Una volta guarita presi a ridere e non potevo smettere. Attraversavo in riso la città, le donne ridevano con me. “Beato chi piange perché riderà” dissi quando smisi e non sapevo se qualcuno l’avesse detto prima di me.
Parabola della donna che ride
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La parabola rielabora una delle 81 storie contenute nel volume “Testimoni” appena pubblicato dalla Consulta per le aggregazioni laicali di Verona. Quella riportata alle pp. 37s:
Mi chiamo Mirka, ho 37 anni, sono polacca. Vivo in Italia da dieci anni, sposata con Massimo che è un cittadino italiano. Abbiamo tre bambine di 10, 8 e 3 anni; siamo in attesa di un altro bambino. Dall’anno giubilare 2000 facciamo parte del gruppo Maria regina della pace del Rinnovamento nello Spirito Santo. Ci ha avvicinati al gruppo la mia disperata ricerca di un aiuto nella depressione. Da circa due anni soffrivo di questa tremenda malattia che si è aggravata dopo i parti. La mia vita era diventata un tunnel buio. Il «tumore dell’anima» mi divorava, e avevo un unico desiderio: morire.
Ero molto triste, infelice e aggressiva. Con Massimo siamo stati sempre bravi credenti: andavamo a messa la domenica, educavamo i nostri figli alla fede, ma non pregavamo insieme, e raramente da soli. Cercavamo di vivere la nostra vita arrangiandoci, senza chiedere un aiuto al Signore. Non so per merito di quale preghiera il Signore mi ha salvata, portandomi a un incontro di preghiera del gruppo Maria regina della pace. Lì mi ha sconvolto l’accoglienza e la carità dei fratelli. Mi sono sentita tanto amata e mi turbava il loro interesse per le mie sofferenze. Dopo una preghiera di intercessione dei fratelli su di me, mi è stato detto che sarei guarita: sarebbe stato un processo lungo, ma ne sarei uscita. Non ho creduto. Invece dopo la confessione e la preghiera di guarigione fatta dal sacerdote del gruppo, è accaduto l’impossibile: sono guarita! Tutto è accaduto in poche ore. La mia guarigione è stata accompagnata da un sintomo divertente: ridevo senza un motivo e non riuscivo quasi a smettere. Dopo anni di tristezza mortale, era come se dovessi recuperare tutti quei mesi senza sorriso. Penso che la cosa abbia sconvolto Massimo. Ora sentiamo Gesù vivo nella nostra vita, nel nostro matrimonio e nella nostra famiglia. Dopo anni di preghiere di lamento abbiamo finalmente conosciuto la preghiera di lode.
lo so, è off topic, ma è più forte di me:
Dall’ANSA:
CONTRADA, RESPINTA ULTIMA RICHIESTA DI DIFFERIMENTO PENA CATANIA – Il giudice di sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere, Daniela Della Pietra, ha rigettato l’ennesima richiesta di scarcerazione per gravi motivi di salute di Bruno Contrada, detenuto nel carcere militare campano per scontare una condanna a 10 anni di reclusione per concorso esterno all’associazione. Secondo quanto annunciato ieri dallo stesso ex funzionario del Sisde quella respinta dal magistrato sarà l’ultima richiesta di differimento della pena avanzata dall’ex ‘superpoliziotto’ per “motivi di dignità personale”. Il legale di Contrada, l’avvocato Giuseppe Lipera, contesta la decisione del giudice Della Pietra presa, sostiene, “nonostante un quadro clinico che fa letteralmente atterrire e impaurire” ed esprimendo “il concetto che può essere scarcerato solo il detenuto in coma irreversibile o malato assolutamente terminale”. Il penalista si chiede “come mai non può essere scarcerato Contrada mentre gli arresti domiciliari per motivi di salute furono concessi a Erich Priebke, a Ovidio Bombressi prima della grazia e a Silvia Baraldini”.
IO DICO:
Non credo sia degno di un paese civile come amiamo definirci noi italiani tutto questo accanimento.
Anche ammesso che stia scontando una giusta pena non è giusto.
Spesso lo Stato diventa aguzzino…
Considerate se questo è un uomo…
che vive nelle carceri italiane…
e non è l’unico!
Anch’io penso che Bruno Contrada sia vittima di un pregiudizio ideologico, chiamiamolo dell’antimafia intransigente. Mi sono occupato di lui nel volume “Cerco fatti di Vangelo” che è del 1995 e mi pare di sentire in sogno le notizie ritornanti che lo riguardano. Quando potè rientrare a casa ultimamente e si rividero le sue foto, anche allora mi sembrò d’averlo sognato, con quel volto immemoriale, più che d’averlo rivisto. “Fa che l’attesa non sia priva di spirito cristiano e di dignità” era scritto nella sua “Preghiera del detenuto” che avevo riportato in quel libro. A quindici anni dalla scrittura della preghiera mi pare di poter dire che l’interminabile attesa sua e della moglie Adriana quel dono l’abbia avuto.
Concordo. Abbiamo visto addirittura un terrorista, Sergio d’Elia, sedere in Parlamento ed assumere cariche istituzionali; Renato Curcio tenere conferenze ed altre cose vergognose del genere…
Mi sembra che Mirka con la sua esperienza abbia superato tutte quelle umane meschinità,
e ci faccia rivolgere direttamente al volto di Cristo
che tutto quarisce,
e qui i Curcio, i Baraldini e i Contrada, non ce li vedo,
a meno che non ci presentino la loro esperienza di come Cristo ha toccato i loro cuori.
Qualcuno ha giocato, ha incassato i soldi, sporchi o meno, e al sismi o sisde si incassa il doppio stipendio ogni mese, poi i terroristi…..
hanno tutti giocato pulito?
Hanno messo al loro centro di vita Gesù il Cristo?
Ma non lo vedo.
Non capisco.
E comunque non prenderei le difese di chi non conosco personalmente….. o di ambienti che non si conoscono moooolto personalmente.-
QUI, sono invitato a guardare un atto di fiducia di Mirka, che diviene un atto di conversione.
La politica qui, non ci azzecca un tubo,
a meno che non vogliamo farla entrare anche negli atti di conversione.
ciao a tutti
“Quasi al termine della mia esistenza, l’ingiustizia degli uomini mi ha inferto questo ultimo colpo.
Faro’ appello alle mie residue forze fisiche e morali per resistere ancora, così come ho fatto per quindici anni.
Sono sicuro che verrà il momento (che forse io non vedro’) in cui la verita’ della mia vicenda giudiziaria sara’ ristabilita.
Spero che qualcuno si pentira’ del male fatto a me ed alle Istituzioni.”
La vera “ GRAZIA” sarà quella di DIO!!
Bruno Contrada
“Esistono uomini che augurano la dannazione e i tormenti nel fuoco infernale ai loro nemici o ai nemici della Chiesa. Costoro pensano in tal modo perché non hanno imparato dallo Spirito Santo ad amare Dio. Chi lo ha fatto versa lacrime per il mondo intero. Tu dici: “È un criminale che bruci, dunque, nel fuoco dell’’nferno”. Ma io ti domando: “Se Dio ti desse un bel posto nel Paradiso e, da là, tu vedessi nel fuoco colui al quale hai augurato dei tormenti, non avresti pietà di lui, chiunque egli sia, fosse pure un nemico della Chiesa?”. Oppure avresti un cuore di ferro? Ma in Paradiso non c’è bisogno di ferro. Là si ha bisogno di umiltà e di amore di Cristo che ha compassione per tutti.Colui che biasima gli uomini malvagi e non prega per loro non conoscerà mai la grazia di Dio. La maniera d’intedere la giustizia, per gli uomini, è molto diversa da quella di Dio… Ad un’anima peccatrice il Signore dona lo Spirito Santo e permette di conoscere la sua bontà. Si potrà mai trovare un padre disposto a morire su una croce per i crimini dei suoi figli? Normalmente un padre è rattristato e piange per i figli che devono essere castigati a causa di crimini commessi. Ma, nonostante abbia pietà per i propri figli, dirà loro: “Non avete agito bene, è giusto che siate puniti per le vostre azioni malvage” il Signore non ci dirà mai questo. A noi, come all’Apostolo Pietro, dirà: “Mi ami?”. Il cristiano non ama i nemici perché deve semplicemente farlo ma perché ne è abilitato
Tratto da “Attorno all’amore”
San Silvano un santo dei nostri tempi (1937)
Matteo, io non sarei così apodittico.
La pietà è qualcosa che nasce non perchè l’altro è necessariamente amabile, ma perchè vedi il volto di Cristo… “Quando mai ti abbiamo visto carcerato e siamo venuti a trovarti?”.
Attento che Gesù non dice: “Quando mai ti abbiamo visto carcerato ingiustamente…”, ma carcerato e basta…
Considerate se questo è un uomo…
maioba,
mi fa piacere essere letto più che interpretato,
forse sarei persino capito
con rispetto per te, perchè condivido quello che dici,
ma riaffermo quello che ho detto nel post precedente,
e con forza,
ci interessa la forza della fede di mirka,
che non quella dei burrattinai,
che piangono dopo aver intascato fior di soldi,
e non parlo per sentito dire…..,
informati presso i servizi o quanto altro, ma non sui giornali, ma attraverso chi ci lavora,
così cerchiamo di parlare sul serio,
e non per sentito dire attraverso i mass-media.
ciao
un saluto sincero
eppoi non mi sento apodicosa:)
ai pianerottolisti,
non capisco l’esperienza di Mirka,
con tutta sta politica,
ma che ci azzecca,
ma era questo che Luigi intendeva?
Insomma sta Mirka, sta a fare il vaso di coccio tra i vasi di ferro?
Accidenti che bella figura di cretina che alla fine je se fa fare……
Mo sollevamo alli altari li politici o l’omini dei servizi segreti…..
ma ando’ stamo….
ma che me so sbajiato pianerottolo?
Visto che è stato introdotto il tema delle Carceri/pena/giustizia, mi permetto di consigliarvi questo libro:
AUT: Card. Carlo Maria Martini
TIT: SULLA GIUSTIZIA
Edizioni MONDADORI. Anno 2002.
Riguardo al post di Luigi, molto bello il riferimento alla Beatitudine Evangelica…
Il tema delle lacrime mi ha sempre colpito molto. Sono la parte più vera e più profonda di ogni uomo e di ogni donna. E Gesù le raccoglierà, se gliele offriamo.
Un caro e affettuoso saluto a tutti.
Buonanotte…
F.
In effetti Matteo nella sua ruvidezza ha ragione: con Mirka abbiamo una testimonianza di fede offerta come tale, con gli altri casi – qui citati per la forza del richiamo all’attualità – abbiamo delle suggestioni utili, ma tutte da verificare. Infatti la mia idea, in riferimento a Contrada, era di prendere in esame la sua preghiera dal carcere, quale che fosse la sua responsabilità per il trovarsi lì. La preghiera può essere giusta anche nella colpa – nella colpa non conosciuta o persino in quella non riconosciuta. Quella che la Scrittura chiama “colpa nascosta”, della quale non si ha coscienza.
Mi sembra che finalmente si faccia chiarezza,
spesso nella vita di tutti i giorni
non si ha coscienza dei propri peccati e non li si vuole ammettere e ci si convince al 100 per 100 della propria innocenza e ne si vuole convincere anche gli altri.
Ne ho conosciuti tanti in questa situazione di cocienza negata a se stessi.
ciao a tutti
guarda un po’ il caso… Gesù è venuto per i peccatori.
Mirka e la sua tetsimonianza restano indelebili e bellissime.
Ma un uomo che soffre, le cui condizioni di salute sono incompatibili con il carcere per me, colpevole o no, non è giusto sia in carcere.
Contrada o Tizio Caio fa lo stesso: è un uomo finito, che differenza fa che se ne torni a casa invece di marcire in carcere?
L’Italia non è l’America di Abu Graib (comunque si scriva), né l’Iraq di Saddam, né la Cina di Piazza Tien An Men, né la Cuba di Castro.
Almeno continuo a crederlo.
e continuo ad invitarvi a considerare se questo è un uomo…
io continuo a rimanere perplesso……
non ho avuto la possibilità di un doppio stipendio per anni
e quindi la possibilità di pagarmi gli avvocati senza problemi.
Per quel che conosco, mi fa piacere se aggiungete qualcosa alla testimonianza di Mirka e alla sua enorme fiducia,
altri……..
datemi il doppio stipendio dei Servizi……..
e sto parlando per certezze personali……
poi anche sulla fede tutto è discutibile,
la fede di una povera polacca
e la fede (?) di uno che economicamente se la passa niente male.
Ma a sta polacca chi glielo ha fatto fare? a fidarsi?
Altri facciano il proprio cammino,
ci sono persone preposte al giudizio
e da noi pagate,
qualcuno, ha elementi dei certezza diverse e probanti al 100 x 100.
Sono sicuro di no.
E allora perchè mischiare una realtà di fede di una ragazza
con una situazione personale tutta da vedere…….. visto che mi devo attenere o a quello che si è appurato su di lui, o alla sua voce.
La Bibbia è piena di voci innocenti che si innalzano a Dio,
vuol dire che c’è qualche voce in più….
e quelle dalla Cina/terremoto?
e quelle dall’India?
Lo so,
non sembro tenero,
ma dove sta scritto che devo esserlo, con i ricchi,
mentre i poveri muoiono, per l’incuria del mondo occidentale opulento,
e guarda caso a noi salta all’occhio un ricco signore che cerca giustizia….. e con il suo stipendio, e quanto ha messo da parte, non deve avere grossi problemi,
se poi è stato scaricato dai suoi superiori per superiori interessi dello Stato….
affari suoi…. quando è entrato nei Servizi, sapeva che nel gioco era compreso anche questo.
Sperando che qualcuno mi perdoni la estrema franchezza.
Abbiamo i poveri davanti. E la loro fede.
ciao a tutti.
Matteo, Gesù Cristo è venuto per i colpevoli, non per i giusti!
E’ quetso che in duemila anni di cristianesimo non riusciamo mai a capire (neppure io, eh!).
Per i colpevoli… e di questi il primo sono io.
E’ facile (?) accettare che la prostituta mi passi avanti nel regno dei cieli.
E’ un po’ più difficile accettare che anche a Contrada possa capitare il sorpasso…
Ma non facciamo del regno di Dio (e nemmeno della pietà per un uomo che soffre) una questione di stipendi, di possibilità economiche.
Davanti alla sofferenza i portafogli contano poco (penso che anche tu – e converso – possa tetsimoniarmi la tua gioia nonostante la tua non agiatezza, no?).
A me sembra che non sia giusto un carcere e una pena che diventano aguzzini dei detenuti. Il sistema carcerario – in questa che ci ostiniamo a dire nazione civile – dovrebbe avere uno scopo redentivo, non distruttivo.
Non so, forse sbaglio io.
Ciao
PS: il discorso fatto per Contrada vale anche – evidentemente – per tutti quei cittadini meno famosi che vivono la stessa situazione
rimane sempre il fatto che ne tu ne io siamo preposti e delegati dai cittadini nè dalle istituzioni per decidere chi a determinate prove deve avere una determinata sentenza o un’altra.
Ci sono persone preposte.
Diversamente,
si abbia il coraggio di dire che si mandino a chiusura fallimentare
gli eserciti di avvocati civili e penali con tutti i magistrati
e ognuno decida da se chi è giusto e chi non lo è,
magari teniamo sempre una fune pronta attaccata ad un albero……