“Poi cominciano a cantare i grilli, seguiti dai cani che si mettono a singhiozzare sulla propria solitudine: infine è il momento dei galli che non aspettano l’alba per lanciare, beffardi, il loro messaggio di discriminazione razziale alle galline, che se ne stanno zitte zitte, chete chete e il becco in giù”: è un brano di una corrispondenza di Ettore Mo da Haiti, pubblicato dal “Corriere della Sera” dell’11 novembre 2012. Avevo staccato la pagina e segnato quelle righe: “Fare post di bella scrittura”. Oggi l’ho ritrovata e ora sto facendo il post. Occasione per mandare un saluto a Ettore, generoso collega. Nel primo commento un altro brano che avevo segnato di quella sua pagina capolavoro.
Poi cominciano a cantare i grilli
4 Comments
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Rick scendeva sulla spiaggia. Quando visitai l’isola l’ultima volta, a fine aprile del 2005, mi raccontarono che quasi ogni mattina all’alba Padre Rick scendeva furtivo sulla spiaggia per raccattare i cadaveri dei neonati che le madri avevano abbandonato non essendo in grado di sostenere la spesa del funerale e dar loro, altrettanto furtivamente, una degna sepoltura.
Molto bello, grazie.
Il brano citato nel commento mi disturba profondamente
Intendo, perché racconta con bello stile, quasi da favoletta, una tragedia disumana.