“Esistono in alcune province del regno semplici associazioni di fatto che, sotto la denominazione di pentecostali o pentecostieri o neumatici o tremolanti, attendono a pratiche di culto in riunioni generalmente presiedute da ‘anziani’”: è l’attacco della Circolare Buffarini Guidi del 9 aprile 1935 sulle “Associazioni pentecostali”, con la quale il regime fascista ne decretava lo scioglimento. Il Papa in visita ai pentecostali di Caserta il 28 luglio ha chiesto perdono per la parte avuta dai cattolici in quella persecuzione. Qui segnalo la curiosità dei nomi che la circolare dava ai pentecostali. Nei primi commenti qualche dettaglio sui nomi e sui fatti.
Pentecostali o pentecostieri o neumatici o tremolanti
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Pentecostali è il nome italiano originario e attuale, calco dall’inglese pentecostal, che viene dal latino cristiano pentecostalis. Pentecostieri non è registrato in nessuno dei dizionari da me consultati e probabilmente si tratta di una creazione linguistica dei redattori della circolare, in ossequio alla direttiva del regime di evitare le derivazioni da lingue straniere. Neumatici è anch’esso sconosciuto ai dizionari che ho visto: dovrebbe trattarsi di un adattamento della voce pneumatici con cui la nostra lingua indicava – già prima dell’arrivo dei pentecostali – gli adepti di vari movimenti spirituali. Tremolanti l’avevamo per indicare i quaccheri e fu ripresa come variante letteraria per i pentecostali. Il Battaglia cita un passo di Guido Piovene, da “Viaggio in Italia” (1957), che ha: “tremolanti, alias pentecostali che si trovano in tutta Italia, ma si condensano in quella meridionale”.
Sul ruolo delle autorità cattoliche nella genesi della circolare Buffarini Guidi il saggio “Breve storia della libertà religiosa in Italia” della Treccani.it ha questa annotazione. “Nel 1934, la Santa Sede trasmette riservatamente al governo una nota sul «proselitismo dei protestanti in Italia». La Chiesa cattolica, vi si legge, «non si duole che la nuova legislazione italiana ammetta gli acattolici all’esercizio del loro culto per i propri correligionari», ma protesta contro la loro attività di propaganda per «insidiare» la fede dei cattolici”. In nota il saggio rimanda al volume di Giorgio Rochat, “Regime Fascista e Chiese evangeliche” (Torino 1990), che alla pagina 37 riporta questo brano della nota della Santa Sede: “Particolare segnalazione meritano i pentecostali o tremolanti. Nelle loro adunanze, gli adepti sono eccitati fino al parossismo, con grande pericolo soprattutto per le donne e i bambini. Per accertarsi basterà inviare un medico psichiatra a fare, senza preavviso e cautamente, un sopralluogo nella loro sede di via Adige 20, in Roma. Gli stessi protestanti non approvano il loro sistema (…). E’ bene tenere presente che la legge italiana ammette culti diversi dalla religione cattolica, ‘purché non professino principi e non seguano riti contrari all’ordine pubblico e al buon costume’. Quindi non si comprende come il culto pentecostale continui ad essere ammesso in Italia”.
Il presidente dell’Alleanza Evangelica Mondiale [della quale fa parte la comunità pentecostale di Caserta], il rev.do Geoff Tunnicliffe ha così commentato in un’intervista alla Radio Vaticana, la richiesta di perdono fatta dal Papa a Caserta: “Questa iniziativa di chiedere pubblicamente perdono risponde a un concetto biblico e riflette il messaggio di Gesù: quando hai fatto uno sbaglio, lo riconosci e chiedi perdono. Io spero che questo atto di Papa Francesco sia capace di inviare un messaggio forte in tutto il mondo, in particolare in quei Paesi in cui ci sono forti tensioni tra cattolici ed evangelici. Ma voglio dire anche questo: riconosco anche che nella Storia ci sono state situazioni in cui i protestanti, compresi gli evangelici, hanno commesso atti di discriminazione nei riguardi di cristiani cattolici. E io sono veramente molto dispiaciuto per queste azioni: infatti, si può non essere d’accordo sul piano teologico, ma questo non dovrebbe mai portare a discriminazione e nemmeno a persecuzioni. Dobbiamo riconoscere tutti i nostri peccati e chiederci perdono, gli uni agli altri. Mi sembra che Papa Francesco abbia dato un grande esempio”.
Caro Luigi pare che la circolare Buffarini Guidi esibita da Trettino sia una bufala. Pare anche che sia stato il Traettino stesso a suggerire a Bergoglio questa /spontanea” richiesta di scuse. Io vi. consiglio di non insistere con questa diciamo penosa pagina dell’attuale pontificato. Meglio stendere un velo pietoso…
http://quelsi.it/2014/la-bufala-di-caserta-il-papa-chiede-perdono-per-il-razzismo-fascista
Mah, io ricordo quando mia zia andava da Milingo raccontava di esorcismi di massa e folle di indiavolati per un periodo mi ha letteralmente terrorizzato.
Ricordo un libro di Zizola in cui si criticava la repressione di Milingo per me all’epoca da quel che sentivo la Chiesa fu troppo morbida. Un confine tra fede e superstizione davvero labile (altroché le processioni).
Però basta che il Papa non ci voglia pentecostalizare va bene tutto.
Massimo Introvigne sulla richiesta di perdono: “Il riferimento è alla circolare del 9 aprile 1935 del sottosegretario all’Interno Guido Buffarini-Guidi (1895-1945), oggetto frequente di polemiche protestanti per i suoi accenni a presunti pericoli per «l’integrità fisica e psichica della razza» del modo di pregare pentecostale. Lo stile non stupisce in Buffarini-Guidi, che sarà poi uno dei teorici del razzismo italiano. Ma stupisce, e la storiografia lo ha purtroppo messo in luce in modo inconfutabile, il sostegno alla circolare del 1935 di vescovi cattolici italiani, alcuni dei quali ebbero un ruolo anche nella sua genesi. Sono vicende che vanno certamente inquadrate nel contesto di un’epoca diversa dalla nostra, in cui altrove non pochi protestanti collaboravano a loro volta alla repressione e alla discriminazione dei cattolici. Tuttavia, la vicenda della circolare Buffarini-Guidi non è una pagina luminosa della storia della Chiesa italiana, e il gesto del Papa s’inquadra in quella ricerca di una memoria purificata dove la Chiesa, in persona del Pontefice, «implora il perdono per i peccati passati e presenti dei suoi figli», inaugurata da san Giovanni Paolo II (1920-2005) con la bolla d’indizione dell’Anno Santo Incarnationis Mysterium del 1998”.
Introvigne e’sicuramente arruolato capo dei “normalisti”ma non e’infallibile.
Vi ricordate quando asseri’che da qundo Bergoglio e’Papa ci sono le code ai confessionali?Altra bufala che chinque frequenti chiese puo’tranquillamente testimoniare…
Inoltre e’sicuro che sia stato Trettino a suggerire al telefono al Papa di fare le sue scuse ai pentecostali.. ora e’sinceramente inquietante avere un Papa che SI FA SUGGERIRE AL TELEFONO cosa fare o dire da un pastore pentecostale ( oltre a farsi suggerire la prossima agenda di riforme ecclesistiche da un ateo quale Scalfari)
Scusate in cinismo ma io in tutte queste vicende di inspirazione dello Spirito Santo ne vefo pochina mentre vedo “ispirazioni/molto piu’prosaiche e terrene.
Introvigne si è occupato spesso dei pentecostali.
http://www.cesnur.com/la-terza-ondata-a-vineyard-e-i-risvegli-di-toronto-e-pensacola/
Qui per dire analizza alcuni aspetti che inizialmente mi facevano temerà una pentecostizzazione da parte di papa Francesco.
e poi Discepolo non capisco perché i tradizionalisti se la prendano così tanto con i pentecostali in certe cose in fondo si somigliano.
Basta che il Papa non ci voglia pentecostalizare. dice Sara. Sara sapra’che e’da tanti mesi da gennaio-febbraio che Papa Bergoglio vede in continuo pentecostali e li invita a Santa Marta a pranzare con lui.
Purtroppo il suo cwto amico Tony Palmer e ‘deceduto in un incidente stradale ,ma a febbraio il. seguente video faceva furore su you tube.
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/videoPapapentecostali.aspx
Ha visto piu’pentecostali il Papa che jon esponenti delle martoriate chiese orientalivdi Siria,Irak,Palestina. Ovviamente questione per lui di priorita’! E se il piano fosse un accordo amichevole cattolici-pentecostali per spartirsi il Sud America?
Lo so Discepolo però penso che finirà come papa Ratzinger con i lefebvriani.
L’accento carismatico di Bergoglio nasconde una solida formazione gesuitica che mi rassicura.
Discepolo delle 11,56: quel video è cosa buona. Non lo conoscevo, grazie d’averlo linkato.
“la-bufala-di-caserta-il-papa-chiede-perdono-per-il-razzismo-fascista”
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è scritto da un cinico tradizionalista vetero-papale, di poco più di 30anni,
di cui si possono sempre legger le ottime considerazioni banali
i giudizi tanto pretenziosi quanto superficiali
scrive per il suo blog, il Timone, Qelsi, Libero……
è citato da tutto il mondo-blog che protesta-tradizionalista-integrista
che un giorno sì e l’altro pure
scrive un fiume di tastiera contro il mondo cattolico
che non corrisponde alla sua griglia di comprensione,
che va al funerale di Emilio Colombo
con la scusa di pregare
e
invece ne fa l’occasione per sbavare veleno,
e
per vantarsi di essersi accorto con la coda dell’occhio
di essere oggetto delle mire di frocio di Colombo verso di lui, quando era ragazzetto (1-7-2013),
che dice di don Ciotti: Il prete abortista che sfruttava e picchiava i bisognosi,
che dice di Tonino Bello un’icona ideologica di sinistra per scristiani,(28/10/2011)
che dice che a Cristo non frega nulla di quello che fa “Cesare”-potere sulle persone,
perchè a lui interessano solo le anime,(10/11/2011 )
che Michele Pellegrino, cardinale rosso comunista, (01/06/2012)
Che dà del cafone al parroco di san Cirillo, che chiama il papa direttamente Francesco,
ed anzi lo mette pubblicamente alla berlina per una intera pagina,
Che si rifugia in chiesa davanti al santissimo, per non vedere lo schifo della miseria della strada a Roma, barboni, etc,
nostalgico dei fasti d’altare e clericali d’altri tempi, che non ha conosciuto,
che ha il merito di rivelarci l’integralismo tradizionalista del convertito Tosatti.
E’ questo il testimone della bufala ?
“e’da tanti mesi da gennaio-febbraio che Papa Bergoglio”
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La voglia di dire una esagerazione ….. a tutti i costi,
mai,
a servizio della verità
“Io vi. consiglio di non insistere con questa diciamo penosa pagina dell’attuale pontificato. ”
Anche io consiglio di non insistere su questa storia dei pentecostali. Non perché sia–come dice discepolo–una “penosa pagina dell’attuale pontificato”, ma più semplicemente perché contribuisce, a mio modesto avviso, a creare scetticismo e diffidenze fra chi cattolico non è. Quanto di più deleterio possa esserci. Quando si vedono mille rivoli di una stessa Chiesa che fa riferimento al Cristo, chi non ha fede o chi cammina con una fede debole, è portato a restare lontano dalla Chiesa cattolica perché non sa a chi si debba dare retta. Possibile che non si capisca questo? Bastano e avanzano le divisioni fra le principali confessioni religiose, che sono uno scandalo in sé. Se poi ci si mettono anche tanti altri movimenti che vengono riconosciuti dall’alta gerarchia ecclesistica–cosa che mi lascia molto perplessa–, come si può pretendere che il messaggio di Gesù arrivi alla gente intatto nella sua purezza?
Circa due anni fa fu chiesto al mio parroco ( uomo di grande apertura mentale), da parte di un gruppo di pentecostali, di poter tenere delle riunioni di preghiera nella nostra chiesa. Non ottennero l’autorizzazione. Ora capisco il perché.
Il Papa in tutta evidenza fa tutto quel che fa con il benefico scopo di conseguire unità e fratellanza. Le sue parole sono sempre indirizzate a pacificare gli animi, ad arginare le differenze, a stabilire ponti fra la Chiesa cattolica e le altre religioni, e ovviamente fra correnti della stessa religione cristiana.
Non vedo perché, conoscendo da tempo questo Traettino con il quale è sorta una solida amicizia, debba ,ora che è papa, troncarla, e non debbano esserci telefonate fra i due. Sarebbe una sorta di tradimento inaccettabile e condannabile.
Se poi abbia accolto suggerimenti sui passi da fare in ordine al movimento pentecostale, questo è tutto da verificare.
Ma ammettendo pure che ciò sia avvenuto, risponde lui alla sua coscienza, e tutti noi invece dovremmo astenerci dal giudicare.
Il giudizio, in questo caso, mi pare più che altro una strumentalizzazione (l’ennesima!) per gettare ombre su questo Papa.
E certi–vedi discepolo– ci sguazzano alla grande in questo gioco. Il che danneggia la Chiesa stessa, caso mai discepolo e qualche altro non l’avessero ancora capito.
Infatti quello che mi pare sommamente deprecabile è l’insistenza sull’ operato del Papa, del quale si rimarcano parole e gesti, soppesandoli uno per uno al solo scopo di coglierlo, per così dire, in fallo. Sbagliatissimo!!
Il mondo pentecostale è così vario che non si può generalizzare. Chi accetta contatti con la Chiesa cattolica accetta l’ecumenismo e in genere è su posizioni aperte quindi parlarci mi sembra sempre positivo.
Tradizionalmente la Chiesa ha sempre accolto al suo interno le varie esigenze religiose del proprio tempo, lo stesso francescanesimo è stato approvato proprio per incanalare all’interno parte del movimento pauperistico ed ereticale del tardo medioevo.
In ogni caso non è che molti pentecostali siano più aperti di Discepolo.
In ogni caso al di là delle amicizie di Papa Bergoglio il dialogo va avanti già da un po’ di tempo:
http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/interviste/2010/013q06a1.html
“Tradizionalmente la Chiesa ha sempre accolto al suo interno le varie esigenze religiose del proprio tempo.”
Prima di accoglierle dovrebbe esaminarle per benino, a mio parere.
Quando io vengo a sapere di persone che, nel nome di Gesù, appaiono in balìa di atteggiamenti ossessivi, oppure sento parlare di movimenti dal largo seguito che sembrano plagiare chi entra a farne parte, beh allora più che “esigenze religiose” mi sembrano esigenze di stampo paranoico, che poco hanno a che fare con la fede semplice richiesta da Gesù.
“Secondo loro, la pienezza si raggiunge con il Battesimo nello Spirito. ”
Gesù fu battezzato nello Spirito o nell’acqua?
Lei continua a votare a sinistra? «Io voto. Ma per la mia funzione attuale mantengo un atteggiamento neutrale».
E’ una battuta dell’intervista del “Corriere del Mezzogiorno” al pastore Traettino
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/notizie/cronaca/2014/30-luglio-2014/guardingo-risoluto-coraggiosotraettino-racconta-suo-amico-papa-223656210000.shtml
Da quello che so i carismatici cattolici sono molto più moderati dei pentecostali, certi eccessi sono decisamente temperati.
Per il resto si tratta di dialogarci ( e a me non piacciono sia chiaro) il dialogo teologico in questo momento è ancora in alto mare.
Dialogarci nel senso di avere esperienze di incontro “fraterno” senza scendere troppo nei dettagli teologici.
Sento che è un gesuita. “Stare con il Santo Padre, avere un Papa gesuita per me significa molte cose. In particolare, ho sentito la sua presenza, le sue parole, anche il suo stile nello stare a tavola con noi, nel celebrare la Messa questa mattina come un invito forte, un invito molto incisivo a tornare a ciò che di più essenziale, di più autentico c’è nel carisma della Compagnia di Gesù e nella spiritualità ignaziana”: così alla Radio Vaticana un giovane gesuita che ieri è stato a tavola con il papa e stamane ha partecipato alla sua messa al Santa Marta.
L’intervistatore gli chiede: “Senti che lui è un gesuita?”; e il giovane risponde: “Direi proprio di sì, per la sua sobrietà, la semplicità, il modo molto concreto di porsi, di stare con noi … Ho avuto, in alcuni momenti, proprio l’impressione di condividere qualcosa con un confratello, con un fratello maggiore”.
Dunque, Luigi, vediamo se ho capito: nella nota del 1934, la Santa Sede dice di essere favorevole alla libertà di culto per i pentecostali, ma contraria al loro proselitismo.
Anche papa Bergoglio ha detto che il proselitismo è una “solenne sciocchezza”. Quindi non dovrebbe dispiacergli il contenuto della nota del ’34.
Perché allora ne chiede perdono?
Leggetevi sul blog di Sandro Magister Settimo Cielo l’interessante intervista col teologo evangelico Pietro Bolognesi. Alla domanda di cosa pensasse del gesto del Papa ha risposto:
Al di la” della retorica del perdono mi e’sembrato un atto molto superficiale e confuso. non e’stata la Chiesa cattolica in qunto talea il regime fascista a perseguire i pentecostali”
Cosa che appare lampante a tutti gli esseri pensanti,sia cattolici che evangelici. Nella stessa intervista lo stesso saggio teologo evangelico dice parole che molti cattolici dovrebbero meditare e fare proprie:
Mentre afferma la Verita’di Dio l’Evangelo deve negare la menzogna. Per questo bisogna diffidare di quanti dicono che bisogna essere sempre solo positivi. Con rispetto, si deve dire la verita’,anche la sua parte scomoda.
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/08/02/
Gli evangelici che ce l’hanno con Papa imperialista mi rimborsano le femministe che lottano contro il maschio fallocratico.
Magister però ogni tanto di dovrebbe confessare per tutta la zizzania che semina…
Mi ricordano scusate ( il correttore va per proprio conto)
Guarda cara Sara che per gli evangelici la Chiesa Cattolica e’la Grande Meretrice come per tutti i protestanti. Non saranno certo figure di mezza tacca (anche intellettuale) come Trettino e Bergoglio a ricomporre una frattura,quella fra cattolici e protestanti,che dai tempi di Lutero in poi si e’nutrita di tanti argomenti,da una parte e dall’altra. E non basta rarsi il cinque e fatsi quattro risatone a Caserta pet risolvere una controversia che e’soprattutto Teologica e che cosi’ di puo’riassumere: dola Scriptura ( 0protestanti)o scriptura e Magistero ?cioe‘dogmi (cattolici).
Quondi cara Sara il teologo evangelico intervistato da Magister e‘un perfetto prptestante. e paragonarlo alle sciamannate femministe non ha senso. Il teologo evangelica ha anzi limpidamente messo il dito nella piaga: quello che divide protestanti e cattolici non e‘superficiale ma molto profondo e importante. Ha a che fare con due modi diversi di concepire la Chiesa e la fede. Sperare di risolver tutto col volemose bene npn puo‘che apparire superficiale a confuso a tutte le persone,sia in campo cattolico che protestante,che ancora “ci credono“
Noi credevamo!
Quanto a Magister penso che prima o poi la censura colpira‘anche lui come ha colpitp il Mastino che ha dovuto ritirare dal suo blog due post piuttosto schietati?come ha gia‘ colpito Framcesco Colafemmina che sul suo blog aveva qttaccato Padre Brino Volpi e si e‘ ritrovato interrpgato dao Carabinieri,come abeva colpitoo Palmaro e Gnocchi licenziati da Radio Maria perche“troppo polemici ecc. ecc. Mai come in questa chiesa gesuitica della misericordia e del dialogo,si arriva a tutti i mezzi per tacitare chi non e‘in “linea“con la linea dpminante. Eterogenesi dei fini?
Cara Discepolo guardi che anche per lei Roma e’ la grande meretrice.
Scusate i tanti errori di. battitura..
volevo scrivere:Sola scriptura (protestanti)oppure scriptura e Magistero (cattolici)
Ot:
http://vaticaninsider.lastampa.it/documenti/dettaglio-articolo/articolo/editoria-press-prensa-35577/
Prima che passi la scure di Renzibimbo in nome della gggente…
Oppure solo il magistero di un paio di Papi by protestantesimo tradizionalista.
Cata Sara se per Roma intendi coloro che all‘interno della Curia hanno fatto di tutto perche‘Ratzinger desse le dimissioni e si togliesse dai piedi per portare sul soglio di Pietro Bergoglio,se per “Roma “si intende la lobby gay ora piu‘che mai al potere (ricordate il Cji sono io per giudicare… Mons. Ricca?),se per Roma si intende chi svende la primogenitura per un piatto di lenticchie,allora si‘amche per me questa “Roma“e‘una meretrice..per fortuna abbiamo la promessa di Cristo (non praevalebunt!e sappiamo che la Chiesa e‘Una SantaCattolica e Apostolica. In questa io credo ,ma penso che Bergoglio preferisca chi came Scalfari e Traettino,NON ci credono!
Secondo me tutta questa vis polemica contro Scalfari e’ sprecata.
È solo un giornalista novantenne che si è attaccato a Bergoglio come Ferrara si era attaccato a Ratzinger.
Vale la pena prendersela tanto?
Mah..
A proposito di Scalfari:
“Dirò un’amara verità che però corrisponde a mio parere ad una realtà che è sotto gli occhi di tutti: forse l’Italia dovrebbe sottoporsi al controllo della troika internazionale formata dalla Commissione di Bruxelles, dalla Bce e dal Fondo monetario internazionale. Un tempo (e lo dimostrò soprattutto in Grecia) quella troika era orientata ad un insopportabile restrizionismo. Ora è esattamente il contrario: la troika deve combattere la deflazione che ci minaccia e quindi punta su una politica al tempo stesso di aumento del Pil, di riforme sulla produttività e la competitività, di sostengo della liquidità e del credito delle banche alle imprese.
Capisco che dal punto di vista del prestigio politico sottoporsi al controllo diretto della troika sarebbe uno scacco di rilevanti proporzioni, ma a volte la necessità impone di trascurare la vanagloria e questo è per l’appunto uno di quei casi.”
http://www.repubblica.it/politica/2014/08/03/news/il_concetto_vi_dissi_ora_ascoltate_com_egli_svolto_-93014426/
Mah…
Tempo fa, ricordo che ebbi una “accesa” discussione con una persona di credo pentecostale…Fu un “duro” scontro, invocai tra me e me l’aiuto di papa Roncalli per continuare la discussione, ma da allora, io e questa persona siamo diventati buoni amici e abbiamo accolto con gioia questa visita del papa a Caserta che, sta aiutando a lenire molte ferite che ci sono state e ci sono tra cattolici e pentecostali.
A discepolo e franti vorrei dire che, non vi è dubbio che la persecuzione partì dal fascismo, ma vescovi e Santa Sede l’avevano sollecitata, è dunque evidente la ragione della richiesta di perdono.
Riguardo al pastore Bolognesi, quest’ultimo non ritiene affatto che la richiesta di perdono sia stata fuori luogo; egli afferma anzi che, tale richiesta da parte del papa avrebbe dovuto essere molto più vasta, profonda, anche attuale e persino riparatrice.
Forse, cari discepolo e franti dovremmo leggere con più attenzione i nostri interlocutori senza lasciarsi guidare dall’idea che siano “cretini”, idea peraltro debolissima.
Un abbraccio.
Ciao a tutti.
Cretino no, però non metterei l’intervista a Bolognese nel manuale dell’ecumenismo perfetto. In pratica ha detto che siamo imperialisti pagani e fedeli a dogmi antievangelici. E Bergoglio imperatore ha chiesto scusa però non si è flagellato e messo sui ceci quindi è poca roba.
Poi Magister li va a cercare apposta quindi…
Cominciamo da Traettino e speriamo bene.
Per Luigi, che è così attento ai particolari: non trova strana la foto (?) della famosa circolare Buffarini-Guidi del 9 aprile 1935 pubblicata nel sito da lui indicato (cioè questo: http://www.fcpitalia.org/2014/04/un-triste-anniversario-la-circolare-buffarini-guidi-contro-i-pentecostali.html)?
Non ha notato, ad esempio, che manca “XIII E.F.”? Possibile che in una circolare del ministero dell’interno venga omessa l’obbligatoria indicazione dell’anno dell’Era Fascista?
Dunque, nel migliore dei casi quello non è il documento originale ma una sua poco accurata trascrizione.
Solo per ribadire che la questione andrebbe studiata assai meglio di quanto non si sia visto finora.
E comunque, a prender per buone le carte di cui si è saputo fin qui:
1) sembra improprio parlare di “persecuzione” dei pentecostali da parte del fascismo, quando si tratta semmai di misure illiberali, repressive, che oggi riteniamo ingiuste, ma “normali” in un regime autoritario. Allora si dovrebbe parlare di “persecuzione” di una gran quantità di gruppi e di categorie anche cattoliche (pensate agli scout cattolici dell’ASCI, soppressi già nel ’27).
2) vescovi e santa sede non sembrano aver sollecitato alcuna persecuzione, come sostiene Fabricianus, ma un contenimento del proselitismo pentecostale, oltretutto con motivazioni non solo confessionali ma di “ordine pubblico”, di cui ora molti di noi potranno sorridere (“gli adepti sono eccitati fino al parossismo, con grande pericolo soprattutto per le donne e i bambini”) ma che non erano campate in aria.
Torno a domandare: Luigi, ma il proselitismo per voi non è una solenne sciocchezza? Se i vescovi nel ’34 si preoccupavano di tenere basso quello pentecostale, poverini, dov’è che sbagliavano?
Ah, ma forse è solennemente sciocco solo il proselitismo cattolico. Quello dei TdG, per esempio, è fichissimo.
Tra l’altro, in primis, parere personale ovviamente: ma che senso potrebbe avere andare a rispolverare la legge fascista, veramente, me lo stavo chiedendo ma, non trovo risposta. Se il verbo “uscire” anziché avere un valore simbolico, metaforico , come è sempre stato in 2000 anni di papato, in cui i Pontefici si dedicavano al loro compito principale che è la custodia della fede di cui il Vescovo di Roma è il principale attore e a lui compete il servizio d’ufficio, quello di Governo della Chiesa, e lo si riduce ad un mero fatto fisico, il rischio che queste “uscite”, per effetto della massiccia presenza dei mezzi di comunicazione, finisca per scambiare l’ autorità religiosa in personaggio sociale[politico], ed è facile che ogni gesto, ogni parola, passi sotto la lente, venga fraintesa [come accadde a Benedetto XVI in quel di Ratisbona, il quale non fu capito punto e quelle critiche ingiuste gli causarono un mare d’amarezza], “strumentalizzata”, dicevo, fino a lasciare quella scia di polemiche che fanno male alla Chiesa Cattolica. Ecco, per questo credo che il verbo “uscire” voglia dire qualcos’altro , di ben più profonda portata. Nella fattispecie, poi, con quelle scuse ai Pentecostali, che avrebbero dovuto postulare delle colpe, ma dove sono ste’ colpe se , come dice bene Franti, mancano, o sono del tutto contestabili i presupposti , a che pro, mi domando questa sceneggiata.…
In secundis, non meno importante, l “‘ uscire” in senso letterale, non fa bene alla salute dei Pontefici, generalmente persone anziane e anche malandate, che proprio in virtù del loro mandato dovrebbero avere grande cura, molta cura, la loro di loro stessi. Se Benedetto XVI avesse rinunciato all’incontro GMG in Brasile, probabilmente non avrebbe affaticato il cuore, né finito di sfilacciare la sua fibra già provata dall’enorme mole di lavoro, e, diciamocelo, dal fare piazza pulita dell’indicibile sporcizia accumulata negli angoli dei Sacri palazzi a causa ,anche, di anni e anni di “USCITE” indiscriminate del pontificato precedente.
Rileggendo mi accorgo di essermi espressa assai malamente, e mi scuso, dicendo quello che volevo dire papale papale, sesenza giri di parole: Che stiano “dentro” i Papi, a fare ciò cui sono stati preposti “la custodia della fede e il servizio di Governo”, e lo facciano bene, a tutto tondo
Papa Benedetto XVI ha cercato di mettere in discussione, sul piano teorico, la mentalità dominante del mondo moderno, ha affrontato la gigantesca questione del relativismo dei valori contestando la tendenza di ciascuno a fabbricarsi una propria morale su misura dei propri gusti per questo è stato avvertito come antipatico e autoritario, quando invece è persona straordinaria che ha dimostrato la propria integrità sempre…Papa Francesco si, può risulta re simpatico ed è popolarissimo perché “liscia il pelo alla piazza”dicendo le cose che la gente ama ascoltare.Ma non basta: penso che un’autorità morale abbia il compito di guidare, di indirizzare, di dire anche parole severe quando sia il caso. Inseguendo le grida “santo subito!”, temo che non si andrà molto lontano
Ho cercato qualche cosa su Bolognese.
Mi pare più un evangelico vecchio corso (tipo valdesi per intenderci) più che evangelical.
Che sono a quanto so più così:
http://www.famigliacristiana.it/articolo/evangelici.aspx
Sinceramente essendoci un sacco di differenze tra i vari gruppi bisogna cercare di capirci bene.
“È solo un giornalista novantenne che si è attaccato a Bergoglio come Ferrara si era attaccato a Ratzinger.”
Esilarante!! Faccio notare che Ferrara è un ateo devoto, che di religione non sa un’ acca e se ne vanta. È uno stravagante iracondo a cui piacciono i teologi tradizionali, specialmente se ad altri non piacciono ( fa il bastian contrario per mestiere) e se parlano in maniera forbita.
Scalfari è ateo ma niente affatto devoto, e tuttavia conosce bene il Vangelo, anche se questo non lo ha indotto alla conversione. Lui ama l’uomo Gesù pur non ritenendolo Dio.
Il fatto poi che sia novantenne non significa nulla di nulla, infatti ha una lucidità (beato lui!) di raziocinio che spesso manca ai quarantenni.
Scalfari non si è attaccato al Papa. Frequenta, come sempre ha fatto, i cattolici con cui è possibile dialogare e che infatti accettano di buon grado di dialogare con lui senza avere secondi fini, ovvero propositi di farlo convertire.
Fra persone intelligenti ci si intende bene. Le converazioni risultano piacevolissime e arricchenti.
Che poi queste conversazioni disturbino i cattolici più retrivi, sempre pronti a trovare le pietre dello scandalo interpretando a modo loro le parole di un ateo ma anche del Papa, tutto ciò ha poca importanza.
Anche Gesù veniva criticato, del resto, e il mondo ha continuato a girare. I denigratori di chi è fuori del coro sono una genìa di durata sempiterna.
http://espresso.repubblica.it/opinioni/settimo-cielo/2014/04/23/news/il-papa-e-forte-la-chiesa-un-po-meno-1.162488
“penso che un’autorità morale abbia il compito di guidare, di indirizzare, di dire anche parole severe quando sia il caso.”
E infatti papa Francesco fa tutto questo, e credo che non voglia sentirsi dire “santo subito”. Piuttosto richiede sempre preghiere per sé. Il che ha il significato preciso di una grande umiltà.
La severità l’ha ampiamente dimostrata in almeno due occasioni: nel corso della sua visita a Lampedusa e , ultimamente, nei confronti dei puzzolentissimi mafiosi.
Quel buon uomo di Magister ignorava, quando ha scritto quell’articolo, che Papa Bergoglio considerava come secondo miracolo ( regola ferrea, perbacco!) di Giovanni XXIII il Concilio Vaticano II.
Che cosa aspetta, Sandro Magister, ad andare in pensione?
Punti di vista.
Carea Clodine, ma Benedetto XVI è stato alla GMG in Brasile? O forse volevi dire di Sydney?
E’ veri, Sidney 2008 e Madrid 2011
adesso che ci penso mi sembra tu abbia ragione…in Brasile ha presieduto Papa Francesco. Ma sono eventi faticosissimi per un uomo anziano, già oberato, per giunta, da carichi di responsabilità straordinari.
vero
Che riprendano i Papi il gusto di starsene un pochino “dentro” le mura Leonine perché il Papa, e non altri, rappresenta il perpetuo e visibile principio e fondamento dell’unità della Chiesa. Che ri-prendano, i Papi, il gusto santo di stare “dentro”, in modo che possano vedere bene e meglio le ombre che sono “Al di fuori”….
Credo che i Papi, da un certo momento in avanti si siano incautamente allontanati delegando ai collaboratori il compito di dirigere il grande veliero a “dritta”. Ma “Concordia docet” , spesso l’ abuso del potere loro concesso si è rivelato essere causa di disastri. Ogni Veliero , in mezzo alla “tempesta perfetta” ha bisogno del proprio Ufficiale Ammiraglio affinché l’imbarcazione non naufraghi in preda ai flutti . Ora, il Papa: capo, in Cristo, del Collegio Episcopale sul quale ha, per divina istituzione, potestà piena, suprema, immediata se veramente vuole mettere in atto un progetto di Riforme lo deve fare partendo dal presupposto che il dinamismo è sempre “in entrata”, prima che “un uscita”. Prendiamo ad esempio Pio X :artefice più che altri Papi di un mondo al tramonto mentre un altro sorgeva: anche lui sconosciuto, chiamato da una terra [per l’epoca] lontana -il Veneto-quanto la Polonia di Wojty?a un secolo dopo. Quale impatto traumatico in una Roma ecclesiastica, ma soprattutto, un’Europa dominata da antiche case regnanti. Anche Lui ” uomo del popolo”, anche lui proveniente dalla lontana periferia eppure, senza mai uscire dal suo ufficio traboccante di scartoffie, riuscì ad attuare una riforma come mai prima nella Chiesa Cattolica: dalle strutture interne ai meccanismi direttivi centrali, dall’organizzazione giuridica, al rapporto con i poteri civili, dal personale dirigente alla “riforma Liturgica” piuttosto che della vita religiosa del popolo. E ancora: riforma morale, dei costumi del clero, dell’impostazione dei seminari, del ruolo dei vescovi. Un sole nuovo sorgeva sulla Chiesa, grazie a questo Papa che seppre stare “dentro”il contesto.
Che imparino a stare “dentro” i Papi , perché la Chiesa apparteniene a Dio, è lo Spirito Santo che opera, Lui che gestisce la Storia, non gli ecclesiastici, che dovono tenersi alla larga da tentazioni mondane.
Trovo l’esempio di Pio X calzante, proprio perché la sua ecclesiologia, pur essendo inevitabilmente datata, piramidale, lasciava ai laici spazi maggiori di quanto non si creda e non si dica: una CHiesa in “uscita”, appunto…