“Ti parla e ti mostra la via da seguire. Quando sbagli strada, te la fa recuperare. Se vai troppo veloce, ti invita a rallentare, a stare al passo di Dio”: è il navigatore satellitare secondo don Benzi, a quanto riferisce il biografo Valerio Lessi a p. 41 del volume Don Oreste Benzi. Un infaticabile apostolo della carità, San Paolo 2008 (vedi post del 2 e del 4 novembre). Non uso il navigatore perché mi diverto a cercare la strada sulla carta ma questa “parabola” di don Oreste mi pare garbata e non dissimile da quelle evangeliche del lievito o del chicco di senape: a parte il richiamo al “passo di Dio” che suppongo non abbia nulla a che fare con il limite dei 50, 90 e 130 . Me ne sono ricordato leggendo la messa in guardia dal TomTom che è venuta domenica dal creativo passionista di Mondragone Antonio Rungi, che ha proposto un suo decalogo dell’automobilista che parte dall’invito a evitare l’uso di “cellulare, dvd, TomTom, tv ed altro che ti deconcentrano dalla guida”. Già ero contrario al decalogo vaticano per l’automobilista (vedi post del 19 giugno 2007) che iniziava con l’ovvio “non uccidere” e ora lo sono due volte.
Parabola dell’automobilista e del TomTom
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Lunedì 24 novembre 2008, ore 21.
Auditorium San Fedele, Milano
LA STRADA PER AVVICINARSI AI SOGNI
Presentazione del libro del cardinale Carlo Maria Martini
Gian Guido Vecchi – giornalista
Silvano Fausti – biblista
Maria Cristina Bartolomei – teologa
Converseranno con i presenti e con giovani dell’ufficio diocesano pastorale giovanile sui temi della riflessione proposta dal cardinale Martini.
Come vedi Lycopodium siamo proprio eretici radicali e impenitenti: tu sbeffeggi e insulti un cardinale, noi gli vogliamo bene, tutti.
(Tranne quei ciellini codardi che si prostravano al bacio della pantofola cardinalizia quando ciemmeemme era in carica e ora lo insultano, tranne il – per sua stessa ammissione e definizione “pornografo cattolico” Camillo Langone che ti piace tanto).
Grazie Ignigo per la notizia sulla presentazione del libro,
per il resto provo un senso di fastidio per le tue espressioni verso CL, che se anche non godono di una mia estrema simpatia, sono comunque un movimento in passato molto dinamico, che ha costretto a confronti in vari ambienti. Generalizzare su movimenti che comunque hanno aiutato persone ad avvicinarsi a Cristo, mi sembra un modo infelice. Anche se ho il ricordo di mio fratello che da giovane entro’ in CL e qualche anno dopo usci’ completamente dalla vita della Chiesa!
Comunque comprendo la tua passionalità, anche se mi sento dire che è giuisto avere rispetto per tutte le persone che fanno esperienza nei movimenti ecclesiali, che come realtà umane, non sono immuni da difetti talvolta non indifferenti. Nel nostro mondo cattolico, c’è posto per tutti, CL, Opus Dei, e quant’altro, al Signore il compito di purificarli tutti.
Sul post di Luigi, mi è piaciuto andarmi a rileggere tutto il post del 19 giu.2007, in cui notavo che Luigi interveniva spesso…. interessante…..
un saluto.
@Matteo
“Nel nostro mondo cattolico, c’è posto per tutti, CL, Opus Dei, e quant’altro, al Signore il compito di purificarli tutti.”
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Caro Matteo,
sorry, ma al contrario di quanto pensi tu, io non delego al Signore un bel nulla.
Trattasi di robe che hanno debordato oltre ogni misura rispetto alle forse nobili intenzioni iniziali dei fondatori.
Oggi sono movimenti “double face” lato A chiesa; lato B secolo, impresa, clientelismo.
Sula lato A si organizzi la gerarchia e lo Spirito Santo, sul lato B si devono organizzare i fedeli laici
prendendo le distanze da certo modo di essere chiesa.
Comunque a chi fosse interessato a questo mondo segnalo:
http://www.cdo.it/Home/MATCHING/tabid/1422/Default.aspx
Vi aspettiamo a Matching dal 17 al 19 novembre 2008, padiglioni 2 e 4 di fieramilano
PS: per errore avevo inserito il post nella precedente sessione.
Me ne scuso.
TOM TOM E’ LENTO
NAVIGARE A VISTA E’ ROCK
Sul perdersi segnalo un’interessante riflessione-intervento sull’officina di Bombacarta: http://www.bombacarta.com/2008/11/19/perdersi-nella-foresta/
tornato da Roma, dove son stato a far visita al mio prof e dove il traffico mi distrugge i nervi (a proposito di auto!!), saluto e ringrazio Nino, Mat-teo e Il Moralista che ho conosciuto di persona, nonchè il nostro amabilissimo padrone di casa Luigi, col quale (come ha già riferito nel post precedente) ho fatto uan capatina a Santa Maria Maggiore…
E’ stato bello passare dal reale al virtuale, spero di poterlo fare anche con altri di voi.
Ciao a tutti
tanto per rimanere OT…
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LE RAGIONI DELLA FEDE
Presentazione del libro:
PERCHE’ CREDO
Intervengono gli autori
Vittorio Messori
Andrea Tornielli
Introduce
Gianpaolo Barra
SABATO 22 NOVEMBRE 2008
ore 15.30
salone parrocchia S. Giovanni Evangelista
Via Pavoni, 10 – Milano
MM3 – Maciachini
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Bene Luigi M e bene Ignigo74: vi so dire che mi troverei bene in ambedue quegli incontri, che mancherò solo perchè sono a Roma e non a Milano. Mi troverei più a casa nel primo, ma non avrei nessuna difficoltà a imparare qualcosa dal secondo. Non conosco Giampaolo Barra, ma Vittorio Messori e Andrea Tornielli mi sono noti e amici. A Messori debbo un sacco di spunti e con Tornielli c’è una consuetudine di pranzi e cene in trasferta che hanno prodotto una forte vicinanza amicale e anche un minimo di frequentazione familiare. Mi piace sentire che cosa pensa anche su argomenti dove ci dividiamo. Maria Cristina Bartolomei è mia coscritta dei tempi della FUCI, Gian Guido Vecchi è mio collega al Corsera e forse mio successore, di Silvano Fausti ho molto condiviso “Elogio del mio tempo”. Mi chiedo che cosa io possa fare per favorire la crescita di uno spirito accogliente. Anche qui nel blog vedo che lo schieramento motiva le persone più d’ogni altro elemento. E sono stupito dallo slancio con cui ci si scaglia, alzando il grido, verso quelli dell’altra parte. Un po’ come negli autobus, quando si sta stretti, chi è dietro se la prende con chi è davanti.
La capacità di accettare le differenze, è una cosa che fa seriamente paura al nostro/mio inconscio, perchè smuove le personali identità cristallizzate.
In tutti i tempi da 2000 anni, i cristiani uniti sempre in Cristo, in ogni tempo storico hanno, hanno sempre manifestato diversità di vedute in tutte le materie dello scibile. Mi sovviene in questo momento, una antichissima questione in cui non si era d’accordo, per esempio i “lapsi”, chi li voleva fuori dalla chiesa, e chi chiedeva capacità di misericordia. (prevalse quest’ultima).
Insomma la Chiesa e la cristianità sono formate da popoli, culture, e storie personali, sommamente diverse, e tutto questo influenza biologicamente il personale modo di sentire la propria religiosità pur essendo in profonda unità con tutta la cattolicità dell’orbe, pur essendo Chiesa.
Apprezziamo una Sinfonia musicale , proprio per la bellezza che la diversità di strumenti e tonalità e genialità personali uniti ad un ottimo direttore d’orchestra intelligente che sa unire tutte le diversità, riescono a dare un corpo unico ad un brano o ad una melodia.
La Chiesa da sempre è vissuta nelle diversità.
Relativamente ai libri che avete citato, degli autori,
uno ha pubblicato una mole enorme di libri di spiritualità e qualche libro di saggistica,
l’altro ha pubblicato molti libri di saggistica ma mai di spiritualità.
Confronti che non reggono perchè su due piani diversi in cui si pongono per personale vocazione.
Certamente tutti e due interessanti, per chi è aperto al vento dello Spirito o per chi ha ancora il coraggio di crederci.
Per una volta, un bravo senza riserve (e senza ironia) a Matteo: “al mondo c’è posto per tutti” è una massima a cui aderisco con tutto il cuore. Anzi, ne propongo una variante: mi capitò molti anni fa di ascoltare la conferenza di uno psichiatra (credo ciellino, per combinazione!) che, raccontando di certe sue difficili esperienze di aiuto ai malati mentali, parlando di una persona che creava problemi particolarmente spinosi, ad un certo punto se ne uscì con questa espressione: «eh, c’è anche lui». C’è anche lui, così com’è, fatto in quel modo che a me pare tutto sbagliato. Comunque c’è, fa parte della realtà, non può essere negato. (Anche Eluana, a proposito, c’è).
Certo non diventeremo troppo hegeliani, vedendo dappertutto all’opera uno spirito del mondo che rende tutto giusto e razionale: c’è anche il male, si insinua dappertutto (sine tuo numine nihil est innoxium), non è spiegabile … ma insomma,
partire da un atteggiamento di simpatia verso l’esistente per il fatto che se non altro esiste mi sembra saggio.
A Nino che non delega un bel nulla al Signore ho detto qualcosina nell’altra discussione, dove aveva inserito per errore il suo messaggio.
Voglio far pace anche con Ignigo, martinologo (ma andrebbe bene anche martinofilo, martinodulo e martinolatra erano una piccola beffa).
Se vuoi bene al cardinale Martini fai bene, anzi benissimo. Ho già detto che, in linea generale, per me tra un simpatizzante e un antipatizzante sta meglio il primo (anche se mi piace spesso iscrivermi tra i secondi).
Ognuno ha la sua tazza di te, come dicono gli inglesi, ma nessuno si deve scandalizzare se agli altri non piace, o non dice granché.
Io guardo con molto rispetto alle inquietudini, alle domande, (forse dubbi di fede?), alle malinconie e alle buone intenzioni del cardinale Martini. Quello che critico è la sua scelta di esternarle sistematicamente, in una sorta di oggettivo (e, io credo, non inconsapevole) controcanto al magistero di Benedetto XVI. Questo non dovrebbe farlo un cardinale (se essere cardinale significa qualcosa) e non dovrebbe farlo un gesuita (se il voto di speciale obbedienza al papa significa ancora qualcosa).
P.S. Langone a me piace moltissimo. Ho letto in ritardo quell’articolo su Martini e l’ho trovato molto duro (forse troppo, tenuto conto dell’età e della dignità cardinalizia: ma io ho di queste fisime), ma nella sostanza condivisibile.
Mi chiedevo, in effetti, e da un pò di tempo, chi sarebbe stato il successore di Luigi nell’impegnativo ruolo di “vaticanista” del “Corrierone”, ed ecco che, quasi con nonchalance, Luigi lascia cadere l’indiscrezione secondo cui a raccoglierne il testimone sarà Gian Guido Vecchi: beh !, avremo modo di conoscerlo e, forse, e prima ancora, avrai modo tu, Luigi, di presentarcelo.
Ti ricorderai, Ignigo74, di relazionare, poi, gli “amici del pianerottolo” sul dibattito che si terrà lunedì sera all’Auditorium S. Fedele di Milano ? Peccato, per me, non esserci.
Un caro saluto a tutti !
Roberto 55
Un cardinale e anche gesuita, risponde al suo Ordine e al Papa,
e nessuno dei due gli ha mosso alcunchè di rilievi, e non si capisce
perchè non dovrebbe esprimere le sue idee e opinioni non essendo un cittadino di serie B, e d’altronde non è scritto da nessuna parte che un cardinale-gesuita non possa esprimere e pubblicare le sue opinioni.
Non saro’ io laico, che ordinerò ad un vescovo erede degli Apostoli cosa deve dire o non dire, nè stabilire regole, visto che gli interessati hanno già a chi rispondere in ultima istanza.
Noi comuni cristiani, abbiamo il diritto di dire il nostro parere, ma mai di negare la parola ad una persona anche se è cardinale.
Non si tratta di un divieto di natura giuridica, ma del dovere morale – che, secondo quel che capisco io, un gesuita e un cardinale dovrebbe sentire come strettamente inerente al suo status – di obbedire in modo particolarmente fervido al papa. In altre parole, di far propria quella bella preghiera del giovane Küng citata altrove da Luigi: ««Signore, concedimi di essere sempre dalla parte del papa in ogni cosa». Credo che se un gesuita non si sentisse di far questo, dovrebbe chiedere di uscire dall’ordine; sono certo che un cardinale farebbe meglio a deporre la porpora.
Che non gli venga mosso alcun rilievo è probabilmente vero, ma dipende dalla longanimità, e ancor più dalla prudenza, del papa.
Naturalmente tutto questo vale sulla base del presupposto, che a me pare assodato, che il cardinale esprima un dissenso dalla linea del papa.
Chi ha stabilito questo dovere morale, in quale testo è riportato questo dovere, per cui un cardinale-gesuita non può esprimere la propria parola?
Chi può affermare inopinatamente che non sta obbedendo al Papa se non il Papa stesso?
E chi sono io per sostituirmi al Papa? Chi sono io per dire ad un religioso e dovrei conoscere alla perfezione la regola del suo ordine, per dirgli che deve uscire dal suo ordine?
Io posso sostituirmi al Preposito Generale della Compagnia o al Papa?
Siamo arrivati sino a questo?
Tutti sappiamo cosa farebbe il Papa?
E perchè non lo fa!?
Sono tutti così ripieni di scienza infusa dallo Spirito per giudicare meglio dei superiori del cardinale-gesuita?
Io prenoto una visita dall’analista, mi sento troppppo onnipotente.