Può il sindaco di Firenze Matteo Renzi andare a casa del premier a trattare affari di sua competenza? Io dico di sì. Non era meglio se andava a Palazzo Chigi? Dico ancora di sì, ma con tutto quello che crolla intorno non vedo qui alcun problema. Tranne questo: che se non sono cavolate, non ci appassioniamo.
Può Matteo Renzi andare a casa del premier?
40 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Io dico di no. Silvio è il Nemico da abbattere. Non si tratta con il Nemico.
Perché allora non fare le udienze a casa dei giudici? E le udienze del Papa nel giardino? Non sono cavolate, Luigi. Se le riunioni della presidenza del consiglio dei ministri della repubblica italiana si tengono a casa del presidente del consiglio c’è un problema. Non è una cavolata.
“Rienzi, l’ultimo dei tribuni (Rienzi, der Letzte der Tribunen) è il titolo della quarta opera di Richard Wagner, composta fra il 1837 e il 1840.
La trama dell’opera è ispirata alla vicenda storica di Cola di Rienzo, il notaio romano del Trecento che negli anni centrali del secolo tentò di restaurare in città la repubblica sul modello dell’antica Roma.”
” La partitura di Wagner prevede l’utilizzo di:
* 3 flauti, (III anche ottavino), 2 oboi, 3 clarinetti, 3 fagotti, serpentone
* 4 corni, 4 trombe, 3 tromboni, oficleide
* timpani, grancassa e piatti, tamburo, tamburo rullante, triangolo, tam-tam,…”
(WP)
( vedi anche : http://www.operamanager.com/cgi-bin/process.cgi?azione=ricerca&tipo=OP&id=794 )
[Di ritorno -con un esclusivo Luce del mondo pieno di refusi in tiratura limitata sottobraccio- dalla presentazione Vian-Bagnasco-Scaraffia a Palazzo Ducale del primo volume -liturgia- dell’Opera Omnia di Joseph-Benedetto, iam coenatus, sto ascoltando il terzo atto della Walküre , da Radio3 -non ho ancora il digitaleterrestre- . Gran goduria.]
Io dico di no. Ci sono le Sedi Istituzionali della Repubblica Italiana; Arcore non lo è.
Certo, di cose che crollano intorno, purtroppo ce ne sono eccome.
la riunione con renzi è un episodio di mille. Mi riferisco chiaramente alla prassi affermatasi con questo ex presidente del consiglio il quale ha svolto la sua attività istituzionale – anche internazionale – nelle proprie dimore, dalla villa in sardegna con vulcano al palazzo grazioli alla villa di arcore.
Può Matteo Renzi andare a casa di Silvio Berlusconi?
Può il Sindaco di Firenze andare a casa del Presidente del Consiglio dei Ministri?
Può il rottamatore dell’ulivo andare a casa del premier (forse) rottamando?
[Non essendo giurista e non avendo neanche ambizioni à la Castelli, mi diverto solo un pò… – Buonanotte.]
Renzi è maggiorenne e incensurato.
Chissa’ perche’ la notizia doveva restare riservata…;e si’ che Renzi e’ oltre le ideologie, so what’s the problem?
Caro nostro ospite, oggi celebriamo la solennita’ dell’Immacolata Concezione. A volte lei sembra quasi -dico quasi- senza peccato originale. Mi congratulo con lei ma il mondo non gira cosi’. E non si tratta solo di perdere o mantenere improbabili verginita’.
Se lei fosse Berlusconi, gliela passerei pure…come una semplice cavolata. Ma visto chi e’ Berlusconi e come agisce direi che e’ proprio una GRANDE, ma GRANDE cavolata quella fatta dal Renzi -maggiorenne e incensurato. Mattlar, in 12:11 dice una sacrosanta verita’.
Io la chiamo dignita’, semplice dignita’. Istituzionale e anche umana.
Dignita’?,….scusatemi, lo so che sto parlando mandarino…
Ciao e Buona Festa a tutti.
Immacolata e sempre vergine, mi raccomando…
Altrimenti GUAI!
Buona festa!
Chissà che da questi rimescolamenti e scorrettezze esca qualcosa di di meno banale del ripetitivo oggetto dei dibattiti politici di questa cosiddetta seconda repubblica!
Mi rendo conto che la cosa non è stata granchè, ma agli amici del PD consiglio di non esagerare, di non ingrandire troppo l’episodio.
E più in generale, suggerisco loro di essere meno accigliati, di non stare sempre col ditino alzato a fare lezioni di educazione civica, di sorridere di più.
Un messaggio importante, oggi, passa più per un tocco leggero che per il broncio severo delle maestrine anni ’50.
Datemi retta…
Si, inciuciamo inciuciamo. Così il Nano diventa presidente della Repubblica.
Sono sedici anni di teoria dell’anti-berlusconismo come boomerang per la sinistra e sono sedici anni che il Nano ottiene quello che vuole.
Luigi ha ragione su una cosa,sicuramente: anche su questo blog, se non sono cavolate che riguardano Berlusconi si è un po’ affievolita la passione. Vedo che c’è un fiorire di commenti quando è “presente” il Premier, ma molta latitanza quando si propongono temi di altro genere.
Chissà, forse Luigi voleva anche dire questo…
Siccome siamo al teatro dei Pupi, nessuno scandalo nè meraviglia se un “Pupo” fiorentino accetta un invito a cena nella residenza privata, di un “Pupazzone” arcoriano.
Questi due figuri, uno di 76 anni e l’atro di 34, detto il rottamatore, sarebbero il nuovo che avanza!
La Pira, si sarà rivoltato nella tomba.
Nino is the best!
(Nino è il migliore – per i più anziani).
Cerco di modificare le domande di Luigi in modo tale che passi in modo chiaro che la questione – per quanto mi riguarda – non attiene affatto alla politica interna del PD. Nè al tema è Renzi/non Renzi, amici/nemici del PD o maestrine varie.
Domanda. Può il sindaco di Firenze andare a parlare con il presidente del Consiglio per trattare affari di sua competenza?
Risposta. Certamente si, il sindaco di qualunque comune d’Italia, di qualunque colore, può andare a parlare con il PdC. Anzi, quanto più siano distanti le posizioni (Maggioranza- opposizione) tanto più è consigliabile che lo faccia.
Domanda. Non era meglio andare a palazzo Chigi? Dipende. Se vuole andare a fare un brindisi o a ballare il bunga bunga può andare quando vuole e dove vuole. Se vuole parlare di questioni istituzionali è inopportuno, sconsigliabile, politicamente scadente che un esponente di qualunque partito vada a trattarle in dimore private. Sono regole non scritte, ma non per questo meno importanti e meno delicate. In questi anni, il PdC le ha sempre trasgredite, con il consueto sprezzo per le convenzioni. Non so se l’opposizione abbia sufficientemente vigilato su queste deformazioni del potere, che inizialmente sembrano solo formali, poi molto facilmente scivolano (e sono scivolate) in sciatterie sostanziali. Certamente, Renzi, sindaco di Firenze, non ha posto attenzione a questi piccoli particolari in questa occasione e ha segnato una caduta di stile non da poco. Le ideologie che Renzi richiama non c’entrano niente. E’ una questione di rapporto trasparente con le istituzioni e con i cittadini (tutti) che in queste istituzioni trovano la loro rappresentanza. Specialmente dopo i riti del bunga bunga, le foto delle feste nelle ville berlusconiane e le varie ipotesi che circondano ciò che contorna questi ambienti sarebbe stato bello osservare in Renzi un contegno più sobrio. Non lo ha fatto. Peccato. Forse vuole stupire, forse vuole avere un po’ di visibilità, forse si crede al di sopra delle parti.
Ma non sono certamente cavolate.
Mattlar, cosa intendi per PdC? Popolo della C…
Non capisco.
Grazie!
PdC Presidente del Consiglio
Mabuhay: Se lei fosse Berlusconi. Da quando ho letto queste parole sento che mi stanno ricrescendo i capelli.
Grazie mattlar.
Mi rendo conto anche di avere un po’ i neuroni lenti.
Condivido il tuo discorso.
Di cose istituzionali si parla in sedi istituzionali. Ricevere elogi dal Nano è qualcosa di cui non esser fieri per niente. Renzi dovrebbe farsi qualche domanda.
Non mi ha mai convinto fino in fondo il rottamatore.
Dopo il dibattito giungo a posizioni più moderate e mi allineo alle tesi di mattlar che si collocano lievemente più all’opposizione rispetto a Luigi. Ad Arcore l’opposizione non deve metterci piede.
In ogni caso le faccende istituzionali si trattano nelle sedi istituzionali.
L’arroganza del Nano e il suo disprezzo per le istituzioni si vedono anche da questo, così come l’assenza di spina dorsale nell’opposizione.
Renzi potrebbe chiedere al suo illustre concittadino Zeffirelli di firmare un ultimo grande capolavoro, liberamente ispirato alla vicenda : “Un tè con Berlusconi” .
Luigi 20:46 (versione originaria e quella corretta…)
Mi ha fatto fare proprio due belle risate… 😉
Vediamo un po’: può il sindaco di Firenze, legittimamente eletto e votato dai suoi cittadini conferire col primo ministro legittimamente eletto e votato dai suoi cittadini?
La risposta è sì: stiamo parlando di semplice amministrazione, cosa che non è di destra o di sinistra. Altrimenti con un governo di centrosinistra buona parte delle regioni d’Italia dovrebbero essere lasciate a morire? Per favore, siamo seri.
Ha ragione Luigi: se non sono puttanate non ci appassionano…
Faccio una piccola osservazione en passant: non è necessario essere di sinistra, in questo preciso momento storico, per desiderare di mandare a casa il governo Berlusconi. La democrazia, che – per dirla con Zucchero – come il blues non morirà mai, non morirà proprio perché la sua forza immane è nella libertà di scegliere. Ancora non ci è stata tolta. E posso assicurarvi che molti amici a destra, e io stesso, voteremo per qualcunaltro. Magari Casini. Qualcuno PD direttamente. Certo è che dopo 4 (leggasi quattro) giri di giostra, caro Silvio, è ora di scendere. Il Lodo Alfano te l’hanno bocciato, di legge sul conflitto d’interessi mi pare non se ne parli più, di un milione di posti di lavoro men che meno, è ora di scendere dalla giostra. Ci faremo salire, come la democrazia permette, qualcunaltro. E questo accadrà. Accadrà anche se l’amico Fini (sul quale sospendo ogni commento) dovesse improvvisamente, con un irrazionale scarto, decidere di votarti la fiducia. Ci vediamo alle elezioni, prima o poi.
Io credo che un politico possa incontrare il Presidente del Consiglio per difendere gli interessi della propria città. Forse era meglio incontrarlo a Palazzo Chigi e non ad Arcore, ma immaginmo che Renzi non avesse possibilità di scelta.
Osservo inoltre che per il bene dei poveri e della Chiesa madre Teresa incontrò il dittatore Duvalier, e sant’Antonio da Padova incontrò il tiranno Ezzelino da Romano. L’importante non è evitare di incontrare persone sgradevoli, ma farlo mantenendo la propria dignità, senza “vendersi”. E questo, sino a prova contraria, Renzi lo ha fatto.
Caro Tonizzo,
il tuo mi pare uno spot della “semplificazione” di fatti assai più complessi .
Che partono da quella che appare l’ormai inevitabile accettazione della “massa “ di comportamenti che nulla hanno a che fare con il mandato di responsabilità in capo a rappresentanti di pubbliche istituzioni.
Come anche avviene, di fatto, riguardo al conflitto d’interessi , padre e madre dello stato di degrado dell’etica, della morale e della legalità in cui vive il nostro paese da quando questa prima “porcata” è passata come acqua fresca.
“Ha ragione Luigi: se non sono puttanate non ci appassionano” .
La frase riassume emblematicamente proprio la semplificazione di cui parlo.
Che le puttanate non debbano rientrare tra le passioni da coltivare per persone, diciamo normali, nulla questio.
Ma questa è un puttanata?
Se i due fossero due colombine ingenue e sprovvedute certamente lo sarebbe.
Ma trattandosi del leader mondiale degli statisti, cosi si autodefinisce il caimano, e del più grande e ruspante rottamatore e innovatore della neo politica italiana, non mi pare questo il caso.
Allora perché tanta voluta pubblicità dell’incontro, immaginando le probabili reazioni, quando i due avrebbero potuto benissimo farne a meno?
Un fine vaticanista come Luigi, sa benissimo come decodificare gli impercettibili gesti di personaggi pubblici, è possibile che giudichi “puttanata” una roba del genere.
Non ci credo.
—–
Scusa Raffaele ma Renzi= Madre Teresa?
Non capisco l’equivalenza nè il confronto e nè i ruoli.
In effetti a villa san Martino, Arcore, quante puttanate!
Avevo detto “cavolate” e non puttanate”! Credo ci sia la stessa differenza che ultimamente abbiamo intuito intercorrano tra “prostituto” e “prostituta”.
Avevo scritto “cavolate” e non puttanate”! Credo ci sia la stessa differenza che ultimamente abbiamo intuito intercorrano tra “prostituto” e “prostituta”.
Scusami Luigi,
ho fatto il copia e incolla del “virgolettato” di tonizzo credendo che avesse riportato la tua frase.
Mi spiace e mi scuso per l’incauto e non voluto equivoco.
Tuttavia per me anche sostiuento con “cavolate” la sostanza non cambia.
Così riformulo il finale del mio post :
Un fine vaticanista come Luigi, sa benissimo come decodificare gli impercettibili gesti di personaggi pubblici, è possibile che giudichi “cavolata” una roba del genere.
Non ci credo.
Nino io scherzavo: tra cavolate e puttanate non vedo differenza…
Diciamo che una persona educata come Luigi (e con i capelli grigi, almeno quelli che restano, vedi commento di ieri alle 20.46) tende a non usare termini un tempo definiti “volgari”. Ce ne fossero di più di persone attente alle parole! Il mondo sarebbe più vivibile, magari solo un po’, ma più vivibile.
Nino, non intendevo certo mettere Renzi sullo stesso piano di Madre Teresa! Se è per quello non è neppure La Pira. Volevo solo dire, con quell’esempio, che una persona perbene non si “contamina” necessariamente per il solo fatto di incontrare persone poco raccomandabili: dipende dalle intenzioni, da ciò che si comunica. San Paolo disse che “omnia munda mundis”; e gli ultimi papi, a partire da Giovanni XXIII, hanno incontrato in carcere anche i peggiori delinquenti.
Ciao Raffaele,
avevo intuito il senso, tuttavia limitandosi ai comportamenti politici una cosa è trattare cose private, altro le pubbliche.
Ambedue nobili o meno che siano hanno luoghi appropriati.
L’andazzo imposto dal cerimoniale caimanese nel ricevere indistintamente presso le sue bivalenti residenze private-pubbliche, nani, ballerini, politici di ogni razza e specie come fosse cosa propria, la sua ditta e i suoi clienti-fornitori ci dice della voluta e paraculesca ambiguità dei ruoli così da poter agire a tutto campo come nel caso del pivellino rottamatore che non è riuscito nell’intento di mantenere nascosto l’incontro, sputtanato dalle pubbliche rivelazioni del caimano ad incontro avvenuto.
Politicamente un boomerang e un fiasco completo.
Oddio, non che noi a Roma stiamo messi meglio con le parontopoli del super fascista Alè-Manno , che in italiano potremmo tradurre in alè mando parenti, amici, portaborse e figli di guardaspalle direttamente e senza concorso nelle municipalizzate.
Nino, quanto devo imparare dalla tua pazienza!
Nino, il mio non vuole essere uno spot. Renzi ha detto di essere andato a sollecitare Berlusconi per la legge speciale su Firenze. Perché non dovrei credergli, vista la sua condotta politica? Se l’avesse fatto Alemanno nei confronti di Prodi avrebbero gridato al miracolo. Sono puttanate, ti ripeto: in Italia abbiamo problemi più seri di presunte intelligenze col nemico. Almeno, così mi sembra.
Non è questione di presunta intelligenza con il nemico.
E’ questione che ci vuole rispetto per le istituzioni! Cribio!!! (direbbe il Nano)
La politica non si fa ad Arcore. Il PdC ha la sua sede istituzionale che non coincide con casa sua perché NON E’ IL PADRONE DELL’ITALIA!
RICRIBIOOOOOOOOOOOOOOO!!!
Tonizzo
“Renzi ha detto di essere andato a sollecitare Berlusconi per la legge speciale su Firenze.”
—-
Forse per Renzi ci sono ancora le Signorie e i neo Medici da ossequiare.
Atto unico della commedia “Il principe e il rottamatore”.
ROTTAMATORE:
Mi inchino alla Vostra Signoria il caimano visconte del biscione.
Faccio appello alla sua immensa bonta e alla sua notoria magnanimità.
Ho affrontato gli stenti e le difficoltà di un lungo e periglioso viaggio per chiederle, a nome della cittadinanza fiorentina che indegnamente rappresento, di voler concedere un obolo alla nostra città.
Ne abbiamo estremo bisogno!
PRINCIPE:
Che questo incontro sia reso pubblico e che la richiesta del qui presente nobile e gentile cavalier rottamatore sia accolta, secondo le disposizioni indicate dal nostro Ciambellano Trementino.
Si alzi pure cavaliere e si rifocilli.
——-
Ma una semplice conferenza stampa del primo cittadino in Palazzo Vecchio
che pubblicamente presenta alla cittadinanza una richiesta formale da inviare al presidente del consiglio invitandolo a mantenere gli impegni promessi per aver collaborato allo sversamento della monnezza napoletana in Firenze?
Noo?
Tonizzo
intendiamoci, capisco anche chi come te pratica il benaltrismo.
Solo che non lo condivido.
A forza di dire “questo non è niente”, come ci ricordava una commedia di Eduardo, “anche noi siamo diventati NIENTE”.
A me non va bene!
Non sono benaltrista, è che non mi perdo in queste cazzate, credimi.