E’ possibile pregare a Sydney, nella citta’ futurista, in tanti, a cielo aperto: lo sto vedendo mentre scrivo e nella metropoli si svolge una Via Crucis che prende tutto il pomeriggio. L’ho seguita per vie e piazze e ora la guardo dalla finestra della mia camera di albergo, che da’ sul Darling Harbour, tra il Convention Centre e l’Aquarium. I bordi della darsena semicircolare, che costituiscono un’area pedonale permanente, sono affollati di ragazzi seduti a terra, saranno tremila o seimila. Seguono la rappresentazione delle 14 stazioni su un grande schermo alzato su una passerella, in mezzo all’acqua. Sulla passerella verra’ infine rappresentata la scena del cireneo (settima stazione), mentre le altre si sono svolte in altre parti della citta’ che ha piu’ di quattro milioni di abitanti. Ottanta figuranti in costume, le scene intervallate da canti e meditazioni, rese come in teatro o mimate da balletti. E lunghi tempi di preghiera silenziosa. Tre stazioni – dalla quarta alla sesta: Pilato, la flagellazione e la croce – sono state rappresentate sulle scale dell’Opera House, l’edificio simbolo di Sydney, la prima nella piazza della cattedrale St. Mary, le ultime al Barangaroo. I centocinquantamila hanno seguito il tutto divisi in una ventina di folle: quelle delle 14 stazioni e altre davanti ai grandi schermi. Camminando tra quelle folle avevo la percezione fattuale, direi fisica, che e’ possibile la preghiera pubblica nella citta’ mondiale, di cui Sydney (nella quale si parlano duecemto lingue) e’ un convincente microcosmo. Una riscoperta che dobbiamo a Giovanni Paolo, inventore delle Giornate della gioventu’ delle quali Benedetto si e’ fatto erede prima esitante e ora entusiasta.
Pregare a Sydney tra l’Opera House e l’Aquarium
34 Comments
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Caro Luigi,
ieri notte alle due dopo una puntata di Sex end the City che parlava di religione e dopo un episodio di X-Files mi sono imbattuto in Benedetta Gioventù uno speciale di skytg24 nel quale ho avuto il piacere di ascoltare – anche se per poco – la tua voce.
Prima ho visto tutto lo speciale di raiuno sulla GMG e sono rimasto molto favorevolmente colpito dalla simpatia di un vescovo, credo del sud, che saltava e ballava in veste filettata e zucchetto in barba alla non più verdissima età.
entusiasmi.
le parole in difesa del creato, stupende, coraggiose, uniche.
l’immagine del papa che vede dall’alto il pianeta, ricorda giovanni XXIII che guarda la luna.
perplessità.
Ho colto un pò di imbarazzo nel gesto del papa quando si è calcato il berretto da poliziotto.
I cori da strapaese o sole mio, fratelli di Italia, il tormentone satanico della nazionale di calcio… ancora con sta roba? Rabbrividisco: almeno il vescovo che ballava lo faceva su uno stornello popolare non di plastica.
500.000, 150.000, 100.000… i numeri ballano.
Rai tre ha detto quasi 10.000…
Ma quanti sono sti ragazzi?
Raitre è come una fisarmonica: si apre e si chiude. Quando le sinistre italiane fanno una scampagnata primaverile a Roma, trentamila diventano duemilioni; quando i giovani cattolici scavalcano oceani e tetti del mondo per pregare insieme… be’, quasi diecimila. La fisarmonica si apre e si chiude; come il loro cervello (quando c’è).
Mi colpiscono i “lunghi tempi di preghiera silenziosa”. Quattro milioni di abitanti. Duecento lingue diverse. Noi, in silenzio, tentiamo di parlare con Dio e di ascoltare la sua voce.
“Quanta sporcizia nella chiesa”. Con quanta accorata amarezza ebbe a dire BenedettoXVI nel suo discorso.. Ed è vero, com’è vero e insondabile il mistero dell’iniquità.
Ma quanta fede si legge in quei volti, in quelle danze tribali, qui c’è una presenza di Cristo reale, non apparente, una forza di vita che emana da Lui.
A volte mi viene da pensare che l’universalità della chiesa sia un vero miracolo: questo corpo che prolunga la presenza fisica del Signore, che cresce, cammina nel tempo e si muove solo se gli viene somministrato un cibo : la carità . Così il corpo di Cristo cresce all’esterno nei modi e nelle maniere che vediamo.
Ho visto, e mi sono commossa nel vedere la processione della via Crucis, ho visto tutti quei volti giovani, convinti, consapevoli di essere protagonisti di una grande colossale assemblea liturgia. Ecco, credo che questa adesione viva, sentita , anche di noi che seguiamo da lungi e conversiamo tra noi sul pianerottolo, che crediamo e viviamo ciascuno immerso nel proprio quotidiano, non dovremmo mai dimenticare -come direbbe San Paolo- di essere :” un possesso regale, un corpo regale, strappato a Satana in virtù della nostra fede in Cristo”
Un abbraccio
VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A SYDNEY (AUSTRALIA) XXIII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
(12 – 21 LUGLIO 2008) (VI) ,
18.07.2008
http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/22429.php?index=22429&lang=en#TRADUZIONE%20IN%20LINGUA%20ITALIANA
[Cari amici in Cristo, penso sarete d’accordo nel ritenere che il movimento ecumenico sia giunto ad un punto critico.
Per andare avanti,
dobbiamo continuamente chiedere a Dio di rinnovare le nostre menti con la grazia dello Spirito Santo (cfr Rm 12,2), che ci parla attraverso le Scritture e ci guida alla verità tutta intera (cfr 2 Pt 1,20-21; Gv 16,13).
Dobbiamo stare in guardia contro ogni tentazione di considerare la dottrina come fonte di divisione e perciò come impedimento a quello che sembra essere il più urgente ed immediato compito per migliorare il mondo nel quale viviamo.]
B.XVI – 18-7-08
Cosi come sono pronta ad elargire critiche la’ dove sono meritate, alla stessa maniera sono altrettanto presente per esprimere soddisfazione e complimenti quando una cronaca, un reportage, un servizio giornalistico mi “tocca” nel profondo. Con la premessa che, se non ho da dire le verita’ che sento, preferisco tacere piuttosto che sdilinquirmi in complimenti fasulli.
Detto questo, e’ con piacere grande che stamattina devo riconoscere a Luigi una abilita’ descrittiva, una sapienza di penna e , soprattutto,la capacita’ (non comune) di riuscire a “trasportarti” da dove sei seduto fino al centro di cio’ che lui sta guardando per te,solo utilizzando le parole.
Stamani ho passeggiato per Sydney come se fosse un piccolo paese, ho visto la folla gioiosa dei giovani raggruppati nel nome di Gesu’,mi sono immersa nell’atmosfera serissima e delicata di una Via Crucis inusuale ma al passo con i tempi, ho guardato il Darling Harbour e i ragazzi che lo affollano ed ho prgato in silenzio con loro e con Luigi.
Soprattutto mi sono resa conto che possono trascorrere i secoli, – le citta’ saranno sempre piu’ grandi e piu’ moderne e piu’ tutto,che la tecnologia potra’ facilitarci le azioni giornaliere e consentirci di viaggiare in maniera rapidissima, forse non avremo neppure piu’ bisogno di parlare o di scrivere e ci bastera’ pensare – ma l’anello di congiunzione tra noi e gli altri rimane sempre Colui che da duemila anni ci prende per mano e ci mostra come si vive.
La tua cronaca australiana di oggi per il blog, Luigi, e’ stata bellissima. Nella sua estrema semplicita’ e’ stata in grado di mostrare una “scena” dei grandi momenti che si stanno vivendo a Sydney sotto lo sguardo protettore di GPII e la guida dolcissima di BXVI. A te, un “bravissimo!” dal profondo del cuore…..
Sydney Aquarium. Stamattina ho passato due ore nell’Aquarium di Sydney, dove squali, foche, tartarughe e razze giganti ti sfrecciano sopra la testa, visitandoli tu in gallerie di vetro sottomarine. Per la prima volta ho visto l’ornitorinco e l’ho trovato simpatico. In liceo avevo un professore che segnalava un “fuori tema” dicendo che c’entrava “come l’ornitorinco nell’insalata”. Mi è piaciuto il Tilodon sexfasciatus, una specie di pesce luna con sei fasce di colore scuro su fondo bianco. Ci sono anche le Touch Pool, cioè le vasche dove puoi toccare ricci, lumache e stelle marine, infilando mani e braccia nell’acqua. E li ho toccati. Impressionante il crocodilus porosus che sembrava dormire da secoli con l’occhio a pelo dell’acqua. Poi ha spalpebrato, ha chiuso la feritoia e si è immerso. L’Enoplosus armatus è detto Oldwife, “vecchia moglie”, perchè a volte digrigna i denti. Ed eccomi a fissare un cavalluccio marino dinoccolato e colorato, il Phyllopteryx taeniolatus e c’erano davanti alla vasca un gruppo di papaboys che raccontavano come in questa specie chi nasce maschio muore femmina. Ho commentato tra me quella favola con due “chissà”: chissà se è vero, chissà che ne direbbe Sgreccia.
“Dobbiamo stare in guardia contro ogni tentazione di considerare la dottrina come fonte di divisione e perciò come impedimento a quello che sembra essere il più urgente ed immediato compito per migliorare il mondo nel quale viviamo. In realtà, la storia della Chiesa dimostra che la praxis non solo è inseparabile dalla didaché, dall’insegnamento, ma anzi ne promana. Quanto più assiduamente ci dedichiamo a raggiungere una comune comprensione dei divini misteri, tanto più eloquentemente le nostre opere di carità parleranno dell’immensa bontà di Dio e del suo amore verso tutti.”
BENEDICTUS PP. XVI – 18.07.08
Eh già, caro Syriacus. La citazione era proprio monca.
Mi mancano FABRICIANUS e Lazzaro all’appello!
Salvaguardia della fede e impegno per il creato e per la giustizia non sono in contraddizione tra loro: siamo noi che, secondo le nostre limitate prospettive ideologiche e culturali, “selezioniamo”, nella Scrittura, nella tradizione autentica o in un messaggio papale, ciò che ci sembra più vicino alle nostre opinioni.
Off topic: cito questo ricordo di B. Geremek (il celebre storico, esponente di Solidarnosc, tragicamente scomparso in questi giorni), scritto da un docente di storia contemporanea:
“Ci sono morti che pesano come una montagna. Presi come siamo dai molti, troppi affanni della quotidianità, spesso costretti a difendere un ridotto (università, pubblicistica, istituti culturali) sempre piu’ assediato dalla tracotanza del disegno dei tempi correnti, rischiamo di non accorgerci dei vuoti che si stanno facendo intorno a noi. Bronislaw Geremek, storico, politico, uomo di cultura, testimone del secolo da poco trascorso ci ha lasciati il 13 luglio ultimo scorso. Molti tra quanti mi leggono l’avranno conosciuto, se non altro per la sua intensa produzione culturale e per i libri che ci ha consegnato in eredità. Un incidente stradale si è incaricato, per così dire, di strapparlo dal novero dei vivi. Chi si è occupato della Polonia contemporanea non meno che dell’Europa unita sa ancora meglio di chi stiamo parlando. Ministro degli esteri tra il 1997 e il 2000, sotto la presidenza Kwasniewski e il premierato di Jerzy Buzek, ha testimoniato nel corso di tutta la sua esistenza della possibilità di un’ Europa pacifica e solidale. Nato nel 1932 da un rabbino, perito poi ad Auschwitz, e da una donna che sopravvisse alla distruzione del ghetto di Varsavia, si impegnò fin da giovane nel movimento comunista, entrando nel 1950 nel Poup (il Partito operaio unificato polacco) per poi uscirne nel 1968, durante l’invasione di Praga da parte dei carri armati sovietici. Pur rimanendo un marxista da allora fu l’instancabile animatore dell’opposizione democratica al regime comunista polacco, assumendo posizioni di grande lungimiranza politica, laddove alla passione per la libertà si coniugava l’impegno per la solidarietà sociale. Il nesso tra lo sviluppo dei diritti collettivi e l’espansione della sfera dell’eguaglianza gli era peraltro ben chiaro, derivandogli dal suo mestiere di storico. In tale veste di coscienza critica del passato che si trasfonde nel presente svolse quindi un ruolo di primo piano nell’evoluzione del movimento Solidarnosc, fatto che gli valse due arresti da parte delle autorità e deu anni e mezzo di prigione. Fu a lungo animatore del Kor, acronimo di Komitet Obrony Robotników, il comitato di difesa degli operai, cenacolo degli intellettuali dissidenti. Nella Polonia del dopo 1989 fu figura di grande rilievo divenendo infine, nel 2004, deputato al Parlamento europeo. Di Geremek, appassionato studioso dell’età medievale e moderna, non può essere dimenticato il suo impegno contro le derive populiste che, anche nel suo paese, avevano attecchito in alcuni strati della popolazione. La contrapposizione alla diarchia dei gemelli Lech e Jaroslaw Kaczynski fu netta e senza tentennamenti di sorta. Con lui se ne va una parte rilevante della storia democratica del Novecento, quella ispiratasi ai progetti di una transizione consensuale dai regimi a democrazia popolare verso società aperte. Non di meno, ci abbandona una stagione tanto fertile quanto oramai sconosciuta ai piu’ giovani, quella del “socialismo dal volto umano” che costituiva la speranza di una alternativa non solo liberale alle derive dei poteri nel socialismo reale. Avremo la capacità di ricordarci quanto è stata importante quella esperienza culturale, politica e morale per tutti noi?
Claudio Vercelli
[Quando amiamo,
noi portiamo a compimento i nostri bisogni più profondi e diventiamo più pienamente noi stessi, diventiamo più pienamente umani.
Amare è
ciò per cui siamo programmati,
ciò per cui siamo stati progettati dal Creatore.
Naturalmente, non parlo di passeggere, superficiali relazioni;
parlo del vero amore, del cuore dell’insegnamento morale di Gesù: “Amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza” e “Amerai il prossimo tuo come te stesso” (cfr. Mc 12, 30-31).
Questo, per così dire, è il programma saldato all’interno di ogni persona,
se solo avessimo la saggezza e la generosità di conformarci ad esso,
se solo fossimo disposti a rinunciare alle nostre preferenze per metterci al servizio degli altri, per dare la nostra vita per il bene degli altri, e in primo luogo per Gesù, che ci ha amati e ha dato la sua vita per noi.
Questo è quanto gli uomini sono chiamati a fare, è ciò che vuol dire essere realmente “vivo”.]
B.XVI – 18-07-08
siamo noi che, secondo le nostre limitate prospettive ideologiche e culturali, “selezioniamo”, nella Scrittura, nella tradizione autentica o in un messaggio papale, ciò che ci sembra più vicino alle nostre opinioni. (R.S.)
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In effetti, come in una specie di test di Rorschach, pure l’edizione tedesca di Radio Vaticana (edizione che non di rado è una utile fonte di informazione, come ad es. per la notizia di ieri del telegramma di condoglianze del Papa per la scomparsa di Geremek) ha tratto dal discorso papale quel che le pareva :
” Papst Benedikt XVI. forderte einen “aufrichtigen Dialog”, um Meinungsverschiedenheiten zu überwinden. Alle Christen müssten sich vor “jeder Versuchung in acht nehmen, die christliche Lehre als trennend zu sehen”. Stattdessen sollten sie gemeinsam zu Nicht-Christen über die Nächstenliebe sprechen. Unterschiedliche Lehrmeinungen sollten deshalb für Christen kein Hindernis sein, auch jetzt für eine bessere Welt zusammenzuarbeiten, betonte der Papst. ”
” Papa Benedetto sostiene un ‘dialogo sincero’ per superare le differenze di opinione. Tutti i cristiani devono “stare in guardia contro ogni tentazione di considerare la dottrina come fonte di divisione”. Al posto di ciò, assieme dovrebbero parlare ai non-cristiani dell’amore per il prossimo. Differenti opinioni dottrinali non siano quindi un impedimento per i cristiani, anche per lavorare assieme adesso per un mondo migliore, ha sottolineato il Papa.”
[tratto da : http://www.radiovaticana.org/ted/Articolo.asp?c=219320 ]
http://www.oecumene.radiovaticana.org/ted/Articolo.asp?c=219223
I funerali di Bronislaw Geremek (uomo che, per storia e statura, in patria godeva di un rispetto ‘bipartisan’, salvo rare eccezioni) verranno celebrati lunedì nella Cattedrale di Varsavia dall’Arcivescovo Nycz .
(Per qualche aspetto, la sua storia personale, potrebbe ricordare quella del Cardinale Aaron Jean-Marie Lustiger.)
[Amici, il messaggio che oggi rivolgo a voi è lo stesso che Mosè formulò tanti anni or sono.
“Scegli dunque la vita, perché tu e la tua discendenza possa vivere, amando il Signore tuo Dio”.
Il suo Spirito vi guidi sulla via della vita, per obbedire ai suoi comandamenti, seguire i suoi insegnamenti, abbandonare le scelte sbagliate che portano solo alla morte, e impegnarvi per tutta la vita nell’amicizia con Gesù Cristo.
Con la forza dello Spirito Santo, scegliete la vita e scegliete l’amore, e siate testimoni davanti al mondo della gioia che ne scaturisce. ]
B.XVI – 18.7.08
“La dottrina dovrebbe essere fonte di unione” certamente, unione che, se rettamente compresa, deve necessariamente superare l’idea di una chiesa come soggetto uniforme, grande omogeneo, compatto, anzi, posta in questi termini l’unità viene immediatamente misconosiuta dai suoi caratteri esterni peculiari di vario ordine : di lingua, di regione, nazione, amministrazione ecclesiastica ecc.diritto canonico ecc.
Non credo che l’unità della chiesa consista nell’omologare le varie realtà come si indossa una veste esterna, visibile ma. A mio sommesso avviso l’unità della chiesa consiste nell’essere una grandezza spirituale. Non la immagino come unità di membri, quasi che l’unità risiedesse negli individui,ma come una realtà che trova la sua unità in Dio stesso, è Lui l’unità, Lui, in Cristo nello Spirito. Infatti noi non abbiamo alcun potere, è Dio che raduna in un solo popolo i dispersi da ogni luogo e in ogni tempo. In realtà ogni chiesa locale è una unità, popolo di Dio, creatura dello Spirito, corpo di Cristo. Allora, se veramente le cose stanno in questo modo, mi chiedo, fino a che punto la pluralità delle chiese possa essere condannata di per se? Si potrebbe supporre una unità di vita tra una chiesa locale ed un’altra e questo spiegherebbe il motivo per cui nel nuovo testamento la EKKLESIA è usata al plurale ed è congiunta a nomi locali che possono a volte distingere dei modi diversi, Gerusalemme e Corinto, Antiochia e Roma..e poi Efeso, Filippi, ecc..dunque non si manifesta in tutte queste l’unica chiesa? Io credo di si..credo l’unità della chiesa presupponga la pluralità delle chiesa con singoli riti e denominazioni.
PS
I discorsi del Papa in queste giornate sono di una bellezza struggente, mi toccano profondamente.
Perdonate se mi intrometto. Come sapete sono nuova del pienerottolo e certamente non conosco regole e modalita che guidano il commentare di noi tutti. Qualcuno potrebbe essere cosi’ gentile da spiegarmi perche’ Matteo e Syriacus riportano brani del discorso del Papa?
e qual e’ il filo conduttore con Sydney e la GMG nel ricordare Bronislaw Geremek, a parte, ovviamente, il dispiacere per una morte tragica e prematura e il riconoscimento della figura storica?
Alla carissima Ivonne che si e’ unita ieri alla nostra compagnia vorrei chiedere se ha notato il garbo dei servizi nel tg1 delle 20 di ieri e di oggi da parte di Aldo Maria Valli. Che le critiche giovino?
Un abbraccio a voi tutti
MA che fai Clodine? mi leggi i pensieri adesso? mentre inviavo la domanda, ecco che gia’ mi arriva la risposta…………grazie di cuore
Bene, vedo che dal professatissimo “littera enim occidit, spiritus autem vivificat” , e dall’accusare gli altri di ‘usare il Magistero come una clava”, si è passati alla citazione magisteriale sovrabbondante.
E’ bello vedere che a turno un pò tutti si comportano come tutti…
P.S.: d’altronde, il primo passaggio benedettiano citato oggi, incoraggia proprio -a mio modestissimo avviso- a non soccombere alla tentazione di derubricare la Dottrina a minaccioso ‘corpo contundente’ contro gli uomini altrimenti naturaliter di buonissima volontà o come un pretesto per vedere ‘ditini puntatini/alzatini’ al primo risuonar di Magistero. Maggiore è il contenuto di Verità nella Carità, maggiore e migliore è la testimonianza.
E’ vero, Principessa, i discorsi del Papa si trovano di solito bell’interi sul sito vatican.va . (E questo Matteo me/ce l’ha ricordato più volte…)
Comunque, non credo faccia male citarli, visto oltretutto che sono stati pronunciati a Sydney, o no?
Non c’è ovviamente filo conduttore evidente fra Geremek e la GMG, ma qui l’ “off-topic” è (quasi) la regola (e al ‘padrone di casa’ non pare dia poi un gran fastidio, anzi).
Non ho detto che si fa male a citarli, anzi!, vi do atto che con le vostre disquisizioni riuscite ad insegnarmi tantissimo…anche se qualche volta volate un po’ troppo alto, ma qui il limite e’ il mio che non conosco i testi sacri ( ancora) quanto voi che ne parlate.
In quanto all’off-topic, mi sta bene che si salti da una cosa all’altra come quando si conversa tra amici in una bella serata estiva. La mia domanda era per capire se ci fosse stato un suo coinvolgimento con GPII e le GMG di cui non ero a conoscenza.
Grazie Syriacus, sei stato molto gentile
Ciao a tutti gli amici del pianerottolo…
Un saluto particolare al nostro amministratore Luigi e a Clodine e Principessa….
Anch’io, come alcuni di voi sono rimasto colpito dall’intensità della Via Crucis tenutasi a Sydney…
Domani, ci sarà la Veglia col Santo Padre….Ricordo che a Parigi e Colonia le Veglie furono momenti davvero intensi…. Nel 2005 a Colonia,l’immagine di Benedetto XVI in Preghiera davanti il Santissimo rimane scolpito nella mente e nel cuore….
Buonanotte a tutti!!
F.
rimane scolpita…non scolpito…SORRY…
Buona sera a tutti !
Grazie, intanto, a Luigi per aver acconsentito di ottimo grado al “tu” che, forse con troppa invadenza, mi ero permesso di instaurare unilateralmente tra noi: ti ringrazio; già che ci sono, Luigi, ed oltre – ed a costo di ripetermi – ai complimenti per l’intensità con cui i tuoi “pezzi” hanno proiettato anche noi nel clima, davvero unico, delle giornate di Sidney, posso pregarTi di estendere il mio apprezzamento più sincero anche alla Tua collega del “Corriere” Elvira Serra, di cui pure ho letto, in questi giorni, i piacevolissimi “reportages” ?
Grazie a Principessa per le belle parole che mi hai riservato; circa le mie passioni musicali, sarò sincero a costo di “scandalizare” (spero, non troppo) te e, forse, pure altri amici del pianerottolo: vengo da quella generazione di adolescenti/ragazzi che “amavano i Beatles ed i Rolling Stones” e, nel mio caso, i Rolling Stones più ancora dei Beatles; mi piace il “vecchio” rock degli anni ’60 e ’70, ma anche Springsteen e gli U2, come pure Elvis Presley, e, poi, il blues di Muddy Waters e John Lee Hooker, la “soul music” di Sam Cooke ed Otis Redding ed il jazz di Charlie Parker, Sonny Rollins e Miles Davis; non sono intenditore di musica lirica e sinfonica ma, nel tempo, e grazie a qualche amico, ho conosciuto ed apprezzato vari autori (su tutti, appunto, Puccini, ma anche Rossini) ed ogni tanto mi capita anche di mettere sul “piatto” (pensa te !) i Concerti Brandeburghesi di J.S.Bach. (sorpresa ?)
Insomma, la musica mi piace – come direbbe Totò – “a prescindere”: è uno dei più gran doni che Iddio ha serbato per l’uomo ed uno dei più efficaci strumenti che il Signore ci ha riservato per la nostra promozione.
Veniamo a (tutti) noi.
Grazie a Matteo e Syriacus per averci riportato stralci del discorso del nostro Papa: anch’io, come Clodine, ho trovato molto toccanti le parole del Papa sulla bellezza del creato e non trovo affatto azzardato il paragone svolto da Ignigo74 con il famoso “discorso alla luna” di Papa Giovanni XXIII°; mi sembra, però, che i “media” italiani (parlo dei “titoli” dei TG e dei “lanci” delle agenzie) abbiano (non è la prima volta, non sarà – temo – neppure l’ultima) un pò “involgarito” la sintesi dell’intervento del Pontefice, per lo più, ad esempio, limitandosi a sottolineare “l’attacco all’aborto” od il “nuovo interrvento in difesa della vita” (a seconda che il servizio giornalistico fosse – come diceva Guareschi – “visto da destra” o “visto da sinistra”). Ora, certo, Benedetto XVI° ha parlato – e ci mancherebbe ! – anche del valore della vita ma ha pronunciato, come abbiamo letto anche in questo “blog”, anche altre parole ed affrontato pure altri temi, che, però, forse sono meno “strumentalizzabili” (o, forse, non lo sono affatto) da certi miopi (ed anche “provinciali”) commentatori di casa nostra.
Vabbè, scusate lo sfogo: “passo e chiudo”, non senza dirvi che stamane, alle 12, ho recitato il “Pater Noster” per Federica Squarise e domani vorrei proporVi di recitarlo (se vi va bene) per Eluana Englaro e la sua famiglia.
Un abbraccio a tutti.
Roberto 55
vi do atto che con le vostre disquisizioni riuscite ad insegnarmi tantissimo…anche se qualche volta volate un po’ troppo alto, ma qui il limite e’ il mio che non conosco i testi sacri ( ancora) quanto voi che ne parlate. (Princess)
§ § §
Queste ‘disquisizioni’ insegnano tantissimo anche a me… Penso che non solo nessuno al mondo non abbia un qualche limite, ma pure che ciascuno può portare sempre un proprio significativo contributo, sia esso informazione, saggezza, sentimento, perplessità, dubbio, inquietudine…amore.
Se mi permetti, vi ho aggiunto anche la preghiera per i defunti e la richiesta di consolazione per i genitori e i fratelli.
Federica aveva un sorriso che continuera’ ad illuminarci……..
Ciao! ci ritroviamo in molta musica, a quanto pare!! posso aggiungere i Canti Gregoriani? quando sono tesa e nervosa sino un toccasana………
Concordo con le tue considerazioni sui discorssi papali e sulle varie letture che se ne fanno.Mi piacerebbe moltissimo che qualcuno avesse il coraggio di riprendere anche gli altri temi che il Papa mette sul tappeto e non solo quelli che fanno piu’ audience. Ma non nei telegionali. Con un evento come la GMG che accade ogni tre anni, forse ci starebbero bene delle trasmissioni serali a chiusura dell giornata papale. E che sara’ mai? 4/5 serate da un’ora l’una….ma, come diceva Clodine, il bene e i giovani che si avvicinano a Cristo e lo accolgono nella loro vita fanno certo meno notizia delle tante volgarita’ che ci propina la tv di oggi…
Aderisco alla preghiera per Eluana
Un saluto carissimo e buonanotte a tutti
Roberto chiude il pianerottolo per la notte e io mi accingo a preparare la cena
Grazie Syriacus!……..che belle parole e quanta umilta’ esse denotano……
Savigni mi dici dove Claudio Vercelli ha scritto quel testo su Geremek, che vorrei procurarmi quando torno a Roma? Grazie.
“Con un evento come la GMG che accade ogni tre anni, forse ci starebbero bene delle trasmissioni serali a chiusura della giornata papale. E che sarà mai? Quattro o cinque serate da un’ora l’una…”.
Cara Principessa, non farti sentire da Matteo, sennò chissà quante te ne dice!
(Il pianerottolo è bello perché è vario: vatti a leggere l’intervento di ieri, 18 luglio, ore 14:03, nel post “Con Alice, Isa e Sarah in Utopia”).
(Con l’occasione, un grazie grande così per aver ricordato i canti gregoriani. Ciao!)
Lo avevo gia’ letto Sump!
Ma che ci fai sveglio a quest’ora?
Prego! I canti Gregoriani sono il mio “ritiro spirituale” dalle incombenze quotidiane, la mia piccola vacanza dallo stress e dai nervosismi. Oltre, naturalmente, ad essere in grado di mettermi in “connessione” con la parte migliore di me……..
Un buongiorno a te, vedo dalla webcam che e’ un’altra bella giornata a Torino
VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A SYDNEY (AUSTRALIA)
XXIII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
(12 – 21 LUGLIO 2008) (VIII) ,
19.07.2008
http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/22431.php?index=22431&lang=en#TRADUZIONE%20IN%20LINGUA%20ITALIANA