La crociera paolina della Duomo Viaggi è culminata oggi in una tappa romana alle Tre Fontane, dov’è il memoriale del martirio di Paolo, con una celebrazione presieduta dall’arcivescovo e biblista milanese Gianfranco Ravasi. L’ultima trasferta, da Creta a Civitavecchia, non ha avuto soste sui luoghi di Paolo ma essi sono stati ricordati nelle “conversazioni” e qualcosa se ne è visto di passaggio dalla nave. Luca negli Atti ci dà questo resoconto coinvolgente per ogni viaggiatore nelle terre di Sicilia, Calabria, Campania e Lazio: “Approdammo a Siracusa, dove rimanemmo tre giorni e di qui, costeggiando, giungemmo a Reggio. Il giorno seguente si levò lo scirocco e così l’indomani giungemmo a Pozzuoli”. La Navigator è passata con sussiego tra Scilla e Cariddi e poco dopo abbiamo visto lo Stromboli a un tiro di sasso. Ringrazio Franco Trevisi e Silvano Mezzenzana della Duomo Viaggi che mi hanno dato la possibilità di questo tour paolino e sono grato a Giovanni Giavini per le lectio di ogni giorno dalle quali molto ho imparato.
Partimmo quindi alla volta di Roma – Atti 28
9 Comments
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@ Nino,
Ho seguito tutto il viaggio di Luigi, in tranquillo silenzio, lavorando di fantasia e lasciandomi andare agli imput che lui ci inviava di volta in volta.
Forse il non chiacchiericcio, mi ha aiutato.
Per le problematiche che tu evidenzi nel precedente post,
mi sembra che ormai abbiano un approccio fortemente ideologico,
religioso o politico che sia,
allontanandoci dal reale.
Questo è un momento di profondi fondamentalismi.
Era tutto più chiaro negli anni 70/80, come ricordo nei contesti della scuola o del lavoro,
quando essere cristiani, si veniva insultati e presi in giro,
che non ora che fa tanto trendy essere “cattolici”, atei e indifferenti ma tutti devoti,
a differenza di quanto afferma “un romano” dalla memoria corta e vaticanisti corifei……… pagati dal potere dominante.
Tutto è strumentale al momento politico,
anche la religione……, forse soprattutto la religione, perchè permette di entrare nell’ambito del potere sulle coscienze anche al potere politico-ideologico
Figurati!
già immagino la sollevazione dei figli “spirituali” di Amorth, a dire che questo è il regno delle tenebre, del potere di satana,
riempiendoci gli occhi di polvere per non vedere…
(infatti sarà per questo che tutti i politici del “family day” stanno divorziando…)
L’anno Paolino, è finito,
io non ne avevo bisogno, visto che ne approfondisco normalmente,
è parte integrante del mio patrimonio di fede,
mi ci devo confrontare continuamente e mi interroga continuamente.
Ora il problema è per i preti,
questo anno speciale richiederà di rimetterli in una nicchia del duomo,
con una bella aureola in testa,
a ricordare che loro sono dei “diversi”,
da loro si può pretendere che siano il meglio di una umanità ideale,
a costo di farli dei nevrotici e schizofrenici.
Povero Vianney!
Un bravissimo sacerdote, anche lui da strumentalizzare, quest’anno!
Eppure non vi è un sacerdote (come tanti di noi laici) che non abbia letto con profonda emozione la vita del Curato d’Ars,
senza parimenti lasciarsi interrogare ed emozionare da Georges Bernanos con il suo capolavoro: “Journal d’un curé de campagne”. «Tutto è grazia».
Magari un futuro anno speciale sulla Grazia?
Vi rileggero verso fine mese.
un saluto a ciascuno del condominio e buon rientro a Luigi.
Ed io sono grata a te, Luigi, per gli “imput” (come li chiama Matteo) e per le immagini di questi giorni “dalle quali molto ho imparato”. Oggi medito su quella, abbagliante, della Navigator che “è passata con sussiego tra Scilla e Cariddi”. Bentornato. E buon inizio di settimana a tutti.
Caro Nino, scusa se non rispondo ai tuoi “imput” di ieri: non è “per ignavia” ma per il fatto che io mi affaccio qui proprio quando non ne posso più dei “temi del quotidiano”.
Fiorenza bello il tuo contrappunto al mio diario. Io non potevo arrivare nel cuore di Creta perché il percorso era già fissato e non c’era quell’opzione. Non ho visto neanche Festo. La poesia di Seferis che hai citato immagino fosse conosciuta dalla guida Margherita che ci ha accompagnati ad Atene e a Corinto e che ha avuto queste parole: “Dalla Grecia antica ci arriva molto del sentimento nostro della vita e anche della famiglia, come già vediamo nell’Odissea dove un greco che ha girato il mondo raggiunge il culmine della sua esperienza di uomo nel ritrovamento della casa, della sposa, del figlio e del vecchio cane”.
Rispondo qui ai visitatori che mi hanno detto qualcosa nei vari post della crociera. Raffaele Camaldoli mi è cara – vedi post del 3 novembre 2007 – e il padre Alfio Filippi è padrino di una dei miei figli.
Un abbraccio a Principessa memore di tutto.
Matteo gran cosa 22 giorni senza connessione: buon pro ti faccia!
Roberto55 sono contento della tua fedeltà al pianerottolo.
Gabriella “la predicazione è un combattimento”: percepisci al vivo quella sfida spostandoti lungo le rotte dell’apostolo, vedendo a quale ritmo serrato egli affrontava una prova dietro l’altra spingendosi sempre più lontano e dicendosi pronto a “predicare il Vangelo anche a Roma”.
Discepolo ho passato diverse ore a guardare il mare, al piano quarto – la nave ne aveva 12 – dove si poteva stare all’aperto e in solitudine, o quasi. Ho visto il sole scendere nell’acqua e uscirne. Sentivo di averti con me.