“La Certosa non si visita” è scritto sulla porta. Ma il nostro inviato si è munito di un micro drone per la ripresa televisiva e l’ha mandato a filmare la Certosa dall’alto. Il drone ha ripreso tetti, chiostri, pagliai, letamai. “Ho chi mi dice vai e io vado”. – Nei commenti gli avventurosi sviluppi della parabola.
Parabola del Drone e della Certosa
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Il piccolo drone è come un giocattolo. la bacca di cipresso in conversazione con lui sul piazzale della Certosa dà un’idea della misura.
Il dronista lo fa alzare, gli accende la telecamera e segue sul tablet – in diretta – la ripresa che essa va realizzando.
Momento drammatico segnalato dall’inquadratura sbilanciata della foto: vedendo il portone della Certosa aperto il drone è tentato di violarne la clausura ma il dronista, fedele agli accordi con il “procuratore” della comunità monastica, lo spinge in alto.
Compiuta la ripresa il drone torna dal dronista come il falco dal falconiere. Il suo zirlo è simile a quello del calabrone.
Com’è questa storia del drone? Ce l’hai sullo smartphone, Luigi?
Però la questione dell’inceppamento è divertente…
😀 😀 😀 😀 😀 😀
Victoria la mia imperizia digitale ha provocato un ritardo nell’inserimento delle foto del drone che avevo scattato a Farneta con il cellulare. Nei prossimi commenti darò due spiegazioni della parabola in conflitto tra loro: non c’è parabola senza conflitto interpretativo.
Prima spiegazione della parabola. Ho accompagnato la collega di TV2000 Cristiana Caricato alla Certosa di Farneta (Lucca) per realizzare sul posto un servizio in memoria dei dodici monaci fucilati dai tedeschi nel settembre del 1944. Il drone doveva fornire un’immagine panoramica dall’alto del complesso architettonico e paesistico della Certosa che è anche un monumento rinascimentale. Il servizio – con mie brevi interviste sui luoghi simbolo della strage – sarà trasmesso da TV2000 il 25 aprile al termine del telegiornale delle 18.30.
Seconda spiegazione. Ho inventato tutto: la Certosa, il drone e la parabola.
Preghiamo perché la Segreteria di Stato si adoperi per Alfie! Pare che dipenda tutto dai passaporti che possono dare!
Cara Antonella, purtroppo tra dieci minuti, alle 13 ore italiana , dovrebbe essere applicato il “protocollo” dell’ospedale di Liverpool per l’estubazione di alfie.
qui si può leggere un riassunto di tutta la vicenda:
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2018/04/23/la-pasqua-di-alfie-evans-giorno-dopo-giorno-una-cronologia/
http://www.lanuovabq.it/it/enoc-bambin-gesu-arriva-nellospedale-di-alfie-1
. Introíbo ad altáre Dei.
M. Ad Deum, qui lætíficat iuventútem meam.
S. Iúdica me, Deus, et discérne causam meam de gente non sancta: ab hómine iníquo et dolóso érue me.
M. Quia tu es, Deus, fortitudo mea: quare me reppulísti, et quare tristis incédo, dum afflígit me inimícus?
S. Emítte lucem tuam et veritátem tuam: ipsa me deduxérunt, et adduxérunt in montem sanctum tuum et in tabernácula tua.
M. Et introíbo ad altáre Dei: ad Deum, qui lætíficat iuventútem meam.
S. Confitébor tibi in cíthara, Deus, Deus meus: quare tristis es, ánima mea, et quare contúrbas me?
M. Spera in Deo, quóniam adhuc confitébor illi: salutáre vultus mei, et Deus meus.
S. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto.
M. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper: et in saecula sæculórum. Amen.
Buon giorno, Luigi. Ricordi il drone che, dentro una chiesa, trasportava l’ostensorio con l’Ostia consacrata?….
Se l’hai dimenticato, ti capisco. Perché sono cose che fanno male a un cristiano che crede davvero…