Per il deficit da Covid il Vaticano mette mano alle riserve

Il 18 febbraio – cioè giovedì scorso, all’indomani delle Ceneri – Francesco ha “concesso il nulla osta al Budget 2021 della Santa Sede, proposto dalla Segreteria per l’Economia e approvato dal Consiglio per l’Economia”. Ha cioè autorizzato a dare attuazione a un esercizio finanziario annuale che prevede un forte deficit, di quasi 50 milioni in euro, causato dalla caduta delle entrate [Musei, offerte, canoni degli affitti]. Per la prima volta viene annunciato che nella previsione sono computate tutte le risorse e – sempre per la prima volta – viene detto che il deficit sarà “ripianato” mettendo mano alle riserve. Nei commenti il testo del comunicato pubblicato il 19 febbraio e una mia nota.

4 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Comunicato della Segreteria per l’Economia 19.02.2021. Nella serata di ieri, il Santo Padre ha concesso il nulla osta al Budget 2021 della Santa Sede, proposto dalla Segreteria per l’Economia e discusso e approvato martedì scorso, 16 febbraio, dal Consiglio per l’Economia. Con entrate totali di €260.4M ed uscite pari a €310.1M, la Santa Sede prevede un deficit di €49.7M nel 2021, pesantemente influenzato dalla crisi economica causata dalla pandemia di COVID-19. Per la prima volta, con l’obiettivo di dare maggiore visibilità e trasparenza alle transazioni economiche della Santa Sede – come ripetutamente richiesto dal Santo Padre – il Budget 2021 consolida il fondo dell’Obolo di San Pietro e tutti i fondi dedicati. Con entrate pari a €47.3M ed erogazioni a favore di terzi beneficiari pari a €17M, la Santa Sede prevede un saldo netto di €30.3M da questi fondi. Escludendo l’Obolo e i fondi dedicati, il deficit della Santa Sede sarebbe di €80M nel 2021. I ricavi sono diminuiti del 21% (€48M) rispetto al 2019, a causa della riduzione di attività commerciali, servizi e attività immobiliari, come pure di donazioni e contributi. Il budget riflette anche un significativo sforzo nel contenimento dei costi, con spese operative – esclusi i costi del personale, ridotte del 14% (€24M) rispetto al 2019. Il mantenimento dei posti di lavoro continua ad essere una priorità per il Santo Padre in questi tempi difficili. Coerentemente con la propria missione, la maggior parte delle risorse della Santa Sede nel 2021 sarà dedicata a sostenere le attività apostoliche, pari al 68% delle spese totali, mentre il 17% è destinato alla gestione del patrimonio e di altri beni, e un 15% all’attività di amministrazione e servizi. Se il livello delle donazioni rimane quello previsto, il deficit verrà ripianato tramite l’uso di parte delle riserve della Santa Sede.

    21 Febbraio, 2021 - 19:05
  2. Luigi Accattoli

    Mia nota. Non sappiamo se per il 2021 sia previsto un deficit superiore a quello del 2020 perché ancora non è stato pubblicato il bilancio dell’anno scorso. Però è ragionevole ipotizzare che il rosso s’accresca, quantomeno perché le restrizioni da pandemia occuperanno verosimilmente tutti i 12 mesi mentre l’anno scorso vi fu all’inizio un bimestre indenne. – Che per la prima volta il budget 2021 “consolidi il fondo dell’Obolo di San Pietro e tutti i fondi dedicati”, cioè tenga conto di tutte le risorse, è una buona notizia: si ottiene ora quello che il cardinale Pell aveva chiesto nel 2014, scontrandosi con la Segreteria di Stato che non volle tale “consolidamento”. Non ci sono più, ora, aree riservate, fuori cioè dal controllo della Segreteria e del Consiglio per l’Economia. Fuori dunque, in definitiva, anche dal controllo del Papa. Intervistato ieri dal telegiornale di TV2000 l’arcivescovo Nunzio Galantino, presidente dell’APSA, ha così spiegato la diminuzione delle entrare dagli affitti del patrimonio immobiliare: “Personalmente, l’11 marzo dell’anno scorso, ho firmato un decreto con cui abbiamo voluto dare un segnale, da parte della Chiesa, soprattutto ai commercianti. Abbiamo dato lo sconto di un terzo sui canoni di affitto, l’altro terzo del canone abbiamo detto che ce lo avrebbero pagato quando gli esercizi commerciali sarebbero tornati alla normalità. Pagano solo un terzo in questo momento. E’ evidente che tutto questo va a impattare sul bilancio della Santa Sede”.

    21 Febbraio, 2021 - 19:23

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