliere lo scandalo della divisione”. Nel senso che le scomuniche mi fanno tanta tenerezza, forse servono solo a mantenere uffici, gerarchie e burocratismi polverosi, considerato il paradosso che prima la chiesa opera il “divide”, poi lo ricompone.
Cos’è una nuova versione di risiko? Eppoi qualcuno oltre Tevere a capito o no che di questi refusi di potere temporale frega niente a nessuno?
A quando invece mettere la parola fine al vero scandalo della divisione con gli altri fratelli cristiani che non sono poi 4 gatti sfigati di lefebvriani che fanno ridere solo a guardarli?
Marta ma non sarà che invece è stato QUALCHE Rabbino e QUALCHE ebreo ad entrare in collisione col Papa? (qualcuno ospitato in riviste cattoliche, o ospite a Sinodi..)
Ci sono anche i Rabbini e gli ebrei che col Papa vanno d’accordo.
In effetti Mons. Williamson è sempre stato una testa calda alquanto isolato nella Fraternità, è chiaro che, con la san Pio X inserita nella Chiesa a norma del Cod.Dir.Can., si dovrà esigere una ritrattazione da Mons. Williamson.
Pensato anche questo, Nino!
… e mi sto pigramente innervosendo perchè la quadratura diventa sempre più difficile.
Mano tesa e mano ritirata?
Non so che dire e mi piacerebbe sentire personalmente il Papa cosa risponderebbe a questi nostri dubbi che non vertono sul perdono della Chiesa, ma sul perdono “analitico” della Chiesa che va a “coorente alternata”: questo si, quello no; qui spianiamo difficoltà, là complichiamole.
Fermo restando il primo mio intervento … questi dubbi richiedono risposte chiare … e mi piacerebbe tanto avere torto, uuuh! se mi piacerebbe!
ecco è arrivato Nino il buon samaritano… a gettare olio bollente sul fuoco..
“A quando invece mettere la parola fine al vero scandalo della divisione con gli altri fratelli cristiani che non sono poi 4 gatti sfigati di lefebvriani che fanno ridere solo a guardarli?”
tu però non fai ridere… sei triste proprio.
a parte che i 4 gatti sfigati hanno più seminaristi della conferenza episcopale francese intera… dettagli!
comunque è semplice, quando gli “altri fratelli cristiani” separati manderanno una lettera al Santo Padre come ha fatto Mons. Fellay per chiedere esplicitamente di tornare nella comunione col Romano Pontefice e con la Chiesa cattolica, allora vedrai che il Romano Pontefice li accoglierà a braccia aperte.
ok
cari compagne e compagni di pianerottolo, compreso Giovanni,
con i vespri siamo entrati nel giorno che si dedica solo al Dio-Uno in comunione con tutti i fratelli.
Calo il sipario, ed entro nel “nunc dimittis”.
La notte porta consiglio, e il Signore illumina anche le menti di noi poveri.
Buona domenica
“illuminaci o Signore”.
Buonanotte a tutti!
F.
buona notte Matteo, posso sperare in una risposta in QUEL post prossimamente? (a meno che non sia già arrivata.. ora controllo)
e buona Domenica soprattutto.
Questa chiarezza mi piace, Giovanni, grazie!
Almeno ora posso sperare!
Scherzando e ridendo dico:
“Certo che siamo proprio delle “portinaie” noi del pianerottolo, andiamo sempre a ficcare il naso nell’operato altrui” … Ma lo facciamo molto lealmente e lo facciamo per informarci a vicenda e per bene per quando ci ritroveremo a difendere il Papa … un Papa che non gode di troppa popolarità.
Graaaaazieeeeee!
Notte a tutti e domani saremo tutti ad una catechesi che indica 3 movimenti strampalati:
Seguimi (ascolto) (Vangelo)
Lascia ogni pretesa (con-versione) – San Paolo
Vai (missione) – il povero Giona
… mi sa che ne usciremo tutti con i “cornini” del dubbio un po’ ammaccati.
C i a o
Eccomi a voi, amici !
C’è “maretta” fino a tardi nel “pianerottolo” di Luigi: ma, dato l’argomento, è ben comprensibile.
Personalmente, Luigi, non ho “difficoltà ad accettare” la decisione pontificia di revoca della scomunica ai vescovi della comunità “Fraternità di S. Pio X”: più esattamente, e posto che – come scriveva Matteo – la questione non cambia la mia vita e neanche la mia fede, questa decisione mi riesce difficilmente comprensibile; per essere pratici e diretti:
a) accettano questi “lefebvriani” di sottomettersi all’Autorità Pontificia, si o no ?
b) si riconoscono i “lefebvriani” nelle determinazioni del Concilio Vaticano II, si o no ?
Se sì, bene, ed in tal caso, e di cuore, bentornati tra noi !
Se, invece, no, ma allora, scusate, di che stiamo parlando ?
Alle domande che ho sopra, e molto ruvidamente, articolato ho cercato risposta nelle dichiarazioni di questo Monsignor Fellay che, in tutta sincerità, non mi sono parse affatto chiare: quindi mi unisco a Matteo nel chiedere qual’è la “contro-.partita”.
Se, poi, aggiungiamo il contenuto, francamente allucinante, dell’intervista, pubblicata ieri dalla stampa, dal “vescovo” della “Fraternità di S. Pio X” Williamson (giusto a confermare le legittime preoccupazioni sollevate da Fabricianus sui legami tra i lefebvriani e l’estrema destra europea), credo che l’effetto “mediatico” di questa decisione di revoca della scomunica ai “lefebvriani” sia, per dirla schietta, abbastanza disastroso: il nostro amico Francesco73, su di un altro “blog”, ha parlato di “crash comunicativo” e, per una volta, concordo con lui.
Buona notte a tutti, ed un bacio a Principessa !
Roberto 55
Il miglior commento è questo:
“Il vecchio (e santo) padre corre incontro al figlio senza neanche dargli il tempo di pentirsi provocando l’ invidia dell’ altro fratello.
Nei Cieli si fa festa per ogni persona che si riconcili con il Padre.
Preghiamo per l’ unità dei cattlici, preghiamo per quella della Chiesa”.
Scritto da: todikaion alle ore 10:41 | link | commenti (2) | Categoria: chiesa
http://todikaion.splinder.com/post/19661759/La+Chiesa+come+una+casa
“ecco è arrivato Nino il buon samaritano… a gettare olio bollente sul fuoco..”
Quale fuoco, sei così spento che mi commuovi.
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“tu però non fai ridere… sei triste proprio.”
Pierrot non è mai stata la mia maschera. Piuttosto Rugantino e se non ti fa ridere pazienza.
A differenza di te e di altri che parlano per sentito dire, a suo tempo ho avuto a che fare con questi signori e c’è mancato poco che salutassi il tuo romano pontefice e tutta la sua chiesa.
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“comunque è semplice, quando gli “altri fratelli cristiani” separati manderanno una lettera al Santo Padre come ha fatto Mons. Fellay per chiedere esplicitamente di tornare nella comunione col Romano Pontefice e con la Chiesa cattolica, allora vedrai che il Romano Pontefice li accoglierà a braccia aperte.”
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Ma che linguaggio è. Sarà mica il Papallese. Dal pianeta Papalla nella cui orbita sei finito inviandoci sporadici segni di “luci divina”?
Guarda che se va avanti di questo passo il tu romano pontefice dovrà cominciare a scrivere lui lettere per chiedere di tornare in comunione con l’umanita.
Ripeto con todikaion:
“Il vecchio (e santo) padre corre incontro al figlio senza neanche dargli il tempo di pentirsi provocando l’invidia dell’ altro fratello”.
Salve!
Eccomi qua a portare un saluto, sorridente e cordiale, dall’altra parrocchia.
Nino e Matteo mi piacciono sempre tanto: non capiscono nulla, ma devo chiedere scusa al secondo per averlo finora messo sullo stesso piano del primo, che è inarrivabile. Anche qualcun altro qui da voi ha le idee un po’ confuse, ma almeno mostra buon cuore e buona volontà.
Sui vescovi lefebvriani: fossi stato papa io li avrei tenuti in punizione, ginocchioni sui ceci, per un bel po’ perché l’hanno fatta proprio grossa disubbidendo alla Santa sede con la loro ordinazione episcopale. Il cardinale Siri aveva supplicato mons. Lefèvbre di ubbidire al papa, ma Lefèvbre non diede ascolto neanche a lui. Penso che fosse un uomo pio, buono e bene intenzionato, ma, come dire, piuttosto ‘corto’, mal consigliato, e forse anche l’età avrà avuto il suo peso …
Comunque, il papa ha deciso così e ha fatto bene. Speriamo solo che i quattro vescovi lefevbriani gli ubbidiscano di più di quanto non faccia la maggioranza degli altri cinquemila …
Le idee del vescovo Williamson sullo sterminio degli ebrei non hanno alcun rilievo nella questione. Ha un’opinione storicamente infondata, che è doveroso demolire sul piano della critica storica (mentre è inaccettabile reprimerla penalmente come si fa, purtroppo, in molti paesi europei), inoltre la sua spiccata somiglianza con Hannibal Lecter del Silenzio degli innocenti induce a qualche cautela nei suoi riguardi, ma ne l’una né l’altra cosa sono motivi validi per scomunicare qualcuno.
Leonardo Leonardo, che bello: hai scritto “Lefèvbre”, credo due volte, e sempre con lo stesso accento: quando si dice la cura dei particolari! Immagino che Nino o Matteo avrebbero messo l’accento una volta di qua e una volta di là.
Se andiamo a guardare la bilancia, è evidente che qui c’è (quasi) solo il desiderio della Chiesa di andare incontro a questi figli allontanati.
In cambio, qualche dichiarazione di intenti, peraltro nemmeno troppo calorosa.
Però questo è un modo di essere cristiani e offrire segni: fare un passo senza corrispettivo, un gesto che scompagina, che rompe la logica dell’opportunità e della reciprocità, spingendo la storia un pò più avanti.
Sul modo di far rientrare i seguaci di Lefebvre avevo un milione di dubbi.
Però mi fido del giudizio del Papa, e quindi dico: bentornati, ora dobbiamo fare festa.
ragazzi ora preghiamo affinchè il lievito faccia fermentare tutta la pasta , lo so è questione di anni , non è questione di poco tempo , ma alla fine , bisogna avere fede , la Chiesa sarà salvata dallo Spirito con la vera fede .
Francesco73,
quella del Papa è la stessa “tecnica”, adottata con altri movimenti e anche com personalità ecclesiali in qualche modo avverse: accoglierle comunque, anche con costi apperentemente pesanti, sperando (spe salvi!) che il sensus ecclesiae agisca con tutti come paradigma critico e riequilibratore (per rispolverare un bella definizione di De Marco in http://www.stefanoborselli.elios.net/news/archivio/00000364.html ).
Luigi, hai ragione: l’inversione delle consonanti nella parola “Lefèbvre” è orrenda e ingiustificabile (posso solo dire che mi succede spesso quando scrivo a macchina) e mi punirò severamente: questo messaggio lo sto scrivendo in ginocchio sui ceci, indossando un ruvido cilicio.
Però “Matteo” e “Nino” li ho (de)scritti bene.
il piccolo fuocherello che stava per spegnersi , il lumicino, già lo vedo, diventerà prima una fiamma e poi diventerà un incendio per tutta la foresta ! Il Signore ha messo mano alla sua destra e salverà la sua Chiesa .
Preghiema con più fervore lo Spirito del Signore di questi tempi ..
Basta con la religione dell’uomo , torniamo alla religione del Dio che salva !
Basta con le false illusioni di libertà !
“Signore , se tu non mi incateni , non sarò mai libero ” diceva Agostino .
Leonardo sempre insuperabile come il tonno Nostromo.
INDISCUTIBILE il legame tra tutti i gruppi tradizionalisti e la destra più o meno estrema. Così come – sa và san dir (Luigi vedi che bel francese, che begli accenti e io non sbaglio per fretta come Leonardo io sbaglio e basta) – i gruppi liturgico progressisti sono legati con la sinistra più o meno estrema.
Che dire, a me infastidiscono entrambi. Rimpiango le prese di posizione di un certo episcopio meridionale che metteva in guardia da tutti i movimenti, senza eccezioni. I movimenti porteranno anche numeri, ma dividono, punto e stop. Capita che nella chiesa ci sia una silenziosa maggioranza di cristiani senza etichetta movimentistica o politica. Fanno venire il mal di stomaco le osservazioni a senso unico di Nino, alle quali ovviamente rispondono quelle a senso unico ma in altra direzione di Mandis: che noia, siamo ancora a questi livelli?
Per quanto mi riguarda posso condividere con voi quello che so: i gruppi liturgici tradizionalsti sono spesso filomonarchici e xenofobi. Basta fare un giretto – se avete tempo da perdere, altrimenti meglio un gelato o una cioccolata calda – sui siti da loro edificati in rete: molto, molto eloquenti.
Hanno tanti seminaristi? Dai, facciamo dell’antirevisionismo storico, confondiamo le acque, proviamo a stanare qualcuno: anche Hitler aveva tanti soldatini.
Ignigo, hai visto stamane ore 10, rete4?
ma secondo te io la domenica mattina alle 10 guardo la televisione?
Ignigo
“Capita che nella chiesa ci sia una silenziosa maggioranza di cristiani senza etichetta movimentistica o politica.”
————-
Idem nella cosiddetta società civile. Sarebbero definiti qualunquisti.
Il prototipo sarebbe questo
LO SCRUTATORE NON VOTANTE
(Parole e musica di Samuele Bersani)
Lo scrutatore non votante
è indifferente alla politica
Ci tiene assai a dire “ohissa!”
Ma poi non scende dalla macchina
È come un ateo praticante
Seduto in chiesa alla domenica
Si mette apposta un po in disparte
Per dissentire dalla predica
Lo scrutatore non votante
È solo un titolo o un immagine
Per cui sarebbe interessante
Verificarlo in un indagine
Intervistate quel cantante
Che non ascolta mai la musica
Oltre alla sua in ogni istante
Sentiamo come si giustifica
Lo scrutatore non votante
È come un sasso che non rotola
Tiene le mani nelle tasche
E i pugni stretti quando nevica
Prepara un viaggio ma non parte
Pulisce casa ma non ospita
Conosce i nomi delle piante
Che taglia con la sega elettrica
Lo scrutatore non votante
Conserva intatta la sua etica
E dalle droghe si rinfresca
Con una bibita analcolica
Ha collegato la stampante
Ma non spedisce mai una lettera
Si è comperato un mangia-carte
Per sbarazzarsi della verità
Lo scrutatore non votante
È sempre stato un uomo fragile
Poteva essere farfalla
Ed è rimasto una crisalide
Telefonate al cartomante
Che non contatta neanche l’aldiquà
Siccome è calvo usa il turbante
E quando è freddo anche la coppola
Lo scrutatore non votante
Con un sapone che non scivola
Si fa la doccia 10 volte
E ha le formiche sulla tavola
Prepara un viaggio ma non parte
Pulisce casa ma non ospita
Conosce i nomi delle piante
Che taglia con la sega elettrica
Lo Fa svenire un po’ di sangue
Ma poi è per la sedia elettrica.
——-
Sul “Fanno venire il mal di stomaco le osservazioni a senso unico di Nino”
Tieniti pure gli scrutatori non votanti a geometria variabile, e i laici più preti dei preti che ti fanno concorrenza.
Per quanto mi riguarda registro che la tesi negazionista del Vaticano II con la riammissione dei lefevriani è oggi formale. A me non sta bene lo penso e lo dico. Che tu la giudichi o meno a senso unico, personalmente me ne frego.
Per il mal di stomaco, mi pare che ormai per te sia cronico, consulta un gastroenterologo a Milano ne avete di eccelsi.
Ogni tanto, se ti riesce prova a scendere dalle alte vette del tuo immenso carisma, ricorda da dove vieni e chi eri, fatti un bagno nella beauty farm “Umilitas” poi ne riparliamo. Che noia!
Ciao Ignigo, non credo di essere a senso unico, anzi.
se Mons. Fellay che è il responsabile della Fraternità ha spedito una lettera per chiedere di tornare nella Chiesa universale cum Petro et sub Petro, perchè non possono farlo anche gli altri fratelli separati?
nessuno glielo impedisce.
Il Papa di certo non dirà loro di no.
io magari non avrà simpatie per chi senza colpa è nato e cresciuto negli scismi protestanti (non riferito a loro personalmente, ma ai contenuti manchevoli e in certi casi opposti alla fede e morale cattolica che professano), ma non li chiamo “4 gatti sfigati” come ha fatto Nino con la San Pio X. tenendo anche conto del fatto che Gesù Cristo nella parabola del buon pastore ha insegnato come neppure UNA pecorella sia da Dio considerata “sfigata”.
Dovrebbe poi rallegrarsi Nino perchè Mons. Williamson è un ex fratello anglicano che finalmente, attraverso la SanPioX, è tornato all’unico ovile.
Trovo nel blog questa perla: “la tesi negazionista del Vaticano II con la riammissione dei lefevriani è oggi formale”.
Doppio NO: il Papa non rinnega il Concilio e tanto meno sposa David Irving.
E trovo da un’altra parte
http://blog.messainlatino.it/2009/01/vergogna-appena-rientrati-ma-vien.html
questa utilissima reprimenda, in perfetto stile-Ignigo …
Stamattina sono stato – per ragioni contingenti – in una parrocchia della borgata romana di Torre Angela.
Un sacco di gente di tutte le razze, molti bambini (mentre nelle nostre chiese dei quartieri medio-alti si vedono per lo più teste canute), un evidente bacino sociale molto popolare, italiano e non.
Mi sono chiesto lì quanto fossero lontane le questioni della revoca della scomunica, gli indulti o meno per questo o quel rito, cioè di quanto sia eccessiva l’attenzione che queste cose ci richiedono e ci prendono.
Ho ascoltato un’ottima predica di un giovane prete che non aveva nulla di ammiccante, nulla di sbracato: non parlava in romanesco per catturare l’attenzione, non celebrava una bicchierata, ma una Messa. E lo faceva con proprietà, rispetto, e al contempo con un linguaggio (anche dei gesti, della mimica, del portamento) dei nostri tempi, adatto a un pubblico certo non composto da teologi, vaticanisti, politici, intellettuali.
Mi sono detto che spero che ora il dibattito intellettuale nella Chiesa si concentri molto su queste cose qui, su come parlare a questo popolo, su come essere credibili, su come essere e fare Chiesa nella continuità della storia e della tradizione, ma senza fughe in avanti o all’indietro, senza selezionare la memoria secondo gusti e inclinazioni.
Chissà che il ritorno a casa della San Pio X non sancisca anche la fine di un tormentone su Trazione e Liturgia che ha occupato anche troppo spazio.
Non lo sperate anche voi?
Quello su Tradizione e Liturgia (antica e nuova) non è mai spazio e tempo sprecato.
Francesco73
25 Gennaio 2009 @ 17:38
Caro Fancesco,concordo pienamente e sottoscrivo la tua riflessione e gli auspici.
Saluti
“monsignor Fellay aveva ricordato che per avviare un tavolo di trattative c’erano due precondizioni: liberalizzazione della Messa tridentina e eliminazione delle scomuniche.
A quanto pare inizierà solo da ora un dialogo serio”.
Ora è loa Chiesa cattolica che pone le precondizioni per una piena comunione:
1) riconoscimento pieno di tutte le costituzioni e i decretib del Vaticano II;
2) riconosciomento della legiottimità della riforma liturgica di Paolo VI.
I lefevriani sono liberi di celebrare secondo il vecchio rito; non possono però imporlo. Il figliuol prodigo va accolto, come ha fatto Gesù; ma non può pretendere di fare il “primo della classe” ed umiliare chi è rimasto sempre fedele alla comunione cattolica. E, come il figliuol prodigo della parabola, deve riconoscere di avere sbagliato.
Sono d’accordo anche quest’oggi con Francesco73 (che sta succedendo ? Ti stai buttando “a sinistra” ? Od io sto sbandando “a destra”, come ogni tanto, m’accusa mia nipote ?) !
Di Monsignor Lefebvre, della sua “Fraternità di San Pio X”, e dei suoi “vescovi” (comprese le cretinate dichiarate da quel Williamson), forse, abbiamo già detto tutto: di sicuro, quanto basta (giustissima, comunque, la riflessione finale di Raffaele); lasciamo, a questo punto, la comunità dei “lefebvriani” alle sue conventicole di seguaci e, come diceva quel tale, “tiremm innnanz” !
Il “Premio speciale della critica” di questa (terza) domenica (del Tempo Ordinario, almeno secondo il “Rito Romano”) va, comunque, ad Ignigo74 per il suo “post” delle ore 17.15 (“Ma secondo te io la domenica mattina alle 10 guardo la televisione ?”), anche se debbo riconoscere che anche Leonardo (bentornato, figliol prodigo ! “Che noia/che barba” – come direbbe Sandra Mondaini – nel tuo nuovo bar, vero ? Ci si diverte molto di più nel “pianerottolo” dei “cattocomunisti”, no ?) ci ha regalato sprazzi della sua classe perversa e malefica.
Domanda: ho sentito prima la registrazione del testo dell'”Angelus” recitato dal Pontefice stamane e mi chiedo (e vi chiedo) se, parlando della “conversione” di San Paolo (che “tecnicamente”, ha affermato il Santo Padre, “non era una vera e propria conversione”: ho capito bene ?), il Papa non abbia voluto, dopo tutto il “bailamme” degli ultimi giorni, lanciare un segnale (come dire ?, distensivo) verso la comunità ebraica.
O no ?
Buona serata a tutti !
Roberto 55
Fraternité Sacerdotale Saint-Pie X
c’est la doctrine…..
http://www.fsspx.org/fran/rome/cadrome/cadreRome.htm
Bonne chance!
Bienvenue a Rome.
Faites votre jeu, mesdames et messieurs!
uuu Nino, ma cosa dici?
umilitas? Che roba è? Una bevanda?
Forse intendevi Humilitas, con l’acca? Radice comune con Humus e, guarda un pò, Homo?
Dai non prendertela: non me la prendo io anche se mi hai dato del qualunquista gaberiano…
Dai, discutiamo animosi, ma non rabbiosi.
Dai, non prendertela: un abbraccio fraterno.
Quella che intendevo è l’umiltà più umile, appunto senza l’H.
Forse era troppo.
Per la chiarezza, circa i qualunquisti, ho parlato di opzione non di appartenenza.
Sulle due finali “Dai”, sono sereno ma il marker del mio DNA è agonistico.
Ricambio l’abbraccio e il fraterno.
BUONGIORNO OGNI TANTO RITORNO SUL BLOG, un saluto atutti, vi invio un articolo che mi è parso interessante.
Vincono i reazionari, progressisti schiacciati
di Don Vitaliano della Sala
in “il manifesto” del 25 gennaio 2009
Che il Papa abbia accolto la richiesta formulata da mons. Bernard Fellay, Superiore della Fraternità
Sacerdotale San Pio X, di rimettere la scomunica in cui erano incorsi i 4 vescovi lefebvriani ordinati
illecitamente nel 1988 è, di per sé, una bella notizia, a prescindere dall’essere d’accordo o meno con
i seguaci di mons. Marcel Lefebvre. Inutile dire che il sottoscritto non condivide molto con questo
gruppo tradizionalista.
L’esclusione ha tracciato lungo la storia della Chiesa una scia rossa di sangue e di dolore, mentre si
sente sempre più il bisogno di una Chiesa che, come diceva don Tonino Bello, il compianto vescovo
di Pax Christi, deve essere capace di realizzare anche al suo interno una «convivialità delle
differenze» tra chi la pensa in modo diverso, fatte salve le Verità di fede: solo in una logica
dell’inclusività è l’avvenire anche della Chiesa.
Riflettere sul tema dell’esclusione nella Chiesa, mi ha fatto ricordare la parabola evangelica del
piccolo granello di senape che diventa un albero frondoso, «e fa rami tanto grandi che gli uccelli del
cielo possono ripararsi alla sua ombra» (Luca 1, 51-53): paradigma della Chiesa-altra che sempre
più cattolici sognano e si impegnano a costruire. Una Chiesa inclusiva, che non emargina, non usa
la pesante scure del giudizio su nessuno; una Chiesa degli esclusi e non dell’esclusione, capace di
accogliere, di portare tutti nel suo seno.
Si sa molto dell’Inquisizione nel medioevo; poco si sa e meno si parla dell’Inquisizione moderna,
probabilmente perché solo pochi sono a conoscenza dell’impressionante tuffo nel passato che sono i
processi “interni” che le varie Congregazioni vaticane intentano ogni anno contro preti, religiosi e
teologi cattolici, in maggioranza progressisti, rei di non aderire, non tanto alle verità di fede e ai
dogmi, quanto piuttosto alle mille pieghe delle elaborazioni del magistero pontificio, di cui si vuole
ostinatamente ribadire, contro la centralità del Vangelo, la fondamentale importanza.
Qualcuno dovrebbe raccogliere i frammenti di storia di tutti i provvedimenti disciplinari, o delle
precisazioni dottrinali, emanati dal Vaticano negli ultimi 25 anni contro quei sacerdoti, teologi e
religiosi che hanno adottato un approccio molto più ampio e flessibile nel trattare la delicata
questione dei rapporti tra annuncio evangelico, strutture religiose, contesti storico-sociali e norme
morali. Ne emergerebbe, tra l’altro, la storia del tentativo di difendere la visione della Chiesa come
istituzione – gerarchica, autoritaria e centralista – tutta tesa a tradurre il messaggio rivoluzionario del
Vangelo in norme morali e giuridiche, e purtroppo i lefebvriani di questa chiesa sono nostalgici e
paladini. Provvidenzialmente e malgrado ciò, non si è riusciti a impedire che il cattolicesimo
proseguisse quel cammino di rinnovamento iniziato con la seconda metà dello scorso secolo e con il
Concilio Vaticano II. Ma non possiamo evitare di porci qualche domanda: come mai si sdoganano
solo i gruppi più reazionari, che appoggiano politiche di estrema destra, razziste e xenofobe, che
negano l’Olocausto, che ripropongono una immagine di Chiesa slegata dalla gente e nella quale i
fedeli laici non valgono nulla, una Chiesa trionfalmente alleata con i potenti, potente essa stessa,
mentre al contrario si condannano e si contrastano aspramente i settori progressisti e le Teologie
della liberazione?
Nella Chiesa c’è chi, come i lefebvriani, può permettersi di criticare e dissentire, addirittura
contestare le decisioni non solo del papa, ma di un Concilio, quello Ecumenico Vaticano II. Invece
c’è chi per molto meno, per il solo fatto di porsi e porre domande, perché approfondisce
scientificamente gli argomenti teologici, perché sceglie di stare dalla parte dei poveri difendendoli,
denuncia le ingiustizie e accusa i potenti, viene tacciato di disobbedienza, punito, processato,
cacciato: sto parlando delle centinaia di vescovi, preti, suore e laici “progressisti”, inquisiti dai
tribunali ecclesiastici, colpiti da provvedimenti canonici ed emarginati sotto i pontificati di
Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Nella Chiesa-altra che sognano i “progressisti”, i
“tradizionalisti” hanno non solo il diritto di esistere ma, anzi, possono essere una ricchezza; temo
invece che nella Chiesa che vogliono restaurare i “tradizionalisti” come i lefebvriani, i “progressisti”
siano solo un “cancro da rimuovere” a tutti i costi. Per questo il provvedimento a favore dei seguaci
di mons. Marcel Lefebvre ha creato in me sconcerto, tristezza e dolore, perché rischia di acuire nel
mondo cattolico una sorta di “scisma sommerso” (come scrive Piero Prini nel suo libro con questo
titolo). Per fortuna il futuro del cristianesimo, nelle singole comunità e nel mondo, non è affidato
solamente alla quantità di documenti stampati a Roma.
Appunto: il futuro della comunità cristiana nel mondo non cambierà solo perchè è stata adottata la – per quanto molto discutibile, e “mediaticamente” negativa – decisione di revocare la scomunica ai vescovi lefebvriani.
Come diceva Francesco73, le questioni importanti per noi cattolici sono tutt’altre, non vi pare ?
Bentornato, comunque, Leone, e grazie per il contributo !
Buona domenica sera a tutti, un pensiero ed un bacio a Principessa !
Roberto 55
Ci mancavano solo gli ultimi giapponesi con la bandiera arcobaleno. P
er fortuna il futuro della Chiesa non sta nelle c…ate dei suoi preti, Richard o Vitaliano che siano.
Mah… continuo a non capire.
Anzi, vediamo: se ho capito bene, se i vescovi preti e fedeli educati dalla fraternità san pio X tornano in sinu S.R.Ecclesiae, allora tutto quello che c’è sul sito http://www.sanpiox.it verrà presto cancellato, o sbaglio?
Perchè, se le cose restano così, se la pseudo teologia, la pseudo ecclesiologia, la pseudo fraternità (in realtà molto aggressiva…) dei piodecimisti non cambia radicalmente rispetto a quanto c’è in quel sito… allora non capisco, allora…non c’è significato nelle cose e allora…sarà possibile amministrare la Confermazione ad una pianta di pomodori.
il sito poi la dice lunga sui rapporti fra tradizionalismo e filomonarchia.
Rabbrividiamo.
Roberto 55, non berlusconizzarti troppo; che vuol dire mai “mediaticamente negativa ” ?
I media sono sempre il messaggio?
O magari c’è un modo moralmente riprovevole di dare le notizie?
Sì, ma qui il problema vero, quello più urgente e drammatico è sapere se la grafia giusta è “Lefèbvre”, come scrivo io, o “Lefebvre” come scrivete tutti voialtri. La vostra unanime opposizione mi farebbe pensare di avere ragione, ma non si sa mai.
Ho scovato nella mia biblioteca (parola grossa: neanche fossi Matteo!) … insomma tra quei quattro libri ammonticchiati in un angolo e pieni di polvere, un vecchio libretto del testardo monsignore, intitolato “Il colpo da maestro di Satana” (nientemeno) e lì il cognome dell’autore è scritto “Lefèbvre”, ma chissà …
Ah, se Luisa frequentasse ancora questi locali di dubbia reputazione … lei sì che lo saprebbe!
per essere un attempato glottologo, Leo, te la cavi ancora.
Comunque volevo dirti che son d’accordo totalmente in parte col tuo post delle 12.58.
vedi che alla fine ti si vuole persino bene in questo baretto…
torna Leonardo, torna… 🙂
naturalmente, Leonardo, non sul commento a Matteo e Nino, sa và san dir, come scriverebbe Ignigo…
Senza scomodare McLuhan, e, men che meno, Berlusconi, significa, Lycopodium, quel che ho scritto ieri: il “combinato disposto” della revoca della scomunica ai “vescovi” lefebvriani e della pubblicazione delle dichiarazioni “negazioniste” di questo Richard Williamson ha avuto, nei “media”, impatti disastrosi.
C’è da meravigliarsene ? Non credo.
Buona settimana !
Roberto 55
La regola è facile: prende l’accento grave la e che precede l’ultima sillaba che finisce con una e muta, per ovvie ragioni di pronuncia. Anche “à” preposizione e “a” verbo sono differenziate. dall’accento.Comunque i francofoni quando scrivono parole italiane sbagliano spesso le doppie. Saluti, Eufemia.
ragazzi bisogna distinguere .
una cosa è lo spirito del concilio (pastorale) e uno cosa è lo Spirito Santo ;
sono due cose molto, molto differenti, e non sono la stessa cosa .
Il rinnovamento nella chiesa,mi sto convincendo, non lo farà nessuna congregazione o nuovo movimento spirituale o politico.
LO FARA’ UNA SANTA LITURGIA !
Lasciate operare nostro Signore nelle vostre liturgie , fate un passo indietro i alle vostre elucubrazioni e alle belle pastorali . Non siete voi a salvare , è LUI ! VOI con le vostre belle vedute nuove , non salvate nessuno, nè siete capaci di rizzare un solo capello del vostro capo .
voi, chi scusa, Affus? Io sono abituato a dire Padre NOSTRO, non Padre VOSTRO…
Non so tu…
Ma il messaggio rischia di essere questo: non riconoscersi nei pronunciamenti della Chiesa al massimo livello (quali le costituzioni di un Concilio), al punto di arrivare ad essere scomunicati, non è cosa tanto grave. Dopo soli 50 anni, senza alcuna ritrattazione, la scomunica verrà infatti revocata e i suoi effetti cancellati. Si può dissentire su tutto, basta avere pazienza; quando il pendolo tornerà a oscillare dalla vostra parte, la chiesa misericordiosa vi accoglierà nuovamente nel suo grembo.
È proprio l’invidia del fratello verso il figliol prodigo! Infatti, il fratello è costretto a patire ben altro per aver osato molto meno; forse perché non è arrivato fino a creare uno scisma? Bisogna dunque essere fonte di scandalo e divisione per meritare misericordia e comprensione in questa chiesa? Domande che mi inquietano…
Vedute da Sinedrio e vedute da Gesù!
Anch’io dico “Padre NOSTRO” come mi ha insegnato quel Gesù dalle vedute più che nuove, ma il Sinedrio che diceva?
E poi, dài, che scoperta Affus! E’ certo che è Dio che salva, ma i cristiani sono “mezzi di salvezza” esattamente come HA INSEGNATO GESU’.
Chino la testa (è dura) davanti a Gesù …
Comunque … anch’io gioisco ogni qual volta viene tolta una scomunica … ma i dubbi rimangono; faccio festa, ma vedo dall’altra parte la brutta intenzione di cercare di piegare la volontà della Chiesa alla loro volontà.
Mi fermo sulla soglia di questo argomento … e semplicemente prego.
Ciao a tutti e grazie Maioba.
Lycopodium non ho nessun problema a definirmi pacifista, un esempio che ho come faro è quello di Tonino Bello che lo era altrettanto e infatti da vivo ne ha dovute sopportare tantissime di incomprensioni, anmche dalla sua Chiesa, ora è sulla strada per diventare santo.
L’articolo di Don Vitaliano si può o meno condividere ed io lo condivido per buona parte ma non lo ridicolizzerei, il vescovo negazionista quello sì che dice cose impresentabili.
Per il resto condivido il concetto espresso da Affus che è lo stesso che ho apprezzato in Artuto Paoli in un recente incontro a Padova, è Lui che ci salva, è Lui che ci cerca, (ripetuto 5 volte), lasciamoci cercare…
Buonanotte a tutti
Maioba, non distrarti !
Pubblicherai, piuttosto, sul tuo “blog” la tua Omelia odierna sul passo evangelico di Marco “1, 14-20” ? Mi interesserebbe molto leggerla.
Un saluto agli “insonni” !
Roberto 55
Anch’io mi aggrego alla richiesta di leggere la tua Omelia, Maioba.
Anche se sono contenta di quelle che ho sentito e di quella che ho letto di Gioba (www.gioba.it).
Tutte hanno avuto un percorso che parte dal Vangelo, passa dalla 1° lettura ed approda ad un apparentemente emblematico San Paolo con quel suo insistente “fate come non …”. Emblematico, ma illuminante – evidentemente -per tanti, ma non per tutti.
Non dico altro e aspetto il tuo commento, Maioba!
Ciao Roberto55, più che “insonni” direi gente che a fatica riesce a sedersi davanti ad un pc! N’est pas?
niente omelia questa domenica… mi spiace ragazzi… ho concelebrato e ascoltato… ogni tanto ci vuole anche per noi preti… 😉 fides ex auditu, altrimenti rischiamo di non avere più fede, se parliamo soltanto… 😉
comunque grazie per la sollecitazione e l’aspettativa… 🙂
Penso che nell’articolo sopra riportato don Vitaliano Della Sala esprima dei dubbi condivisibili sull’atteggiamento un po’… strabico della gerarchia ecclesiale.
Non è che Vitaliano abbia un atteggiamento meno strabico, visto che scrive:
“Che il Papa abbia accolto la richiesta (…) di rimettere la scomunica (…) è, di per sé, una bella notizia (…)… (…) Per questo il provvedimento (…) ha creato in me sconcerto, tristezza e dolore (…). Ma se fosse solo questo…
Grazie, invece a Ignigo74 delle 2033 e MassimoD delle 2329 con analisi decisamente più profonde e convincenti.
Ecco cosa contribuisce al crash mediatico: le ingerenze altrui sempre più frequenti in questioni che attengono esclusivamente la religione cattolica, con i cattolici che se ne stanno buoni e zitti, anzi quando parlano danno acriticamente ragione agli ingerenti, così “si fa bella figura con gli altri e si viene considerati moderni e non accondiscendenti con la gerarchia”; e i giornalisti, anche cattolici, che giocano sul combinato disposto; le new entry che, miserevolmente, dettano condizioni e chi sta per professione dentro e fuori, che può comodamente fare la vittima.
Poveracci tutti…
Io non faccio festa per questo ritorno:
– il prezzo ecumenico da pagare è eccessivo (vedi le reazioni del mondo ebraico in un momento già difficile e provate a immaginate come saranno felici le chiese protestanti)
– il rifiuto del Vaticano II da parte degli ultratradizionalisti rimane
– la retromarcia liturgica (con la riammissione qualche mese fa del rito tridentino) e ora questa “riapertura” costituisce un RINNEGAMENTO DE FACTO delle scelte chiave (riforma liturgica, rinnovamento pastorale, apertura al dialogo col mondo contemporaneo) del Vaticano II e di Paolo VI
– certamente non ci aiuta a coivolgere a livello pastorale la realtà giovanile, gli unici “fans” preconciliari che potremmo trovare fanno tutti parte della TERZA ETA’.
– c’è una preoccupante assenza di dissenso e confronto anche a livello episcopale (già con la liberazione della messa tridentina)
– chi conosce la storia della Chiesa sa che i Concilio hanno sempre rischiesto tempo per essere assimilati, ma hanno sempre costituito un PUNTO DI NON RITORNO
– fatico sempre più ad apprezzare questo Santo Padre a cui voglio bene e che ho stimato come teologo.
Che tristezza questa Chiesa che confonde la TRADITIO con la NOSTALGIA DEL PASSATO e fatica sempre più a DIALOGARE con le culture del PRESENTE!
Don Tonino Bello, quello che metteva le ostie , non sappiamo se consacrate o meno , in una busta e le spediva al missionario in argentina in segno di comunione ? Bah !!!! Un vescovo che affermava che lo Spirito Santo non si lasciava imprigionare dalla Chiesa , ma andava al di là , cioè stava quasi sempre dalla parte delle situazioni equivoche tipo quelle che si va a cercare Don Vitaliano ? Ne abbiamo avuti di falsi profeti nel dopoconcilio !
Io non sono contrario alle scomuniche e credo che ce ne vorrebbero ancora di piu perchè sono uno strumento di carità e di governo che non va pacificizzato come al solito . La spda rimane la spada e non diventa crocifisso .
I cristiani mezzi di salvezza ?
Questa mi è davvero nuova .
Io conosco i sacramenti che operano “ex opere operato” , come mezzi di salvezza , poi conosco i sacramentali che agiscono ” ex opere operandi ” , ma non conosco i crstiani come mezzi di salvezza , ma che avete cambiato la fede cattolica con la nuova teologia ? Mi domando : ma chi volete salvare con ste bellezze ? Chissà se basterà a salvarci ……
Beati gli operatori di pace che prima di parlare (scrivere), pensano e prima di pensare, pregano: eviteranno tanti danni, tanto dolore e tanta confusione.
(50° beatitudine … sempre da “Apocrifi 2009”)
Non c’è una “nuova teologia”, ma c’è sempre stata la “teologia” di Gesù: l’unica attendibile.
“E’ un passo che contamina l’intera Chiesa”. Così il rabbino David Rosen.
Vedi Fabrug , il rabbino ha capito e la spensa come te .
E’ proprio quello che vogliamo e speriamo che avvenga subito : vogliamo contaminare tutta la Chiesa !
Preghiamo affinchè ciò avvenga presto !
Preoccupante!!!!!!
Don’t feed trolls.
E’ incredibile notare come gli ultratradizionalisti in realtà facciano esattamente come le frange più ortodosse dell’ebraismo. Come quest’ultime hanno circondato con le tradizoni Talmudiche il testo della Scittura fino a sacralizzarlo e a renderlo un testo astratto dal contesto vitale e privo di forza provocatoria e ispiratrice (in fondo questa siepe della tradizione era ciò che faceva arrabbiare il Signore Gesù con i farisei); così i lefevriani hanno soffocato la forza vitale della Scrittura e della liturgia con rubricismi e devozionalismi paragonabili alla “siepe” talmudica. Così hanno messo la forza dirompente e rivoluzionaria del vangelo sotto una campana di vetro perché non ne resti impolverata, ma rendendola un pezzo da museo com certi orologi della nonna che fanno bella mostra di sé su certi comò dell’ottocento, in mezzo a pizzi e vecchie foto color seppia dei bisnonni morti.
Ai compagni del blog di Luigi.
Il blog mi piace, mi appassiona, perché fondamentalmente trovo anche compagni sinceri e appassionati anche se virtuali (non tutti).
Affus è arrivato tra noi, non per porsi in dialogo ed eventualmente confrontarsi, ricercare insieme le strade di vita cristiana partendo dalle Sacre Scritture tenendo conto degli insegnamenti Magisteriali della Chiesa.
Affus, parte dal presupposto che noi dobbiamo convertirci alla sua parola/visione della vita, ha avuto già problemi in altri luoghi virtuali. Ora è tra noi.
Se si sente cristiano, lo accolgo anche io come fratello in Cristo.
Le sue idee pseudopolitiche-religiose non le trovo in nessun modo condivisibili (per me).
Quindi quando affus interviene non lo leggo più, e non entro in questioni attinenti a tematiche che affus cerca di sollevare.
Affus non ha alcun interesse al confronto, e io lo assecondo.
Ovviamente se qualcuno ha consigli da darmi per tenere un atteggiamento diverso, lo ascolto con piacere e volentieri.
Io ho sempre bisogno di essere aiutato e lo riconosco.
Relativamente a Leonardo che sente il bisogno di citarmi.
Lo ringrazio.
avviso ai naviganti: don Antonio Bello, già vescovo della Chiesa cattolica romana è in “odore” di beatificazione, con tutto il suo orpello di fastidiosi e deplorevoli riferimenti alla pace, al primato dei poveri. Oltreché alle esperienze fatte sulla sua “ciccia”.
Consiglio di rotta: visitare il cimitero di Alessano (LE), dove si trova la sua tomba, prima che venga traslata a Molfetta, ove parte il processo diocesano di beatificazione.
Buon giornata e buona navigazione!
@ Fabrug – 26 Gennaio 2009 @ 9:05
Sapessi quanto ti capisco.
Ma noi nel mondo cattolico viviamo la Chiesa nel presente.
Viviamo il presente della Chiesa di cui hanno bisogno i poveri in corpo e in spirito.
Se qualcuno ha nostalgie del passato è libero di averle, se le avesse anche Benedetto XVI, anche lui è libero di averle, e non per questo smetterebbe di essere il mio vescovo.
Un padre o una madre li si ama sempre, anche quando con l’età, si creano un proprio personale mondo. Rimangono sempre i genitori amati che hanno bisogno dei figli, soprattutto da quei momenti. E quanti figli lo sanno!!!!
Amo il mio vescovo, con tutto il collegio, perché ho scelto di fondare la mia vita in Cristo, e so che la mia vita rimane sempre la ricerca più vera del Suo volto tra gli uomini, in questo presente.
Ordunque, sono e siamo chiamati a lavorare nel presente della Chiesa.
Niente scoraggiamenti.
Chi dice di voler essere lievito, lo faccia, la pasta ha bisogno di tempo per formarsi con la seguente lunga cottura, un tempo che escatologicamente non è dato di conoscere. Alla fine di quel tempo, vedremo come si è formata la pasta, e solo il Signore saprà se sarà formata bene.
Sulla qualità del lievito, solo al Signore è dato conoscere i cuori.
Buon lavoro
Non sapevo del processo di beatificazione a don Tonino Bello. Mi pare una bellissima notizia, che mi riconcilia rispetto ad altre beatificazione che mi hanno lasciato un po’ perplesso. Magari si andasse verso una chiesa in cui veramente c’è posto per tutti (come in cielo così in terra).
Affus, Don Tonino Bello non devo dire io chi è, lo sanno tutti, è uno dei vescovi più apprezzati dai giovani e dai meno giovani per quello che ha fatto durante la sua vita.
COERENZA. E non a caso è in atto un processo di canonizzazione.
Quindi un minimo di rispetto.
Ti respingo al mittente l’appellativo di falso profeta.
Per il resto vi allego un bell’articolo di un mensile francese che riassume mi sembra in modo equilibrato la vicenda.
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa/090126degaulmyn.pdf
Un saluto a Matteo, a MAIOBA, e a tutto il BLOG.
Per il Moralista
Deplorevoli orpelli, ma mi faccia il piacere….
Si rilegga un po’ Don Tonino….
FARà BENE ANCHE A LEI.
Caro Leone,
Il moralista, se lo conosco abbastanza, era ironico quando diceva “deplorevoli orpelli…”
Sono convinto che sia anche lui un grande ammiratore di don Tonino.
Don Tonino prega per noi e per la nostra chiesa.
Grazie Leone.
Sarebbe utile che cerchiamo di aiutarci in un confronto sereno.
Non raccogliamo provocazioni, e allo stesso tempo non fondamentalizziamo le parole.
Il mondo virtuale non ci permette di vedere il volto le espressioni del corpo dell’altro, che darebbero un significato più vero alle parole.
In questo mondo virtuale, girano parole senza corpo. Teniamone conto.
Ai compagni, ricordo che le reazioni a caldo ad una immediata notizia, suscitanto sempre emozioni forti, è umano ed è fisiologico.
Poi, si prende atto, e si cerca di elaborare il dato o la notizia.
In questo senso, le parole di Luigi, e l’ascoltarvi,
mi sta aiutando ad elaborare e a maturare la mia posizione.
Fabrug, grazie, specialmente per avere fatto notare la “preoccupante assenza di dissenso nell’episcopato”.
Ma credo che purtroppo pochi siano i dissenzienti pensanti che diventano vescovi.
Oremus.
Vi rigiro una delle pagine più del mio vescovo Martini che più mi piacciono riguardo alla Chiesa, resta attualissima.Faccio notare ad Affus che è scritta da un Cardinale di S. Romana Chiesa, che mai ha rotto la sua comunione col Papa (a differenza dei lefevriani, che hanno insultato Paolo VI, Giovanni Paolo I e II e pure Benedetto XVI fino a 1 anno fa) e che anni – secondo la testimonianza di Tettamanzi – ha invitato ad eleggere Ratzinger nell’ultimo conclave.
Mi sono chiesto, e mi è stato chiesto più volte: come vedo e desidero la Chiesa di domani? Quale immagine di Chiesa lo Spirito mi mette dentro il cuore?
Non può essere altro evidentemente che la Chiesa di Gesù Cristo e degli apostoli, la Chiesa di S. Ambrogio e di S. Carlo, la Chiesa di Papa Giovanni Paolo II, la Chiesa dei Concilii e dei Sinodi. Ma come è questa Chiesa? Si può tentare di delinearne almeno qualche caratteristica?
È una Chiesa pienamente sottomessa alla Parola di Dio, nutrita e liberata da questa parola.
Una Chiesa che mette l’Eucarestia al centro della sua vita, che contempla il suo Signore, che compie tutto quanto fa «in memoria di Lui» e modellandosi sulla Sua capacità di dono.
Una Chiesa che non abbia paura di utilizzare strutture e mezzi umani, ma che se ne serve e non ne diviene serva. Una Chiesa che desidera parlare al mondo di oggi, alla cultura, alle diverse civiltà, con la parola semplice dell’Evangelo.
Una Chiesa che parla più con i fatti che con le parole; che non dice se non parole che partano dai fatti e si appoggino ai fatti. La gente è stanca di parole! Per questo un certo riserbo nel parlare darà alla parola più dignità ed efficacia. Era predetto del Messia: «Non griderà, né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce» (Is 42,2). La verità ha una sua forza che non dipende dal tono della voce, ma dalla conformità tra parola e fatti.
Una Chiesa attenta ai segni della presenza dello Spirito nei nostri tempi, ovunque si manifestino.
Una Chiesa conscia del cammino arduo e difficile di molta gente oggi, delle sofferenze quasi insopportabili di tanta parte dell’umanità, sinceramente partecipe delle pene di tutti e desiderosa di consolare.
Una Chiesa che porta la parola liberatrice e incoraggiante del Vangelo a coloro che sono gravati da pesanti fardelli, memore della parola di Gesù: «Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito» (Lc 11,46)
Una Chiesa capace di scoprire i nuovi poveri, e non troppo preoccupata di sbagliare nello sforzo di aiutarli in maniera creativa.
Una Chiesa che non privilegia nessuna categoria, né antica, né nuova, che accoglie ugualmente giovani e anziani, che educa e che forma tutti i suoi figli alla fede e alla carità e desidera valorizzare i diversi carismi, servigi e ministeri nell’unità della comunione.
Una Chiesa umile di cuore, unita e compatta nella disciplina, in cui Dio solo ha il primato.
Una Chiesa che opera un paziente discernimento, valutando con oggettività e realismo il suo rapporto con il mondo, con la società di oggi; che spinge alla partecipazione attiva e alla presenza responsabile, con rispetto e deferenza verso le istituzioni, ma che ricorda bene la parola di Pietro: «È meglio ubbidire a Dio che agli uomini» (At 4,19).
Una Chiesa… ma il discorso si allarga senza fine. È il discorso della costruzione di una Chiesa saldamente fondata sulla tradizione e aperta allo Spirito di Dio, docile al Magistero e attenta ai segni dei tempi.
(C. Maria Martini, Così vedo la Chiesa di domani, Lettera alla Diocesi nel 1° anniversario dell’ingresso a Milano, 10/02/1981)
Per quanto negli ultimi 25 anni è stato completamente cambiato il collegio episcopale a livello mondiale, per un dato fisiologico (età), ovviamente la Santa Sede è stata molto più attenta in questi decenni a far consacrare bravi e anche ottimi sacerdoti soprattutto anche teologi, apparentemente in linea. Ci sono ottimi vescovi in stragrande maggioranza, ma che portano avanti senza rumore il proprio lavoro pastorale nella propria Chiesa locale.
Questo non è il momento storico per dare un proprio contributo di pensiero diversificato nei momenti in cui si cercano le contestazioni, soprattutto perché la stampa o groppuscoli, se ne impossesserebbero per strumentalizzare, e creare confusione e divisione nel mondo cattolico. (come se tra noi non fossimo anche abbastanza bravi!!!)
I vescovi sono uomini pensanti come noi.
Arriva però il momento in cui bisogna lavorare senza far rumore, per l’amore verso il gregge che è loro affidato.
Anche i Martini o Tettamanzi lavorano in questo modo, e potrei fare altri nomi meno noti, ma non è il caso.
Ora i dissensi non servono a nulla, se non a creare inutile scalpore.
Nella Chiesa, estremismi vi sono sempre stati.
Certo ora è rientrata anche la famosa “nobiltà nera”.
Lasciamo fare a ciascuno il suo cammino.
Lasciamolo fare anche a Benedetto XVI.
Ma noi continuiamo a lavorare (chi lo fa) nella chiesa locale, con le nostre capacità di sempre, contribuendo ad aiutare tante persone che hanno desiderio di Cristo (anche se non capiscono la Chiesa).
Facciamo lavorare lo Spirito Santo, attraverso di noi.
Fabrug,
bellissima pagina
Molto bella la lettera di Martini, che per moltissimi anni è stato anche il mio vescovo (e ancora lo considero tale). Spesso mi sorprendo a pensare come sarebbero andate le cose se avessimo avuto lui come papa…
Come a Matteo, nemmeno a me piacciono le espressioni di dissenso in quanto tali, e preferisco uno stile più operoso e sommesso. Benissimo la prospettiva di lavorare senza far rumore, che peraltro si addice molto bene ad una visione della fede e della chiesa più attenta alle formazione delle coscienze che ai grandi proclami e alle grandi adunate, se non al compromesso col potere.
Mi chiedo solo se questo sia possibile. I segnali che ho sono quelli di una sistematica repressione (il termine è forte ma a me sembra quello più appropriato) delle voci non allineate con la visione “ufficiale” (specialmente tra i teologi, e specialmente in campo di teologia morale e ecclesiologia). Coloro a cui viene dato spazio, anche in campo pastorale, spesso hanno come principale qualità quella di essere “controllabili”. Rispetto a questa situazione – lo chiedo a Matteo in primo luogo – pensi veramente che il silenzio sia la strategia migliore?
carissimi 🙂 (e caro Leone… ha ragione don78 che ringrazio della perorazione, voglio molto bene a don Tonino)…
Vi segnalo, lo sfogo sul tema del post, di Gianni Gennari (il Rosso Malpelo di Lupus in pagina su Avvenire)
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=5522&ID_sezione=&sezione=
Questa è la versione che ne dà LaStampa.it, ma il pezzo che ho letto invece sul Corriere “di carta” di oggi mi piaceva di più…
per MassimoD e interessati… sulla questione della teologia morale, segnalo il recente nuovo trattato di morale fondamentale “Figli nel Figlio”, ed. Dehoniane, a cura di Real Temblay e Stefano Zamboni… autori assolutamente “ortodossi” che recuperano la centralità della Cristologia e della Scrittura, oltre il “prescrittivismo” nella teologia morale con una bella disamina critica storica.
ops… EC: “Tremblay” e non “Temblay”
“- certamente non ci aiuta a coivolgere a livello pastorale la realtà giovanile, gli unici “fans” preconciliari che potremmo trovare fanno tutti parte della TERZA ETA’.”
questa è una bugia che fa molto comodo spacciare per verità
Caro Moralista, scusami ma su Don Tonino c’ero rimasto male, un po’ si di sana ingenuità me lo concederai.
caro LEONE, a volte il mio sarcasmo piace solo a me… me ne scuso io.
Amo molto don Tonino. E non me ne vergono proprio, peraltro.
Massimo D – 26 Gennaio 2009 @ 12:19
Forse mi sono espresso male, quella che appare come strategia del silenzio è fondamentalmente strategia del non-rumore.
Se si venisse a conoscenza delle modalità di operare nella pastorale di diversi vescovi, particolarmente impegnati, che non temono di aprirsi ad affrontare la realtà, non tutti darebbero la stessa lettura di un Pastore attento al “gregge” che gli è affidato a nome di Cristo.
Satana si divertirebbe un mondo a rovinare o distruggere un paziente lavoro. E lo fà.
In questo momento storico, mostrare il dissenso appartiene più ai laici
che a parte di Ministri o a parte della Gerarchia.
E’ importante che i Pastori trovino un laicato attento, pronto, capace, preparato, interlocutorio, che conosca la Parola e crei domande. Non un laicato incapace che attende supino direttive, come se fossimo in uno dei tanti Ministeri romani, e si attendono direttive. Questo non sarebbe Chiesa.
La Chiesa è vitalità di un corpo mistico del Cristo risorto, quindi vivo e vitale.
Come anche Luigi sa, ci sono molti vescovi, che lavorano con grande sensibilità e senza far rumore.
Ma la Chiesa siamo anche noi laici. Occorre prenderne coscienza e farne prendere coscienza.
sarò ingenuo, ma devo dirvi che così come – per le ragioni che hanno dato ieri sostanzialmente ignigo74 e massimoD – non mi è chiarissimo il disegno del Papa riguardo a questo argomento, allo stesso modo non riesco a ritrovarmi in tutte queste teorie che alludono a complotti e che evocano vescovi, teologi e preti ridotti al silenzio e perseguitati dalla Gerarchia…
Caro mattlar, non mi riferivo a teorie complottiste bensì a fatti e circostanze precise, che sono noti a chi è inserito, ma che non ritengo opportuno citare nello specifico; mi spiace assumere questo tono un po’ allusivo, ma non credo che sia difficile informarsi in proposito. Chiunque intrattenga rapporti personali con qualche teologo sa bene quanto pesa il timore dell’apertura di un “fascicolo” a Roma se solo si esce dal seminato. Sa quanto poco ci vuole per essere esclusi dall’elenco di chi può essere invitato a parlare nelle diocesi e nelle associazioni ecclesiali. E sa come vengono gestite le nomine nelle facoltà teologiche.
Uscire dal seminato non è molto difficile oggigiorno, non c’è bisogno di essere campioni di “progressismo”, capita a molti teologi ortodossi e figli fedeli alla chiesa, solo perché seguono con onestà intellettuale la loro coscienza. Prova a scrivere qualcosa su divorzio, ministeri alle donne, ruolo del laicato e vedi che succede! Io non dico che non debba esserci un discernimento delle diverse posizioni, che metta in guardia rispetto alle possibili deviazioni da una linea condivisa. Ma mi preoccupo quando si finisce per impedire del tutto la ricerca teologica, e quando l’individuazione della “retta via” non nasce da un processo di condivisione e comunione ma dalla paura, e dalla difesa intransigente e nostalgica di una visione di chiesa legata a schemi culturali ormai superati.
caro massimoD, la tua versione così come la rappresenti è convincente, non fatico a dirlo. Per la mia esperienza devo dire che non conosco molti teologi nello stato di cui parli (pochi ne conosco in assoluto, per la verità, quindi le mie conclusioni sono già per questo poco attendibili). Tuttavia, quei pochi di cui ho sentito o che ho conosciuto personalmente – permettimi di dirlo – mi sembrano più dediti a creare una specie di contro chiesa e un contro pensiero che a ricercare sinceramente e nella comunione la verità; e mi sembrano autori di un pensiero che definirei arbitrario più che autonomo. per non parlare di quelli come il vitaliano di cui sopra o zanotelli, che mi sembrano più alla ricerca di una apprezzata collocazione sociale che altro
.
Comunque Vittorio Messori, intervistato dal bravo Paolo Rodari (che scrive sul Riformista), spiega bene come la questione lefebvriana sia in realtà molto francese, impastata delle vicende storiche del cattolicesimo di quel Paese (gallicanesimo, petainismo, io ci aggiungerei anche Action francais).
Questo ci aiuta anche ad attribuire la giusta importanza a tali questioni, non facendone paradigmi universali.
Peraltro, ai soli fini di una compresione storica, credo non sarebbe male andarsi a rivedere le vicende di Lefebvre quando era Vescovo di Dakar e (insieme) Delegato Apostolico in Senegal.
Quali fossero le sue posizioni e come si arrivò al suo trasferimento a Tule, in Francia.
Insomma, si tratta di una vicenda che ha ampie implicazioni politiche, che pesano almeno tanto quanto la visione dottrinale e liturgica.
Il tutto – appunto – coincide solo in parte con le preoccupazioni per il rito tridentino, e starei attento a non sovrapporre il movimento per la liberalizzazione di quel Messale con la vicenda della San Pio X.
@ mattlar
Solo una cosa, senza fare altre considerazioni. Amerei stralciare dalla “lista” p. Alex Zanotelli, non foss’altro perché, pur avendo preso spesso posizioni “scomode” su molti temi sociali, si troverebbe invano un suo intervento che ostenti disobbedienza al magistero. E del resto non risulta nei suoi confronti – ditemi se sbaglio per ignoranza – alcun genere di richiamo da parte delle autorità ecclesiastiche.
caro Mattlar, prova a leggere Giannino Piana, su Rocca o su INCONTRI DEL FINE SETTIMANA, o Carlo Molari, te li consiglio vivamente.
OT @mattlar: ti dovevo una risposta nel post del 22 gennaio (sulle vocazioni)… se vuoi, ora la trovi. Ciao
Caro mattlar, Zanotelli e Vitaliano della Sala sono senz’altro persone sincere e degne, ma non li contavo tra i teologi e non mi riferivo a loro. Pensavo a situazioni molto meno note perché vissute nel silenzio dagli interessati. Capisco che senza nomi né riferimento il mio discorso può suonare vago. Mi associo dunque a Leone nel suggerire la lettura di Giannino Piana, o anche Chiavacci; teologi un tempo considerati “ufficiali” e i cui testi erano -e forse ancora sono- un riferimento nelle facoltà teologiche e negli istituti di scienze religiose. Il problema è ben questo: possibile che cià che fino a 20 anni fa era posizione ufficiale nella chiesa ora sia considerato ai limiti dell’ortodossia?
anche del priore di barbiana che amava i poveri, stanno imbastendo da anni la causa i suoi discepoli, ma ……….ci vogliono i miracoli in queste cose però i miracoli tardano a venire e se ci sono sono fasulli . Mi dispiace non dipendono da voi , non ci potete fare niente . Voi potete fare solo bei salmoni .
Dicono che per fare i santi nella Chiesa ci voglioni i miracoli, almenoche non volete eliminare anche quelli .
Anche di quel bigotto , come si chiama, ah….. la pira ……. quello che diceva che in russia c’era il paradiso terrestre ,mentre c’erano i campi di concentramento, i gulag , dicono da anni che lo faranno santo . Aspettiamo dico io .
Cruscev lo pregava di far conoscere chi era Stalin in occidente e lui mentiva spudoratanmete anche al Papa . ma che bei santi che ci volete dare !
teneteveli , non li vogliamo .
Don’t feed…
“Prova a scrivere qualcosa su divorzio, ministeri alle donne, ruolo del laicato e vedi che succede!”
dipende da cosa si scrive non trovi Massimo?
Mi sembra che su tutti quegli argomenti la Chiesa abbia una dottrina stabile e più volte ribadita.
Avvertenze previe a questo post:
-Igigo, non dirmi che sono a senso unico
-affus, so che serve a nulla anzi credo che l’indiferenza che io ho per i tuoi insulsi post sia reciproca. Ma penso e dico:
Su don Milani e su La Pira, pulisciti la bocca. Vergognati, ammesso e tu abbia un’idea del cosa sia la vergogna.
Di miracoli ne hanno fatti talmente tanti che i tuoi Lefebvre e Escriva’, impallidiscono.
Si perchè se continua così tra un pò anche Marcel sarà canonizzato.
La tua funzione di agit prop è vecchia come il cuccù, qui non attacca.
Molti qui vivono il grande mistero del dono della fede tra dubbi immani con cui si misurano nel tradurla in fatti, atti concreti di sequela al vangelo. Altrochè
di copia e incolla con cui infarcisci i tuoi deliranti ed eiettabili sproloqui.
Vade retro.
Caro Giovanni Mandis, io credo che la possibilità di discutere e approfondire sia sempre positiva. Quando una posizione viene rigettata perché non convince, non è fondata, ecc. mi sta benissimo. Quando invece siamo di fronte a censure preventive, o ad un puro esercizio di autorità, allora mi preoccupo perché vuol dire che c’è qualcosa che non va. Il modo in cui è stato “chiuso” d’autorità, senza un reale confronto intraecclesiale, il discorso sul ministero alle donne ancora brucia. Così si arriva a scelte come quella di “falsificare” la traduzione biblica espungendo il termine “diaconessa” dagli Atti degli Apostoli. Ma perché?
Certo, se uno credo che non solo la Rivelazione, ma anche tutta l’attività di lettura e interpretazione sia data una volta per tutte, per cui l’unico compito del teologo è quello di ripetere in modo salmodiante il magistero… ma il magistero non è a sua volta il frutto di lavoro teologico?
io penso che l’unico posto che debba avere la donna nella Chiesa dovrebbe essere quello che le ha assegnato San Paolo . Punto .
Quello che ci dicono le Sacre Scritture !
Fuori della Chiesa , tutto quello che volete , ma nella Chiesa neanche mezzo ministero ,come sta scritto !
E i bambini che vanno a leggere le letture ?
Oh,che bello, come sono contente le mamme !
La messa diventa una vera festa , un ritrovo di amici….
I figli son “pizz’ e core” . E ogni “scarafone e bell a amma suia “.
E quante chiese parrocciali nelle diocesi hanno messo da parte il Santissimo ? In una cappellina vuota , come un ‘appendice ? Adesso mettiamo direttamente la statua del parroco o del vescovo al centro dell’altare nella navata , cosi facciamo prima .
maronnn……….
Un buongiorno a tutti da questa parte dell’oceano e un grazie a Roberto55 per i pensieri e le affettuosita’ che mi riserva in mia assenza.
Grazie anche a Luca che continua a trattenerci e a consigliarci sulle “uscite” del troll di turno. E’ da qualche tempo, Luca, che mi ritrovo molto nei tuoi commenti e concordo con le tue idee. Forse non te ne importa nulla, ma mi faceva piacere comunicartelo.
Cosi’ come mi fa piacere condividere con voi un aforisma orientale:
“Due uomini s’addentrarono nel grande mare della religione.Uno ne usci’ vivificato e trasformato. L’altro vi annego'”.
Credo sinceramente che non dovremmo mai perdere di vista il messaggio chiaro e semplice che Gesu’ e’ venuto a portarci.
Possiamo anche ammirare chi lo ha vissuto in pieno e farne degli esempi per la nostra vita, ma mai perdere di vista la centralita’ dell’insegnamento di Cristo.
La politica, l’interesse,le “cose” umane ,per intenderci, non sono mai appartenute alla bellezza e la dolcezza dell’amore che Gesu’ ci ha predicato e lasciato in eredita’ per continuare in Suo nome.
Tutte le sovrastrutture create dagli uomini niente hanno a che fare con il seguire,annunciare e- soprattutto – vivere la “lezione” cristiana.
Tutto, anche la fede, se portata all’eccesso, puo’ farci annegare… e non credo che questo sia il volere del Padre.
Un abbraccio
Per Fabrug .
http://www.ticinodiocesi.net/modules.php?name=News&file=article&sid=202&mode=&order=0&thold=
certo, ma lavoro teologico che non contraddica la rivelazione e il magistero. ora è indubbio che i 12 fossero uomini, che Gesù stesso abbia detto che Mosè permise il “divorzio” per la durezza del cuore umano e che abbia sancito che l’uomo non debba separare ciò che Dio ha unito.
sulla diaconessa, la Chiesa non si è forse pronunciata spiegando che a quel termine non corrispondeva un’ordinazione? e che quindi la/e diaconessa/e erano cristiane laiche?
e Giovanni Paolo II non ha forse detto una parola definitiva in merito al fatto che le donne non possono accedere all’ordine sacro?
il teologo dovrebbe aiutare nel dare risposte a problemi NUOVI e non a mettere in discussione quanto già vagliato e stabilito.
Mandis, scusa, ma ti rendi conto della contraddizione che esiste nella tua risposta a MassimoD delle 16.39? specialmente nelle ultime due righe?
ciao princess, se vuoi puoi anche chiamarmi per nome;
no non mi rendo conto della contraddizione;
puoi farmi presente le righe alle quali ti riferisci per favore?
Giovanni caro,
vorrei tu mi spiegassi come si fa a dare risposte a problemi NUOVI se a priori viene scartato il dialogo e la ricerca che potrebbe farci giungere a quelle risposte nuove di cui parli.
Nessuno parla di smantellare Rivelazione o Magistero, ma una lettura degli stessi rapportata al tempo NUOVO in cui viviamo , no eh?
(non ritorno sul sacerdozio femminile con te perche’ credo che ci siamo gia’ fatti abbastanza male) ma uno spiraglio di apertura in generale?
Sui Lefebriani, così Messori: “I lefreviani centrano ben poco con il cattolicesimo”. Mandis, ti rendi conto? Capisci?
Nino, lascia perdere Affus, fai come me: ahahahahah risate a scena aperta, una risata li seppellirà questi aciduli extraterrestri (ed extra ecclesiam).
Quelli come affus erano già vecchi al secondo mese di gravidanza.
Nino, in questo caso ti seguo e concordo con quanto hai detto.
a Luca!… io cerco di non dare da mangiare ai Troll… ma se poi ce se magnano?
Questi qui so belli puntuti! 🙂
Vabbè, abbiamo esempi più illustri di “affamatori di Troll” che ci incoraggiano… certo, in genere non fanno una bella fine…
princess, ma siamo NOI a doverci conformare alla Rivelazione e aderirvi con tutto noi stessi o è la Rivelazione che va adattata alle varie epoche e al nostro “sentire” (che a sua volta può cambiare varie volte nel corso di una vita) ?
la Chiesa ha sempre insegnato la prima risposta.
infine ti chiedo il divorzio e l’ordine sacro alle donne sono temi nuovi?non mi pare.
quanto salta fuori un tema/problema il cristiano deve dare risposte che siano sempre in sintonia con Rivelazione e Magistero, anche se nel Vangelo quello specifico problema non è affrontato. (esempio, aborto, fecondazione assistita etc etc)
Ciao belli!
Continuare a tacere (specie in questi ultimi giorni…) mi costa un bel po’, ma non demordo.
D’altra parte, il ritorno di Principessa è una di quelle notizie che vanno festeggiate tutti insieme. Mi unisco, perciò, all’affetto generale e mi affaccio un attimo a brindare. Abbracci collettivi.
Questa, però, voglio raccontarvela.
Stanotte ho avuto un incubo (non è vero: è una roba da valutare secondo il canone dei generi letterari): eravamo in una valle un po’ esotica, Luca, io e tanti tanti altri, un po’ smarriti a dire il vero; una voce dall’alto ci diceva: “… perché ero un troll e non mi avete dato da mangiare…”.
Ignigo, io sono un Messoriologo da svariati anni, ma anche il buono anzi ottimo Vittorio a volte esagera; non per questo smetterò di leggerlo. (cmq in altri articoli del passato ha detto che molte istanze della San Pio X erano comprensibili o cmq da rispettare e caso mai da non prendere alla leggera/con sufficienza).
Conta quello che dice o’ Papariello nostro Benedicto, con tutto il rispetto per Vittorio Messori.
ormai il termine lefevriani dovrebbe essere passato in prescrizione… eddai! 😉
ciao Sumpone bello! un abbraccio
Giovanni caro,
sorvolero’ sulla tua velata accusa di relativismo in nome di quell’affetto che ti ho sempre assicurato, anche quando sono stata ferocemente in disaccordo con te.
Io non voglio adattare niente a nessuno, pero’ voglio sapere e potere trovare le risposte di cui necessito dentro la mia fede e, se possibile, con l’aiuto di coloro che tentano di spiegarmele dopo averle studiate. Non ci vedo niente di male, e tantomeno un peccato, nel cercare di “attualizzare” Rivelazione e Magistero. E non perche’ essi si adattano a noi, ma proprio perche’ attraverso di essi ( che non hanno ne’ tempo ne’ confini) si possa intravedere quel sentiero che ciascuno di noi ricerca e che conduce al Padre.
Secondo cio’ che tu affermi, sia la Rivelazione che il Magistero non sono altro che una sfilza di “no” e di condanne a tutto quanto ci troviamo ad affrontare quotidianamente.Sebbene poi affermi anche che dobbiamo trovare risposte nel Vangelo ai temi moderni.
Leggermente confuso? o mi sbaglio?
Sump carissimo!! che gioia!! che dono inaspettato!! ( leggi la tua posta)
Ti abbraccio
Un bacio a Principessa, un abbraccio a Sump e un bigliettino ad Affus con ogni simpatia, che spedisco da Molfetta dove sono per presentare il sesto volume dell’opera omnia di Tonino Bello. Non sto scherzando: se ne ha riprova nella pagina CONFERENZE E DIBATTITI elencata sotto la mia foto.Domani gli dedico un post.
A Principessa,
un grazie e un ricordo.
Ora mi permetti di stare a riposo 🙂
Io nel mio piccolo mi permetterei di consigliare di non raccogliere le provocazioni di qualcuno, anche se non so come trasformarlo in bene (qualcuno mi consigli)
A Sump,
non ti ho dimenticato.
Se dovessimo confrontarci, aiutami a ricordarci di farlo sempre nella carità.
Mi farebbe piacere.
Perchè c’è chi si rifugia in “una tradizione”?
Perchè c’è chi cerca risposte nuove con la Parola?
Le vecchie risposte dei secoli passati vanno bene per l’oggi e per il futuro?
Gesù, l’Ebreo, non è venuto nel suo popolo a dare risposte nuove a chi era sclerotizzato alle mille regole legate al Pentateuco, alla Legge, contestualizzandole alla storia di quel particolare momento storico ?
Gesù: “Avete inteso che fu detto… anzi io vi dico…”
Per caso Gesù non si pose come interprete ed esegeta dell’ A.T.?
Sulla figura di Gesù, le idee sono sempre chiare?
Provare a prendere un buon libro di Cristologia?
Un saluto a tutti!
131 commenti!!!!!
Caspita! 🙂
Ho letto un po’ tutto (a qualche eccezione) e le uniche cose che mi sento di dire sono:
1) a me i lefebvriani fanno paura, ammuffiti come sono e violenti come sono. E – a dire il vero – non mi lascia tranquilla neppure B16 che – a volte – ho l’impressione abbia la stessa tendenza (alla muffa non alla violenza).
2) il card. Martini continua (come per tanti altri) ad essere il mio Vescovo anche se non lo è più e sposo in toto la sua immagine di Chiesa
3) con Martini, Tonino Bello, Giovanni Paolo II e tanti altri, i finestroni del Vaticano e della Chiesa si sono spalancati per fare entrare aria e Luce … ma poi qualcuno ha temuto qualche malanno e le ha prontamente richiuse ed inchiodate. Questo significa che i finestroni aperti dobbiamo richiederli a gran voce
4) Mi sto chiedendo come si fa ad immaginarsi una Chiesa che “rimane ancorata saldamente alla tradizione senza alcun movimento” quando Gesù stesso per farsi intendere e fare intendere il Padre e la Sua volontà ha rinnovato tutto, chiarito, aggiunto ecc. (con gran mal di stomaco di Caifa & Co.)
5) Quel “Ecco io faccio nuove tutte le cose” a chi è stato rivolto se non alla Chiesa di ieri e di oggi?
6) I laici? Eh! bell’argomento davvero! Si rimettono sulla piazza solo quando si è “in crisi” di preti … almeno da me si fa così: fino a ieri “pelo e contropelo”, oggi “la responsabilità è dei laici”. Simpaticoni!!!!
Ciao ciao
P.S.: Sump, mi hai proprio divertito con il tuo ” perchè non mi avete dato da mangiare …; Principessa, ciao! Ma che ci fai “oltreoceano”? Ingigo, mi pare tosto, ma non pesante e sempre simpatico (a parte quando morsichi). Fabrug, caspita che prete … che dici si può cambiare parrocchia, il mio A.P. ha tutta l’aria (ma anche i fatti) di essere un lefebvriano a pieno titolo …
Sump, bentrovato! Evviva!
(Sul mio frammentario vangelo apocrifo c’è scritto anche “Non dare le perle ai troll”, così almeno secondo alcuni esegeti.)
Cara Marta09, oltreoceano ci vivo …da vent’anni. Un saluto anche a te
UN GRANDE ABBRACCIO A PRINCIPESSA, IL PIU’ CARO SALUTO A SUMP !
BENTORNATI DI TUTTO CUORE !
Avrei tantissime cose da aggiungere alla vostre considerazioni ma, per ora, mi limito ad associarmi ai messaggi degli amici Luca, Matteo ed Ignigo74: DON’T FEED THE TROLL !
…………………. lo so che, a volte, è dura, Moralista: ma penso sia la cosa migliore.
Buona serata a tutti !
Roberto 55
eh, eh, tempi dure per i progressiti , incomiciano ad essere in affanno e anche un po’ preoccupati . Non hanno piu testi come una volta .
Non si sentono più tanto sicuri, invocano l’amata censura , preferiscono che loro se la cantano e loro se la suonano tra loro pallleggiandosi la verità definitiva che hanno .
Ma hanno voglia trovare testi ,non ci sono piu come una volta , anche se son maestri a deformarli a loro piacimento . Ricordatevi che noi siamo dalla parte del papa , siamo sempre stati dalla parte del papa ed è inutile ghettizzarci con la parola lefebvre , io non lo conosco e non lo ho mai cososcito , alcune sue idee invece mi piacciono . E’ dato che il Concilio Vaticano II è stato un Concilio pastorale , lo hanno detto due papi, allora non c’è nulla di immutabile di quello che si può cambiare .
Per Luca:
che dici, possiamo avere il permesso di Gesù, se per un po’ modifichiamo la preghiera per eccellenza con un bel “… e liberaci dai troll”?
Ah! E oggi abbiamo un Vangelo anti-troll, anti lefebvriani, anti prepotenti … l’ho letto per caso.
Che Figlio di Dio “ficcanaso”: si infila nella quotidianità zitto zitto e … “mena” di butto!
Ops! era “brutto” e non “butto”. 🙂
Meglio precisare non si sa mai!
Caro Luigi, ricambio i saluti e spero che a Molfetta ti trovi bene.
Io ero piccolo e conobbi don Tonino Bello ma non mi fece nessun effetto , anzi piuttosto negativo come impressione , già d’allora ……
Spero che quando faranno la causa di beatificazione , speriamo fra cent’anni perchè oggi è difficile,terranno conto anche delle prove contro con giudici imparziali , al di sopra delle parti . Io so che fu richiamato varie volte dal Vaticano ……..ma anche Padre Pio tu mi dirai …..Ok !
Ti sconsiglio di conoscere e far conoscere una vita di una suora
http://suorritamontella.com/Menu.htm che è meglio .
Questa suora deviò la mano omicida di alì agka che stava sparando un secondo colpo per uccidere Giovanni Paolo II . Queste son vite di santi !
C’è chi ha trasformato Cristo in un messaggio,delle nuove parole, proprio come fanno i protestanti . Cristo è la nuova parola ,che libera , quindi osserviampo la parola ! SE il Padre doveva darci solo un nuovo messaggio ( d’amore ) non c’era bisogno di Gesù Cristo, credimi .
Ecco perchè noi battiamo essenzialmente sul sangue sparso per tutti !
by,by . Senza sangue veramente sparso , non c’è remissione dei peccati !
Ciao fra Roberto: come va la cerca? E’ un invernaccio, eh? Dai, vieni a scaldarti, il grog e le caldarroste sono quasi pronti.
Però, però… Fai bene a ricordare Luca, Matteo e Ignigo, ma non dimentichiamo che la missione (crociata? guerriglia?) anti-troll ha qui da noi un indiscutibile promotore e capopattuglia: Adriano (vedi post precedente, 23 Gennaio 2009 @ 14:59). Unicuique suum.
Affus,
ti vogliamo tutti bene e devo dire che alcune cose che dici sono condivisibili. il fatto è che a sentirti parlare somigli molto a alex zanotelli…. magari non la pensate proprio nello stesso modo, ma le modalità mi sembrano molto simili.
Con affetto,
Su questa cosa dell’adattamento della tradizione ecc. sono decenni (forse secoli o millenni) che si discute, e quindi non mi aspetto che si smetta ora. Ma provo lo stesso a spiegare quello che a me sembra piuttosto ovvio.
La Scrittura, essendo rivolta agli uomini, usa necessariamente parole e immagini umane, e si riferisce ad un universo che è proprio di un certo periodo storico. Dunque si dice “padre”, “cielo”, “famiglia”, ecc. nel senso in cui queste parole vengono usate nell’anno X, e in un contesto preciso in cui gli uomini vivono certe relazioni, certe strutture sociali, ecc.
Poi il tempo passa, mutano le strutture sociali, muta il linguaggio, muta il significato delle parole. Ecco che “padre” non significa più padre nel vecchio senso, perché il rapporto tra padri e figli nel frattempo è cambiato, ecc.
Dunque quelle parole per essere comprese devono essere “tradotte”, perché non significano più la stessa cosa, non hanno le stesse implicazioni. Perché siano vive vanno calate nella nuova realtà, nella nuova cultura, nel nuovo linguaggio. Questa è l’inculturazione della fede, questa è la mediazione culturale. In questo senso si parla di “adattamento”: andare alla radice, al nucleo del messaggio, e ritrovarne la carica profetica e anche il potenziale critico.
Poi c’è chi non è in grado di vivere la parola fuori del vecchio contesto, per paura o per scarsa fede, e allora pensa che l’unico modo di conservare la validità del messaggio sia quella di mantenere in vita anche il contesto circostante (linguaggio, strutture sociali ecc.). Purtroppo non è possibile, e nemmeno auspicabile.
Come la penso sui lefebvriani è noto, e però oggi ho letto un contributo di Vito Mancuso su Repubblica in cui mi pare che la critica teologico-politica abbia ceduto il posto al piccolo livore antiratzingerista, con argomenti obiettivamente fragili.
Ha detto, ad esempio, che la condanna della teologia della liberazione fu comminata per ragioni politiche! Mentre quella era solo una causa seconda, mentre la “lotta” fu anzitutto teologica.
Poi ha aggiunto che Benedetto ha revocato la scomunica per interesse della Chiesa, per ragioni di bottega. Potrebbe pure essere vero, ma è troppo poco comunque.
Non so, da un teologo tanto rinomato mi aspettavo critiche un tantino meno svogliate.
Gli do tre.
Mi complimeto con te Massimo, splendida spiegazione e precisazione.
Ah! E’ ovvio che tutto va per immagini, il nostro pensiero stesso va per immagini (basta vedere come si insegna ai bambini).
Le parabole stesse di Gesù erano (e sono ancora) immagini, basta spostare un poco gli occhi, basta applicare quelle immagini all’oggi e tutto diventa abbastanza chiaro.
Grazie!
A Fabrug … l’abbiamo chiesto a Maioba, ma è andata buca; posso chiedere a te l’omelia di ieri od almeno uno stralcio. Mi interessa proprio tanto.
Grazie a tutti
SONO CON VOI COSI A LUNGO PERCHE SIETE SULLA STRADA SBAGLIATA
MESSAGGIO DEL 25 GENNAIO 2009
Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera. Sia la preghiera per voi come un seme che metterete nel mio cuore, che Io consegnerò al mio figlio Gesù per la salvezza delle vostre anime. Desidero figlioli, che ognuno di voi si innamori della vita eterna che è il vostro futuro e che tutte le cose terrene siano per voi un aiuto per avvicinarvi a Dio Creatore. Io sono con voi così a lungo perchè siete sulla strada sbagliata. Soltanto con il mio aiuto, figlioli, aprirete gli occhi. Ci sono tanti che vivendo i miei messaggi comprendono che sono sulla strada della santità verso l’eternità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata
Ciao Sump, vedo che stai scaldando i motori. Ho rimpianto la tua raffinatezza.
Magari non vincerai la classifica delle battute, che in genere va alle più zotiche, ma per me sei il meglio: splendida la recensione critica dei discorsi onirici …
Curioso, visto che i lefebvriani normalmente sono fortemente avversi a Medjugorie.
‘azz’.. (anzi ‘aff’…), m’è scappato il mangime 😉
A fine giornata fatemi dire che sono contento per i due rientri di questi giorni.
Quello dei vescovi lefebvriani nella Chiesa.
Quello di Lycopodium, Sumpcumcura, Giovanni Mandis, ecc. nel blog.
Non che i due eventi siano da ritenere in qualche modo collegati.
Io “lefebvriano”?
Hai mai avuto la bontà di leggermi?
affus!!
ma lo sai che presto Sua Santità dichiarerà ILLECITO – già ora le diocesi non possono organizzare pellegrinaggi ufficiali ma solo personali – il culto di megiugorie non imparo a scriverlo bene che tanto non serve.
W Jesus e Bertone veri amici della vera Madonna e quindi mooooooooooooolto perplessi su megiugorie.
come me, sa và san dir.
adesso è tutto chiaro, adesso abbiamo visto la luce.
sei un figliuolo di livio fanzaga.
@ mattlar – 26 Gennaio 2009 @ 20:48
In questo tuo commento non condivido.
P.Alex, non è un politico.
E’ un sacerdote che ha scelto di vivere sempre con i più poveri e con gli ultimi, nelle bidonville africane o in Italia.
Le sue parole sono sempre state coerenti con la sua vita.
Ti invito ad approfondire la vita di P.Alex, più che dalle parole, dal suo vissuto.
Non mi sembra da te giudicare superficialmente.
P.Alex, preferisce pagare personalmente per le sue scelte.
E’ il caso di approfondire. Non ti far influenzare dalla stampa generica.
Anche le sue parole, vengono dalla sua vita di povero tra i poveri, ultimo tra gli ultimi.
Certo questo scandalizza i benpensanti.
L’Ebreo Gesù, scandalizzava per lo stesso motivo….. gente di malaffare, sfigati…..
daii, mattlar 🙂
Ignigo,
sono stato a Medjurorie, e sono rimasto molto, molto perplesso,
come mi ha lasciato perplesso s.Giovanni Rotondo.
La perplessita’ è una mia impressione personale, non positiva, dove una marea di gente si butta, senza affrontare, nè risolvere le proprie insicurezze di fondo (ma è una impressione molto personale)
La perplessità è uno stato emozionale umano e contingente.
Non posso conoscere veramente il fondo dei cuori di chi si reca in questi posti. Il cuore delle persone sono veramente un mistero sondabile solo dal Signore.
Occorre dare tempo al tempo, poi…. si vedranno i frutti… sui tempi lunghi.
Ci sono in giro, strane conversioni che sanno di integralismo.
Radio Maria nè da voce in modo estremamente preoccupante mescolando politica con fede e morale con pretesa di avere risposte esclusive.
Sembra la tipica radio evangelica USA.
Ma la mia fiducia è in Cristo, e confido nella normalità dei ricorsi storici.
Quindi, niente paura.
Lasciamo girare tranquillamente tutte le statuine di padre Pio e le madonnine di Medjugorie e confidiamo nel Signore.
http://paparatzinger2-blograffaella.blogspot.com/2009/01/pseudo-berlicche-scrive-pseudo-malacoda.html
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Una mente meravigliosa, che ringraziamo di cuore, per l’arguzia e l’intelligenza, ha lasciato stamattina un commento in uno dei post di ieri.
Non puo’ rimanere li’ ed ecco che conquista a pieno titolo uno spazio indipendente sul blog.
Grazie…pseudo Berlicche, chiunque tu sia 🙂
R.
caro Malacoda, calma e gesso! ci siamo distratti un momento, è vero, pensavamo che questo Papa anziano fosse affaticato dalle celebrazioni natalizie, dalla stesura dell’enciclica sociale, dalla preparazione delle omelie che si ostina a voler scrivere da solo nonostante la disponibilità di volonterosi ghost-writers (alcuni persino reclutati e raccomandati da noi personalmente)… e, invece, guarda cos’è successo! Un disastro! Non possiamo negarlo, abbiamo incassato un brutto goal con questa faccenda dello scisma lefebvriano ricomposto. Non c’è cosa peggiore dell’unità dei cristiani, della fedeltà del gregge che riconosce la bontà del suo pastore e, forte di questa conoscenza e riconoscenza, accetta di seguirlo. E’ un’unità che simboleggia e anticipa in modo fin troppo insopportabile su questa terra l’unione celeste delle anime nell’amore (rabbrividisco solo a scrivere questa parola) per il Nemico, e non a caso da secoli lavoriamo per scavare divisioni e tensioni sempre più profonde e insanabili secondo le istruzioni del nostro padrone, che, lo dice il nome stesso, è colui che divide (e dividendo impera). Ma non tutto è perduto: grazie al sapiente lavoro che abbiamo fatto in passato possiamo già contare su numerose reazioni indignate proprio all’interno dei cattolici, che ben confondono la semplicità dei fedeli, e la confusione, primo passo per la divisione, lo sappiamo, è nostra preziosissima alleata. Per il resto, animo, abbiamo già un nuovo fronte su cui concentrarci: mi dicono dai piani alti che a questo punto diventerà quanto mai essenziale sabotare qualsiasi riuscita di un incontro tra il Papa e il nuovo patriarca di Mosca e di tutte le Russie. L’etichetta di “Papa di transizione” che abbiamo appiccicato fin dal principio a Joseph Ratzinger non regge più da qualche tempo, e meno che mai ora che, durante il suo pontificato, uno scisma è finito ed è stato fatto un primo passo verso l’ecumenismo (brrr). L’importante è che resti cosa isolata, e a questo scopo alcuni di noi fra i più esperti sono già in viaggio verso Econe per suscitare nuovi moti di superbia e di orgoglio in chi dovrebbe perfezionare la riunione con la Chiesa di Roma. Urge riuscire a far passare l’avvenimento, agli occhi del mondo, come un errore frutto di debolezza senile del Papa
[QUESTA È PER FABRUG!]
o di meditato revanscismo oscurantista.
Perché, se durante questo pontificato si dovesse realizzare anche un incontro con il nuovo patriarca russo, se si dovessero gettare le basi pure per la ricomposizione dello scisma d’Oriente, rischieremmo di non essere più credibili quando diffondiamo l’idea che con Benedetto XVI la Chiesa sta tornando ai tempi dei roghi e dell’inquisizione. Come potremmo proseguire nella nostra opera di persuasione dell’opinione pubblica quando venissimo continuamente smentiti da fatti sempre più eclatanti, che parlassero da soli? La Verità (altro brivido) brilla di luce propria, nipote mio.
Quindi, passi oggi la ricomposizione di uno scisma, tutto sommato, piccolo, ma d’ora in poi… occhio a oriente! Chè se dovessimo fallire anche là, non oso pensarci, si aprirebbero davvero brutti tempi per noi!
tuo pseudo-zio Berlicche
Pubblicato da Raffaella a 9.17
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Dibattito appassionato, vivacissimo (per usare un eufemismo), ed a tratti decisamente infuocato, quest’oggi, “chez Luigi”: pensavo che la discussione potesse finire ieri ma così non è stato e non mi sottraggo agli sviluppi odierni.
Prima di tutto, però, rinnovo il mio più caldo “bentornato” agli amici Principessa e Sump: eh, sì, Sump, con questo freddo sarà proprio il caso di scaldarsi con del buon grog !
A proposito, Sump, hai ragione sull’amico Adriano: infatti, l’altro giorno l’avevo ringraziato per l’indicazione ed invitato tutti gli amici a seguirne i consigli (non è una “crociata”, nè una “missione”, e men che meno una “guerriglia”: sono solo suggerimenti che ognuno è libero d’accogliere o meno).
Le prime due considerazioni sono per Lycopodium.
a) Mia madre – che, esendo semi-inferma, la domenica mattina, a differenza di Ignigo74, guarda la Tv – m’ha raccontato che ieri mattina Rete4 ha trasmesso la Santa Messa in rito “ucraino/bizantino/nonsochealtro” (mia madre non ha saputo spiegarmi): puoi precisare a me ed agli amici che c’è di vero ?
b) sul tuo “post” di stamane – ore 7.33, osservo che la questione va distinta; “nel merito”, la decisione di revocare la scomunica inflitta 21 anni or sono ai vescovi “lefebvriani” non è comprensibile perchè non mi pare siano stati realmente chiariti i motivi di separatezza tra la Chiesa Cattolica e la Fraternità “S. Pio X”: i “lefebvriani” hanno dato prova di sottomissione al Papa ? I “lefebvriani” riconoscono le risoluzioni del Concilio Vaticano II ? Cos’è sostanzialmente cambiato rispetto a 21 anni or sono ? Oppure 21 anni or sono s’è scherzato ……………………; dal punto di vista “comunicazionale”, poi, la decisione di revocare la scomunica il giorno dopo la pubblicazione delle idiozie “negazioniste” di questo Richard Williamson sta costringendo la Santa Sede, da 48 ore, a precisare/puntualizzare/confermare/smentire/etc. etc.: non sarebbe stato più opportuno sospendere il provvedimento, in attesa, che so ?, di una dichiarazione “riparatrice” della Fraternità ? O, almeno, aspettare che passasse la “bufera” ? E tutto questo “a prescindere” (come direbbe Totò) dai riflessi negativi che tale provvedimento sta generando con la Comunità Ebraica (che non mi pare proprio “questione da due soldi”: o no ?).
Mi sono molto piaciuti i contributi di Fabrug – ore 8.01 ed ore 11.30, e di MassimoD. – ore 20.51, ed ho trovato bella, nel senso più profondo del termine, la “chiusa” dell’intervento di Matteo – ore 9.53 (quel che si dice, Matteo, “una lezione di stile”).
Sono, per il terzo giorno consecutivo, d’accordo con Francesco73, stavolta sulla recensione dell’articolo di Vito Mancuso su “Repubblica”: sarei meno severo nel voto, diciamo che gli darei “5”, ma, effettivamente, il “pezzo” m’è sembrato scritto di fretta, con approssimazione, fino, quasi, alla sciatteria.
Non vi pare, cari amici, che sulla questione abbiamo detto tutto/di tutto/di più ?
Possiamo passare all'”Ordine del giorno” ?
Buona notte a tutti dalla pioggia del Nordest !
Roberto 55
fantastico lyco!
@ Roberto 55
Ecco di cosa si trattava:
http://www.rinascimentosacro.com/2009/01/per-la-settimana-dellunit-dei-cristiani.html
Per il resto: si tratta di un cammino di riconciliazione; il Papa conta sull’effetto terapeutico dello stare “nella Chiesa”, ma in troppi (tradizionalisti e/o progressisti) si mettono di traverso: ne risponderanno a NSGC.
A Mancuso do zero spaccato (8 e 1/2 a G. D’Avanzo, nella stessa testata).
Notte a tutti.
Maioba, purtroppo non è farina del mio sacco …
Cara princess, non ti ho velatamente accusato di relativismo, ti ho solo esposto la dottrina cattolica, che non ho inventato io.
La Fede è l’adesione della nostro volontà e dell’intelletto a ciò che ci è stato rivelato da Dio e che la Chiesa, da Dio istituita, ci propone a credere. Noi possiamo e dobbiamo sforzarci perchè ciò accada, anche se certo le difficoltà non mancano.
La Rivelazione viene da Dio, le Scritture con l’interpretazione che ne fa la Chiesa assistita dallo Spirito Santo (quindi da Dio) ci dicono come comportarci sempre e comunque anche se certi problemi non sono letteralmente affrontati nel racconto evangelico. Ora se la Chiesa si è pronunciata svariate volte su certi temi perchè rimetterli sempre in discussione?
La rivelazione non è affato una sfilza di no, ma un SI’ gigantesco a Cristo crocifisso per i nostri peccati, per salvarci dalla dannazione eterna, per aprirci le porte del Paradiso.
un aiuto nella ricerca può certamente venirti dalla lettura del Magistero dei Pontefici in particolare delle principali Encicliche.
Con l’augurio che questa “terapia riparativa” funzioni 🙂
Grazie, Lyco: interessante.
Ho sentito dire che quella chiesa di Romano di Lombardia è molto bella.
Ancora ‘notte a tutti !
Roberto 55
Dò il mio più caloroso bentornato a Sump, Lyco e la carissima Principessa.
Giornata intensa sul pianerottolo, quella di oggi.
E giornata intensa anche per la Chiesa Cattolica Italiana: Vi è il Consiglio Permanente della CEI riunito a Roma. IL Card. Bagnasco ha tenuto la sua prolusione.
Ma sono le farneticanti, deliranti e inaccettabili dichiarazioni del Vescovo Williamson a “tenere banco”. Oggi è stato giustamente un susseguirsi di puntualizzazioni e osservazioni sulla vicenda Lefebvre. E’ intervenuto Bagnasco al Tg1. Ed è intervenuto il Card. Kasper, assumendo una durissima posizione nei confronti di Mons. Williamson.
Insomma, questa fraternità di San Pio X sta creando non pochi problemi.
Ma noi confidiamo in Gesù, certi che non ci lascerà soli nella tempesta.
Oggi, 27 Gennaio,è la Giornata della Memoria: Vi “linko” il discorso del nostro Pontefice Benedetto XVI, tenuto ad Auschwitz.
http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/18452.php?index=18452&po_date=28.05.2006&lang=it#VISITA%20AL%20CAMPO%20DI%20AUSCHWITZ-BIRKENAU
Un caro saluto a tutti.
Buonanotte,
F.
Volevo dire: Io a Don Tonino Bello voglio bene e lo ammiro, pur non avendolo mai conosciuto. Spero diventi presto Beato!
Lo stesso dico di La Pira.
Ci tenevo a prendere posizione nella polemica che ha riguardato quest’oggi, il Vescovo di Molfetta.
Un caro saluto a tutti!
Diserto da capopattuglia, di crociata o di guerriglia che sia, anche se, purtroppo, resterò per sempre colpevole di aver promosso su questo blog una campagna anti troll.
A dir la verità mi sono pentito quasi subito, ben prima di essere chiamato in giudizio… universale! Provavo un disagio indistinto, poi mi ha illuminato un ricordo di Simone Weil: “Il primo passo verso la barbarie consiste nel togliere a qualcuno la qualifica di umano”.
Quel che avevo fatto io.
Per affetto, forse, e dispiacere nei confronti di chi veniva offeso.
@ Giovanni Mandis
La chiarificazione espressa da MassimoD nel suo commento delle 20.51 non potrebbe essere piu’ precisa o piu’ esatta su quanto cercavo di dirti.
Mi spiace solo una cosa Giovanni, che non dai mai la possibilita’ ad alcuno di un confronto e di un dialogo che siano veramente tali, cioe’ con apertura mentale e disponibilita’ ad accogliere anche le tesi altrui e discuterne. Questo tuo salire in cattedra ogni volta e dispensare bacchettate a destra e a manca non rende certo onore alla tua preparazione evidente.
Ma, come si dice?, contento tu……….
Un giorno ti accorgerai che durante il tuo cammino su questa terra era proprio accostarti con amore e disponibilita’ agli altri che ti era richiesto. E non certamente l’estremizzazione della fede che dimostri con le tue parole. Quel Cristo di cui parli, prima di salire sulla croce per salvarci ha camminato nelle strade, ha accolto la peggiore risma di persone,si e’ reso disponibile a parlare e ad ascoltare, non ha mai giudicato nessuno e, soprattutto, ha donato e insegnato amore infinito.
Piu’ che le encicliche e i libri vari, forse, sono questi passi del Vangelo che dovresti rileggere per trovarvi cio’ che e’ la base della nostra Fede. Come dire? tutto il resto e’ superfluo ( Papi e Chiesa compresi) se ti manca la comprensione della provenienza di quello in cui credi cosi’ ciecamente.
E’ un po’ come la storia del dito che indica la luna: non me ne puo’ importare di meno di quanto sia elegante il dito, che appartenga ad un bella mano o che sia lungo e affusolato. La mia attenzione totale dovrebbe essere focalizzata su cio’ che esso mi sta indicando…
Comunque, sempre saluti affettuosi e rispetto costante
Un copione sbagliato.
Quando un gesto di riconciliazione diventa caso mediatico.
In scena è andato un copione sbagliato e così la revoca della scomunica ai vescovi ordinati nel 1988 è diventato un nuovo caso mediatico pieno di toni emotivi. Con tempismo frettoloso si è addossata a Benedetto XVI la colpa non solo di resa a posizioni anticonciliari, ma perfino, se non la connivenza, almeno l’imprudenza di sostenere tesi negazioniste sulla Shoah. Le parole del Papa ai vespri conclusivi della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e la sua riflessione alla preghiera dell’Angelus sono state una smentita a queste paure diffuse…
continua qui
http://www.rinascimentosacro.com/2009/01/un-copione-sbagliato.html
Vincono i reazionari, progressisti schiacciati
di don Vitaliano della Sala, il manifesto, 25 gennaio 2009
Che il Papa abbia accolto la richiesta formulata da mons. Bernard Fellay, Superiore della Fraternità Sacerdotale San Pio X, di rimettere la scomunica in cui erano incorsi i 4 vescovi lefebvriani ordinati illecitamente nel 1988 è, di per sé, una bella notizia, a prescindere dall’essere d’accordo o meno con i seguaci di mons. Marcel Lefebvre. Inutile dire che il sottoscritto non condivide molto con questo gruppo tradizionalista.
L’esclusione ha tracciato lungo la storia della Chiesa una scia rossa di sangue e di dolore, mentre si sente sempre più il bisogno di una Chiesa che, come diceva don Tonino Bello, il compianto vescovo di Pax Christi, deve essere capace di realizzare anche al suo interno una «convivialità delle differenze» tra chi la pensa in modo diverso, fatte salve le Verità di fede: solo in una logica dell’inclusività è l’avvenire anche della Chiesa.
Riflettere sul tema dell’esclusione nella Chiesa, mi ha fatto ricordare la parabola evangelica del piccolo granello di senape che diventa un albero frondoso, «e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra» (Luca 1, 51-53): paradigma della Chiesa-altra che sempre più cattolici sognano e si impegnano a costruire. Una Chiesa inclusiva, che non emargina, non usa la pesante scure del giudizio su nessuno; una Chiesa degli esclusi e non dell’esclusione, capace di accogliere, di portare tutti nel suo seno.
Si sa molto dell’Inquisizione nel medioevo; poco si sa e meno si parla dell’Inquisizione moderna, probabilmente perché solo pochi sono a conoscenza dell’impressionante tuffo nel passato che sono i processi “interni” che le varie Congregazioni vaticane intentano ogni anno contro preti, religiosi e teologi cattolici, in maggioranza progressisti, rei di non aderire, non tanto alle verità di fede e ai dogmi, quanto piuttosto alle mille pieghe delle elaborazioni del magistero pontificio, di cui si vuole ostinatamente ribadire, contro la centralità del Vangelo, la fondamentale importanza.
Qualcuno dovrebbe raccogliere i frammenti di storia di tutti i provvedimenti disciplinari, o delle precisazioni dottrinali, emanati dal Vaticano negli ultimi 25 anni contro quei sacerdoti, teologi e religiosi che hanno adottato un approccio molto più ampio e flessibile nel trattare la delicata questione dei rapporti tra annuncio evangelico, strutture religiose, contesti storico-sociali e norme morali. Ne emergerebbe, tra l’altro, la storia del tentativo di difendere la visione della Chiesa come istituzione – gerarchica, autoritaria e centralista – tutta tesa a tradurre il messaggio rivoluzionario del Vangelo in norme morali e giuridiche, e purtroppo i lefebvriani di questa chiesa sono nostalgici e paladini. Provvidenzialmente e malgrado ciò, non si è riusciti a impedire che il cattolicesimo proseguisse quel cammino di rinnovamento iniziato con la seconda metà dello scorso secolo e con il Concilio Vaticano II. Ma non possiamo evitare di porci qualche domanda: come mai si sdoganano solo i gruppi più reazionari, che appoggiano politiche di estrema destra, razziste e xenofobe, che negano l’Olocausto, che ripropongono una immagine di Chiesa slegata dalla gente e nella quale i fedeli laici non valgono nulla, una Chiesa trionfalmente alleata con i potenti, potente essa stessa, mentre al contrario si condannano e si contrastano aspramente i settori progressisti e le Teologie della liberazione?
Nella Chiesa c’è chi, come i lefebvriani, può permettersi di criticare e dissentire, addirittura contestare le decisioni non solo del papa, ma di un Concilio, quello Ecumenico Vaticano II. Invece c’è chi per molto meno, per il solo fatto di porsi e porre domande, perché approfondisce scientificamente gli argomenti teologici, perché sceglie di stare dalla parte dei poveri difendendoli, denuncia le ingiustizie e accusa i potenti, viene tacciato di disobbedienza, punito, processato, cacciato: sto parlando delle centinaia di vescovi, preti, suore e laici “progressisti”, inquisiti dai tribunali ecclesiastici, colpiti da provvedimenti canonici ed emarginati sotto i pontificati di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Nella Chiesa-altra che sognano i “progressisti”, i “tradizionalisti” hanno non solo il diritto di esistere ma, anzi, possono essere una ricchezza; temo invece che nella Chiesa che vogliono restaurare i “tradizionalisti” come i lefebvriani, i “progressisti” siano solo un “cancro da rimuovere” a tutti i costi. Per questo il provvedimento a favore dei seguaci di mons. Marcel Lefebvre ha creato in me sconcerto, tristezza e dolore, perché rischia di acuire nel mondo cattolico una sorta di “scisma sommerso” (come scrive Piero Prini nel suo libro con questo titolo). Per fortuna il futuro del cristianesimo, nelle singole comunità e nel mondo, non è affidato solamente alla quantità di documenti stampati a Roma.
Allora facciamo cosi .
La comunione i fedeli la prenderanno con le loro mani e non come avviene adesso anche per quelli che la prendono in mano .
Però tutti in ginocchio davanti all ‘altare dove passa il sacerdote con il vassoio pieno di ostie . Prendete e mangiate !
Per gli anziani possiamo farla distribuire a una suora o a un accolito ai loro posti .
dando una occhiata alla stampa di oggi, una considerazione:
Il fatto che integralisti, fondamentalisti, nobiltà nera, estremisti di destra, si riconoscessero nelle posizioni di una chiesa settaria lefevriana, era un problema che riguardava i lefevriani e la loro Confraternita di s. Pio X.
Ora è un problema che è entrato a gamba tesa nella CHIESA.
Ora è un problema di noi cattolici.
Grazie per il regalo.
Avremo gente che si sente autorizzata e legittimata a credere che è iniziato finalmente la RESTAURAZIONE della Chiesa secondo le “LORO” intenzioni.
Grazie.
(solo una riflessione che volevo condividere)
Non praevalebunt. Certo che il plot è complicato.
da un blog interessante (spero che mi perdonerà….!!!) rubo questa riflessione odierna:
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Così, al riguardo, mons. Angelo Bagnasco nella prolusione alla riunione del Consiglio episcopale permanente della CEI:
«Mentre esprimiamo il nostro apprezzamento per l’atto di misericordia del Santo Padre, manifestiamo il dispiacere per le infondate e immotivate dichiarazioni di uno dei quattro Vescovi interessati circa la Shoah; dichiarazioni peraltro rese alcuni mesi or sono e solo adesso riprese con intento strumentale; dichiarazioni già ripudiate dalla stessa Fraternità».
No, monsignore, un po’ di dispiacere non basta da parte di chi a nome della Chiesa italiana si presenta come voce di un Dio che è amore e si rivolge alla società e allo stato come interlocutore. Le opionioni di Williamson vanno contro la verità, contro Dio e contro la fede cristiana, perché negano i crimini nazisti e implicitamente li giustificano. Adesso, Williamson è un vescovo della Chiesa cattolica e non si può sorvolare sulle sue affermazioni solo perché risalgono a qualche mese fa.
carissimo Sump ciao! Per me non sei un troll… e comunque vale anche il secondo apocrifo citato da Luca (le perle) … 🙂
Principessa, io non giudico te e nessun altro. Mi limito a ricordare che esiste una sana dottrina della Chiesa, Luce per illuminare le tenebre che tutti sperimentiamo nel corso della vita.
Tu hai giudicato “superflua” la Chiesa… vedi un po’…
Io senza la Chiesa non saprei nemmeno chi è Cristo e cosa ha fatto. e nemmeno tu e nessun altro. Chi ha messo per iscritto i Vangeli in cui si raccontano tanti (ma non tutti) episodi della vita terrena di Gesù? la Chiesa… chi ha fondato la Chiesa? Gesù Cristo seconda persona della SS.ma Trinità divina. La Chiesa e Cristo sono una cosa sola, il Corpo mai staccato dal suo Capo divino; il paragone tra il dito che indica (che per te sarebbe la Chiesa) e la Luna (che per te sarebbe Cristo) non sta in piedi.
Se i Pontefici, ma non solo loro (pensa alle opere intellettuali di tantissimi santi…), hanno scritto documenti lo hanno fatto per sempre meglio spiegare Cristo ai fedeli e per meglio spiegare loro quali debbano essere i comportamenti nei vari campi e aspetti della vita e sempre facendo riferimento al Vangelo (e al resto delle Sacre Scritture).
Cristo ha fatto tante cose prima della sua passione e morte, ha detto tante cose, di amare il prossimo come noi stessi, di amare i nostri nemici, alla donna che molti volevano lapidare Gesù disse: “Neanch’io ti condanno; và e d’ora in poi non peccare più”.
Gesù da un lato non giudicava, ma dall’altro ammoniva a stare lontani dal peccato.
un caro saluto
BUONGIORNO!!
Ma quale sarebbe il peccato?secondo te? Parlare, dialogare, confrontarsi, usare quell’intelligenza che il Signore ci ha donato?
Io ti parlo delle origini di una cosa e tu sei gia’ al mondo d’oggi. Io cerco di venire incontro alle tue posizionie e tu mi bacchetti un’altra volta. Io mi metto in discussione per capire se e dove sbaglio e tu mi parli come un libro stampato.
Ma per favore Giovanni!, se davvero vuoi che anche la mia anima si salvi ( che pare essere l’unica cosa che ti interessi al mondo – la salvezza dell’anima in generale, intendo) , innanzitutto impara a “leggere” quello che gli altri scrivono e non quello che tu vuoi vedere, e poi, – se c riesci – dammi una risposta che abbia senso e soprattutto provenga dal tuo cuore e dal tuo cervello, e non dagli indottrinamenti.Anche un gesto d’amore puo’ aiutare…
Ho tutto il rispetto ( e ci mancherebbe!!!) per la Chiesa, per i santi, per tutta la sfilza di vescovi e cardinali e semplici preti, nonche’ per lo studio e gli scritti che ci aiutano nella nostra Fede, ma di sicuro non possono prevaricare il mio rapporto bellissimo con cio’ in cui credo e con Colui che e’ venuto ad annunciarmelo. Seguo le regole della Chiesa proprio perche’ il mio Gesu’ l’ha istituita, ma niente e nessuno saranno mai piu’ grandi di Lui… era solo questo che cercavo di dirti con il paragone della luna.
… e leggendo cio’ che sta succedendo in questi giorni, credo si abbia la conferma di cio’ che sto dicendo…
Abbracci
Buongiorno a te princess,ma io non bacchetto proprio nessuno! nè ho mai detto che parlare e dialogare sian peccato.
Posso dire che se Sua Santita’ fosse stato ben consigliato a quest’ora non ci sarebbe tutto questo tumulto nei media?
Sarebbe bastato spostare di qualche settimana la revoca della scomunica per non farla coincidere con le celebrazioni e le commemorazioni di questi giorni.
Certamente non avrebbe cambiato ne’ la gravita’ delle affermazioni di Williamson ne’ quanto i lefebvriani hanno ottenuto, ma sicuramente il Papa non sarebbe stato oggetto di critiche e forse si sarebbe anche apprezzato il gesto di perdono e riconciliazione che il gesto intendeva sottolineare.
Ma poi mi sovviene anche un altro dubbio: e se fosse stato tutto organizzato proprio per accadere cosi come e’ successo? Cui prodest?
Politica, sotterfugi,complotti. Roba da romanzi gialli… e che c’entra in tutto questo il mio Gesu’ e il suo immenso amore?
Vedi, Giovanni, che cosa intendo dire quando affermo che non bisogna mai perdere di vista la luna a favore del dito?
Le dita passano, grazie a Dio sono mortali.La luna, grande e meravigliosa, e’eterna.
Comunicato del Superiore generale della
Fraternità Sacerdotale San Pio X
La scomunica dei vescovi consacrati da Sua Eccellenza Mons. Marcel Lefebvre il 30 giugno 1988, dichiarata dalla Congregazione dei Vescovi con decreto del 1 luglio 1988 e da noi sempre contestata, è stata ritirata con un altro decreto della medesima Congregazione in data 21 gennaio 2009, su mandato del papa Benedetto XVI.
Noi esprimiamo la nostra gratitudine filiale al santo Padre per questo atto che, al di là della Fraternità Sacerdotale San Pio X, rappresenterà un beneficio per tutta la Chiesa. La Nostra Fraternità desidera poter aiutare sempre di più il papa nel portare rimedio alla crisi senza precedenti che attualmente investe il mondo cattolico e che il papa Giovanni Paolo II ha definito come situazione di “apostasia silenziosa”.
Oltre ad esprimere la nostra riconoscenza verso il Santo Padre e verso tutti coloro che lo hanno aiutato a compiere questo atto coraggioso, ci rallegriamo del fatto che il decreto del 21 Gennaio consideri come necessari dei “colloqui” con la Santa Sede, colloqui che permetteranno alla Fraternità Sacerdotale San Pio X di mettere sul tappeto le ragioni dottrinali di fondo che essa ritiene essere all’origine degli attuali problemi della Chiesa.
In questa nuova situazione, nutriamo la ferma speranza di giungere presto al riconoscimento dei diritti della Tradizione cattolica.
Menzingen, il 24 gennaio 2009
+ Bernard Fellay
quindi è stato “mal consigliato” princess? e da chi secondo te?
il Papa ha ritenuto opportuno fare questo gesto paterno di riammissione della San Pio X nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.avrà fatto le sue valutazioni e si sarà anche consigliato con chi di sua fiducia (cardinali, vescovi) e credo soprattutto pregato.
“e se fosse stato tutto organizzato proprio per accadere cosi come e’ successo?” organizzato da chi però?
io delle dichiarazioni di Williamson avevo forse letto qualcosa (e anche che il responsabile della San Pio X si era dissociato), ma i giornali che contano ne han parlato solo dopo il ritiro della scomunica…
Ad Affus del 26 gennaio ore 8,08. La causa di canonizzazione del vescovo Bello è già introdotta da un anno. Il postulatore è l’arcivescovo di Potenza e vicepresidente CEI Agostino Superbo. Che Don Tonino “metteva le ostie, non sappiamo se consacrate o meno, in una busta e le spediva al missionario in Argentina in segno di comunione” è una leggenda, anzi una calunnia.
A Marta09 del 26 gennaio ore 19,28. Che papa Benedetto abbia “tendenza alla muffa” non è vero. Per gli argomenti da addurre contro quell’idea, vedi di dare un’occhiata – nella pagina COLLABORAZIONE A RIVISTE elencata sotto la mia foto – al testo “Non prevedevo l’elezione di Ratzinger ma sono contento che sia papa” e ai post di tutto il blog che commentano passaggi della sua predicazione.
A Roberto55 del 26 gennaio ore 23,15. La scomunica non era stata decisa, era latae sententiae e non sanzionava discordanze dottrinali ma ordinazioni episcopali prive di mandato papale. Vale a dire una volazione dell’ordinamento canonico che il primo moderatore dello stesso può reinterpretare a distanza di vent’anni. Questa flessibilità non giova a tutti? Condivido Lycopodium sulla finalità medicinale della scomunica: essa non mira a fissare qualcuno nell’esclusione, ma esclude per richiamare. Io leggo così la decisione papale.
Luigi,
veramente io ho detto “a volte ho l’IMPRESSIONE abbia la stessa tendenza (alla muffa non alla violenza).”
E’ solo un’impressione personale e pure “a volte” … quindi …
Certo che è bello vedere come prendi a cuore la difesa del Papa, proprio bello … cosa rara oggi la “capacità di difendere” non trovi?
Di fatto, no so che dire (e – in coscienza – mi sento io un po’ scismatica), ma non mi fanno stare tranquilla alcune cosette tipo:
1) non c’è mai stata una richiesta di perdono da parte dei vescovi lefebvriani (eppure l’hanno fatta proprio grossa)
2) non c’è mai stata una ritrattazione sul loro tradizionalismo e sul loro essere anci-conciliari (al contrario è stata velatamente ribadita)
3) non c’è stata la delicatezza nei confronti degli ebrei.
Tutte cose che lasciamo me, personalmente, un po’ preoccupata, se considero che i “signorivescoviscomunicati” si sono fatti avanti con una richiesta di “rientro nella Chiesa” dopo che il Papa ha “ridato” la possibilità (che deve sempre ricoprire un carattere di eccezionalità) di celebrare in latino .
Sono banali dubbi i miei … ma questo è il mio Papa e questo seguo, ma come figlia “oso” domandare e porre i miei “non simpatici” dubbi di “saltuaria tendenza” al vecchio e sicuro, piuttosto che al nuovo ed incerto.
… Ma la chiarezza a questi dubbi sono il Papa potrebbe darmela ed – ovviamente – il Signore che mi invita a “pregare per B16”.
Non mi fido dei giornali e dei media in genere, scusa, ma non mi fido proprio!
Ciao
Marta09 potresti prenderti un relax con il post del 26 ottobre 2007: “Papa Ratzinger e l’attaccamento al vino vecchio”.
Che strano: sei il secondo che mi invita al “relax”. Il primo di “nonmiricordopiùchi” mi ha fatto male, ma ho lasciato perdere … sul tuo, Luigi, beh … non me l’aspettavo davvero.
Ma quando si parla di Vangelo, scusa, non esiste la parola “relax”.
Ho letto il post e, a quanto ho visto, la parola “amore” la fa da leone.
E dubbi si aggiungono a dubbi … perchè non capisco come un gesto d’amore (reintegrare quei vescovi) possa diventare pubblicamente un gesto di non-amore per tanti.
Comunque per l’attaccamento al vino vecchio” – ma può darsi non abbia ben capito le tue intenzioni – risponde Gesù in Persona con un destabilizzante e quanto mai attuale:
“non si può mettere vino vecchio in otri nuovi” ecc.
E l’umanità, che piaccia o meno, si sta rinnovando! Anzi a dire il vero proprio Gesù è capostipite degli “uomini nuovi”!
Detto questo, rinnovo la mia fedeltà al Papa, ma contesto questa scelta.
Ciao
Ti suggerivo un diversivo che poteva essere simpatico: vino vecchio, la muffa che dà sul vecchio… un giochino, niente più! Scusami se ti ho urtato.
Scusami tu!
Ma la sofferenza per questo “autogol” del Papa è enorme e spaventosa.
Non credo si possa parlare di “perdono” perchè il perdono genera e unisce tutti: qui il perdono ci ha separato da tanti.
Mio Dio, Luigi, non ci siamo proprio.
Unità dei cristiani sì, ecumenismo no?
Anche il riportare la Messa in latino, anche se a fatto eccezionale, mi preoccupa per il fatto che la scelta è lasciata a preti e a vescovi: non hai idea quanti preti cattollici sono sui fatti dei lefebvriani.
Preti che vogliono togliere il “Gloria” al Giovedì Santo perchè “non mi piace e non mi pare giusto”; preti che all’Ostensione della Croce (un mix tra romano e ambrosiano tra l’altro) lasciano alle spalle del Crocifisso un bel Tabernacolo acceso con dentro la Pisside … perchè “va bene così, perchè si deve vedere che è Risorto”.
Idiozie incredibili.
Non riesco a stare calma.
Ma scusami tu per la foga … ma sono fatta così: toccami LA Chiesa nella sua essenza, nel suo essere Corpo di Cristo che a tutti va … e mi riduco così.
Perdonami se puoi.
Credo, Marta, che l’ultimo effetto che Luigi vuole fornire alle proprie parole sia di “urtare” il prossimo, e, in particolare, gli opiti del suo “pianerottolo”.
Per il resto, Luigi, sì, hai ragione: il provvedimento di scomunica era stato emesso “latae sententiae”; la tua riflessione, però, mi conferma che, in realtà, nulla, da 21 anni in qua, è cambiato e nessun punto di contrasto tra la Chiesa e la “Fraternità di S. Pio X” è stato rimosso.
Resto, perciò, in tutta la mia estrema perplessità e mi ritrovo nelle considerazioni di Matteo – ore 10.54: se, prima, questi “lefebvriani” riguardavano e riferivano a sè stessi ed a quella variopinta conventicola di ultrà/”nobiltà nera”/nostalgici/etc. loro seguaci, ora sono un problema della Chiesa e, dunque, (anche) nostro.
“Estote parati”.
Ah, Giovanni, nel tuo “post” delle ore 17.56 sei caduto – scusami – in errore quando hai scritto che “i giornali che contano ne han parlato (delle dichiarazioni del “vescovo” Richard Williamson) solo dopo il ritiro della scomunica”: no, ne han cominciato a parlare anche nei giorni precedenti e c’era, perciò, sol che lo si fosse voluto o che si fosse usata maggiore accortezza, tutto il tempo per la Santa Sede d’evitare l'”incidente” (eufemismo ……).
Ciao a tutti !
Roberto 55
eh Roberto, mica sono infallibile io 😉
nei giorni precedenti al ritiro della scomunica? non sarà che era trapelato qualcosa?
resta il fatto che le dichiarazioni del Vescovo Williamson sono vecchie di qualche mese e fino a pochi giorni fa, silenzio…
sul ritiro della scomunica, Lefebvre fece quel che fece perchè riteneva che fosse in pericolo la Messa cattolica e il Sacerdozio. solo per quello ordinò i 4 vescovi, certo sbagliando; in fondo, la Fraternità San Pio X è un semplice seminario! il suo scopo è formare Sacerdoti cattolici; a quanto pare lo fanno abbastanza bene, pur coi mezzi ridotti di cui dispongono (anche se come giustamente fece notare Ignigo non è una questione solo quantitativa).
ma quanti hanno sbagliato nell’altro verso, sull’onda dello “spirito del Concilio”, senza per questo essere non dico scomunicati ma richiamati all’ordine e al decoro (Vescovi dove siete…) ? Liturgia ridotta al ridicolo, canti, balli, battimani, Sacerdozio messo in ombra per esaltare oltre il dovuto il “sacerdozio comune” dei fedeli etc etc, si potrebbero dire tantissime cose in merito.
La liberalizzazione del Messale di San Pio V all’anno 1962 credo sia stata decisiva per il rientro della San Pio X; e Mons. Fellay ha capito che l’occasione per rientrare nella Chiesa offertagli dal Papa era unica, da cogliere al volo. e quello del rito di San Pio V era “un punto di contrasto” non da poco, Roberto.
Marta la cosiddetta “messa in latino” non è un “fatto eccezionale”, è un patrimonio millenario della Chiesa universale, vivo più che mai.
Sì, Giovanni lo so che è un patrimonio della Chiesa e sono stata contenta quando non è più stata considerata “fuori legge”. Quello che intendevo dire con “fatto eccezionale” era che la celebrazione in latino deve essere considerata fatto eccezionale e non generale ed ordinaria.
Nulla di quanto è storia della Chiesa deve andare perduto o messo al bando. E’ la nostra storia no? 🙂
Tra l’altro, senza volerlo, ho citato al contrario il Vangelo (pensa te!) era
“vino nuovo in otri vecchi”. E chiedo scusa ancora a Luigi.
Giovanni, tra i mezzi ridotti di Econe c’è anche il prof. Williamson? e dico mezzo e dico anche ridotto…
saludus e buona notte
un attimo Marta, non era “fuori legge” nemmeno prima del Summorum Pontificum di Benedetto XVI. L’uso del Messale di San Pio V era regolato da un motu proprio di Giovanni Paolo II che dava l’indulto, con l’assenso decisivo del Vescovo, per gruppi di fedeli che chiedevano di poter alimentare la propria fede con questo rito. Solo che molti Vescovi, con motivazioni spesso “deboli”, negavano ai fedeli questa loro giusta aspirazione. Benedetto XVI col suo motu proprio ha stabilito che per celebrare secondo quella forma non è più necessario il permesso del Vescovo; la forma extraordinaria può anche essere usato nelle parrocchie, senza danno ovviamente della forma ordinaria che è il rito di Paolo VI.
eheh don Marco, ses malu.. no mi riferivo ai mezzi materiali…
@ Marta,
la messa di san Pio V, non è assolutamente un patrimonio millenario della Chiesa universale.
Si continua a dire questa incredibile menzogna disconoscendo appositamente la storia della liturgia.
Direi che chi lo fa si deve vergognare.
prima di dire queste imbecillità, si vada a studiare la storia della Liturgia e la storia della Chiesa.
Mi sono rotto … le scatole di sentire queste immense menzogne dagli integralisti.
E’ possibile dire delle proprie opinioni, ma assolutamente non è lecito contraffare la storia.
BASTA.
Hanno rotto.
Dicessero chiaramente che hanno nostalgia per una incomprensibile messa che risale ad una DETERMINATA CHIARA EPOCA. Ma non è assolutamente millenaria.
Prima di dire cazzate si studi.
Basta con le cazzate.
SI STUDI.
L’ignoranza non può farla da padrone.
Marta mi rivolgo a te per il semplice fatto che su questo argomento tu vieni interloquita, solo per questo e non per altro. Scusami.
Un abbraccio, mentre sento il dolore per le menzogne che vengono affermate alla stessa maniera in cui si nega l’olocausto per gli ebrei, gli zingari, gli omosessuali, i politici di opposizione e quanti altri.
Hanno rotto.
Più ci allontaniamo dagli eventi storici, più e’ facile negare.
Idem per la messa di s.Pio V. Storicamente lontana, e nell’immaginario diventa MILLENARIO.
Ma ci facessero il favore.
Mi sono rotto le balle di sentire queste menzogne.
VERGOGNA !!!!!!!!!!!!!!!!
Ricordo, come qualcuno già ha osservato,
che mons. Fellay ha chiesto perdono solo per le conseguenze delle dichiarazioni di Williamson, non per la sostanza delle dichiarazioni.
Il sito della fraternità san Pio X continua ad essere anti-ecclesiale.
Una fraternità fa capo ai vescovi responsabili, che fino ad ora l’anno guidata, se si ritira loro la cosiddetta scomunica, vuol dire palesemente che alla gerarchia, le posizioni della Fraternità san Pio X stanno bene.
NO!
A me non stanno bene questi estremisti, incapaci di dialogo, incapaci di comunione con la Chiesa universale, e che stanno perseverando e che adesso hanno acquisito il credito per convertire tutta la Chiesa Cattolica.
In nessuna dichiarazione ufficiale la Santa Sede rende nota la contropartita o quale è stata la sostanza della contrattazione.
Mentre nel sito della fraternità di s. Pio X si parla chiaramente di passi fatti dal Papa.
Si vada nel sito della Fraternità,
Si vada a leggere personalmente quello che c’è scritto.
Si Abbia il coraggio di guardare in faccia la verità.
C’è poco da rallegrarsi di fronte alla menzogna che continua imperterrita.
Benvenuti ai lefevriani.
Ma non venite a raccontarmi menzogne.
Non sono ignorante da bermele.
Sento che ora bisogna cominciare ad alzare la voce dinanzi a queste menzogne.
I fratelli si accolgono.
Le menzogne si rifiutano nel modo più assoluto, soprattutto se contravvengono al dato reale storico e viene fatto con apposita malvagità confidando nell’ignoranza altrui.
Chiunque ha studiato, nella Chiesa, e attraverso i mezzi che la Chiesa fornisce, soprattutto con gli studi teologici, conosce.
CHI NON CONOSCE STORICAMENTE TACCIA!!!!!!!!!!!!
Grazie Matteo e … sono stata io quella che insisteva sull’inesistente richiesta di perdono per il gesto di affronto fatto al Papa.
C’è sempre qualcosa che stona, fermo restando che questa levata di scudi per l’antisemitismo di Williamson salti fuori ora e non quando è scoppiata la scemata storica.
Mi sembra un “tirare fuori cadaveri dagli armadi” per mano di chi non vuole sentire parlare di “perdono”.
Quello che mi rassicura, ma che devo ancora verificare, è che la revoca della scomunica lascia intonsa la “sospensione ad divinis” dei vescovi incriminati.
Per quanto riguarda la Messa in Latino è un “fatto” storico, ma ancora devo verificare tutto il resto.
Di fatto e al contrario, mi meraviglia un po’ questo tam-tam mediatico che mette in ombra il gesto del Papa: troppi schieramenti di forze per un argomento che non è il solo da prendere in questione in merito alla scomunica.
Scusate tutti la fretta e l’imprecisione … ma sto lavorando
@ marta09 – 28 Gennaio 2009 @ 8:30
Il problema fondamentale non è Williamson,
ma la Fraternità s. Pio X che con l’atto di Benedetto XVI è rientrata in seno alla Chiesa.
Una comunità cristiana è formata attorno al suo vescovo.
Quindi da ora in poi con il rientro di Fellay & company automaticamente rientra tutto in seno alla Chiesa Cattolica.
Se si va nel sito della Fraternità, si può vedere a che livello dottrinale stanno, ed è molto preoccupante.
Nel loro livello dottrinale/culturale riescono ad abbracciare realtà che sono estranee alla cultura cattolica odierna. (Parlo di cultura e non di sostanza di fede, non facciamo confusione).
In diversi già abbiamo affermato da chi arrivano le simpatie alla Fraternità.
Questa considerazione, avrebbe dovuto far essere molto cauti la curia vaticana e Benedetto.
Ma cosi’ non è stato.
Mia madre a 75 anni, ritiene che Berlusconi sia una persona favolosa e fantastica, e se Silvio ha “brigato” per avere il potere che ha, anche a “discapito” di altri ha fatto bene. Non è la stessa donna che mi ricordo nei suoi splendidi 40anni. MA resta mia madre, la madre che amo, ma umanamente con qualche limite.
Mutuo lo stesso pensiero umano con Benedetto. Ha 81 anni. Con riservatezza è stato sempre vicino ai lefevriani, da cardinale ha mostrato spesso vicinanza, partecipando a momenti di vita con “lefevriani” che erano rimasti in seno alla Chiesa cattolica, e amava celebrare per gruppi la s.Messa di s. Pio V. Per chi vuole in giro ci sono tante foto di questi momenti.
Per m e 2+2 fa 4.
La vicenda Williamson è una falsa vicenda che però mette in luce la cultura e la dottrina dominante nella Fraternità lefevriana.
Non guardo il dito, vedo cosa il dito mi indica.
Le parole vecchie di Williamson e quelle attuali di Fellay, sono di una inaudita gravità.
Basta leggerle con calma e rifletterci.
Non sono cattolici, nella universalità della Chiesa.
Sto lavorando anche io. Chiudo, e riprendo alla prossima micro pausa.
Confermo tutto, la Messa secondo la forma rituale di San Pio V è un patrimonio millenario della Chiesa universale; non ci sono e non ci possono essere dubbi in merito.
puoi arrabbiarti, puoi pure dire parolacce, puoi urlare (scrivendo maiuscolo), puoi dire tutto quello che ti pare matteo, ma la verità non cambierà per questo.
Giovanni è un piacere vedere come ti esprimi con cognizione di causa.
noto che fai semplicemente affermazioni che nulla hanno di incontrovertibile.
Tu ci stai bene?
perfetto?
A ciascuno la sua cultura.
Io mi stavo interfacciando con Marta e non con te.
E’ chiaro che c’è qualcuno che non ha studiato nulla relativamente alla storia della liturgia e pretende di insegnare dall’alto del suo non-sapere.
@ Marta,
scusami per lo sfogo.
E’ difficile accettare l’arroganza di chi non si vergongna per l’ignoranza delle proprie affermazioni.
A Roma consiglierei agli arroganti e ignoranti di andare alla Pontificia Università Gregoriana o Lateranense a tenere le loro lezioni …..
Quanta gratuita demagogia fondata sull’ignoranza!
Chi non conosce deve avere l’umiltà di affermarlo.
Qui capita che qualche ignorante, afferma menzogne come Williamson.
Studiare? per carità, dovesse far male ! Meglio l’ignoranza crassa e arrogante.
Ciao Marta.
matteo io ho risposto a un tuo intervento che senza dubbio tirava in ballo il mio precedente in cui definivo la forma rituale di SanPio V “patrimonio millenario”;
tu nel tuo hai scritto tante inesattezze e anche parolacce e hai così definito la S.Messa celebrata anche durante il Concilio vaticano II (e anche dopo il c. vaticano II) : “una incomprensibile messa”.
forse quello che deve studiare sei proprio tu.
quanto ad arroganza e maleducazione invece sei pluri-laureato.
Giovanni, Matteo … non così!
Ci si può contrapporre senza insultarsi, davvero, si può.
Ognuno di noi ha una ricchezza ed una povertà, mettiamole insieme, perchè – e questa è una cosa innegabile – ognuno di noi ha bisogno dell’altro perchè l’altro ha quel “qualche cosa” che a noi manca.
Io, onestamente, quando parto per la tangente sono peggio di tanti … ma poi mi accorgo che mi sarò anche sfogata, ma ho perso persone ed ho costruito muri difficili – poi – da abbattere … e si rimane soli con i propri limiti.
A volte (spesso e quasi sempre) è una sana passione che ci fà parlare (scrivere) ma altrettante volte/spesso/sempre questa passione prende il sopravvento e – accidenti a me – ci porta a “prevaricare” l’altro.
Per favore, e lo chiedo a voi, proviamo a parlarci, a discutere, a prenderci a calci … ma non offendiamo mai e poi mai la persona, l’intimo della persona che per quanto vicina possa essere sarà sempre un mistero immenso.
E’ bella la vostra genuità e trasparenza, ma possiamo fare di più … io poi ho un oceano da attraversare, un Everest da scalare.
Se dovessi comportarmi “male” io, vi prego di dirmelo.
Ciao e un abbraccio a tutti e due.
Marta … o se volete il mio vero nome … Lidia
E con questo sorriso 🙂 a tutti …. facciamo 200 commenti!
Luigi è un record?
ciao ciao
No Marta09, altra volta abbiamo fatto anche 270. Ma è una buona quota, superata fino a oggi solo tre volte.
Marta, Marta,
quanto sei paziente!
E poi dicono che Maria ha scelto la parte migliore….. 🙂
Allora Luigi, uso il transfert su di te,
C’è una storia della liturgia chiarissima.
Non capisco perche’ debba essere disconosciuta in nome del nulla assoluto.
Se vi fossero elementi storici contro, lo capirei.
Ma ci sono solo prese di posizione ideologiche.
Unico momento mai cangiante nella liturgia di questi 2000 anni di storia sono solo le parole liturgiche di consacrazione che indica Paolo.
Tutto il resto nella storia ha avuto diversi cangiamenti.
Negare l’evidenza storica, è come negare la shoà.
Scusa ma io parlo terra terra.
Che poi la messa di san Pio V (sepolto nella cappella del Santissimo nella mia amata santa Maria Maggiore)
possa continuare ad estasiare un po’ di gente, chi lo vieta?
Il discorso di fondo, è la legittimazione alla restaurazione della Chiesa.
Allora per quanto mi riguarda sono molto chiaro.
Benedetto può procedere alla restaurazione ritornanto alla sua amata infanzia della chiesa. E’ libero di farlo.
Io glielo auguro di tutto cuore,
Anzi spero che proceda speditamente nei prossimi 10-15-20 anni di vita.
Sono certo, che in questo modo, avrà creato i giusti anticorpi, per il prossimo conclave.
Sarò anziano, ma vedrò finalmente una Chiesa in cammino,
e potrò dire grazie a Benedetto XVI e ai suoi quattro amici lefevriani.
Spero che anche gli altri cattolici capiscono come questa restaurazione sia importante per far prendere coscienza a tutta il collegio episcopale di cosa avvenga nella sua storia, perchè il prossimo (fra 20anni) conclave, ci porterà il Papa della Unità
Il Calvario è necessario per arrivare fino alla morte e poi risorgere.
Caro Luigi mi hai detto di prendermela con te se era il caso, tanto tu incassi bene 🙂
Dai, fra 50 anni testimonierò per la tua causa di beatificazione 🙂
(peccato che ai punti ti batterà l’amata Chiara Lubich che è partita prima 🙂
ciao
Bravo Matteo, così si fa! Ma io non guardo a Benedetto con questo tuo sguardo lontanante e lo amo per quello che mi dice e perchè mi aiuta a credere e penso che si possa imparare ad amarlo. Consiglio a tutti di partire dalla “Deus Caritas est”, di continuare con il libro su Gesù e di prolungare la ricerca con le omelie che mettono a tema il comandamento dell’amore. Su questa linea ferrata mi vadlo arrampicando nella preparazione di un saggio interpretativo del Pontificato che potrebbe essere intitolato: “Benedetto: ‘In realtà, basta amare'”. Sono contento che sia papa uno che mi invita a concentrarmi sulla figura di Gesù e sul comandamento dell’amore. Buona notte.
c’è una storia della liturgia chiarissima che mostra che il rito “restituito” sotto il pontificato di San Pio V è millenario.
buonanotte Luigi.
Luigi,
con uno sguardo lontanante?
C’è lo sguardo del genitore,
e c’è lo sguardo del figlio.
Mi inviti a ritornare al vecchio plurisecolare?
Al modello del padre che ha sempre ragione e del figlio che ha sempre torto?
Del figlio incapace comunque di scorgere qualche raggio di verità possibile?
A me pare che la realtà mi dimostra che con il tempo perdo smalto.
Questo accade anche a genitori anziani.
Come figlio debbo dire che non vedo e non sento, pur di salvare la assoluta dignità dei miei genitori, come se il tempo non logorasse anche loro?
Amare i propri genitori non vuol dire mentire, si può loro mentire a fin di bene ma se l’anziano genitore malato non vuole prendere la medicina, un sistema lo debbo trovare perchè la possa prendere. O devo dire che in quanto genitore ha comunque ragione, sempre.
Ritorniamo alla figura del padre padrone, di cui taluni sentono nostalgia nell’incapacità di assumersi le proprie responsabilità verso il dono della libertà che Dio ci ha fatto?
Amare non vuol dire che si smetta di voler capire o di voler cercare la verità.
Parlare di amore è fin troppo facile,
Ma veramente poi nel concreto le azioni sono dettate da amore o dal puro e astratto desiderio di preservare una dottrina priva di corpo?
L’amore è rapportarmi con l’altro diverso da me.
Perdonami, Luigi,
ma Benedetto questo amore lo dimostra solo nei confronti di una ambigua fraternità?
E nei confronti di tutte le diverse sensibilità che sono in tutto l’orbe.
Tutto riunito nella condanna di un cosiddetto relativismo.
Con la parola relativismo risolviamo tutti i problemi.
Quanti sacerdoti, vescovi e teologi hanno sofferto per quell'”amore” di Benedetto, che quando era Prefetto, non si curava di informare i teologi che erano sotto processo e per quali motivi se non a posteriori. Cardinali/Vescovi o Superiori Generali, che si dovevano muovere a difendere un proprio sacerdote o religioso. Uno strano modo di amare. Non posso credere che tu non sappia quale è il modo di procedere della CdF.
Veramente Luigi, cercare di capire, cercare risposte alle troppe contraddizioni della curia vaticana che comunque coinvolgono il Papa o del Papa stesso, cercare risposte nuove che non cambiano la sostanza del vangelo e della fede, mentre si grida alla restaurazione, è “sguardo lontanante”?
Veramente Luigi, cercare di capire la verità degli atti del Papa, è atto di lesa maestà?
Stiamo veramente a questo punto?
Per fortuna che la Chiesa non è fatta soltanto dal Papa, esistono le Chiese locali, la possibilità di rapporti (non a Roma) con il vescovo, e in ultima analisi il rapporto con chi rappresenta il vescovo nella porzione di diocesi che è il parroco, e quindi il rapporto diventa incontro e confronto umanol (impensabile con il Papa che sale solo in cattedra per lectio magistralis…)
Non hai letto Luigi il sogno di Padre Haring su un improbabile papa di nome Giovanni XXIV? Il sogno di Atenagora? Il sogno di Martini?
Ora i sogni non ci sono più.
Rimane solo la preghiera per la Chiesa tutta.
Mi spiace, Luigi, quello che per te è un mio sguardo lontanante, e’ ricerca appassionata di verità, l’amore è ricerca di verità, come l’amore è servire i poveri, gli ultimi, portare loro conforto, allargare le braccia ad accogliere gli ultimi. L’amore non è fare differenza tra figli e figliastri come sta accadendo.
Amare non vuol dire che si smetta di voler capire o di voler cercare la verità.
E’ inutile nascondersi, d’ora in poi ogni vescovo è legittimato a fare nuove ordinazioni senza comunione. C’è sempre il conforto che nel futuro le cose possono cambiare e rientrare nella comunione. Come sta avvenendo ora.
Come vedi Luigi il mio transfert continua seriamente e con profonda sincerità.
Ma certo Matteo che la tua è ricerca appassionata. Io non ti accuso di nulla. Volevo solo accompagnarmi alla tua ricerca con un altro tipo di lenti: ce ne sono che allontanano e che avvicinano. E ci sono anche le lenti progressive.
Paziente io? Ma quando mai! Sono in molti a definirmi ”terremoto e vulcano” … Ma ho cambiato gli occhiali e mi sono ritrovata addosso quelli del Vangelo.
Trovo molto bella la passione e l’autenticità di espressione che genera, trovo splendida la ricerca costante della Verità soprattutto su sé stessi, trovo leale ed autentica una fede che “vuole” incarnarsi nell’oggi … ma trovo anche che spesso ciò che ci pare (e lo è molte volte) errore – alla lunga – si trasforma in “opera di giustizia”
Non solo in me, ma credo in tutti, coesistano una Marta addomesticata a porsi come Maria ed una Maria che si dà una mossa ed opera come Marta.
L’ho sentito per me quel drastico e appassionato invito di Gesù rivolto a Pietro quando si opponeva per amore alla Passione di Gesù .
“Stai dietro a me Satana”
Che non è dare del “satana” a Pietro, ma significa liberare Pietro da un pericolo sconosciuto: quello di interporsi anche per amore tra Figlio e Padre.
Quindi “tutto stia dietro, alle nostre spalle” e non interferisca con il nostro fissare lo sguardo su Gesù uomo e Dio.
“Dietro di noi” il desiderio di giustizia e quello di aver ragione a tutti i costi, “dietro di noi” il difendere offendendo, “dietro di noi” qualsiasi azione facciamo a fine di bene.
E “dietro di noi” alla fine significa accogliere ogni cosa in una luce diversa, significa opporsi, proporre, suggerire in modo diverso, significa agire in modo molto più sensibile ed anche responsabile e significa pagare di persona su molto e senza alcuna intenzione di difendersi.
Se vuoi un salto di qualità, questo “dare e donare” tutti i pensieri ed opere nostre lasciando e abbandonando la pretesa che tutti l’accolgano.
Cambiare la vista, cambiare gli occhiali e guardare bene sia da vicino che da lontano.
Non è teoria, è vita … è un tenace “tenere tutto e tutti insieme” … quello che, nonostante la mia arrabbiatura, ho capito nel gesto del Papa.
Al solito sono di corsa … ma grazie a dei sistemi-lumaca ho avuto in dono questi pochi secondi che ti regalo di cuore.
Ciao
🙂
Stavolta Matteo hai esagerato… Neppure a me piacciono i lefevriani, ma bisogna imparare a convivere con chi ha idee teologiche diverse dalle nostre: questo deve valere, ovviamente, a destra come a sinistra.Due riflessioni:
1) il ritiro della scomunica non implica automaticamente la piena comunione, né tantomeno una rinuncia ai principi del Vaticano II (che i lefevriani dovranno riconoscere, come noi riconosciamo il Tridentino): anche nei confronti degli ortodossi (che non sempre sono simpatici: ad es. certi monaci del monte Athos accolsero in modo sgarbato un vescovo italiano impegnato nell’ecumenismo) la scomunica del 1054 è stata ritirata, come gesto di accoglienza e rispetto, ma il dialogo continua da decenni;se dialoghiamo (giustamenter) con ortodossi, anglicani, protestanti, dobbiamo farlo anche coi lefriani, coi Vecchi cattolici ecc., al di là delle comprensibili antipatie;
2) qualche giorno fa ho sentito una riflessione del pastore Maselli in occasione della settimana ecumenica: ricordava che Giacomo e Paolo litigarono sulla questione della validità delle pratiche giudaiche (da imporre o meno ai pagani convertiti), osservando che per la Chiesa sono state in qualche modo “provvidenziali” entrambe le posizioni, per consentire l’apertura tanto agli ebrei quanto ai pagani. E che quindi anche oggi tra cristiani occorre riconoscersi, per quanto diversi. Credo che avesse sostanzialmente ragione (anche se, diversamente da un protestante, un cattolico non puà rinunciare all’idea di raccogliere tutti in un unico “ovile”, cvhe sappia però rispettare i diversi orientamenti teologici, spirituali, liturgici). La Chiesa ortodossa ammetyte una pluralità di riti, nell’unica fede ortodossa: in una prospettiva ecumenica anche noi dobbiamo andare in questa direzione.
Grazie Marta per la bella riflessione la prendo veramente come un dono,
A Luigi,
Grazie della tua sensibilità, quella parola che hai capito che mi dolorava non la sentivo assolutamente come un’accusa, non ti sento capace di accusare, ma la percepivo come una incomprensione.
Tanto in ufficio che altrove, persone che comunque frequentavano la chiesa nella fanciullezza e allontanatesi, ora indifferenti, mi viene chiesto conto di quello che sta accadendo. Credo che tu possa capire il dolore che provo nel dover spiegare che la Chiesa è molto più grande di quel monolite che ci viene fatto credere, che la Chiesa è accoglienza sempre.
Ma la domanda ricorrente e che l’altro giorno in molti si ponevano in parrocchia,
questa Chiesa che vuole essere accoglienza, inclusione, poi lo fa selettivamente, accoglie estremisti di destra, ma non accoglie figli cattolici che da decenni chiedono una ricomprensione e accoglienza,
sottilizza contro le discriminazioni selezionando e precisando che le discriminazioni riguardano solo razza, etnia, religione non aderendo alla totalità delle discriminazioni previste dalla Dichiarazione dei diritti universali dell’uomo.
Le profonde contraddizioni che la Chiesa vive nel suo seno.
dove ci sono vescovi aperti a comprendere/accogliere con vari atteggiamenti pastorali le diverse istanze e sensibilità, le incontrano, nell’attenzione del gregge loro affidato, proprio lì dove i vertici della curia vaticana o Papa hanno messo dei chiarissimi paletti, dei “non possumus”.
I “non possumus” del vaticano e di tanti documenti, nella realtà sono “possumus” in una straordinaria accoglienza fatta da Chiese locali (vescovi-sacerdoti-laici). E qui sto parlando solo per l’Italia, perchè se si esce dall’Italia, tutto diventa molto diverso e diversificato, significando che concretamente l’Italia è condizionata dalla presenza fisica della Santa Sede.
Mia madre a 75 anni è una persona fantastica, questo non significa che non accusi rigidità tipiche o sclerotizzazioni mentali, che psicologicamente le funzionano come chiave che la rendono capace di vivere in questo tempo. Lei ormai ha codificato tutto in maniera molto semplicistica e questo le permette di vivere bene. A me va bene così. Sò chè il gioco della vita con le sue dinamiche nelle diverse stagioni dell’esistenza.
Mutatis mutandis, non capisco perchè ci si dovrebbe scandalzare se questa esperienza mi fa capire che queste dinamiche psicologiche le vivono tutti quindi anche anziani porporati o papi (anche se esistono molti che fanno eccezione come la Levi Montalcini – eccezione).
Nella vita ho incontrato persone anziane più accoglienti di un giovane, e persone anziane in dinamiche di codificazione semplicistica.
Gli anziani che occupano i posti di Magistero fanno eccezione nel panorama mondiale?
Come vedi, Caro Luigi, io pongo una riflessione seria, che non viene dal pour parler, ma dalla realtà, dal vivere tra la gente, dall’essere nella cattolicità della Chiesa locale dove gli interrogativi si pongono, e io mi rifiuto di dare risposte pre-confezionte o di difesa a-priori.
Se gli altri vogliono capire e mi fanno domande, io vorrei capire la verità di fondo, e soffro nel non capire, o nel percepire che troppo spesso ci si comporta come gli ortodossi nella fede ebraica ai tempi di Gesù: porre il giogo sulle spalle altrui. Gesù parlava agli ortodossi del suo tempo e parla alla Chiesa dell ortodossia cattolica oggi, ai farisei (nell’accezione positiva di custodi ortodossi) e ai sommi sacerdoti di oggi.
Hai la mia mail se mi vui fare un bel “cazziatone” personale… 🙂
Caro Raffaele,
non capisco in cosa ho esagerato,
a dire la verità delle mie opinioni, ma anche nell’affermare la verità desumibile dagli studi teologici che ognuno puo’ andarsi a verificare con qualche professore di teologia?
Questoè esagerare?
Caro Raffaele, proprio perche’ non voglio entrare in rotta di collisione con i compagni, usero’ il transfert, suggerito a tutti da Luigi, nella sua accogliente diponibilità.
… comunque per punizione.. sono a letto…. spero solo per oggi perchè mi sono coperto con un giorno di ferie (sono il solito fesso !!!!)
Mentre faccio a Matteo i migliori auguri di una pronta guarigione, tanto per aggiungere alla punizione fisica un po’ di fastidio spirituale (tutto a vantaggio della sua santificazione, si capisce: è un’opera buona, quella che faccio) vorrei dirgli che mi ha sempre fatto sorridere la sua ingenua fiducia negli studi, nei libri, nei professori ecc. ecc.
Qui da voi è una debolezza diffusa (così a memoria citerei Don78, anzi DoktorDon78, ma anche Ignigo74 e forse anche altri …), assolutamente veniale in sé e per sé, anzi gustosa per noi antipatici, ma può diventare nociva quando induce a pensare che gli altri siano per forza sempre ignoranti e stupidi (ma fin qui, pazienza), ma soprattutto quando induce all’orgoglio, a pensare che la propria testa funzioni meglio del magistero della chiesa, a diventare papi di se stessi. E qui ce n’è un certo numero.
Umiltà, figlioli, umiltà,e ubbidienza al santo padre che ci porta a Cristo.
Non ricordate cosa diceva San Tommaso, alla fine della vita, di tutta la sua opera? E le strofette di san Filippo Neri («se io fossi un gran sapiente, ma superbo nella mente, alla morte che verrà, tutto quanto è vanità»)?