Partecipo alla campagna per Charlie e invito a partecipare. Reputo che non debba mai essere spenta nessuna vita – specie innocente – per decisione altrui. Il lucignolo tremolante va protetto con cura totale, sempre. Ringrazio i visitatori che con i loro commenti mi hanno informato e sollecitato.
Partecipo alla campagna per Charlie e invito a partecipare
53 Comments
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Tra l’altro non verrebbe ucciso ma lasciato morire di fame e di sete. Per non farlo soffrire, ovviamente.
Grazie Luigi! Ricevo da Marina Corradi di”Avvenire” questo modello di oetizione. Lo trasmetto a voi.
https://www.change.org/p/uk-parliament-prime-minister-to-allow-charlie-gard-to-go-to-the-usa?recruiter=588618032&utm_source=share_petition&utm_medium=whatsapp
Veramente volevo mandare il messaggio a Strasburgo, ma non ne ho trovati. Ho quin mandato una petizione da me scritto, ma, non conoscendo l’inglese, non ho capito cosa hanno risposto.
Queste le frasi in inglese incriminate:
Please find a copy of your message to the European Court of Human Rights. This email was generated automatically, please do not reply.
Please note that if your request concerns an application which you have brought before the Court or which you wish to bring before the Court, it will not be dealt with.
If you wish to contact the Registry in relation to such an application, you must do it by fax or post (click here for contact details).
Qualcuno mi può aiutare?
Il presidente della Corte Europea è un napoletano! Si chiama Guido Raimondi! Diamoci da fare!
Ho firmato la petizione Antonella, sto tentando di girarla su facebook, spero di riuscire nell’operazione…
La petizione è su Facebook.
Ama la vita così com’è.
Amala pienamente, senza pretese;
amala quando ti amano
o quando ti odiano,
amala quando nessuno ti capisce,
o quando tutti ti comprendono.
Amala quando tutti ti abbandonano,
o quando ti esaltano come un re:
Amala quando ti rubano tutto
o quando te lo regalano.
Amala quando ha senso
o quando sembra non averlo
nemmeno un po’.
Amala nella felicità
o nella solitudine assoluta.
Amala quando sei forte,
o quando hai una montagna di coraggio.
Amala non soltanto per i grandi piaceri
e le enormi soddisfazioni;
amala anche per le piccolissime gioie.
Amala seppure non ti dà ciò che potrebbe,
amala anche se non è come la vorresti.
Amala ogni volta che nasci
ed ogni volta che stai per morire.
Ma non amare mai senza amore.
Non vivere mai senza vita!
Madre Teresa di Calcutta
Ho firmato anch’io, Luigi.
Dirò anche una preghiera per il piccolo Charlie e invito tutti a fare altrettanto, magari coinvolgendo anche nostra Mamma Maria. Un Bambino l’ha avuto anche Lei e sa cosa vuol dire perdere un figlio. Sono sicuro che non sarà indifferente…
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Cordiale buona notte a te e a tutti.
Appello a Mattarella:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-salvare-charlieappelloa-mattarella-20180.htm
Ci sono anch’io per Charlie.
Premesso che sono anche io per Charlie e che ho firmato la petizione sento la necessità che si rifletta su una questione che è sottostante a questo caso . Fino a che punto “la sanità pubblica” ha “diritto” di spingersi?
Se la sanità è “pubblica” cioè “statale” pare logico che sia lo “stato” a definirne i confini ( è così anche da noi : è lo Stato a decidere quali patologie sono a carico della sanità pubblica e quali no ) e quindi che sia anche lo Stato a definire fino a che punto ci si può spingere in una cura.
Nel caso in questione non ci sarebbe dunque da indignarsi perché la sanità pubblica abbia deciso di “interrompere le cure” a carico dello Stato.
L’indignazione dovrebbe piuttosto limitarsi al fatto che lo Stato si arroghi il diritto di “proibire ai genitori” di prendersi carico “privatamente” di altre cure e “imponga” di “non adire ad altre cure” perché le ritiene inutili.
Ho timore che la logica “decide chi paga” – che è la logica del “mondo” – che oggi non viene applicata in modo coerente nel settore della sanità ancora intriso della “logica cristiana” , si estenderà inevitabilmente con il procedere della “scrstianizzazione” della società.
Beppe,
da quel che ho letto, i medici dell’ospedale dove è ricoverato il bambino non sono stati corretti (eufemismo). Pare, stando ai genitori, che il bambino sia vigile e che interloquisca, cosa negata dai medici.
Mi viene in mente il caso di Terri Schiavo, lasciata morire dal marito contro la volontà dei genitori. Girava un video su internet dove era evidente che quella donna non era affatto quel ‘tronco’ incapace di interagire col mondo. Impossibile che i medici non se ne fossero accorti, penso che per loro e per la loro arroganza la sua non fosse comunque una vita degna.
Per la fortuna di Charlie, si è ritrovato dei genitori che lo amano fortissimamente comunque. Se avesse avuto una mamma che seguiva la corrente con la storia della vita degna, ora sarebbe già morto. Perché la legge in Inghilterra (e presto in Italia, temo) permette ai genitori di staccare la spina.
Quando si iniziano i distinguo tra vita e vita si parte per una china su cui non si riesce più a fermarsi.
Una buona battaglia, a favore del diritto alla vita, che deve essere combattuta.
La storia del piccolo Charlie deve farci riflettere e farci mettere in discussione alcune idee che il pensiero dominante ci impone come indiscutibili diritti civili, magari abusando di espressioni come libertà e diritto di autodeterminazione. In Italia è ancora in discussione un ddl sul fine vita e pare che un certo partito abbia una gran fretta di trasformarlo in legge.
Andiamo ad approfondire per tempo tutti gli aspetti problematici di quel testo o presto ci troveremo a dover firmare appelli simili e inevitabilmente disperati anche qui da noi, per effetto di una legge pro eutanasia.
Ringrazio Luigi per la sensibilità dimostrata e Antonella per la delicatezza e, allo stesso tempo, per la forza e la convinzione con le quali ha posto il problema in questo blog, costringendo un po’ tutti a prendere posizione.
La battaglia non è finita. Continuiamo.
Il fatto è, caro Luigi, che nonostante la tua comprensione e il tuo appoggio, i media stanno censurando il fatto.
come medico pediatra vi racconto una mia esperienza: la mamma di un mio paziente rimane incinta del secondo figlio. Fa l’amiocentesi e si scopre che la bambina che dovrà nascere è affetta da Sindrome di Down.
i medici partono già dando per scontato e sicuro che la madre vorrà fare un aborto “terapeutico”. però la madre dopo averci ben riflettuto insieme al marito decide di NON abortire e di portare a termine la gravidanza. Scandalo, sconcerto dei medici: tentano i tutti i modi di convincerla a ripensarci adducendo tutte le ragioni del caso: la coppia ha già un figlio sano, perché mettere al mondo un bambino con la sindrome di Down, questo potrebbe fare danno anche al fratellino che si troverebbe a convivere con un handicappato ecc. ecc.I genitori ascoltano ma rimangono fermi nel loro proposito. una dottoressa infine dice la frase seguente. ma non pensate che voi caricate il Sistema sanitario nazionale di tutte le spese che costano i pazienti cronici? .
già i pazienti cronici, quelli con malattie genetiche, con sindromi cromosomiche, invalidanti e senza speranza, secondo la mentalità dominante non solo vivono una vita “non degna” di essere vissuta, ma costano un occhio al Sistema sanitario nazionale in pura “perdita”!
Qui è il vero nocciolo della faccenda. e anche per l’eutanasia dei vecchietti o dei malati incurabili è così1 Ciò che è ammantato di ragionevolezza e di buon senso e definito diritto della società civile, alla fine si scopre essere solo dettato dal mero calcolo economico!
I genitori di Charlie avrebbero raccolto dei soldi per curare “privatamente” il bambino senza gravare sulle casse esauste del Servizio sanitario inglese. Ma la mentalità della gran parte dei medici , formata in questi anni non più al Giuramento di Ippocrate, ma al codice costi/benefici dell’OSPEDALE AZIENDA, rabbrividiscono al pensare che tanti soldi saranno spesi per avere probabilmente pochi risultati. Alcuni dicono. ma i soldi che si spenderebbero per tenere in vita Charlie si potrebbero investire meglio, in ricerche che porterebbero a curare tanti altri bambini .
insomma il problema diventa complesso se si fanno solo CALCOLI o ragionamenti di BUON SENSO.
se invece si crede che ogni vita deve essere salvaguardata al di la’ dei calcoli e dei ragionamenti, perché ogni vita è sacra, si entra in una altra mentalità.
una mentalità direi religiosa.
Sì, Maria Cristina, è una scelta etica, quella stessa che animava Ippocrate, per non parlare della nostra religione. Senza contare che curando Charlie la ricerca potrebbe fare molti passi avanti.
” i pazienti cronici, quelli con malattie genetiche, con sindromi cromosomiche, invalidanti e senza speranza, secondo la mentalità dominante non solo vivono una vita “non degna” di essere vissuta, ma costano un occhio al Sistema sanitario nazionale in pura “perdita”!
Qui è il vero nocciolo della faccenda. e anche per l’eutanasia dei vecchietti o dei malati incurabili è così1 Ciò che è ammantato di ragionevolezza e di buon senso e definito diritto della società civile, alla fine si scopre essere solo dettato dal mero calcolo economico!”
Sono 30 anni che bazzico mio malgrado medici e sistema sanitario proprio in questa categoria, e non ho mai trovato una persona che abbia espresso un ragionamento di questo tipo.
Mi dissocio completamente da questa manìa di fare di tutta l’erba un fascio, di avercela con il Servizio Sanitario Nazionale, preda di interessi come al solito loschi, mondani, irriferibili e contrari alla vita.
La mia esperienza è completamente diversa e, senza indorare alcuna piccola né raccontare favolette, colgo l’occasione per ringraziare uno per uno tutti i medici, gli infermieri e gli operatori che ho incontrato e che incontro e continuerò ad incontrare.
Anch’io ho un’esperienza da condividere in proposito. Si tratta di un’amica di Verona. Sai queste persone che incontri tutti gli anni stessa spiaggia stesso mare per cui vedi i loro figli crescere anno dopo anno? Ebbene, questa mia amica dovette confrontarsi con la prima gravidanza, drammatica, conclusasi con la nascita di un bambino ,annunciato già in fase prenatale, affetto da spina bifida, idrocefalo e deformità degli arti superiori e inferiori. “Accettamo la sfida – mi disse – confidammo in Dio totalmente sapendo che alla prova avrebbe fatto seguito la forza per superarla. Gesù non ci avrebbe mai traditi,mai abbandonati alla disperazione, a noi stessi”. Accolsero questa creatura, la curarono l’amarono teneramente non sapendo quanto il Signore gli avrebbe concesso vivere. Mi racconta di come quest’anima bella interagisse con loro e il mondo esterno con dolcissimi sorrisi, e languidi sguardi carichi di riconoscenza, di pace, di amore. Il bambino visse un paio d’anni circa, un tempo , che lei definisce benedetto, denso di valore, carico di significato. Dopo qualche anno dalla morte del piccolo, rimase incinta di Matilde oggi una splendida, bellissima, ragazza di 15 anni.
Hai ragione Cristina, la penso come te e le cose che descrivi peggiorano, anzi diventano drammatiche in quei territori, dal centro a tutto il sud, in cui le risorse destiate al settore sanitario sono minime e dunque anche la prevenzione,la gestione delle cronicità, degli anziani,finisce per non risponde ai bisogni ed entra in crisi con tutte le conseguenze, anche disumane di cui ci rendiamo conto solo quando saltano sulle prime pagine della cronaca. Negare che esiste questa disomogeneità, difformità di ricchezza da una regione all’altra si fa demagogia. La sanità in Italia conosce i suoi tormenti, ed è fortemente penalizzata proprio per questa disomogeneità che influisce fortemente sulla ricerca e l’ innovazione,
Perdonatemi ma questo è un caso particolare sul quale, per una volta, ci troviamo tutti d’accordo.Voglio dire che i cosiddetti valori non negoziabili – ho difficoltà anche a pronunziare le parole – non c’entrano niente con la mia adesione all’appello per il bambino, che comunque vi ringrazio di avermi segnalato.
Lorenzo, mi unisco a te nella dissociazione dal giudizio perentorio della signora Venturi sul SSN.
Della quale sottolineo questa frase:”insomma il problema diventa complesso se si fanno solo CALCOLI o ragionamenti di BUON SENSO.
se invece si crede che ogni vita deve essere salvaguardata al di la’ dei calcoli e dei ragionamenti, perché ogni vita è sacra, si entra in una altra mentalità,una mentalità direi religiosa.”
Vero, signora. Ma il suo ragionamento “religioso” dovrebbe essere ampliato ad ogni persona umana che già esiste su questa nostra Terra.
Invece a me pare che lei lo circoscriva, con molto zelo peraltro, ai bimbi nascituri, e basta.
Questa argomentazione, infatti, non valeva per niente quando lei criticava il nostro Papa che nel prezioso documento “Laudati si'” invitava tutti i reggenti del Pianeta a salvaguardare la vita umana– e non solo umana– di tutti gli abitanti della Terra; per esempio, stando attenti ai cambiamenti del clima e al surriscaldamento della Terra.
In quella occasione lei, signora Venturi, ironizzò pesantemente sulle parole del Papa, mettendosi tutta dalla parte dei grandi imprenditori che badano solo ai “calcoli” da lei ora deprecati, e a far entrare nelle loro tasche grossi capitali, infischiandosene altamente del clima e degli altri esseri viventi che popolano il nostro pianeta.
“Ogni vita umana è sacra”, lei afferma. Sì, ogni vita umana lo è, anche quella di chi già è qui e deve fare i conti con chi è potente e prepotente, come un certo signore americano biondo-rossiccio, che ha l’avvallo di chi ha la stessa ignoranza impudente di quello.
Non è sacra solo la vita dei bambini. Chi esclude dalla sacralità ogni altra vita, dimostra di essere un “religioso” solo in parte e non è credibile. Quindi, fossi in lei, gentile signora, prima di fare lezioncine pseudoreligiose ad hoc, ci penserei un bel po’ di volte.
Questa non è una provocazione; è solo una constatazione di quanto si possa essere inutilmente retorici nelle asserzioni di chi ha una “mentalità religiosa”.
Non “avvallo” ma “avallo”
Però i bambini, Victoria, sono i più indifesi.
Il discorso della disomegeneità in campo sanitario tra una zona e l’altra del paese è completmente diverso dal fare di tutta l’erba un fascio e gettare una bella palata di letame sul sistema sanitario nazionale.
Anzi, a ben vedere, le disomogeneità non hanno nulla a che spartire con il discorso farneticante accennato più sopra.
Il bisogno di crearsi dei nemici, possibilmente mortali e diabolici, per puntellare la propria identità traballante non porta da nessuna parte. I nemici non ci sono e l’identità continua a traballare vistosamente…..
Questo strabismo – di lunga data – per cui ci si indigna giustamente e con veemenza sull’inizio e sulla fine della vita, e poi ci si catafotte alla grande di quello che succede in mezzo, la dice lunga, ma moooooolto lunga
sulla attenzione alla difesa per la vita ad ogni costo.
Se” l’ogni costo” consiste in una firma dal salotto di casa tua su un bimbino in pagliaccetto e orsachiotto al seguito, ok, se riguarda il nero ( o il gruppo di neri) che rischi di trovarti vicini di casa nel quartiere, allora li sbatti in prima pagina che si lavano i piedi nelle fontane e difendi gli umanimissimi di Gorino che urlavano in diretta tv nazionale ( a telecamere accese e graduato dei carabinieri allibito che cercava di farli ragionare ) ” a me non me ne frega un casso”…….
E allora diciamo le cose come stanno
Punto primo : fare clic su una tastiera, fare il flash mob, fare il raduno in piazza NON E’ una battaglia: è niente. La battaglia ” sulla vita” la fai se ti fai un mazzo quotidiano dandoci tempo, risorse, gioia e vita tua. Il resto è folclore. Pio? Etico? Sìssì: sempre folclore resta.
Punto due: la sbrodolata ” vita”, o la si rispetta a 360 gradi, o è meglio non parlarne proprio.
Che strano, sono spesso d’accordo con gli scontati Cuffini e Boe, più o meno…
Ma se dovessi scegliere con chi andare a mangiare una pizza, non avrei dubbi: Cristina e Clodine; to’, perfino quel noioso di Federico. Gradita foto.
Leonardo,
Io non prendo nemmeno un caffè con una persona che ha accostato un arcivescovo cattolico al Male in persona. Chiedi scusa per quelle parole gravissime e poi ne riparleremo.
Lorenzo ci ha dato una bella dimostrazione di benaltrismo.
Si parla di un argomento , ma si evita di dargli il giusto peso (aborto come anticoncezionale, infanticidio come soluzione per le gravidanze indesiderate…) tirando in ballo ” ben altro”, altre questioni diverse e fuori contesto.
La vita va difesa sempre, ma soprattutto quando è attaccata: nella debolezza dell’inizio e della fine. Nel mezzo ci sono un miliardo di questioni, e confondere le cose, oltre al resto, è scorretto.
Ho capito: con me niente. E pensare che la foto l’avevo messa apposta…
“Benaltrismo” un par de ciufoli, Fede.
E “scorretto” fa il paio.
Mi dispiace per te, caro Luigi. Non disperare però.
Vedrai che Leopoldo Calò ci ripenserà e ti inviterà a mangiare la pizza…mentre noi “scontati” resteremo a bocca asciutta a guardarvi senza alcun rammarico.
Anche nella mia città oggi grande processione per il Corpus Domini.
Questo vecchio articolo di “Tempi” mi sembra che sintetizzi bene la situazione su Charlie:
http://www.tempi.it/eutanasia-del-piccolo-charlie-gard#.WUZh89SLSmU
http://www.antoniosocci.com/charlie-come-aylan/#more-6140
Ringrazio vivamente Luigi Accattoli per avere aperto questo thread. Ringrazio coloro che hanno partecipato da diversi punti di vista, ma comunque hanno partecipato.
Tuttavia sono molto demoralizzata. Quando parlo del caso di Charlie ai miei conoscenti, tutti mi dicono che ignorano completamente la questione. Quando poi racconto il fatto, alcuni dicono che tratta di un caso montato ad arte. Alcuni poi sottolineano che nell’Alto Medioevo morivano moltissimi bambini, e che i fautori del “rispetto per la vita” farebbero meglio ad interessarsi della corruzione dilagante.
Forse più che a Mattarella bisognava rivolgersi alla Corte europea per i diritti umani, ma nessuno sa come fare.
Scusate lo sfogo, ma stasera sono invitata alla quarta festa di compleanno del mio pronipotino che ha compiuto cinque anni. Non so quale sarà il mio stato d’animo, ma devo tenere nei giusti binari la mia partecipazione di prozia. Ridere con chi ride, piangere con chi piange …
Forse il piccolo Charlie e i suoi sfortunati genitori sono stati già “scartati”? Preghiamo i loro Angeli Custodi. Scusate di nuovo!
Mi dispiace per il tuo scoraggiamento, Antonella Lignani.
Effettivamente di questo caso non si è sentito parlare nemmeno alla TV. Mentre di altri casi si era parlato molto.
Comunque, forse non tutto è perduto.
Vai alla festa della pronipotina e sorridi con lei e con tutti i tuoi parenti.
Momenti belli come questi non vanno perduti.
Sì, sono tornata dalla festa ed era un bel vedere, con tanti bei bambini che correvano.
Quello che ha scritto Maria Cristina non sarà ancora generalizzato in Italia, ma per quel che leggo io (e mi riferisco a fonti del settore) siamo sulla ‘buona’ strada. In Inghilterra invece è sicuro che è così e questo di Charlie è solo il caso più eclatante. E’ da anni che i costi sono il parametro più importante di valutazione.
Vergognoso che i media abbiano dato tanto spazio ai casi di chi andava in Svizzera a suicidarsi e nessuno a questo caso. E’ evidente che si vuole che la legge sul fine vita prenda la strada voluta dai radicali.
A cosa ti riferisci precisamente Enrico?
Quali fonti del settore, quale ” buona strada”, quali dati?
Se no si fa solo un polverone che non aiuta nessuno.
Grazie.
Lorenzo,
solo voi del Pd non l’avete capito…
Come dici spesso tu: “sveglia”!
🙂
Difatti dovresti mettertela in perpetuo la sveglia, Federico.
Forse complice il lunedì non ti sei ancora svegliato del tutto.
Vuoi che ti porti un caffè doppio?!
_)
Conosco a memoria la tua ossessione antiPd, ma guarda che ho hai sbagliato post, o hai preso una fila di cantonate.
Cosa c’entra” noi del Pd” e che cosa non avremmo capito?
(A parte il fatto che io non sono ” di ” nessuno, men che meno iscritto al Pd, mai stato, come a nessun altro partito, quando smetterai di farmi categoria e mi parlerai testa a testa rinunciando al “voi” , sarà sempre troppo tardi)
Mi riferivo al post di Maria Cristina del 17 giugno ore 16:42
Ieri notte hanno dato notizia del caso Charlie nel notiziario del TG4.
Ho visto i genitori del piccolino stravolti dal dolore.
Non può essere che la volontà dei genitori venga ignorata, e, per di più, per motivi di calcoli in favore dello Stato.
Penoso, immondo, vergognoso!!!
Parole sante, Victoria!
Segnalo che Luca Russo dell’ Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII ha scritto una lettera aperta al Presidente Mattarella chiedendogli di offrire la cittadinanza italiana al piccolo Charlie.
L’appello a Mattarella o uno consimile, per chi lo vuole firmare, è nel mio post del 17 giugno ore 10,33.
Si può firmare in fondo:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-salvare-charlieappelloa-mattarella-20180.htm
Enrico,
l’ho capito anche io che ti riferivi a quel post.
E’ quello che tu ci dici sopra, sul quale ti faccio qualche domanda.
Sospiro di sollievo! Prima, sia pur parzialissima vittoria! Potrò dormire senza problemi stanotte!!
http://www.corriere.it/esteri/17_giugno_19/corte-europea-piccolo-charlie-londra-continui-tenerlo-vita-d8274c70-5519-11e7-8fb7-7977c09f9d70.shtml
W la Corte europea! Il fatto che il presidente sia un napoletano, Guido Raimondi, mi fa ben sperare.
La forza dei genitori batte la scienza! Bello questo articolo:
http://www.ilgiornale.it/news/politica/forza-dei-genitori-piccolo-charlie-batte-anche-scienza-1411041.html
Cattivi presagi.
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-corte-inglese-minaccia-la-cedu-fa-come-diciamo-noi-20235.htm