“Prudenza senza allarmismi” dice l’arcivescovo di Milano

10 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Invoco la benedizione di Dio su questa nostra terra e su tutte le terre del pianeta.
    In questo momento l’apprensione per sé e per i propri cari, forse persino il panico, si diffondono e contagiano il nostro vivere con maggior rapidità e con più gravi danni del contagio del virus.

    26 Febbraio, 2020 - 19:09
  2. Luigi Accattoli

    Invoco la benedizione di Dio per tutti:
    la benedizione di Dio non è una assicurazione sulla vita, non è una parola magica che mette al riparo dai problemi e dai pericoli.
    La benedizione di Dio è una dichiarazione di alleanza: Dio è alleato del bene, è alleato di chi fa il bene.
    Invoco la benedizione di Dio sugli uomini di scienza e sui ricercatori.
    La gente comune non sa molto di quello che succede, dei pericoli e dei rimedi di fronte al contagio.
    Il Signore è alleato degli uomini di scienza che cercano il rimedio per sconfiggere il virus e il contagio.
    In momenti come questi si deve confermare un giusto apprezzamento per i ricercatori e per gli uomini e le donne che si dedicano alla ricerca dei rimedi e alla cura dei malati.
    Si può essere indotti a decretare il fallimento della scienza e a suggerire il ricorso ad arti magiche e a fantasiosi talismani. La scienza non ha fallito: è limitata.
    Siano benedetti coloro che continuano a cercare con il desiderio di trovare rimedi, piuttosto che di ricavarne profitti. Certo si può anche imparare la lezione che sarebbe più saggio dedicarsi alla cura dei poveri e delle condizioni di vita dei poveri, piuttosto che a curare solo le malattie dei ricchi e di coloro che possono pagare.
    Che siano benedetti gli scienziati, i ricercatori e coloro che si dedicano alla cura dei malati e alla prevenzione delle malattie.

    26 Febbraio, 2020 - 19:10
  3. Luigi Accattoli

    Invoco la benedizione di Dio per tutti coloro che hanno responsabilità nelle istituzioni.
    La benedizione di Dio ispiri la prudenza senza allarmismi, il senso del limite senza rassegnazione. Il
    consiglio dei sanitari e delle persone di buon senso suggerirà provvedimenti saggi.
    Ogni indicazione che sarà data per la prevenzione e per comportamenti prudenti sarà accolta con rigore dalle istituzioni ecclesiastiche.

    26 Febbraio, 2020 - 19:11
  4. Luigi Accattoli

    Invoco la benedizione di Dio su coloro che sono malati o isolati.
    Vi benedico in nome di Dio perché Dio è alleato del desiderio del bene, della salute, della vita buona di tutti. Chi è costretto a sospendere le attività ordinarie troverà occasione per giorni meno frenetici: potrà vivere il tempo a disposizione anche per pregare, pensare, cercare forme di prossimità con i fratelli e le sorelle.

    26 Febbraio, 2020 - 19:11
  5. Luigi Accattoli

    Mi permetto di invocare la benedizione del Signore
    e di invitare tutti i credenti a pregare con me:

    Benedici, Signore, la nostra terra, le nostre famiglie, le nostre attività.
    Infondi nei nostri animi e nei nostri ambienti
    la fiducia e l’impegno per il bene di tutti,
    l’attenzione a chi è solo, povero, malato.
    Benedici, Signore,
    e infondi fortezza e saggezza
    in tutti coloro che si dedicano al servizio del bene comune
    e a tutti noi:
    le sconfitte non siamo motivo di umiliazione o di rassegnazione,
    le emozioni e le paure non siano motivo di confusione,
    per reazioni istintive e spaventate.
    La vocazione alla santità ci aiuti anche in questo momento
    a vincere la mediocrità, a reagire alla banalità, a vivere la carità
    a dimorare nella pace. Amen

    26 Febbraio, 2020 - 19:12
  6. Comunque non tutto il male viene per nuocere. Il coronavirus ha portato ad un riavvicinamento tra Salvini e Giuseppe Conte, a un altro tra lo stesso Giuseppe Conte e il governatore Fontana ecc.
    Il Signore scrive diritto sulle righe storte.

    26 Febbraio, 2020 - 19:50
  7. Centofanti Giampaolo

    Vangelo 28 febbraio 2020
    Mt 9, 14-15

    In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
    E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».

    Nella pericope (= brano) immediatamente precedente Gesù aveva suscitato la critica dei farisei per il pranzo suo e dei discepoli con i pubblicani e i peccatori. Gesù risponde che Lui non è venuto a chiamare i giusti ma i peccatori. Allora i discepoli dell’ascetico Giovanni, quelli che non avevano ancora accolto l’indicazione del loro maestro sull’agnello di Dio, mostrano alcuni motivi delle perplessità che li trattengono dal passare alla sequela di Gesù. Osservano infatti che anche i seguaci di Gesù, non solo Lui, fanno non di rado pranzi con la gente. L’ascesi volontaristica, senza la grazia, isola le persone anche quando stanno insieme. Invece Gesù cresce, vive, ama, non da solo ma con i discepoli, in mezzo agli altri. Una famiglia. Il digiuno più profondo che i discepoli di Giovanni dunque vivono non è quello materiale ma il non vedere lo sposo, questa bella famiglia. Il non vedere una vita nella quale ogni cosa, anche il digiuno, trova il suo senso divino e umano, quello dell’amore. E l’amore festeggia quando lo sposo è presente. Digiuna quando attende la sua venuta, il suo risalire dagli abissi della morte. Va poi osservato che il cammino dell’umanità si sviluppa anche attraverso la diversità dei doni, delle strade personali. «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!» (Lc 17, 21). Talora non si tratta di divergenze ma di linguaggi diversi che dicono cose complementari o addirittura le stesse cose. L’ascolto comunitario della Parola è una grazia, una scuola, di comunicazione. Ma in ogni caso il vangelo ci insegna a vedere le differenze, intanto quelle non dovute a chiusura di cuore, come ricchezza. Questa spesso è la vera comunione mentre l’uniformismo è tipico delle dittature. L’uniformismo implica spesso la mancata sincerità ed è sempre teleguidato dal sistema, dal più forte. Mi pare importante vedere le differenze come possibile più viva ricerca, più viva comunione, non sempre come soltanto conflitto. Papa Francesco afferma che la vera comunione è come un poliedro, ricco di diverse facce e non come una sfera tutta liscia, para para.

    27 Febbraio, 2020 - 6:44
  8. Luigi Accattoli

    Vescovi lombardi. “Non possiamo vivere senza celebrare il giorno del Signore”, i vescovi lombardi invitano i fedeli a seguire la Santa Messa di domenica 1 marzo, prima di Quaresima, dalle proprie case, attraverso le dirette televisive e in streaming, che sono state predisposte nelle singole diocesi a seguito dell’ordinanza della Regione Lombardia per l’emergenza epidemiologica da Coronavirus.

    https://ilsismografo.blogspot.com/2020/02/italia-conferenza-episcopale-lombarda.html

    27 Febbraio, 2020 - 13:29
  9. Poi non tutte le cose sono andate come credevo tra Salvini e Conte … Ma insomma …

    27 Febbraio, 2020 - 15:23
  10. Insomma tutto sommato è meglio parlarsi litigando che non parlarsi per niente.

    29 Febbraio, 2020 - 0:58

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