“Perderti è come scordarsi di vivere”: letto a Roma su un muro di via Ferruccio, angolo via Buonarroti. In un post del 30 novembre 2008 proponevo alcune varianti interpretative di un’altra scritta romana – “Non so vivere senza la mia vita” – simile nel significato a questa che ho letto oggi.
Perderti è come scordarsi di vivere
23 Comments
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eppure continuo a pensare che in ogni frase di ogni innamorato, anche in un colpo di fulmine, c’è un qualcosa dell’assolutezza dell’amore di Dio (o che è Dio)…
Anch’io sono di questa idea …
Già… se leggessimo così anche la Scrittura… ogni pagina come una scritta sul muro davanti alle finestre di casa nostra, un murales di Dio all’umanità…
beh, mò non esageriamo, don Luca… alcune pagine sono difficilmente interpretabili come un messaggio d’amore di Dio… 🙂
anche l’amore più sublime ma ancora appartenente al desiderio ha bisogno di purificazione, di passare per il crogiuolo della notte… “ti ho cercato ma non ti ho trovato” dice la sulannita del Cantico. E Pietro dovette scontrarsi con la sua paura. Gli psicologi sanno bene che anche l’amore di una madre può diventare una gabbia perfetta, la più sottile di tutte le oppressioni…
L’amore di Dio è su un piano diverso, è dono puro, libertà infinita capace di farsi “buttare fuori”, di perdersi senza aspettare nulla in cambio.
Questa capacità possiamo solo riceverla in dono da Lui, per questo attendiamo la Pentecoste e diciamo “vieni Spirito santo, vieni Spirito d’amore…”
Fate cadere le cose un po’ troppo dall’alto, per i miei gusti. A me piace, della scritta, la levità di quel verbo “scordarsi”, di uso quotidiano e familiare. «Toh, mi sono scordato di vivere» … così, come ci si scorda di andare dal calzolaio a ritirare un paio di scarpe.
Oppure: «vivere … bisogna che me lo segni, sennò mi scordo».
A questo punto, anche il “perderti” iniziale stempera un po’ della sua melodrammaticità. Come “perdere l’ombrello”.
Probabilmente potrei esser messo tra “coloro a cui non piace parlare
o leggere d’amore che ritengono melensaggini inutili
tali argomenti ” come dice principessa nel post del 30 novembre
ma mi chiedo … come si fa, anche volendo, scordarsi di vivere ?
beh, esiste un genere di discorso per assurdo (scordarsi di vivere, per l’appunto, come scordarsi di respirare, come scordarsi di ritirare le scarpe dal calzolaio) che si utilizza in poesia…
oh figli di una generazione cartesiana!
“come si fa , anche volendo , a scordarsi di vivere'”
Beh è facile : voi non vi ricordate di “respirare”,
non dite ai vostri polmoni ogni atto di respiro “ora respira”
come non dite al vostro cuore ogni battito “ora batti”. Non potete neppure fare il contrario e cioè dire al cuore cessa di battere o ai polmoni
smettete di respirare.E dunque noi ci “scordiamo” in continuazione di vivere, cioè viviamo ma senza ricordarci coscientemente che lo facciamo.
Potremmo dire che la vità è un atto involontario e non ha bisogno di
essere ricordata .
In Cime tempestose di Emily Bronte Heathcliff , l’eroe romantico par exellence, alla morte dell’amata Cathy grida “Non posso più vivere senza la mia vita ! “I CANNOT live without my life!
(però campa ancora una ventina d’anni si sposa ha un figlio ecc. ecc. )
a tredici anni mi commuovevo su questa frase , ora non più….
@ discepolo
…allora concordi con me che non é poi così difficile anche perdersi 😉
A Leonardo, a cui piace, della scritta, la levità di quel verbo “scordarsi'”.
O Leonardo, hai usato proprio una delle mie parole preferite: “levità”.
Ti meriti, in cambio, uno dei miei discorsi preferiti:
“Calma, ci vuole: con lieto cuore, con mani lievi, prendere si deve, prendere e…lasciare! Chi ciò non sa ne porta il fio e il cielo…il cielo non ha pietà di lui!”
(H. von Hofmannsthal, Il Cavaliere della Rosa)
Venezia, 16 aprile 2009
Convegno PIERO LEONARDI E PIERRE TEILHARD DE CHARDIN. Una via mediterranea all’Evoluzione
http://www.radio.rai.it/radio3/view.cfm?Q_EV_ID=282808
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ROMA – 23 aprile, ore 17.30 – Presentazione di Primo Levi il Dialogo è interminabile presso l’Istituto della Enciclopedia Italiana – Palazzo Mattei di Paganica – Sala Igea. Piazza della Enciclopedia Italiana, 4. Introduce Griselda M. Gómez. Intervengono David Meghnagi, Piero Stefani, Gilberto Scaramuzzo. Letture a cura di Tullia Della Moglie e Valentina Tin elli. Musiche eseguite da Francesca Meli.
“Scordarsi di vivere” o “Non so vivere la la mia vita”, mica vuol dire morire o che altro, basta solamente sopravvivere e passare in mezzo alle ore distrattamente.
Come dice @discepolo, appunto.
Ed è peggio, molto peggio. Qualcuno (ma non so chi e mi affido a voi che sapere riconoscere gli autori al volo) ha detto: “Facciamo in modo che la morte ci trovi in vita”.
E sono sensazioni quelle descritte sul muro da queste frasi che sono più frequenti di quello che si pensa.
Ma non è detto che siano da prendere in senso “negativo” (soprattutto la seconda) perchè è molto probabile che siano un guizzo di quella speranza che cerca sempre il meglio da vivere.
le parole più belle sulla” levità “che tanto piace a FIORENZA
le dice Amleto nell’ultimo atto , ( credo con uno squisito gesto della mano)
“narragli il corso di questi casi e dei fatti che li hanno determinati.
Il resto è silenzio ” (muore)
Levità nelle parole di Amleto? Discepolo, non ti capisco più.
Le parole più belle sulla levità che piace a me le dice il Vangelo: ” chi si tiene strette le sue cose, la sua vita, le perderà”, etc.
Pensiero di un distratto:
“perderti è come scordarsi di vivere”
Accidenti mi dimentico sempre tutto, devo fare un nodo al fazzoletto o
comprarmi un ‘angenda!
Pensiero di un cinico:
“perderti è come scordarsi di vivere”
Ma ritrovarti è farmi venire in mente di colpo come cominci a somigliare
sgradevolmente a tua madre!
pensiero di un riccone
“perderti è come scordarsi di vivere”
E con tutti i soldi che ho già perso in Borsa quest’anno è meglio che mi
scordi di vivere alla grande al Grand Hotel di Miami!
pensiero di un medico
“perderti è come scordarsi di vivere”
non si preoccupi giovanotto, il suo cuore non ha bisogno di ricordarsi
di battere, va come un orologio. lei camperà cent’anni amico mio!
Piuttosto non si “scordi” di saldare la mia parcella….
pensiero di un filosofo
“perderti è come scordarsi di vivere”
e vivere non è che Esistere cioè essere- gettati – nel mondo , dunque PER- derti è non- essere – più- gettati- nel mondo .
Ti ho perso ergo non sum.
pensiero di Amleto
“perderti è come scordarsi di vivere”
perderti o ritrovarti questo è il dilemma
Se sia meglio morire senza rivederti o morire per averti
rivisto….
pensiero di un religioso
“perderti è come scordarsi di vivere”
è chiaramente una frase allegorica che rappresenta
il rapporto sponsale fra Cristo e la Chiesa…
pensiero del proprietario della casa
“perderti è come scordarsi di vivere”
Minchia, è la terza volta che mi imbrattano il muro con le loro scritte
ma non possono scriversi un sms come tutti?
Cartesio. (per maioba e affini)
Mia moglie è uscita (un po’ disgustata, ma laureata) da una facoltà di filosofia de La Sapienza dove c’era il corso principale solo su Cartesio. Mah.
Io mi ricordo un’epica interrogazione al liceo (per la prima volta io e il mio storico compagno Emanuele inchiodati al primo banco… io ero un incallito “ultimobanchista”) sul suddetto… Emanuele, balbetta per 20 minuti ripetendo in loop “cogitoergosum” (o “dubitoergosum”), voto: 4. Io mi salvo con la mia solita bella faccia e l’ascendente che avevo sulla prof… nonostante la mia fama di “bravo ma non si applica”, voto: 6-.
«Descartes inutile e incerto»?
Ma che bello!!! Abbiamo scoperto un “discepolo” comico!!!
Spettacolare veramente, complimenti!
Leonardo, sono un ignorante totale… è una citazione la tua? di chi?
Pascal
lo vedi che so’ ignorante? quante ne sapeva Pascal…
Come ti capisco, Moralista ! Il solo nome di Cartesio (davvero, Leonardo, Pascal l’ha definito “inutile ed incerto” ? Mah !) mi ricorda una mia penosissima interrogazione di filosofia – correva l’anno 1973 – con voto finale “5” (giusto a metà tra te ed il tuo compagno Emanuele) ……………..
Buona domenica “in Albis” !
Roberto 55