“Per tanti anni avevamo avuto il cardinale Ratzinger come garanzia dottrinale accanto a Papa Wojtyla e ora abbiamo Papa Ratzinger come sostegno orante accanto a Papa Bergoglio“: è una frase del mio volumetto su Papa Francesco che sta per arrivare in libreria e che dedico a Benedetto nell’anniversario della rinuncia. La dedico anche ai visitatori come provocazione a essere brevi: visto quanto si può mettere in 170 battute spazi inclusi?
Papa Ratzinger come sostegno orante
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Il mio volumetto viene pubblicato dalla EDB nella collana FARE IL PUNTO con il titolo: IL VESCOVO DI ROMA. GLI ESORDI DI PAPA FRANCESCO. La promessa dell’editore è dio essere in libreria entro febbraio.
(i refusi, che meraviglia… 🙂 )
Recentemente, a chi è andato a visitarlo, Benedetto ha detto: “‘Se non c’è battaglia, non c’è cristianesimo’”.
Se, per la prima volta nella storia, Gesù ha desiderato che la Chiesa avesse due papi, significa che ci troviamo in un tempo di prova senza eguali.
Con un grandissimo gesto di umiltà Benedetto ha ritenuto di aiutare la Chiesa azzerando tutto, a cominciare da se stesso.
E si concepisce ora nel ruolo di Mosè che prega sulla montagna mentre Giosuè combatte. Ma anche per Giosuè-Francesco sono cominciati gli attacchi e le prove più dure: basti pensare all’incredibile denuncia dell’Onu.
Ma chi sta con Benedetto e Francesco non può avere paura!
P.S. scusa Luigi se ho sforato i caratteri fissati. Ma per Benedetto, penso tu possa concedermelo, no? 🙂
Il vostro parlare sia – sì, sì; no, no – il resto viene dal maligno
(Mt 5,37)
E credo valga anche per “il nostro scrivere”.
Il Card. Ratzinger come “garanzia dottrinale” ,se non ricordo male, era proprio quello che molti NON volevano affatto o mal sopportavano . Mentre un Ratzinger dimissionario e zitto, tipo caro vecchietto inoffensivo, questo è proprio quello che a molti va benone. A molti ma non a TUTTI.
Luigi io voglio l’autografo. 🙂
Ai tempi del pontificato di benedetto Hans Kung parlava così :
.http://temi.repubblica.it/micromega-online/hans-kung-papa-ratzinger-riporta-la-chiesa-al-medioevo/
“Sostegno orante” sì , tanto una preghierina non fa male a nessuno,
ma Papa meglio di no, che non si rischi di tornar al Medioevo…
Quanta ipocrisia!
“Io sento molto la presenza di Papa Benedetto XVI, come una presenza spirituale forte che accompagna, che rasserena … Io penso alle grandi figure degli anziani della Storia della Chiesa e della Storia sacra; in particolare, tutti pensiamo – per esempio – a Simeone, che accoglie nel Tempio Gesù e che guarda con gioia anche al suo destino eterno e anche al futuro della comunità che continua a camminare su questa terra”: il padre Lombardi alla Radio Vaticana.
Ma magari aiutarlo e collaborare con lui quando era Papa invece di remare contro e mettergli bastoni fra le ruote , no, caro padre Lombardi???
http://www.antoniosocci.com/2014/02/chi-ha-spinto-papa-benedetto-a-mollare-e-perche/
Il 27 aprile 2014 Francesco , a pochi metri da Benedetto, proclamerà santo il loro comune predecessore Giovanni Paolo insieme a colui a cui tutti quanti si richiamano , Giovanni.
Novità, unicità, unità, forza , bellezza e rivoluzione della Chiesa.
Due papi viventi, in sinergico tandem, e due sostegni oranti direttamente in situ.
Anch’io, cara discepolo, sarei del parere che non vi sia proprio niente da festeggiare o commemorare in questo anniversario della rinuncia di Benedetto XVI. Meglio stendere un velo di pietoso silenzio, tanto come siano andate veramente le cose non lo sappiamo e chissà se mai lo sapremo. Quindi …
Quello che Discepolo e tutti gli orfani e le vedove di Benedetto continuano a non voler capire è che Benedetto era ed è un sant’uomo, un grande teologo, ma anche una persona senza nessuna capacità di governo. In questo campo si è rivelato uno zero, il nulla cosmico, un completo inetto.Un capo può sbagliare la scelta di alcuni collaboratori, ma se è un capo deve licenziarli quando è evidente all’universo mondo che sono le persone sbagliate nel posto sbagliato.Se poi gli rubano pure le cose da sotto il naso e non se ne accorge per mesi allora è pure un po’ fesso.
Grazie a Dio che si è reso conto che il papato non poteva colare a picco con lui e si è dimesso. Per questo sarà ricordato in futuro.
uno zero, il nulla cosmico, un completo inetto.licenziarli fesso,Grazie a Dio che si è reso conto che il papato non poteva colare a picco con lui e si è dimesso. Per questo sarà ricordato in futuro.
Pero’……
In ogni caso un Papa non è un capo che deve licenziare altrimenti e’ un fesso.
È il successore di Pietro non l’alter ego di Marchionne.
Piccuolo cuoraggiuoso soldato molto cuonsapevuole difficilosità di eliminare orde infernali di zombie.
Non fa vodka staserà però, oggi non giorno buono per brindare [Oggi brinda schiavi di satana].
“Il Signore mi chiama a salire sul monte”. La scelta monastica di Papa Benedetto che lascia il ministero petrino
Per indicare la condizione di vita che Benedetto ha scelto per se stesso lasciando il Papato, viene spontanea l’immagine del monaco. Non l’ha usata e non siamo sicuri che l’approverebbe, ma essa ci appare come la più appropriata volendo stare alle parole con le quali ci ha informati di sentirsi chiamato a “salire sul monte” e a vivere “ritirato” nel “servizio della preghiera”, “nascosto agli occhi del mondo”. Sono gli elementi che caratterizzano la vocazione monastica com’egli l’aveva tante volte trattata nel suo magistero.
E’ l’attacco di un mio testo che sarà pubblicato dai Monaci Benedettini di Praglia a post-fazione di un’antologia che raccoglie tutti i testi di Benedetto ai monaci e sul monachesimo. Non lo posso inserire perchè il volume non è ancora stampato, ma metto qui l’avvio per segnalare ai visitatori una via per amare sia Benedetto sia la sua scelta e così intenderli.
Picchio ha ragione a scrivere che Benedetto XVI è una grande teologo e un santo. Il suo luminosissimo magistero ha fatto e farà ancora del bene alla Chiesa e al mondo. La sua dolorosa rinuncia porterà dei frutti al momento giusto.
Le altre parole di Picchio esprimo una mancanza di rispetto e un veleno che si poteva risparmiare.
Sono anch’io del parere che ci sia poco da festeggiare e molto per cui pregare.
Sara Bertone era chiaramente, e da subito, la persona sbagliata nel posto sbagliato. Non ti piace la parola licenziare? allora usiamo promoveatur ut amoveatur..ma il succo era che doveva liberarsi di lui, invece negli ultimi anni di pontificato, era Bertone e non il papa ha ricevere i capidicasteri e a fate il papa supplente.
maledetti cellulari….
Ma se lei non ha mai seguito il pontificato che gliene frega?
Speriamo che il prossimo Papa le piaccia uguale.
Ricordo una ratzingheriana DOC che si vantava di aver disertato la Chiesa per 27 anni causa antipatia verso GPII poi bastonava tutti quelli che criticavano BXVI, uno spreco di tempo…..
La versione opposta alla mia è quella degli adoratori di Benedetto: il più grande governante di tutti i tempi, rovinato e costretto a dimettersi dai complottisti modernisti- massoni-sionisti probabilmente uniti anche alle forze armate imperiali ritornate sulla terra dopo le Guerre Stellari.
Cara discepolo,
a me sembra che, come qualcuno ha scritto anche di recente, le dimissioni di Benedetto siano state un suo grande atto di governo. Studiato e preparato avviene non buttando le carte in aria e dicendo “ecco me ne vado!”, ma studiando addirittura meticolosamente il momento dell’annuncio e quello delle dimissioni effettive, distanti non un giorno, ma più di due settimane!
Il centro del suo annuncio è preghiera, riflessione ed esame di coscienza davanti a Dio. Esamina il proprio cuore “iterum atque iterum”, che vuol dire che guarda se stesso nello specchio di Dio tante volte. E poi non disse: “penso che forse sia opportuno cedere il posto”, ma dice invece: “ad cognitionem certam perveni”, sono raggiunto la “conoscenza” sicura, indiscutibile, certa. Ho letto e riletto quel passaggio in questo anno. Il centro di tutto è la sicurezza alla quale giunge: conosce quello che deve fare, non prende una decisione personale, ma agisce seguendo l’ispirazione divina.
Io sono sicuro che la storia gli renderà omaggio e gli riconoscerà quei meriti che gli sono stati taciuti o non si sono visti durante il pontificato.
Sono anche convinto che se fosse rimasto Papa in soglio, sarebbe morto in pochi mesi…ma coi se e con i ma…la storia non si fa.
Il sostegno orante, che sia di un Papa emerito o di un anziano monaco, o di una nonna anziana, è una delle grazie più preziose che tutti noi abbiamo.
sara certo che ho seguito il pontificato, sono cattolica. Non appartenevo alla piccola chiesa più pura da lui sponsorizzata.
no io ho smesso di frequentare Messa e sacramenti con B16, ho ricominciato di nuovo a frequentare questa estate. E’ stato come svegliarsi da un brutto sogno, una Chiesa dove c’è spazio per tutti
Vero Picchio, infatti per i Papi son tutti uguali, e il Vangelo e’ sempre quello, che cavolo potrà fare Parolin di “nuovo” ?
Non lo so.
Picchio certo la Chiesa di B. era per pochi lei invece che vuole licenziare??
Che poi ringraziando il cielo tutte questioni nella vita reale sono pura accademia.
Sara
licenziare collaboratori incapaci dell’istituzione Chiesa, non fedeli.
Parolin deve semplicemente fare il segretario di stato e non deve fare il papa come faceva Bertone.
Non mi aspetto nessun cambiamento dottrinale di Francesco, mi basta il cambiamento di tono e di stile, solo con questi ci siamo ( forse) già lasciati alle spalle il lungo inverno ecclesiale in cui siamo vissuti in questi anni. Questo voler ritornare indietro a una visione tradizionalista della chiesa, con pizzi, merletti, messe tridentine, comunione sulla lingua, inginocchiatoi e liturgie barocche.
Non mi aspetto cambiamenti dottrinali da papa Francesco, ma tanto in fondo noi non ne abbiamo bisogno, le cose cambiano ugualmente, come per la contraccezione.
Cara Picchio penso che un collaboratore dell’istituzione sia anche un fedele.
Anche il Papa in fondo lo è, e lo si capisce vedendo Benedetto tornato Ratzinger.
Riprendendo certi paramenti paradossalmente questo si voleva comunicare, che il Papato va al di la’ del soggetto che umilmente Lo rappresenta.
Mettere insieme i pizzi e merletti con la comunione sulla lingua e gli inginocchiatoi, sa un po’ troppo di minestrone.
Magari c’entra, non so, il rispetto e all’adorazione al Santissimo Sacramento? Un tema troppo banale? Roba che rispetto a pizzi e merletti mi pare un po’ più importante.
C’è qualcosa di zolforoso in questo bisogno di accanirsi contro certe forme liturgiche e devozionali.
Luigi, ma il testo dei Monaci di Praglia riguarda le lettere di Benedetto ai monaci e sul monachesimo e si intende Benedetto XVI papa emerito o San Benedetto da Norcia?
Picchio è
quella testa di picchio che,
come vantato da lei stessa ,
ha smesso di andare a messa
perchè non le piaceva il papa.
E si è rimessa a sentir messa
quando il papa le è piaciuto.
Al confronto,
persino Marilisa
fa la figura
di un gigante del pensiero.
Maestro Franti, perdonami, che cosa ne pensi di questi possibili “cambiamenti governativi”? (Dal punto di vista strettamente giuridico).
A me piace fare adorazione, o pregare di fronte al Santissimo, come mi piace ricevere la Comunione sulla mano stando in piedi. Non mi piaceva il tradizionalismo di Benedetto e il voler fare ritornare la chiesa a 50 anni fa.
Adesso siamo contenti tutti, io e pure Ratzinger che si può dedicare alle sue attività preferite e magari consigliare il card Burke sugli ultimi arrivi di pizzi e merletti.
Tweet di Francesco per Benedetto, alla data di ieri: “Oggi vi invito a pregare insieme con me per Sua Santità Benedetto XVI, un uomo di grande coraggio e umiltà”.
Picchio per me può stare in piedi, seduta, inginocchiata, coricata, appollaiata, come si sente più comoda e a suo agio; ma non credo che questo c’entri granché con l’essere avanti piuttosto che indietro di 50 anni.
Riguardo alle liturgie barocche, è vero ci fu un periodo in cui la Liturgia Eucaristica subì le contaminazioni del teatro e della lirica; ma questo ha poco a che vedere con la messa in rito tridentino, caratterizzata dal gregoriano e da riti che col barocco c’entrano ben poco.
Dominus vobiscum
Et cum spiritu tuo
Elsa
per barocco intendevo naturalmente l’accezione figurativa del termine : qualcosa di ampolloso, enfatico, bizzarro, curioso, grottesco e non mi riferivo alla messa tridentina, che non merita considerazione alcuna, ma alle liturgie NO celebrate da Benedetto, compresi i vespri con il papa che incede regale in mezzo alla navata e i due cerimonieri ai lati a reggere un lembo del ricco paramento. Uno spettacolo teatrale che avrebbe meritato la reggia di Versailles.
Per la messa tridentina non userei mai l’espressione liturgia barocca, ma l’espressione che usò un amico prete, vicario episcopale di una diocesi del midwest Usa: la messa tridentina per il prete è una masturbazione liturgica.
E mica c’è da scandalizzarsi cara picchio: simpatico il paragone.
testadipicchio dà dei punti non solo a Marilisa, ma pure a Matteo: le seghe erano materia sua …
C’è sempre uno più segaiolo che ti frega….
L’articolo di socci sul foglio oggi è molto significativo. Dopo mesi di arruolamento forzato di Francesco nelle file dei conservatori militanti, e nella febbrile attesa che il popolo bue finalmente si risvegliasse e cominciasse a gridare ” crucifige” contro papa francesco, visto che tutto questo non succede, si giunge alla conclusione che quello che c’era prima era meglio e allora forse è stato spinto a mollare ( sottinteso: e quindi la sua rinuncia non è valida e neanche l’elezione di bergoglio è valida)
http://www.antoniosocci.com/2014/02/chi-ha-spinto-papa-benedetto-a-mollare-e-perche/
Spiace dirlo, ma questa situazione si risolverà solo con la morte di uno dei due papi. Che facciano attenzione a quel che mangiano….
“Uno spettacolo teatrale che avrebbe meritato la reggia di Versailles.”(picchio)
A proposito di spettacolo teatrale, devo dire che domenica scorsa anche io ho assistito ad una messa-spettacolo celebrata–strano ma vero– da un giovane prete.
Voce “agnellata” (l’aveva definita opportunamente un antico frequentatore del blog), pausa di molti secondi tra una parola ed un’altra al momento dell’elevazione, occhi in estasi rivolti al cielo, ostia e calice tenuti in alto per alcuni interminabili minuti.
Liturgia in parte in italiano in parte in latino, canti sentiti da bambina ed ormai dimenticati.
Mi chìedevo: ma da quali meandri del passato è saltato fuori questo giovane prete? In quale seminario medioevale ha fatto i suoi studi?
Un po’ mi veniva da piangere e un po’ da ridere (giuro!).
Una cosa è certa: quel modo di celebrazione non mi ha edificata neanche un po’, tutt’altro.
Una celebrazione artefatta.
E magari lui, il giovane prete, era convinto di far elevare in sommo grado lo spirito dei presenti al Signore.
Con me non ha funzionato. Anzi, proprio il contrario.
Mi sono chiesta anche: ma lui, il giovane prete, è convinto forse che Gesù nell’ultima Cena avesse modi così innaturali? Chi gli ha insegnato a fare della Messa uno spettacolo teatrale?
Preghiera di pentimento:
Signore, perdonami se ho avuto tali pensieri disturbanti che mi distraevano. Ma non era colpa mia, e Tu lo sai. Perciò confido nella tua misericordia.
Fai capire a quel giovane prete che quel modo di officiare non è per niente coinvolgente. Almeno non lo è per persone come me, che amano la semplicità e la naturalezza.
PS
Ci fosse stato il sig. Franti, ci scommetto che, invece, si sarebbe estasiato. Ho ragione di crederlo.
E anche discepolo sarebbe andata in brodo di giuggiole, e anche qualcun altro.
Ma se non ci ho azzeccato, chiedo umilmente perdono.
http://www.youtube.com/watch?v=gk9iioWl_uc
teatro?
scandalo?
barocco?
atti impuri?
Andare a messa nella propria parrocchia senza fare il giro delle 7 chiese per dare i voti alle celebrazioni non costuma più??
E magari pensare che c’è qualcosa che vale di più della durata dell’elevazione o di quanto lentamente si scandiscono le formule della consacrazione?
Vale anche per i tradi la messa non si giudica secondo un mi piace non mi piace, e la comunità dov’è?
Perché non vale solo per il Papa basta un cambio di parroco spesso per vedere travasi di “fedeli”.
Da! Valoroso suoldato quando conzapevole manca forze lui ritira e fa suostituire non lasciare sguarnita puostazione. Lui ritirato cuonzapevuolmente e vuolontariuo, lui sapere arrivare valido e valuoruoso suostituto e cuesto simbolo di grante umilta, da! Ora lui retrovie cuombatte altra utile battaglia.
Puretroppo uorde putridi zombie muorti-non-muorti schiavi di satana essere molto combattivi anche se loro manca connessione cervello [loro però avere cervello, nikolai diverte molto quando schiaccia ahahahah]. Nuovo patriarca chiesa roma molto furbo, lui stile combat diverso [ Takeo che grande fan di grandiosissimo Solid snake, chiama azione stealth], zombie crede innocuo o puoco fuorte, alla finee pero quando zombie tutti radunati cadere in grande imboscata, lui elimina tutti inzieme.
Come detto grande valoroso suoldato ‘Se non c’è battaglia, non c’è cristianesimo’.
Su liturgo nikolai non dice, nikolai abituato meravigliuoso liturgo uortuodosso.
Nikolai pregia sempre ricordare a tutti putridi zombie muorti-non-muorti schiavi di satana:
‘Non vi piacerebbe la mia anima… sa di vuodka!’
Come tutti quelli che mi conoscono (anche solo via internet e/o blog) ben sanno, io sono un convinto “ratzingeriano”, al netto di ogni futile ipotesi complottista o similare; non nel senso che diffido a priori del magistero e della pastorale di Papa Francesco, ma nel senso che ho una profonda nostalgia delle omelie, delle liturgie, dei libri e delle encicliche di Papa Benedetto.
Ieri, poi, ho avuto il piacere di apprendere che nell’anniversario della rinuncia, una ennesima lezione di umiltà e di amore alla Chiesa è venuta proprio da Benedetto.
Il teologo “ribelle” Hans Kung (con il quale i rapporti, nonostante le differenze, sono rimasti nell’alveo della normalità, ma che non ha certo nessun particolare interesse a rendere merito a Benedetto) ha rivelato di aver ricevuto dal Papa emerito una lettera nella quale, tra l’altro, Ratzinger parla così del suo rapporto con Francesco:
“Io sono grato di poter essere legato da una grande identità di vedute e da un’amicizia di cuore a Papa Francesco. Io oggi vedo come mio unico e ultimo compito sostenere il suo Pontificato nella preghiera”.
Una grande lezione per tutti, a cominciare dai certi “ultra-ratzingeriani”, che storpiano e strumentalizzano la lezione del grande Papa mite di cuore ed umile nel pensare, per contrapporlo più o meno apertamente a Papa Francesco (dimenticando fra l’altro le straordinarie identità di vedute e di volontà di riforma, vedi le finanze vaticane ed il dramma della pedofilia, su cui entrambi hanno segnato un profonda svolta).
Sono sempre più convinto che oggi essere davvero “ratzingeriani” , significhi accompagnare Papa Benedetto in questo “unico e ultimo compito” di “sostegno orante” (grazie a Luigi per la bellissima espressione!) al successore Papa Francesco e a tutta la Chiesa di Gesù.
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/messa-mass-masa-ferrer-32052/
@sara
è un documento su cui concordo pienamente!