Telefonata del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin al Ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov: nel darne notizia, riprendendola dall’agenzia russa Interfax, Vatican News accentua la disponibilità vaticana a un qualche ruolo di mediazione. Nel primo commento il servizio del portale vaticano.
Parolin chiama Lavrov: “disponibili a qualsiasi tipo di mediazione”
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VATICAN NEWS. Il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov hanno avuto oggi un colloquio telefonico. Il cardinale ha ribadito quanto chiesto più volte da Papa Francesco e cioè di porre fine ai combattimenti. E ha anche manifestato la disponibilità della Santa Sede per qualsiasi tipo di mediazione ritenuta utile per favorire la pace. “Il cardinale – ha dichiarato il direttore della Sala Stampa Matteo Bruni confermando la notizia della telefonata – ha trasmesso la profonda preoccupazione di Papa Francesco per la guerra in corso in Ucraina e ha riaffermato quanto detto dal Papa domenica scorsa all’Angelus. In particolare ha ribadito l’appello perché cessino gli attacchi armati, perché si assicurino dei corridoi umanitari per i civili e per i soccorritori, perché alla violenza delle armi si sostituisca il negoziato”. In questo senso concludendo la telefonata Parolin ha riaffermato la disponibilità della Santa Sede “a fare di tutto per mettersi al servizio di questa pace”.
La notizia del colloquio è stata riportata dall’agenzia Interfax citando il ministero degli Esteri di Mosca. “Le parti hanno espresso la speranza che il prossimo round di colloqui tra Mosca e Kiev si svolga presto e che si raggiunga un accordo sui temi chiave”, con l’obiettivo cessare le ostilità, affermano le fonti russe. L’entourage di Lavrov ha spiegato che il ministro ha informato Parolin “sulle motivazioni russe circa le cause e gli obiettivi dell’operazione militare speciale condotta in Ucraina”. Domenica scorsa, come si ricorderà, il Pontefice aveva rimarcato che quella in corso in Ucraina non è un’operazione militare, ma una guerra. “Una enfasi speciale – conclude il comunicato del ministero degli Esteri – è stata posta sulle questioni umanitarie legate al conflitto, comprese le misure per proteggere i civili, l’organizzazione e l’attuazione di corridoi umanitari, l’assistenza ai rifugiati”.
https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2022-03/parolin-telefonata-putin-fermi-guerra-bruni.html
Francesco alle donne ucraine. Guardando a Maria con in braccio il suo Figlio, penso alle giovani madri e ai loro bambini in fuga da guerre e carestie o in attesa nei campi per i rifugiati. Sono tanti! La Regina della pace ottenga concordia ai nostri cuori e al mondo intero.
Il tweet di oggi sull’account @Pontifex
Cardinale Michael Czerny incontra i profughi di Budapest: il Papa vi è vicino. Iniziata questa mattina la missione del prefetto ad interim del Dicastero per lo Sviluppo integrale in Ungheria, per portare sostegno spirituale e materiale, a nome del Papa, a coloro che sono stati costretti a fuggire dall’Ucraina.
https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2022-03/cardinale-czerny-missione-ungheria-profughi.html
Cardinale Konrad Krajewski in Ucraina. L’Elemosiniere del Papa si trova ora in Ucraina per portare l’aiuto e la vicinanza di Papa Francesco. “Il Santo Padre mi manda per manifestare il suo amore verso il popolo perseguitato, il popolo che si deve spostare, il popolo che deve fuggire dalle proprie case, diocesi, e città. Il Papa li vuole tutti abbracciare e stare vicino a loro e dirgli che gli vuole bene. Io porto la sua Benedizione, ma già la presenza qui nella terra dove c’è la guerra è molto significativa. Quando incontro la gente, già il fatto che si viene dal Vaticano a nome del Santo Padre gli dice tutto. Spesso vedo già le lacrime perché il Papa è così vicino”.
https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2022-03/ucraina-russia-testimonianza-chiesa-profughi.html
Parolin facilitatore del dialogo. «La visita (fatta il 25 febbraio, ndr.) del Santo Padre Francesco all’ambasciata della Federazione Russa presso la Santa Sede è stato un gesto inedito, che ha destato sorpresa generale, ma molto significativo. Con esso il Papa ha voluto manifestare, da una parte, la sua profonda preoccupazione per ciò che accade in Ucraina e, dall’altra, consegnare personalmente il suo pressante invito affinché ci sia una svolta verso la pace, soprattutto da parte della Russia»: così il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin in un’intervista a Famiglia Cristiana. E ancora: «Nell’offrire la propria disponibilità a “fare da mediatrice” o a svolgere qualsiasi altra forma di facilitazione, la Santa Sede non persegue interessi propri né impone modalità o condizioni. Unico presupposto imprescindibile di un suo eventuale intervento, che è legato al riconoscimento della libertà e della responsabilità delle parti, è che esse si manifestino decise a coinvolgerla, conoscendo la sua volontà a essere di aiuto per ogni buona causa. Quanto ci sta a cuore, in ogni caso, è che Russia e Ucraina mettano in atto colloqui seri e costruttivi per trovare una soluzione concordata». Infine: «Sia le Chiese ortodosse dell’Ucraina sia il Patriarcato di Mosca sono istituzioni che hanno una grandissima rilevanza sociale. La loro voce è importante non solo per i fedeli che ad esse appartengono, ma anche per le autorità civili dei rispettivi Paesi. Esse possono pertanto offrire un validissimo contributo alla cessazione dell’attuale tragedia, cominciando a ricordare a tutti che, al di là di ogni differenza, l’altro è sempre un fratello da capire e amare, non un nemico da demonizzare ed eliminare. La Santa Sede considera pertanto utili e necessari gli appelli dei capi delle Chiese ortodosse a favore della pace e della difesa della vita umana. Trovo particolarmente bella e ispiratrice una recente intervista che l’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico in Ucraina, ha rilasciato testimoniando la grande solidarietà che esiste in questi momenti drammatici non solo tra cattolici e ortodossi, ma tra tutti i membri delle confessioni e delle religioni presenti a Kyiv. È un motivo di speranza e di luce in mezzo alle tenebre che attualmente avvolgono il Paese».
https://gpcentofanti.altervista.org/solo-lo-spirito-comunica-il-male-chiude/
Rif. 8 marzo – ore 16.54 e oltre – Fari di luce
Non mi fido di vaticannews. Aspetto chiarificazioni dal faro e dal sismografo.
Intervista del cardinale Michael Czerny alla rivista Credere. «Chi fa la guerra dimentica l’umanità. Non parte dalla gente, non guarda alla vita concreta delle persone, ma mette davanti a tutto interessi di parte e di potere. Si affida alla logica diabolica e perversa delle armi, che è la più lontana dalla volontà di Dio. E si distanzia dalla gente comune, che vuole la pace; e che in ogni conflitto è la vera vittima, che paga sulla propria pelle le follie della guerra».
https://mail.google.com/mail/u/0/#inbox/FMfcgzGmvLXcKbLrCjkMJGKdhMdBQZst
Bene Parolin!
“Parolin: inaccettabile il bombardamento di un ospedale pediatrico in Ucraina”
https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2022-03/parolin-inaccettibile-bombardamento-ospedale-ucraina.html
– Il segretario di Stato vaticano, rispondendo alle domande poste dai giornalisti a margine di un convegno a Roma, esprime il proprio sgomento per il bombardamento di un nosocomio in Ucraina. Il porporato ha ribadito che la Santa Sede è disponibile a mediare nel conflitto se chiamata a farlo-
– Riferendosi alla telefonata avuta ieri con il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, Parolin ha affermato che il colloquio non ha dato garanzie. Non ci sono state, in particolare, rassicurazioni sui corridoi umanitari.-
– Riferendosi infine alle parole del Patriarca ortodosso russo Kirill, il porporato ha affermato che queste affermazioni ( una sostanziale giustificazione , incredibilmente “metafisica”, della guerra di Putin, come guerra di valori contro l’occidente corrotto, ndr) non favoriscono e non promuovono un’intesa, anzi rischiano di accendere ancora di più gli animi portando verso una escalation che non risolve la crisi in maniera pacifica.