Al termine della messa con gli anziani, in piazza San Pietro, Francesco ha ricordato il Sinodo: “Domenica prossima inizierà l’Assemblea Sinodale sul tema della famiglia. Qui è il responsabile principale, il cardinale Baldisseri. Pregate per lui, perché ce la faccia… Invito tutti, singoli e comunità, a pregare per questo importante evento e affido questa intenzione all’intercessione di Maria Salus Populi Romani”. Nel primo commento il saluto di Francesco a Benedetto, presente all’incontro con i nonni.
Aggiornamento al 29 settembre. Sul Papa di sabato e di ieri, ecco due miei articolini:
Francesco ai Gesuiti sulla Chiesa sballottata
I due Papi in piazza San Pietro con gli anziani
Saluto di Francesco a Benedetto: “Vi ringrazio di essere venuti così numerosi! E grazie della festosa accoglienza: oggi è la vostra festa, la nostra festa! Ringrazio specialmente il Papa Emerito Benedetto XVI per la sua la presenza. Io ho detto tante volte che mi piaceva tanto che lui abitasse qui in Vaticano, perché era come avere il nonno saggio a casa. Grazie!”
La preghiera dell’anziano. “La vecchiaia, in modo particolare, è un tempo di grazia, nel quale il Signore ci rinnova la sua chiamata: ci chiama a custodire e trasmettere la fede, ci chiama a pregare, specialmente a intercedere; ci chiama ad essere vicino a chi ha bisogno… Gli anziani, i nonni hanno una capacità di capire le situazioni più difficili: una grande capacità! E quando pregano per queste situazioni, la loro preghiera è forte, è potente!” – Ho preso come rivolta a me, che sono vecchietto e nonno, questa parola del Papa.
Case e non prigioni. Ancora il Papa agli anziani: «Ma non sempre l’anziano, il nonno, la nonna, ha una famiglia che può accoglierlo. E allora ben vengano le case per gli anziani… purché siano veramente case, e non prigioni! E siano per gli anziani, e non per gli interessi di qualcuno altro! Non ci devono essere istituti dove gli anziani vivono dimenticati, come nascosti, trascurati. Mi sento vicino ai tanti anziani che vivono in questi Istituti, e penso con gratitudine a quanti li vanno a visitare e si prendono cura di loro. Le case per anziani dovrebbero essere dei ‘polmoni’ di umanità in un paese, in un quartiere, in una parrocchia; dovrebbero essere dei ‘santuari’ di umanità dove chi è vecchio e debole viene curato e custodito come un fratello o una sorella maggiore».
molto belle le foto dei due papi, il regnante e l’emerito, insieme.
Qui una foto dei due:
http://www.news.va/it/news/migliaia-di-anziani-in-piazza-san-pietro-con-franc
Qui un’altra:
http://www.news.va/it/news/il-papa-vecchiaia-e-tempo-di-grazia-futuro-dipende
Qui una sequenza:
http://roma.corriere.it/foto-gallery/cronaca/14_settembre_28/francesco-ratzinger-come-nonno-saggio-casa-ec3827e2-46ef-11e4-b58c-ffda43e614fc.shtml
Bello.
Grazie Luigi
“Gli anziani, i nonni hanno una capacità di capire le situazioni più difficili: una grande capacità!…un compito grande: trasmettere l’esperienza della vita…
L’intero discorso del Papa sembra un inno alla vecchiaia. Ed è indubbiamente da apprezzare.
Ma se il Papa sapesse che i giovani di oggi non hanno alcuna disponibilità a seguire l’esperienza di vita dei nonni e nemmeno quella dei genitori, forse qualche idea la cambierebbe.
E non è sempre vero che i nonni abbiano la “capacità di capire le situazioni più difficili”. Capisco che il Papa lo abbia detto volendo benedire la vecchiaia nel suo insieme e per portare i giovani ad avere maggior rispetto per quelli che non lo sono più, giovani.
Gli anziani e i vecchi, infatti, spesso vengono guardati dai giovani con sufficienza o come dei sopravvissuti cui irridere.
Solo nelle civiltà più antiche i vecchi venivano stimati e ascoltati quasi con venerazione. Ma tutto cambia, ed oggi realisticamente, se è vero che il rispetto è molto diminuito [quante volte si sente dire con disprezzo: “è un vecchio rimbambito” o ” è un bacucco”] è altrettanto vero che ritenere che i vecchi siano i saggi per eccellenza è più che altro un luogo comune. Non tutti lo sono, infatti. Per esempio, non lo sono affatto quelli che si rifiutano di riconoscere la propria vecchiaia e si atteggiano a giovani sempiterni; non lo sono gli egoisti; non lo sono, tra gli uomini, quelli che continuano a guardare alle donne con insana concupiscenza.
E tutti questi sono tantissimi.
Tuttavia, è meglio guardare alla maggioranza dei vecchi come a persone la cui dignità va tenuta in grande considerazione.
Bellissime foto, si: però, il mio modestissimo “premio speciale della critica”, che, per l’occasione, riesumo, va a Monsignior Paglia ed alla sua splendida citazione della grande “Nannarella”.
Ciao a tutti.
Roberto 55
Ahi ………….. ! “Monsignor”: sorry !
Roberto 55
Affidiamo di cuore il Sinodo prossimo venturo a Chi di dovere, e preghiamo , pure di cuore, per i suoi lavori. Facciamo anche, più modestamente, il tifo.
Però. Che questo non sia un ennesimo alibi per accomodarsi in poltrona con i popcorn in mano e le ciabatte ai piedi a godersi lo spettacolo, sputare sentenze, dare voti, esprimere giudizi, e basta.
Quale che sia l’esito del sinodo, la cura della famiglia, rigorosamente con la effe minuscola, degli sposi , del matrimonio e delle coppie, e di tutti i problemi collegati, non farà nemmeno il passo di una formica se le coppie e le famiglie di cristiani non se ne faranno carico personalmente .
Considerato poi che dire ” le coppie”, ” le famiglie “, così come dire ” i laici “, è un ulteriore modo -ormai sgamatissimo- per giocare a scaricabarile e non smuovere le chiappe dalla poltrona, dalle paterle e dal popcorn, è inteso che delle famiglie, delle coppie e dei matrimoni del MIO mondo devo necessariamente farmi carico io con la MIA coppia, la MIA famiglia e il MIO matrimonio.
Il che è possibilissimo, sinodi o non sinodi, da subito.
Basta volerlo fare.
Dipende da me, dalla mia volontà di cambiare completamente il mio modo di pensare, da prendere SUL SERIO Gesù Cristo, o continuare a prenderlo per i fondelli.
Si puo’ farlo culturalmente, piamente, religiosamente, cattolicamente: sempre presa per i fondelli resta.
Bho, io non ho voglia nemmeno di pregare, faccio parte dei dogmatici legalisti senza cuore che tengono lontano lo spirito e si occupano di bizantinismi quindi immagino le mie preghiere sarebbero schifate pure dal padre nostro che è nei cieli.
Ci sono sicuramente anime molto più misericordiose della mia per pregare speriamo lo spirito le ascolti.
Mubarak e Aneesa stamane a San Pietro. “Hano dieci figli di cui uno sacerdote, e dodici nipoti, sono sposati da 51 anni. Con sguardo deciso, e due occhi color cielo che scavano nell’anima, Mubarak dice in un soffio: «Dal 6 agosto scorso la nostra città di Qarakosh non esiste più: è completamente nelle mani dell’Is. Siamo scappati tutti, c’è solo distruzione»”: è una delle coppie di nonni che hanno partecipato stamane all’incontro degli anziani con il Papa. Così li ha presentati Avvenire.
Così li ha ringraziati Francesco: “Ho ascoltato le testimonianze di alcuni di voi, che presentano esperienze comuni a tanti anziani e nonni. Ma una era diversa: quella dei fratelli venuti da Qaraqosh, scappati da una violenta persecuzione. A loro tutti insieme diciamo un “grazie” speciale! E’ molto bello che siate venuti qui oggi: è un dono per la Chiesa. E noi vi offriamo la nostra vicinanza, la nostra preghiera e l’aiuto concreto. La violenza sugli anziani è disumana, come quella sui bambini. Ma Dio non vi abbandona, è con voi! Con il suo aiuto voi siete e continuerete ad essere memoria per il vostro popolo; e anche per noi, per la grande famiglia della Chiesa. Grazie!”
http://www.ibs.it/libri/dunn+james+d./libri+di+dunn+james+d..html
http://m.huffpost.com/it/entry/5896366
Scusate il link di prima era sbagliato,
Bergoglio = Renzi
Si può cambiare religione?
Magari mi butto sull’ebraismo (almeno li’ non rottamano il decalogo cui povera me sono ancora affezionata)
Cara Sara
La Chiesa Una Sacta Catholica ed Apostolica nella quale ad ogni Santa Messa proclamiamo solennemente CREDO non è Bergoglio.
Perchè la Chiesa è di Cristo.
Quindi stai tranquilla non sarà rottamato nulla, perchè Cristo ha detto “il Cielo e la terra passerenno ma le mia parole non passeranno”.
anche volendolo i poveri piccoli uomini non possono rottamare la parole di Cristo e il decalogo.
Il sinodo sulla famiglia per quanti balletti teologii facciano non potrà cambiare la dottrina cattolica sul matrimonio “sacramento”. Il matrimonio ccattolico non è un contratto ma un sacramento e quindi è “per sempre”.
Questo non possono cambiarlo neppure i cardinali e il papa e ne sono ben consapevoli. L’ha detto persino Kasper , l’hanno detto tutti.
Certo cambieranno la “prassi”.
ma le etrne parole di >Cristo sul matrimonio “non divida l’uomo ciò che Dio ha unito” non passernno mai.
perciò cara Sara guardiamo a Cristo e non sempre e solo ai suoi rappresentanti terrene, che possono essere più o meno santi. Cristo è santo, la sua parola è santa, la Chiea è santa. I papi , i cardinali, i teologi, e soprattutto noi stessi possiamo essere peccatori, confusi, opportunisti, ipocriti,persino eretici.
ma questo non ci deve gettare nella disperazione.
mi raccomando non cambiare religione ! 🙂
Discepolo io mi fido di Bergoglio però non è possibile che ci sia un clima dove ti tocca sentire che: “la comunione a Messa dei divorziati è davvero “l’articolo 18” della Chiesa”
alla faccia poi che il nuovo pontificato doveva rimanere fuori dai giochi “politici”.
E’ così da mesi allora uno alla fine…
sara
“la comunione a Messa dei divorziati è davvero “l’articolo 18” della Chiesa”
hanno anche scritto ” ma il nuovo regime varrà solo per i nuovi matrimoni, mentre quelli già in vigore saranno sempre regolati dalle vecchie norme? 😉
Il matrimonio co.co.co pro, speriamo Bergoglio preveda più del 1,5 miliardi che Renzi pensa sia sufficiente per la security…
Però che palle…
Però che palle… però sei tu che te le cerchi, vai a leggere l’Huffington Post e di prima mattina poi… 😉
Oppure il matrimonio a tutele crescenti: ogni 3 anni 10 punti se arrivi alle nozze d’oro un servizio di piatti in porcellana per premio…
Lo avevo letto ieri sera e poi sono mesi che lo dico io stessa Bergoglio = Renzi = rottamazione..
Già non lo sopporto in politica..
Comunque mi ritiro sull’Aventino in attesa che passi la nottata.
🙁
Il fatto è che le attese per il sinodo sono davvero esagerate.
Questo (straordinario) servirà solo a scrivere i lineamenta per quello ordinario del 2015, ossia per preparare il lavoro alle commissioni di vescovi e teologi che vi lavoreranno durante tutto l’anno: dopo la consultazione del popolo di Dio, questa è una consultazione dei suoi pastori.
Non sto a descrivere l’iter dei lavori dei prossimi giorni, ma credetemi, ci si sta accapigliando per nulla…
La cosa che mi spaventa è la reazione nel post sinodo (perchè penso che non cambierà una virgola della dottrina): tutti a dire che i brutti vescovi cattivi hanno fatto lo sgambetto a Bergoglio e via farneticando…
Spero davvero di sbagliarmi, ma non sono ottimista…
🙂
Oppure, invece che cambiamenti di religione adombrati e aventini prospettati, basterebbe fare una solenne, sonora, chiarissima pernacchia agli autori di simili scemenze. Nel caso di Bergoglio= Renzi, al giornalista, nel caso di chi monta l’attesa per il sinodo come una chiara d’uovo, ai montatori, che il più delle volte manco hanno una idea concreta di quello di cui stanno parlando.
Nessuno spavento e nessuna nottata da passare.
Piuttosto, evitare di fare da cassa di risonanza ai propalatori di aria fritta .
Maccheccefrega di sapere Tizio ha detto, Caio ha risposto, Sempronio ha ribattuto a Tizio e Tizio a Sempronio e a Caio?
Via, via, via.
checcegrega, ce frega che viviamo nel mondo non su una nuvola.
Sinceramente questa nuova via “antinomistica” in cui tutto è lasciato solo alla fede personale (ognuno la sua tra parentesi) è anche un filino complicata da seguire…
http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/che-lieviti-la-montagno.aspx
Ma quale via antinomistica d’Egitto!
Si vuole correre dietro ai ghiribizzi e ai capricci di Schiavazzi oggi, di Ferrara ieri, di Scalfari l’altro ieri?
E lo si faccia.
Ma allora si stia al gioco, senza crollar la testa, fare il broncino e dire uh, che nottata. Quelli sono liberi di dire le fresconate che ritengono opportune, e di farle passare per roba serissima. Ma noi abbiamo ancora la capacità di accoglierle con una pernacchia liberatoria, o dobbiamo farcene condizionare?
Da Schiavazzi, voglio dire? ( che mi è pure simpatico,tra l’altro).
Lei è troppo individualista Lorenzo, crede nel martirio nella forza dell’individuo nella cavalcata solitaria, io credo più nella comunità e nella forza di un sentire comune e condiviso.
Tutto qui.
Voglio dire la sua é una fede per i forti mentre esistono anche i deboli che hanno tutto il diritto di essere tutelati
Temo che Nico abbia ragione.
Le aspettative (e le pressioni) del mondo sono tante e tali che difficilmente si potrà accettare un risultato diverso. Eppure la questione è molto più complessa e merita una prudenza proverbiale.
🙂
Lei mi vede in un modo un po’ cinematografico, Sara.
Quale cavalcata solitaria e fede dei forti?
Mai stato e mai capito i battitori liberi, e mai saputo andare a cavallo.
Anch’io credo più nella comunità e nella forza di un sentire comune e condiviso.
Ma non è che tutto si esaurisca nell’ ” appartenere” alla comunità, bon.
Noi siamo delle buste affrancate e spedite. Dobbiamo andare in giro, dove siamo mandati. A che serve una buca delle lettere dove tutte le buste stanno lì, ferme, a rimirarsi i francobolli e a dibattere all’infinito sulle possibili strade che possono essere percorse da sé e dagli altri per arrivare a destinazione, senza mai schiodarsi di un millimetro?
Io resto convinto che l’appartenere alla comunità NON esaurisce il nostro essere cristiani: ne è “solo” il modus operandi.
Quanto alla debolezza, siamo tutti di una debolezza spaventosa, certificata doc dal vangelo.
Ma crogiolarsi nella debolezza, usarla come un alibi per dire: non è per me, non è debolezza: è bamboccionaggine.
Ciao Nico
sono d’accordo con te: durante questo Sinodo straordinario non accadrà nulla, semmai potrebbe esserci qualche novità con il Sinodo dell’anno prossimo, ma, come sai meglio di me, non è detto.
Stiamo a vedere e preghiamo: sono anche i giorni della Novena di una grande Santa, Santa Teresa di Gesù Bambino: ella illumini e guidi la Chiesa, il papa e tutti i padri sinodali.
Un abbraccio a tutti.
F.
Per Sara1: il link delle 7.33 sarà stato sbagliato, ma indica che lei fa delle buone letture. Se si interessa di James Dunn, uno dei (non molti) biblisti per il verso che ci sono in giro, mi complimento con lei.
Probabilmente avevo copiato il link di una pagina che stavo consultando prima senza accorgermene. Comunque non ho ancora letto nulla di Dunn, pensavo di farlo a breve (costo permettendo che sono tutti libri “di peso” 🙂 ).
Quando potrò cercherò di leggerlo
articolo interessante di Andrea Grillo sul Sinodo
http://grilloroma.blogspot.it/2014/09/non-solo-5-cardinali-le-principali.html
A me sembra la solita minestra riscaldata dei fautori della “dissolubilità” del matrimonio cristiano. dell’adeguarsi ai tempi, del piegarsi al mondo. Ma cosa vuol, dire: “La rigidità con cui la Chiesa confonde e sovrappone, immediatamente, livello naturale, istituzionale e sacramentale del matrimonio attesta la difficoltà con cui non riesce a elaborare categorie teologiche adeguate ad una cultura in cui la coscienza e la libertà non possono essere, semplicemente, presupposte.” Ma… 2000 anni fa la coscienza non esisteva? E il concetto di libertà è nato oggi? Ma dai, si continua a dire che prima dell’Illuminismo l’uomo era un selvaggio!
E’ uno stile pastoral-periferico….
Pensate un po’ tutte queste preghiere che salgono al Signore per questo Sinodo: Tutti dicono preghiamo!
Fabricianus dice stiamo a vedere e preghiamo!.
Anche io dico stiamo a veder e preghiamo!
Ma probabilmente preghiamo perchè si avveri LA COSA OPPOSTA!
Alle preghiere di chi darà ragione il Signore?
Alle preghiere di chi vuole il cambiamento, la rivoluzione, la comunione ai divorziati eccetera?
O darà ascolto alle preghiere di chi non vuole il cambiamento, la rivoluzione, la comunione ai divorziati eccetera?
per la prima volta , credo, nella storia, i cattolici pregano ciascuno per l’opposto per cui prega l’altro. E’ una cosa tremenda!
Bel risultato dopo 50 anni dal Concilio Vaticano II!!!!
invece dell’unità, della concordia di intenti, abbiamo la divisone, la confusione, la discordia, addirittura l’odio fra cristiani….
tutte cose che vengono dal diavolo. Allora aveva ragione Paolo VI quando sentiva il fumo di Satana.. E ha ragione Papa Francesco quando parla di Satana che si presenta come buono anzi come “umanitario”. per poter distruggere meglio
la tragedia del moderno cristianesimo è che non siamo d’accordo neppure tra noi! Come possiamo pensare di evangelizzare gli altri?
come ci può essere una Chiesa in uscita, quando all’INTERNO è dilaniata?
ripeto Fabricianus dice “preghiamo Il problema è che probabilmente io e Fabricianus preghiamo per dUE COSE OPPOSTE!
probabilmene lui prega per l’opposto per cui prego io.
eppure siamo entrambi buoni cristiani.
se questa non è una cosa molto triste , ditemi voi cosa è una cosa triste.
“per la prima volta , credo, nella storia, i cattolici pregano ciascuno per l’opposto per cui prega l’altro. E’ una cosa tremenda!”
//////////////
La storia ha visto ben altro che questa contrapposizione presinodale.
Hanno fatto di peggio, si sono scannati, torturati, inquisiti, arsi vivi nelle pubbliche piazze, impiccati, decapitati per oltre 400 anni.
Forse una profonda autoanalisi sul come il singolo cattolico intende e sente la fede, come l’azione dello Spirito e della Provvidenza potrebbe aiutare a capire e forse a cambiare rotta.
Eppoi scambiare la preghiera per un rito apotropàico degno del neo paganesimo strisciante pare del tutto fuori luogo.
“Pregare non cambia le cose. Pregare cambia me”
Notte a tutti
https://www.youtube.com/watch?v=h_iFWqHofw4
Bel risultato dopo 50 anni dal Concilio Vaticano II!!!!
invece dell’unità, della concordia di intenti, abbiamo la divisone, la confusione, la discordia, addirittura l’odio fra cristiani….
tutte cose che vengono dal diavolo.
O buon discepolo, parole tipiche di un millenarismo da contea Evangelical degli Stati Uniti.
Tu sei persona intelligente, da te non me l’aspetto.
E permettimi, non essere preoccupata o intristita: hanno “litigato”, avuto un’aspra contesa Paolo e Barnaba fino al punto di dividersi e ognuno andare per la propria strada e tu ti preoccupi per una “divisone” tra gli eminentissimi signori cardinali o tra me (che conto 0) e te?
Non disperare, oggi si festeggiano i Santi Arcangeli, il diavolo è tenuto a bada da San Michele e, Cristo ha vinto la morte. (Queste cose le sai bene).
Cristos anexì.
Abbracci.
Ciao <b<nino, grazie.
Mi sembra interessante, come contraltare all’articolo di Grillo citato sopra, questo, scritto in maniera molto più intellegibile, e con almeno dei coerenti riferimenti alla dottrina e al magistero dei Papi recenti:
http://kairosterzomillennio.blogspot.it/2014/09/risposarsi-dispetto-dei-santi.html
Ma perché ci si accapiglia su questo blog per cose sorpassate come la comunione ai divorziati risposati? C’è chi spera si vada ben oltre, all’attesissimo Sinodo, finalmente! Preti sposati e famiglie omo! Il tutto “avallato” (secondo i promotori) dalla fatidica frase “chi sono io per giudicare un gay”. Vedi : http://www.lanuovabq.it/mobile/articoli-ce-chi-lavora-per-un-sinodo-gay-friendly-10465.htm#.VCoxqvl_uE0
Ho fatto una brevissima ricerca sugli emeriti relatori…. e non è gente da poco, ci sono tra gli altri: un vescovo emerito australiano e una “teologa e suora domenicana”. Ma…dopo una brevissima ricerca mi sono venuti i brividi, a leggere il loro pensiero….
Discepolo non si prega per ottenere ma per imparare ad accettare.
(però se il Papa ci rottama il matrimonio vado e mi incateno davanti a San Pietro, se qualcuno dai piani alti ci legge ne tenga conto)
Si prega perché chi deve prendere decisioni, vale a dire gli illustrissimi partecipanti al Sinodo e, alla luce delle conclusioni del Sinodo, il Papa, possano essere strumenti della volontà di Dio (fiat voluntas tua).
Si prega perché il soggettivismo (quello per cui un discepolo considera giusta, evangelica e cristiana una cosa e un fabricianus un’altra), le pressioni del mondo e le attese che in questi giorni vediamo continuamente esposte sui giornali non prevalgano rispetto alla volontà del Signore.
Continuiamo a pregare: il Signore saprà come ascoltare le nostre intenzioni.
Gianrinaldo ma tu cosa temi? Io sinceramente non temo nulla di grave da questo Sinodo, qualunque siano le conclusioni.
Poi sulla Comunione ai divorziati risposati hai ragione: è un tema già superato, ci si può accostare ai Sacramenti astenendosi dall’unione copulare e vivendo remoto scandalo.
Il tutto è molto semplice.
Bravo Fabri più copule per tutti….
@Fabricianus,
che domanda “cosa temi?”.
Apertis verbis, il timore è che, sotto le pressioni di un mondo preoccupato sempre e solo di possedere e consumare, si rinunci alla difesa dell’indissolubilità del matrimonio
@Federico
Non avevo capito.
Il punto è che non si tratta di un “totem” o di una formalità, ma di una questione fondamentale se si pensa al matrimonio come sacramento e alla famiglia fondata sul matrimonio come cardine della società.
Un vecchio detto recitava che di buone intenzioni è lastricata la via dell’inferno: ecco, non si temono le buone intenzioni, ma certe conseguenze di scelte affrettate o prese sulla spinta della attese delle “periferie” del mondo, per l’urgenza di dare risposte immediate ai bisogni di apertura…
Magari, come sostengono molti, si tratta di timori infondati, ma le “sirene” del mondo cantano ad un volume assordante e resistere può essere difficile.
@Federico 10.22
è fuori discussione.
La dottrina dell’indissolubilità non è messa in dubbio da nessuno, neppure dai più strenui difensori di una nuova disciplina dell’accoglienza dei divorziati risposati, che prevede un serio cammino PENITENZIALE.
In definitiva: è l’assoluzione sacramentale che ammette all’Eucaristia.
La domanda è: si può assolvere chi ancora vive in condizione di peccato perchè ha ferito un’unione sacramentale indissolubile? Ma: tutti i matrimoni rati e consumati sono sacramento o la non piena avvertenza dei coniugi ne rende un certo numero nulli?
Con tutte le questioni annesse e connesse (richiesta di B XVI prima e ora di F di semplificare il percorso rotale), e con tutte le sfumature (anche le più astruse) possibili. A volte qui sì, davvero, si sentono i bizantinismi a cui penso alludesse Bergoglio (cosa significa astenersi dalla copula? E quali altre ‘pratiche’ sessuali sono ammesse nella nuova coppia? Sembrano le discussioni tardo medioevali su quanti angeli danzino sulla punta del dito…).
C’è molto ancora da capire.
Un grosso problema è rappresentato poi proprio dalla comprensione che, di qualsiasi scelta, avrà il popolo di Dio. Se per il sensus fidelium ammettere all’Eucaristia significa automaticamente far passare per ‘solubile’ il matrimonio cristiano, siamo ancora lontani…
Nico sono bizantinismi anche le parole di Grillo rispetto alle semplici parole del vangelo (confrontante il suo articolo con il “nessuno osi separare cio che Dio ha unito” e poi vediamo dov’è la glossa) e da sposata trovo che le facili ironie sulle copule dei risposati rivelino una profonda incomprensione di un sacramento che prevede anche la libera offerta della propria fedeltà.
Non ci sono ipocrisie solo tra i tradizionalisti.
@Nico,
hai espresso meglio di me la questione e il problema.
Sono certo che sia fuori discussione l’indissolubilità del matrimonio in quanto tale, ma di fatto può accadere che ammettere i separati alla comunione, sia pure attraverso percorsi penitenziali, può essere percepito e soprattutto vissuto dagli interessati come la benedizione della nuova relazione. Come diretta conseguenza, non voluta ma inevitabile, si può arrivare a intendere il “percorso penitenziale” come una sorta di divorzio cattolico, con tanti saluti per il sacramento del matrimonio, unione feconda e indissolubile.
Non si tratta di questioni di poco conto, i timori sono fondati e spero che nel sinodo siano presi adeguatamente in considerazione.
D’altro canto se la soluzione fosse semplice e senza complicazioni di questa portata, ci saremmo già arrivati da decenni, magari già cinquant’anni fa.
Infatti quando c’è una nuova unione che secondo Kasper anche se solo civile contiene un piccolo valore sacramentale che è nel primo matrimonio?
Abbiamo due unioni sacramentali (anche se la seconda imperfetta).
Al di là delle proprie posizioni (io sono anche favorevole all’uso ortodosso) è evidente che vai a toccare l’indissolubilità, cioè come ho già detto è più onesto Grillo.
Allora o fanno una discussione molto radicale che vada al cuore del sacramento e della sua validità, oppure rischia di essere un pasticcio.
Kasper dice:
“Lei mette in discussione l’indissolubilità del matrimonio cristiano?
«La dottrina dell’indissolubilità del matrimonio sacramentale si fonda nel messaggio di Gesù, la Chiesa non ha il potere di cambiarla. Questo punto rimane fermo. Un secondo matrimonio sacramentale, mentre il primo partner è in vita, non è possibile. Ma bisogna distinguere la dottrina dalla disciplina, cioè l’applicazione pastorale a situazioni complesse. Inoltre la dottrina della Chiesa non è un sistema chiuso: il Concilio Vaticano II insegna che c’è uno sviluppo, nel senso di un approfondimento possibile. Mi chiedo se sia possibile in questo caso un approfondimento simile a quello avvenuto nell’ecclesiologia: anche se quella cattolica è la vera Chiesa di Cristo, ci sono elementi di ecclesialità anche fuori dai confini istituzionali della Chiesa cattolica. In certi casi, non si potrebbero riconoscere anche in un matrimonio civile degli elementi del matrimonio sacramentale? Per esempio l’impegno definitivo, l’amore e la cura reciproca, la vita cristiana, l’impegno pubblico che non c’è nelle coppie di fatto?».
Tradotto terra terra, non posso avere un secondo matrimonio sacramentale ma ne ho un secondo civile che ha elementi del matrimonio sacramentale, onestamente non è un bizantinismo?
Cioè ok non puoi rimetterti l’abito bianco però c’è un mezzo sacramento e puoi fare la comunione ci vuol poco per farlo passare come un secondo matrimonio a tutti gli effetti.
Ripeto al di là della nostra simpatia o meno è proprio che messa così non tiene.
http://www.lastampa.it/2014/09/18/esteri/vatican-insider/it/il-manifesto-dei-cinque-cardinali-e-la-risposta-di-kasper-xuuIzAE1TMyYA7bXJQCPII/pagina.html
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O.T.
@Federico
Chi si candida per il CentroDestra in Emilia Romagna, in competizione per le elezioni regionali con Stefano Bonaccini del CentroSinistra?
Riguardo a tanti “timori” che sento esprimere da tanti sposati cattolici, che si piazzano, mitraglietta in mano, su una immaginaria linea del Piave della indissolubilità del matrimonio, vorrei domandare loro una cosa.
Stante il fatto che l’indissolubilità NON è né in dscusiione, né all’ordine del giorno, quella stessa indissolubilità voi la vivete per legge e per norma, o per convinzione e per grazia? Tradotto: se, ragionando per assurdo- per il momento- da domani ci svegliassimo con un documento che ” autorizza” uno qualsiasi dei percorsi di recupero dei separati e, pervio iter penitenziale, una qualche loro riammissione alla vita piena sotto ogni aspetto della comunità, questo sarebbe per voi uno stimolo a gettare alle ortiche il vostro matrimonio? O, meno estremizzando, d’ora in poi terreste sempre ben presente , ad ogni litigata e a ogni eventuale crisi, questa ipotesi B, come strada operativa?
Io non ci credo , manco se me lo giuraste.
Allora, questi timori, su che cosa vertono?
A me sembrano tanto i mugugni e i rodimenti da fratello maggiore della parabola di fronte al figliolo prodigo accolto in casa. Come? Noi ci siamo fatti un mazzo tanto per restare fedeli e tenere in piedi la baracca, e ora questi, che hanno fatto quello che han voluto, vengono accolti e abbracciati?
Ma non è già un grazia strepitosa quella di vivere un matrimonio riuscito, pieno, indissoluto ( fino ad ora almeno, e se sarà stato davvero indissolubile lo diremo alla morte di uno di noi sposi) e di questa grazia ( che NON è certo merito nostro) di questa bellezza, di questa meraviglia, non dovremmo, questo sì essere testimoni instancabili e splendenti?
Come si spiega che di tutto questo NON SI VEDE MANCO L’OMBRA, e si vedano invece tanti occhiuti e sospettosissimi questurini che si aggirano torno torno con la lanterna in mano a scovare anche negli angolini la possibilità che qualcuno, che è finito fuori, possa mai, Dio non voglia, essere riammesso assieme a noi REGOLARI & OSSERVANTI?
@Sara,
concordo sul fatto che si tratta di bizantinismi che alla prova dei fatti “non terranno”. I timori comunque restano.
@Fabry,
fino a ieri pensavo che l’avversario di Bonaccini fosse Roberto Balzani.
@Lorenzo,
sei fuori strada, il punto non è quello.
Il timore (legittimo) è che si butti il bambino con l’acqua sporca, che per un eccesso di carità verso un gruppo di persone che si sente escluso dalla comunità si comprometta di fatto (al di là delle formule e dei bizantinismi) la visione del matrimonio che finora, faticosamente, la Chiesa ha proposto alle coppie cattoliche.
Niente questurini.
Faticosamente?
Faticosamente, in che senso?
Ma insomma Lorenzo che importa quello che viviamo noi? e’ un discorso anche culturale perchè ai ragazzi che devono iniziare un percorso di vita e di amore cosa vuoi importi cosa facciamo io e lei (io poi passo tranquillamente inosservata) rispetto a un clima culturale che va in tutt’altra direzione?
Un giovane che vuole credere nell’indissolubilità del matrimonio deve remare contro come chi vuole fare la raccolta differenziata a Napoli (senza offesa ai Napoletani mi riferisco solo alle immagini degli anni scorsi).
Se nessuno intorno a te fa la differenziata, se non hai le strutture adatte dove lo porti il tuo sacchetto con la plastica mentre ci sono montagne di spazzatura in mezzo alle strade?
Giusto per dare un’immagine realistica.
E non puoi sempre presumere che l’individuo debba passare tutta la vita ad andare controcorrente, un minimo di aiuto comunitario un certo sentire comune aiuto cavolo.
Cioè si fa ma diventa cosa da eroi e come dice Kasper l’eroismo non è per il cristiano medio (in questo sono d’accordo per questo credo molto nell’aiuto comunitario).
Lorenzo,
la fatica è quella di chi combatte solo contro tutti.
Se il mondo ci bombarda continuamente con sloga contro la famiglia e contro la vita, non è semplice continuare a testimoniare la verità.
Eppure è uno dei compiti della Chiesa e un dovere per tutti i cattolici.
MA sta roba degli eroi, è una fissazione.
Tra gli eroi e i paracarri c’è una giuta via di mezzo, no?
COSA CONTA QUELLO CHE VIVIAMO NOI ????
Bè, se c’è- e francamente non ne sono più tanto sicuro, dal grado di sfiducia in noi stessi che continuo a incontrare -una remota possibilità che qualche ragazzo non dico si convinca, ma lontanamente si possa porre la domanda ma perché io dovrei sposarmi, la possibilità gliela possono fornire gli sposati che ha sotto il naso.
Certo non un documento sinodale, una enciclica, o un sommario sulla teologia del matrimonio.
D’accordissimo sul clima culturale. Su quello cattolico, soprattutto, dove si è rinunciato completamente a dare la ragione , in termini di bellezza, di forza e di rivoluzione, della indissolubilità, battendo la scorciatoia del picchetto a difesa, del cavallo di frisia, dell’elmetto in testa.
Tutto un abbassare di serrande e un chiudere serrature.
E QUESTO AIUTEREBBE UN CAMBIO CULTURALE A FAVORE DELLA INDISSOLUBILITA’ DEL MATRIMONIO? O A FAVORE DEL MATRIMONIO STESSO?
Giustappunto Fede.
Però io non vedo uno straccio di testimonianza sulla bellezza e sulla forza del matrimonio cristiano.
Solo un stringersi a coorte intorno alla indissolubilità.
Ma l’indissolubilità, senza il resto, è un articolo di codice di legge nudo e crudo.
Posto che non c’è nessuno che la metta in discussione, siamo in grado di testimoniarla PER DAVVERO , la Verità del matrimonio cristiano, o andiamo nel pallone? E allora, vogliamo cacciarla fuori, la voce?
Ma: tutti i matrimoni rati e consumati sono sacramento o la non piena avvertenza dei coniugi ne rende un certo numero nulli? (Nico)
No, per me non sono sacramento. Ovvero, sono nulli. Tanti matrimoni in chiesa obbediscono ad una tradizione inveterata, e niente di più.Tanto è vero che dopo la cerimonia molti non entrano più in chiesa, così come molti cresimati si allontanano, dopo, per una vita intera dalla chiesa. Sono davvero sacramenti quelli di chi si comporta così, o sono dei semplici segni esteriori?
Non dimentichiamo, fra l’altro, che talvolta i matrimoni in chiesa vengono celebrati con l’intento nascosto di almeno uno dei due coniugi di non volere figli, per cui sono nulli di per sé secondo la dottrina cattolica.
Voglio dire che certi segni sacramentali sono solo apparenti in molti casi. Allora dove sta la loro validità? Bisogna chiederselo e trovare una risposta.
Io considero molto più valido un matrimonio solo civile ma all’insegna di un amore grande ( non solo passionale) fino alla fine, piuttosto che un matrimonio fatto in chiesa per rispettare una tradizione e che può finire nel nulla per svariati motivi.
Poi, se mi passate ancora una osservazione, non è che sia tutta sta gran fatica.
Io credo che il matrimonio sia la cosa più bella che possa essere vissuta da un uomo. Lo dico con chiunque io parlo. Mi guardano copme un marziano? A volte sì, ma ci sono abituato, e per altre cose è assai peggio. Questo sarebbe andare da soli contro il mondo? Eccapirai che roba.
Il mondo lancia slogan contyro la famiglia? A parte che ci sarebbe da parlarne, ma anche prendendolo per buono, il mondo faccia quel che vuole. Cioè si vorrebbe dire che , visto che non è più ” NATURALE ” E ” NORMALE” – nel senso della consuetudine sociale resa obbligatoria dalla legge- il tragitto matrimonio-figli-famiglia, allora io, che sono convinto della sua bontà come tanti, tantissimi altri ancora, e senza menate me lo vivo, e alla grande, dovrei sentirmi perseguitato e emarginato perché la mia non è piu’ la scelta di tutti?
E chi se ne fotte, parlando con pardon?
Rinunciassimo anche a un carretto di vittimismo, non sarebbe male.
Se ci pesa, liberi di fare come gli altri, no?
Se ne siamo convinti ed entusiasti, siamolo.
Io sta fatica non so manco cosa sia, onestamente.
Tutto un abbassare di serrande e un chiudere serrature.
Si però è lo steso discorso che fa Accattoli che è insofferente a tutto e tutto gli pare una dogana tranne riscrivere la costituzione con Verdini e Berlusconi. (sorry)
Cioè parlare dell’indissolubilità che serrande e serratura sarebbe?
E basta.
Indissolubilità vuol dire: prometto di esserti fedele sempre bla bla ecc. ecc. TUTTI I GIORNI DELLA MIA VITA.
Che dogana è che bisogna misericordiosamente abbattere un dono assoluto di sè??????
Scusi Sara, e chi mai , di grazia, vuole abbattere l’indissolubilità?
L’indissolubilità resta. E resta proprio, per dove è quello che deve essere, un dono assoluto e libero di sè: che cosa c’è di piu’ bello al mondo?
Io dovrei sentirla minacciata , questa indissolubilità, perché ( strada Benedetto) si prende finalmente coscienza del segreto di Pulcinella, che una fetta considerevolissima di matrimoni in chiesa è cattolicamente nulla ? O perché si escogita un percorso per riammettere ( quattro gatti gli interessati, in verità) alla pienezza della vita comunitaria alcuni specifici casi di separati?
Io la sento minacciatissima, l’indissolubilità, quando ci si limita a spacciarla solo per obbligo, fottendosene alla grande del lato dono dato e ricevuto e di tutto l’enorme resto che comporta…
Così ne facciamo una bella, devotissima catena.
Lorenzo ci sono ampi settori che giudicano poco coraggiosa la storia della nullità.
E vogliono andare oltre:
http://www.huffingtonpost.it/massimo-faggioli/cardinale-scola-su-sinodo-vescovi_b_5843978.html
(tipo poiché la nullità è un divorzio mascherato diamo il divorzio cattolico e basta)
E se la nullità è un divorzio cattolico mascherato, il divorzio cattolico tanto paventato, sarebbe per esempio rappresentato da Kasper e dalle parole dell’intervista che anche tu, proprio qui, hai linkato?
Nè l’una né l’altro mi sembrano, francamente, niente di spaventoso.
Ci trovo elementi di buon senso e di condivisibilità in entrambi.
Poi, discuetrà, valuterà e deciderà- chissa mai se e quando- la Chiesa, ovviamente.
Il punto è: lei Sara, sente entrambe queste teoriche possibilità come una minaccia alla indissolubilità del matrimonio? Lo chiedo senza nessuna polemica, ma per curiosità. Perché io non ci vedo manco un grammo di minaccia.
Bho Lorenzo GPII e BXVI avevano richiamato la sacra rota e personalmente ero d’accordo.
Ricordo ancora da ragazza i commenti in casa quando Carolina di Monaco ebbe l’annullamento.
Adesso si cambia ok, sa un po’ di inversione a U va bene?
In ogni caso un po’ con la diffusione dell’annullamento un po’ con la comunione ai divorziati si diffonde l’idea che al matrimonio cristiano ci sia una via di fuga, il che alimenta il problema della validità del sacramento che richiede invece la sincerità nella propria promessa.
Il paragone con l’articolo 18 non è improprio, più aumenta la precarietà più sale la disoccupazione così per risolverla si aumenta di nuovo la precarietà in un circolo vizioso.
Così il matrimonio si è andato indebolendo come idea negli ultimi 20 anni tra convivenze divorzi e separazioni..
Non vederlo mi pare assurdo.
A livello personale un po’ mi da fastidio che per alcuni se credi nell’indissolubilità sei automaticamente un turboconservatore.
Penso al sacerdote che mi ha sposata che scherzando ai corsi ci diceva? Ma lo sai che è per tutta la vita? sei ancora in tempo a ripensarci…
Scherzava, ma diceva cosa serissima.
In Chiesa, ci si sposa ancora in troppi, rispetto alla valenza di quel che vuol dire.
Poi, chiaro che , spalatasc, ti si squaglia in mano.
Che il matrimonio si sia indebolito negli ultimi anni, è un eufemismo.
E’ un optional, sempre meno gettonato, della convivenza.
Sta perdendo di giorno in giorno appeal anche sul fronte del far figli, dove prima reggeva ancora un poco come dighetta provvisoria…abbiamo deciso di cercare un figlio, e allora ci sposiamo . Sempre di più si procrea senza un minimo di legame ratificato, e, soprattutto, i giovani ( macchè! finoi ai 40, alla faccia dei giovani) lo trovano naturalissimo, senza l’ombra di un trauma…
Anzi: non solo lo sposarsi ( frange di gay a parte) non è piu’ appetito, ma manco la convivenza stabile va più per la maggiore…
Sposarsi da cristiani è destinato, nel giro di pochissimo, a diventare numericamente rilevante come chi si fa prete o suora o religioso: mosche bianche, altro che turbo conservatori.
LA situazione, oggettiva, è questa.Possiamo blindare l’indissolubilità in modo totale, ma non cambierà di un ette. Come non cambierà se la abolissimo integralmente.
Cosa ci sia da ” demolire” che non sia già andato a ramengo per conto suo, devo ancora capirlo.
C’è invece tutto da ricostruire e riproporre, ma la strada è completamente diversa e di tutta altra natura. E su questo, che si fa?
“Così il matrimonio si è andato indebolendo come idea negli ultimi 20 anni tra convivenze divorzi e separazioni”
In realtà il matrimonio era già indebolito da molti anni prima, quando si viveva separati in casa, ma nessuno doveva sapere.
Il matrimonio era una parola vuota di senso.
Chi non vuol prendere atto di questo vive nel paese dei sogni.
Ogni matrimonio passa momenti difficili, ma per chi comprende che il valore dell’unità è ben superiore ai torti e alle ragioni dell’uno e dell’altro, con l’aiuto di Dio questo momenti si superano e una volta superati si riscopre la bellezza di essere uno.