Porto a oggi la Parabola delle pecore e delle capre

“Ero in attesa di trapianto e mi avete donato il vostro corpo – ero un rifugiato senza documenti e mi avete accolto – ero zingaro e avete firmato per me”: ho provato ad aggiornare all’era globale la Parabola del Giudizio detta anche delle pecore e delle capre. Per vedere l’effetto che fa leggi qui.

81 Comments

  1. discepolo

    “ero un giovane che desiderava non essere più precario e non capivo che così rischiavo la noia e la monotonia e mi avete fatto il favore di licenziarmi, grazie professore!!!
    (Monti dichiara a Matrix: che monotonia il posto fisso)

    “ero un lavoratore pendolare e mi avete fatto stare quattro ore al gelo e senza assistenza sul treno,ben mi sta così imparo a lavorare e a prendere il treno invece di fare l’accattone e stare fermo dove mi trovo aspettando i volontari della caritas!!!

    “ero

    2 Febbraio, 2012 - 11:24
  2. discepolo

    ” Ero il senatore a vita Monti e trovando monotono il posto fisso decisi di dare le dimissioni dal senato a vita e devolvere il mio congruo stipendio senatoriale a vita ai bisognosi e ai precari , e così fecero tutti gli altri senatori a vita…”
    Oops, scusate, questo era un film di fantascienza….

    2 Febbraio, 2012 - 11:33
  3. Nel giorno della candelora, Luigi accende una fiammella, Discepolo soffia, soffia, soffia, nell’illusione di spegnerla…

    2 Febbraio, 2012 - 12:07
  4. giosal

    Nico, la vita è controversa.
    Allora: sostenere la fiammella accesa da Luigi senza dimenticare le osservazioni di Discepolo.
    Un saluto

    2 Febbraio, 2012 - 12:20
  5. “Mi hai sopportato un giorno in cui ero insopportabile”; “Mi hai aiutato con sacrificio a fare una cosa oggettivamente inutile, ma che per me era importante”. Questo penso che il Signore dirà a persone amiche alle quali devo riconoscenza per piccoli ma impagabile gesti di comprensione. Nulla infatti è più difficile che trovare ascolto quando le nostre necessità sono piccole, ma fastidiose per gli altri.

    2 Febbraio, 2012 - 12:31
  6. Hai ragione Giosal, la vita è controversa.
    Ma si può sottolinearlo con un minimo di levità, come fai tu, per esempio.

    Almeno a me, viene più facile aprirmi ai pareri diversi, se espressi così.

    2 Febbraio, 2012 - 13:00
  7. Mabuhay

    Persistente stato esagitato. Turbolenze cerebropatiche nel dottore/ssa…verso il paranoico andante! Poveri pazienti….
    Leonardo, qualche parola di carita’ per la tua “collega”, di incoraggiamento naturalmente?
    Se va avanti cosi’, ne abbiamo gia’ due di geob.

    2 Febbraio, 2012 - 14:40
  8. Gioab

    @ antonella lignani

    “Mi hai sopportato un giorno in cui ero insopportabile”; “Mi hai aiutato con sacrificio a fare una cosa oggettivamente inutile, ma che per me era importante”. -“ Questo penso che il Signore dirà”

    Piuttosto che elucubrare su ciò che dirà ( pii desideri) perché non riflette meglio su quello che ha già detto ?

    “ questo è ciò che dovete far loro: Dovete abbattere i loro altari, e dovete spezzare le loro colonne sacre e dovete tagliare i loro pali sacri, e dovete bruciare col fuoco le loro immagini scolpite.” ( Deut. 7.5)

    “E tu sai bene che Jehovah [Geova] tuo Dio è il [vero] Dio, il Dio fedele, che osserva il patto e l’amorevole benignità per mille generazioni nel caso di quelli che lo amano e di quelli che osservano i suoi comandamenti, ma che ripaga in faccia chi lo odia, distruggendolo. Non esiterà verso chi lo odia; lo ripagherà in faccia” ( Deut. 7.9-10)

    E devi consumare tutti i popoli che Jehovah [Geova] tuo Dio ti dà. Il tuo occhio non li deve commiserare; e non devi servire i loro dèi, perché questo ti sarà un laccio.” ( Deut. 7.16)

    Secondo lei perdona sempre ? A me non sembra, però lei può pensarla come le pare.

    2 Febbraio, 2012 - 19:00
  9. Clodine

    Ero in Chiesa, in meditazione dopo la Santa Eucaristia quando una zingara [la stessa che un minuto prima, tutta tremante,discinta e scalza, prostrata a terra lungo le scale della basilica del S.Cuore alla S.Termini, quasi moribonda con un filino flebile flebile di voce mi supplico:” una moneta signora, pietà, per favore. Signora, una moneta!”. Ed io, che sono debole di cuore e non resisto aperto il borsellino misi su quella mano tremante 2 euro] il tempo di un battito di ciglia mi sottrae con destrezza l’intera borsetta da tergo e se la da a gambe mortacci sua!!!!
    Ho dovuto fare la denuncia ai carabinieri, cambiare di corsa la serratura alla porta di casa uno scherzetto che mi è costato ben caro. Fortuna non avevo con me la carta di credito e all’interno giusto una ventina di euro! Però, di questi tempi, 20 euro non son mica pochi ehh…argrhhhhhhhhhhhhhh

    2 Febbraio, 2012 - 19:41
  10. Gioab

    @ Clodine
    Mi spiace per lei. Glielo avevo detto, La Bibbia dice di non fidarsi degli stranieri, ma lei preferisce dar retta a Luigi e al buonismo di maniera.

    2 Febbraio, 2012 - 20:54
  11. Marilisa

    Povera Clodine. Condivido la tua desolazione.
    Io non sono razzista, ma gli zingari non mi hanno mai convinta.

    2 Febbraio, 2012 - 22:27
  12. FABRICIANUS

    Esprimo solidarietà alla carissima Clodine.

    2 Febbraio, 2012 - 23:33
  13. Il Sacro cuore.
    Un tempo ragazzino, abituale per le messe con la famiglia.
    Altri tempi….
    c’era ancora il cinema….

    Ora il mio principale punto di riferimento, quando sono in zona
    è la libreria don Bosco,
    qualche metro prima della chiesa.
    La’ dentro gli zingari non entrano.

    3 Febbraio, 2012 - 0:54
  14. Federico B.

    Trasecolo. C’è ancora qualcuno che chiama “zingari” i nostri fratelli Rom?
    Che fine ha fatto “allora il tuo vicino non può essere straniero”?

    Anch’io sono solidale con Clodine, anche perchè ho vissuto un’esperienza simile, ma mi permetto di ironizzare per sottolineare come siamo tutti antirazzisti e buonisti quando riusciamo ad evitare esperienze di questo tipo. La percezione cambia quando si vive gomito a gomito in certi quartieri popolari, sui mezzi pubblici, nelle scuole frequentate dai figli…
    Scandalizziamoci meno e cerchiamo di essere comprensivi anche con chi ci sembra “razzista” solo perchè denuncia la difficoltà di certe convivenze.

    3 Febbraio, 2012 - 10:00
  15. ludsp37

    Recentemente, su iniziativa di un mio amico seminarista, siamo andati in un campo Rom qui a Roma.
    Ci abbiamo visto molta violenza generata dal caos nel quale vivono (varcata la soglia del campo siamo entrati in un altro mondo), cultura della sopraffazione dettata dalla necessità ed imparata fin dalla tenera età.
    Però vi assicuro che in ognuna delle persone (sono persone) che ci hanno accolto c’ è visibile un cuore buono.
    Anche a me hanno rubato anche in casa, ma ciò che mi hanno sottratto sicuramente non vale il loro disprezzo.
    Che facciamo noi per aiutarli? (Non è retorica, è una domanda seria)

    3 Febbraio, 2012 - 10:13
  16. mattlar

    Mi dispiace, clodine.
    Ma tu almeno ci hai provato a rincorrerla?

    3 Febbraio, 2012 - 10:14
  17. Fiorella

    Caro Luigi, continua a far vivere il vangelo, anche se i tempi che viviamo sono difficili e la speranza nei cuori della gente sembra perduta. Ricorda che i cristiani hanno un Maestro da seguire e da amare e in quell’amore trasformarsi. Ricorda che le prove sono come le perle: esse nascono quando un predatore, un granello di sabbia o un sassolino, entra nella conchiglia nel tentativo di divorarne il contenuto. Il mollusco, nonostante tutti gli sforzi, non riesce ad espellerlo; così quel nemico diventa un ospite ingombrante, doloroso, insopportabile che ferisce. Ed allora la conchiglia inventa una soluzione: comincia a rilasciare attorno all’intruso strati di se stesso, per difendersi, come fossero lacrime: la madreperla. Con pazienza infinita il corpo estraneo è ricoperto da uno strato lucido e perfettamente sferico, senza angoli, piacevole al tatto, splendido alla vista. Alla fine dell’opera il mollusco è tramortito dalla fatica, ma custodisce al suo interno non più un sasso deforme, ma un gioiello.

    3 Febbraio, 2012 - 10:14
  18. Clodine

    Eh, il Sacro Cuore! Che bella basilica, e le stanzette dove alloggiò il Santo nel suo soggiorno a Roma? Le hai visitate Matteo? Belle!!! Quando vado mi soffermo presso l’altare sopra al quale campeggia quella meravigliosa pala raffigurante l’Ausiliatrice così, tal quale apparve in visione a Don Bosco nel celebre sogno dei nove anni quando le venne profetata in simboli l’intera vita Sua, e ne avrebbe compreso il senso “a suo Tempo” [“A suo tempo tutto comprenderai” ,gli disse la Vergine]. E proprio presso quell’altare appena terminato, quando vecchio e logorato dalla malattia, circondato dai suoi ragazzi celebrò l’ultima Messa in quella basilica che “stentava” presa da grossi debiti che ne rallentavano la costruzione, pianse. Un pianto dirotto che lasciò tutti attoniti. Ancora oggi ci si chiede perché pianse tanto Don Bosco. Io una risposta me la son data; in prospettiva non è che i suoi figli diletti si sian comportati poi così bene, considerando l’Asso piglia tutto, lo scippo degli scranni in Vaticano [grazie a zio Bertone che ha sistemato tutti i nipotini piccoli e grandi compreso quello pseudo musicista, pappagallo, che fa lo smargiasso in cappella Sistina, roba da matti!] accaparramento che han finito col rendere ridicola la congregazione. Per non parlare della chiusura sistematica di tutti, o quasi, gli Oratori; beh, credo gli si palesò dinnanzi in tutta la sua drammaticità il futuro della congregazione: forte del potere ma fallimentare nell’apostolato. Molto fallimentare.
    Eh, quella zingara..Ci credete se dico che ho pianto? Mi sono sentita umiliata, ferita, non meritavo quel trattamento. Eppure, se dovessi rivederla stendere la mano, sono certa che non esiterei a ridarle i 2 euro.

    3 Febbraio, 2012 - 10:22
  19. Clodine

    mattlar…mi sono messa a piangere come una beota, quella è stata svelta come un gatto. “Furto con destrezza”, così lo hanno definito i carabinieri, perché non mi sono resa conto di quanto mi stava succedendo. L’ho vista con la coda dell’occhio e per istinto, quasi, ho girato la testa [nonostante la cervicale]e l’ho vista uscire come una saetta. Ho fatto due più due…l’ho rincorsa verso l’uscita, ma era salita sopra un furgone zozzo lurido, trucido, assieme a due gaglioffi! [mortacci loro]

    3 Febbraio, 2012 - 10:27
  20. Clodine

    ludsp37 scrive :”Però vi assicuro che in ognuna delle persone (sono persone) che ci hanno accolto c’ è visibile un cuore buono”. Certo che sono persone, avranno pure il cuore buono, ma sono molto paracule. Piangono il morto e fregano il vivo. Fidati. C’era un campo non troppo lontano da dove abito [ora rimosso] Noi della zona, tramite la parrocchia, abbian sempre contribuito con donazioni, anche piccole, vestiario, soprattutto per i bambini, che prendono sporcano e gettano nei cassonetti, l’ho visti con i miei occhi.Un giorno rimasi di barbatrucco nel vedere una zingara in un bar cambiare il ricavato di un giorno, o forse di più, non saprei- monetine per il corrispetto in banconote di ben 150 euro! Niente male direi per essere elemosina…eh..caspita!

    3 Febbraio, 2012 - 10:48
  21. Clodine

    venia: corrispettivo in banconote.

    3 Febbraio, 2012 - 10:49
  22. ludsp37

    E che c’ entrano i soldi?
    Il loro problema non è il denaro, il loro problema è esser riconosciuti come persone.
    Uno zingaro visto con sospetto nel migliore dei casi, disprezzato nel peggiore, potrà ricevere anche 150 euro di elemosina, ma sempre emarginato resterà, chiuso nel suo mondo nel quale impara solo violenza.

    A prova di ciò: ho fatto amicizia con una ragazza che viene abitualmente ad elemosinare davanti alla mia parrocchia (non le do mai soldi, se non quando mi dice espressamente che si trova in difficoltà) ed una volta siccome chiacchierando era saltato fuori che lei crede, le ho chiesto perchè non entrasse per partecipare alla Messa. Risposta? “No, mi vergogno, la gente mi guarda strana per come sono”. La stessa gente che le da l’ elemosina.

    Sono convinto che le parrocchie farebbero molto meglio ad integrare queste persone nella comunità, anzichè dare loro soldi e basta.
    I soldi dati per aiutare un amico sono strumento di santificazione per chi li dona e non umiliano chi li riceve.
    Altrimenti restano sterco del demonio.

    3 Febbraio, 2012 - 12:03
  23. Marcello

    Fiocchi grossi di neve in zona Vaticano…

    3 Febbraio, 2012 - 12:19
  24. Clodine, mi dispiace.
    Ti sia di consolazione la proverbiale saggezza , a Napoli si dice “mai peggio”, oppure “meglio questo che un’altra cosa peggiore”.
    Comunque si è ben capito che quello che ti ha ferito è altro…
    non l’aper “perso” la borsa.
    Saluti amichevoli a tutti gli amici del blog.

    3 Febbraio, 2012 - 12:42
  25. Marilisa

    Quanto mi piacciono i buonisti!
    Clodine, perché li definisci “zingari” i nostri fratelli Rom?
    C’ è qualcuno che “trasecola” nel sentire queste espressioni “razziste”.
    Ma sì, sono persone. E chi lo disconosce? Solo che appena possono ti fregano, deve essere nel loro DNA.
    Sai che bello quando ti si accostano e con destrezza, senza che tu te ne accorga, ti infilano la mano in tasca e ti rubano il portafoglio lasciandoti come un’ allocca ( è successo a mia sorella, che è stata male per almeno un paio di giorni, e non per i soldi persi)?
    E tu vuoi guardarli con sospetto? I buoni cristiani non fanno così, perbacco!
    Caro ludsp37, direi che sono loro stessi che si emarginano quando agiscono in questo modo.
    Ti è mai capitato di essere disturbato da qualcuno di loro mentre eri in chiesa, durante la funzione liturgica? A me sì e non mi è piaciuto proprio per niente.
    Credimi, caro, lo “sterco del demonio” anche a loro– non solo a noi– piace molto molto molto. E le ruberie anche.
    Lasciamo perdere le frasi fatte, per favore, e l’irritante buonismo di maniera perché si pensa che l’essere buoni cristiani lo esige.
    L’essere veri cristiani è tutt’altra cosa.

    3 Febbraio, 2012 - 13:57
  26. Eh sì…l’essere veri cristiani è proprio tutt’altra cosa…
    🙁

    3 Febbraio, 2012 - 14:13
  27. elsa.F

    3 febbraio 2012 @ 13:57

    Che cesso!

    3 Febbraio, 2012 - 14:13
  28. Federico B.

    @Marilisa,
    non hai colto l’ironia del mio intervento. E sì che ho cercato di spiegarlo.
    Ci riprovo: ironizzavo nei confronti di quei campioni di buonismo (tipo il sindaco di Milano Pisapia per intenderci) che parlano dei “fratelli Rom” per biechi scopi di consenso, per convincere i buoni cattolici arcobaleno o anche solo per sentirsi migliori degli altri. E ironizzavo contro tutti coloro che offendono con l’epiteto di “razzista” quanti si lamentano di essere stati derubati (o investiti con un suv, come è successo a quel vigile di Milano) dagli zingari.
    Anch’io uso abitualmente il termine “zingaro” (o addirittura “zingan”, nel dialetto del mio paese) per riferirmi ai nostri fratelli rom. Spero non si scandalizzi nessuno.
    Mi spiace che tu non sia riuscita ad apprezzare l’ironia con cui ho voluto commentare lo spiacevole episodio accaduto a Clodine.

    3 Febbraio, 2012 - 14:39
  29. elsa.F

    Mai sentito un desiderio più forte di quello in questo momento di essere zingara.

    3 Febbraio, 2012 - 14:51
  30. “Che siano sempre i nostri sentimenti come ora li esprimiamo davanti al cielo e davanti alla terra. Fede, speranza, carità, amore di Dio, amore dei fratelli; e poi tutti insieme aiutati così nella santa pace del Signore, alle opere del bene.”

    “Troverete qualche lacrima… da asciugare: dite una parola buona.”
    Beato Giovanni XXIII

    Ora scusatemi l’intromissione a gamba tea e il tirare in ballo un beato.
    Ma noi ci professiamo cristiani: e dove sono i nostri sentimenti?
    Dove stanno la Fede, speranza, carità?
    E l’amore di Dio e dei fratelli?
    E la santa pace e le opere del bene?

    Albergano nelle vostre parole? E la bocca non “parla dalla sovrabbondanza del cuore” ? La “prudenza”-anche nell’esprimersi- è ancora una virtù?

    Si mediti -si medite bene- che il Signore nella Sua infinita magnanimità, mise un segno sulla fronte all’omicida Caino e disse: “Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!”

    Amici belli, scusatemi la reprimenda, ma mi pregio ricordare che essere cristiani non è una ideologia o una corrente di pensiero o un “partito” cui aderire ma, l’incontro col Cristo Risorto.
    E’ i “frutti” dell’incontro fioriscono sulle vostre boccucce mielate?
    Mettiamoci una mano sulla coscienza, e se questo ci risulta difficile, ancor meglio, mettiamocela sulla bocca, poichè “Molti sono caduti a fil di spada,
    ma non quanti sono periti per colpa della lingua”.

    State buoni se potete… “Vanitas vanitatum et omnia vanitas” …

    3 Febbraio, 2012 - 15:29
  31. “mettiti una mano sulla bocca,
    poiché, sbattendo il latte ne esce la panna,
    premendo il naso ne esce il sangue,
    spremendo la collera ne esce la lite”

    Vedete, quest’aria appestata di sofismi, di distinguo, di mancanza di mitezza, del ragionar sulle conseguenze del proprio agire e parlare, che si respira nella nostra società, dove manca ogni pacatezza buon senso riflessione, umiltà, dolcezza, umana e fraterna comprensione;
    ove abbonda arroganza, presunzione, sfoggio di forza, non è altro il preludio della guerra che verrà.
    E c’è poco da fare scongiuri – che è pure per niente cristiano- l’aria di conflitto c’è tutta, manca la scintilla, ma purtroppo scoccherà…
    credo sia prossima…

    3 Febbraio, 2012 - 15:39
  32. Luigi Accattoli

    Da una visitatrice che si firma Elisa ricevo questo messaggio:

    Sono sconvolta da così tanta chiusura di cuore e di mente… ho letto i commenti al tuo post sulla Parabola del Giudizio – dopo aver ovviamente letto il tuo post! – e mi sono venuti i brividi. Io ti ringrazio per quello che hai scritto, perchè sono parole giuste che servono in questi giorni. A me sono sembrate vere ed è altrettanto vero che già le parole di Gesù non potevano essere più contemporanee! Volevo solo dirti questo, perchè di scrivere in mezzo a quelle iene non ne ho molta voglia, allora preferisco dei commenti privati! Quì nelle Marche il paesaggio è candido, tutto completamente bianco, nevica ormai incessantemente da ieri sera! Un caro saluto! Elisa

    3 Febbraio, 2012 - 15:40
  33. Luigi Accattoli

    Elisa con ti impressionare a motivo delle mie iene, che sono tutto sommato dei micioni che hanno un modo loro di fare le fusa. Il mondo – e il mio pianerottolo in esso – è pieno di pirla che si credono piromani e di piromani che non sanno di essere dei pirla.

    3 Febbraio, 2012 - 15:43
  34. Chiudo… vogliate prendere tutto quanto sopra da me affermato…
    con rispetto PIRLANDO…

    3 Febbraio, 2012 - 15:55
  35. Marilisa

    Federico B., non dispiacerti. Sì, effettivamente non avevo colto. Può capitare.
    Ma i buonisti esistono e se in realtà sono degli ipocriti (non sempre è così), mi stanno antipatici. Sinceramente non mi pare il caso di Pisapia. Potrei sbagliarmi, ma non mi sembra.
    Come al solito si tratta di interpretare: bene o male. Soprattutto cercando di essere imparziali.
    Saluti.

    3 Febbraio, 2012 - 16:32
  36. Ecco Marilisa, un consiglio da co-pirlatrice:

    proprio perchè si tratta di interpretare, e la cosa non è così immediata, ti consiglio di rileggerti ogni tanto prima di premere “invia”.

    Io, quando non lo faccio, poi mi pento amaramente…

    3 Febbraio, 2012 - 16:46
  37. Non per voler calcare la mano, ma anzi per sdrammatizzare, vi offro la riflessione -che io ritenni profonda e “salvai”- di un un blogger che si firmò “Luce” in un suo post, sul blog di Tornielli.
    Questo il commento di “Luce”:

    “Cosa c’è dietro questo ciarlare di voci confuse che vogliono ad ogni costo imporre un giudizio spesso sommario senza la minima capacità di mettersi in ascolto dell’altro, di cercare un denominatore comune anche sulle cose più ovvie? Forse una solitudine disperata, un bisogno estremo di farsi sentire, di appartenere, di essere. I blog e i forum divengono il luogo in cui le solitudini si incontrano. A nessuno interessa più di tanto quello che scrive, sostiene e difende; tanto meno del fatto stesso di avere un motivo qualunque per parlare, per partecipare, per vivere con qualsiasi sentimento nel cuore e nella mente di qualcun altro.”

    Meditiamolo, e come dice Nico, rileggiamo e contiamo fino a dieci prima di premere “Invio”…

    3 Febbraio, 2012 - 17:05
  38. Clodine

    Ma certo che ho compreso l’ironia FedericoB,cosi’ come la provocazione di Elsa [ “streghetta”] all’indirizzo di Mary la quale, a sua volta, ha ben capito il suo commento FedericoB ed ha colto l’occasione per incidere un tantino sulla questione con sincero realismo. Che non è sinonimo di esclusione tout court del vicino scomodo sporco brutto e cattivo. Semplicemente invita a guardare con occhi disincantati anche la parte “difettosa” ,il lato oscuro della questione che c’è ed è innegabile, incontrovertibile…parola mia!
    Alla signora Elisa, “scandolezzata” da codesti commenti un tantino crudi,tanto da definire gli ospiti Accattoli iene [simpatico epiteto], posso dire che detesto sinceramente coloro che si incensano per un eventuale bene fatto. Perchè, veda signora Elisa, il bene fatto non si racconta semplicemente. Il cristiano, quello vero, non attribuisce troppa importanza al bene che fa, certo com’è di essere un servo inutile.Viceversa incorrerebbe in un clamoroso fiasco ponendo in essere lo spirito del mercenario tanto odioso a Dio! Si, ha ragione Mary:essere cristiani è un’altra cosa.Non so se ho letto male, ma Gesù promette una ricompensa a chi offre un bicchier d’acqua così come ce ne sarà una per chi la nega. E chi appartiene a Gesù lo sa, sa che il bicchier d’acqua è in vista del viaggio mentre l’applauso, l’inchino, lo scondinzolamento non è che ingombro e sa perché? Perché il cristiano, quello vero,annaspa in mezzo alle realtà concrete. Misura la sua santità nel momento in cui si “compromette” nel tentativo di decifrarla con lucidità. Non vive una spiritualità disincarnata, ma possiede l’intelligenza del momento storico che lo sottopone a continui conflitti estremamente impegnativi. Il cristiano non è una marionetta. Non mi piace giocare alla santa…se a lei piace, signora Elisa, si accomodi, è affar suo!

    3 Febbraio, 2012 - 17:18
  39. Marilisa

    Grazie per il consiglio, Nico.
    Ti faccio presente, comunque, che l’interpretazione è soggettiva. Molte volte ciò che io vedo “bianco”, un altro può vederlo “nero”, soprattutto se si parte da presupposti sbagliati, da preconcetti o da etichettature.
    Gli scritti, inoltre, hanno in sé dei limiti obiettivi, che esigono la massima chiarezza nella espressione dei concetti, ad evitare che vengano mal compresi o addirittura travisati.
    Ti saluto, cara Nico.

    3 Febbraio, 2012 - 17:22
  40. Clodine, per la precisione, Elisa NON ha detto “iene”, l’ha detto scerzosamente Luigi.

    Esigo le …. no anzi, voglio… no, desidererei le scuse… no mi sembra troppo…
    si può fare un’assemblea di condominio?

    3 Febbraio, 2012 - 17:26
  41. Clodine

    Da una visitatrice che si firma Elisa: testuali :”Volevo solo dirti questo, perchè di scrivere in mezzo a quelle iene non ne ho molta voglia”.

    Leggi Ubi, leggi bene!

    3 Febbraio, 2012 - 17:29
  42. Si, ho letto bene Clodine e hai ragione!

    Però, vedi, tra tanti -Luigi dixit- “pirla piromani”, concedimi di fare il…
    PIRLA POMPIERE…
    che fa tanto bene alla mia vanitosa fintà umiltà e giova al mio spirito “buonista” che è tante vituperato (e così posso atteggiarmi anche da umile perseguitato…)

    E allora che famo?
    Chiediamo le scuse, o un’assemblea di condominio?

    ps: e alla fine le scuse le chiediamo al povero Luigi che assegna pirla a destra e a manca… ?

    3 Febbraio, 2012 - 17:41
  43. Clodine

    AhAhAhAh…sei troppo simpatico!

    3 Febbraio, 2012 - 17:42
  44. Si sono simpatico.
    E tu che ti alzi a volte di notte per pregare (e mi auguro ti ricordi anche di me)… sei buona!

    3 Febbraio, 2012 - 17:48
  45. Ora vi saluto tutti.
    Se fissate un appuntamento offro “pizze” a tutti!

    Ps. Prima di aderire allegramente, vi rammento che ho la mano “pesantuccia”…
    Ciao aiò

    3 Febbraio, 2012 - 17:51
  46. Per Elisa (fur Elise): Nel pianerottolo ci sono delle iene? Si spaventa per molto poco, semplicemente smetta di leggere. Quando ero giovane, un amico ki chiamava “iena ridens”. Non è proprio il caso di prendersela.

    3 Febbraio, 2012 - 17:55
  47. “Iena ridens” è troppo bella
    😀

    3 Febbraio, 2012 - 17:59
  48. ludsp37

    @Marilisa

    Non mi sembra di essere buonista.
    L’ ho detto fin da subito: la loro legge è la sopraffazione dell’ altro.
    Sperimentata – come sua sorella – sulla pelle: quando mi hanno rubato in casa ho provato un’ amarezza ed una rabbia terribili, le assicuro.
    Poi ho visto quel campo Rom ed visto che in un clima del genere si può crescere solo così; purtroppo se si vive in quel caos violento si acquisisce una forma mentis che declina tutto il mondo secondo quello standard.
    Questo non significa giustificarli, ma prendere atto di come vanno le cose per trovare una soluzione.
    E la soluzione che mi viene in mente (discutibilissima, ovviamente) è quella che ho detto sopra.
    Ovvero: dato che molti fanno l’ elemosina a queste persone, ma il ricevere denaro non cambia nulla nel loro modo di stare al mondo, perchè non provare ad integrarli nelle fuzioni domenicali, assicurandogli magari l’ elemosina che avrebbero comunque ricevuto stando seduti fuori dalla parrocchia?
    Ciò mi viene in mente alla luce di piccole esperienze, persone che si sono aperte in risposta ad una piccola gentilezza, una cosa di veramente banale per noi e totalmente inaspettato per loro.

    3 Febbraio, 2012 - 21:54
  49. Questa idea di ludsp37 mi sembra degna di essere presa in considerazione.

    3 Febbraio, 2012 - 23:24
  50. Marilisa

    @ ludsp37

    I sacerdoti sarebbero d’accordo? Lei ne ha parlato col suo parroco?
    Ricordo che anni fa, in una chiesa della mia città, il prete che officiava, non appena si accorse che un ragazzino zingaro passava fra i banchi chiedendo i soliti spiccioli, lo guardò bene e gli disse testualmente: ” Parti !” E solo quando quello se ne fu andato, riprese a dir messa. È un episodio che mi è rimasto impresso.
    Io penso, fra l’altro, che gli zingari siano talmente radicati in quel modo di vivere, chiusi nelle loro comunità, con un codice tutto loro e con abitudini inveterate, che difficilmente si lascerebbero integrare nel senso da lei indicato.
    Potrei sbagliarmi, certo, ma lo ritengo verosimile.
    Resta il fatto che i furti per loro sono “normali”, ed anche le finzioni.
    Anni fa facevano, gli uomini soprattutto, delle indegne “sceneggiate” mostrandosi storpi o quasi moribondi per impietosire i passanti.
    Oggi devono aver capito che questo trucco non funziona.

    4 Febbraio, 2012 - 1:01
  51. Clodine

    E’ vero! Ha ragione Mary e sa ludsp37 perché lo dico? Una persona a me molto cara in vista di un impiego come assistente sociale ebbe l’incarico di far tirocinio formativo attivo in uno dei più grandi campi Rom della capitale. Ebbene, per quanto si prodigò in ben tre anni di assistenza ininterrotta e amò queste persone alla fine dovette arrendersi nel senso che non riuscì a raggiungere l’obiettivo. Il comune forniva il campo di acqua ma loro ne erano completamente allergici. Vivere nel sudiciume tra pidocchi e zecche fa parte del loro humus, i bambini venivano portati a scuola così, giusto per, in quanto tutto veniva sistematicamente annullato nel momento in cui entravano nell’accampamento. Danno il papavero da bere ai più piccoli i quali, messi in sudice sacche servono da esca per far leva sulla coscienza delle persone specie in chi, come me, ha il cuore che si frantuma dinnanzi alla povertà. Le postazioni più ambite sono quelle dinnanzi ad una Chiesa per ingenerare appunto quel senso di colpa e attivare la pietas.Trovo tutto questo terribile!
    Rubano a rotta di collo anche i denti dei morti se potessero e se sorpresi col “sorcio in bocca” negano l’evidenza con una faccia di bronzo spudoratamente: nessuno deve arrogarsi il diritto di riprenderli, ammonirli che ti sputano ossicine di pollo. Tentare un approccio si può sempre, certo, ma loro sono una “razza” a parte difficilmente addomesticabile. Eh già, una razza, parola che genera indignazione, sdegno, quasi sottenda ad una forma blasfema di xenofobia. Invece, etimologicamente non è che un termine assai approrpriato riferibile a un qualsiasi gruppo di individui, animali o vegetali, che per un certo numero di caratteri comuni sono distinti da altri appartenenti alla stessa specie. Ecco, i Rom, Sinti o come accidente si chiamano sono la perfetta metafora dell’unica razza umana . E se mi sbaglio mi corrigerete!

    4 Febbraio, 2012 - 8:20
  52. Mabuhay

    Ho appena visto -finalmente- “Des hommes et des Dieux”.
    Appunto, l’unica razza umana. L’unico Dio. Altrimenti avrei dovuto gia’ attaccare le scarpe al chiodo da moltissimo tempo…
    Quante volte ci si e’ detti: non temo il Berlusca/Salvini/Borghezio/etc.etc. in se’, temo il Berlusca/Borghezio/Salvini etc.etc. in me!

    Dopo averli arrestati, x aver rubato. Dopo averli condannati x aver ucciso. Dopo averli, scacciati perche’ sporcano e violentano. Dopo … dopo…dopo… ci sara’ ancora qualche cristiano che li avvicinera’, magare per perdonarli, per ascoltarli di nuovo, mandarli a quel paese, ri-parlare loro, trattandoli come persone umane-figli di Dio con cuore e anima?

    Salvo il principio che ciascuno e’ responsabile della sua vita (atti e parole), l’aggiornamento di Luigi delle pecore e delle capre all’era globale -con il fuorionda delle iene- fila fila perfettisimamente. Secondo quel famoso principio che dice che spessissimo le persone che necessitano amore sono quelle che non lo “meritano”.

    4 Febbraio, 2012 - 9:42
  53. Una ventina di anni fa, sul treno che prendevo come pendolare, incontravo una bambina Rom che si chiamava Renata. In treno non chiedeva l’elemosina; cercavo di parlare con lei, le dicevo che doveva andare a scuola; le regalai anche un piccolo libro. Dopo molti anni l’ho incontrata; si era sposata e poi separata, aveva sette figli e vari guai familiari. Mi ha chiesto una sommetta non proprio piccola per uno dei figli malato; gliel’ho data. Ho poi capito che mi aveva ingannata, che non era affatto vero che aveva il figlio in ospedale in un’altra città. Ho cominciato ad essere inseguita per i vicoli da altre Rom che non si contentavano dei soliti spiccioli. Questo stato di cose non è durato molto; bastava dire: “Chiamo i vigili”. Conclusione: non mi sono pentita della mia amicizia con Renata. Penso che l’abbraccerò ancora, tenendo stretto … il portafogli!

    4 Febbraio, 2012 - 10:45
  54. ludsp37

    Marilisa, mi sembra naturale che un sacerdote si interrompa se qualcuno disturba durante la santa Messa, ma l’ episodio che le è rimasto impresso è sostanzialmente diverso dalla mia idea: non si tratterebbe di farli girare dentro la chiesa per elemosinare, ma di partecipare ad essa.
    Con il parroco non ho ancora parlato, perchè è successo soltanto la scorsa settimana di avanzare la proposta a quella ragazza.

    Clodine, la situazione in cui si è trovata la sua amica , e che mi descrive, è identica a quella che ho visto.
    Non mi stupisce che non sia riuscita a fare nulla. In parole povere: mi sembra difficile sconfiggere l’ avversario nel suo campo in 10 contro 100.
    Di fatto cercare di integrare i mendicanti nelle celebrazioni domenicali significa strapparli per un secondo dal mondo di caos che genera a loro quella forma mentis.
    Data la quale, si introdurrebbero in chiesa quelli che probabilmente non sono proprio degli stinchi di santo, ciò è evidente.
    La guida di un sacerdote in tutto ciò sarebbe essenziale, poichè hanno un forte senso di superstizione: durante la nostra visita al campo ho accompagnato un sacerdote nella benedizione delle baracche, ed egli si introduceva nelle loro case senza che gli fosse obbiettato nulla di nulla.

    Tutto ciò darebbe spazio ad una loro conversione.
    Difficile, forse difficilissimo. Ma non siamo soli, non stiamo facendo volontariato, ma servizio a Dio
    (ieri la nella Messa veniva fatta quest’ invocazione:

    Nella pienezza dei tempi
    hai mandato il tuo Figlio,
    ospite e pellegrino in mezzo a noi,
    per redimerci dal peccato e dalla morte;
    e hai donato il tuo Spirito,
    per fare di tutte le nazioni un solo popolo nuovo,
    che ha come fine il tuo regno,
    come condizione la libertà dei tuoi figli,
    come statuto il precetto dell’amore.)

    E se serviamo Dio, niente di ciò che voglia è impossibile.

    4 Febbraio, 2012 - 10:49
  55. Mi piace l’invocazione che ha citato, ludsp37. In essa trovo la bella bella espressione:

    hai mandato il tuo Figlio,
    ospite e pellegrino in mezzo a noi.

    In un precedente theread, citando il “Pange lingua”, si è discusso se Gesù si dovesse o meno considerare “straniero”. Certo, “ospite e pellegrino” è una traduzione migliore del concetto che Tommaso d’Aquino esprimeva con la frase latina non facilmente traducibile: “sui moras incolatus”.
    Per quanto riguarda Renata, vorrei aggiungere che le ho anche detto che sarebbe stato bene per lei trovarsi un lavoro. “Maestra, nessuno ci vuole”, ha risposto.

    4 Febbraio, 2012 - 11:40
  56. Leonardo

    «Dopo averli arrestati, x aver rubato. Dopo averli condannati x aver ucciso. Dopo averli, scacciati perche’ sporcano e violentano. Dopo … dopo…dopo… ci sara’ ancora qualche cristiano che li avvicinera’, magare per perdonarli, per ascoltarli di nuovo, mandarli a quel paese, ri-parlare loro, trattandoli come persone umane-figli di Dio con cuore e anima?»

    Bella e commovente la retorica di padre Mabuhay, però come sempre il diavolo si insinua nei particolari, soprattutto lessicali. Dice il predicatore: «Dopo averli scacciati perché sporcano e violentano». “Sporcano e violentano”? Si rende conto, padre molto reverendo, di che sproposito le è uscito di penna, (o di tastiera)? La iunctura, ahimé callida solo da un punto di vista che certamente non sarà il suo, sembra fatta apposta per imbrogliare: “scacciati perché sporcano” evoca infatti, col dovuto sdegno, l’immagine di una società farisaica e crudele che respinge il miserabile solo perché non rispetta il galateo, ma poi un diavoletto le ha fatto completare l’endiadi con quel “violentano” che, messo lì, sembra fatto apposta per veicolare le tonnellate di “giustificazioni culturali” che sentiamo ogni giorno (picchiano le donne? ma è la loro cultura … mandano i bambini a mendicare? è la loro cultura ecc. ecc.).

    4 Febbraio, 2012 - 11:54
  57. Leonardo

    La questione del lavoro, invece, a me pare quella centrale, ed è forse quella su cui possiamo convenire tutti, anche perché mette d’accordo san Paolo (a cui siam devoti in alcuni qui dentro) e la santa, perfetta e scalfarea Costituzione Italiana (oggetto di molta latria da parte di altri). «Chi non vuol lavorare, neppure mangi», (e ho detto tutto, soggiungerebbe Peppino); «L’Italia è … fondata sul lavoro».
    Conseguenza: la possibilità di lavorare DEVE essere offerta a tutti. A qualunque costo (purché si tratti di lavoro vero). Tutti hanno l’obbligo di lavorare. Nessuna pietà per chi, essendone in grado, non lavora.
    Allora il problema non è zingari o non zingari. Il problema è: che lavoro fanno? Il furto non è un lavoro, l’accattonaggio neppure.
    Bisogna però vedere se la nostra società ha le carte in regola, quanto all’offerta di lavoro. Evidentemente no.

    4 Febbraio, 2012 - 12:01
  58. E quindi, per fortuna, tra iene, pirlomani, buonisti, tartufi e femmes savantes stiamo iniziando a tratteggiare una realtà molto più complessa delle nostre nette divisioni buoni-cattivi.

    Allora io (che sono una perfetta buonista, un po’ iena e molto pirla) mi chiedo: nel momento in cui mi trovo a dover prendere posizione, non riuscendo ad avere la garanzia di non sbagliare, cosa faccio?

    A scuola si diceva spesso che, nel dubbio, è molto meglio sbagliare promuovendo che sbagliare bocciando. E’ un orientamento che cerco di tenere presente.

    4 Febbraio, 2012 - 12:16
  59. Marilisa

    “Non si tratterebbe di farli girare dentro la chiesa per elemosinare, ma di partecipare ad essa.”

    Ho capito perfettamente, ludsp37, ma mi chiedo, e le chiedo ancora: i preti sarebbero d’accordo? E, soprattutto, loro sarebbero d’ accordo?
    Prendo spunto poi dall’intervento di Mabuhay per dire che nessuno-credo- non li abbia considerati persone con cuore e anima, ma se il comportamento delle persone è quello che è, la diffidenza è legittima, mi sembra.
    Ad Antonella dico: può darsi risponda a verità quel “nessuno ci vuole” di Renata, ma io sarei più propensa a credere che non ci abbia mai provato a trovarsi un lavoro, e comunque ripropongo il discorso della diffidenza, che loro hanno contribuito a creare in tanti secoli, non in poche ore.
    Insomma, vogliamo essere realisti o rifugiarci nell’ utopia a buon mercato?
    Realisticamente, appunto, io credo che l’andare a elemosinare( cosa che hanno sempre fatto) sia per loro una sorta di lavoro.
    Sradicarli da quel genere di vita secondo me è pressoché impossibile.

    4 Febbraio, 2012 - 12:54
  60. Mabuhay

    Leonardo, non mi dedico a fare retorica, neanche come esercizio. Anche se la retorica e’ un genere letterario di tutto rispetto (Luigi docet)…figurati che “recentemente”, nell’esegesi, e’ in auge il metodo (analisi) retorico! Ma da cio’ che leggo in questo blog, credo te ne intenda piu’ tu di me (di retorica).

    La mia domanda (alla quale la vita mi ha OBBLIGATO a rispondere) e’ semplicemente se possiamo cercare di essere cristiani nonostante tutto e tutti. Non scuso proprio niente e nessuno dei crimini/mancanze/vizi/ dei cosi chiamati zingari e di “chienaltro”. L’ingenuita’ mi e’ passata ormai da un bel po’ d’anni. 😉
    Cercare di continuare ad essere cristiani con nessuna garanzia…sbagliando a volte e “indovinando” altre volte. Sorridendo a volte e dando calci in culo altre (sempre per carita’ cristiana!). 🙂
    Confermo che – secondo me- l’aggiornamento di Luigi delle pecore e delle capre all’era globale fila perfettissimamente.

    4 Febbraio, 2012 - 12:58
  61. Marilisa

    Aggiungo che la furbizia fa parte del loro sistema di vita.
    Qualche tempo fa in un supermarket mi si avvicina una ragazzina, bellina e con buone maniere, e mi dice che vive con la sorella e con la nonna, ed hanno necessità di cibo. Mi chiede di comprare qualcosa per loro. Acconsento colpita. Mi viene dietro e mi indica prodotti di suo gradimento: un bel pollo, del pane ed altro. Acquisto, faccio incartare e le consegno una busta piena. Lei mi rigrazia ed esce. Consegna il tutto alla nonna (?) che aspetta fuori con altre buste vicino. La ragazzina, scopro più tardi, è solita fare così con altre persone. Commento della commessa : ma quanti polli mangiano?
    Penso che ne mangino molti più di me probabilmente.
    Dio sia con loro. Ma un certo tipo di furberia non mi piace.

    4 Febbraio, 2012 - 13:20
  62. Luigi Accattoli

    E’ difficile con gli zingari “ma non siamo soli” come dice ludsp37. Con i campi Rom di Roma si adoperano – da anni – gli scouts, il Seminario Maggiore, la Comunità di Sant’Egidio e tanti altri. Con gli Scouts va anche una mia figlia. Tutti insidme non caviamo un ragno dal muro ma non siamo soli. E dunque andiamo avanti.

    4 Febbraio, 2012 - 14:56
  63. Luigi Accattoli

    E dunque andiamo avanti. Restiamo umani.

    4 Febbraio, 2012 - 14:59
  64. Clodine

    Fantastico quel “attantulo” , fantastico…e se è vero,com’è vero, che con la bocca dei bimbi e dei lattanti si afferma la potenza contro gli avversari, è anche duopo domandarsi perché questo popolo forte, attraversato dalle più atroci prove,perseguitato da slovacchi cechi albanesi, trucidato dai nazisti . Che ha superato brillantemente la selezione naturale e per ciò favoriti nella lotta per la vita, non riesce a sollevarsi a dispetto degli insulti, delle offese che da secoli subisce in silenzio. Allora mi chiedo perché questo “appiattimento” supino,questa assenza di dignità, questa recalcitrante volontà di resistere ad ogni tentativo di integrazione e restare quindi nella merda. Eppure ci sono stati degli zingari famosissimi che hanno ripudiato la loro origine vergognandosene follemente. Vedi gli strafamosi Ibrahimovic e Pirlo, ma anche Charlie Chaplin, Yul Brynner, ma ne potrei citare tantissimi musicisti straordinari come Serge Camps, Piotr Sapieja, eccezionale violinista. Ah..quanto li apprezzerei se alzando la testa in uno scatto d’orgoglio potessero uscissero dalla palude, dalla melma nella quale ristagnano da secoli e ci mandassero attantulo facendoci l’ombrello: tiè !! Ah che goduria!

    4 Febbraio, 2012 - 18:40
  65. Clodine

    corrige : potessero uscire dalla palude

    4 Febbraio, 2012 - 20:41
  66. Con gli zingari le buone intenzioni e la melassa non bastano. L’ho capito con Renata; non potevo esibire come un fiore all’occhiello di essere più buona degli altri. Forse questo è il grande insegnamento che ci danno.

    5 Febbraio, 2012 - 0:05
  67. Il fatto è che noi ci aspettiamo che la nostra “bontà” trasformi l’altro, lo modifichi secondo la misura che noi riteniamo giusta.
    In realtà la bontà non trasforma l’altro, trasforma noi, che davvero diventiamo ad “immagine di Cristo”, ed è facile dimenticare che quell’immagine è la croce.

    Non intendo fare prediche, a me riesce più spesso in teoria che in pratica, e ringrazio, tra gli altri, Mabuhay 4 febbraio 12.58, perchè mi ricorda che c’è chi vive da “cristiano”, senza tanto rumore.

    5 Febbraio, 2012 - 7:58
  68. Marilisa

    Come -si dice- la Preghiera.

    5 Febbraio, 2012 - 10:53
  69. Mabuhay

    Nico: a tutti “riesce piu’ spesso in teoria che in pratica”…!
    Ed e’ verissimo cio’ che dici circa la bonta’…Se infatti la smettessimo di voler sempre cambiare gli altri, invece di cambiare noi stessi … Buona domenica.

    Oggi. Giornata della Vita, vi/vi passo questo link, per chi ancora non lo conosce, da una principessa….:
    http://www.youtube.com/watch?v=MuRvsErkHFI

    P.S. Lycopodiuuuuum!!!!dove sei finito???

    5 Febbraio, 2012 - 11:45
  70. Lycopodium è reperibile in facebook. Se entrate nella mia casella, lo trovate … caldo caldo. Il che non è poco, dato il freddo che fa.

    6 Febbraio, 2012 - 0:29
  71. lycopodium

    Grazie del vostro richiamo al dovere, carissimi. E’ un po’ che ho ridotto la mia presenza, spero di poter rimediare, prima o poi.

    7 Febbraio, 2012 - 7:26
  72. Marco

    Un professionista della salute è un uomo molto impegnato e con grandi responsabilità.
    Quindi lycopodium è perdonato per la prolungata assenza.

    7 Febbraio, 2012 - 18:44
  73. lycopodium

    Manco fossi Umberto Veronesi…

    7 Febbraio, 2012 - 20:06

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