Ho fatto Pasqua a Recanati e oggi, tornando a Roma, una felice sosta a Tagliacozzo: da sempre sguardata di scorcio sulla rupe, passando per l’autostrada Roma-L’Aquila, come di scorcio m’era apparsa in liceo tra i versi di Dante. L’ho trovata più colorata di come l’immaginavo. Con quel nome a pezzi da macete che ti restano nel gozzo. Nei primi commenti, superflui ragguagli sui miei spostamenti pasquali.
Pasqua a Recanati e Pasquetta a Tagliacozzo
9 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
La Veglia di Pasqua nel Santuario di Campocavallo, Osimo, ottimamente celebrata e cantata dai Francescani dell’Immacolata, cari amici dei miei parenti. Ne ho portato con me una bottiglia d’acqua benedetta.
Pranzo pasquale a Palazzo Bello di Recanati, nella “Cantina di Ale”. Palazzo Bello è una località fuori porta ricordata da Leopardi e figura nella prima pagina dello Zibaldone: “Palazzo Bello. Cane di notte dal casolare, al passar del viandante”. Buona prosa da blogger.
Tagliacozzo è in Dante: “là da Tagliacozzo, / dove senz’arme vinse il vecchio Alardo” (Inferno XXVIII, 17-18): e si tratta di tale Alardo di Valery, valente consigliere di Carlo d’Angiò che qui sconfisse gli Svevi e il povero Corradino nel 1268.
A Tagliacozzo buona sosta nella vuota chiesa di San Francesco, a farmi amici i costoloni che ne segnano la nudità. In compagnia di Tommaso da Celano, “compagno e biografo di Francesco d’Assisi”, che è qui sepolto. Mai incontrato prima pur avendo passato con lui tante ore tra i capitoli delle due “Vite” di Francesco, un vecchio amico sotto ogni rispetto.
Vita prima di San Francesco d’Assisi di Tommaso da Celano: “Viveva ad Assisi, nella valle spoletana, un uomo di nome Francesco”.
Vita seconda di San Francesco d’Assisi di Tommaso da Celano: “Il servo e amico dell’Altissimo, Francesco, ebbe questo nome dalla Divina Provvidenza”.
Dagli Orsini ai Piccolomini ai conti di Celano, tutto il territorio della Marsica -Tagliacozzo, Avezzano, Celano, Ortucchio- è costellato di Castelli di cui ora restano i ruderi, scorci di borghi antichissimi con dei torrioni imponenti che svettanto sinistri. Luoghi belli e allo stesso tempo aspri, inquietanti, dove avvennero anche fatti di sangue, scorrerie di saraceni che depredarono chiese, conventi, case. La gente marsicana è fantastica. Conosco quelle zone, e la popolazione: semplice, affabile, di poche parole e di grande generosità, molto religiosi, legati alle tradizioni ma anche inclini ad un senso di atavica sudditanza. Avevo un amico d’infanzia, carissimo, nativo di Ortucchio, simpatico e buono come il pane il quale per sottolineare il carattere degli abruzzesi della marsica ripeteva un vecchio “proclama” locale che diceva pressapoco così :
“Popolo mio d’Ortucchio
Oggi ricorre l’avvento
Ma non “lu ventu” quello che fa’ casca’li mandolicchiè
Ma l’avvento di nostro Signore,
Ma non ” nostro signore Carmelo Ciccitella,
ma Nostro Signore, padrone del cielo e della terra “…
Una bella Pasqua e una bella Pasquetta caro Luigi.
Io invece, dopo la Messa del Mattino di Pasqua presso l’Abbazia di Chiaravalle, poi pranzo in casa e oggi pranzo con amici.
Ciao a tutti!
Ciao Clo
Che sorpresa: non sapevo che Tommaso da Celano fosse proprio a Tagliacozzo. Mi è sempre piaciuto. Probabilmente tutti lo conoscono per aver letto almeno qualche tratto della biografia di san Francesco, ma nessuno sa chi è. Questo me lo ha reso sempre molto simpatico.