Perché in vista del voto la destra si raggruppa mentre la sinistra accentua il distanziamento?

Che sia mai l’istinto elettorale. Generalmente si argomenta che a sinistra vi sia un di più di ideologia, ma in verità io le lenti ideologiche le vedo dappertutto. Altri empiricamente osservano che le differenze politiche sono minori a destra ma neanche questa mi convince. Prendiamo l’elemento dirimente invocato da Calenda per la sua rottura con il Pd: “Letta dopo il patto con me stipulato in nome dell’agenda Draghi si è alleato con gruppi che più volte in Parlamento avevano votato contro quell’agenda”. E che dire allora della destra dove due forze sostenitrici del governo Draghi si sono alleate a un’altra che quel governo l’ha sempre combattuto? Detto altrimenti: l’istinto elettorale ha spinto i partiti di destra a unirsi nonostante la loro totale divisione sul Governo Draghi, mentre la mancanza di tale istinto ha portato a dividersi i partiti di sinistra che tutti, nella sostanza, sostenevano quel governo. Mi pare che agli appuntamenti elettorali nazionali capiti il contrario di quello che avviene a quelli amministrativi, dove è la sinistra a mostrare generalmente un miglior fiuto elettorale, mentre a destra sono capaci di andarvi con divisioni personalistiche che solo gli esperti riescono a decifrare. Conclusione: il Centrosinistra perderà probabilmente queste elezioni per l’eccesso di puzza al naso con il quale le sta affrontando, mentre il Centrodestra le vincerà per essere riuscito a vincere le suscettibilità e le reazioni di pelle con cui vi era arrivato.