Un incidente stradale lo paralizza quando non ha ancora 18 anni e oggi ne ha 41 e afferma: “Non mi sono mai sentito un peso”. Si chiama Giuseppe Pierobon, vive a Cittadella, tiene incontri nelle scuole, lavora al computer azionando la tastiera con una stecca tra i denti. “La mia condizione è la mia croce ma ognuno ha la sua, ciò che conta è trovare la forza per portarla. La conoscenza del proprio limite – la sua accettazione, l’impegno a vedere le cose da una prospettiva diversa – è la prima forma di libertà”. Leggi la sua storia nel capitolo 4 REAZIONE ALL’HANDICAP della pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto: L’accettazione del limite è già una libertà.
Parabola del paralitico che “accetta il suo limite”
10 Comments
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Ho conosciuto Giuseppe Pierobon su segnalazione di Assunta Steccanella visitatrice del blog che per me lo ha intervistato. Chi conosce storie simili me le segnali e mi aiuti a raccontarle. Questa è la ragione del blog, che è un’inchiesta interattiva e digitale sulle storie di vita. Gli altri temi sono specchietti.
Questo Giuseppe non e’ affatto paralitico: ha scelto la realta’ come sua migliore amica. E ne e’ uscito “vincente.
Siamo molto piu’ paralitici noi, molti di noi.
Poiché l’invito è a ragionare sul “paralitico” Vediamo che ne viene.
“Comunque, alcuni giorni dopo entrò di nuovo a Capernaum e si seppe che era a casa. Quindi molti si radunarono, tanto che non c’era più posto, nemmeno presso la porta, <b<ed egli dichiarava loro la parola. E vennero degli uomini portandogli un paralitico, trasportato da quattro. Ma non potendolo portare direttamente da [Gesù] a causa della folla, tolsero il tetto al di sopra di dove egli era, e praticata un’apertura calarono la branda sulla quale giaceva il paralitico. E quando Gesù vide la loro fede disse al paralitico: “Figlio, i tuoi peccati ti sono perdonati”. Ora erano là seduti degli scribi, che ragionavano nei loro cuori: “Perché costui parla in questa maniera? Egli bestemmia. Chi può perdonare i peccati se non uno solo, Dio?” Ma Gesù, avendo immediatamente compreso mediante il suo spirito che così ragionavano fra sé, disse loro: “Perché ragionate di queste cose nei vostri cuori? Che cosa è più facile, dire al paralitico: ‘I tuoi peccati ti sono perdonati’, o dire: ‘Alzati e prendi la tua branda e cammina’? Ma affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha autorità di perdonare i peccati sulla terra . . .”, disse al paralitico: “Io ti dico: Alzati, prendi la tua branda e vattene a casa tua”. Allora egli si alzò, e immediatamente prese la sua branda e uscì davanti a tutti, così che tutti erano semplicemente stupefatti, e glorificavano Dio, dicendo: “Non abbiamo mai visto nulla di simile”.” ( Marco 2.1-12)
Caro Luigi, tu che ne sai più di me, perché non mi spieghi questi aspetti che non sono così chiari ?
1 – Egli dichiarava loro la parola – Quale parola se la parola è/era lui ? Parlava di sè ?
2- Perché dice che ragionavano col cuore ? avrebbe dovuto dire con la mente, il cuore non ragiona la mente si!
3- Se Gesù fa dipendere le malattie dal peccato, il paralitico fu “assolto” ? e tutti gli altri che anche oggi sono in quella condizione perché non vengono perdonati ? Eppure in chiesa ci vanno e si confessano e ottengono l’assoluzione ma mica si alzano e come dici tu devono adattarsi alla loro condizione (croce) e imparano a guardare da una prospettiva diversa. Ma non sarebbero più contenti di andarsene con la branda sotto braccio anche loro ? Se come dica Savigni Gesù ha lasciato i successori e questi sono i preti che come mai non riescono ad assolvere anche i moderni malati e guarirli ?
4- Essendo Gesù morto per togliere i peccati, come mai ci sono ancora così tanti paralitici in giro che non riescono ad alzarsi ? Avranno bisogno anche loro dei 4 portatori che fanno il buco sul tetto ? Ma secondo te perché la folla non ha fatto largo all’avvicinarsi del paralitico in branda per permettergli di avvicinarsi ? Non credi che sia stata una faticaccia cane per i portatori salire sul tetto con la branda e se ci pensi, poteva scivolare da basso il povero come avranno fatto a portarlo fin lassù senza una gru, e poi fare il buco sul tetto ? Mica dice che il tetto era di paglia, forse si, ma è una supposizione poteva anche essere un tetto di pietra no ? Come avranno fatto a fare il buco e quanto tempo ci avranno messo ? E non credi che da sotto qualcuno avrebbe potuto anche rimproverarli per il danno procurato ? – Vedi quante domande senza risposta ? Forse tu che ne sai di più …. ( che vuole insegnare veramente questa parabola ?)
Secondo me il vero miracolo non lo ha mica fatto al paralitico, secondo me lo hanno fatto a quelli che portavano la branda. Ti pare ? Il racconto parallelo di Matteo 9.2 dice : “ Vedendo la loro fede” – la loro fede è quella dei portantini no ? sono quelli che hanno fatto lo sforzo e hanno mostrato la fede con la loro fatica, non ti pare ? Il povero non poteva che assecondare le intenzioni dei più forti e decisi, anche ad andare sul tetto. Pensa se avessero dovuto riportarselo a casa senza miracolo che fatica avrebbero dovuto rifare dato che la folla era sgarbata e non li avrebbe fatti passare, ritirarselo sul tetto a braccia e poi giù per le scale con il pericolo che quello scivolasse giù….
Secondo me il paralitico in questa storia c’entra poco, e se proprio vuoi che te la dico tutta, mi pare pure maleducato, non ha nemmeno ringraziato per il miracolo ricevuto. E’ stato perfino ingrato andandosene senza salutare, e ringraziare. Perché la folla lo ha fatto passare solo dopo ? e non prima ?
Ma a pensarci bene, pensi che 4 bastavano per quello sforzo di trasportare la barella sul tetto forse erano più di 4 ma il racconto non lo dice, Che ne pensi ?
Se avessero dovuto portare Mabuhay, siccome dice di essere un paralitico pure lui, on credo che avessero accettato… ma poi, lo facevano gratis o venivano pagati i portantini ? Magari solo vitto e alloggio, basta ? Per Mabuhay non pesa troppo !
p.s.
Caro Luigi pensandoci bene il tetto della casa non poteva essere di paglia, perché i tetti di paglia devono essere spioventi per evitare ‘accumulo ristagnate di acqua che renderebbe meno impermeabili i rami. Hai mai visto i “bungalow” come sono ripidi ? come avrebbero potuto appoggiare il paralitico sul tetto ? sarebbe scivolato giù, mentre per appoggiarlo sul tetto mentre facevano il buco doveva essere piano quindi non poteva essere di paglia. Non credi ? E il buco ? come potevano fare un buco sul tetto di pietra ? Humm…. Qualcosa ancora dev’essere capito del paralitico….. se il tetto fosse stato di paglia non avrebbe retto al peso di almeno 5 persone. No ?
O.T.
Chiedo scusa a Luigi e a tutti per questo off-topic, ma oggi ho avuto l’immenso piacere di conoscere dal vivo, l’amico Roberto55.
E’ stato un bellissimo incontro e un dialogo molto arricchente!!! Roberto55 è una persona perbene e davvero in gamba.
Volevo condividere ciò.
Ciao a tutti gli amici e le amiche del blog!!!
F.
Anch’io voglio conoscere Roberto55 !
Eh si’, caro il mio Luigi! C’e’ paralitico e paralitico…! 😉
Ciao, Mabu!
Avendo conosciuto Roberto55 in più incontri confermo l’impressione di Fabricianus.
Salve Lycop!
E…viva Roberto55, segno di un Nord che ha nel cuore e nella pancia una sensibilita’ ben diversa dagli “appartenenti” a quella regione fondata sul grana padano…