Per la via di Porta San Sebastiano vedo un gatto acrobata sulla spalla di un ciclista, veloci e contromano, pelo al vento di ambedue, occhio dilatato. Gatto acquattato. Mi giro e da dietro lo vedo con le zampe larghe sulla camicia del ciclista. Sento l’unghia sulla schiena.
Parabola del gatto e del ciclista
28 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Meno male che non erano due i gatti sul ciclista perchè il felino duale mi avrebbe obbligato a evocare i versi lunari di Eliot che aprono la filastrocca Gattatrac e Gattafascio [nell’originale: “Mungojerrie and Rumpelteazer”]: Clown fracassoni, veloci trasformisti, / acrobati da circo e equilibristi, / s’erano fatti una reputazione invidiabile (T. S. Eliot, Il libro dei gatti tuttofare, Bompiani 2009, p. 47). Il libro gattiginoso mi fu regalato una sera all’osteria da una ganza vestita di organza.
Chapeau!
Sula ciclabile tra ponte Milvio e castel giubileo, al sabato e alla domenica mattina circola un ciclista con sulla spalla un grande variopinto e bellissimo pappagallo ara, assai fiero e pieno di se.
C’era una volta al mio paese un ciclista che girava con uno scimmione in spalla!
Comunque complimenti, Luigi, non ti sfugge davvero niente.
Luigi il gatto era fulvo?
C’è un signore che si aggira in bicicletta con il suo gatto, fulvo e molto grosso, tutti i giorni a Roma: sono almeno quattro anni che lo vedo. Normalmente conclude la sua passeggiata a piazza del Popolo, dove il gatto rimane con la schiena dritta a far la guardia alla bicicletta distesa per terra; e il padrone si distende sulle scale sotto all’obelisco e si compiace dei numerosi turisti che fotografano il suo gatto poggiato beatamente sulla bicicletta.
Il gatto era tra il bigio e il fulvo (ma sono passati veloci) e l’uomo era magro, alto, in maniche di camicia.
Si dovrebbe essere lui, il gatto è un gattone e gli rimane avvinghiato sulla spalla, mentre lui sfreccia con la bicicletta.
(e ama essere guardato… non solo il gatto anche il padrone)
Il gatto era rossiccio, ne sono quasi certa!
Ciao zio, l’ho visto anch’io!!
Elisa Accattoli (mi firmo così da non destare l’ira del padrone di casa!)
Elisa dove hai visto il gatto?
Bellissima immagine, quella del “gatto ciclista”!
E stupenda la citazione di T.S. Eliot e dei gatti tuttofare (“Old Possum book for pratcical cats”).
Un abbraccio!
Elisa, occorre ricostruire una mappa esatta degli spostamenti del gatto nella città.
Ehm, ora ricostruire una mappa esatta della città la vedo dura!
Sono venuta a Roma in occasione di una mini-gita flash organizzata dal viceparroco del mio paesino (Campocavallo). Eravamo in 4, ci siamo girati credo una quindicina di chiese ed al ritorno (il luogo esatto dell’avvistamento non lo ricordo proprio ma comunque poco distante da San Pietro, intorno alle16:00), in coda lungo una via a senso unico, incastrata (la via) tra due mura di pietra rossiccia (questa l’unica informazione per voi romani), alquanto provati a causa dell’alzataccia (ore 4:00 del mattino!!!), con gli occhi a mezz’asta, abbiamo visto sfrecciare questo tipo in bici, con il gatto sulla spalla sinistra! Uno dei miei compagni di viaggio (per farvi comprendere il livello di sonnolenza) ha sostenuto a lungo che quello in spalla fosse non un gatto ma bensì……un tigrotto!!!
Mi giungono informazioni da un mio compagno di viaggio….forse trattasi della via Appia Antica!! (????)
Elisa può essere benissimo la via Appia Antica: io l’ho visto lungo la via di Porta San Sebastiano, che conduce dalle Terme di Caracalla alla Porta San Sebastiano dove inizia – oltre la porta – l’Appia Antica. Erano circa le quattro del pomeriggio anche quando l’ho visto io. Sto immaginando di tornare a vederlo. Se va dall’Appia alla Flaminia (che inizia subito dopo Piazza del Popolo, vuol dire che il pomeriggio attraversa Roma da Sud a Nord e magari il mattino fa il percorso inverso. Devo farlo sapere al mio amico T. S. Eliot.
Incredibile: Roma è piena di gatti ed eccone uno che abbiamo visto in tre.
La prossima volta che vedo il Nostro, lo fermo,e glielo chiedo (parlo del signore che il gatto – o tigrotto che sia – dubito che conosca la mappa di Roma). Il mio viene sempre dalla direzione di piazza Venezia sul corso fino a piazza del popolo e poi si accuccia.
Però è vero che è così grande che potrebbe benissimo non essere un gatto
Intendevo “ché”
Eccolo: http://www.youtube.com/watch?v=13g4-ESRz9c
Luigi, anch’io ho sentito le unghie sulla schiena
🙂
Grazie del sorriso, buon pomeriggio
Mattlar: Intendevo “ché”. Sono in leggera ansia: già una volta ti intrecciasti con le virgole…
“La prossima volta che vedo il Nostro, lo fermo, e glielo chiedo (parlo del signore CHE’ il gatto – o tigrotto che sia – dubito che conosca la mappa di Roma)”.
giacché, poiché, perché
L’idea del tigrotto mi convince sempre di più…
“Ché il gatto”: mi pare perfetto. L’ansia è superata.
Luigi !!!! E’ lui… è lui… quello del filmato di youtube!!! E’ proprio lui… ma come hai fatto a fare questo filmato?!!? Già ti vedo sfrecciare sul risciò all’inseguimento dell’uomo col gatto (o col tigrotto…)
Lo vedi che si aggira per via del corso?
Elisa, anche tu confermi?
Sì sì confermo!!! E’ lui!!!!! E’ enorme mamma mia!!!
C’era un gatto del genere nel romanzo “il Maestro e Margherita”!