“Piangevo per la disgrazia di aver procurato involontariamente la morte di una persona in autostrada e voi avete detto che mi stava bene”. “Non conoscevo la lingua e voi che eravate allo sportello mi avete detto: torna al tuo paese”. – In un post del 2 febbraio avevo abbozzato un mio aggiornamento all’era globale della Parabola del Giudizio detta anche delle pecore e delle capre ma in verità avevo svolto solo la prima parte, riguardante le pecore. Ora tocca alle capre e qui puoi leggere un mio testo pubblicato dalla rivista Il Regno con il titolo “Ero senza documenti e mi avete rimpatriato”.
Porto a oggi la parabola delle pecore e delle capre – 2
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Che non arrivi il giorno in cui si dirà. “ero credente e mi avete ricoverato in isolamento”.
Purtroppo mi pare di vedere crescere giorno dopo giorno l’intolleranza o quanto meno un senso di compatimento nei confronti della fede e della religione.
E’ vero, Luigi, ci mettono a disagio le maledizioni, ci mette a disagio questa possibilità, che il Signore, nella sua infinita bontà, sia giusto.
Forse perchè confondiamo spesso la bontà con l’acquiescenza.
E così acquista senso il mantra della preghiera ininterrotta, narrato nel “racconto di un pellegrino russo”:
Signore Gesù Cristo, figlio di Dio, abbi pietà di me peccatrice.
(Stefano o.S., ci regali un bellissimo Kyrie?)
Buona domenica
“Quando Signore ti abbiamo visto bisognoso…quando…quando ti abbiamo fatto tutto questo…”.
Nel cassetto della memoria sono emersi due ricordi, tangibili, le cui tinte sono rimaste vivide malgrado il tempo. Avevo 11 anni, una gita a Napoli, faceva un caldo terribile, eravamo una cirma assetata, un lamento! Da un vicolo angusto una vecchia signora Napoletana ci viene incontro con una brocca d’acqua fresca, limpida:”bevite, bevite figli, stateve buoni“ [O voi tutti assetati, venite all’acqua] ci tuffammo avidi. Che buona quell’acqua, non dimenticherò mai quel gesto, mai!
Ricordo il giorno in cui la mamma venne operata d’urgenza per un calcolo che stava ostruendo le vie urinarie. Faceva freddo, era autunno inoltrato.Noi, piccole, attorno a lei in un letto d’ospedale. Mia sorella nella fretta infila le scarpe senza calzini. Arriva una suora, la guarda, torna poco dopo con un paio di caldi calzettoni di lana. Prende i suoi piedini e li avvolge! La rividi anni dopo..ma lei….non ricordò quell’aneddoto.
“Quando Signore abbiamo fatto tutto questo?” …”ogni volta che l’avete fatto ad uno di questi miei piccoli..!”. La Carità non è una merce che si acquista, né un diritto, ma è un dono, e come tutti i doni di Dio è viene infuso per pura Grazia. Come un fiore, grato solo di spargere la propria fragranza tale il bene. Per questo “siamo servi inutili” , e alla fine diremo : “abbiamo fatto quello che dovevamo”.
Molto bene Clodine! Stasera ti telefono, speriamo che riuscirò a rispettare la mia tabella di marcia e a venire al convegno!
Ok. Il bellissimo . Kyrie della “Messe de Nostre Dame” di Guillaume de Machaut .
Messa composta nel 1365 (ovvero seicento anni prima della chiusura del Concilio.)
(Direi che otto minuti e mezzo per un Kyrie possono bastare. Una straripante, forse -per un orecchio e animo moderno- “melorrea”. Ma cosa volete… il Medioevo non era mica un’era di bellezza, come la Nostra invece : solo feroce e stolido fondamentalismo, appunto, “medievale”..)
( Ok, l’elegante link sopra non funziona.
Questo grezzo sì, senz’ altro :
http://www.youtube.com/watch?v=Y47JdUI_PhE )
Ma siccome so per certo che Nico apprezza almeno un brano di Arvo Part (e so anche che qui non è la sola ad apprezzarlo, il compositore estone) , ecco qui il suo Kyrie dalla “Berliner Messe” del 1990 :
http://www.youtube.com/watch?v=lCW5JoFZILk
“La Berliner Messe (la Messe berlinoise) est une œuvre pour chœur et orchestre du compositeur estonien Arvo Pärt, associé au mouvement de musique minimaliste. Elle a été composée initialement en 1990 puis révisée en 1992 pour chœur et cordes.
Cette messe est une commande du 90e congrès Katholikentages de Berlin. La première mondiale de l’œuvre a lieu le 24 mai 1990 cathédrale Sainte-Edwige de Berlin sous la direction de Paul Hillier dirigeant le Theatre of Voices.”
(Ah, approposito di Sant’Egwige in Berlino. Ho letto che il neo-Cardinale Woelki era accompagnato ieri in Vaticano da quel fondamentalista del Sindaco di Berlino che é Klaus Wowereit – presente come capo-delegazione della Repubblica Tedesca.
Vedete? Davvero intollerante, la chiesa ratzingeriana..)
Bellissima la musica medioevale, ma con Arvo devo avere una misteriosa liaison: mi lascia… non so dire come.
Grazie Stefano
Syr Stefano, come puoi pensare che non apprezzi le “compositeur estonien Arvo Pärt” e la musica medioevale. Parbleau!
anzi, parbleu !!!!
Aurelio Andreoli è passato dalle capre alle pecore: perché non interessarsene?