“Il Centrodestra ha perso le amministrative e il referendum, ma ho l’impressione che il Centrosinistra abbia vinto le une e gli altri a sua insaputa”: così Beppe Pisanu al Corsera di oggi. Una buona battuta. Ma di più mi è piaciuto quest’altro passaggio dell’intervista al collega Cazzullo: “Se fossi in Berlusconi e Bossi lancerei all’opposizione una sfida a tutto campo: facciamo insieme la manovra quadriennale da 50 miliardi, completiamo le riforme, tracciamo insieme le linee fondamentali del futuro d’Italia. Dopo di che torneremo a essere avversari su tutto il resto”. Avevo azzardato un’idea simile il 23 febbraio in un post dal titolo fellone HO SOGNATO UN GOVERNO TREMONTI.
Pisanu: il Centrosinistra ha vinto a sua insaputa
7 Comments
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Sì, Tremonti mi è sempre parso una persona intelligente e pacata, ma ora cosa sta a succedere?
Penso che siamo tornati ai giorni della Torre di Babele. Ma purtroppo conosco meglio la politica di Cicerone e Augusto che quella dei nostri giorni. Quindi non mi ci raccapezzo!
Personalmente penso che Tremonti, dopo il suo capo Silvio Berlusconi, sia il peggiore dei politici in campo oggi in Italia, ma spero sia solo una mia errata valutazione.
Da subito mi è sembrato disdicevole che un Presidente del Consiglio, Berlusconi, nominasse Ministro dell’Economia il proprio avvocato tributarista, Tremonti, e altrettanto disdicevole che quest’ultimo avesse accettato tale importante incarico istituzionale, ma magari è solo una mia incapacità di apprezzare le possibili sinergie.
Poi quando Tremonti, ovviamente prima della crisi finanziaria globale, parlava di finanza creativa e di cartolarizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato, mi sembrava una cosa non degna di un Ministro della Repubblica, ma forse era solo un mio modo arretrato di pensare i ruoli istituzionali.
Infine nell’ottobre 2005 quando il Ministro dell’Economia Siniscalco si è rifiutato di fare la manovra economica a fini elettorali che chiedeva Berlusconi per cercare di pareggiare le elezioni del 2006 e Tremonti, sostituendosi a Siniscalco, ha accettato la responsabilità di abbassare le tasse a tutti dell’1% in maniera retroattiva per tutto il 2005 senza copertura finanziaria sballando così i conti dell’Italia e lasciando sulle spalle degli italiani e di Tommaso Padoa-Schioppa l’onere di rientrare da quella manovra, ho avuto la mia personale conferma che Tremonti, dopo Berlusconi, è il peggiore, ma ovviamente è solo una mia opinione personale.
Oggi si scopre che Tremonti a Roma abitava in una casa pagata da Milanese, ma questo non mi sorprende.
Per l’importante incarico che ricopre mi auguro vivamente di sbagliare le mie valutazioni, ma nel tempo ho maturato la convinzione che dove una persona decide di abitare è un indicatore molto importante, valga per tutti l’Hotel Raphael di craxiana memoria.
Buona notte.
@ giordano
“mi è sembrato disdicevole che un Presidente del Consiglio, Berlusconi, nominasse Ministro dell’Economia il proprio avvocato tributarista, Tremonti, e altrettanto disdicevole che quest’ultimo avesse accettato tale importante incarico istituzionale”
Perché lei che avrebbe fatto ? avrebbe nominato qualcuno che non conosce e di cui non può fidarsi o qualcuno di cui pensa di potersi fidare ?
Non ha fatto la stessa cosa B16 con Scola ?
“cartolarizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato, mi sembrava una cosa non degna di un Ministro della Repubblica,
Perché lei quando non ha soldi che cosa si vende ?
“Tremonti, dopo Berlusconi, è il peggiore, ma ovviamente è solo una mia opinione personale.”
Si può dire che è un furbacchione che si è inventato l’8×1000 e che parla latino.
Chissà che avrebbero detto se la casa fosse stata dell’octopus dei !
Il valore si deve riconosce anche al nemico specialmente quando vince, la lamentela seve solo a nascondere l’incapacità di chi non sa far altrettanto bene in senso opposto.
Caro Luigi, non ti sembra la proposta di Pisanu caratteristica dell’italica ipocrisia ?
“facciamo insieme la manovra quadriennale da 50 miliardi, completiamo le riforme, tracciamo insieme le linee fondamentali del futuro d’Italia. Dopo di che torneremo a essere avversari su tutto il resto”
Cosa impedirebbe allora di continuare a fare le cose insieme anziché dividersi ? Se sono in grado di mettersi d’accordo su alcune cose, potrebbero esserlo anche su tutto il resto no ? A che cosa servirebbe la divisione e chi ne beneficerebbe ?
Hai scordato la massima evangelica ?
“Ogni regno diviso contro se stesso giunge alla desolazione, e ogni città o casa divisa contro se stessa non durerà.” (Matteo 12.25)
“completiamo le riforme”
Belle parole, condivisibili, ma quali riforme?? ma chi oggi in Italia vuole fare le riforme ??? quasi nessuno credo!!!. Dove sono i “riformisti”, di sinistra, di centro, di destra? Dove sono , indicatemeli, questi eroi!!
Un paese dove non ci si riesce a mettere d’accordo neppure su come
gestire i rifiuti, oppure costruire una ferrovia dell’alta velocità, come potrà fare delle riforme? Chi le farà? contro le lobby??contro gli interessi locali e particolari? contro chi dalla riforme avrà una perdita??
Ma, dice , le riforme servono per il futuro. Ecchisenefrega! All’italiano medio importa solo il presente e il soldo. Se dalle riforme lui ci ha da scapitare al diavolo le riforme!
Riforme vuol dire cambiare una realtà esistente da molto tempo , lo “status quo”, con una realtà nuova: implica rischio, impegno,sacrificio, senso di responsabilità , fiducia. NEL nostro paese putroppo vige esattamente la mentalità contraria: i privilegi non si toccano, lo “status quo” non si deve cambiare , le ferrovie non si devono costruire ( o almeno non nel mio giardino), i termovalorizzatori, le discariche non si devono costruire ( o almeno non nella mia regione, nelle altre regioni magari sì), le baby pensioni non si devono togliere, come anche le auto blu, i finti invalidi, gli evasori del fisco ecc. ecc.
Il Paese Italia è fondato e procede su privilegi intoccabili .
I riformisti hanno sempre dovuto soccombere, sconfitti, da questa granitica
certezza: in Italia nulla deve mai cambiare!!!
Cara discepolo, hai detto quello che confusamente pensavo, ma, a quel che vedo, è proprio vero.