Seconda scena. Giunta l’ora della seconda preghiera i sequestratori tornano a turno sulla stuoia, poggiano i mitra a lato di essa – sulla sinistra dello spettatore, mentre il missionario si trova sulla destra – e pregano.
Quando hanno finito il missionario si inginocchia nel fango – cioè fuori della stuoia – e legge in silenzio il suo breviario come nella prima scena.
Poi fuma la seconda sigaretta. “Buona davvero” dice ad alta voce e domanda al capo dei sequestratori: “Perchè mi avete rapito?”
“Abbiamo bisogno di soldi”.
“Ma perché avete rapito me? Perché sono un cristiano?”
“No, perché sei ricco”.
“Cavolo che ricco, vado in giro in ciabatte!”
“Vieni da un paese ricco e hai un telefonino con il quale possiamo mandare i messaggi per chiedere il riscatto”.
“Che ci fate con i soldi?”
“Servono per finanziare la guerra”.
“Chi lo comanda questa guerra? Voglio dire: a chi vanno i soldi?”
“Noi non sappiamo molto, ma sappiamo che vanno in mani sicure. Dio sa tutto”.
Premettendo che leggo con interesse e “delizia” le sagge parabole….mi permetto solo una curiosità : queste parabole sono opera della sua sola creatività o le scrive avendo informazioni di prima mano??
Se sono indiscreta…lasci perdere,aspetto già la terza scena !
Non vedo l’ora di ascoltare la sua testimonianza a Loreto… 🙂
A Luisa. Ero in viaggio e non potevo rispondere. Non ho informazioni riservate. Ho solo letto tutto ciò che è stato scritto sull’argomento, in particolare da AsiaNews e mi sono affidato all’estro. Domenica dovrei incontrare il padre Bossi e gli farò omaggio del mio testo. Luigi