“Gli addetti ai lavori si chiedono che male abbia Papa Francesco per disdire un impegno al quale l’attendono in migliaia, mentre la gente dice: ‘Lo vedremo la prossima volta’. I romani hanno intuito che l’uomo tiene a conservare un minimo di libertà nell’assillante programma delle giornate e se è stanco non esce e se gli fanno male le scarpe ortopediche non va in processione. ‘Ma come mai non lo dice con anticipo?’: perché spera sempre di poter andare, proprio come uno di noi che dice ‘se posso arrivo’. Le folle romane non hanno difficoltà a intendere questa ‘grammatica della semplicità’, come lui la chiama”: mio esercizio a corpo libero su Francesco che disdice appuntamenti, pubblicato dal “Corriere Roma” con il titolo La semplicità del Papa. Se posso arrivo.
Quando Bergoglio cancella gli impegni
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Forse questo è un punto cruciale per spiegare l’opposta percezione che abbiamo di lui. A me pare, Luigi, che “se posso arrivo” lo possiamo dire io e te, ma non il papa. Il papa non è (non era) una persona privata. Bergoglio segna, su questo, una vistosissima (e per me negativa) discontinuità con tutti i papi precedenti, con quello che altre volte ho chiamato, un po’ ruvidamente, il suo “fare quel che gli pare”.
Non credo sia una questione banale, se non altro perché ha a che fare con l’interpretazione che si vuol dare delle parole di Gesù a Pietro in Gv 21,18.
Il “personalismo” del suo modo di fare il papa (non è il termine giusto, ma sul momento non me ne viene un altro, cercate di intenderlo) è ai miei occhi il principale difetto di Bergoglio. Esso poi amplifica tutti gli altri, che di per se stessi non sarebbero così gravi.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/super-papa-rischio-coccolone-quando-stato-eletto-bergoglio-ha-79950.htm
Franti, dal suo punto di vista, ha ragione da vendere. Questo papa è una bomba innescata nelle impalcature che nel corso dei secoli hanno via via ingabbiato la Chiesa fino ad apparirne come elementi fondamentali e non, appunto, come sovrastrutture soffocanti. Francesco non si mostra uguale agli altri fedeli per una sorta di vezzo propagandistico, egli è convinto di essere come tutti gli altri; egli è veramente convinto che quando le ricchezze di una istituzione servono a rendere più piacevole la vita di alcuni sulla pelle di altri non c’è rispetto per la divinità o sensibilità per la bellezza che tenga; egli è veramente convinto che la salvezza non debba avere inizio dopo la morte ma qui e ora e per tutti, e che l’annuncio del Vangelo debba essere riportato alla sua natura originaria, anche a costo di creare disorientamento in quei credenti la cui fede è così debole da non accettare con serenità che altri possano mettere in discussione le loro convinzioni: anche per loro ci sarà posto. La Chiesa non è un feticcio che si regge da solo, essa e fatta di uomini che amano in nome di Dio; e la Chiesa che “deve uscire” sono ancora gli uomini, che devono essere capaci di uscire da se stessi e di guardarsi con occhi nuovi, con gli occhi dell’altro.
La lettura di Leopoldo non mi convince.
Già l’espressione “sovrastruttura” rimanda ad una logica e ad un linguaggio marxista che ha poco a che fare con la Chiesa, ma poi è proprio l’idea di Chiesa che non torna.
La Chiesa è il popolo di Dio che cammina insieme a Dio: un Dio presente nei sacramenti e “dove due o tre sono riuniti” nel Suo nome.
La Chiesa non deve “rendere piacevole” la vita di nessuno, non deve cercare consensi e applausi, ma testimoniare l’amore di Dio e la verità.
L’articolo di Tornielli, gentilmente segnalato da Sara1, è imbarazzante e ridicolo nel suo zelo agiografico. A leggerlo, si direbbe che i papi precedenti passassero le giornate a grattarsi la pancia.
In realtà, l’unica differenza sul piano dello “stress da lavoro” che incombe sull’attuale papa rispetto agli altri è correlata alla sua scelta di non andare mai via da santa Marta (cioè mai a Castelgandolfo, mai in montagna, mai a fare una passeggiata). Questo aspetto dovrebbe piacermi, perché anch’io se posso non vado mai via da casa mia, ma non ci vedo un merito particolare: semplicemente, ancora una volta, gli va di fare così (probabilmente è anche uno indifferente alla bellezza del paesaggio e roba del genere).
Per il resto, la sua mole di lavoro è assolutamente paragonabile a quella di qualsiasi papa che si rispetti. Poi, se sta sempre a telefonare a questo e a quello sono affari suoi.
Piuttosto, mi piacerebbe sapere se è autentica questa citazione da un’intervista che avrebbe dato il cardinal Bergoglio, trovata in un articolo su Libero: «quando non ho voglia di fare qualcosa, incontrare qualcuno, dico che sto male: mi piace incontrare chi voglio io, quando voglio». Il che spiegherebbe molte cose.
Luigi, che conosce Bergoglio minuto per minuto, può confermare se la frase è autentica o apocrifa?
P.S.: la fonte (così le persone intelligenti come picchio e marilisa si possono scandalizzare): http://www.papalepapale.com/cucciamastino/wp-content/uploads/2014/06/004.jpg
Forse l’articolo di Tornielli è apologetico però questo lo condivido:
“Anche i predecessori dicevano messa ogni giorno nella cappella privata dell’appartamento pontificio, ma non predicavano e non avevano di fronte né la telecamera né i microfoni di Radio Vaticana. Se erano indisposti o febbricitanti, se ritardavano, nessuno o quasi nessuno se ne sarebbe accorto.”
Insomma Bergoglio vive più sotto il riflettore di altri e si restringe la gamma di impegni cui si può rinunciare senza che lo vengano a sapere i media (tolto che come per il concerto mi spiace ci sia andato di mezzi il Gemelli questa volta).
Leopoldo per essere uno libero che non ama le sovrastrutture mi pare che si faccia un mazzo tanto uguale eh….
Guardi, Sara1, che Tornielli fa finta di ignorare che le giornate dei papi (di tutti i papi) sono sempre state scandite da impegni precisi e preordinati. È vero che i predecessori dicevano messa nella cappella privata dell’appartamento pontificio, ma a parte il fatto che con Giovanni Paolo II era normale che a quella messa partecipassero sempre diversi “invitati”, non è che poi se ne andavano a spasso. Quindi la storia che se erano indisposti o febbricitanti nessuno se ne accorgeva fa ridere i polli. Forse per due ore nessuno se ne accorgeva, ma poi c’erano i normali impegni “ufficiali”. Oltretutto, con Giovanni Paolo II si è raggiunto il massimo della trasparenza possibile circa la salute del pontefice.
Intanto arriva un “siluro” dalle parti di Crema.
Mittente: Congregazione per la Dottrina della Fede.
(Il tutto dopo adeguato processo).
Del “siluro” di cui sopra:
c’è comunque da essere molto, molto amareggiati per la vicenda che ha portato al “missile”.
Questo il comunicato del vescovo della diocesi di Crema:
http://www.diocesidicrema.it/leggi_news.asp?id_news=1168
Don Mauro non è un “curato di campagna”….(Il che comunque non sarebbe stato un attenuante).
Lei Fabricianus parla di missile e di siluro, ma in realtà don Inzoli ha mezzo vinto il suo ricorso, perché il primo decreto della CDF prevedeva la dimissione dallo stato clericale.
@franti delle 19.05
Leo ha ragione.
Ha fatto bene a correggermi.
Il “missile” rimane comunque.
E la sofferenza delle vittime pure.
E’ una notizia che è decisamente “un missile” contro il cattivo giornalismo che spesso è felice di titolare: “Prete indagato, ma la Chiesa fa finta di nulla” o frasi simili. In questo caso (finalmente) sembra sia avvenuto esattamente il contrario, vedi:
http://www.giornalettismo.com/archives/1542151/il-papa-condanna-don-mauro-inzoli-per-abusi-sui-minori-la-magistratura-non-lo-indaga-nemmeno/
E’ segno che il lavoro iniziato da Benedetto porta i suoi frutti. Finalmente !
Don Inzoli ha ricevuto la stessa pena di Maciel il fondatore dei legionari.
Neanche Maciel fu mai ridotto allo stato laicale nonostante fosse un tossicodipendente, avesse due mogli e vari figli, avesse abusato per anni di alcuni seminaristi, fosse incorso nella scomunica latae sententiae per aver assolto i complici nel peccato contro il sesto comandamento, si fosse appropriato di denaro e beni dei legionari.
Chissà cosa ha combinato in più il nunzio Wesolowski per essere ridotto allo stato laicale…
Tornando al tema lanciato da Luigi, Io non faccio altro che constatare che è molto facile fare illazioni quando si vedono diversità cui non si era abituati. Non piace vedere difformità dal passato, e si arriva a parlare, in questo caso, di “giallo” ( che titolo eclatante!). Ed è bello per molti, anche qui, sguazzarci e indulgere a interpretazioni fantasiose.
I soliti bravi (?!) cristiani forse cominciano a vedere in questo Papa un “eretico”, e magari sono assai contenti della polvere che gli gettano addosso quelli che non si rassegnano a vedere un papa tanto diverso, nei comportamenti, dai predecessori, e magari si inventano storielle per discreditarlo. Anche questo potrebbe essere definito “fumo di Satana”. Il che non mi fa meraviglia.
A me personalmente, ma credo a tanti altri, non disturba affatto che il Papa quando si sente male, o per altri motivi seri, faccia quello che la buona coscienza gli detta di fare. I malpensanti esisteranno sempre, e mi permetto di dire che possono continuare a cuocersi nel loro torbido brodo.
Non vorrei essere irrispettosa ma se Bergoglio ogni tanto “crolla”come dice Tornielli tanto di guadagnato per la Chiesa!Questo Papa a ritmo mediatico continuo,queste continue e diuturne esternazioni,questo super-attivismo questo efficentismo questo culto del fare e del dire a getto continuo sinceramente mi sembra che facciano piu’male che bene alla Chiesa e al Papa stesso. Se crolla ogni tanto e disdice gli impegni benissimo,anche per lui. Magari un po’di silenziove di riflessione lontano dalle telecamere,magari un po’di solitudine e di preghiera,magari un po’di spiritualita’,magari meno politica e piu’ senso del Sacro,magari meno demagogia e0piu’raccoglimenti,magari meno applausi e bagni di folla e piu’meditazione fanno bene anche a lui al Super-Pope. Perche’i super-poteri si logorano se non v’e’la fonte di acqua viva,la spiritualita’a vivificarli…
Farebbe bene anche al Popolo di Dio, di tanto in tanto, riflettere sulla figura del Pontefice il suo ruolo nella Chiesa, che non è mai accessorio. L’importanza , l’autorità che riveste tale ruolo meritevole di sacra reverenza. Invece sento gente, e questo si che fa accapponare la pelle, gridare a crepagola :” ciao Francescooo! Ohhh Francè, FRancèè”. Hanno più rispetto per Francesco Totti che per il papa: manco fosse lo scemo del villaggio! Ecco, credo si sia smarrito, nel Popolo di Duio, il senso della dignità episcopale, l’inginocchiarsi devoto , silenzioso, dinnanzi alla figura del Papa. Questa confidenza, superficialità incondizionata è sintomatica di una certa povertà interiore tipica di un Popolo spogliato, scarnificato -alla stessa maniera con la quale è stata scarnificata la Sacra Liturgia- e dunque privo della benché minima cognizione del sacro. Una situazione preoccupante perché rovinosa sia per le istituzioni sia per la salute psicologica e spirituale delle persone. Questa moda sentimentale, vorrei dire “strana” , che dire “strana” è un eufemismo, di tirare per la chiacchetta il Pontefice è alla stregua di una rappresentazione burlesca, che non ha niente a che vedere né con la fede soprannaturale, né con la sana riverenza dovuta all’autorità. Ma forse avrebbe molto a che vedere con la follìa dell’apparire, che va di pari passo con la follìa esistenzale.
Condivido totalmente l’osservazione di Clodine. Non è semplicità, non è familiarità. È piuttosto volgarità, mancanza del senso delle proporzioni, incomprensione di chi sia il “santo padre”. Un padre, lo si ama sempre con rispetto. Direi altre due parole, “soggezione” e “timore”, se non fosse che queste due bellissime parole cristiane ormai non le comprendiamo più e quindi molti anche qui le fraintenderebbero.
IV. Onora il padre e la madre
(Esodo 20)
Io vedo invece incomprensione in chi prova raccapriccio nel sentire parole di affettuosa amicizia da parte del popolo nei confronti del Papa. E questo mi sgomenta davvero e mi rattrista.
Questo Papa si è fatto amare da subito più come un fratello che come un sovrano sul trono pontificio. Questo voleva lui, e tale atteggiamento lo ha lui stesso incoraggiato fin dall’inizio con gesti inconsueti, fino ad allora, da parte di pontefici che per quanto fossero alla mano, si sentivano al di sopra di tutti e, magari inconsapevolmente, distanziavano il popolo.
Papa Francesco ha colmato le distanze allo stesso modo di Gesù, il quale incontrava le folle senza allontanare. Lo circondavano, gli toccavano le vesti, lo amavano, lo chiamavano per nome come fosse un fratello.
Se qualcuno dimentica questi fatti, dimostra che ha dimenticato gli atteggiamenti di Gesù( ed è grave) e vede la Chiesa e chi la guida non come una Istituzione preposta a continuare l’opera del Cristo, ma come una cattedra che, sentendosi investita di una sacralità da regno dei cieli sopra le nuvole, vuole essere molte spanne al di sopra di tutto e di tutti, ritenendo a torto ( a torto!) che ciò valga a far aumentare il credito e la sacra reverenza.
Gesù non voleva questo; a chi lo chiamava “padre” replicava col rimprovero (” Uno solo è il Padre dei cieli”).
La missione della Chiesa è tutta terrena, e chi la guida deve stare con i piedi sulla terra, il più possibile al fianco degli uomini tutti, considerati “fratelli”. Papa Francesco, che non a caso ha scelto il nome del più povero fra gli uomini di tutti i tempi, sa bene qual è il compito vero di chi è a capo della Chiesa, e lo compie nel modo migliore e più vicino a quello di Gesù. Egli si avvicina molto agli atti di Gesù, e certi non se ne avvedono.
La benevolenza e l’enorme simpatia che fin dall’inizio si è attirato, senza nulla cercare e volere, da parte di quasi tutti,–esclusi quelli con la puzza sotto il naso e che amano essere soggiogati da una figura ieratica da idolatrare quasi fosse la personificazione di Dio (dimmi chi sei e ti dirò qual è il tuo Dio)– parla a chiare lettere di come il popolo (Chiesa del Signore) vuole che sia il suo Papa.
Io amo questo Papa, e approvo incondizionatamente tutto quello che dice e che fa. Giorno per giorno ci fa riscoprire il Vangelo; e ditemi se è poco.
buon giorno a tutti, è la prima volta che scrivi, ma ormai è da tantissimo tempo che vi seguo, Mi permetto di scrivere due parole di seguito a tutti i vostri commenti. Ma voi siete veramente convinti, che Papa Francesco, che si spende sempre per i malati, decida all’ultimo momento di non andare in visita da loro, solo perché non abbia voglia di vedere il Cardinale Scola o semplicemente perché non abbiamo voglia di spostarsi da Santa Marta? Possiamo apprezzare o meno Papa Francesco, ma certo non possiamo pensare a un comportamento così meschino da parte sua nei confronti di quelli per cui spende maggiormente il suo tempo. Purtroppo noi non conosciamo veramente cosa sia successo, e questo secondo me è un male, perché non vedo la necessità di dover nascondere le motivazioni di un eventuale male di Papa Francesco, sia che sia stato passeggero, sia che, spero veramente di no, sia qualcosa di un po’ più serio, perché il nascondere la verità accresce solamente le malelingue e le invenzioni.
Marilisa,
se approvi incondizionatamente tutto quello che il Papa dice, condividerai anche questo:
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2014/documents/papa-francesco_20140625_udienza-generale.html
“l’ultima notizia ufficiosa che si sa di lui è che dopo pochi minuti dal suo boicottaggio passeggiava nei Giardini Vaticani , chiaccherando con quelli del suo seguito” ( da Papalepale. Mastino )
“quando non ho voglia di fare qualcosa, incontrare qualcuno dico che sto male”
(Dichiarazione di Bergoglio in una intervista)
“non vedo la necessità di dover nascondere le motivazione di un eventuale male di papa Francesco” (Alessandra Cance scrive)
“approvo INCONDIZIONATAMENTE tutto quello che dice e che fa ”
(Marilisa su Bergoglio)
Insomma riassumendo quando un furbo di tre cotte ( Bergoglio) si incontra con una mentalità portata al culto della personalità nonchè alla IDOLATRIA, abbiamo gli effetti che vediamo.
marilisa approva incondizionatamente tutto ciò che l’UOMO DELLA PROVVIDENZA fa o dice. Alessandra Cance si preoccupa.
Mastino malignamente sospetta che non ci sia alcun malessere reale se non di “circostanza” ( incontrare Scola è veramente una palla)
e infine Bergoglio stesso dice la verità alla facciaccia di tutti .
” quando non ho voglia di fare qualcosa, incontrare qualcuno dico che sto male”
più chiaro di così !
Il Nuovo Cristo, il NUovo Francesco ( secondo Marilisa) mi sembra mooolto più furbo del precedente Cristo e del precedente Francesco!
Leggo: ” un furbo di tre cotte (Bergoglio)…Il Nuovo Cristo, il NUovo Francesco ( secondo Marilisa) mi sembra mooolto più furbo del precedente Cristo e del precedente Francesco! ”
Queste sono parole dette da una persona che dice di essere cristiana ed è convinta di esserlo. E lo dice riferendosi al Papa attuale ( “un furbo di tre cotte”).
Forse ho un incubo.
Discepolo, come si permette di dire frasi tanto irriguardose ed offensive nei confronti del Papa? Ha perso la bussola, per caso?
E, mi scusi, dove lo vede il culto della personalità portato fino all’idolatria?
Lei sta mescolando le carte in tavola, bella mia.
Dire di un papa–uno qualsiasi– che lo si apprezza incondizionatamente per quello che fa e che dice, soprattutto se rapportato al Vangelo del Cristo, tutto è tranne che “culto della personalità”.
Mia cara discepolo, mi perdoni: lei deve avere qualche rotella fuori posto.
Lei ogni tanto fa delle tirate da squinternata. Faccia di tutto–la prego– per non perdere la strada della ragione. Altrimenti, deve accettare di buon grado le giuste reazioni che i suoi discorsi senza alcuna parvenza di raziocinio meritano. Lei se le tira proprio.
PS
E si risparmi–la supplico– tutti quegli orripilanti “oooo”( mooolto) di seguito che qui lei e qualcun altro avete il vezzo di scrivere, e che non servono a niente. Fanno solo ridere.
Sarei, in linea di principio, abbastanza incline a pensarla come Alessandra Cance: se il papa salta un impegno si vede che proprio non ce la fa a onorarlo, e quindi dev’essere qualcosa di serio. Però sono i giornalisti (e specialmente quelli bergogliofili) che subito dopo ci informano che il papa sta benissimo, che è in perfetta forma, che ride e scherza con questo e con quello …
Allora qualcosa non quadra.
“Approvo incondizionatamente tutto quello che il papa dice” è un bellissimo proposito (che naturalmente Marilisa si è ben guardata dall’osservare quando il papa non era questo papa) e io loderei molto chi lo seguisse.
Però anche qui c’è un problema non da poco.
Poteva essere la divisa di noi papisti quando il papa parlava poco e ogni parola che diceva era pesata al milligrammo. Adesso la vedo un po’ dura. Anzi, per essere più schietto, mi sembra un compito superiore alle possibilità umane.
Questo dovreste leggerlo:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/07/teologia-bergogliana.html
So che il sito vi fa venire l’orticaria solo a nominarlo.
L’autore è un mattoide.
L’assunto fondamentale penso e spero che sia sbagliato.
Però può darsi che una parte sia vera. Così, a naso, il ritratto psicologico che fa nell’ultima parte (supportato da sedicenti testimonianze argentine) mi sembra verosimile.
Condivido Franti caro, eh già, qualcuno disse che tentare di smuovere l’umanità con la forza delle parole è pura idiozia. Infatti che “verba volant” sia una locuzione di grande efficacia lo si sa dai tempi del cucco.
Ciò che conta davvero, e fa la differenza, sono quelle scritte in nero su foglio bianco: quelle, quelle solo contano davvero! La parola, l’affabulazione, è sempre un incantamento che lascia il tempo che trova: di per sé è una roba talmente labile che sovente slitta dal suo significato iniziale e piuttosto che ascendere, generalmente, scema verso il basso,piuttosto che verso il meglio verso il peggio e piuttosto che allargarsi si restringe e così ,come varia la parola, variano i concetti….e gli odori dei concetti!
Maurizio Blondet ah ah ah!
Mi sembra in mucchio di stupidaggini sinceramente.
http://www.news.va/it/news/il-papa-il-teologo-sia-aperto-e-preghi-se-si-compi
Mi unisco alle risate di nicoletta zullino.
“Approvo incondizionatamente tutto quello che il papa dice” è un bellissimo proposito (che naturalmente Marilisa si è ben guardata dall’osservare quando il papa non era questo papa) e io loderei molto chi lo seguisse.”
Penso che il Franti ancora non abbia recepito che la mia approvazione a tutto quello che dice e fa il Papa è dovuta proprio al fatto che QUESTO PAPA è diverso dai suoi predecessori. I quali erano nella norma più normale che potesse esserci. Ovvero, quello che dà sommo fastidio a tanti, fra cui ovviamente il Franti ed altri ( vedi discepolo) qui nel blog, a me invece piace moltissimo.
Credevo che si fosse capito, e invece, con mia grande meraviglia, prendo atto che parrebbe di no.
Io faccio parte di quella moltitudine non elitaria–e non mi dispiace affatto– che ama il Papa per la sua sostanziale differenza dagli altri che lo hanno preceduto, per cui mostra di fatto di non volersi distanziare da noi, suoi fratelli in Cristo; e parla ogni giorno e in ogni corcostanza come farebbe uno di noi, lanciando messaggi–preziosi scampoli di Vangelo–che sono molto più efficaci dei lunghi discorsi, affidati a corposi documenti, buoni per addetti ai lavori: cardinali, vescovi e preti, che raramente li fanno giungere al popolo dei fedeli.
Sono stata chiara?
“So che il sito vi fa venire l’orticaria solo a nominarlo.
L’autore è un mattoide.”
E infatti io non lo leggerò. Tutti i siti postati da Franti, e da discepolo, fanno venire l’orticaria. Allora, per favore, teneteveli.
Quando non si sa cosa dire, si disprezza l’avversario “a prescindere”.
Immaginavo che dialogare e dibattere richiedesse come minimo il rispetto per gli interlocutori e i contributi che questi desiderano portare alla discussione.
Perché, secondo lei non c’è rispetto nel voler non leggere un articolo scritto da un “mattoide”?
Strano concetto di rispetto il suo!
E dove sarebbe il disprezzo a prescindere, scusi ?
“Quando non si sa cosa dire”, appunto, meglio non dire.
secondo il mio modesto parere, dall’inizio del pontificato di Francesco, si vuol far passare l’idea che se apprezzi Francesco, non dovevi apprezzare Benedetto, ma non è così. Io apprezzo Francesco e apprezzavo Benedetto. Sono fondamentalmente due persone completamente diverse e non dobbiamo in nessun modo contrapporle, perché tutti e due, hanno fatto e faranno il nostro bene.
Basterebbe non usare l’espressione “mattoide”, tanto per dire…
Poi ognuno può tranquillamente leggere o non leggere, partecipare o non partecipare alla discussione.
Maurelio, tu mi ricordi qualcuno…
Comunque, la parola “mattoide” l’ha usata il buon Franti; e in ogni caso non è un insulto. Tranquillo.
L’espressione “mattoide” appartiene al Franti. E comunque non ci trovo niente di offensivo.
Concordo sostanzialmente con Alessandra Cance.
Tuttavia papa Francesco è più nelle mie corde. E non c’è nulla di male a dirlo sinceramente. Il brutto è che certi gli gettano addosso pietre molto pesanti; il che, oltre a non piacermi, lo trovo anticristiano, irriguardoso e, certe volte, volgare.
Ancora una volta Nicoletta mi ha preceduto. Brava!
Maurelio ti ricorda, giustamente, Federico B. Lo aveva detto lui stesso che avrebbe cambiato nome. Ma perché, dato che lo si riconosce benissimo ?
Queste dignitose uscite dalla porta con relativi rientri poco dopo dalla finestra, con altri nomi, mi divertono parecchio.
Sono sempre io e non mi nascondo mica dietro a un dito.
Non ho cambiato nome per civetteria o per divertire qualcuno: ci sono state delle circostanze che hanno suggerito di non comparire con i propri dati anagrafici.
Se non ci fossero persone come giosal e Matteo saremmo tutti più liberi, ma data la situazione…
Se certe “ossessioni” continueranno, cambierò ancora nome, sperando di non ritrovarmi sulla lista di proscrizione di qualche squilibrato o fanatico.
Concordo con Marilisa nel merito degli attacchi ingiustificati al papa (per la verità tutti i papi, a cominciare da Benedetto XVI): anticristiani, irriguardosi e, certe volte, volgari.
In ogni caso non mi faccio azzittire.
Lo scopo chiaramente era quello.
Ho un lungo elenco di nomi da utilizzare, se necessario…
Federico/Maurelio/Laqualunque: cui prodest?
Se fosse capitato a te, forse capiresti cosa significa.
Potrebbe capitare no?, visto che mi firmo con nome e cognome (e il solerte Franti – la tenera maschera colabrodo – tre minuti dopo già sciorinava le parentele che aveva ravanato in rete). Ma non vedo il vantaggio che puoi ricavare dal renderti comunque riconoscibile – a parte il fastidio procurato a chi stava parlando con Federico e poi si è trovato un Maurelio e domani sbatterà contro un Giancoso o un Pierbravo.
Il vantaggio lo vedo io, per il fastidio mi scuso.
In ogni caso ho deciso che su questo blog non interverrò più con il mio nome di battesimo a causa del comportamento violento e minatorio di un paio di individui (e in particolare uno che si è votato a violente crociate contro chi non la pensa come lui).
A te non è capitato, Nicoletta, perché ti sei scontrata con persone educate e rispettose e, al di là delle polemiche momentanee, a nessuno di loro è venuto in mente un linciaggio sul blog.
Bisogna trovarsi in certe situazioni…
Hai ragione, in certe situazioni bisogna trovarcisi. Mi dispiace. Spero sinceramente di non doverle conoscere da vicino; ma è un rischio che ho scelto di correre accettando l’invito di Luigi a firmarsi per nome e cognome (e siamo ben pochi, del resto). Vedremo.
Ciao F. et al.
Anch’io per un certo periodo ho firmato con nome e cognome e adesso me ne pento.
Scusate, ma nella giornata di oggi, ho avuto modo di leggere alcuni articoli (dai quali si può notare il livello dei giornalisti (si dichiarano così, ma ha me non sembra), apparsi in rete, relativamente ai, fantomatici, problemi di salute del Santo Padre, di cui ci sono alcuni preoccupati e alcuni che pensano siano solo delle sue invenzione per non fare quello che non gli piace.
Ebbene abbiamo una nuova versione: il Santo Padre è solamente “grasso”, mangia tutto il giorno, dicono che quando non sa cosa fare, va, praticamente quasi tutto il giorno, in cucina e spilucca quello che trova (l’amica giornalista argentina, ma per gli articolisti, americana, Elisabetta Piqué, secondo loro, avrebbe confermato il fatto, infatti, in alcuni suoi articoli ha detto che il Santo Padre è un bravo cuoco).
Inoltre, per continuare con le ridocolaggini: non gli hanno asportato un pezzo di polmone, non ha problemi di sciatica e alle ginocchia, il medico cinese al quale si rivolgeva in Argentina, che a settembre aveva espresso i suoi timori sulla salute del Santo Padre, invece, gli avrebbe risolto, già prima di essere eletto, tutti problemi per i quali prendeva diverse pastiglie (dolori articolari, pressione alta, colesterolo, un po’ di diabete).
Insomma i Cardinali hanno eletto un giullare che si diverte a mangiare tutto il giorno, fa quello che vuole, perché oramai, vista l’età, è tornato bambino, irride i cardinali che l’hanno eletto e soprattutto, prende in giro il popolo che tanto lo ama.
Il peggio è che tanti credono alle panzane che leggono.