Una giovane amica che fa la volontaria a una mensa della Caritas mi racconta deliziata le conversazioni con i barboni. “Uno si chiama Mario e si crede Dio. Anzi a essere sincera ti dirò che non si capisce se si crede Dio o se dice che in lui abita Dio. Racconta che è nato prematuro nel 1944 e Dio l’ha aiutato a sopravvivere nell’incubatrice. Poi a otto anni è morto per tre giorni ed è rivissuto perché Dio è entrato in lui o è diventato lui. Insomma ha preso il suo posto. Non è chiaro quello che afferma. Dice anche che è stato preso da Dio e domanda a tutti se credono in Dio. Noi ci passiamo la voce per dirgli di sì e farlo contento. Ma un giorno è venuto un ragazzo che non lo sapeva e quando Mario gli ha chiesto ‘tu credi in Dio’ lui ha detto ‘non ci credo’. Mario si è molto meravigliato e gli ha detto ‘ma guarda che ci devi credere: io ci credo e so tutte le capitali e anche la matematica’. Hanno fatto una specie di gara ma il ragazzo ne sapeva quanto Mario e sono rimasti alla pari”.
Parabola del barbone che si crede Dio
4 Comments
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Sfizioso il fatterello.
Sembra però nasconda la metefora della “conoscenza” e della “onniscienza”.
Esco a fare una commissione ed un giretto per la città più bella d’Italia (ex aequo con Napoli ovviamente) e ci rifletto meglio sopra.
Un saluto a tutti da quel di Firenze, ora completamente senza neve.
Padre Pio ebbe a dire a un tizio che, in confessionale, aveva esordito con un “Non credo in Dio”: “Figliolo, ma è Dio che crede in te”. Un abbraccio a tutti
Chissà quale significato annette questo Mario alla correlazione tra la fede in Dio, le capitali del mondo e la scienza matematica: tra l’altro, mi par d’intendere dal racconto di Luigi che Mario conosce effettivamente tutte le capitali ed è pure bravo in matematica.
Buona serata a tutti (qui pioviggina) !
Roberto 55
…forse, Roberto, Dio ti dà la conoscenza e attraverso la conoscenza puoi approdare a Dio?
Rimango sempre sorpresa da come il Signore decide di manifestarsi e di incontrare l’uomo. La semplicità del cuore di Mario ne è una dimostrazione.
Saluti e abbracci