Il 15 gennaio ho ricevuto per posta, in omaggio, un libretto del vescovo di Rimini Francesco Lambiasi – amico di tanti anni – intitolato Verbi all’infinito. 365 sms per ogni giorno dell’anno, pubblicato dall’editrice il Ponte. Ho subito letto il messaggino di quel giorno che dice così, nel linguaggio dei ragazzi: “Dio non ti ama xké ha bisogno di te, ma ha bisogno di te xké ti ama”. Mi è piaciuto e gli ho dedicato un bicchiere di Vino Nuovo.
Parabola del vescovo e degli sms
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Appena letto questo post sugli sms episcopali, non ho esitato un attimo: mi sono avvicinato a una scatola di Bacetti che ho in casa, e ne ho pescato uno a sorte:
“Pensa positivo, e agisci di conseguenza”
il messaggino all’ingordino/a di turno, che avviluppava la deliziosa italica pralinetta.
[E ora vado al cinema a vedere “Qualunquemente”.]
“Dio ha bisogno di te xké ti ama, xché è Amore e ti vuole per amarti.”
Buona serata.
[noo, omisi la k! ]
[Alla prossima. Spero Albanese mi ispiri come solo lui..]
Mio cugino racconta sempre di quel suo compagno di classe, che avendo studiato sugli appunti di un altro, all’esame di maturità si era cimentato nel racconto delle gesta di un tal “Nino Biperio”, eroe del Risorgimento…
… per poi scoprire -quando era ormai troppo tardi- che si trattava di Nino Bixio.
Bellissimo adattamento di quanto espresso da Fromm nel suo “L’arte di amare”, che confronta l’amore immaturo da quello più saggio scrivendo: “… l’amore immaturo dice “ti amo perchè ho bisogno di te”, mentre quello maturo dice “ho bisogno di te perchè ti amo”……….”.
Come è bellissima qualunque idea che si avvicini al mondo giovanile anche utilizzando le sue tecnologie.
MA, sopra a tutto, è bellissimo il fatto che Amore e Dio non sono sconosciuti al linguaggio corrente.
Molto carini questi due sms letti dal suo articolo su “Vino nuovo”.
Utili per lanciare il “sasso” in uno “stagno”.
Uno volta fatto questo e provocato il “moto ondoso”, bisogna però passare ad annunciare il “messaggio” vero e proprio.
Cmq è un ottimo “amo” nelle mani di un “pescatore”.
ps mi sono sconvolto a pensare per assurdo alla reazione di chi,
nascosto agli occhi degli uomini si accinge a compiere ciò che non può nascondere agli occhi di Dio,
si ritrova a ricevere sul telefonino un messaggio del seguente tenore:
“gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie”.
Buona serata a tutti.
Oggi il diacono professore universitario della mia parrocchia, classe 1949, ha presentato all’Arcivescovo la propria candidatura al presbiterato, davanti a due sacerdoti italiani missionari in Tanzania e Brasile e a un sacerdote indonesiano ed uno ivoriano, tutti under 50.
Caro Luigi, a giovedì, vi voglio pimpanti e positivi, tu e l’altro Luigi…
PS: nella settimana dell’unità dei cristiani, noto una strana assenza ingombrante nelle chiese pentecostali che spuntano al seguito degli immigrati da Asia e Africa. Sfuggono o sono sfuggite?
Caro Alessandro, il 18 ero a Bologna, il 22 sono stato a Rimini, oggi sono a Modica, il 27 sarò di nuovo a Bologna per l’incontro con Bettazzi che evochi nel tuo commento, il 29 a Macerata. Sempre di buona lena.
Da una voce fantasma quale la mia può essere, dico che non è straordinario il fatto del testo dei vari sms, ma è come gli sms sono diventati a tutti gli effetti, delle vere e proprie catechesi, in mano a preti, vescovi (il Papa non lo so).
Gente, magari “in là” per età, che non teme nulla, tutto usa ed osa … Gente “importante” che si china con amore e premura raggiungendo il prossimo nella necessità nel modo più veloce possibile.
Da strumento leggermente alienante, è diventato strumento di … unità tra i cristiani (più che “dei” cristiani), altamente edificante e responsabile di un moto di pensiero in senso diverso dal solito (normalmente è un pensiero “in giù” il nostro).
Bello, Luigi e grazie
Ci sono uomini (dico uomini perché, essendo un uomo, mi riesce più facile immedesimarmi) sposati e con figli, che s’innamorano, magari in tarda età, e lascerebberto tutto pur di stare con la persona amata. Non fraintendetemi, faccio quest’esempio non certamente perché lasciare moglie e figli sia cosa buona in sé ma soltanto per dire della qualità dell’amore che un credente, secondo me, dovrebbe avere per il suo Dio: totale, intenso, insostituibile, continuo, gratuito, inquieto: che solo nell’assenza di pace trova la sua pace.
H**p://www.jesusandmo.net/2007/08/17/tough/
Traduzione per chi non conosce l’inglese.
Mo: – Eccone una difficile, la cosa è buona perchè l’ha comandata Dio o Dio l’ha comandata perché è buona ?
Jesus: – Odio queste domande
Mo : – Se è vera la prima allora la moralità è totalmente arbitraria. Dio può rendere buona ogni cosa solo dicendolo. Se è vera la seconda, allora Dio sta solo riflettendo su uno standard più alto di sè stesso e la moralità esisterebbe anche senza di Lui.
Jesus: – Avevo detto che la bontà è essenziale alla natura di Dio – Lui non può essere in altro modo.
Mo: – Allora, la bontà è essenziale alla natura di Dio perché è buono o è buono perché la bontà è essenziale alla natura di Dio ?
Jesus: – Basta ! Ricorda- lo stolto ha detto nel suo cuore non esiste Dio..
Mo: – dice che non c’è Dio perché è stolto o è stolto perché dice che non c’è Dio ?
A parte la forse inutile questione se Dio abbia dei bisogni, mi spiace turbare la benevola accondiscendenza ai Xkè et similia. A me sembra solo un’operazione ruffiana: a fin di bene, per carità, e sicuramente fatta con le migliori intenzioni di questo mondo, ma pur sempre inutilmente ruffiana. Se si trattasse di veri SMS passi, sarebbe un portato dello strumento (per quanto io personalmente mi ostini ad essere un Basilio Puoti tecnologizzato, trattandosi pur sempre di lingua scritta), ma in un testo stampato mi pare solo un vezzo giovanilistico che cerca di far “vedere” un linguaggio comune, come se i giovani non fossero in grando di vedere che esistono più piani e livelli, anche di linguaggio.
Lo so, io non sono buonista (né cattivista, peraltro), ma credo di avere vero rispetto dei giovani e della loro intelligenza. Quello descritto, del resto, è un modus operandi comune nella Chiesa di oggi (e non solo in essa) che credo non avvicini proprio nessuno.
Tra il latino e l’italiano c’è stato un momento in cui si è adottata una lingua che non era l’una né l’altra … eppure era lingua ufficiale, eppure ci si intendeva così.
Perchè tarpare le ali ad un linguaggio che esce dagli schemi (al di là che siano giovanili o meno)? La cosa importante è il comunicare nel modo più incisivo possibile, più senibilmente vicino possibile.
Che ci possa essere del ruffianismo è fuor di dubbio, ma come ce n’è in un linguaggio troppo forbito e ricercato.
Quali dei due è peggiore?
Credo il secondo perchè allontana chi si sente escluso a priori.
sono d’accordo con Gerry. ma io non sono buonista e sono anzi cattivista, anzi sono proprio stufa di questa melensaggine a cui è stata ridotta la religione cattolica. La catechesi fatta cogli sms è veramente simile a quella che con sublime ironica, ha detto Syriacus, cioè “i bigliettini dei baci perugina” con le belle frasette che in poche parole dicono … nulla.
Infatti se si volesse razionalmente ( perchè la fede è anche Ragione e non solo sentimento ed emotività, come ha detto S Tommaso d’Acquino anche il Papa Benedetto)analizzare la frase sopra riportata alla luce della dottrina cattolica si potrebbe obbiettare che :
Dio non ha bisogno dell’uomo . E’ solo un modo di dire dell’uomo ( la creatura) che l’Essere supremo , l’essere infinito , l’essere in quanto essere possa essere tradotto con concetti quali “avere bisogno” che gli sono del tutti estranei. Dio non” ha bisogno dell’uomo” ne’ per esserne amato ne’ perchè lo ama . Tanto varrebbe dire che l’infinito ha bisogno del finito, l’eterno del contingente. Tanto è vero che la Chiesa cattolica ha sempre insegnato che per un LIBERO atto d’amore Dio ha creato l’uomo e il mondo , dunque non per NECESSITA’, non perchè ne aveva bisogno.
abbassare il livello della ragione, dell’argomentazione, dalle fede, a semplici frasettine sentimentali da baci perugina credete veramente che possa servire a rianimare una fede ormai agonizzante e un Amore , in nome del quale, si fa tutto e il contrario di tutto???
MC
Sul web non createvi falsi profili -dice il papa- (sembra un comandamento)!! … è un titolo giornalistico.
http://www.corriere.it/cronache/11_gennaio_24/papa-web-giovani-messaggio_8dc95640-27a9-11e0-9fb9-00144f02aabc.shtml
@Discepolo :
http://www.demellopensieropositivo.it/
(Quando i cerchi si chiudono… -nota anche lo sfondo blu stellato della pagina- : chissà se Padre De Mello s.J. avrebbe scritto “SMS per un’aquila che si crede un pollo”…)
Per farmi perdonare dai non-discepoli… (o almeno tentarci 😉
[Comunque, quello di ieri me lo son magnato per davvero.. E la frasetta era vera. Anzi: intanto che le bietole bollono sul fuoco, mi consumo un altro bacetto.. No, non ci credo: è la stessa fase ‘positivista’ di ieri!!
(Ora telefono al controllo qualità Perugina..)
Vorrà dire che penserò positivo, ascoltando un neo-vescovo ucraino parlare di Liturgia, fra mezz’ora m qui sotto casa..]
[OOOh! Alfine -secondo tentativo, oggi- : “Sfrutta al massimo questa giornata” . Ok, vorrà dire che abbandonerò il Vescovo ortodosso entro le dieci, e mi recherò all’Opera per ascoltare il secondo tempo di un concerto -in abbonamento..- di un pianista classico cubano.]
[E le bietole le passerò al burro, con aggiunta di uova, spero prima di mezzanotte..]
[Era la stessa frase “Pensa positivo e agisci di conseguenza”, la prima che pescai oggi.
“Un bacio è un apostrofo iscariota fra le parole ‘Ti tradisco’ ”
#
Infinitamente più sul serio:
“Non rivelerò il mistero ai tuoi nemici,
non ti darò un bacio come Giuda,
ma come il buon ladrone ti dirò:
Ricordati di me, o Signore,
quando sarai nel tuo regno.”
(Liturgia di San Giovanni Crisostomo , preparazione dei fedeli alla Comunione) ]
D’accordo! non vanno bene neanche gli sms. Non va bene il prete che veste “civilmente”. Non va bene la Curia. Non vanno bene i cardinali. Non andava bene GPII. Non sempre concordiamo con BXVI. Non vanno bene le parrocchie che cercano una maniera di “parlare” con tutti. Non va bene nulla che non sia tradizione.
Come le riportiamo le persone alla fede?
Lamentandoci? Sparando sempre a zero su qualsiasi iniziativa?
Forse, gli sms non sono il meglio, forse, tutte le iniziative che si intraprendono non sono il meglio, ma almeno sono qualcosa in più delle critiche sterili e inutili. Come si dice? hai visto mai che, mangiando mangiando, potrebbe venire l’appetito per la Verità?
@ principessa
Lodevole considerazione la sua : “come le portiamo le persone alle fede? “
Domanda : – Ma essendo battezzate sin dalla nascita non sono già nella fede ?
Domanda: – “Perché mai dovrebbe portare qualcuno nella fede ? Perché vorrebbe che sua fede venga condivisa ? E’ un problema che riguarda chi è interessato, la salvezza è individuale e non può essere imposto – anche se lo è stato con il battesimo .
Perché vuole farsi carico di un problema che non la riguarda ? E’ un compito che il Dio ha preso su di sé e che svolgerà Lui, perché si vuole sostituire ?
(Geremia 23:3) “E io stesso radunerò il rimanente delle mie pecore da tutti i paesi nei quali le avevo disperse, e certamente le ricondurrò al loro pascolo, e certamente saranno feconde e si moltiplicheranno.
(Geremia 31.8-9) : – “Ecco, li conduco dal paese del nord, e di sicuro li radunerò dalle parti più remote della terra. Fra loro ci saranno il cieco e lo zoppo, la donna incinta e quella che partorisce, tutti insieme. Torneranno qui come una grande congregazione. 9 Verranno con pianto, e li condurrò con le [loro] suppliche di favore. Li farò camminare verso valli di torrenti d’acqua, in una via retta nella quale non saranno fatti inciampare.”
(Geremia 32.37-40): – “‘Ecco, li radunerò da tutti i paesi nei quali li avrò dispersi nella mia ira e nel mio furore e nella mia grande indignazione; e certamente li ricondurrò in questo luogo e li farò dimorare al sicuro. 38 E certamente diverranno il mio popolo e io stesso diverrò il loro Dio. 39 E certamente darò loro un solo cuore e una sola via perché mi temano sempre, per il bene loro e dei loro figli dopo di loro. 40 E di sicuro concluderò con loro un patto di durata indefinita, che non mi volgerò da dietro a loro, per fare loro il bene; e metterò nel loro cuore il mio timore perché non si allontanino da me.”
(Ezechiele 34.11-16) : – “‘Poiché il Sovrano Signore Geova ha detto questo: “Eccomi, io stesso, e certamente ricercherò le mie pecore e ne avrò cura. Secondo la cura di chi pasce il suo branco… in questo modo avrò cura delle mie pecore; e certamente le libererò da tutti i luoghi ai quali sono state sparse nel giorno delle nuvole e della fitta oscurità. E certamente le farò uscire dai popoli e le radunerò dai paesi e le ricondurrò al loro suolo e le pascerò sui monti d’Israele, presso i letti dei corsi d’acqua e presso tutti i luoghi di dimora del paese. Le pascerò in un buon pascolo, e il loro luogo di dimora sarà sugli alti monti d’Israele. Là giaceranno in un buon luogo di dimora, e pasceranno sui monti d’Israele in un grasso pascolo”.
“‘“Io stesso pascerò le mie pecore, e io stesso le farò giacere”, è l’espressione del Sovrano Signore Geova. “Ricercherò la smarrita, e ricondurrò la dispersa, e fascerò la fiaccata e rafforzerò la malata, ma annienterò la grassa e la forte. Pascerò quella con giudizio”.
Non pensa che Lui lo sa fare meglio di lei ?
“C’è un apologo sorto nell’ebraismo chassidico, riportato da numerosi narratori jiddish, che potrebbe fungere da sentenza sulla soglia dell’opera non solo letteraria di Kafka, e che rischiara la parabola discendente della religione nello stentato compromesso con il moderno più devastante: «Quando il Baal-Schem si trovava di fronte a un compito difficile, andava in un certo luogo del bosco, accendeva un fuoco e meditava pregando, e sempre fu eseguito quel che egli aveva deciso. Una generazione dopo, quando il Magghid di Meseritz si trovò di fronte al medesimo compito, andò allo stesso posto del bosco e disse: “Accendere il fuoco noi non possiamo più, ma le preghiere possiamo ancora dirle”, e quel che desiderava divenne realtà. Ancora una generazione più tardi, Rabbi Moshé Leib di Sassov, di fronte a un analogo impegno, andò anche lui nel bosco e disse: “Non siamo più in grado di accendere il fuoco e non conosciamo più le meditazioni segrete che fan parte della preghiera, ma il posto del bosco dove tutto questo avvenne lo conosciamo, e questo dovrebbe bastare”. E infatti bastò. Ma quando un’altra generazione dopo, Rabbi Israel di Richine si trovò di fronte al medesimo dovere, si sedette sulla sua poltrona dorata nel suo castello e disse: “Il fuoco non siamo più in grado di accenderlo, le preghiere non sappiamo più dire e neppure conosciamo più il posto preciso, ma possiamo tuttavia raccontare il fatto come in realtà è avvenuto”…» (versione di Shmuel Yosef Agnon). Della tradizione non resterebbe che il racconto, la letteratura come religione dei nostri giorni, il rito sostituito dalle letture e dalle omelie. Il moderno, è vero, spezza la catena delle generazioni, rovescia la superiorità sapienziale dei vecchi sui giovani, del modello sulla copia, si inorgoglisce della sua potenza che svilisce la forza del passato, che rende incerte le antiche fedi…”
da http://almanaccoromano.blogspot.com/2009/11/rito-romano.html
Ciao a tutti. Durante l’Avvento e la Quaresima dal 2003 mando un sms molto mattutino agli amici con un aforisma – non necessariamente religioso – e vedo che è atteso, apprezzato, commentato, passato ad altri. Sono partito da una decina di destinatari, ora mi trovo a doverne mandare ogni mattino circa 170 (a gente di diversa pratica religiosa, anche indifferenti o agnostici o problematici verso la Fede o la Chiesa)… la spesa c’è ma, per fortuna, qualcuno provvede ad aiutarmi.
Poi durante l’anno faccio lo stesso ogni mattina a una ventina di destinatari con i quali c’è un rapporto spiritualmente più intenso. E’ un mezzo, non un fine… mi sembra che nel panorama generale del mondo tecnico-telematico sia anche questa una opportunità.
Veramente, Gioab, per amore di precisione io ho detto “riportare alla fede”, pensando a quanti se ne sono discostati e a coloro – come me – che hanno dubbi continui e per i quali, forse, serve una chiave diversa di approccio.
Di certo le posso dire che non ho nè voglia e nè competenza alcuna di sostituirmi ad alcuno, tantomeno a Nostro Signore.
Il mio commento era in risposta a chi critica ma non offre alternative, lasciando che la situazione di stallo rimanga tale. Forse per criticare di più….
Stephanus mi pare ottimo quello che fai.
Discepolo va bene che tu sei cattivista ma far sapere così di colpo al povero Lambiasi che “Dio non ha bisogno dell’uomo” è troppo: ci sarà restato malissimo…
Luigi, vai giù al Corso da Bonajuto, a Modica, e assaggia il migliore cioccolato che mai ti capiterà di mangiare… sapessi come ti invidio in questo momento!!!
… non per il cioccolato ti invidio, ma per il fatto che sei a Modica!!
Sono appena rientrato a Roma. Ho avuto solo il tempo di fermarmi un quarto d’ora dentro e attorno alla “chiesa madre” di San Giorgio. E poi l’ho rivista dalla collina di fronte. Una veduta che vale un viaggio.
Io sono con Marta09 delle 11:17 e con il vescovo Lambiasi: anche se personalmente vivo un’allergia a tutta ‘sta orgia di mass-media/internet/social network/telefonini/etc. (non potrei mai fare cio’ che Stephanus fa!).
Mi vengono in mente certe giaculatorie, dette mentre si andava a letto -da bambini- con la mamma vicino…e noi come pappagalli…ripetendo: Gesu’GiuseppeMaria vi dono il cuore e l’anima mia, Gesu’GiuseppeMariaetc…. O altre in spagnolo che sentivo/e recitavo con i ragazzi quando ero in Am.Latina: Angel de mi guarda, dulce compagnia/no me desampares ni de noche ni de dia; o l’altra:
Angel de mi guarda, dulce compagnia/No me dejes solo porque me perderia…e via dicendo…
Vedo gli sms in questa stessa linea; possono funzionare, mi sembrano. proprio come uno strumento x muovere e SMUOVERE la sclerotizazzione di alcuni sentimenti…. Alcuni sms sono vere e proprie preghiere, altri sembrano mantra, altri suonano fondamentalisti, altri ancora sono x i cioccolatini di Syr e compagnia new-age… Lavorando con i giovani sono risultati utili, a me e a loro, anche x la condivisione del cammino di Fede. Ne conservo alcuni -da anni- ricevuti da loro come questi due:
With TRIALS we grow stronger in faith…
With FAITH we move closer to God…
With GOD we can do all things.
Ancora:
FAITH makes all things possible,
HOPE makes all things work,
LOVE makes all things easy!
Ma se proprio sentite che il contenuto della Tradizione e’…tradito, mandate pure numeri del Catechismo della Chiesa Cattolica o sms in latino…senza dimenticarvi di mettervi la tonaca prima di mandarli! CIAO
Quelle giaculatorie erano gli sms di allora, rivolti ad altro Interlocutore, con certezza di risposta.
@ principessa
Brava principessa, davvero brava la sincerità traspare e le fa onore.
Anche volendo non potrebbe sostituirsi al Signore.
( 1 Corinti 7.17-24) : -““Solo, come Geova ha dato a ciascuno una parte, così ciascuno cammini come Dio l’ha chiamato….. In qualsiasi stato ciascuno fu chiamato, in esso rimanga. Fosti chiamato quando eri schiavo? Non te ne preoccupare; ma se puoi anche divenire libero, afferrane piuttosto l’opportunità. Poiché chiunque nel Signore fu chiamato da schiavo è un liberto del Signore; similmente colui che fu chiamato da libero è uno schiavo di Cristo. Foste comprati a prezzo; SMETTETE DI DIVENIRE SCHIAVI DEGLI UOMINI.. In qualsiasi condizione ciascuno fu chiamato, fratelli, in essa rimanga unito a Dio.”
(2 Corinti 5.17) : -“ Quindi se qualcuno è unito a Cristo, è una nuova creazione; le cose vecchie sono passate, ecco, cose nuove sono venute all’esistenza”
Una diversa chiave di approccio ? Come si fa a trovarla se non si sa qual è ? o SE NON SI SA DOVE SI DEVE ANDARE ?
Paolo dice che perseguitando i cristiani pensava di fare la cosa giusta (riportarli alla fede) e gli è arrivata una diversa chiave di approccio che nemmeno immaginava. Tutto il contrario di ciò che lui pensava essere ciò che è giusto. Perché non ha rifiutato ma ha accettato ciò che era stato mandato ? Anania. Neanche lo conosceva ma lo ha fatto entrare. E’stato ingenuo ?
( Rivelazione 3.20) : – “Ecco, sto alla porta e busso. Se uno ode la mia voce e apre la porta, entrerò nella sua [casa] e prenderò il pasto serale con lui ed egli con me.”
@ lycopodium
Letta oggi : Prayer, the best wireless connection
(traduzione: Preghiera, la migliore connessione senza fili)
Saluti
“Ma se proprio sentite che il contenuto della Tradizione e’…tradito, mandate pure numeri del Catechismo della Chiesa Cattolica o sms in latino…senza dimenticarvi di mettervi la tonaca prima di mandarli!” ( Mabuhay)
Mabu, non saranno certo gli sms a tradire “il contenuto della Tradizione” (tanto meno quelli, bellissimi, che hai ricevuto dai giovani con cui hai lavorato e che, giustamente, conservi). In ogni caso, vorrei dirti una cosa: io non mi vergogno del latino. Né della tonaca. Spero tanto di non dimenticarmi di metterla, prima di inviare un messaggio. Non si comunica né si può comunicare proprio nulla senza una “tonaca”: senza l’ abito cerimoniale, senza un manto benedetto, senza il velo che ci nasconde (ci ri-vela). Ma questo lo sai benissimo.
Grazie a Principessa e a Fiorenza.
Parabola dei bloggers e dei doni.
La frase “Dio ha bisogno di te xké ti ama” per me non ha senso: io non la capisco. Completata da Syriacus così: “Dio ha bisogno di te xké ti ama, xké è Amore e ti vuole per amarti”, ecco che acquista senso e la capisco. Grazie, Syr.
E grazie, Stephanus, xké ci hai detto degli aforismi mandati via sms a così tanti destinatari.
E grazie, Lyco, x quel testo da “Almanacco romano” che è molto interessante.
E grazie, Mabu, xké hai trascritto per noi quelle giaculatorie lanciate in spagnolo, quegli sms ricevuti in inglese…
Quanti, quanti doni…
Florentia scripsit:
«In ogni caso, vorrei dirti una cosa: io non mi vergogno del latino. Né della tonaca. Spero tanto di non dimenticarmi di metterla, prima di inviare un messaggio. Non si comunica né si può comunicare proprio nulla senza una “tonaca”: senza l’ abito cerimoniale, senza un manto benedetto, senza il velo che ci nasconde (ci ri-vela). Ma questo lo sai benissimo.»
§ § §
«Venuta la sera, mi ritorno in casa, ed entro nel mio scrittoio; et in su l’uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango et di loto, et mi metto panni reali et curiali; et rivestito condecentemente entro nelle antique corti delli antiqui uomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio et che io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro, et domandarli della ragione delle loro actioni; et quelli per loro humanità mi rispondono; et non sento per quattro ore di tempo alcuna noia, sdimenticho ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tucto mi transferisco in loro.»
(da: Niccolò Machiavelli, lettera a Francesco Vettori )
[Comunque, vorrei chiarire che io non demonizzo nulla, tantomeno gli sms, per di più in nome di una qualche “tradizione”… Forse la mia ‘pars destruens’, leggermente ironica nell’intento, è stata presa come feroce sarcasmo, quando in realtà non voleva essere così. Spero di aver tempo e modo, in futuro, di chiarire quale sia la mia proposta di “pars construens”, quanto agli sms… Buonanotte.]
Syr, confermo: sei simpaticamente suonato!
Un abbraccio!