Da quando il 31 maggio ho ascoltato il monologo di Dario Fo per Franca Rame, nel quale sono le parole “ben venga anche la morte”, mi ronzava in testa la domanda su dove io le avessi già udite, quelle parole o altre equivalenti, in bocca a un cristiano e infine le ho ritrovate stanotte, tra un sogno e l’altro e mi sono alzato a scrivere questo post che era già quasi l’alba. “Pur di avere conoscenza, coscienza, dubbi e provare amore ben venga anche la morte” è la risposta di Eva a Dio in quell’apocrifo della Genesi che è ormai il testamento dei due teatranti milanesi. Quel grido di rivolta ha un equivalente di accettazione in Turoldo, nella poesia Venga pure, che è nella raccolta O sensi miei, BUR, Milano 2006, 601-603 e che può essere letta qui, in coda a un testo di Alberto Ablondi. Il monologo di Dario Fo – con quel “ciao” finale che porteremo con noi – lo vedi invece qui. Chissà se tra i miei visitatori vi sia chi sappia dirmi se sia stato Turoldo a influire su Franca e Dario, o loro su lui. Mando un abbraccio a Franca, Dario, Davide. Nel primo commento un altro spunto in cui è nominato Jacopo figlio di Franca e Dario: l’abbraccio è anche per lui.
Parabola di Franca Rame e Davide Maria Turoldo
112 Comments
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Sono da sempre – dal ’68 universitario – lettore e spettatore di Franca e Dario. Due atei praticanti assidui, che hanno lottato corpo a corpo con Dio per l’intera esistenza. Nel mondo dello spettacolo l’unico equivalente o somigliante che mi viene in mente è Fabrizio de André. Quella lotta serrata mi è parsa bene echeggiata dalle parole finali di Jacopo per la mamma: “Dio c’è ed è comunista ed è anche femmina”. Franca la sento e la vedo sotto la Croce, che interpreta Maria e caccia l’arcangelo Gabriele. Non riuscirò a dire quanto mi sia cara quella Franca, quanto le sue grida siano utili a me che ogni giorno saluto Maria con le parole di Gabriele.
Sinceramente non mi sono mai piaciuti più di tanto (Jacopo compreso).
De Andrè era un altro livello, lo considero quasi un teologo e ho passione smisurata per lui.
Anzi per rallegrare la giornata (piove e fa freddo) rispolvero questa con gli auguri di buona settimana a tutti.
https://www.youtube.com/watch?v=h_cTZYkik40
🙂
Li abbraccio anche io, anche se l’unica cosa dolce che ho trovato in questo commiato pubblico sono state le parole e il ciao di Dario.
Il resto mi è sembrato tutto all’insegna di un’urgenza terrena, sembrava che la morte non fosse giunta col suo potere di cesura, religiosa o atea che sia.
Nella prima intervista che ho letto di Jacopo, a poche ore dall’addio della madre, lui parlava dell’eventuale suicidio assistito in Svizzera per Franca, se fosse stato necessario. Ma purtroppo lei era già morta. Poi dopo del Dio comunista, poi dei comunisti, poi della rivoluzione, poi – da Lerner – della loro Italia che sarebbe maggioritaria e comunque migliore dell’altra. A prescindere dai contenuti, che cerco di rispettare come opinioni, c’ho visto un ritmo ossessionato, un’incapacità di staccarsi, anche solo per un momento, da questo senso di immanenza che diventa totalitario, tragico, privo di sbocco, a tratti incapace di misericordia verso tutto e tutti. Nel volto di Jacopo mi pare di aver scorto un senso di militanza e di inarrestabilità che è lo schermo di una disperazione reale, altro che battaglia per cambiare il mondo.
E naturalmente lo dico con affetto, per lui e per i suoi.
Luigi, che vuol dire “atei praticanti assidui”?
Un mio compagno di liceo si definiva non credente- praticante… in quanto ateo all’età dell’adolescenza era accompagnato dalla mamma ad andare a messa tutte le settimane.
Sarà che appartengo a un’altra generazione, ma Dario Fo – per quanto io mi sia imepgnato – non l’ho mai capito, né gradito troppo.
Del figlio Jacopo ho spulciato alcuni librettini goliardici da bancarella, poi però la goliardia si avvicinava ad un’impostazione esistenziale: ho continuato a leggerlo senza dargli troppo credito…
A me le parole di Jacopo Fo sono sembrate una bestemmia e un’offesa nei confronti di crede nel Dio rivelato da Gesù Cristo.
“Loro” possono dire e fare sempre quello che vogliono?
E anche la trovata delle donne vestite di rosso e quella specie di rito laico a teatro mi è sembrato uno scimmiottamento dei funerli cattolici, una rappresentazione teatrale, l’invenzione di un nuovo “rito religioso” (ma del resto anche il comunismo è una religione e sembra che Bellaciao ne sia diventato l’inno più sacro), l’ennesima presa in giro.
Non giudico le persone e il loro lutto, sicuramente doloroso e sincero, ma la vita e la morte sono cose troppo serie per lasciare spazio a queste “grottesche” (cit.) “carnevalate”(cit.) .
Gli atei non dovrebbero inventarsi funerali pseudoreligiosi e non dovrebbero pronunciare il nome di Dio per giustificare le proprie (peraltro legittime per quanto non condivisibili) battaglie politiche.
Mattlar “atei praticanti assidui” è il rovesciamento di “cristiani praticanti assidui”.
De Andrè non lo metterei in ogni caso nella categoria degli atei praticanti assidui, lottava magari più con gli uomini che strumentalizzavano Dio che con Dio.
E ha avuto funerali religiosi.
http://archiviostorico.corriere.it/1999/gennaio/13/Puny_prima_moglie_Fabrizio_mangiapreti_co_0_990113901.shtml
DE LIBERTATE
3 giugno 2013 @ 9:52
“Gli atei non dovrebbero “……..
Da dove ci viene questa pretesa che Dio sia solo per noi?
Questa sicurezza infondata che ci fa essere certi di cosa gli atei dovrebbero poter dire/non dire, pensare/non pensare del Dio rivelato da Gesù Cristo?
Penseremo mica davvero di averne l’esclusiva e la gelosa prerogativa di concederne -a discrezione nostra- l’uso e la frequentazione?
Quando io dico il nostro Dio, intendo “nostro” perché Lui ci ha scelto e ci ha chiamato, non certo per il contrario.Non ne deriva nessuna medaglia per noi, e nessun privilegio; piuttosto molta e non cedibile responsabilità. Gesù Cristo è venuto per tutti, si è consegnato nelle mani di tutti e da tutti, nessuno assolutamente escluso,da quel momento puo’ essere chiamato, apostrofato, interpretato, criticato, deriso e rifiutato. Bestemmiato? Anche (vorrei però sinceramente capire in cosa possa essere una bestemmia quello che ha detto Jacopo Fo… )
Sono ancora una volta grato, e lo dico con molto affetto, a Luigi: per la sua sensibilità nel cogliere le vibrazioni religiose che si accordano -insospettabilmente- in certi momenti nelle persone piu’ disparate fra di loro, indipendentemente dal loro stato di credenti o no; e per non stancarsi mai di ricercare , e di ritrovare con stupore e attenzione , tracce vive e autentiche di Gesù Cristo, di quello che è capace di muovere e di dire a ciascun uomo di questa terra, indipendentemente dagli steccatini e dalle etichette doc che noi, pignolamente, teniamo ad appiccicare su tutto e tutti.
Infine gli sono grato per avere ricordato e postato quella bellissima Maria sotto la Croce di Franca Rame.Per quel niente che conta sono personalmente debitore a quel preciso “pezzo” , viso in televisione con tutto il “Mistero Buffo” tante decadi fa, per il mio riavvicinamento alla passione e alla fede per Gesù .
Non certo per intenti apologetici, inesistenti in quel brano, ma perché ne vibrava tale e tanta sincera umanità da farmi cogliere in modo nuovo lo spessore concreto e “incarnato” del cristianesimo. Io dico: a me è servito piu’ questo specifico brano a riflettere sulla verità e le conseguenze della incarnazione di Dio , che non un trattato teologico.
Concludo con una fulminante conclusione di Antonio Thellung, che mi ha ricordato il mio amico Paolo:” Per questo motivo credo che Dio ami prima di tutto gli atei: perché sono quelli che lo maltrattano meno.”
Sono d’accoro, e trovo questa prospettiva molto confortante. Per tutti quanti.
Quindi, meglio essere atei?
Né meglio, né peggio, caro Mattlar. Non è certo un mio o un tuo merito, essere cristiani. Semmai un dono. Di cui io mi chiedo sempre piu’spesso che cappero di uso faccio: specie nei confronti degli altri ( che è il motivo per cui mi è stato fatto, poi).
Dal mio punto di vista, nè bestemmie, nè offese, nè scomuniche.
Tantomeno la pretesa di dire cosa gli altri debbano credere (ho già parecchie incertezze io, figuriamoci).
Dico che nella morte di Franca Rame ho visto quanto può essere totalitario e totalizzante il sistema dell’immanenza, l’urgenza delle cose di quaggiù, anche le più nobili.
Mentre invece mi pare che la morte, anche non religiosamente intesa, dica come una parola di cesura su tutte le implicazioni delle nostre lotte, e ci rimandi a una verità che – anche senza Dio – non possiamo dominare noi.
Ecco perchè c’è una ritualità di raccoglimento e di silenzio anche nella morte atea, perchè la domanda resta per tutti, sul senso delle cose, sulla perdita di una persona cara, su quel che è stato fatto e su ciò che resta.
Mi pare che anche laicamente la morte ci inviti a darci una calmata, a dismettere per un momento le vesti della milizia, a stare muti di fronte a un fatto che è più grande, troppo più grande delle nostre coordinate, a anche della memoria che lasciamo.
Mi sarebbe piaciuto cogliere anche questo, nel congedo di Franca, e invece no.
Certo! Non è merito di Maria essere la Madre del Signore, ma ad aver accettato il dono è stata lei… lei ha risposto… che ci vogliamo fa? Secondo il tuo riportato assioma, secondo cui” Dio ami prima di tutto gli atei: perché sono quelli che lo maltrattano meno.”, Dio amerebbe prima di tutto Eva. Può darsi… per chi ama proprio mettersi a fare le classifiche per conto di Dio…
Concordo in toto con Francesco73
A me sembra che I funerali civili, Francesco, siano sempre caratterizzati da due aspetti.
Da un lato, da un senso di fine e di “chiusura totale” della storia e di una vita. In questo c’è certamente una nota assai piu’ totalitaria, tragica e priva di sbocco, per usare le tue stesse parole. In questo, il senso della cesura c’è ed è assai piu’ accentuato- perché definitivo, che nei funerali religiosi.
Contemporaneamente, e forse per dare senso e comunque una qualche “prospettiva” a una vita conclusa e a una parola fine senza repliche, si accentua moltissimo il concetto di testimonianza data, di testimone che passa, di esperienza che deve continuare negli altri, in quelli che restano. La sopravvivenza, negata in senso personale e religioso, viene sancita in qualche modo e proclamata nel ribadire tutto ciò che la persona è stata, e quello di lei che resterà ( deve restare!) in chi rimane. Nulla di strano dunque che proprio in questi casi si amplifichi la militanza, l’appartenenza, i principi, le battaglie…
Apprezzo moltissimo gli insights di Francesco73,
sia quello delle 9:13 che quello delle 11:53.
Grazie.
Mattlar, “Lei ha risposto”. Appunto.
Ma noi?
” Che ci vogliamo fa?”
Magari fare lo stesso?
Perché accettare e dire di sì, prima o poi porta dritto a quelle grida che ricorda Luigi ( o similari).
Gli atei possono anche permettersi di fregarsene di Dio. Non lo conoscono davvero.
Ma noi lo conosciamo, cavolo. E se campiamo come se niente fosse, chi è , tra noi e loro chi ” lo maltratta meno? “
“Gli atei…non dovrebbero pronunciare il nome di Dio per giustificare le proprie (peraltro legittime per quanto non condivisibili) battaglie politiche.” dice Federico.
Neanche i cristiani, però.
Lorenzo, non pretendo di convincerti, ma parlare di un Dio “donna e comunista” a me è sembrata una mancanza di rispetto nei confronti di tutti coloro che credono, hanno creduto e hanno dato la vita per Gesù Cristo e per quel Dio che ha il suo volto (Gv 14, 9).
E c’è una bella differenza tra l’arruolare il Signore nelle secolarissime e laicistissime battaglie per il socialismo reale o per il femminismo di Franca Rame e lo sforzo di seguire coerentemente le indicazioni della gerarchia della Chiesa Cattolica nel merito di una presenza e di una partecipazione dei cattolici alla vita politica del proprio Paese.
Confondere e mescolare le cose serve solo ad annacquare e giustificare sempre tutto, “relativizzare e soggettivizzare” sempre tutto, persono la vita, la morte e Dio.
Be’, a me le parole di Jacopo Fo hanno dato molto fastidio e se sono disposto a rispettare il funerale laico di un ateo, mi aspetto altrettanto rispetto da parte dei non credenti per la fede che (come so e come posso) mi sforzo di professare…
Non invoco la fatwa, ma almeno diciamo le cose come stanno senza voler per forza essere buoni con i lontani e cattivissimi con i vicini, fratelli in Gesù Cristo. Vedo ancora una volta, per citare l’intervento del mio arcivescovo, la “paura” di sembrare fondamentalisti e il senso di inferiorità nei confronti dei non credenti. Ma perchè un ateo deve parlare di Dio e sbattere in faccia ai credenti come Dio dovrebbe essere e come si dovrebbero fare i funerali (con colori, inni e saluti afferenti alla politica)? Perchè si deve gioire di questa ennesima canzonatura?
Dio è Padre, ma è anche madre
Giovanni Paolo I, (Albino Luciani)
Voler sottolineare una delicatezza, un’affettuosità e una dolcezza “materna”, non significa dare a Dio i connotati di Franca Rame e delle sue batteglie politiche e ideologiche. Un dio su misura, a sostegno di tesi e programmi politici ben definiti: meno di un idolo, uno slogan…
“Dio non è Franca Rame” dice Federico.
Peccato per lei, perchè Franca Rame ( e Dario Fo ) si credevano DIO !
Quello che mi ha sempre colpito di questa coppia è che così ironici e spiritosi così umoristici sugli ALTRI , non sono mai stati capaci di essere ironici e spiritosi su SE STESSI.
Ma si atteggiavano con una prosopopea, un vanità da pavone mai vista: quando incontravo per caso Franca Rame e Dario Fo in Corso di Porta Romana, che spocchia! che superbia! e come se la tiravano! Ammazza, direbbero a Rama!
Dopo il premio Nobel poi, la sicurezza di essere Dio o poco meno non ha più abbandonato il vegliardo Fo.
Che dire? Riposa in pace, cara Franca. adesso almeno sai ( che delusione per te! ) di non essere Dio e che neppure tuo marito, benchè premio Nobel, è Dio!.
“ben venga anche la morte”
certo, bellissimo slogan, ma magari se applicato su stessi non su gli altri..!!
E invece nel Rogo di Primavalle la “morte” è venuta per gli altri, per gli avversari politici, anzi per i figi degli avversari politici.
Franca Rame con Soccorso Rosso fu una delle persone che più si prodigòl nella a solidarietà verso i tre imputati appatenenti a “autonomia operaia” colpevoli del rogo di Primavalle.
Certo la Rame era presidentessa di Soccorso Rosso.
Soccorso ai rossi, morte per i nemici dei rossi.
Nella notte del 16 aprile 1973 alcuni aderenti all’organizzazione extraparlamentare di estrema sinistra Potere Operaio versarono benzina sotto la porta dell’appartamento abitato dalla famiglia composta da Mario Mattei, dalla moglie Annamaria ed i figli, al terzo piano delle case popolari di via Bernardo da Bibbiena.
Mattei era allora il Segretario della Sezione “Giarabub” del Movimento Sociale Italiano, in via Svampa a Primavalle.
Divampò un incendio che distrusse rapidamente l’intero appartamento. La madre Annamaria e i due figli più piccoli, Antonella di 9 anni e Giampaolo di soli 3 anni, riuscirono a fuggire dalla porta principale. Altre due figlie si salvarono: Lucia, di 15 anni, aiutata dal padre Mario si calò nel balconcino del secondo piano e da lì si buttò, presa al volo ancora dal padre. Silvia, 19 anni, si gettò dalla veranda della cucina e riportò incredibilmente solo qualche frattura. Due dei figli, Virgilio di 22 anni, militante missino nel corpo paramilitare dei Volontari Nazionali[2], e il fratellino Stefano di 8 anni morirono carbonizzati, non riuscendo a gettarsi dalla finestra.
“ben venga la morte” Certo , ma magari il povero bambino Stefano , di 8 anni, reo solo di essere figlio di un missino, la morte l’avrebbe gradita un po’ più tardi.
il dio o cristo
di cui parlano das centinaia di anni
ormai non sono più proprieta eslusiva dei cristiani o cattolici,
ormai sono un dato che appartiene alla cultura di tutti i pipoli
anche
non cristiani
e
sopratutto
ex-cristiani.
Per questo motivo,
nessun cristiano può offendersi
se ogni uomo o donna,
dà
di dio o di gesù cristo
l’iimagine che vuole.
Questi miti divini
possono essere tutto quello che ciascuno vuole a proprio genio,
maschio o femmina,
frocio o trans,
nudista,
porno,
…
…
Per cultura sono miti che ormai appartengono a tutti,
e
nessuno ha più l’esclusiva.
E’ il post-cristianesimo.
Come la mitica ostia,
che è portata in giro per le città,
si è imposta nella cultura di tutti,
è uscita dalla rigida comprensione della chiesa,
pe entrare nelle trasformazioni culturli del postcristianesimo.
Ora questo può non piacere,
ma accade,
ed è
ineludibile.
Le criminalizzazioni
riveleraranno solo le ridicolaggini
delle persone che usano la fede come clava.
@Discepolo,
grazie per aver ricordato quella tragica vicenda e la reazione laica e democratica della famiglia Fo.
@Fabricianus,
ce la beviamo quella famosa gazzosa (o magari uno spritz)?
@Matteo,
grazie per aver riconosciuto che “questo può non piacere”. Il prossimo passo sarà quello di accettare che si possa esprimere il proprio dispiacere.
Abbiamo voluto dare anche noi il nostro personalissimo ?contributo? alla memoria di Franca Rame, scomparsa pochi giorni fa: sulla facciata del Teatro Strehler, trasformata in un santuario laico dagli aficionados dell’attrice, abbiamo affisso alcuni volantini con riportata la lettera di solidarietà e vicinanza che la Rame scrisse al criminale rosso Achille Lollo nel 1973, l’anno dell’orrenda strage di Primavalle nella quale arsero vivi i fratelli Mattei e di cui proprio egli fu tra i principali responsabili. Nessuna commozione. Nessun rimpianto. Noi non dimentichiamo». Questa la «rivendicazione» comparsa sulla pagina Facebook del movimento milanese di Fratelli d’Italia (https://www.facebook.com/fratelliditalia.mi) dei volantini con la scritta «Vergogna» affissi sui muri esterni del Piccolo Teatro di Milano, dove si sono tenuti i funerali dell’attrice e moglie di Dario Fo. Alcuni cittadini hanno segnalato indignati la presenza dei volantini alla polizia e poi hanno provveduto a staccarli.
Non una clava, ma una spada.
Una spada a doppio taglio che divide l’ipocrisia dalla verità.
Una spada che richiede scelte dure, coraggiose.
Seguire Cristo significa scegliere, non parlare a vanvera.
Non c’è spazio per parole inutili e sofismi.
Sia il nostro parlare, il nostro agire fatto di: sì e di no!
Tutto il resto è … marciume!
Oltre che Franca Rame e Dario Fo , ho conosciuto personalmente anche padre Davide Maria Turoldo.
e posso assicurarvi che la differenza è abissale. Qualunque giudizio si possa dare su Padre Turoldo, chi l’ha conosciuto sa che era un sant’uomo.
un uomo spirituale . un poeta. un uomo che aveva il senso profondo della “parola” dei signifcati profondi e simbolici ed esoterici della parole, cioè del linguaggio cioè della poesia. Era un poeta.
perciò la stessa parola ” ben venga anche la morte” dette da Padre Turoldo e dette da Dario Fo propbabilmente hanno due significati e due profondità e due realtà esistenziali diverse .
come la parola AMORE detta da Madre Teresa di Calcutta e detta da Rocco Siffredi. ( anche se, anche se, mi autocritico, non è così semplice, forse anche detta da Rocco Siffredi la parola amore ha sempre delle risonanze mistiche..)
discepolo e federico, scusate. Avete rivisto il pezzo linkato nel primo commento al post?
Neanch’io voglio convincerti, Fede. Non saprei di cosa, tra l’altro.
Non è che crediamo in cose diverse.
Solo non capisco questa manìa di dividere e spaccare, di alzare muri ed abbassar serrande.
Nessuno nega le diversità tra atei e credenti, è ovvio.
Nessuno nega nemmeno le diversità tra funerali religiosi e funerali civili.
Detto questo, non è possibile che le diversità sussistano tutte, e che uno si possa sentire vicino e pure fratello , a maggior ragione se è stato preso da Gesù Cristo, anche con i lontani e lontanissimi nella fede?!
Io dico senz’altro di sì.
Che è proprio tutto l’esatto contrario di voler annacquare e relativizzare tutto.
Sì, sì! No, no!
….mi fa piacere Elsa, una bella ventata di radicalismo evangelico fa mai male.
Ma che vvo’ ddi, in questo caso?
🙂
Che dobbiamo abbandonare anche questo 3d?
Dai non scherziamo…
ma dal non potere dare la patente di cattolicità
siamo inevitabilmente scesi a non poter definire cos’è la fede
e da qui, sempre più inevitabilmente, ad affermare che ognuno si più fare il proprio cristo “fai da te”.
Il prossimo passaggio sarà necessariamente la supercazzola prematurata.
E allora il mio, in questa marasma, è un tentativo di mettere qualche punto fermo, senza il quale la discussione non può che degenerare, come tante altre, nel cazzeggio.
Leggendovi,
mi rendo conto
come a molti di voi è sfuggito quanto sta maturando
nella post-cattolicissima Irlanda.
I funerali civili stanno diventando sempre più richiesti,
anzi ci sono dei corsi di specializzazione.
Il ministro del funerale civile ottiene l’autorizzazione dallo Stato.
E’ utile leggere la stampa internazionale.
Credo che sia una realtà,
che si espanderà per tutta l’Europa,
e aumenterà
l’offerta delle cerimonie civili.
In Italia già c’è richiesta di sale per funerali civili,
ma ancora vengono creati moltissimi problemi…..
Nella mia Chiesa,
preti, vescovi e laici,
si sono sempre consolati
che almento per i riti di inizio vita (battesimo)
e fine vita (funerali),
comunque venivano in chiesa,
e li era una buona occasione….
per fare un po’ di catechesi….
Pia illusione…..
La religione istituzionale,
pensava di avere l’esclusiva su tutti i passaggi della vita delle persone.
L’itinerario nel post-cattolicesimo
sta dimostrando
che le religioni andranno ineludibilmente a perdere quella “esclusività”.
Le persone sentono comunque bisogno dei riti.
Se ci sono persone per le quali il rito cattolico non ha nulla di eccezionale,
è normale che richiedano
risposte alternative ai riti religiosi.
Far incontrare il Gesù vivo,
è la sfida dei Dodici e di tutti i Discepoli.
C’era da aspettarselo. Parlano gli atei, e quelli che non lo sono eccoli subito pronti a criticare.
Volete capire o no che la fede è un DONO? Volete capire o no che molto spesso, o forse il più delle volte, chi l’aveva, la fede, la perde davanti alle molte parole, tutte bellissime (?), di chi dice di averla ma la vanifica con la mancanza di fatti concreti ovvero di credibilità?
Ha più valore la fede di chi frequenta la Chiesa e prega continuamente “Signore…Signore…” o la non-fede di chi, come Franca Rame, devolve milioni e milioni ( quelli del premio Nobel del marito Dario) a favore di famiglie povere, o comunque in opere assistenziali( fatti concreti!) che dimostrano l’amore vero per il prossimo, quello guardato di sottecchi dai “cristiani da salotto”?
Da chi pensate che si senta più “rappresentato” Gesù Cristo?
Quando Jacopo Fo dice che Gesù era “comunista”( anche io ho seguito il suo intervento da Gad Lerner), niente altro vuol significare se non che Gesù voleva che le ingiustizie sociali venissero eliminate. E allora perchè scandalizzarsi tanto?
Parole di papa Francesco sugli atei: “Quando mi ritrovo con degli atei, condivido problematiche umane, ma non propongo subito il problema di Dio…sono talmente tante e interessanti le questioni umane da discutere e condividere, che possiamo arricchirci vicendevolmente….non gli direi mai( ad un ateo) che la sua vita è condannata, perché sono convinto di non avere il diritto di giudicare l’onestà di quella persona. E ancora meno se mostra di avere virtù umane, quelle che rendono grande una persona e fanno del bene anche a me….dobbiamo essere coerenti con il messaggio che riceviamo dalla Bibbia: ogni uomo è a immagine di Dio, che sia o non sia credente.”[Parole tratte da “Il cielo e la terra”]
Dunque, cari cristiani pronti pregiudizialmente alle critiche nei confronti di chi non lo è, o magari lo è ma in modo non rispondente ai vostri canoni, rifletteteci un po’.
Capisco la simpatia personale, l’affinità ideologica, tutto… ma certe cose proprio non stanno ne’ in cielo ne’ in terra.
Si scrivono cose assurde (si pensano veramente o si pensa magari solo di provocare?) e poi si pretende di aver ragione e di fare la morale agli altri?
Ma dai!
http://www.tempi.it/funerale-franca-rame-jacopo-fo-dio-e-comunista#.Uay_mPUte_0
Il fatto è, Elsa, che veramente ognuno si può fare il proprio Cristo fai da te.
Anche il proprio Dio ( che per noi è la stessa cosa, ma non è così per tutti gli altri).
Ora: se uno è ateo, può fare quel che vuole.
Il casino è per noi cristiani, che siamo tali…ma il nostro Cristo su misura non rinunciamo proprio a farcelo!!!
In effetti, Federico, bisognerà pur ammettere che i comunisti le ingiustizie sociali le hanno proprio eliminate…
Adesso però che come temevo il delirium tremens è arrivato di nuovo in fase acuta, mi ritiro in buon ordine, quatta, quatta, sssssccccccc…….. ‘notte!
Certamente, discipule.
” Le stesse parole – ben venga anche la morte- dette da Padre Turoldo e dette da Dario Fo probabilmente hanno due significati e due profondità e due realtà esistenziali diverse .”
Il fatto è che certe pagine di Mistero Buffo- vedi il link proposto- così come anche il monologo ai funerali , anche se scritti,pensati, interpretati da persone dichiaratamente e schiettamente atee, smuovono nel cristiano piu’ di una eco e di una emozione, non diversamente da una poesia del cristianissimo Turoldo.
Cosa c’è che non va in questo?!
“Capisco la simpatia personale, l’affinità ideologica, tutto… ma certe cose proprio non stanno ne’ in cielo ne’ in terra.”
Davvero capisci, Federico? A me invece sembra proprio che tu non capisca.
Tu vuoi capire solo te stesso.
Qual è il tuo cielo? Quale la tua terra?
Non ti è chiaro neppure il pensiero del papa? Troppo diverso dal tuo per capirlo, vero?
Sì, tu vuoi capire solo te stesso.
Sedotto da Luigi, ho fatto anch’io quel che non avrei dovuto fare, guardare il monologo di Fo.
Teatro. Fatto con buon mestiere attoriale e assoluta miseria intellettuale (un po’ come tutta la produzione di Fo). Niente di che, da nessun punto di vista.
Tranne uno: lì gli applausi finali ci stavano. Ma oramai, come è arcinoto, il pubblico applaude a ogni funerale (perlomeno ad ogni funerale un po’ un po’).
Forse perché oramai tutto è teatro?
In realtà quella del rapporto oscuro e inquietante tra la chiesa e il teatro sarebbe una questione seria. E una volta la chiesa la sapeva lunga, in materia. Una volta: adesso come adesso non saprei dire che cosa sia rimasto di quella sapienza.
“bisognerà pur ammettere che i comunisti le ingiustizie sociali le hanno proprio eliminate… ”
No, signora, i “comunisti” non le hanno eliminate ma almeno ci hanno provato e sempre ci provano, a differenza di altri che fanno esclusivamente i propri interessi.
E poi si sa, i miracoli non sono a portata di mano, anche se lei ( e l’amabile Federico) evidentemente pensa il contrario. Buon pro le faccia.
@FedericoB.
Gazzosa o spritz vanno entrambe bene, ma, e’ un po’ “complicato” per me raggiungere l’Emilia. ;-). ;-).
http://www.youtube.com/watch?v=ocxqeNpuRCM
AEROPLANITALIANI – Zitti zitti (il silenzio è d’oro)
I più buoni parlano di 50,000,000 di vittime del comunismo, mentre i più cattivi dicono 100,000,000.
E qualcuno ancora insiste dicendo che ci hanno provato ad eliminare le ingiustizie.
E altri vorrebbero che il Nazareno, che intimò a Pietro di deporre la spada, fosse uno di loro…
Certo che ce vuole di fantasia!!!!
@FedericoB
Comunque grazie. (Gazzosa-spritz).
“E qualcuno ancora insiste dicendo che ci hanno provato ad eliminare le ingiustizie….certo che ce vuole di fantasia !!!!”
Signora, ma lei vuol giocare a non capire? Perché si arrampica sugli specchi per il gusto di venirmi contro?
E, se mi permette, si risparmi qualche punto esclamativo di troppo.
Sa quanto mi fa piacere sapere dei milioni di vittime dei comunisti? E dei milioni di vittime di qualsiasi regime? E delle vittime, a milioni, delle guerre in tutto il mondo? Anche in nome della religione, peraltro. Ci faccia caso, signora.
Qui si sta parlando d’altro.
Veda bene, se le riesce, di comprendere che il discorso, in questo caso, è molto più semplice di quel che lei vorrebbe dare ad intendere. Chiunque lo capirebbe. Tranne lei, a quanto pare.
Non prenda le vie traverse, faccia il favore. Credo che qui nessuno abbia l’ anello al naso.
E poi un suggerimento piccolo piccolo: faccia caso alle virgolette (nel mio post precedente); qualcosa vorranno pur dire.
Totalmente d’accordo con Francesco73.
Luigi: Turoldo si chiamava David, non Davide…
Anche io, come maioba, concordo con quanto detto da Francesco ma, vorrei aggiugere una cosuccia non di poco conto e chi scrive lo fa con cognizione avendo avuto un nonno ateo che ben separava l’ateismo dal materialismo e aveva grande rispetto anzi, una intima riverenza per la morte e il suo mistero.
Ricordo, se ne fosse bisogno, che l’ateismo come fatto sociale, storico, ha i suoi prodromi in quella vecchia critica illuminista della religione del diciottesimo secolo prima, della critica classica del diciannovesimo secolo poi e del ventesimo cui seguirà, e rammentarlo giova, lo sterminio nazista e il trionfo del comunismo e dell’anti cristianesimo che tanta morte e sciagura seminò nell’europa dell’est. Una visione nichilista che getta le basi di una società senza religione i cui frutti amari son ben noti…a tutt’oggi.
Mi domando se fosse utopia un futuro senza Dio. Non lo credo…i valori, tutti quegli ideali di verità, giustizia, morale, sembra esser ridotti ad ” invenzione umana”, compresi i bisogni di ciascun essere umano barattati per assurdi giochi di potere. Mi domando quanto l’odierna società sia ripiombata in quella situazione atea dove i punti d’appoggio sono puramente umani, immanenti, anziché sovrumani…il mondo è pervaso da un nichilismo larvato per cui tutto è privo di senso e vige il “pathos dell’invano” .
Circa l’impegno sociale, ogni cristiano è chiamato ad assolverlo ma senza difendere alcuna bandiera, può lottare, certo, per la giustizia sociale ma ponendo autorità su Cristo non su Marx e, non dimentichiamo, quando si parla di fede tutti gli “anti Dio” della storia recente furono teologi a partire da Stalin … c’è da domandarsi quanto la fede sia dono e quanto opzione, una libera scelta circa il rifiuto di quel Dio che parla sempre, incessantemente…
Pienamente d’accordo con Clodine.
Aggiungo che l’apostasia di massa così ben visibile oggi è il frutto della lunga e convinta predicazione di ideologie atee e materialiste (dalle nostre parti specialmente socialismo e comunismo).
@Fabricianus,
a Ferrara, a Bologna, a Mantova, a Milano… il modo si trova.
@FedericoB delle 09.19
Hai perfettamente ragione.
@Marilisa, ho l’impressione che gli appassionati di punteggiatura, qui dentro, siamo solo tu ed io!!! Non te la prendere se qualcuno non capisce le virgolette e usa i punti esclamativi!!!
🙂
m
Da Auschwitz all’Arcipelago Gulag, inviterei a riflettere -traendo spunto dai funerali di questa donna -che resterà nella storia del teatro contemporaneo- fautrice di quel comunismo ortodosso vissuto come fede, sul fatto, incontrovertibile, che ogni volta nella storia si è frainteso Dio si è inevitabilmente frainteso anche l’uomo.
“Durante l’estate nell’isola di Popov venivano scavati dei grandi crateri per 2.000 o 3.000 persone ognuno. Durante l’inverno li riempivano di cadaveri, l’estate dopo scavavano degli altri crateri”.
La vita all’interno dei gulag era condizionata dal terrore: ad esempio, in uno dei tanti campi sparsi sul territorio, il comandante a titolo di avvertimento decise di fucilare trecento prigionieri; furono uccisi tutti con un colpo alla testa.Oppure nel campo di Vorkuta, millecinquecento prigionieri vennero liquidati con il solito colpo alla nuca, mentre entravano in una capanna, convinti di andare a fare il bagno.
“L’arcipelago gulag di Solzenicyn”
“Durante l’estate nell’isola di Popov venivano scavati dei grandi crateri per 2.000 o 3.000 persone ognuno. Durante l’inverno li riempivano di cadaveri, l’estate dopo scavavano degli altri crateri”.
Da parte di un ignorante in grammatica.
.. posso chiedere come vanno intese in questo caso le virgolette ????????????????????????????????????????????????????????
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Oppure nel campo di Vorkuta, millecinquecento prigionieri vennero liquidati con il solito colpo alla nuca, mentre entravano in una capanna, convinti di andare a fare il bagno.
Questa … non è virgolettata!
Beh, tutto sommato queste esecuzioni dolci rendono giustizia alla causa.
Ma evidentemente non bastano decine di milioni di morti per passare in giudicato l’ideologia “comunista” (si notino le virgolette).
E c’è chi sostiene che a differenza del nazismo, qui si trattava di rendere effettivo il canto del Magnificat.
Sic! (e si noti il punto esclamativo).
…mamma mia, che collezione di perle!!!!
Ma poi, il saluto romano in Italia è reato,
mentre il pugno chiuso è un decoroso atto di lotta, di appartenenza, di bisogno di giustizia.
I morti ammazzati per me sono tutti uguali, per l’Italia non è così!
Nessuna intenzione di spendere una mezza parola a confutare lo schifo dei massacri comunisti e nazisti. E nemmeno del nazismo e del comunismo . Ci mancherebbe solo.
Senza togliere una virgola a questo orrore e a questa condanna, non ci si dimentichi dello schifo e degli orrori che sono stati commessi dai cristiani nel corso dei secoli.Forse non saranno milioni, ma a decine di migliaia i morti ammazzati ce li abbiamo sulla coscienza anche noi. Crociate, guerre di religione, sterminio delle popolazioni colonizzate.
Questo non giustifica assolutamente nulla del resto, ma ci impedisce di autoassolverci sempre e comunque. Per usare le parole di Elsa, quei morti sono stati fatti davvero per rendere effettivo il canto del Magnificat.
Chiamarsi fuori dal fraintendimento di Dio di cui parla Clodine, ci è impossibile. Pure noi abbiamo frainteso ( ribaltato?!) Gesù Cristo.
Magari, Federico, bastasse la lunga e convinta predicazione di ideologie atee e materialiste _ socialismo e marxismo in primis- a giustificare quella che tu definisci l’odierna “apostasia di massa” !
Mi sembra che le cose stiano all’opposto. Basta guardare il caso della Polonia – o, in misura minore, delle repubbliche ex sovietiche baltiche e in parte della stessa Russia, dove l’applicazione spietata , pianificata e scientifica del cd socialismo reale- con i bagni di sangue relativi- non solo ha portaro alla auspicata e data per certa sparizione del cristianesimo, ma lo ha rigenerato e rafforzato al punto da farlo diventare( almeno in Polonia) collante e spina dorsale della riscossa e della rinascita della nazione….
No, no…molto piu’ banalmente, quello che non ha potuto l’odio e la violenza, ha potuto, e alla grande, il ” vil denaro”, e lo stile di vita capitalistico occidentale. L’esempio della Polonia- passata in qualche decennio ad uno stato di ” crisi” religiosa esattamente simile al nostro- ne è l’esempio piu’ evidente.
Comunque. Chi ha detto che sia un male che il cristianesimo non sia religione di massa? Non è un problema di numeri, ma di qualità.
Gesù era uno, Maria era una, gli apostoli dodici, e hanno dato il giro al mondo.
Certo: ci hanno messo – e rimesso- la vita.
… errata corrige
” non solo NON ha portato”
Sai, Mattlar, io rimarcavo i tanti punti esclamativi solo per ironizzare sulla perplessità scandalizzata ( ma anche scandalosa per me) di una signora che vuole confondere (pretestuosamente), come alcuni altri, questioni sociali ( ideologia del cavolo!) con altri fatti nefasti che esulano dall’argomento che ha dato avvìo alla discussione. E che prendono le vie traverse per tirare l’acqua al proprio mulino.
La quale signora poi, per replicare con dispetto e stizza ( tanto per cambiare), ci ha proposto una miriade di altri punti esclamativi e interrogativi. Poteva aggiungerne altri cento, in fin dei conti.
La qual cosa, a dire il vero, a me non potrebbe fregar (chiedo scusa) di meno. Mi viene da ridere e basta.
Mi piace invece riportare altre parole significative del papa attuale. Per chi le vuole intendere, naturalmente. Chi è sordo si ostinerà a non voler capire. E qua qualcuno sordo c’è.Eccome se c’è.
“In pieno XX secolo sono stati rasi al suolo popoli interi perché queste persone [ chi si auto-erige a Dio] si consideravano Dio.
Così hanno fatto i turchi con gli armeni,il comunismo stalinista con gli ucraini, il nazismo con gli ebrei. Nei loro discorsi, si attribuivano doti divine per AMMAZZARE LA GENTE.In realtà si tratta di un modo sofisticato di uccidere a causa di un’autostima esaltata.
Il secondo comandamento dice “amerai il prossimo tuo come te stesso”.Nessun credente può circoscrivere la fede a sé etc…Un credente è essenzialmente colui che va incontro a un altro credente, o A UN NON CREDENTE, per tendergli la mano.La Bibbia in questo è impressionante: il profeta Amos è severo quando si rivolge a coloro che commettono ingiustizie verso i propri fratelli, che non aiutano il prossimo, che NON PORTANO LA PRESENZA DI DIO tra i poveri e tra gli indifesi.”
Mi chiedo: quanti cristiani legalisti e non “comunisti” sono in grado di “capire” ed apprezzare queste parole come meritano?
Ripeto quel che diceva un signore di mia conoscenza, che nulla sapeva di Marx ( e qui non c’entrano per niente Franca Rame, Dario e Jacopo Fo): “Gesù Cristo era “comunista”. E chi era intelligente capiva bene il significato delle sue parole; e non si scandalizzava.
“Gesù Cristo era comunista”, almeno quanto chi lo afferma è intelligente!
Perchè continuare a bestemmiare?
A proposito di comunismo e di cattolici, ci sono degli articoli interessanti su Avvenire:
http://www.avvenire.it/Politica/Pagine/manifesto-per-roma-alemanno-ci-sta-marino-lo-snobba.aspx
http://www.avvenire.it/Politica/Pagine/roma-le-scelte-di-alemanno-e-marino-su-vita-famiglia-e-scuola.aspx
http://www.avvenire.it/Politica/Pagine/vita-famiglia-scuoa-risposte-per-roma.aspx
Senza dubbio, signora, più intelligente di lei e di Federico. Molto più intelligente. Perché, distinguendo la religione dalla politica , dava al termine “comunismo” il significato originario SOCIALE di “comunità dei beni”, che si rifà alla legge della carità cristiana.
Solo la malafede di chi fa tutt’uno fra religione e dimensione socio-economica dei partiti di sinistra, impedisce di cogliere questa accezione, direi etimologica, della parola “comunismo”. E continua a parlare di “bestemmia”.
Federico B., dovresti imparare a leggere fra le righe e cercare di intuire, almeno in parte, il pensiero altrui. Non è così difficile se si mettono da parte i pregiudizi ideologici.
Signora, scusi, ma chi le ha insegnato la legge della carità cristiana?
Chi mai ha imposto la comunità dei beni fra i cristiani?
Secondo lei, quindi il cristianesimo esclude la proprietà?
che pena!!!!!
E impossibile conciliare il comunismo con il cattolicesimo semplicemente perché il comunismo nega radicalmente tutto ciò che il cristianesimo insegna. Anzi: mira a distrugge il suo stesso fondamento, così come quello di tutto il diritto e di tutta la filosofia. E la più completa negazione di Dio. Anche quando il comunismo opera in modo del tutto conforme allo spirito cristiano e alla dottrina della Chiesa lo fa per cercare consensi e attirare le folle ma il fine è totalmente altro. Non lo dico io, ma la storia stessa che si fa interprete del divario esistente tra cristianesimo e comunismo, due istanze segnato da un antagonismo mortale. Lo stesso Lenin ebbe a dire che ” Il marxismo non è un materialismo che si limita all’ABC. Il marxismo va più lontano. E’ necessario saper lottare contro la religione, necessario far sparire le radici sociali della religione”. Non c’è nulla di più antireligioso del comunismo che nega persino i fondamenti della religione naturale. Ma di che stiamo parlando..
Non si puo’ provare ad azzardare una sintesi, sospendendo per un attimo l’azzanno reciproco alla giugulare ?
Quello che dice Clodine mi pare oggettivo.
Il comunismo è storia, non utopia. E con la storia, i conti sono presto fatti.
Del comunismo ,rigorosamente solo di quello teorico, da cristiani, si possono salvare gli slanci verso i piu’ deboli e i diseredati: senza dimenticare mai,tuttavia, manco per un momento, che in tutti i luoghi in cui quella teoria è stata posta in atto, si è rovesciata , oltre che in dittature, repressioni e bagni di sangue ( così finiscono tutte le rivoluzioni politiche, da che mondo è mondo) in un ordine sociale dove le disuguaglianze, gli sfruttamenti e i privilegi, invece di essere aboliti, hanno solo cambiato indirizzo e nominativo. Insomma, un fallimento generale.
Questo come constatazione obbiettiva.Che mi sembra innegabile. Cosi’ come mi pare innegabile l’ateismo pianificato e scientifico su cui si è sempre appoggiato. (Ma , in questo, non ha inventato nulla, era già tutto presente fin dal secolo dei lumi e dalla furia ateizzante della Rivoluzione Francese…)
Resta la carica passionale sociale e rivoluzionaria, che puo’ trovare assonanze e rimandi con una lettura solo orizzontale e sociale del Vangelo, e che spiega come questi contatti e simpatie tra i due mondi, non siano poi stati , su scala mondiale, così infrequenti ( e pure unidirezionali, da parte di cristiani piu’ che da parte di comu trinariciuti…) e come si sia sviluppata tutta una scuola di pensiero assai bizzarra, ma comprensibile dati i presupposti ideologici, che ha fatto di Gesù Cristo una sorta di rivoluzionario marxista ante litteram.
Cosa che non sta né in cielo né in terra.
Ma che puo’ “spiegare” frasi tipo quelle ” Dio è comunista ” e similari.
Ora.
Tutto questo detto, e senza voler fare commistioni e pateracchi che nessuno( né ateo, né cattolico) vuole , e riconoscendo la caratura doc di laica non credente e comunista a Franca Rame, che lo ha voluto giustamente- dal suo punto di vista- sottolineare in vita e in morte, posso serenamente, da cattolico , affermare che questa laica atea e comunista ha saputo cogliere- ad esempio nel link che riporta Luigi- sostanza e spirito che in me, da cattolico, risuonano fortemente e che mi dicono e mi servono e mi fanno capire roba proprio in quanto cristiano cattolico?
O devo negarlo a priori, perchè la provenienza non ” è autorizzata”?
Questa è la domanda che non mi pare né scandalosa nè polemica.
E che faccio in modo non retorico, nel senso che capisco che mi si possa rispondere in senso opposto a come ho risposto io.
Però mi piacerebbe sapere il perché, davvero. Senza polemica.
@ Lorenzo
“Non si puo’ provare ad azzardare una sintesi, sospendendo per un attimo l’azzanno reciproco alla giugulare ?”
Non è mai successo. Perché proprio ora?
Dario Fo lo conosco solo per le sue straordinarie doti di attore e drammaturgo, e per aver letto un suo libro sul teatro. Franca Rame mi piace meno.
Dario Fo, quindi anche Franca Rame hanno devoluto per intero i soldi rivenienti dal premio Nobel in beneficenza – e sono parecchi – salvo vedersi truffati dal commercialista che aveva avuto da loro l’incarico di gestire l’operazione.
Il funerale di Franca Rame è stata una sorta di rappresentazione teatrale? E’ la cosa più bella che si potesse dire per un’attrice di teatro come lei. Sulla presunta imitazione dei funerali cattolici, può essere. Teatro e religione hanno molte cose in comune. Con alcune differenze che non sto qui a drvi per non indisporvi inutilmente.
No, cara Elsa, il cristianesimo non esclude la proprietà. Lo so molto bene. Tuttavia i primi cristiani mettevano tutto in comune. O non lo sa?
Lei continua a cavillare, signora.
Ma non solo lei. Chi non vuole intendere, preferisce pontificare. È un gioco nel quale non mi lascio coinvolgere, mi dispiace.
Caro Leopoldo,
i miei fratelli catt0lici,
quando accusano gli altri di copiare …..
dimenticano volentieri,
che buona parte del patrimonio rituale originario cattolico,
è ripreso dalla religiosa Romanità imperiale non cattolica.
Per tanti cattolici,
l’ipocrisia
rimane sempre una virtù…….
Anche il comunismo sovietico lo è…hai detto bene Matteo…proprio lo stesso rituale: muoveva dall’idea che il mondo “posto nel maligno” avesse bisogno di “redenzione”. Anche per il comunista la “rivelazione”, avvenuta nella “pienezza dei tempi” -o al vertice dell’evoluzione dialettica- è depositata in 4 testi canonici (Marx, Engels,Lenin, e i loro vari successori). Viene conservata, difesa e interpretata dal magistero infallibile del partito, dal Sant’uffizio del Politburo e dal supremo e infallibile Segretario di partito la custodia di tale patrimonio dottrinale da divulgare e vegliare affinché la “pura dottrina” sia applicata a tutti i settori della vita avendo cura di smascherare eresie e deviazioni. Il magistero infallibile del partito condanna ufficialmente gli errori.Quando esso -il partito- si è pronunciato, l’errante deve sottomettersi, fare autocritica e abiurare il proprio errore: se non intende fare il proprio dovere viene scomunicato, esplulso! In tal modo il partito si presenta come” la colonna e il fondamento inconcusso della verità”, come il baluardo dell’ortodossia. Il fatto curioso, che lascia perplessi è che nella sua difensiva questo comunismo radicale è anche offensivamente missionario: come unica dottrina vera e beatificante è logico che aspiri a diffondersi con tutti i mezzi nel mondo intero e, dal centro della propaganda, invii ovunque i suoi missionari.
Fuori di esso, infatti, non c’è salvezza!
Tutto sotto il grande capo, il cesare, che viene celebrato in maniera quasi cultuale, con attestati di devozione, grandi marce, parate e pellegrinaggi al suo sepolcro….
Anche per una tale ideologia “umanistica” l’pocrisia rimane sempre una virtù!
A me stupisce che ci sia ancora chi usa espressioni come “Gesù primo rivoluzionario” o “socialista” o “comunista”: sono immagini (insieme a quella di San Giuseppe con falce e martello in mano e fazzolettone rosso al collo) che usavano i socialisti del secolo scorso per fare presa sulle masse contadine solidamente cattoliche. Pura propaganda senza alcun fondamento, che confidava nella buona fede e nella creduloneria della povera gente.
C’è stata la Rerum Novarum, c’è stata tutta la riflessione e la letteratura sulla Dottrina sociale della Chiesa, c’è stata la Centesimus Annus e montagne su montagne di documenti….
E non voglio aprire il capitolo sulla TDL…
Come si fa?
Come si fa a rimanere a quel livello? Qui non c’è solo bisogno urgente di aggiornamento, qui c’è ostinazione a non volersi rassegnare a prendere atto di quanto ci ha appena ricordato Clodine, e cioè che è “impossibile conciliare il comunismo con il cattolicesimo semplicemente perché il comunismo nega radicalmente tutto ciò che il cristianesimo insegna”.
Rassegnatevi e andiamo avanti.
Fedederico B., in tutta franchezza se c’è una cosa che trovo insopportabile è l’ostinazione a non voler comprendere quel che è di una tale semplicità che anche il bambino più candido capirebbe al volo. E non riesco a vederne l’utilità.
Qua siamo in un contesto in cui il vituperato “comunismo” di stampo politico non c’entra un bel niente.
Qua la parola “comunismo”, tanto aborrita da te e da altri fanatici, ha il solo significato di volere che tutti gli esseri umani abbiano gli stessi diritti; e che si riesca finalmente a capire che non devono esistere privilegi di nessun genere a favore di una classe sociale o di un’altra; per non parlare di caste chiuse.
Solo in questo senso si può ben dire, con un’espressione paradossale, che “Gesù era comunista”. Tanto difficile da capire?
A te risulta forse che Gesù volesse una società con delle discriminazioni fra uomini e uomini? A te risulta che Dio voglia figli e figliastri ?
Chi, parlando di Gesù o di Dio, parla di “comunismo”, dà al termine SOLO ed ESCLUSIVAMENTE questa valenza, ovvero di uguaglianza economica (per quanto possibile). Perché tutti gli uomini hanno la stessa DIGNITÀ .
Hai capito o no?
E infatti non pochi di coloro che usano questa espressione paradossale sono cattolici praticanti, caro Federico. Altro che “bestemmiare”!
Tutte le elucubrazioni fatte finora da te e da altri sul “comunismo”, nonché sull’ateismo dell’ “orrendo” sistema politico, sono pertanto del tutto inutili. E fanno ridere i polli.
Accipicchia, quanto è difficile ‘sto concetto!
Non avrei mai creduto di dover spiegare ciò che anche un citrullo qualsiasi capirebbe in un istante.
Per piacere non facciamo confusione con i termini.
La parola “comunismo” come quella “fascismo” ha un significato evidente e chiaro e qualunque persona dotata del QI minimo per reggersi in piedi capisce al volo cosa si intende per l’uno e per l’altro.
Qualunque di queste persone in grado di intendere e volere, non confonderebbe mai il nome comunismo con l’idea che tutti gli esseri umani abbiano gli stessi diritti.
Il comunismo è stato, è e rimane l’ideologia che nega il diritto di proprietà ai cittadini per darla allo stato, nega la libertà di pensiero e considera la regione come oppio dei popoli, un male assoluto da estirpare ed eliminare.
Confondere le acque, togliendo il senso evidente dei termini è la tecnica classica per ciurlare nel manico e gettare cortine fumogene secondo le proprie convenienze.
Si usino allora termini meno inopportuni per parlare di parità di diritti, tra i quali, ribadisco, occupa un posto fondamentale il rispetto per l’individuo, la sua libertà di opinione, di espressione, di pensiero, di religione.
Siamo al relativismo “linguistico”?
Non si possono usare le parole a proprio piacimento e poi lamentarsi dell’incomprensione altrui. O si usa un registro condiviso o torniamo all’incomunicabilità di Babele.
I cattolici possono parlare di comunione, non si comunismo:
http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/c/comunismo.aspx?query=comunismo
http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/C/comunione.aspx?query=comunione
Inoltre insistere nell’arruolare Nostro Signore nelle schiere dei comunisti è una vera e propria bestemmia, oltre che una mancanza grave di rispetto nei confronti delle miriadi di vittime che i regimi comunisti (con la complicità e la connivenza degli “euro” comunisti occidentali) hanno perseguitato e perseguono tuttora (in Cina, Vietnam, Laos…).
Persino un “citrullo qualsiasi” sa consultare un dizionario, ma un convinto relativista evidentemente non ne sente il bisogno.
Se si vuole per forza comunicare una propria idea, per quanto bizzarra, ci si sforzi almeno di usare correttamente le parole della lingua italiana, altrimenti è meglio tacere. E anche questa è una cosa che “che anche un citrullo qualsiasi capirebbe in un istante”!
Se oggi Luigi non è troppo impegnato con le sue conferenze, potrebbe aiutarci a capire come stanno le cose…
non c’è bisogno Federico, credimi, lo sappiamo come stanno le cose, fin troppo bene…perfino mio padre, mangiapreti comunista irriducibile alla fine lo capì. E sai quando lo capi? Quando, con il partito, egli, tutto euforico, fece un viaggio a Mosca. Eravamo nel 1972…tornò amareggiato, deluso…e arretrò dalle sue convinzioni! Il motivo non volle mai dirmelo ma…non osteggiò più la mia fede, il mio essere cristiana convinta. Anche se a quel tempo ero appena adolescente , ma con le idee chiare in proposito!
E… a proposito di viaggi a Mosca, non dimentichiamo quello famoso di Giorgio La Pira nel 1959!
https://www.google.it/search?q=la+pira+a+mosca&oq=la+p&aqs=chrome.1.59l2j0j57j60l2.1509j0&sourceid=chrome&ie=UTF-8
Un esempio cristallino di cattolico autentico!
Scusate il link giusto è
http://books.google.it/books?id=eAzZQSpvd70C&pg=PA147&dq=la+pira+il+viaggio+a+mosca&hl=it&sa=X&ei=Lw-vUYjMFam34ATO-IAg&ved=0CD8Q6AEwAA#v=onepage&q=la%20pira%20il%20viaggio%20a%20mosca&f=false
Elsa, grazie!
Grazie elsa. Sto leggendo con avidità!
La Pira, che grande uomo, statista e cristiano straordinario!!
“Confondere le acque, togliendo il senso evidente dei termini è la tecnica classica per ciurlare nel manico e gettare cortine fumogene secondo le proprie convenienze.”
“Ciurla nel manico” e “getta cortine fumogene” chi ha ideologie politiche e religiose da paraocchi e che impediscono di distinguere fra parsona e persona.
Lei, per esempio, signora Elsa, è totalmente incapace di fare distinzioni, a quanto mi pare di capire.
Le guardi in faccia le persone, signora, le ascolti davvero per capire chi ha davanti, senza i preconcetti che sono, purtroppo per lei, il suo pane avvelenato quotidiano.
E sono, altresì, il pane di cui si nutre in ogni momento Federico B.; per non parlare di altre persone.
Il vostro è un abito mentale per il quale le vostre idee sono indiscutibili. Soprattutto quando avete appiccicato un’etichetta a qualcuno che vi dà fastidio per quello che pensa e che dice.
Questo chiamasi semplicemente “fondamentalismo”, ed è orrendo da qualunque parte provenga.
Senza cavillare ulteriormente sulle parole, provate ad intuire–ammesso che vi riesca–quel che una persona vuol dire con i termini che usa, ancorché non rientrino nei vostri schemi LIMITATI dal punto di vista religioso e politico-partitico, ma comunque chiari nel riferimento concettuale.
“Relativismo linguistico”, Federico B.?
Ti interessa sapere che in passato si è parlato, pensa un po’, di un “COMUNISMO RELIGIOSO, collegato soprattutto a un ideale di distacco dai beni terreni da un lato, e alla legge della carità cristiana dall’altro, per cui il principio della proprietà comune dei beni si trova affermato più esplicitamente nel medioevo in varî movimenti religiosi e correnti ereticali ” ?
Dimmi: ti interessa o preferisci chiudere occhi e mente?
Dunque, di quale relativismo ( che ossessione la tua! ) linguistico parli ?
C’ è un riferimento chiaro a questo tipo di “comunismo” da parte di coloro che ne parlano nei termini di cui abbiamo discusso e che tanto vi scandalizzano. Che vogliate accettarlo o no.
Ve l’ho detto, questa non capisce e non accetta quello che scriviamo noi.
Forse solo Luigi, se vuole, può fare chiarezza.
Sì, preferisci chiudere occhi e mente. Non avevo dubbi.
E comunque, il “questa” rivolgilo a qualche altra, zotico !
ma veramente ora Luigi,
tra un treno e l’altro,
pure dietro alle fissazioni
dei commentatori ????
Ma datejie tregua!!!!!
E che gli chiediamo?
“Luigi, è vero che i comunisti sono uomini cattivi che mangiano i bambini?”
oppure
“Luigi, è vero che Gesù di Nazareth aveva la tessera numero 1 del PCI?”
oppure
“Luigi, ci aiuti a vedere aldilà dei nostri schemi LIMITATI?”
oppure
“Luigi, ma La Pira era un cattocomunista?”
Per come ho capito dalla lettura delle encicliche di Giovanni Paolo II una critica che la Chiesa fa al comunismo è che non esce in sostanza dall’ottica economicistica e materialistica del capitalismo.
Anzi, in definitiva il comunismo reale è stato un capitalismo di stato.
“Occorre, infatti, osservare che la semplice sottrazione di quei mezzi di produzione (il capitale) dalle mani dei loro proprietari privati non è sufficiente per socializzarli in modo soddisfacente. Essi cessano di essere proprietà di un certo gruppo sociale, cioè dei proprietari privati, per diventare proprietà della società organizzata, venendo sottoposti all’amministrazione ed al controllo diretto di un altro gruppo di persone, di quelle cioè che, pur non avendone la proprietà, ma esercitando il potere nella società, dispongono di essi al livello dell’intera economia nazionale oppure dell’economia locale.
Questo gruppo dirigente e responsabile può assolvere i suoi compiti in modo soddisfacente dal punto di vista del primato del lavoro – ma può anche adempierli male, rivendicando al tempo stesso per sé il monopolio dell’amministrazione e della disposizione dei mezzi di produzione e non arrestandosi neppure davanti all’offesa dei fondamentali diritti dell’uomo. Così, quindi, il solo passaggio dei mezzi di produzione in proprietà dello Stato, nel sistema collettivistico, non è certo equivalente alla «socializzazione» di questa proprietà. Si può parlare di socializzazione solo quando sia assicurata la soggettività della società, cioè quando ognuno, in base al proprio lavoro, abbia il pieno titolo di considerarsi al tempo stesso il «com-proprietario» del grande banco di lavoro, al quale s’impegna insieme con tutti.”
Ultimamente Luciano Canfora ha chiamato questa posizione di Giovanni Paolo II un socialismo feudale, intendendo credo un socialismo basato più sulle “relazioni” come all’epoca del feudalesimo che su una base economico giuridica esatta, come il comunismo scientifico.
Mi sembra interessante in effetti.
Sui rapporti tra cristianesimo e comunismo è interessante questo:
http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&Itemid=72&isbn=9788843057344
Assurdo!
Marilisa si permette di usare parole offensive come “fondamentalista” e “citrullo” e poi se la prende per l’uso di un semplice pronome determinativo?
A S S U R D O!
@Elsa,
ho richiesto l’intervento di Luigi perchè mi sembra che certi nostri vicini di pianerottolo ascoltino con rispetto soltanto lui: tutti gli altri sbagliano, non capiscono e non vogliono capire.
E’ l’estremo tentativo per portare avanti un dialogo. Altrimenti traiamo la conclusione che con certi interlocutori è impossibile discutere.
@Federico
Marilisa, la prendiamo nel modo con cui Dante prese gli ignavi nel verso 51 del Canto III dell’Inferno:
Non ti curar di lor, ma guarda e passa!
Poi, per quanta stima, io abbia del nostro illustre ospitante, ed è molta in verità, non lo tirerei per la giacca, specialmente per fesserie come quella di un Messia Comunista.
Temo che andrà a finire così, e sarà un’occasione persa per tutti.
Bravi Federico ed Elsa: sempre gemellati, sempre all’ unisono, sempre unidirezionali, sempre col paraocchi, sempre senza volontà di capire qualcosa che non rientri nei loro LIMITATI (mi ripeto,sì ) schemi mentali. Limitatissimi, anzi.
Niente di niente avete capito di quel che è stato scritto. Una mente a chiusura ermetica è quanto di più desolante possa esserci.
Il “MESSIA COMUNISTA” ! Esilarante! Che ridere…
E soprattutto brava la signora Elsa, che crede di essere originale e pungente con la battuta ( letteraria) scritta in grassetto.
No, signora, non è originale. Tutti, o quasi, vi ricorrono nei confronti delle persone indigeste o odiose, per cercare di scrollarsi di dosso il fastidio urticante che provocano.
Lei per me è precisamente una di quelle. Perché ha la bile sotto pelle. Ma comunque dormo sonni tranquilli. E le sue parole generalmente per me sono inconsistenti come l’ aria fritta. Oppure mi fanno ridere come nel caso del “Messia comunista”.
Federico B., a te per caso risulta che non esistano i fondamentalisti, e per giunta citrulli? Dove sta l’offesa, scusa?
Hai la coda di paglia? Direi di sì, ed è peggio per te.
Buon pro vi faccia ( a tutt’ e due).
Amen
Per Fraqncesco73: in quale intervista Jacopo Fo ha parlato di un suicidio assistito in Svizzera per la madre? Non mi risulta
Io so solo che Franca Rame era una donna dalla generosità e umanità sconfinate e che pensare che non ci sia più mi lacera
@S,
allora preghi per la sua anima.
Mi creda, si lasci lacerare dalla mancanza di persone che hanno diviso meno e amato disinteressatamente, come Madre Teresa di Calcutta o Marcello Candia.
Io so solo che Franca Rame era una donna dalla generosità e umanità sconfinate e che pensare che non ci sia più mi lacera
Perdinci! Mi viene voglia di approfondirne la storia. Mi sa indicare qualche fonte attendibile?
@S.
Nel caso lei pregasse, e se decidesse di seguire i consigli di Federico, preghi soprattutto per le nostre, di anime.Perché ,anche nel piccolo di questo blog, sembra che ci prendiamo gusto a dividere sopra ogni cosa e a dire e piegare tutto quello che viene detto interessatamente.
E se lei non pregasse abitualmente, ben, questa preghiera che le chiedo, la faccia ugualmente, che ne abbiamo assai ” di bisogno”.
@elsa.F
ironia fuori luogo
La vita di Franca Rame è stata la fonte stessa
@FedericoBenedetti
Naturalmente che prego per la sua anima. Lei, rossa fino al midollo, è stata più cristiana di molti predicatori. Ora mi lasci lacerare per Franca, che è mancata solo da una settimana.
@ Francesco73
la mia domanda era sincera, non ho sentito nulla sul suo desiderio di morire.. e vorrei qualche ragguaglio, grazie.
Fuori luogo sarai tu, forse.
La mia non era ironia, ma reale volontà di conoscere.
E dato che non so niente della sua “vita” ti chiedevo semplicemente di dirmi dove se ne può leggere, magari senza tante santificazioni.
Però vedo che da quella parte politica la santificazione è pratica quotidiana.
In ogni caso lacerati pure cara, lacerati, lacerati, con comodo.
@elsa.F
Bene, siamo passate al “tu”, tanto caro a Franca.. In ogni caso, non mi va di litigare su questo, che per me è stato ed è ancora un pò fonte di dolore. Se Franca fosse stata meno …”BELLA”, probabilmente non avrei versato nemmeno una lacrima e sarei passata subito oltre. Informarsi su quanto è stata coinvolta, partecipe e poi generosa questa donna non è difficile. L’ironia sulla sua trasparenza è intollerabile, è come schiaffeggiare un angelo.
Sono stata attratta qui dalla frase sul suicidio, ma di quella non mi è dato di sapere. Spero non sia vera, spero e credo che volesse vivere, più di ogni cosa. Pace a voi.
ciao Franca, spero tu ora sia felice
@Lorenzo
Esattamente. Non ho mai visto Franca Rame amare interessatamente qualcuno piuttosto che un altro. Lei era vicina, anzi vicinissima a chi più aveva bisogno, ai disabili, alle ragazze che avevano subito violenza (come la subì lei), a chi non era disperato senza lavoro e prospettive, a chi aveva semplicemente un problema. Il rispetto per Madre Teresa di Calcutta è grande, lei ha scelto di immolare la sua vita agli altri. Un nome da non accostare a nessuno. Franca Rame era una persona comune, un’attrice per giunta, con un’anima così grande e pura da avere quella spinta naturale e potente che la portava a pensare prima di tutto al suo prossimo. Chi vede in lei solo la passionaria che si occupava di Soccorso Rosso non vuole vedere “oltre”. Ed ora che non c’è più, mi sento di doverle questa difesa del suo ricordo.
@Elsa.F e @ tutti
Oggi, a più di un anno e mezzo dalla morte di Franca e da questa discussione, cara Elsa, le chiedo scusa, forse avevo travisato le sue intenzioni e forse ero in uno stato emotivo per cui era facile mi trovassi a travisare. Mi aveva appena lasciata, ci aveva appena lasciati quella che considero una delle persone migliori che abbiano calcato il suolo terrestre e allora ero e, a dire il vero, sono molto sensibile. Sembra io la voglia santificare, ma è solo una reazione di difesa, perché invece lei è stata assai oltraggiata sia in vita che dopo. Franca ha avuto l’ardire di dire sempre quello che pensava, di dirlo chiaro e forte, e di agire di conseguenza, senza che la paura la facesse arretrare. E questo l’ha pagato per tutta la vita, essendo definita, ricordata, insultata anche pesantemente, come estremista di sinistra con un’unica visione. Soccorso rosso militante lo ha organizzato nel 73, dopo essere stata seviziata, picchiata e violentata da 4 uomini (4 uomini facenti parte dell’area eversiva di destra), che la colpirono perché era politica e non per la sua bellezza. Credo Franca si sia anche ravveduta su certe sue posizioni estreme, credo che lo abbia fatto in età più avanzata. Ma a parte questo, vorrei citarti il suo archivio, un archivio pieno di foto ma soprattutto documenti.. Tu dirai.. “attendibili”significa non provenienti dalla stessa Rame, però ti rispondo che questo archivio (http://www.archivio.francarame.it/home.aspx ) è semplicemente una raccolta di tutto quello che le è passato per le mani, inserito tale e quale e che i documenti sono originali. Poi io l’ho studiata e ho eseguito un lavoro di ricerca su di lei molto approfondito e ho trovato e incrociato parecchie fonti. Franca Rame era generosa, era solidale, era costantemente preoccupata che il suo prossimo e soprattutto il prossimo in difficoltà, avesse l’aiuto necessario. Franca ha contribuito con denaro (oltre al miliardo e seicentomila lire del nobel interamente utilizzato per acquistare pulmini attrezzati per i disabili, svariate donazioni sempre alle famiglie con disabili, alla ricerca per trovare una cura all’Aids), si è occupata materialmente di Aids, prestando il suo aiuto, la sua compagnia ai malati terminali, soprattutto quelli che non avevano nessuno, ha contribuito anche in questo caso con denaro, spendendo il suo nome presso l’ospedale Sacco di Milano. E potrei andare avanti con un lunghissimo elenco. Non ho nemmeno parlato delle fabbriche e degli operai, delle sue mobilitazioni sempre accompagnate da qualcosa di concreto, perché lei era così, andava al sodo. Le fonti? Ma io ho ricercato ho studiato, ho visto che le attestazioni di quanto scritto arrivavano da varie parti, ho incrociato i dati e soprattutto non vedo perché non dovrei credere a tutto ciò…Non si era mica candidata a nobel per la pace o che so io… Era semplicemente nel suo dna essere solidale. Mi spiace che tutta questa parte di Franca non sia conosciuta, perché poi ne nascono malintesi.
Bene, mi fermo, spero di aver scritto abbastanza chiaramente. Augurandovi dei buoni giorni, mi unisco a Luigi, emozionandomi sempre molto nell’ascoltare quelle parole da Maria alla Croce… prima sussurrate e poi in crescendo, gridate… Credo sia il più bel pezzo drammatico recitato da Franca e anche che sia uno dei più bei pezzi di teatro. Grazie se mi leggerete.