Quinta scena. Dopo la quinta preghiera il missionario offre la sigaretta a ognuno dei sequestratori, che la rifiutano. Mentre fuma si sente fuori campo questo suo monologo:
“Hanno pregato cinque volte loro e cinque volte io. Ho letto il Mattutino, le Lodi, l’Ora media, il Vespro e la Compieta. Pregano quasi come noi. Ma io aspetto che abbiano terminato tutti e quattro prima di dire la mia ora perché non voglio confondere le preghiere. Che dici Signore delle loro invocazioni? Non le ascolti, vero? Non posso neanche immaginare che tu le prenda per buone. Pregano più di me. Senza loro qui davanti che mi davano l’esempio non so se sarei riuscito a leggere tutto il breviario giorno per giorno in una condizione come questa. Pregano ma hanno il mitra. Accusano di peccato la mia povera sigaretta e intanto loro fanno la guerra. Signore io divento matto se mi tieni ancora in questa sfida della preghiera con i miei rapitori”.
Certo che la storia di Padre Bossi durante il periodo del suo sequestro è davvero straordinaria!!
Fossero tutti come lui i sacerdoti…semplici, umili, sempre pronti ad aiutare gli altri, con un po’ di ironia! La figura di questo missionario “burlone” mi affascina sempre più…
Leone, devo rispondere a un tuo commento riguardo a Regensburg…lo devo preparare bene bene, quindi attendi ancora un giorno, ok? 😉
A presto…un saluto a tutti…
Concordo con Mattia, storia davvero affascinante…