Ottava scena. Si fa buio, tutti dormono, il capo dei sequestratori prega:
“Dio è grande. Questo infedele già dorme e non sa che le preghiere sono migliori del sonno. Pace sia sopra di noi e sopra i giusti servitori di Dio”.
Il missionario da coricato, con voce fuori campo, dice così:
“Ma quanto pregano questi sequestratori! Io gli tengo dietro a fatica e sono un prete, pensa un po’ tu. Pregano per la guerra! E allora io devo pregare più di loro perché la guerra non va bene, questo è sicuro. Tu hai detto: ‘Rimetti la spada nel fodero’. Qui ci sono dei mitra, Signore”.
Si risente la voce del capo dei sequestratori – sempre prostrato – che dice: “Dio è grande. Abbiamo visto la tua potenza con la morte dei quindici che venivano contro di noi. Nulla ti può resistere”.
Di nuovo la voce del missionario – sempre coricato – come un lamento:“Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto. Io sono un uomo da niente ma ho capito che questa nella quale mi hai posto è una storia seria quando ho sentito che sono morti in quindici per me. Non era più semplice che morissi io? Signore credo di non capire un accidente di quello che mi vuoi dire”.