Provo a guardare con fiducia al ballottaggio romano e al referendum britannico nonostante gli allarmi che suonano intorno e dentro di me. Per Roma ho rivotato – appena ora – Giachetti ma prevedo che vinca la Raggi. Per la Gran Bretagna spero che giovedì 23 vinca il “no” ma so che la scommessa è aperta. Nei commenti le mosse con le quali incanto i due serpenti.
Prendo bene la Raggi e la Brexit. Ecco come
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Le ombre di Virginia. Fino alla proclamazione del risultato mi batterò perché vinca Giachetti, ma appena sarà proclamata – se sarà – la prima sindaca di Roma io mi batterò, da elettore del Pd, da cittadino romano [“Civis romanus sum” diceva colui] e da blogger perchè la Raggi possa guidare il nostro riscatto. Lo farò con lo stesso impegno con cui lo farei per Giachetti. Non reputo significative le “ombre” di Virginia sulle retribuzioni forse non denunciate o l’oblio degli studi che ebbe a frequentare o dei passeggeri apparentamenti politici e professionali. Capisco le esigenze della polemica elettorale ma dico: magari tutti i politici avessero solo ombre di questa intensità.
Lei è forse più audace. Giachetti è più preparato e forse più tenace, ma Raggi è più libera da legami e forse più audace. Con lui avremmo la risorsa dell’esperienza, con lei avremmo quella del taglio con il passato. Io – che appartengo al legno vecchio – ho votato per l’esperienza ma sono pronto ad accompagnare il taglio.
Amici al seggio. Andando al seggio della Baccarini, dove i miei figli hanno fatto le elementari, ho trovato tanti amici di parrocchia e di rione e ho fatto una piccola fila. Già al primo turno avevo annotato – qui nel blog – buona affluenza e i dati finali la confermarono: a Roma i votanti erano in aumento mentre diminuivano nelle altre grandi città. Oggi eravamo ancora di più e dunque mi aspetto a fine giornata un buon consuntivo. Ma è ovvio che quello che vedi in un seggio non vale granché. Appena per l’umore di un momento.
Se sarà no. La Brexit è faccenda più larga e non l’intendo tutta ma provo a leggerla in funzione dell’Italia e del futuro. Dicono gli esperti che l’uscita provocherà grande danno a noi e a loro e al futuro dell’Unione. Spero di no e spero che da questa paura – già cavalcata dagli speculatori delle borse e delle monete – s’impari qualcosa. Se sarà “no” respireremo noi sostenitori dell’Unione e potremo cavarne una spinta a migliorarla e – quantomeno – avremo meno paura per i futuri referendum che avessero ad accendersi qua e là.
Se sarà “sì” e non vi saranno grandi conseguenze, respireremo altrettanto, perché vorrà dire che dall’Unione si potrà scendere, volendo, senza terribili danni. E quando qualcuno minaccerà l’uscita potremo dirgli “s’accomodi”. Se invece il danno sarà grande, soprattutto per loro, fino a cinque volte quello che patiremo noi (è la stima del Fondo monetario internazionale), con aumento di tasse e abbassamento delle retribuzioni e poveri per strada, vorrà dire che l’evidenza di questi malestri scoraggerà la demagogia degli interessati a minacciare altre uscite. Coraggio dunque. Se avremo un’uscita senza traumi sarà una liberazione per il futuro, se i traumi ci saranno potrebbero fungere da vaccino e questo ci farà più forti. Sono favorevole ai vaccini.
Del referendum inglese, confesso, non ci ho capito granché: nei commenti / analisi / previsioni degli “esperti” m’è capitato di leggere di tutto e del contrario di tutto; Che dire ? Vedremo giovedì.
Per quel che riguarda l’elezione comunale di Roma, beh !, e parafrasando il celeberrimo (e bellissimo) film di Sidney Lumet, “la parola ai romani” (anch’io credo, comunque, che vincerà Virginia Raggi).
Buon pomeriggio !
Roberto Caligaris
Io spero che vinca la Raggi per diversi motivi. Il primo è che la mala amministrazione del PD NON deve avere diritto di replica.
Il secondo è che desidero vedere all’opera il M5S, un movimento che fino ad oggi ha avuto gioco facile facendo l’opposizione.
Lo spoglio è quasi ultimato, ed a questo punto possiamo dire che Virginia Raggi è il nuovo Sindaco (ed il primo Sindaco – donna) di Roma: l’esito era previsto, ma non nelle (larghissime) dimensioni della sua vittoria; non resta che augurare buon lavoro a lei ed a tutti i Sindaci (uomini e donne che siano) eletti stasera.
Qualche (non richiesto) commento “a botta calda”:
– Vincitore indubbio di questa “tornata” elettorale è il M5S, che ha conquistato i Comuni di Roma (ed era prevedibile, pur se non così trionfalmente) e di Torino (ed non era affatto prevedibile: anzi, è stata la vera sorpresa di questi “ballottaggi”);
– Il PD ed il suo leader ne escono battuti e molto ammaccati (Veltroni s’era dimesso per molto meno): perse Roma e Torino, tenuta – non senza fatica – Bologna, l’unico vero successo (sia pur al “fotofinish”) è a Milano, dove, peraltro, osservo che il PD ha vinto poiché ha perseguito una politica di “unità a sinistra”, esattamente contraria alla linea tenuta da Matteo Renzi a livello nazionale (“mai nemici a sinistra”, diceva quel tale: ma Renzi, evidentemente, non lo sa);
– il centrodestra …………. ah, si: il centrodestra; ne parleranno mercoledì sera a “Chi l’ha visto” -))))))))))))))))).
Amico Lorenzo, mi spiace per te e per il buon Piero Fassino, ma, evidentemente, la maggioranza dei torinesi è stata di parere diverso (ed è quel che conta): buon lavoro anche a Chiara Appendino !
‘Notte a tutti !
Roberto Caligaris
Assolutamente diverso, Roberto….e a valanga!!!
🙂 🙂 🙂
Il successo della Appendino qui non era prevedibile fino a poco fa e in quseti numeri non era previsto manco ieri!!!
Il centrodx ha votato direi in blocco ( sepre considerando che 1 su due circa torinesi non ha votato) pro Appendino. e Fassino non ha raccattato manco i voti, a occhio e croce, della sinsin…frittata fatta.
Condivido le tue osservazioni.
Alla giovane neosindaca a questo punto , buon lavoro,
Sulla sorpresa e sulla delusione (moderata) prevale adesso una buona dose di curiosità su come saprà cavarsela. Speriamo bene.
A maggior ragione la Raggi…..
Quello che conta è che il vento sia cambiato.
L’arroganza e la prepotenza del rottamatore e asfaltatore è stata finalmente punita con una prima “sberla”. La prossima arriverà al referendum.
I 5stelle beneficiano di un’immagine ancora pura e nuova e hanno avuto gioco facile, dove sono arrivati al ballottaggio, a fare man bassa. Adesso dovranno gestire grane grosse e comuni importanti: vedremo cosa sapranno fare e vedremo se questa incipiente esperienza amministrativa li trasformerà in una forza politica istituzionale e di governo oppure se segnerà il loro declino.
Negli altri ballottaggi ha vinto un po’ ovunque il volto “nuovo” e la voglia di cambiamento. L’unico elemento rilevante è stata la sconfitta, riconosciuta e pesante, del PD in roccaforti storiche come Torino (ma non solo), l’estrema difficoltà a vincere nelle rosse Emilia e Toscana (vince per pochissimi punti a Bologna e Ravenna con coalizioni amplissime e perde inaspettatamente Grosseto e diversi altri comuni): è punita la “vecchia guardia” di Fassino, ma anche il renzismo della Serracchiani e di Rosato in Friuli (Trieste e Pordenone)
Il centro destra, a differenza di quanto scrive Roberto, c’è anche se non riesce ad approfittare della crisi del renzismo: perde alcune sue roccaforti (Varese) e vince altrove (Savona, Novara). L’elettorato c’è, ma manca una leadership forte e le divisioni di Roma hanno pesato un po’ dappertutto.
Bisogna ripartire da candidati “civici” e “nuovi”, capaci di unire la coalizione e proporsi in modo convincente.
Milano ha perso un’occasione: si trova un sindaco non amato, votato con un consenso limitato, e con una coalizione ampia e prevedibilmente litigiosa. Vedremo se saprà recuperare in corsa, ma finora ha deluso le aspettative.
Quanto alla tenuta del Governo Renzi, molto dipenderà dalla resa dei conti che da oggi si apre nel partito (la vecchia ditta) e nella coalizione (l’area centrista) da parte di coloro che Renzi ha sempre azzittito con arroganza.
In ogni caso al referendum arriverà un Renzi sconfitto e criticato e non il premier vincente e riformatore. E anche questo avrà il suo peso.
Ultima considerazione, sulla legge elettorale (c.d. Italicum): che senso ha una legge elettorale che prevede due turni quando ai ballattoggi vanno a votare meno della metà degli aventi diritto?
Che legittimazione possono avere eletti che raccolgono così poco consenso espresso?
Spero che, al di là degli interessi di parte, si prenda coscienza anche che l’alto astensionismo (che è certamente anche conseguenza di una cattiva politica) crea un problema di democrazia e che gli organi eletti con premio di maggioranza rischiamo di essere troppo poco rappresentativi se viene concessa una maggioranza assoluta dei seggi a chi raccoglie sì e no il 20-25% dei consensi.
“I 5stelle beneficiano di un’immagine ancora pura e nuova….”
Pure mia zia Marietta beneficia di un’immagine ancora pura e nuova, tuttavia non mi passerebbe mai manco per l’anticamera del cervello di votarla come sindaca di Torino….
🙂 🙂 🙂
Beh, Lorenzo, non si può mai dire; metti che tua zia voglia candidarsi per il M5S alle prossime elezioni comunali di Torino: chi ti può escludere che non sarebbe eletta -)))))))))) ?
Ciao a tutti !
Roberto Caligaris
I torinesi hanno votato per il cambiamento: non ne potevano più del PD e delle giunte che hanno governato ininterrottamente dal dopoguerra a ieri.
Hanno votato chi garantiva un cambiamento più radicale rispetto al passato.
A Lorenzo piacevano Fassino e l’ennesima giunta PD, ma molti italiani cominciano a non poterne veramente più dell’arroganza di Renzi e di un Partito che è più a suo agio con lobbies e affaristi che con le famiglie che affrontano a fatica una crisi che, nonostante gli 80 euro e le altre macette elettorali, faticano a superare la crisi.
do ragione a Roberto, Lorenzo 🙂 🙂 🙂
cristina vicquery
D’altra parte, se si predica in continuazione la rottamazione del preesistente (il vecchio) e si propone come manna dal cielo un riformismo fine a se stesso (cambiare la Costituzione a prescindere dai contenuti, il cambiamento (anche in peggio!) è meglio del presente), prima o poi si finisce vittime di questi principi.
Dopo due anni e passa di governo, anche Renzi non è più “nuovo” e può ben essere inserito nella lista dei rottamandi. Come dire che Renzi raccoglie quello che ha seminato e che il suo partito, pur di vincere, gli ha consentito di seminare fino a ieri.
Il punto ora è capire fino a quando glielo consentiranno ancora, dato che ha cominciato a perdere (ovvero quando scoppierà il bubbone della resa dei conti all’interno del Pd e all’interno della variegata maggioranza di governo).
Questa volta comunque sono d’accordo con Roberto: siamo arrivati al punto che anche la zia Marietta (oddio, mi sembrano favorite le signore giovani e fotogeniche…) ha delle buone possibilità di essere preferita a un sindaco uscente o a un politico di professione. E’ la logica del cambiamento a tutti i costi (cambiamo verso, stavolta l’Italia cambia davvero).
Non sottovalutiamo però anche l’effetto politico nazionale: il Governo ha promesso qualsiasi cosa e non ha realizzato granchè. Tante chiacchiere e tanto fumo ma ben poco arrosto. Molti i delusi (anche tra l’elettorato cattolico e non sto ad elencare le molte ragioni…) che hanno preferito astenersi o votare altri candidati. In altri tempi si sarebbe aperta subito una crisi di governo, ma con Renzi dovremo aspettare il famoso referendum, che a questo punto avrà inevitabilmente (cioè anche senza la minaccia esplicita di Renzi e Boschi) un valore decisivo sulla continuazione del governo e, temo, della legislatura.
Giusto quel che dice Roberto.
Ho dato una scorsa alle preferenze racimolate dagli eletti M5S e, ma non ci giurerei, mi pare che a Torino il più votato viaggi sugli 800 voti, e l’ultimo eletto ne abbia 200.A momenti ho piu’ parenti io, zia Marietta in testa, si capisce.
🙂 🙂 🙂
A primo acchito, dunque, pare il trionfo del “teorema Benedetti”.
Chiunque, pure la zia Marietta, pur di far fuori il PD.
Ora: se la cosa è comprensibilissima da parte dei 5S, ovvio, e da parte degli elettori di cdestra che, qui a Torino, hanno una frustrazione vecchia di alcune decadi, e che hanno visto balenare di colpo l’unica possibilità al mondo per sbarazzarsi del competitor storico( loro sono riusciti a presentarsi in 3 o quattro come candidati sindaci) continua a risultarmi incomprensibile come il “teorema Benedetti” possa essere stato messo in pratica anche dagli elettori di sinistra sinistra che ” non hanno votato Fassino, per fare lo sgambetto a Renzi”
Esempio perfetto di Tafazzi versione subalpina, ora si tengono Renzi, che anzi sono certo liquiderà un po’ di conti in sospeso all’interno del partito, si cuccano il primo sindaco, pardon sindaca, “di destra ” della storia repubblicana di Torino, e hanno giubilato il povero Pieeeeero che, pur essendo un renziano addirittura ante litteram, ne è l’opposto per storia, temperamento e radicamento a sinistra….
La pausa pranzo l’ho trascorsa in amabili prese telefoniche per i fondelli con il popolo dei Tafazzi, numerosi tra i miei amici.
🙂 🙂 🙂
Potrei sbagliarmi, naturalmente, ma credo che Renzi per primo userà i risultati delle elezioni per una resa dei conti finale con le minoranze dem.
Il personaggio è quello: non credo che defletta di un micron dal suo ruolino.
Ma è anche assai abile nella gestione tattica delle battaglie interne e, troncato quello che non si potrà raberciare, c’è da giurare che rivitalizzerà una posizione minoritaria ” piu’di sinistra” all’interno del partito, che possa essere credibile come referente delle fasce maggiormente in difficoltà.
Certo fa pensare che a Torino e Roma Fassino e Giachetti abbiano vinto nei quartieri ” in” e siano stati randellati altrove….
🙂
Del dibattito interno al PD, non essendone io elettore, non me ne potrebbe, in teoria, fregare di meno, però egualmente osservo che un elementare criterio di serietà “pre-politica” dovrebbe indurre Renzi a non pensare di cavarsela prendendosela con il “destino cinico e baro”, o contro i “gufi & rosiconi”, ma a tentare, se ne è capace, un’autocritica seria ed approfondita, che provi a spiegare quest’ennesima “magra” elettorale.
In ogni caso, amico Lorenzo, ti “lancio” una domanda (volutamente) provocatoria (tanto siamo tra amici ……………): perché un elettore di sinistra dovrebbe, a Torino, votare per un partito che, tra Marchionne e gli operai, ha scelto il primo, piuttosto che stare con i secondi ?
CIAO !
Roberto Caligaris
Bisognerebbe capire; Roberto, in che modo oggi ” stai con gli operai” veramente….
🙂
Lorenzo,
non esiste nessun teorema Benedetti.
Semplicemente ho evidenziato una voglia di cambiamento.
La stessa che legittimanente avevano gli elettori di sinistra quando governava Berlusconi e che ora leggittimamente condividono tutti coloro che sono all’opposizione di questo governo Renzi-Verdini da destra, dal centro e dalla sinistra.
In altre parole: Renzi vinceva quando incarnava uno spirito di cambiamento e con le sue promesse (e con gli 80 euro) aveva incantato gli italiani: dopo due anni si tirano le somme. Gli Italiani sono delusi e vogliono cambiare.
Il problema del PD è che non sanno a quale altro santo votarsi.
Ma un cambiamento è avvertito come necessario e sono certo che ci sarà.
I grillini hanno contribuito in modo determinante a trasformare l’informazione di garanzia in avviso di condanna, sono gli alfieri dello Stato di polizia vagheggiato da Piercamillo Davigo, vogliono sostituire il rispetto della legge con l’adesione incondizionata alla loro dubbia etica (pubblica e privata, non fa differenza), tradiscono la Costituzione con la loro idea di democrazia diretta, vogliono epurare la società dall’”uomo vecchio” (tutti quelli che non accettano il loro progetto di rinnovamento delle anime). Che la Raggi o la Appendino governino bene o male è del tutto irrilevante rispetto alla china pericolosissima che il nostro disgraziato Paese ha preso.
Renzi? Arrogante, spregiudicato, antipatico, determinato, straripante di energia, credibile all’estero quanto avversato in Italia. Ha realizzato in due anni quello che il sottile discernimento – oh, quanto sottile! – dei suoi compagni di partito non è stato capace di fare nel corso di numerosi lustri. Neppure a me piace “un uomo solo al comando”, però lui in questo momento è solo. Ed è un uomo.
Non è solo: io sono con lui.
Ciao Leopoldo. Lo sai che vado in festa ogni volta che ti affacci?
Renzi ha commesso troppi errori e con troppa arroganza per essere l’unico argine della democrazia. Ha avuto la sua occasione (se l’è presa senza troppi scrupoli) e ha deluso sotto tutti i punti di vista. Ha contribuito a peggiorare ed ad esasperare la situazione. Gli italiani non ne possono più di lui.
Lo difendono solo quella parte dei simpatizzanti e militanti del suo partito che non sanno quale altro leader seguire.
Il cambiamento non può essere un bene quando lo cavalca il proprio movimento e un male quando sono gli altri a chiederlo.
L’italicum l’ha voluto Renzi perchè pensava di asfaltare tutti i suoi avversario: non mi stupirei che possa essere lo strumento della sua sconfitta (si chiama nemesi).
Federico, credo che tu scambi la tua speranza per la realtà delle cose.
Ci sono certamente italiani che lo detestano ferocemente.
Molti altri no.
Come già detto, è lo stesso odio irrazionale, di pancia, che ha colpito prima di lui Craxi e Berlusconi. Un odio ” a prescindere”.
Puo’ essere un buon segno, se si considerano i precedenti.
Non entro nel merito delle singole decisioni adottate in questi due anni, ma ricordo tre provvedimenti che, da soli, valgono ai miei occhi una intera legislatura: riforma costituzionale ( di cui sono convintissimo sostenitore), legge sulle unioni civili, legge sul ” dopo di noi”.
Se l’alternativa , oltretutto, è Grillo ( e in giro altre attualmente non ce ne sono) …..
Che poi abbia “esasperato e peggiorato” la situazione, mi pare bufala che non sta né in cielo né in terra.
Con il PD allo sfascio conclamato ( ricordiamo la seconda elezione di Napolitano, si?) che infatti gli si è consegnato in mano, dandogli carta bianca per il governo, Berlusconi ormai out e senza delfini credibili né partiti strutturati,Grillo tribunizio, e ben attento a tenersi alla larga da cose di governo
(ricordiamo le umiliazioni inflitte al poor Bersani che lo corteggiava invano?), vedo un po’ difficile in assoluto dire che Renzi abbia ” esasperato” ed aggravato la situazione….
🙂
riguardo alla legge “dopo di noi” sono rimasta ulteriormente sconcertata dal comportamento dei 5 stelle. E’ una buona legge, perfettibile certo, che cerca di dare un aiuto a famiglie spesso lasciate sole a gestire il “dopo” la morte dei genitori.
cristina vicquery
Luigi, grazie. Anche se non mi affaccio spesso, seguo il blog sempre.
Lorenzo,
non c’è attualmente un’alternativa? Le alternative ci sono sempre e comunque ce ne saranno altre in futuro, se si cercano. Ne cdx manca un leader perchè per anni Mr B. ha occupato lo spazio e non ha permesso l’emergere di altre personalità, ma i tempi ora sono cambiati e il rinnovamento è già in atto in tutti gli schieramenti. Le alternative ci sono o ci saranno presto, non temere.
Delle tre cose che tu magnifichi, a parte la legge sul dopo di noi (abile mossa propagandistica) che avrebbe fatto qualsiasi governo, le altre due sono proprio le ragioni della delusione e dell’insoddisfazione di tanti italiani.
Renzi è una figura fortemente divisiva e, come si è visto, incapace di dialogo con chi non la pensa come lui e, come possono testimoniare Letta e Berlusconi, addirittura spregiudicato e sleale.
Io non lo odio, ma non mi piace e spero che lasci presto Palazzo Chigi.
credo sia ancora lecito e tollerabile il dissenso.
Quanto ai 5Stelle, non credo che siano peggio e più pericolosi di questo Pd a guida renziana, monopolista di tutti gli spazi di potere, onnipresente e onnipotente.
Quanto al fatto che ha peggiorato la situazione che ha trovato, basta riguardare la storia recente: tutte le magagne che ha trovato erano frutto delle scelte sbagliate di Bersani e del suo PD (sempre loro!) che all’indomani delle elezioni, prendendo atto dei risultati elettorali, doveva subito accordarsi con Berlusconi senza perdere tempo inutilmente in corteggiamenti ridicoli dei grillini, che avevano chiaramente detto di non voler fare accordi con il PD.
L’accordo poi fu trovato e, se non fosse stato per l’ansia di Renzi di arrivare al potere, forse oggi avremmo un governo migliore e qualche riforma costituzionale (meno ambiziosa) più condivisa con la mediazione di Enrico Letta. Renzi ha peggiorato ed esasperato le cose sempre: ha imposto il suo punto di vista perchè non è stato capace di mediare e cercare il consenso e l’accordo. Le divisioni di oggi e il successo dei 5stelle è in gran parte merito suo.
Il successo dei 5S viene da prima di Renzi, e viene precisamente da quella solenne cantonata che si chiama “antipolitica”: se io vado a fare il chirurgo ammazzo certamente qualcuno, non si capisce perché se io che non ho mai fatto politica in vita mia debba d’amblé non solo esserne capace, ma pure fregiarmene come di un merito.
Non solo: i 5S sono gli artefici unici del fiorire iniziale di Renzi.
Avessero accettato le proposte di Bersani, Renzi sarebbe ancora sindaco di Firenze ( forse).
Quanto alla legge ” che qualsiasi governo” avrebbe fatto, stenderei un velo pietoso.
Talmente facile farla….che la legge non c’era.
E talmente lapalissiana che i 5S, ca va sens dire, se ne sono lavati le mani….
Idem con patate per le Unioni Civili .
Infine, non è affatto vero che Berlusconi non avesse dato spazio ai delfini. Se ne era preparati addirittura due: Casini & Fini. Che, se non avessero morso il freno prima del tempo, al momento giusto si sarebbero trovati al posto giusto nel momento giusto.Invece, per smania di orticello al sole, pof, sono spariti e adesso veramente c’è una distesa di figure mezze, ad essere molto benevoli, all’orizzonte.E alle spalle, i leghisti. Che sono comunque tutta un’altra roba.
Sull’ Appendino c’è , a questo punto, soprattutto la curiosità di vederla all’ opera.
Dalle prime dichiarazioni e dalla prima conferenza stampa, risulta una certa confusione.
Su due dei temi sui quali la sindaca ha piazzato il faro in campagna elettorale, il ” NO alla TAV”, e “il reddito di cittadinanza”, ad esempio, si è candidamente limitata ad osservare, e come potrebbe fare diversamente?!, che entrambi esulano dal campo di azione e dalle possibilità di un sindaco.
Il primo punto è stato prontamente derubricato ad un ” ascoltare le ragioni del no”, sul secondo si è precisato che riguarda eventualmente Stato e Regione….
Ciflis.
In compenso, è stata molto precisa, fino al nome e cognome, su nomine e cariche di funzionari , il che lascia intendere che, secondo i dettami della vecchia, anzi vecchissima politica, nuovo re, nuovi vassalli…..
Ma è solo una conferenza stampa, intendiamoci.
🙂
“Quanto alla legge ” che qualsiasi governo” avrebbe fatto, stenderei un velo pietoso.
Talmente facile farla….che la legge non c’era.”
verissimo Lorenzo, e aggiungerei che ci sono voluti 70 anni di Repubblica perchè venisse approvata.
Anche io sono curiosa di vedere all’opera l’Appendino, speriamo per il bene di Torino faccia bene, ma si accorgerà presto che è più facile stare all’opposizione e dire che brutto, che schifo..
dice poi federico che la legge sulle unioni civili sono proprio una delle ragioni della delusione e dell’insoddisfazione di tanti italiani.
Talmente delusi e insoddisfatti da quella legge da votare i 5 stelle che erano e sono a favore delle unioni civili.
cristina vicquery
Sono stupito di rilevare tanto innamoramento per Renzi e il suo governo.
Ne terremo conto quanto torneremo a discutere di queste cose e del referendum.
In questi giorni molti commentatori evidenziano come la sconfitta di Renzi sia dovuta alle bugie e alla propaganda del premier: ha dipinto una situazione migliore di quella che è, lontana dalla realtà che resta problematica per mancanza di lavoro e per le condizioni economiche delle famiglie. Renzi è più a suo agio con banchieri e petrolieri (e magari con le lobbies omosex) piuttosto che con gli italiani che si lamentano delle tasse troppo alte, della mancanza di lavoro e dei dati che dimostrano che dieci milioni di cittadini rinunciano persino a curarsi perchè non se lo possono permettere…
Grosso modo è quello che avevo scritto io, mentre gli innamorati di Renzi mi azzittivano.
Al prossimo referendum arriverà una valanga di NO contro Renzi. Se il premier, mettendo da parte i soliti slogan (meno parlamentari, semplificazione, velocità) vorrà entrare davvero nel merito della riforma costituzionale (punto epr punto, voce per voce) i NO saranno ancora di più.
Gli italiani sono delusi e disgustati dalla spocchia di chi pretende di abbindolarli con bugie alla Vanna Marchi. Si sono stancati di essere presi in giro. Ciaone!
interessante che a Torino, “patria” di un fiorente cattolicesimo sociale, la maggioranza, circa il 54% di quelli che vanno a messa tutte le settimane (fonte Ipsos), ha votato per Fassino il mangiabambini.
cristina vicquery
Bisognerebbe capire chi sono questi cattolici che vanno a messa tutte le settimane, perchè, come picchio sa benissimo, ormai ognuno si sente autorizzato a pensare e a credere quello che vuole a prescindere dalle abitudini religiose. Se i nostri pastori non parlano più di valori cattolici e della necessità che i cattolici, elettori ed eletti, li promuovano e li perseguano è chiaro che poi ognuno in cabina elettorale si sente libero di votare per simpatia: a Torino ha prevalso leggermente Fassino, a Roma la Raggi, altrove qualcun altro…
Non è poi così interessante. E’ solo triste.
L’unica cosa triste sono i tuoi commenti federico.
cristina vicquery
Federico , ti ricordo urbanamente che ti chiami Federico Benedetti, non ” gli italiani”- ” i cattolici”.
Come quello che esprimono tutti quanti, esprimi pareri personali.
🙂
” Bisognerebbe capire chi sono questi cattolici che vanno a messa tutte le settimane “.
Che balzana pretesa.
Sono i cattolici che vanno a messa tutte le settimane.
Come te, suppongo.
Questa ubbìa di dividere i ” cattolicicattolicicattolici” ( quelli che la pensano come te) dai ” cosiddetti cattolici” ( quelli che la pensano diversamente) finisce rapidamente dove deve finire: nel pattume.
Ho letto i dati Ipsos sull’elettorato ” praticante” a Torino, e non me ne stupisco.
Se si passasse all’elettorato cattolico impegnato in attività varie, la percentuale credo schizzererebbe verso percentuali bulgare.
Significativi i lazzi e frizzi con cui in città sono stati accolti da parte cattolica i ” voti” attribuiti da Avvenire alla campagna elettorale di Appendino e Renzi, che si sono beccati un sonoro 9 e un sonoro 8, rispettivamente….
🙂
( lazzi e frizzi che si possono riassumere nel : si va eroicamente in soccorso del vincitore….)
@picchio,
quanto a tristezza, anche i tuoi non scherzano…
@Lorenzo,
i “cattolicicattolicicattolici” (come banalizzare e sminuire i parerei altrui!) non sono quelli che la pensano come me, ma quelli che credono che il cattolicesimo non sia una parentesi che dura un’ora alla settimana ma che occorra sforzarsi di essere coerenti sempre e dovunque alla fede che si dice di professare.
E coerenza significa confrontarsi con la dottrina sociale della Chiesa e impegnarsi nella società e nella politica non in base alle proprie simpatie/interessi/gusti viscerali ma per promuovere e sostenere i valori cattolici (che non sono, Lorenzo, quello che piace a me ma quelli che sono indicati come tali dalla Chiesa Cattolica in tutti i documenti ufficiali).
Detto questo, chi va a messa “tutte le domeniche” recita l’atto di dolore, il mea culpa e Domine non sum dignus: cioè si tratta di persone che non sono perfette e sanno di non esserlo. Possono anche votare in modo incoerente e sbagliato: la responsabilità maggiore, a mio parere, è di chi dovrebbe indicare la verità con zelo e carità pastorale e non lo fa (in altri termini: l’attuale segreteria della CEI).
Votare per il PD, specie dopo la legge sulle unioni civili, è una cosa che confligge apertamente con il cattolicesimo. Non lo dico io, si evince leggendo i testi della dottrina sociale della Chiesa Cattolica.
Non è che il trucchetto del ” si evince” ti permetta ti sostituire Federico Benedetti con ” la Dottrina Sociale della Chiesa”.
🙂 🙂 🙂
Non si evince un tubo.
Tra l’altro, Fede, né tu né tantomeno io , siamo in grado di dire “bai” sullo zelo e sulla carità pastorale di nessuno,ma proprio di nessuno. Figurati un po’ di questa o quella Conferenza Episcopale….non facciamo ridere i polli, dai.
Limitiamoci a dire ” secondo me “, e allora possiamo anche dire che gli asini volano in flottiglia, e siamo sempre a posto.
Federico Benedetti ritiene, caro popolo dei fedeli cattolici italiani, che votare per il PD confligga apertamente con il cattolicesimo.
Voilà.
Lorenzo,
te l’ho già detto: non è così, non si può sempre ricorrere al relativismo. Un riferimento certo c’è, che ci piaccia o no ed è con quello che dobbiamo confrontarci.
Leggo che Bersani suggerisce al PD di “recuperare l’anima”.
Ma quale anima? E’ stata venduta al diavolo.
E infatti io non ricorro al relativismo che ti è tanto caro, Fede.
Ricorro a quello che la Chiesa dice e a quello che la Chiesa NON dice.
Vedi di confrontartici tu, amico mio, uscendo un poco dalle tue convinzioni personali.
E’ dai tempi di Benedetto che tu prendi dalla Chiesa solo la percentuale che ti piace…..
🙂
A me sembra proprio il contrario: sei tu e tutti i fan del PD a prendere del cattolicesimo quello che vi pare questo sì, quell’altro no…
Mi basterebbe che si riconoscesse la problematicità di votare per programmi e candidati tanto apertamente anticattolici, ma niente, come se niente fosse.
Del resto senza riferimenti condivisi (perchè rifiutati) manca qualsiasi possiblità di dialogo.
Si prende quello che c’è, che si deve prendere?
Il decreto del sant’Uffizio del luglio 49, volgarmente detto della ” scomunica ai comunisti” ?!!!!
Ti tocca vivere una sessantina d’anni fuori tempo, Fede, mi dispiace.
🙂
Anche questo è un buon modo per azzittire il prossimo.
Vorrei vivere in un’epoca in cui non fosse impossibile capirsi quando si discute di cristianesimo e politica. Tutto qua.
Amici come prima, ma resto convinto che sbagli (e parecchio).
il padrone di casa, Luigi Accattoli, che ha votato PD e lo dichiara pubblicamente nonostante gli anatemi di Federico per cui un cattolico non può votare PD, ignora Federico. Suggerisco di fare altrettanto finchè non esce dal suo buco nero spazio temporale. Tanto cosa si ricava a discutere con lui? non ha neanche l’onestà intellettuale di riconoscere che lui come tutti è relativista in quello che gli garba. Crede di essere il vero cattolico doc ??e che continui a credersi il perfetto, perbacco!
Cristina Vicquery
e per la famosa legge del contrappasso la sindaca Appendino eletta con i voti della destra che hanno dato una mano ai 5 stelle nominerà assessore il presidente dell’arci-gay di Torino 🙂 🙂
cristina Vicquery
picchio,
semplicemente su questo tema non voglio lasciare l’ultima parola a chi crede che si possa essere cattolici e votare candidati e programmi palesemente contrari ai valori cattolici. E’ un’ipocrisia alla quale vorrei contrapporre una testimonianza diversa.
Quanto alla “destra che ha votato l’Appendino”, vorrei semplicemente chiarire che non essendoci candidati del centrodestra, e in assenza di apparentamenti ed altri accordi, gli elettori ai ballottagi hanno votato liberamente e democraticamente come preferivano, SENZA ASPETTARSI CONTROPARTITE.
Chi ha votato ai ballottaggi i 5stelle ha scelto il meno peggio e non si aspetta favori o assessorati. L’Appendino faccia quello che crede: sarà giudicata alla fine.
Capisco che questi siano concetti incomprensibili per chi viene da una cultura politica comunista, ma è così.
E tu portala, la tua testimonianza diversa, Fede.
Detto fra noi, non capisco che cosa tu stia aspettando.
Quello che tu fai qui, invece, è SCOMUNICARE UN ATTEGGIAMENTO che tu non approvi. Cioè, moooolto, banalmente: essere cattolici e votare il PD.
Guarda, mi bastano due righe del tuo ultimo intervento:
” non voglio lasciare l’ultima parola a chi crede che si possa essere cattolici e votare candidati e programmi palesemente contrari ai valori cattolici.E’ una ipocrisia…”
Dove sarebbe la testimonianza?
Questa è un’accusa , punto e basta.
Forse c’è un po’ di confusione sui termini.
Il problema è che qui la mia è l’unica voce fuori dal coro.
Ma finiamola qui, per l’amor di Dio.
Oh, là. Buona idea.
Peccato che la finisci,ma poi la ripigli sempre.
Mai come stavolta Cristina ha ragione, e mai come stavolta il nostro “padrone di casa” può e deve esserci d’esempio.
Ciao a tutti.
Roberto Caligaris
Che atteggiamento misericordioso!
Come scriveva Roberto: confronto, incontro, mediazione?