Papa Gesuita e sindaco Ignazio

Qui a Roma dicevamo ieri Papa tedesco e sindaco Alemanno, diremo ora Papa Gesuita e sindaco Ignazio.

Aggiornamento alle ore 16,40. Molti mi chiedono della “lobby gay” in Vaticano e di altri temi ai quali avrebbe accennato il Papa con i dirigenti della Clar. Non ne parlo perché si tratta di un resoconto approssimativo, non controllato e non controllabile, di un incontro riservato. Rimando a un servizio dell’ottimo Gianni Cardinali pubblicato oggi da “Avvenire”: Dal Cile “parole” su aborto, religiosi e Curia.

488 Comments

  1. Clodine

    E dice all’adultera :” Nessuno ti ha condannata? Neppure io ti
    condanno! (ma deve togliere il male, lottare contro il male per questo aggiunge) : Và e non peccare più”.

    14 Giugno, 2013 - 20:00
  2. mattlar

    @Matteo
    “Tutto sta a capire cosa si intende per rigore scientifico……..”
    Appunto, matteo. Appunto.
    Tutto sta a capire cosa si intende per rigore scientifico.
    Tutto sta a capire cosa si intende per rigore.
    Tutto sta a capire cosa si intende.
    Tutto sta a capire cosa.
    Tutto sta a capire,
    Tutto sta.
    Tutto.

    14 Giugno, 2013 - 20:29
  3. 🙂

    14 Giugno, 2013 - 22:18
  4. Cioè è vevo che mi incazzo, pevò sono un vomantico.

    Cioè per esempio, penso al Vangelo di Giovanni, e al racconto in cui Nicodemo va da Gesù.
    Già dal punto di vista solamente letterario siamo ai vertici della poetica e della mistica. L’incredibile suggestione mistica della notte ci viene svelata successivamente, è solo dopo che sapremo che questo incontro è avvenuto di notte; per farci ritornare a leggere quel brano con un elemento contestuale in più, sapendo di doverci aggiungere la “mistica” della notte..
    Favoloso, pur solo letterariamente. E favoloso sia dal punto di vista letterario che spirituale il racconto tra Gesù e Nicodemo, che interroga il maestro come un bambino, e Gusù che racconta ciò che solo in seguito capirà, ora deve solo serbarlo e meditare, gustare il fascino del Maestro e delle parole.
    La sublime tensione mistica dell’uomo (Nicodemo) che cerca di cogliere il Divino nelle parole, senza intendere che è proprio il divino che gli parla.

    Ebbene tutto ciò, Santo Vangelo, sublime componimento poetico, a che lo stringiamo, risteretto ristretto? A quali interrogativi ci riporta, a quali mistiche meditazioni?
    Ai generi, ai gender e alla teoria, ai gay e le loro unioni, a Piero e Alberto Angela…

    Cuccurucucu Paloma ahia – iaia – iai cantava
    Cuccurucucu Paloma ahia – iaia – iai cantava.

    14 Giugno, 2013 - 22:25
  5. Sara1

    Fa male Ubi ad incazzarsi: l’ira è un peccato capitale.

    14 Giugno, 2013 - 22:29
  6. Marilisa

    Sara1, P.Angela è un divulgatore, certo. Infatti divulga notizie scientifiche, non fumo e cazzate. E meno male che ci sono i divulgatori come lui. Onore al merito!
    C’è lo scienziato e c’è chi divulga i risultati del lavoro e delle ricerche dello scienziato.
    Tanto difficile da capire? Sì, per i bigotti è difficilissimo perché, come ho già detto, sono pure molto tonti.
    Se sono anche prevenuti, Dio ce ne scampi !

    14 Giugno, 2013 - 23:07
  7. Sara1

    Stavolta Marilisa però non c’entrano i bigotti, perchè non esiste un’unica spiegazione della omosessualità.
    Guardi dato che son pigra e pasticciona le riporto le parole di Wikipedia che sono molto esaurienti:

    La domanda sulla causa dell’omosessualità ha suscitato, e non solo in tempi recenti, innumerevoli ipotesi e spiegazioni. Le ipotesi proposte si dividono grosso modo in tre categorie:

    Spiegazione innatista (omosessuali si nasce). L’omosessualità sarebbe in qualche modo innata:

    vuoi per ragioni naturali, per motivi tuttora non determinati, analoghe a quelle che portano naturalmente una certa percentuale della specie umana ad essere mancina anziché destrimane
    vuoi per conseguenza di vere e proprie cause fisiche (squilibri ormonali – anche durante la gravidanza)
    vuoi per altri motivi ancora (ad esempio alcuni autori greci parlano dell’influsso astrologico quale causa della determinazione della preferenza per le persone dello stesso sesso, ma questa chiaramente non è una spiegazione scientifica)

    Spiegazione psicologica (omosessuali si diventa). L’omosessualità sarebbe l’effetto di un differente sviluppo della psiche, in genere maturato da bambini o da adolescenti.[36] Questa teoria era adottata, precedentemente allo sviluppo della teoria innatista, da molte – se non la maggior parte – delle branche della psicoanalisi, della psichiatria e della psicologia. Su di essa covergono tuttora i sostenitori delle terapie di conversione, secondo i quali l’omosessualità sarebbe un’alterazione dell’orientamento dallo stato di default, generalmente identificato con l’eterosessualità, per via di accadimenti anomali (traumi, abusi o comportamenti particolari) senza i quali non si sarebbe mai maturato un orientamento diverso. Tale visione è spesso osteggiata dal mondo LGBT, in quanto considerata come una mera riproposizione del concetto di omosessualità come patologia, senza affermarlo esplicitamente, ed è rigettata dalle maggiori associazioni di psicologi e psichiatri, in quanto è tuttora priva di fondamento scientifico.[37]
    Spiegazione volontaristica (non esistono persone omosessuali, ma solo atti omosessuali). L’omosessualità non ha “cause”. Si tratterebbe di un comportamento appreso ed acquisito, frutto della volontà del singolo individuo. Fra coloro che sostengono la tesi volontaristica, le valutazioni divergono ulteriormente:

    per una parte dei sostenitori di questa spiegazione, quello omosessuale sarebbe un comportamento moralmente deviato, causato sostanzialmente dal vizio
    per un’altra parte, invece (il pensiero postmoderno e la teoria queer) sarebbe l’effetto della “educastrazione”, che avrebbe indotto dall’esterno le persone a rinunciare, in un senso o nell’altro, alla naturale bisessualità che caratterizzerebbe secondo tale ipotesi, per natura l’essere umano

    È importante notare che nessuna delle teorie eziologiche (cioè, relative alle cause) sopra elencate è fino ad oggi riuscita a raggiungere un grado di affidabilità scientifica tale da potere escludere tutte le altre, e quindi tale da potere mettere d’accordo almeno la maggior parte degli studiosi. Per l’omosessualità negli animali sono state avanzate ipotesi differenti: dall’innatismo al ruolo evolutivo[38], da modificazioni genetiche a strategie riproduttive ed adattive.[39]

    http://it.wikipedia.org/wiki/Teorie_sulla_differenziazione_dell%27orientamento_sessuale

    14 Giugno, 2013 - 23:13
  8. ” T’ ‘e ‘a ammuccà’ ‘nu pilo (t”e ‘a ammuccà’ ‘nu pilo)
    ca te strozza mente allicche ‘nu ggelato, ‘nu bignè ”

    (Citazione tratta dalla canzone “E ‘a murì Carmela, storia d’amore e di recchia” )

    14 Giugno, 2013 - 23:20
  9. Marilisa

    Se io leggo e ascolto divulgatori di notizie scientifiche, non ho bisogno di andare a leggere libri specifici in materia, a meno che non debba fare un lavoro (tipo tesi o altro) che necessita di minuziose ricerche circostanziate da relazionare. Non è il caso nostro.
    Chi si appiglia a cavilli del genere, mostra soltanto posizioni di parte con cui vorrebbe confutare chi ha idee diverse dalle sue.
    Questo atteggiamento dimostra solo la puerilità di chi lo esprime e la mancanza di argomenti veri in alternativa a credenze religiose che vorrebbe presentare come inconfutabili. Ciò che è materia di fede è, invece, confutabilissimo.

    14 Giugno, 2013 - 23:22
  10. Sara1

    Un libro divulgativo è un libro divulgativo e come tale va preso.
    In ogni caso mi sembra di capire che Angela sia per la predisposizione genetica cioè per l’innatismo che è una delle spiegazioni possibile ma, allo stadio attuale, non l’unica.
    Paradossalmente, come dicevo ieri, sia la posizione cattolica (atto omosessuale come disordinato) sia quella gender (atto omosessuale come una delle scelte possibili) in quanto volontaristiche hanno una certa affinità.
    Poi, ripeto, è questione apertissima.

    14 Giugno, 2013 - 23:29
  11. Giovanni Mandis

    Se lei legge per conto suo Marilisa, può prendere per buono tutto quello che sente-vede in giro tanto “lo ha detto Piero Angela”. Libera di farlo. Ma se in un luogo pubblico dà un valore assoluto a quello che dice una trasmissione televisiva, correttezza impone di dare almeno qualche riferimento, a maggior ragione se qualcuno glielo chiede. Si dà il caso che i sacerdoti devono essere sempre aggiornati e io – sperando un giorno di avere la grazia di diventarlo (senza merito) – ritengo già ora che studio teologia di dover essere quanto più possibile informato su gravi problemi che un giorno quasi certamente dovrò affrontare per il bene di quelli che un giorno saranno affidati alle mie cure spirituali, le ho chiesto di indicare quali fonti citasse il bravissimo divulgatore.
    Lei in nome del dialogo ha detto no. Sempre in nome del dialogo mi ha attribuito 1-disprezzo verso i “gay”, 2-esser bigotto, 3-esser tonto.
    Spero non vorrà effondersi in simili complimenti anche verso Sara che molto educatamente le ha mostrato come la questione sia molto lontana dall’essere risolta (riguardo alle basi genetiche, che in ogni caso non spostano di una virgola il “peso” morale della questione).

    15 Giugno, 2013 - 0:38
  12. Marilisa

    Non faccia la vittima, signor Mandis.
    Questo gioco è molto di moda in questo blog, e proprio da parte di chi si trova sulla sua stessa linea. Mi piacerebbe sapere il perché.
    Se l’intenzione è–come credo– quella di colpevolizzare chi non la pensa allo stesso modo, la cosa non funziona. Non con me.
    Vede, l’ errore di fondo è proprio nel sostenere che le basi genetiche
    “non spostano di una virgola il “peso” morale della questione.
    Lo spostano, invece, e di molto.
    Se Dio crea un individuo con determinate caratteristiche genetiche, queste costituiscono un pesante condizionamento per quell’individuo nei suoi comportamenti esistenziali. Mi sembra di una semplicità talmente ovvia che stento a credere che il concetto non venga afferrato.
    A parte libri scientifici o meno, a parte teorie più o meno dimostrate, io so che gli omosessuali maschi si riconoscono, generalmente, a colpo d’occhio.
    Come già ho detto, hanno modi di atteggiarsi tipicamente femminili che certo non sono voluti.
    Basta questo per farmi dire che c’è in loro qualcosa di innato, per dir così.
    Per cui in tali casi io credo che si debba proprio aderire alla teoria della “base biologica”.
    Non loro si sono creati così. Avessero potuto, probabilmente si sarebbero fatti in modo diverso.
    Molti infatti soffrono per la loro “diversità” effettiva, molti temono di essere “diversi”, e magari non lo sono.
    Ma io non do, in realtà, a quei termini il significato con cui li si vuole etichettare. Io li considero uguali agli altri.
    Ho conosciuto un giovane per bene, dichiaratamente omosessuale, che un giorno, confidandosi, mi ha detto : sì, io sono così. Non posso farci niente. Che dovrei fare, uccidermi?
    In persone come lui, e sono tante, quale sarebbe il peccato, quale la colpa, scusi? Non riesco a vedere né colpa né peccato.
    Chi o che cosa li indirizza al “disordine morale”?
    Tenga presente che anche loro hanno tutto il diritto, a mio parere, all’affettività di un compagno, come tutte le altre persone. Ne sono profondamente convinta.
    E tenga anche presente che non si può pretendere da loro che abbiano una fede pari alla sua. Per cui il discorso in termini religiosi è inappropriato e inadeguato.
    Basta fare delle banali ricerche su internet per imbattersi in molteplici teorie, l’una delle quali non esclude l’altra.
    Ma ciò che io metto decisamente in discussione è la colpevolizzazione, da qualunque parte provenga.
    E comunque i distinguo sono d’obbligo, perché è vero che ci sono degli omosessuali che tali sono per puro vizio. Non a questi io mi riferisco.
    Ma è ugualmente vero che ci sono situazioni in cui il solo giudice può essere Dio. Solo Lui. Dovrebbe saperlo, signor Mandis.

    15 Giugno, 2013 - 2:25
  13. lycopodium

    Interessante questa discussione sulla identità di genere.
    Andrebbe distinto il livello delle pulsioni, quello delle relazioni e quello delle giurisdizioni (privata e pubblica); in troppi si fa confusione.
    Poi c’è il problema dell’inquadramento scientifico e socioculturale.
    Se si leggono i testi più accreditati, sulle questioni “di salute” il miglior modello euristico sembra quello “bio-psico-sociale”.
    Purtroppo quello di sessi e generi è caso se non l’unico, quello più eclatante, di impossibilità o non volontà di applicare questo aureo modello…
    Il sesso sembra diventato solo un fatto psico- sociale dove il “bio” è quasi irrilevante, salvo… la componente “omo”, che invece DEVE (a sentire certi) essere solo “bio”, anzi genetica.
    Detto in altri termini, se tutti gli esperti dicono che il modello giusto è quello bio-psico-sociale, perché mai, quando si tratta di “omo”, si dice che è “bio, solo bio” e quindi non si può neppure dare di il caso di un “omo egodistonico” (pena l’accusa di intelligenza col nemico omofobo)?
    Io abbozzo un’ipotesi di risposta.
    Il biologico, per certi aspetti, è un vero e proprio kat’echon (cosa che le ideologhe dei 7 gender sanno perfettamente, dato che usano l’argomento al contrario), ma in altri no, servendo (non a livello di singoli, ma a livello di guerra culturale) quasi a slegare il “personaggio che è trattenuto”.
    Tutto ciò, ovviamente, che non riguarda la scienza, ma l’utilizzo ideologico e “non scientifico” di teorie scientifiche (peraltro non definitivamente accertate).
    E se questi sono i guasti a carico della struttura, figuriamoci sulla sovra-struttura.

    15 Giugno, 2013 - 8:35
  14. mattlar

    Scusate, scusa Marilisa, forse mi sono perso, ma io ho cercato di tornare indietro con la memoria, non ho capito una cosa… stiamo parlando da ieri di Piero Angela, della sua scientificità o meno, se è un divulgatore, se bastano i suoi libri o dobbiamo leggere quelli degli scienziati…..
    ma mi sfugge una cosa…
    ……
    ……
    ma che dice ‘sto benedetto Piero Angela?

    15 Giugno, 2013 - 8:54
  15. mattlar

    @matteo
    ero sicuro che ti sarebbe piaciuto il mio gioco di metrica.

    15 Giugno, 2013 - 8:54
  16. Clodine

    Condivido quanto postato da Lyco e aggiungo con parole non mie:
    «Se Dio non esiste, tutto è permesso. Nulla è più proibito, non c’è più limite, non c’è nulla che non si possa tentare, che non si debba tentare perché se tutto ciò che è stato vero un tempo lo è stato partendo dall’ipotesi che Dio esisteva, ora che Dio non esiste, nulla di ciò che era vero allora è adesso vero, nulla di ciò che era bene è bene; dobbiamo ricreare tutto. Ma, prima di ricreare, bisogna cominciare col distruggere […],” Dostoevshij
    Il migliore augurio che si possa fare è di rientrare nell’ordine naturale, che è quello della creazione divina: “maschio e femmina li creò”, “anima- animus”, gli archetipi che convivono in ciascuna creatura in modo inscindibile, perfetto, equilibrato e il Cristo ne è la perfetta sintesi. “l’Anima tace sempre ,quando la Mente la guarda” diceva Claudel, e l’anima non può soggiacere agli impulsi, né agli inganni della mente, confusa, non poco, dalle potenze luciferine che vagano senza posa. Anima e Volontà hanno sempre la meglio sugli istinti. Speriamo e sforziamoci di iniziare a risalire la china, per poter esclamare col Poeta che si era smarrito in “una selva selvaggia, aspra e forte” “e quinci uscimmo a riveder le stelle”.

    15 Giugno, 2013 - 9:13
  17. Sara1

    Ma la teoria del gender supera gli aspetti biologici. Cioè non esiste l’etero o l’omo esiste un individuo che sceglie a volte di compiere atti etero e a volte atti omo secondo una visione “liquida” della sessualità umana (per questo parlavo di postmoderno).

    Piero Angela è legato ad una visione “superata” della sessualità e non è detto che questa nuova, per cui decido a giorni alterni sia meglio per la morale cattolica (anche se almeno ha il pregio di non cadere nel determinismo).

    15 Giugno, 2013 - 9:38
  18. Sara1

    E poi non è questione scientifica ma culturale, quello che è cambiato non è il fatto di sapere con assoluta certezza perchè si è omosessuali o meno ma il fatto che l’omosessualità è socialmente accettata.
    Anche un pedofilo può avere tendenze radicatissime però se le mette in atto lo arrestano non dicono è innato ed è scritto nel dna.

    15 Giugno, 2013 - 9:48
  19. “Se Dio non esiste, tutto è permesso. Nulla è più proibito…”
    ……
    _______________

    Strano,
    qui si sta scrivendo di sesso,
    e non di furto, di violenza, di assassini, di pedofilia, di imbrogli, di frodi, di menzogne, ……. ….. …. ….

    C’è un odio profondo verso il sesso.

    C’è un odio profondo soprattutto degli integristi….

    C’è un odio profondo verso il corpo che viene scisso schizzofrenicamente
    tra anima, spirito, carne….

    Hanno costruito un dio a loro immagine,
    un dio che odia il sesso, che odia il corpo di carne, ….

    Per costoro,
    se c’è un dio,
    è un dio che odia il sesso,
    è un dio che odia espressioni di sessualità e eros,

    e’ un dio che vuole la sessualità,
    ma che obbliga solo al limitato spazio del matrimonio,
    soltanto in chiesa,
    soltanto in prime nozze (se non c’è morte)…..

    un dio che in primavera
    risveglia gli impeti sessuali,
    ma che obbliga a non fare nulla se non si raggiunge il matrimonio,

    non avere fantasie sessuali,
    non toccarsi,
    non limonare,
    ….
    ….

    insomma,

    un dio stronzo, ben difficile da amare….

    un dio che richiama alla rabbia,

    un dio che richiama all’odio del piacevole,

    ad immagine degli integristi.

    15 Giugno, 2013 - 10:26
  20. Marilisa

    Mattlar, vai a cercare molti post indietro.

    15 Giugno, 2013 - 10:28
  21. Marilisa

    Se Dio non esiste….
    Ma se Dio esiste, perché crea individui profondamente differenti sotto molteplici aspetti?
    E se creando ci ha reso liberi, chi sono io per imporre direttive e condotte da seguire, in modo tale da privare l’altro della sua libertà?
    Neanche l’ingerenza spirituale, pastorale, è consentita.
    Nessuno ha il diritto di intromettersi nella vita privata di qualcuno.
    Cito alcune parole di C.M.Martini: “nella Chiesa dobbiamo rimproverarci di essere spesso stati insensibili. Penso a un giovane che si sforzava di comprendere il proprio orientamento omosessuale. Era in grande difficoltà…sentiva che se avesse confessato le sue tendenze sessuali sarebbe stato emarginato. Questo giovane si è ammalato perché non lo abbiamo aiutato. Le depressioni lo hanno condotto da uno psichiatra, dal quale ha trovato un orecchio pronto ad ascoltarlo e un incoraggiamento.
    La Chiesa deve lavorare a una nuova cultura della sessualità e della relazione.”
    In questo blog molti non amano il grande Martini, ma le sue parole di buon senso, dettate da una Carità autentica derivatagli anche dal contatto diretto e prolungato con la gente e suoi problemi , superano di gran lunga qualunque teoria sul tema e qualunque proposizione astratta di comportamenti da seguire, pena il doversi confessare di un “peccato” che IN MOLTI CASI non esiste.
    L’ errore ( e quindi il “peccato” secondo la Chiesa) caso mai c’è quando io volutamente, e senza alcun condizionamento fisico o psichico dovuto a caratteri insiti nel mio DNA, prendo una strada sbagliata.
    Per questo ho sempre sostenuto che solo Dio può giudicare.

    15 Giugno, 2013 - 11:19
  22. Giovanni Mandis

    Dio ha creato l’uomo, ha creato la natura umana, maschio e femmina che si completano a vicenda. Dire che Dio crea una persona omosessuale è una menzogna. Come dire che Dio crea le malformazioni, difetti congeniti, disturbi dello sviluppo di qualunque tipo. Come dire che siccome esiste la morte l’ha creata Dio.

    Mattlar, non avevo visto la tua domanda scusa. Ognuno di noi nasce maschio o femmina e nel corso della crescita deve sviluppare anche la corrispondente identità sessuale, come sviluppa il corpo, lo spirito, le doti intellettuali, il carattere. Non è scontato che il percorso sia facile o senza intoppi ovviamente. Per aiutarci si è Incarnato e ci ha redenti (studio, preghiera, sacramenti, in generale vita di Grazia). Perdona la sintesi frettolosa.

    15 Giugno, 2013 - 12:48
  23. Giovanni Mandis

    Ma i 10 comandamenti, la legge morale, li ha inventati qualche Papa cattivo o erano già nella Bibbia dei fratelli maggiori? Se i greci e romani erano all’avanguardia in materia di omosessualità e pederastìa come mai non si sono mai sognati di fare i matrimoni-gay? Mica c’era il Card. Bagnasco o la Congregazione per la dottrina della fede a protestare.

    15 Giugno, 2013 - 13:00
  24. Marilisa

    E che vuoi replicare a uno che la pensa così ?
    Dice: “Come dire che siccome esiste la morte l’ha creata Dio.”
    Boh!… Signor Mandis, lasci perdere va’…

    15 Giugno, 2013 - 13:08
  25. Sara1

    Per me il senso rimane quello di condannare il peccato e non il peccatore.
    Dire rubare è sbagliato ma se uno ruba non tagliarli la mano ma andare anche a visitarlo in carcere.

    15 Giugno, 2013 - 13:17
  26. Marilisa

    Ah sì? E dove sta il peccato se io non per mia volontà, ma spinto da causa di forza maggiore, faccio qualcosa che non rientra nei canoni comuni?
    Ma allora tutti i discorsi fatti fino a qui non sono proprio serviti a nulla.
    Si abbassa la saracinesca per non sentire e si continua a pensarla come aggrada, senza un minimo di ragionamento.
    Magnifico!! Basta così.

    15 Giugno, 2013 - 13:33
  27. Clo

    Dobbiamo tendere quanto più possibile alla perfezione, perché «non c’è più né maschio né femmina, ma una sola persona in Cristo Gesù» (Gal. 3,28).

    Quancuno sostiene che il peccato, quando non lo si comprende appieno , ebbene, non c’è. Ma anche i bambini, nel loro intimo, sanno quando qualcuno sta per abusarli-tanto che ne restano segnati a vita,e si sento anche colpevoli- Allora di cosa stiamo parlando…
    Ciò che è stato detto sull’incapacità di avvertire il peccato -almeno dal versante sessuale- è privo di fondamento oggettivo.
    Il peccato presuppone la piena avverta e il deliberato consenso, e non credo che un prete [perché di questo si parlava ancor prima di generalizzare]- ma non solo- che si accoppia un altro uomo, sguazza nella peggiore lussuria, e poi, come nulla fosse si prepara l’altarino e si celebra la S.Eucaristia non sia consapevole –o un uomo che va a prostitute, o una prostituta la quale come nulla fosse , dopo la marchetta si mette il velo e va a prendere il Corpo di Cristo- o sia incosciente circa dell’abominio che commette. Si può giustificare la follìa, certo, ma non chi lo fa con sanità di mente.

    E’ noto in tutti i culti sotto il cielo , in tutte le religioni a qualsiasi latitudine. Anche le tribù indigene della Papua Nuova Guinea prima di evocare gli spiriti o quando si accostano ai rituali rispettano le regole di purità.
    Quando si evoca la Trascendenza, e si celebrano i riti, ci si deve astenere dal sesso, semper se non altro per il rispetto che si deve al culto. Lo sanno anche i terziari religiosi coniugati.. lo sanno anche le pietre … figuriamoci …

    15 Giugno, 2013 - 13:33
  28. Clo

    Ognuno di noi, perciò, si avvicini con gli stessi sentimenti del buon ladrone a Gesù e Gli dica “Qui latronem exaudisti, mihi quoque spem dedisti. Tu che hai esaudito il ladro pentito, hai dato speranza di salvezza pure a me” (Dies irae).

    Noi tutti nasciamo con la triplice concupiscenza (Orgoglio, Avarizia e Sensualità) ed i sette Peccati Capitali (Superbia, Ira, Invidia, Avarizia, Gola, Lussuria e Pigrizia). Quindi siamo, di fronte a Dio, nella condizione di un “ladrone” che deve implorare misericordia. E la otteniamo sicuri.
    L’orgoglio, l’impenitenza, l’incredulità, la disperazione e l’attaccamento al peccato, senza riconoscerlo oggettivamente, in malafede, ci otterranno, invece, la dannazione eterna. A noi la scelta!

    Cerchiamo allora, per favore, di vivere tutti i giorni che ci restano con le disposizioni del ladrone pentito. “Peto quod petivit latro penitens!”.

    15 Giugno, 2013 - 13:35
  29. Sara1

    Sinceramente io preferisco la visione della Chiesa che vede gli uomini liberi di agire rispetto a chi per ogni questione dal sesso, alla droga, alla depressione mi vede marchiata dal dna.
    (questo perchè difenderei il libero arbitrio con i denti).

    15 Giugno, 2013 - 13:40
  30. Clo

    Brava Sara1.
    Evitiamo di fare la teodicea al male intrinseco , per favore, giustificare non vuol dire fare un buon servizio alla Verità e non aiuta nessuno. Per chi crede la Verità è Cristo e per chi non crede è la propria coscienza in prospettiva Kantiana. Ma in entrambe i casi vale la famosa pericope evangelica…”A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più”..

    15 Giugno, 2013 - 13:44
  31. Marilisa

    Ma che discorsi fai, Sara1?
    La pedofilia, se mi permetti, è pura cattiveria. Causa –geni o non geni– il male ( quindi è proprio contro Dio, che è BENE) nei confronti di un bambino che non può difendersi, lo plagia, ne rovina la personalità per una vita intera.
    La pedofilia è VIOLENZA comunque venga attuata.
    L’omosessualità, tanto aborrita, vede coinvolte persone, il più delle volte adulte, e consapevoli e consenzienti.
    Riesci a cogliere la differenza sostanziale?
    E comunque ti rimando alle parole del card. Martini. Ed anche al discorso di P.Angela, con tanto di percentuali acquisite non per sfizio ma per seria professionalità. Come lui è solito fare.
    Mi permetto di dire che molti di voi dovrebbero ragionare un po’ di più.

    15 Giugno, 2013 - 14:07
  32. Giovanni Mandis

    la Chiesa professa rigore nei principi, comprensione-discernimento-guida per le persone concrete, ancor più se deboli. Comandamenti E Beatitudini (la vita nella grazia di Dio).
    La visione che affascina Marilisa è quella di chi vuole ridurre l’uomo ai suoi geni, i quali inducono istinti incontrollabili… Uomo=animale. No ragione, no volontà.

    15 Giugno, 2013 - 14:11
  33. Sara1

    Perchè è tanto difficile parlare?
    Marilisa se tutto dipende dai geni dipende sia il bene che il male però nessuna società, nemmeno la più liberale, rinuncia a stabilire un confine tra ciò che lecito e ciò che non lo è . Geni o non geni. Se mio marito mi tradisce può avere il genio di superman ma io gli spacco lo stesso una padella in testa.
    Capisce adesso?
    In ogni caso ripeto non è questione di genetica ma culturale. la nostra società considera l’omosessualità qualche cosa di accettabile socialmente e agisce di conseguenza.
    Questo volevo dire, non è questione scientifica.

    15 Giugno, 2013 - 14:18
  34. Giovanni Mandis

    Ma il Cardinale Martini che era un grande biblista, che fondamento biblico dà alle sue opinioni in merito alla tendenza omosessuale?
    Il bene e il male si misurano rispetto a Dio non rispetto all’uomo. Quindi non basta essere consenzienti perché un male diventi bene. con atti immorali si offende la dignità umana, perché si offende Dio creatore e redentore dell’uomo.

    15 Giugno, 2013 - 14:20
  35. Marilisa

    E per completare il discorso, alla luce della fede, faccio presente che della pedofilia, come di una colpa gravissima, parla Gesù nel Vangelo, mentre non accenna neppure alla omosessualità.
    Ma io mi riferisco sempre a quella che esula dal vizio autentico, e di cui ho riportato qualche esempio.
    Che non ha detto nulla a chi non ha voluto intendere, naturalmente.

    15 Giugno, 2013 - 14:20
  36. Marilisa

    Mandis, io non sono “affascinata” da un bel niente.

    15 Giugno, 2013 - 14:21
  37. Giovanni Mandis

    Sara mi ha fatto ridere la padella in testa a suo marito 🙂
    Però la questione non è culturale ma naturale, antropologica, riguarda l’ordine voluto da Dio creatore, riguarda ogni essere umano (per gli ideologi del gender l’unione uomo-donna è culturale-tradizionale, cioè una invenzione dell’uomo).

    15 Giugno, 2013 - 14:29
  38. Sara1

    Però Marilisa vede che si deve anche lei richiamare ad un’ auctoritas per condannare qualche cosa che i geni permettono?

    Poi per carità io sull’omosessualità ho sempre chiarito di sospendere il giudizio e di essere anche felice se la Chiesa si pare sulla questione.

    15 Giugno, 2013 - 14:32
  39. Sara1

    Si apre scusate.

    Mandis sono d’accordo che sia questione antropologia che vede oggi distanti cultura e vangelo, però ripeto, non considero negativo il fatto che la Chiesa possa mostrare aperture verso la questione.

    15 Giugno, 2013 - 14:35
  40. Giovanni Mandis

    Se l’apertura significa legalizzare le unioni non è proprio possibile.
    Non vede distanti cultura e vangelo, vede distanti il vangelo e la retta ragione da una moda culturale (guidata da precisi gruppi intellettuali) che non rappresenta l’intero mondo culturale.

    15 Giugno, 2013 - 14:44
  41. mattlar

    “Mandis, io non sono “affascinata” da un bel niente”

    @Marilisa… un pochino, un pochino, un pochino da Piero Angela però sì, secondo me…
    🙂

    15 Giugno, 2013 - 15:05
  42. Marilisa

    “Ma il Cardinale Martini che era un grande biblista, che fondamento biblico dà alle sue opinioni in merito alla tendenza omosessuale?” (Mandis)

    Il cardinal Martini si guarda bene dall’approvare l’omosessualità, come del resto non la approvo io. Tanto per intenderci.
    Forse il grande equivoco sta proprio qui. Non si approva, ma neanche si giudica e si condanna.
    Queste persone non vanno giudicate. Per i motivi che ho esposto più volte.

    Martini dice testualmente: su questo tema mi sia concessa quella ” riservatezza e discrezione che a mia volta chiedo alla Chiesa…Nella mia cerchia di conoscenze vi sono coppie omosessuali, persone stimate e altruiste.
    Non mi è stato chiesto, né mai mi sarebbe venuto in mente, di giudicarle…
    La Bibbia condanna l’omosessualità con parole forti.
    A motivarle era la problematica prassi dell’antichità, quando gli uomini avevano, accanto alla famiglia, amanti di sesso maschile, a volte anche ragazzi. Un famoso esempio è Alessandro Magno.
    La Bibbia vuole invece tutelare la famiglia, la donna e lo spazio per i figli……
    Nella Chiesa evangelica i rapporti sono molto più aperti[ rispetto alla Chiesa ortodossa]. Esistono coppie omosessuali anche tra pastori, sono autorizzate a esercitare la loro funzione, purché non pubblicizzino questo modo di vivere….
    Nell’ ebraismo gli ortodossi vietano severamente l’omosessualità, ma nell’ebraismo riformato esistono apposite sinagoghe per omosessuali.
    In questa pluralità cerchiamo la nostra strada.
    La preoccupazione principale delle Sacre Scritture è la tutela della famiglia e uno spazio sano per i figli, che in ogni caso vengono dalle coppie eterosessuali. Di conseguenza io propendo per una gerarchia di valori e non , in linea di principio, per una parità di diritti.”

    E poi seguono quelle parole che già ho citato in altro post precedente.
    La “moda culturale” per me è una sciocchezza.
    Alcuni diritti civili li difendo, e mi auguro che vengano loro concessi, ma escludo tassativamente–come altre volte ho detto– il matrimonio e, ancor di più, l’ adozione di figli.

    15 Giugno, 2013 - 15:09
  43. mattlar

    Io temo che il matrimonio sia il vero obiettivo. Una volta che si accede a quello, l’adozione è una conseguenza immediata e diretta che non deve nemmeno essere prevista dalla legge…

    15 Giugno, 2013 - 15:13
  44. Marilisa

    Non farmi ridere, Mattlar. Da quando mi hai detto che ha sbagliato piano…
    Dal card. Martini invece sono sempre stata davvero affascinata.

    15 Giugno, 2013 - 15:15
  45. Marilisa

    Mattlar, il matrimonio nel nostro Paese non verrà approvato, puoi starne certo.

    15 Giugno, 2013 - 15:16
  46. mattlar

    Per il momento, certamente no. Sono d’accordo.

    15 Giugno, 2013 - 15:18
  47. mattlar

    Ma non manca molto. E temo quello che sta succedendo in Francia… basterebbe una maggioranza di governo e passerebbe, anche senza referendum…

    15 Giugno, 2013 - 15:21
  48. incapacità di accogliere la multiformitànel creato

    15 Giugno, 2013 - 15:30
  49. Clodine

    Io ho un figlio maschio ora coniugato con prole, ma quando era adolescente mi sono domandata cosa avrei fatto se, da adulto , mi avesse rivelato una sua omosessualità. La stessa domanda si pone mia figlia, madre di un bellissimo [veramente bellissimo] bambino. Ebbene, entrambe ci siamo risposte allo stesso modo: un figlio è un figlio! Stesso trattamento degli altri, stessa guida morale ed etica, stesse direttive, stessi obblighi davanti a Dio e agli uomini a cui seguono identici doveri in relazione allo stato, alla famiglia, alla società, né più, né meno…

    15 Giugno, 2013 - 15:31
  50. mattlar

    Clodine, sei nonna!!!!!!!
    E fai pure le maratone!!!
    Non ci posso credere…

    15 Giugno, 2013 - 15:33
  51. Clodine

    E a chi lo avesse insultato, rifiutato…avrei fatto pernacchie!

    15 Giugno, 2013 - 15:34
  52. Clodine

    Ehhh…mattlar…ma tu non mi conosci..dillo a Matteo che mi conosce…dillo a lui che fulmine sono.
    Sono nonna di tre nipoti. La prima figlia l’ho avuta a 16 anni…eh…

    15 Giugno, 2013 - 15:35
  53. Clodine

    E mi conosce anche Mandis.

    15 Giugno, 2013 - 15:37
  54. mattlar

    Vi siete incontrati davanti al famoso ristorante dei tuoi amici o alle mura vaticane mentre lui andava a via del mascherino?

    15 Giugno, 2013 - 15:37
  55. Clodine

    No, ci siamo incontrati, con Matteo, la primissima volta, a S. Maria Maggiore per la festa della Madonna della neve.

    15 Giugno, 2013 - 15:39
  56. Clodine

    Io non sono omofoba, non potrei esserlo perché amo Dio e i fratelli. Ma in questa vita si gioca la vita eterna. E’dentro questo corpo terreno che troveremo la redenzione, per le nostre azioni saremo giudicati, temo la perdizione, la morte dell’anima il peccato…lo temo e lo rifuggo . E spero che la morte ci trovi vivi (frase usata e abusata ma efficace)

    15 Giugno, 2013 - 15:44
  57. Giovanni Mandis

    Incapacità di capire che multiforme non significa contraddittorio.

    15 Giugno, 2013 - 16:24
  58. Proprio perche’ ti ho incontrato,
    perche’ ti ho guardato,

    mi addolorano le tue espressioni.

    Se non ti avessi incontrato mi saresti indiffe3rente,
    invece
    mi sei cara,

    e non so fare nulla di meglio !!

    Magari mi preferivi forse negli anni’80…..
    quaNdo mi vedevi in quel di s.m.Maggiore,
    carino,
    ricoperto delle mie rigidità…. delle mie incrostazioni ….

    Lo so…. che mi vedevi……. lo so…..
    e…. ora fai fatica a … riconoscermi……

    15 Giugno, 2013 - 16:36
  59. Clodine

    No…ti riconosco, ti riconosco…

    15 Giugno, 2013 - 16:38
  60. Bene,
    perr la mia gioia e il mio relax,
    mi carico della fotocamera,
    e me ne vado in centro a vedere il Pride romano.

    Poi vedo’ di caricare qualche foto sul nio diario web

    bye bye

    15 Giugno, 2013 - 17:19
  61. Devo dire una cosa. Anche se so che mi attirero ire e la voluta manipolazione del mio pensiero…
    Cosa voglio dire: non voglio magnificare l’Inquisizione, però voglio capire il metodo che stava alla base di certe cose…

    Cioè, erano per la maggiore Domenicani, quindi Tomisti e di logica tale, e avevano cultura. Sapevano anche le dinamiche di certe cose. E ciò che gli altri non capivano, potevano capire, o “volevano capire, cercavano di spiegare. Esaurite le spiegazioni, una volta che si trovavano di fronte all’incapacità o alla ostinata non-volontà di capire, mettevano in atto tutto ciò che sappiamo.
    Cruento, violento pure, per niente democratico, forse poco evangelico,
    ma certamente efficace.
    E l’efficacia del metodo e del risultato loro perseguivano.

    15 Giugno, 2013 - 17:47
  62. giosal

    Mandis-: “..la questione non è culturale ma naturale, antropologica, riguarda l’ordine voluto da Dio creatore…”

    “…Diciamo, pronuntiamo, sententiamo e dichiariamo che tu, Galileo sudetto, per le cose dedotte in processo e da te confessate come sopra, ti sei reso a questo S. Offo. vehementemente sospetto d’heresia, cioè d’aver tenuto e creduto dottrina falsa e contraria alle Sacre e divine Scritture, ch’il sole sia centro della terra e che non si muova da oriente a occidente, e che la terra si muova e non sia centro del mondo, ..e conseguentemente sei incorso in tutte le censure e pene dai sacri canoni… Dalle quali siamo contenti sii assoluto, pur che prima, con cuor sincero e fede non finta, avanti di noi abiuri, maledichi e detesti li sudetti errori et heresie et qualunque altro errore et heresia contraria alla Cattolica ed Apostolica Chiesa, nel modo e forma che da noi ti sarà data. Et acciocché questo tuo grave e pernicioso errore e trasgressione non resti del tutto impunito… ti condaniamo al carcere formale in questo S.o Off.o ad arbitrio nostro… “
    Ita pronun.mus nos Cardinales infrascripti :
    F. Cardinalis De Asculo
    B. Cardinalis Gipsius
    G. Cardinalis Bentivolus

    Ci vollero 360 anni prima che un Papa riconoscesse l’errore (della Chiesa, non “dell’ordine voluto da Dio”, un ordine che la Chiesa si attribuisce troppo facilmente). Dopo tutto ciò, mi fa strano vedere ai tempi nostri alcune persone di Chiesa – per altri versi da ritenere serie – che credono ancora sia il sole a girare intorno alla terra.

    15 Giugno, 2013 - 19:29
  63. lorenzo

    Sai che c’è?
    Trecentosettanta e pussa commenti ( i miei per primi ) e c’è qualcosa che non quadra.
    Da tutto l’insieme viene fuori un’aria ostile.
    Non vedo altro termine.
    Ostile il “marchio” omosessuale. Ostile il dissertarne come di un caso di studio ( se va bene: se no direttamente di giudizio, di condanna, di riprovazione morale e sociale). Ma i problemi di cui abbiamo discusso, si vede lontano un miglio che non sono problemi nostri. Anche questo, è ostile. Facciamo di questione di vita e di vite di altri, materiale per le nostre sale settorie: sdottoriamo, richiamiamo pareri, ci diciamo pro o contro, invochiamo Dio ( e pure il suo castigo), tutto sulla pelle degli altri.
    Ostile la presa di distanza nei fatti, prima ancora che nelle posizioni espresse, tra noi ( e noi chi saremmo . i “normali”, gli ” ordinati” ? ) e loro ( “quelli”, “quelli del chissà perché sono così”, i “devianti” se non i deviati, i ” disordinati”). Ostile, senza che ce ne accorgiamo, il fatto che non siamo in grado di parlarne in modo normale, proprio a livello di linguaggio: dobbiamo saltar subito sul carro della trivialità da caserma- più o meno ironica, più ironica per noi, molto meno per loro – o della teologia morale, o della teoria scientifica, culturale, di costume, politica, magari ala moda.
    Tutto questo, è ostile in sé.
    Oltre le intenzioni , e , devo dire, anche oltre le necessità.
    Non è ostile dire: la chiesa condanna l’omosessualità ( praticata). E’ un dato di fatto. E’ ostile dirlo come lo diciamo noi, con il ditino alzato e i guanti di lattice. Quel dire: io non ho niente contro i gay, e poi giu’ valanghe di ragionamenti, è già scavare un fossato che non riempi piu’. Tu che lo dici di qua, gli altri, marchiati, di là. Questo è ostile.
    E’ ostile fare tutte battaglie di principi, citazioni e controcitazioni, fottendosene del fatto che sotto quelle battaglie., che per noi sono un vessillo di appartenenza e se va bene di obbedienza a una morale, c’è vita vera, quotidiana, degna , niente diversa per dignità, ma proprio niente, dalla mia e da quella di tutti.
    Ringrazio Clodine per aver detto l’unica cosa davvero non mediata, spontanea
    e veramente umana in tutto questo nostro dibattito che proprio di umanità ha mancato clamorosamente. La ringrazio di cuore. E la cosa è questa:
    “a chi lo avesse insultato, rifiutato…avrei fatto pernacchie!” detto a proposito della eventualità- non realizzata- che un figlio fosse stato gay.
    Una perla in 378 cubetti di ghiaccio acido.
    Questa, secondo me, dovrebbe essere l’ottica da tener presente per discutere di questo argomento.Quella di una realtà che ci riguarda tutti:nonostante la sentiamo lontana, o facciamo di tutto per tenerla lontana, o siamo abituati a tenerla lontana,o la teniamo lontana perché ne abbiamo inconsciamente avuto paura.
    Una realtà che puo’ proporsi nei nostri figli, nei nostri nipoti. Che puo’ proporsi nelle persone che abbiamo vicine. Che avremmo potuto scoprire in noi.Che potremmo ancora, veramente, scoprire in noi.
    Prima di tutto una realtà: poi le spiegazioni, le valutazioni, i giudizi.
    Io sono convinto che non siamo ” capaci” di parlarne in questo, che secondo me è l’unico modo vero per parlare di questa questione: senza fare la lezione, che si voglia o no.
    Poi, intendiamoci: possiamo, dobbiamo, dire tutto quello che la Chiesa afferma sull’argomento. Non si tratta di addomesticare o di adattare alcunchè.
    Ma ci manca l’umanità nel farlo.
    Consiglierei a tutti visioni a gogò dei film di Ozpetek o Almodovar.
    L’uno nel segno della normalità piu’ quotidiana, l’altro nel segno della provocazione piu’ spinta, parlano comunque di omosessualità e questioni connesse- nessuna esclusa- in un modo ” agibile”. Il nostro non lo è.
    E’ una follia pensare di avere un Ozpetek o un Almodovar “cattolici” ( che raccontino il punto di vista cattolico sull’argomento)?
    Per il magistero, lasciamo fare al Magistero.
    Che sa farlo meglio, e molto.

    Buona domenica.

    15 Giugno, 2013 - 20:02
  64. Sara1

    Caro Lorenzo c’è una scena bellissima del diavolo veste Prada in cui il diavolo fa questo discorso alla segretaria: …Oh, ma certo, ho capito: tu pensi che questo non abbia nulla a che vedere con te. Tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quel maglioncino azzurro infeltrito per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso, ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapis, è effettivamente ceruleo, e sei anche allegramente inconsapevole del fatto che nel 2002 Oscar de la Renta ha realizzato una collezione di gonne cerulee e poi è stato Yves Saint Laurent se non sbaglio a proporre delle giacche militari color ceruleo. E poi il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti. Dopodiché è arrivato a poco a poco nei grandi magazzini e alla fine si è infiltrato in qualche tragico angolo casual, dove tu evidentemente l’hai pescato nel cesto delle occasioni. Tuttavia quell’azzurro rappresenta milioni di dollari e innumerevoli posti di lavoro, e siamo al limite del comico quando penso che tu sia convinta di aver fatto una scelta fuori dalle proposte della moda quindi in effetti indossi un golfino che è stato selezionato per te dalle persone qui presenti…in mezzo a una pila di roba…”

    E c’è lo stesso iter dalla teoria culturale alla moda al fatto che noi ne parliamo giù giù fino alla pernacchia di Clodine e a Matteo che va a fare le foto.

    Anche questa è vita.

    Buona Domenica.

    15 Giugno, 2013 - 20:17
  65. Marilisa

    Sai che c’è, Lorenzo? Che credo che anche tu abbia voluto capire ben poco di quanto è stato detto.
    E che non ti sia reso conto neanche un po’, preso dal tuo solito predicozzo tutto oratorio, che un conto è fare teoria, un conto è fare pratica. Da parte delle medesime persone.
    Il che mi conferma nel convincimento che la maggior parte di quanto viene detto sui blog sono parole al vento.

    15 Giugno, 2013 - 21:08
  66. lycopodium

    (Lorenzo)
    «E’ una follia pensare di avere un Ozpetek o un Almodovar “cattolici” ( che raccontino il punto di vista cattolico sull’argomento)?»
    Oggi come oggi, è una follia pensare che, a registi con tali requisiti, i film li facciano girare o li finanzino..
    p.s.
    Vedi, prima, io mi sono limitato a discutere delle non casuali incoerenze proprie del politicamente corretto. Dato che il politicamente corretto è l’aria che respiriamo, la questione è vitalissima e tutt’altro che impersonale.
    Anzi, potrei persino dire che “buttarla sul personale” è proprio il tipico modo di manifestare ostilità verso la questione stessa e, forse, verso chi la pone.

    15 Giugno, 2013 - 21:43
  67. Marilisa

    Mi viene lo sfizio di rimarcare i passaggi privi di fondamento del lungo discorso declamatorio di Lorenzo:

    1). “Ma i problemi di cui abbiamo discusso, si vede lontano un miglio che non sono problemi nostri. Anche questo, è ostile.
    Chi ti dice, Lorenzo, che non siano problemi nostri? Perché ne sei così sicuro?
    2). “Ostile la presa di distanza nei fatti, prima ancora che nelle posizioni espresse, tra noi ( e noi chi saremmo . i “normali”, gli ” ordinati” ? ) e loro ( “quelli”, “quelli del chissà perché sono così”, i “devianti” se non i deviati, i ” disordinati”).
    Per quanto mi riguarda, è falso. Falsissimo. Io non solita prendere distanze dai fatti.
    3). “E’ ostile fare tutte battaglie di principi, citazioni e controcitazioni, fottendosene del fatto che sotto quelle battaglie., che per noi sono un vessillo di appartenenza e se va bene di obbedienza a una morale, c’è vita vera, quotidiana, degna , niente diversa per dignità, ma proprio niente, dalla mia e da quella di tutti.”
    Io, per esempio, ho cercato di fare capire in tutti i modi proprio che la vita di quelle persone non è disgiunta dalla dignità che ogni persona ha, e che le considero in tutto uguali ai “normali”.
    Ragion per cui ho motivo di ritenere che la tua lettura dei vari post è stata parziale o frammentaria o superficiale.
    4). “Una realtà che puo’ proporsi nei nostri figli, nei nostri nipoti. Che puo’ proporsi nelle persone che abbiamo vicine. Che avremmo potuto scoprire in noi.Che potremmo ancora, veramente, scoprire in noi.”
    Appunto, Lorenzo. Anche questo ho cercato di far capire, e senza propormi di fare “lezioni” di niente.
    5). “Per il magistero, lasciamo fare al Magistero.
    Che sa farlo meglio, e molto.”
    Mi dispiace, Lorenzo, di contraddirti. Non sempre il Magistero su questo tema ha fatto il meglio che potesse.
    Leggiti le parole di Martini, e forse capirai.

    Un piccolo consiglio, Lorenzo: leggi con più attenzione i post, per capire veramente quel che si cerca di comunicare.
    Leggili senza provare fastidio per il numero. Quel fastidio che forse ti impedisce di cogliere il vero senso delle parole, e che poi ti induce a giudizi frettolosi e a volte superficiali, seguendo solo il filo dei tuoi pensieri.
    E considera che se i post sono tanti, significa che l’argomento ha destato interesse. E non è poco.
    Altrimenti, bisogna proprio dire che i blog sono del tutto inutili. Una stupida perdita di tempo per chi ci entra.

    16 Giugno, 2013 - 0:51
  68. Clodine

    Ieri a Roma han sfilato i carrozzoni : “orgoglio gay”, si leggeva sui cartelloni.
    Trovo inutili e anche controproducenti queste proteste, queste manifestazioni, non hanno senso anzi, danneggiano non poco la causa degli omosessuali.Diceva la grande Marguerite Yourcenar -autrice del famoso “Memorie di Adriano- nel suo ultimo lavoro, postumo e incompiuto:
    ” Il giro della prigione” la seguente frase: “Il gay, dunque, o la gay che si mette in mostra è quasi sempre un personaggio collocato alla punta estrema del gruppo, ed è sulla base di questa presenza vistosa che il pubblico, divertito o irritato, giudica la stragrande maggioranza che resta nell’ombra”.

    Marguerite Yourcenar, Il giro della prigione, 1991 (postumo)

    16 Giugno, 2013 - 7:12
  69. Ieri sera raggiungevo il Pride romano alle 18:00 in via Labicana,
    avro’ fatto qualche centinaio di foto,
    che domani dopo cernita mi pubblico.

    Ho incontrato anche un ex 14enne che preparai per la cresima negli anni 90.

    L’afa mi faceva cercare tutte le fontanelle.

    Da p.zza Venezia mi sono incamminato per andare a casa di mamma.

    A via dei Serpenti abbiamo preso un mega gelato per calmare l’arsura,
    che finivamo di mangiarlo in quella salita di via s.M.Maggiore,
    traversando quel marciapiede rifatto alla bene e meglio.

    A proposito del marciapiede,
    l’altra volta l’avevo visto di sera,
    e non avevo avuto l’impressione che ne ho avuto ieri alla luce del sole.

    Vecchie lastre sistemate.
    Mentre il marciapiede dall’altro lato della strada le lastre rimangono sconnesse.

    Quando ho detto alla mama che prima di andare da lei,
    andavo al pride a fare foto,
    è rimasta inorridita,
    mi ha supplicato di non andare,

    che li’ e pericoloso,
    sono tutti nudi,
    è uno schifo,
    ti possono vedere colleghi,
    c’è la televisione,
    che figura fai,
    se ti vedono amici di famiglia….

    Insomma una mamma di 82 anni (portati da 70enne),
    che io amo,
    ma a cui non mi lega alcun cordone ombellicale.

    La sera a casa di mamma
    mi sono divertito un frego,
    anche con la mia cugina,
    mentre mamma faceva di tutto per zittirmi….
    le comiche 🙂

    La vita è bella.

    Peccato
    per il dolore, la violenza e la religione costruita dagli uomini,
    che la inficiano.

    Cerèa

    16 Giugno, 2013 - 9:44
  70. Marilisa

    Non mi piacciono gli esibizionismi, di nessun genere .Perciò neanche queste sfilate, soprattutto se mostrano–come a volte succede–atteggiamenti e comportamenti di esagerata effusione di sentimenti.
    Tuttavia credo che queste manifestazioni siano state necessitate dal dover dimostrare alla società “perbenista”, che sempre li ha emarginati, che la realtà omosessuale esiste con una consistenza rilevante, ha voce, e che loro non devono essere etichettati, perché, come ieri ha detto uno di loro, “io sono io, e basta”.
    Se oggi è cambiato qualcosa nei loro confronti, lo si deve anche alla visibilità conferitagli da queste manifestazioni.

    16 Giugno, 2013 - 9:48
  71. Clodine

    Ho trovato di pessimo gusto lo slogan “Roma città aperta”, è un chiaro indizio dell’incapità di comprendere il senso della realtà, della storia. Quando Roma fu dichiarata Città aperta si aprì l’inferno sulla popolazione della URBE. Questa parola per noi capitolini vuol dire morte e distruzione, macerie e lacrime. Sono morti la maggior parte dei miei parenti materni, di cui 5 in età compresa tra 12 e i 35 anni. Roma città aperta apre grandi feriti perché vuol dire «piena libertà di azione» da parte degli alleati che bombardarono radendo al suolo l’intero quartiere di San Lorenzo e altre 51 volte dopo il 13 agosto, fino al 4 giugno ’44.
    Perciò…che dire…eppoi, non da ultimo, credo che le priorità all’ordine del giorno siano ben altre, compresa la Violazione dei diritti dell’infanzia, la mattanza delle donne [tre negli ultimi 4 giorni , tra cui un’insegnante di religione] lo sturpo in ogni sua forma, specialmente quello sistematico inteso come “bottino” in zone di guerra…e…se permettete, la povertà, per non dire miseria, in cui versano centinaia di famiglie nonché la condizione degli anziani sempre più soli, fragili e indigenti.

    16 Giugno, 2013 - 11:21
  72. Luigi Accattoli

    C’è il Gaypride e c’è l’Ubipride

    [Il riferimento è alla canzone linkata ieri da Ubi alle 17,53 e ad altre sue sfilate – o corse, o marce – di questi giorni: la canzone arrivò sul mio terminale mentre guardavo il Gaypride dalla finestra]

    16 Giugno, 2013 - 11:32
  73. Luigi Accattoli

    Che poi l’Ubipride è anche un ossimoro, perchè nel suo pieno sviluppo lo striscione d’apertura porterebbe questo motto: Ubi-humilitas-pride. Si sa che io vado matto per gli ossimori. E anche per i sicomori.

    16 Giugno, 2013 - 11:34
  74. Marilisa

    “Si sa che io vado matto per gli ossimori. E anche per i sicomori.”

    Troppo carino, Luigi !

    16 Giugno, 2013 - 13:13
  75. Clodine

    Ottimo riferimento quello del sicomoro e di Zaccheo, e molto pertinente.
    Il profeta Amos era: “Pastore e coltivatore di sicomori”. Anzi, secondo i LXX è: “uno, che taglia i sicomori”. Eh, si, perché i frutti del sicomoro,albero fertilissimo,sono immangiabili non commestibili se non li si incide fino a “sanguinare”. Il sicomoro è per antonomasia il simbolo del paganesimo -e relative abitudini compresi i vizi- L’incisione e la fuoriuscita del succo non può essere auto-prodotta dall’albero ma è necessario un’intervento esterno: quello del coltivatore, l’unico in grado di purificare il sicomoro e renderlo commestibile..Il coltivatore è il Logos, Cristo Signore, ed ha bisogno di altri coltivatori di sicomori che abbiano pazienza, competenza,perizia nell’ operare questa incisione e purificare, rendere commestibile il frutto.
    A ciascuno di noi, perciò, l’invito a diventare “incisori” di sicomori nei confronti della cultura secolarizzata del nostro tempo…
    Grazie nico e Luigi per lo spunto di riflessione col quale mi congedo da questo post.
    Buona Domenica a Tutti…ma proprio tutti.

    16 Giugno, 2013 - 14:39
  76. Effettivamente sono oorgogliosamente un fan degli Squallor.
    I testi dicono molto, bisogna saperli leggere…

    16 Giugno, 2013 - 16:17
  77. Cmq il titolo della canzone linkata è “Unisex”.

    La curiosità su chi sia il “Cardinale Alfonso Fava” è forte, forte assai.
    Cmq… e che skifezz…

    16 Giugno, 2013 - 16:53
  78. lorenzo

    …nel frattempo, potremmo anche consentire alla aborrita ” cultura secolarizzata”
    del nostro tempo di diventare tagliatrice dei nostri personali sicomori: abitudini, schemi mentali, certezze precostituite, muri e relativi vizi. In modo tale da poter tornare dall’unico “coltivatore, Cristo Signore” finalmente stravolti e buttati per aria, in modo che Lui possa intervenire con pazienza, competenza, e perizia nell’ operare questa incisione e purificare, e renderci commestibili come frutto.
    Se no , per la cultura dei lontani, noi possiamo anche essere ” fecondi” di parole e azioni, ma resteremo sempre immangiabili.

    16 Giugno, 2013 - 17:25
  79. Sara1

    Senza offesa ma non si capisce cosa voglia dire questo commento. (l’accenno al sicomoro tagliato mi pare preso da un articolo di Avvenire di qualche giorno fa)

    Aborrita de che poi??

    16 Giugno, 2013 - 17:35
  80. OT
    Luigi, c’è mai stato un 3d che abbia raggiunto i 400 commenti?
    Perchè mi parrebbe – a memoria – una sorta di piccolo record…

    16 Giugno, 2013 - 18:35
  81. Clodine

    Veramente il tema del sicomoro ha una valenza importantissima nel linguaggio bibblico. Il riferimento all’incisione del frutto, e relativa riflessione è tratta da: “ai piedi del sicomoro”, “Intervento del cardinale Joseph Ratzinger al convegno comunicazione e cultura, nuovi percorsi per l’evangelizzazione nel terzo millennio” ,ed è ripreso, anche, in un articolo di “Vino nuovo”.

    16 Giugno, 2013 - 18:38
  82. Sara1

    Grazie Clodine mi era rimasto impresso l’articolo di Avvenire che vi faceva accenno.

    🙂

    In ogni caso a me la cultura contemporanea (architettura, musica, cinema ecc.) piace molto, noto però che dove se ne parla non ci sono cattolici, dove ci sono cattolici non se ne parla.

    16 Giugno, 2013 - 20:38
  83. ” La fede conosce e ricerca i punti di contatto, recupera ciò che vi è di buono, ma è anche opposizione a ciò, che nelle culture sbarra le porte al vangelo. E’ un “taglio”, come abbiamo sentito. E’ quindi stata anche sempre critica delle culture e deve essere proprio anche oggi impavida e coraggiosa.”

    Tratto da: “ai piedi del sicomoro”, “Intervento del cardinale Joseph Ratzinger al convegno comunicazione e cultura, nuovi percorsi per l’evangelizzazione nel terzo millennio”
    (grazie a Clodine)

    16 Giugno, 2013 - 20:47
  84. mattlar

    FORZA RAGAZZI!!!!
    Altri due dopo di me e stabiliamo il record!!!

    16 Giugno, 2013 - 21:46
  85. Luigi Accattoli

    Sara: “Dove si parla di cultura moderna non ci sono cattolici, dove ci sono cattolici non se ne parla”. E’ vero che c’è un’antica separatezza ma oggi meno di ieri.

    16 Giugno, 2013 - 21:53
  86. Luigi Accattoli

    Anch’io apprezzo la cultura contemporanea per esempio per come tratta i disabili e credo che in questo i cattolici siano in prima linea: http://www.luigiaccattoli.it/blog/?p=10038

    16 Giugno, 2013 - 21:55
  87. Luigi Accattoli

    Ma anche la poesia, la scultura, l’architettura del nostro tempo hanno visto una buona interazione tra cristiani di casa nostra e modernità.

    16 Giugno, 2013 - 21:57
  88. Sara1

    I dischi di De Andrè me li ha registrati un amico sacerdote, ricordo ai campi i cantautori li conoscevamo tutti a memoria, però quando ho cominciato a frequentare il mondo di internet ho scoperto che nei siti dove si parla di musica i cattolici sono mal visti e spesso nei siti cattolici è mal vista la musica (a parte alcuni).
    Forse è stata qualche ondata tradizionalista non dico di no, ma ancora ricordo le geremiadi per le Chiese di Piano o di Botta e in genere per l’architettura moderna.
    Non mi spiego il perchè di questa separazione così netta, (in effetti è vero più netta che nella vita reale).

    16 Giugno, 2013 - 22:13
  89. Sara1

    Mi accorgo che avevo saltato un commento di Clodine precedente quello di Lorenzo sui sicomori.
    Ecco perchè non capivo il senso della citazione.
    Chiedo scusa se ho frainteso. (in ogni caso ricordavo di averne letto proprio poche settimane fa).

    17 Giugno, 2013 - 0:40
  90. Clodine

    A chiusura di questa lunghissima serie di commenti, di questa sorta di “Simposio” virtuale, ma non meno autentico, desidero proporre questo gustosissimo monologo dell’indimenticabile Giorgo Gaber che termina con una frase emblematica: “senza due corpi differenti…non vi è futuro”

    http://youtu.be/HYTS0_xfyec

    Da ascoltare tutto…dall’inizio alla fine!

    17 Giugno, 2013 - 7:53
  91. Bellissima, Clo.
    Grazie

    17 Giugno, 2013 - 8:28
  92. Federico Benedetti

    “Ho incontrato anche un ex 14enne che preparai per la cresima negli anni 90”.

    Quando scrivevo che certe idee, proposte ai giovani, sono pericolose, temevo proprio “frutti” di questo genere.

    17 Giugno, 2013 - 9:44
  93. manuel76

    @ Federico Benedetti
    Il cresimando ha semplicemente trovato se stesso…che responsabilità puo’ avere un catechista o un genitore? nessuna…

    17 Giugno, 2013 - 17:06
  94. Io direi ha “smarrito” -momentaneamente…- se stesso!

    A proposito, ma il “record” si è fatto o no?

    17 Giugno, 2013 - 19:51
  95. manuel76

    Clodine, una pernacchia per favore! 🙂

    18 Giugno, 2013 - 9:17
  96. Federico Benedetti

    Caro Manuel,
    comprendo il tuo punto di vista, ma, come ti ho ho già scritto, anche tu sforzati di comprendere il mio.
    Qualche tempo fa anch’io mi trovai, mutatis mutandis, in una situazione simile.
    Vivo in un paese di provincia e per sette anni ho collaborato con il parroco come catechista per l’iniziazione cristiana. Rivedo uno di questi bambini molti anni dopo, in città, ad un banchetto che raccoglieva firme per una lista politica (non dirò quale per il momento, ma una di quelle per cui non mi sognerei mai di votare).
    Un bambino dolce che aveva perso il papà in un tragico incidente stradale quando era ancora molto piccolo (un anno o poco più) e praticamente non lo ha mai conosciuto; la mamma si barcamenava come poteva per mantenere i due figli da sola ed, essendo una giovanissima vedova, ha anche provato, senza successo, a ricostruire una famiglia con un altro uomo, separato o divorziato, i cui figli andavano a scuola con i figli di lei. Scrivo questo per dare un’idea di quale esperienza di famiglia possa aver vissuto questo povero ragazzo che ho incontrato ventenne dopo diversi anni in città.
    Mi vede, mi guarda ma non si azzarda a salutarmi. Io mi avvicino, benchè non fossi a mio agio in mezzo a quelle bandiere politiche e a quei simboli, e lo saluto, gli chiedo del fratello e della mamma, delle nonne… Lui mi risponde e subito mi fa sapere che va ancora a messa, magari non tutte le domeniche ma abbastanza “spesso”, mi dice di avermi visto in chiesa con i miei bambini e mi spiega che il suo impegno politico nasce proprio dai valori che la sua famiglia e l’educazione in parrocchia gli hanno trasmesso. Non mi coinvolge nella raccolta di firme e nell’iniziativa a cui stava partecipando, rispetta la mia distanza e il mio disinteresse per quelle cose, ma vuole comunque spiegarmi come mai ha deciso di prendere quella strada. Forse immaginava che io potessi non approvare queste sue scelte, ma ha desiderato confermarmi che il seme dell’educazione cattolica (alla semina del quale avevo collaborato anch’io) aveva portato frutto, un frutto inatteso ma non disprezzabile. Mi ha parlato dei valori della famiglia, del diritto alla vita, della dignità della persona: temi che non si affrontano direttamente per preparare i bambini delle elementari alla Prima Comunione o alla Cresima, ma che evidentemente venivano strettamente collegati con il cattolicesimo e l’appartenenza alla Chiesa.
    Un ragazzo che, nonostante le difficoltà e le sofferenze che purtroppo ha dovuto affrontare, ha maturato forti convinzioni che saprà difendere in qualsiasi contesto. Non sarà “afasico” o “inapparente”, per intenderci.
    Racconto questa storia per sottolineare come, nonostante tutti i limiti possibili e immaginabili di cui sono perfettamente consapevole, il ragazzo ha collegato il catechista ad un messaggio chiaro, ben definito, coerente con l’insegnamento della Chiesa e incontrando il catechista il ragazzo abbia voluto spiegare come tentava di vivere, direi quasi di “incarnare” seppure in modo imperfetto, questo messaggio.
    Sarebbe stato possibile tutto questo se la testimonianza offerta da un educatore fosse incoerente con il messaggio trasmesso?
    Di che cosa avranno mai discusso catechista ed ex-catechizzato che si incontrano casualmente ad un Gay Pride?
    Se il messaggio non è chiaro, i giovani non lo percepiscono e si ritrovano senza riferimenti ad affrontare le sfide della propria vita.

    18 Giugno, 2013 - 11:59
  97. lorenzo

    “Di che cosa avranno mai discusso catechista ed ex catechizzato che si incontrano casualmente ad un Gay-Pride?”
    Probabilmente della curiosità reciproca di sapere l’uno dell’altro perché sono li’?
    Ma la domanda per Federico è un’altra.Perché l’intera scena che hai raccontato, Federico, avrebbe dovuto essere diversa se invece che ad una banchetto raccolta firme per un movimento di sinistra, avessi incontrato il tuo ex-” catechizzato a un banchetto firme collaterale al gay pride?
    Anche in questo caso, ammesso che tu fossi riuscito ugualmente a vincere il disagio,avrebbe potuto dirti le stesse cose: senza coinvolgerti, rispettando la tua distanza,e il tuo disinteresse per ” quelle cose”, ma cercando di spiegare le motivazioni del suo impegno.
    Perché, poi, non avrebbe potuto parlarti del valore dalla famiglia, del diritto alla vita, della dignità della persona ?! Magari proprio per farti capire che il seme della educazione cattolica era rimasto in lui, portando un frutto inatteso ma non disprezzabile?
    Che c’è, insomma, di diverso?

    18 Giugno, 2013 - 14:34
  98. Marilisa

    Da tutto ciò io capisco che Federico B. avoca a sé il merito di aver bene indirizzato il “povero ragazzo” da lui a suo tempo catechizzato.
    Se quel ragazzo continua ad andare a messa quasi sempre, il merito sarebbe di chi gli ha inculcato certi valori. Fra i benemeriti c’ è– seguendo il discorso di Federico– anche “la sua (del ragazzo) famiglia”, che però, per quanto sembra di capire, gli ha fornito anche esempi non lineari ( vedi la convivenza con un divorziato o separato) di cristianità “ortodossa”. E allora come la mettiamo?
    Inoltre il ragazzo si impegna politicamente per un partito per il quale il nostro F.B. non si sognerebbe di votare.E qui resta un piccolo mistero, ma poco importa.
    Poi la domanda retorica, che ha già in sé la risposta, ma che è contraddittoria rispetto all’affermazione precedente secondo la quale i valori della famiglia, del diritto alla vita, della dignità della persona NON SONO TEMI che si affrontano per preparare i bambini delle elementari alla Prima Comunione o alla Cresima.
    E allora–mi viene da chiedermi– dove stanno i meriti dell’ex (bravo) catechista F.B. che va contrapponendo la sua meritoria opera di educatore religioso a quella del discutibile, se non proprio cattivo, catechista che casualmente incontra –che orrore!– un ex-catechizzato al Gay Pride?
    Il messaggio al quale fa riferimento Federico– e tutti capiscono quale DEVE essere– non sarà stato chiaro, ma francamente non vedo chiarezza neppure nel suo discorso.
    Forse ritiene che l’andare a messa la domenica sia un valore in sé, e magari dà la priorità a questo valore, e in second’ordine pone gli altri valori?
    O forse mi sfugge qualcosa.
    Di chiaro vedo solo che per la quadratura del cerchio basta sorvolare allegramente sulle contraddizioni. Che sono tante.

    18 Giugno, 2013 - 15:05
  99. Marilisa

    “Di che cosa avranno mai discusso catechista ed ex catechizzato che si incontrano casualmente ad un Gay-Pride?”

    Magari hanno discusso della stupidità di chi ( cattolico irreprensibile) considera gli omosessuali come persone da colpevolizzare e da mettere ai margini. Come dei lontani da Dio.
    Oppure della necessità di rendersi visibili per superare la barriera dell’ostilità.
    O magari di qualsiasi altro argomento che esuli dai VNN che non sono l’unico argomento su cui di debba necessariamente discutere, come fa baldanzosamente qualcuno di qui.

    18 Giugno, 2013 - 15:20
  100. Federico Benedetti

    Lorenzo,
    innanzitutto non era un banchetto dell’estrema sinistra.
    Il punto che volevo evidenziare non è quello che hai colto e sottolineato tu. Scelte discutibili come frutti inattesi di un’educazione cattolica possono esserci in molti diversi ambiti (magari non proprio tutti, però!).
    La questione è che l’educazione cristiana deve trasmettere chiaramente dei valori che rimangano come riferimento per tutta la vita, anche nel caso in cui alla fine non ci sia una piena condivisione. Valori chiaramente riferibili alla Chiesa, non a versioni soggettive e originali, più o meno comode, più o meno alla moda.
    La testimonianza che Matteo fa su questo blog non va in questa direzione e più volte mi sono permesso di giudicare “pericoloso” l’esempio dato ai giovani. Lui stesso ne ha dato conferma.
    Parafrasando: chi semina relativismo, raccoglie “frizzanti” partecipanti al Gay Pride.

    Con questo non voglio vantare nessun merito sui frutti del mio servizio come catechista (e chi li vede è in mala fede): gli unici meriti sono stati la disponibilità a voler bene ai ragazzi che la comunità mi affidava (e da questo punto di vista non ho dubbi che anche Matteo abbia fatto altrettanto) e lo scrupolo di seguire le indicazioni della Chiesa Cattolica.
    Ho solo descritto una situazione che mi è capitata.
    Il punto da mettere in luce è che il ragazzo rivedendo il suo vecchio catechista ha ricordato un messaggio chiaro e un insieme di insegnamenti riconducibili alla Chiesa Cattolica, non una teoria di buonismi e sentimentalismi che sconfinano nel relativismo etico.
    Mi sono spiegato meglio adesso?

    18 Giugno, 2013 - 15:45
  101. Federico Benedetti

    Che “sfugga qualcosa” a Marilisa non mi sorprende e sinceramente mi interessa poco. Registro l’ennesimo insulto (ma forse per lei parlare di “stupidità” e “baldanza” sono complimenti) a cui cercherò di non rispondere.

    18 Giugno, 2013 - 15:52
  102. Caro Federico,
    per non farci del male
    mi sto tenendo lontano
    dai tuoi giudizi infernali su di me.

    Anche come fa il Franti.

    Ma vedo che la cosa non è condotta da te con equilibrio.

    Spero di avere sempre pazienza e di non stancarmi, e di non cedere alla tentazione.

    18 Giugno, 2013 - 16:24
  103. Federico Benedetti

    Matteo,
    non sono “giudizi infernali” e lo sai.
    Non sono teneri, questo lo riconosco, e del resto sono piuttosto aspri anche i giudizi che tu hai espresso ed esprimi (il termine “infernali” è chiaro) nei miei confronti.
    Quando si pubblicano le proprie opinioni, specie certe discutibilissime opinioni, bisogna saper affrontare eventuali contestazioni.

    Un saluto alla mamma, che mi è molto simpatica.

    18 Giugno, 2013 - 17:24
  104. Io cercherò di esercitarmi ad astenermi sulle tue opinioni molto personali.

    Per me le tue opinioni non sono frutto della misericordia,
    e vogliono solo fare del male.

    18 Giugno, 2013 - 17:43
  105. Federico Benedetti

    E per me la tua testimonianza è negativa e pericolosa.
    Hai presente il classico cattivo esempio da non imitare?

    Non voglio fare del male a nessuno e mi dispiace darti questa impressione, ma non posso proprio far finta di niente quando leggo certe cose.
    Credo comunque che si possa discutere delle idee salvando il rispetto per le persone.

    18 Giugno, 2013 - 17:50
  106. Credo,
    che come ci ha ricordato Luigi,
    alcune persone hanno bisogno di distruggere l’altroa persona cercando di volerla annullare a tutti i costi.

    Ti lascio alla tua libertà,
    continua a fare il defensor dei alla tua maniera,
    con la spada ben tesa

    18 Giugno, 2013 - 18:12
  107. Federico Benedetti

    Basterebbe distinguere persone e idee.
    Su questo, io non sono un integralista, tu evidentemente sì.

    18 Giugno, 2013 - 18:17
  108. Federico Benedetti

    Ma, sia chiaro: non insisto.
    Fai pure come ti pare.

    18 Giugno, 2013 - 18:18
  109. Marilisa

    ” Registro l’ennesimo insulto (ma forse per lei parlare di “stupidità” e “baldanza” sono complimenti) a cui cercherò di non rispondere.”

    Io “registro” il solito atteggiamento vittimistico di chi si sente “insultato” da coloro che fanno obiezioni a cui non si è in grado di rispondere.
    Per precisare: Il termine “stupidità” era riferito a tutti (proprio tutti) quelli che discriminano; il termine “baldanzoso”, che non è offensivo manco un po’, tranne che per i suscettibili, era riferito effettivamente a Federico B., il quale ci propina i VNN a colazione, pranzo e cena. Lo fa, se così preferisce, anche senza essere “baldanzoso”.

    18 Giugno, 2013 - 19:36
  110. Daiiiiii Marilisa,
    lascia perdere

    18 Giugno, 2013 - 20:17
  111. Marilisa

    Matteo, rido sempre quando leggo i tuoi “daiiiiii! ”
    Un po’ di buon umore non guasta,

    18 Giugno, 2013 - 20:30
  112. Federico Benedetti

    Risus abundat in ore stultorum.

    19 Giugno, 2013 - 8:31
  113. Federico Benedetti

    Per precisare: Il termine “risus” era riferito a tutti (proprio tutti) quelli che ridono; il termine “stultus” non è offensivo manco un po’, tranne che per i suscettibili…

    19 Giugno, 2013 - 8:52
  114. mattlar

    Federico benedetti: non era “in ora stultorum”?!?!?!?!?!?

    Federico Benedetti, che ci fa il catechista al gay pride?
    Forse come quel professore di liceo di quel mio famoso amico di via del mascherino, il quale – beccato all’uscita di un cinema porno – si giustificà dicendo: “sono qui per una indagine sociologica…”

    19 Giugno, 2013 - 11:02
  115. Federico Benedetti

    Mattlar,
    non confondiamo il “latinorum” di Peppone con il sermo nativus di Virgilio.

    Ripassone di latino per i maturandi:
    bocca= os, oris, neutro singolare, terza declinazione.
    Os, oris, ori, os, os, ore.

    Esiste anche ora, orae, della prima declinazione, ma ha un altro significato.

    PS: quanto alla partecipazione dei catechisti al Gay Pride (et similia), la penso evidentemente come te.

    19 Giugno, 2013 - 11:50
  116. Federico Benedetti

    Volevo scrivere “latinorum” del Dottor Balanzone, ma poi mi è venuto in mente Gino Cervi in una irresistibile scena in cui stramaledice e augura cancheri a Don Camillo e al suo “latinorum”… e così sono arrivato a Peppone.
    Spero con questo che nessuno mi attribuisca una particolare antipatia verso i sindaci comunisti dei luoghi immaginari della letteratura italiana…

    19 Giugno, 2013 - 12:02
  117. mattlar

    Federico Benedetti, ti ringrazio, veramente. La mia ignoranza è abissale: ero proprio convinto che fosse “ora”… hai colmato una lacuna che mi porto dietro da anni… ero proprio sicuro.
    Chiedo scusa a tutti i latinofili…

    19 Giugno, 2013 - 12:19
  118. mattlar

    se lo venisse a sapere mio nonno, non me la perdonerebbe…

    19 Giugno, 2013 - 12:20
  119. Marilisa

    “Il termine “risus” era riferito a tutti (proprio tutti) quelli che ridono; il termine “stultus” non è offensivo manco un po’, tranne che per i suscettibili…”

    Che schianto, Federico B.!
    Peccato che abbia sbagliato bersaglio. Il mio “risus” non è “ad abundantiam”, per cui “stultus non est”.
    Chiedo perdono ai colti per il mio “latinorum” da schifo.
    Chiedo perdono a tutti i colti (proprio tutti), tranne che a Mattlar che in tutta evidenza è di un’ “ignoranza abissale”.
    Meno male che suo nonno non verrà a saperlo.

    19 Giugno, 2013 - 13:42
  120. Marilisa

    Mattlar, vedi come F.B. ci ha fatto impelagare senza scampo nel “latinorum” di Peppone?
    Mannaggia!!

    19 Giugno, 2013 - 13:46
  121. manuel76

    Caro Federico,
    Ho letto e riletto il tuo racconto.
    Posso capire la tua sorpresa, posso capire anche l’imbarazzo che porta un ragazzo, che ti ha conosciuto in altro luogo, nel tentare di mimetizzarsi con il gazebo, per evitare di essere visto.

    Rimane il fatto che è un figlio tuo…Marilisa dice che ti prendi il merito di avergli inculcato principi cristiani. Forse è anche vero e magari è anche giusto! Penso che se si fosse sposato, e lo avessi visto a messa spingere una carrozzina, saresti stato (più) felice!

    Il disagio dell’assenza della figura paterna era una motivazione di origine freudiana che veniva spesso portata a spiegazione di insicurezze e di differenze affettive.

    La ricerca delle cause può essere fuorviante, perché porta alla compassione.

    Un dato di fatto: come l’hai salutato, ti ha detto che, anche se non tutte le domeniche, andava a messa, e che crede. E questo è molto bello. Perché ti ha reso onore. Perché vuol dire che qualche seme che è stato gettato per mezzo della tua mano ha generato una pianta viva.

    Ha trovato anche un terreno fertile, così fertile che subito quando ha parlato con te ti ha voluto mostrare che qualcosa corrispondeva ai tuoi insegnamenti.

    Quello che volevo dire, rivolgendomi al seminarista nei post precedenti, è che ci sia un’altra possibilità rispetto a considerare una devianza rispetto all’ordine delle cose.

    Sarebbe molto comodo per tutti se fosse un motivo chiaramente biologico, forse non lo è.
    Sarebbe anche comprensibile che fosse una debolezza psicologica, e non è nemmeno questa.
    Di certo non è una malattia o qualcosa di curabile.

    Quello che volevo dire è che non ho una spiegazione, non so perché una persona di famiglia cattolica, di sani principi, una persona senza apparenti problematiche sociali o fisiche sia omosessuale, ma capita che lo sia. Capita che lo sia fin dal primo giorno della sua vita del quale serba un ricordo cosciente.

    Mi viene allora il dubbio, seriamente, che nella straordinarietà di ogni persona ci sia la possibilità che qualcuno sia omosessuale.
    Non in un numero tale da minare in alcun modo l’istituto familiare, ma di certo superiore a qualche unità e degno di essere considerato.
    Se così è, la catechesi sarebbe forse da ribaltare, perché bisognerebbe rivolgersi alle persone etero e dire loro che hanno avuto la grazia di essere così e devono cercare di vivere felici e sereni nella loro condizione, cercando di dare la vita ai figli che verranno loro donati.

    E allora sarebbe naturale nascondersi dietro la sedia del tuo figlio, non biologico, ma spirituale per mandare a quel paese tutti quelli che osassero dirne male, perché non ha tolto nulla agli altri, non ha chiesto di essere così, non l’ha desiderato, ha sofferto nel percepire in sé sentimenti non paralleli a quelli dei suoi coetanei e forse ha lottato dentro di sé per essere come loro, ma non può più soffocare quello che prova.

    Attendo commenti alla mia logorrea!

    😛 rrrrrrrrrrrr

    19 Giugno, 2013 - 14:22
  122. Federico Benedetti

    @Manuel,
    come già scritto, esprimo il massimo rispetto per la tua sensibilità e la tua riflessione, frutto magari della tua esperienza personale e probabilmente di una conoscenza diretta del problema.
    Qui però c’è un equivoco, che involontariamente ho alimentato perchè non volevo dare troppe indicazioni sull’identità del ragazzo.
    L’ex cresimando di Matteo era al Gay Pride.
    Il ragazzo che ho avuto il dono di avere nel mio gruppo di catechesi era ad una manifestazione politica di Forza Nuova.

    Volevo solo sottolineare, come scritto a Lorenzo ieri alle 15.45, “che il ragazzo rivedendo il suo vecchio catechista ha ricordato un messaggio chiaro e un insieme di insegnamenti riconducibili alla Chiesa Cattolica, non una teoria di buonismi e sentimentalismi che sconfinano nel relativismo etico”. Il resto è di contorno e non è legato al nostro confronto sull’omoaffettività. Era una risposta, evidentemente poco chiara (e di questo mi scuso con tutti) alla tua domanda: “che responsabilità puo’ avere un catechista o un genitore? nessuna…”
    Tento un ulteriore e tardivo chiarimento: l’educatore non può scegliere al posto dell’educando, ma deve offrirgli un quadro di riferimento chiaro (nel caso dei catechisti, il quadro è quello della morale cattolica e degli insegnamenti della Chiesa). La responsabilità dell’educatore è tutta lì e si ferma di fronte alla libertà dell’educato. Il mio esempio voleva sottolineare come, al di là delle apparenze, il ragazzo ha recepito i valori trasmessi e li riconosce senza “adattarli” alle proprie scelte: sa di essere incoerente su alcuni aspetti e si sforza di fare del proprio meglio, senza cercare scuse o giustificazioni, senza rivendicare letture “alternative” del cattolicesimo e senza fraintendimenti.

    19 Giugno, 2013 - 15:27
  123. manuel76

    @ Federico
    Pero’ il problema di fondo è l’equivoco su una cosa.
    Posizione politica è una scelta: uno raccoglie elementi e si associa. O no li raccoglie e crede di avere elementi sufficienti per SCEGLIERE e va.
    E’ comunque significativo molto che abbia sentito lo slancio per dirti che va a messa. E’ bello.

    La mia riflessione era invece relativa ad uno status nel quale uno si trova.
    E’.
    E’ così.

    Non sceglie, non dichiara, al massimo svela quello che è.
    Non adatta, ma lotta contro il proprio essere, una lotta che è persa in partenza. E quando se ne rende conto può solo accettare per la propria sopravvivenza.
    L’orgoglio non nell’essere così…ma sicuramente per essere sopravvissuti alla battaglia.

    Mi chiedo se non si possa riconoscere nelle persone la ricchezza di quello che possono dare e ad incoraggiarle a fare per gli altri con entusiasmo unico, confidando in una (parziale) compensazione, piuttosto che portarle a chiudersi in un margine, in un tentativo di negazione.

    In questa ottica l’eventuale esistenza di prelati gay, al di là che facciano cose con uomini o si astengano, nel caso in cui questi condannassero morbosamente il laico omosessuale, sarebbe di una gravità al limite della follia schizofrenica.

    19 Giugno, 2013 - 16:08
  124. Marilisa

    “Il ragazzo che ho avuto il dono di avere nel mio gruppo di catechesi era ad una manifestazione politica di Forza Nuova.”

    Ci avrei giurato!

    19 Giugno, 2013 - 20:59
  125. Che vuoi !
    manganellerà qualcuno,
    odierà
    gli stranieri,
    gli zingari,
    i barboni,
    ma
    per il resto
    ha una chiara identità civile cattolica.

    Magari se trova un frocio,
    gli infila un manganello nel retto a fasciargli i visceri,

    magari se trova un barbone puzzolente,
    gli potrà dare fuoco,
    ma
    almeno lotta contro l’aborto,
    con il suo bravo stendardo dal cuore vandeano.

    W Cristo Re

    19 Giugno, 2013 - 23:30
  126. Sara1

    Bravi: il gay pride contro forza nuova, tali i catechisti tali i catechizzati, indottrinati tutti e due.
    p.s. magari usare termini un filino più gentili, capisco che fa borghesi da salotto, ma nel dubbio mica farebbe schifo.

    19 Giugno, 2013 - 23:54
  127. Sara,
    comunque hai la mia comprensione.
    ma
    io credo che nel virtuale,
    se le parole non hanno l’intrinseca forza,
    non si comprende
    la violenza
    di chi pensa che Gesù sia nelle manifestazioni di Forza Nuova.

    Mentre
    io
    non credo di ever mai affermato che Gesù
    vada a fare i gay pride.

    C’è comunque una bella differenza tra un ex ragazzo di parrocchia che si scopre gay e partecipa al pride ma non ha cultura da manganello,
    e
    un ex ragazzo di chiesa che ha ricevuto sani principi,
    e li esprime con il manganello.

    Sara,
    non mi pare che a te manchi l’equilibrio per discernere.

    Usare la forza della parola, per me,
    non è fare il piccolo borghese,
    ma
    mettere i responsabili davanti alla propria ipocrisia religiosa….

    Per i forzanovisti e tradizionalisti del web
    la parola gay è solo un soft
    per indicare concretamente degli invertiti, sodomiti, contronatura,
    esseri abominevoli.

    Perchè,
    lo debbo tacere ?
    per coltivare la loro ipocrisia,
    che maschera violenza ?

    Io non lo faccio.

    20 Giugno, 2013 - 0:53
  128. mattlar

    @Marilisa… sono nello sconforto più totale… non ne azzecco una… prima le virgole, poi il latinorum… meno male che ho la scusa di aver fatto lo scientifico… ME TAPINO!!!

    20 Giugno, 2013 - 9:00
  129. mattlar

    @Federico Benedetti
    non sapevo che forza nuova fosse una entità politica…

    Comunque, caro federico Benedetti ti esprimo la mia solidarietà. Avere un ragazzo che ti attribuisce l’ispirazione, come catechista, per essere entrato a far parte di forza nuova non deve essere uno sturbo da meno di uno che ti dice che tu lo hai avviato al gay pride e al movimento LGBT

    20 Giugno, 2013 - 9:06
  130. Federico Benedetti

    @Sara, Marilisa, Matteo

    Era proprio per quello che non volevo scriverlo. Meno male che avevo specificato che non mi sarei mai sognato di votare quel partito e che mi sentivo a disagio tra quelle bandiere. Poi mi spiegherete perchè se il ragazzo fosse stato di un movimento di estrema sinistra (come sospettava Lorenzo) o gay (come alludeva Manuel) non avreste avuto niente da obiettare, e invece quando avete saputo che era di FN vi siete scatenati in ingiurie e illazioni.
    Il ragazzo in questione non è un picchiatore e non usa abitualmente il manganello: mi ha detto che aveva scelto quella strada perchè condivideva l’impegno in difesa della famiglia e contro l’abominio dell’aborto. E’ proprio impossibile vedere del buono negli avversari politici?
    Quanto alla sua situazione familiare ho già parlato anche troppo, ma vi ho accennato le sue traversie proprio per sottolineare come le sue scelte siano state frutto di un percorso complesso e di una ricerca sofferta, di un bisogno di stabilità, di famiglia, di “regole paterne”…
    Escludo brutalità e violenza che certo nessuno, ne’ in casa ne’ in parrocchia, gli hanno trasmesso.

    Un altro motivo per cui non volevo parlare di FN è l’accoglienza con cui, ben poco democraticamente e laicamente, sono accolte le manifestazioni di questo movimento nella mia città. Sono preoccupato per questo ragazzo: non per quello che fa o farà (perchè certamente non farà niente di male a nessuno), ma per quello che potrebbe subire dai pacifisti e democratici “Antifà”, quelli che minacciano “diritti in bara i fasci a Ferrara”.
    Ecco un episodio dei tanti:
    http://www.estense.com/?p=309078

    20 Giugno, 2013 - 9:06
  131. Sara1

    Io ci rifletterei sul perchè un mio catechizzato radicalizzi i miei insegnamenti politicizzandoli (forza nuova o gay pride uguale).

    Mi chiederei magari se questa era veramente la strada che volevano seguire e se è il giusto per loro (cioè non è che li ho influenzati oltre il dovuto?).

    20 Giugno, 2013 - 9:11
  132. Federico Benedetti

    Mattlar,
    per piacere, non aggiungerti anche tu.
    Nessuno, ne’ il ragazzo ne’ la madre, mi attribuiscono questa responsabilità.
    Il punto, sempre quello che qui non si vuole proprio comprendere, è che vedendomi il ragazzo ha voluto sottolineare come alcuni valori appresi in parrocchia gli siano “rimasti addosso” e abbiano contribuito a fargli prendere una strada piuttosto che un’altra. Anche nell’estrema destra vi sono diversi movimenti politici e non tutti sono antiabortisti e per la difesa della famiglia tradizionale; forse l’educazione ricevuta ha determinato la scelta dell’unico movimento dell’estrema destra che ha partecipato alla Marcia per la Vita (ne abbiamo già discusso) e che nel proprio programma ufficiale prevede “violenze fasciste” come l’abrogazione della legge sull’aborto, una politica sociale che favorisca la crescita demografica e la famiglia tradizionale, il ripristino del concordato tra Stato e Chiesa del 1929 e il “recupero della religiosità” cristiana e della “fede nella Chiesa cattolica” (testuali parole, facilmente verificabili).
    Non ne faccio l’apologia, non sono contento di questa scelta e, ripeto, sono preoccupato per il ragazzo, ma non sarei stato più felice se lo avessi visto fumarsi spinelli in un centro sociale “okkupato” o raccogliere firme al banchetto dei Radicali.
    Luci ed ombre ci sono in tutte le scelte di ciascuno di noi: il compito dell’educatore non è scegliere al posto dell’educato, ma trasmettere dei riferimenti e testimoniare con la propria vita il valore di ciò in cui si crede.
    A me è sembrato che il ragazzo avesse chiaro il quadro il messaggio della Chiesa e tentasse, in modo imparziale e imperfetto come ciascuno di noi, a seguirlo: è consapevole di trascurarne alcuni aspetti ma si è dato delle priorità (che rispondono probabilmente innanzitutto ai suoi bisogni). E’ giovane e crescerà, ne sono certo, anche da questo punto di vista. Gli si conceda la stessa comprensione e misericordia che si concedono a tutti i peccatori in cammino.
    Mi ha colpito il fatto che questo ragazzetto non è uscito con frasi del tipo “per me la chiesa (i preti o il papa) sbaglia a …” (nemmeno a proposito dell’accoglienza degli immigrati), ma ha riconosciuto che la Chiesa indica la strada giusta e che semmai è lui (e i suoi compagni) a sbagliare.

    Quanto al fatto che sia un partito politico:
    http://www.estense.com/?p=307959

    20 Giugno, 2013 - 9:37
  133. Federico Benedetti

    Sara,
    accolgo naturalmente l’invito a riflettere sull’aspetto che tu evidenzi, ma ti faccio presente che i ragazzi di quella età trascorrono poche ore in parrocchia e che, crescendo, ne trascorrono sempre meno anche in famiglia.
    Ci sono altre agenzie educative coinvolte nella formazione dei giovani, specie nell’adolescenza: la scuola, i gruppi sportivi e soprattutto il gruppo dei pari (gli amici!). E poi la libertà dei ragazzi di assecondare le proprie attitudini e di provare a cercare risposte adeguate ai propri bisogni.
    Finchè si parla di bambini (come sono quando frequentano la catechesi di iniziazione cristiana) si può creare sinergia tra parrocchia e famiglia e sperare di preservarli da brutte esperienze e brutti incontri, ma poi arriva un momento in cui bisogna necessariamente fidarsi di loro e lasciarli liberi di “farsi le ossa” con gli strumenti che, pazientemente, si è cercato di dare loro.

    20 Giugno, 2013 - 9:59
  134. Sara1

    Immagino che queste scusanti valgano anche per il gay pride no?

    In ogni caso occhio con i ragazzi.

    20 Giugno, 2013 - 11:37
  135. Federico Benedetti

    Non sono scusanti. E’ la complessità dell’educazione.
    Ho raccontato questa storia per sottolineare un aspetto dell’educazione e non per mettere a confronto due ragazzi o due educatori o due situazioni molto diverse. Mi rendo conto di non essere stato chiaro e mi scuso con tutti. Spero che le ripetute puntualizzazioni abbiano chiarito almeno in parte la questione e il mio punto di vista.

    20 Giugno, 2013 - 12:06
  136. Luigi Accattoli

    Credo che Federico non si debba scusare per nulla e che abbia fornito un aiuto a tutti per intendere come si semini tra le spine – ognuno ne ha esperienza, come già era chiaro dal racconto di Matteo – io ho trovato utili ambedue le narrazioni e gli elementi con cui successivamente Federico ha arricchito la sua. Forse Matteo piuttosto che polemizzare con la narrazione di Federico avrebbe potuto – potrebbe – completare la sua.

    20 Giugno, 2013 - 12:12
  137. Federico Benedetti

    Grazie

    20 Giugno, 2013 - 12:25
  138. Sara1

    Sinceramente le parole di Matteo delle 23 e 30 le ho trovate esagerate e fuori luogo.
    Inoltre un educatore, ok deve seminare tra le spine, però trovo interessante che le spine dei due catechisti corrispondano alle loro convinzioni.

    20 Giugno, 2013 - 12:37
  139. Sara1

    Di fronte ad atti come questo non credo che si possa dire, “forse l’educazione ricevuta ha determinato la scelta dell’unico movimento dell’estrema destra che ha partecipato alla Marcia per la Vita (ne abbiamo già discusso) e che nel proprio programma ufficiale prevede “violenze fasciste” come l’abrogazione della legge sull’aborto, una politica sociale che favorisca la crescita demografica e la famiglia tradizionale, il ripristino del concordato tra Stato e Chiesa del 1929 e il “recupero della religiosità” cristiana e della “fede nella Chiesa cattolica” (testuali parole, facilmente verificabili).”.

    20 Giugno, 2013 - 12:54
  140. Federico Benedetti

    Ma no, Sara, ma quali “convinzioni”?

    A me, suo vecchio catechista, il ragazzo ha parlato dei valori cattolici, sapendo che a me poteva interessare quel discorso. Se non lo avesse fatto ci sarei rimasto male e mi sarebbe venuto il dubbio di non aver fatto abbastanza per adempiere il “mandato educativo” che il mio parroco mi aveva affidato. Quel giovane ha associato correttamente catechesi e valori cattolici, Chiesa e Cattolicesimo. Per questo (repetita iuvant) ne ho parlato.

    Al suo vecchio allenatore di calcio magari avrebbe parlato delle sue prodezze sportive, alla maestra delle elementari dei suoi progressi negli studi… C’è per forza una “corrispondenza” di questo tipo, non altro.
    Le “spine” sono le resistenze e le deformazioni con cui si accoglie il messaggio educativo cristiano, di certo non “corrispondono” a mie “convinzioni” e non hanno mai ricevuto approvazione o incoraggiamento da parte mia. In coscienza mi sembra di aver sempre cercato di proprorre nelle catechesi gli insegnamenti della Chiesa Cattolica, secondo le indicazioni del parroco e della Curia, senza propagandare le mie idee personali (c’era naturalmente la supervisione del parroco a cui le famiglie affidavano i bambini per la catechesi) e cercando di evitare messaggi ambigui, che potessero alimentare una certa visione relativista del cattolicesimo.
    Certe cose che azzardo su questo blog, pensando di confrontarmi con adulti cattolici e cattolici adulti, non le avrei mai dette ai bambini di nove o dieci anni durante gli incontri di catechismo.

    20 Giugno, 2013 - 13:15
  141. Sara1

    Va bhe, Federico, può anche essere, però lo dico davvero con affetto: lei non ha idea di che fogna siano quei movimenti che magari marciano pure per la vita.

    20 Giugno, 2013 - 13:17
  142. Sara1

    Guardi sempre a pochi chilometri da noi:

    http://www.huffingtonpost.it/2013/04/17/alba-dorata-pronta-la-lista-per-le-comunali-di-alba-adriatica-a-fine-maggio-stefano-flajani-candidato-sindaco_n_3100522.html

    Se penso che quando vivevo a Mantova l’Abruzzo era considerato Terronia Terronia e Bossi l’avrebbe voluto travolto dall’acqua….

    In ogni caso finalmente anche la Chiesa pare si è accorta che si sta esagerando.

    Il cardinale Erdo ha messo in evidenza anche il lavoro dell’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa. “Non si tratta di un fenomeno isolato”, ha affermato il porporato, mettendo in guardia dalle “minacce per via legislativa” alla libertà di fede che mirano, ad esempio, a vietare la prassi della circoncisione oppure la produzione della carne kosher.

    Il porporato ungherese ha ribadito la volontà della Chiesa di “resistere”, se necessario anche scendendo in piazza, contro “i fenomeni dell’antisemitismo e del razzismo, disumani e inaccettabili”. Proprio questa settimana il World Jewish Congress ha tenuto il suo convegno a Budapest per protestare contro l’antisemitismo crescente nel Paese, per opera soprattutto – ma non solo – del partito di estrema destra Jobbik.

    http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/vescovi-obispos-bishops-papa-el-papa-pope-24728/

    20 Giugno, 2013 - 13:24
  143. Federico Benedetti

    Sara,
    sia d’accordo su quella “fogna”, ma non sopravvalutiamo le tante altre “fogne” dove i nostri giovani “imparano” vizi di tutti i tipi e il disprezzo per la “religiosità” cristiana” e per della “fede nella Chiesa cattolica”.
    Magari anche con l’approvazione di certi genitori…

    20 Giugno, 2013 - 14:11
  144. Sara1

    Per una volta Federico mi piacerebbe sentirle dire: questo è un schifo, senza metterci di mezzo qualche altra cosa che le pare più schifosa.

    20 Giugno, 2013 - 14:15
  145. Sara,
    ti reputo di molto intelligente,
    ma….
    sei capace di farmi cadere…. le braccia…

    Tu con convinzione puoi equiparare un movimento politico violento

    con delle persone che vanno a sfilare per la città
    per affermare senza violenza il loro diritto ad esistere ????

    Accidenti Sara !!!

    Io spero che quando scrivi,
    ti capitino errori di digitazione come accade a me,
    allora
    hai la mia comprensione,
    e può accadere di scrivere fischi per fiaschi.

    Io mi ricordo sempre che sei una Mamma…….

    Un Abbraccio
    🙂

    20 Giugno, 2013 - 14:36
  146. Sara1

    Non sono uguali uno è peggio, però anche il gay pride è sempre segno di una politicizzazione.
    Un catechista dovrebbe spiegare il catechismo (tutto non solo l’aborto ma anche la dottrina sociale e viceversa) e lasciare al ragazzo la libertà di fare le proprie scelte.
    Discernimento a 360°.
    Facciamo così, avrei visto maggiormente un seminare tra le spine se Federico si fosse trovato un ragazzo al gay pride e lei uno da Forza nuova.
    Compreso??
    Amici come prima poi, ovvio.

    🙂

    20 Giugno, 2013 - 14:42
  147. Federico Benedetti

    Ma io non frequento i Gay Pride, nemmeno per fare fotografie…

    20 Giugno, 2013 - 14:50
  148. Sara,
    ho l’impressione che si faccia finta a non capirsi !!!!

    Non so quanto tu mi legga presumendo a priori….

    come ho scritto
    Sabato scorso sono andato in centro a fare varie foto e finalmente vedendo di persona cosa è un gay pride.

    Questo per te è un atto di odio ?
    e’ un atto contro Gesù ?

    Comunque,

    ho quivi scritto che ho incontrato un ex-14enne che portai alla cresima a suo tempo, in parrocchia.

    Non ho scritto altro !!!!!

    Tu invece lo stai facendo apparire
    che io al posto di fare catechesi,
    mi sia messo a fare dottrina politica.

    Sara,
    scusami,
    ma tu mi leggi prima di scrivere,
    o fai come il comunista represso ?????

    Non mi piace affatto si giochi sulla pelle delle persone.

    Spero sarai piu’ obiettiva e migliore lettrice.

    Con amarezza

    20 Giugno, 2013 - 14:58
  149. Federico Benedetti

    Sara,
    lo scorso novembre a Ferrara c’è stato addirittura il congresso nazionale dell’Arcigay.
    Puoi immaginare la festosa accoglienza della classe dirigente locale e l’entusiasmo del PD.
    Può anche darsi che fosse coinvolto qualcuno dei miei amici e conoscenti, ma non lo so, perchè non mi interessava curiosare, nessuno me lo ha riferito e io personalmente (sembrerà strano) ho deciso di non partecipare al grande evento.
    Non escudo a priori che ci potesse essere qualcuno dei ragazzi compagni di quello di cui ho parlato. Ma non capisco perchè discutere di questa cosa. Il senso della mia testimonianza era un altro.

    20 Giugno, 2013 - 15:10
  150. Sara1

    Matteo di solito penso parecchio ma quando ieri sera ho letto quel commento mi sono infastidita davvero.
    Capisco voler scandalizzare ma ci ho visto del compiacimento, si può dire la stessa cosa in modi diversi.
    Riguardo ai vostri ex alunni ha ragione sbaglio e non li conosco..
    Non usateli però in queste dispute.

    p.s. però un domanda mi sento di farla, più volte mi sembra abbia detto di non credere che ne so alla confessione o al peccato originale e anche ieri sera diceva essere ogni spiegazione del male parole inutili.
    Come si coniuga il non credere alla confessione con il catechismo ai sacramenti? (per dire)

    20 Giugno, 2013 - 15:10
  151. Sara1

    Ok Fede ho sbagliato io. Però al ragazzo che va da Forza Nuova tiri per bene le orecchie.

    20 Giugno, 2013 - 15:12
  152. Ho l’impressione che leggi troppo di fretta, Sara.

    A proposito del gay pride,io ho scritto soltanto che andavo,
    che volevo vederlo,
    che volevo fotografare, come ho fatto e spero di mettere neil mio spazio web,
    che ho incontrato un ragazzo che veniva in parrocchia.

    Ora Sara,
    come fai a dire che io abbia strumentalizzato una persona ?????
    come fai ?????

    Dunque,
    grazie al commentatore criptocomunista,
    che ci ha buttato il suo ragazzo di FN,
    solo per sporcare il mio racconto,
    ecco
    cosa stai facendo.

    Non è colpa mia
    se io parlando senza correttezza e crudamente di froci,
    urto nervi scoperti,
    cosa
    che non avverrebbe se fossi soft,
    e usassi “gay”.

    I froci, ai religiosi, richiama abominio e schifo,
    e
    questo
    io faccio e farò, quando richiamate l’argomento.

    Ma non credere,
    cara Sara, che lo faccio solo qui,

    anche nella vita non-virtuale,
    con grande incazzamento di qualche amico prete e con-laico.

    20 Giugno, 2013 - 15:25
  153. Sara1

    Quindi se sono contro l’immigrazione devo scrivere sporco negro?
    Cioè già è pieno di gente razzista che lo fa a che serve ripeterne gli epiteti peggiori?
    Non capisco questo gusto nel dire la parola froci.

    20 Giugno, 2013 - 15:29
  154. Sara1

    Contro il razzismo scusate.

    20 Giugno, 2013 - 15:34
  155. “Non capisco”….
    ————-

    a leggere le dinamiche delle mie e delle vostre paure che nega vita agli altri
    in nome di un
    “peccato”
    divenuto idolo per i religiosi, sermpre bardati dei loro bellissimi filatteri

    20 Giugno, 2013 - 15:49
  156. Federico Benedetti

    C’è anche chi idolatra se stesso (IO e dio).

    20 Giugno, 2013 - 16:25
  157. Matteo ma non dovevi postare sulla tua pagina personale le foto del pride?
    E invece ci trovo solo articoli da inciucesse – o capere- con le calze rosse che altro non fanno che guardare e sindacare i c… -cioè- i blog degli altri.

    20 Giugno, 2013 - 16:30
  158. Giovanni Mandis

    Sara, scusa… abrogare le legge 194 sarebbe violenza fascista?
    Uccidere un essere umano nel grembo materno cos’è?

    20 Giugno, 2013 - 19:49
  159. Sara1

    Mandis non si metterà con Forza nuova anche lei?????

    Ma che avete tutti?

    20 Giugno, 2013 - 19:52
  160. Giovanni Mandis

    Scusa Sara, Io sono per abrogare la legge 194… Dunque sarei un violento fascista? Quando si fa un’affermazione bisogna stare attenti…
    Violenza è imporre agli altri con la forza del più forte sul più debole, esattamente quello che nel nostro paese accade 120/130mila volte all’anno sulla persona più indifesa che esista.

    20 Giugno, 2013 - 19:58
  161. Giovanni Mandis

    Caro Federico Benedetti, sono sicuro che “famiglia tradizionale”…è un lapsus dovuto alla fretta in luogo di “famiglia naturale” ( o “famiglia” e basta). 🙂

    20 Giugno, 2013 - 20:06
  162. Giovanni Mandis

    Forza Nuova è un partito/formazione politica fascista, d’accordo. Ma non significa che ogni cosa proposta da FN sia o diventi automaticamente fascista (ragionamento fallace, argumentum ad hominem). Quindi definire “violenza fascista” l’idea/proposta di abrogare la legge 194 perché viene da FN (o anche da FN) è sbagliato.

    20 Giugno, 2013 - 20:16
  163. Sara1

    http://www.corriere.it/politica/08_marzo_21/intevista_fiore_8ca4b402-f779-11dc-b233-0003ba99c667.shtml

    “Ci parla e non solo. Ha una condanna per banda armata.
    «In primo grado a 5 anni e in secondo a 3 e mezzo. Poi è arrivata la prescrizione. Ammetto quello che devo ammettere: sono stato attivo in senso radicale nella destra fino a 21 anni».
    In senso radicale che significa? Con una banda armata?
    «Con Terza posizione. Il clima era quello che era. Decine di giovani hanno attraversato la soglia della galera. Ma il cuore della battaglia fu positivo».
    Positivo? Ci furono vittime e stragi orrende in quel periodo, da piazza Fontana alla Stazione di Bologna.
    «Certo, ci fu terrorismo da una parte e dell’altra. Ma c’era anche la spinta romantica di una gioventù alla ricerca di una verità. Non si può criminalizzare quel periodo». ”

    Piazza Fontana e la Stazione di Bologna, spinta romantica di una gioventù alla ricerca di una verità.

    Ma per favore, e passi gli altri ma lei Mandis è seminarista, non si può votare un partito come questo e poi l’aborto, lo ha ricordato Clodine la settimana scorsa, c’era anche quando era vietato dal fascismo.

    Con un sacco di metodi empirici non l’ha inventato la modernità.

    Caso mai bisogna spostarlo ad una battaglia di civiltà, di diritti del nascituro, non buttarsi sul peggio del peggio

    20 Giugno, 2013 - 20:22
  164. Giovanni Mandis

    Io non ho mai votato Forza Nuova. Ma definire violenza fascista la proposta di abrogare la legge 194 perché la propone anche FN (io la intendo per abrogazione parlamentare o per referendum, non ho idea di come la intenda FN) è una sciocchezza, un errore logico.

    20 Giugno, 2013 - 20:35
  165. Marilisa

    Federico B., per quanto mi riguarda, non hai capito la mia replica molto breve e senza spiegazioni. Né forse avresti potuto.
    Il mio “ci avrei giurato!” era a filo della mia logica, ma seguendo anche la tua.
    Ovvero io–ti sembrerà strano– non ho mai pensato che il ragazzo aderisse a un partito di centro sinistra. Ma proprio il contrario. E prima che tu lo dicessi apertamente.
    E a me, fra l’altro, non interessa affatto che una persona qualsiasi stia da una parte o dall’altra, politicamente.
    L’esatto contrario di te, che vai ad etichettare fra i cattivi, quelli che simpatizzano per la sinistra. Tu non vedi l’ora di demonizzarli.
    Il fatto che tu avessi parlato di quel giovane con tanta simpatia ( anche giustificata dalla vostra conoscenza) mi ha indotto a pensare che non fosse aderente ad un partito fra quelli che per te sono insopportabili.
    Per te, infatti, è meglio essere di destra che di sinistra, anche se non voteresti, come hai detto e come io ho capito da subito, per l’estrema destra.
    Fosse stato di sinistra, non saresti stato così indulgente. Poco ma sicuro. Anzi sicurissimo.
    E comunque, male hai fatto ad attribuire a me “ingiurie e illazioni”.
    Stai più attento, tu che chiedi agli altri di stare attenti alle tue parole.
    Ripercorri i post, e ti accorgerai che io non sono più intervenuta dopo quella replica che, per il solito preconcetto, hai frainteso.
    Dunque, quali “ingiurie” da parte mia?
    E poi, parliamoci chiaro. Sei proprio tu quello che si rifiuta di riconoscere a chi si sente più vicino al centro sinistra la difesa di certi valori, quelli che secondo te sono di pertinenza assoluta ed esclusiva dei movimenti o partiti pencolanti fra il centro e la destra dello scenario politico.

    20 Giugno, 2013 - 20:38
  166. Luigi Accattoli

    Forse posso dare un aiuto filologico a chiarire la disputa tra Giovanni Mandis e Sara sulla violenza fascista e l’abrogazione della 194. Il primo a evocare ironicamente l’abrogazione della 194 come “violenza fascista” è stato Federico Benedetti. Sara riprende l’espressione a modo di citazione e non per dire lei che considera “fascista” l’idea di abrogare la 194… chiaro ora?

    Questo è il testo di partenza, contenuto in un commento di Federico: “Forse l’educazione ricevuta ha determinato la scelta dell’unico movimento dell’estrema destra che ha partecipato alla Marcia per la Vita (ne abbiamo già discusso) e che nel proprio programma ufficiale prevede “violenze fasciste” come l’abrogazione della legge sull’aborto…”

    20 Giugno, 2013 - 22:18
  167. Sara1

    Grazie Luigi, infatti è così, non considero affatto violenza fascista la battaglia contro l’aborto, anzi, però è tutto il contorno con cui questa battaglia viene condotta che è fascista.
    Fascista nel senso di razzista, violento, antisemita, dato il clima attuale in cui questi movimenti si rinforzano è meglio andarci sempre cauti.

    20 Giugno, 2013 - 22:40
  168. Giovanni Mandis

    Chiaro Luigi, nella lettura mi era sfuggito. Grazie.

    20 Giugno, 2013 - 23:11
  169. Federico Benedetti

    @Giovanni Mandis,
    ho usato l’espressione “famiglia tradizionale” per citare testualmente le parole dei volantini e dei programmi di FN. Volevo proprio usare le espressioni precise perchè fossero facilmente verificabili.
    Il senso comunque è quello che hai dato tu.

    @Sara,
    in Parlamento non è presente FN, ma ci sono diversi parlamentari antiabortisti. Non è necessario votare l’estrema destra, ma sarebbe opportuno dare importanza anche allo spazio che nei vari schieramenti trovano i valori non negoziabili e le istanze del mondo cattolico.
    Naturalmente FN ha nel proprio programma politico anche questioni meno “affini” alle nostre corde di cattolici praticanti, mi sono limitato a riportare quelle che potevano giustificare per un cattolico l’adesione a questo partito piuttosto che ad altri movimenti dell’estrema destra neofascista, dalla Fiamma Tricolore a CasaPound.

    Ad ogni modo, nella mia città le proposte di FN hanno avuto a che fare con Equitalia e lo ius soli e per la verità non mi è sembrato che eccedessero in toni violenti o apertamente fascisti.
    http://www.estense.com/?p=299888

    Al di là delle simpatie, non mi è sembrato che la polemica verbale superasse quella degli “antagonisti” dell’estrema sinistra o di certi cortei arcobaleno o della CGIL. Certamente non ha superato l’asprezza delle contestazioni e delle minacce dei locali “Antifà”.
    Chiudo qui il discorso. Come ha sottolineato anche Luigi, io proponevo una riflessione sull’educazione, non il processo ad un movimento politico che attualmente raccoglie molte contestazioni e pochissimi consensi.

    21 Giugno, 2013 - 8:54
  170. Giovanni Mandis

    Grazie Federico. Certo che se anche chi vuole difendere la famiglia la definisce “tradizionale”… non c’è da essere allegri.

    21 Giugno, 2013 - 11:26

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