Finalmente hanno spiegato – dal Consiglio per l’unione dei cristiani – le ragioni per cui è stato lasciato cadere, nell’Annuario pontificio 2006, il titolo Patriarca dell’Occidente: “La rinuncia a detto titolo vuole esprimere un realismo storico e teologico e, allo stesso tempo, essere la rinuncia ad una pretesa, rinuncia che potrebbe essere di giovamento al dialogo ecumenico”. Va ricordato che il padre Yves Congar – già massima autorità in materia di “Titoli dati al papa” (così è intitolato un suo articolo pubblicato da Concilium più di trent’anni fa, 8/1975) aveva invece sostenuto che quel titolo era ricco di pregi ecumenici e il suo uso andava riscoperto (Vedi Guy Bedouelle, Padre Congar e la Chiesa romana, nel fascicolo dedicato a Congar dalla rivista Communio 142/1995, in particolare p. 53). Per un ragguaglio sull’evoluzione del pensiero di Ratzinger in materia, si può vedere Il Nuovo popolo di Dio, a p. 155s dell’edizione Queriniana 1971, dove accenna alla possibilità che venga data “alla Chiesa d’Asia e d’Africa, così come a quelle d’Oriente, una loro forma propria come patriarcati o grandi Chiese autonome” (questa pagina è stata riportata da Paolo Prodi a conclusione della seconda edizione del suo volume Il sovrano pontefice, Il Mulino 2006, p. 438s). Una successiva presa di distanza dall’idea della creazione di nuovi patriarcati all’interno della Chiesa latina è a p. 351 del volume intervista con Peter Seewald, Dio e il mondo (San Paolo 2001): “Sono sempre più in dubbio che questa possa essere la forma organizzativa adeguata a raggruppare grosse unità continentali – prima pensavo anch’io che questa potesse essere la soluzione”. Sembrerebbe di capire che una volta Ratzinger ritenesse poco opportuno il titolo papale di Patriarca dell’Occidente perché convinto dell’opportunità di creare nuovi patriarcati e che ora – avendo abbandonato quell’idea – ritenga che comunque quel titolo non abbia attualità e funzionalità alludendo a un patriarcato virtuale, abbracciante l’intera Chiesa latina! Un papa teologo costringe i suoi interpreti a una continua ginnastica mentale. Vedi sul Corriere della Sera il mio articolo Il papa non è più “Patriarca dell’Occidente”.