Papa Francesco e le critiche dei Furbi e Orbi

Il sito “Pontifex” – incoraggiato dalla propria denominazione – il 30 marzo scrive perentorio: “E’ vescovo di Roma ma anche Papa e dunque capo della cattolicità e questo farebbe bene a non dimenticarlo. Il populismo, il pauperismo e la demagogia lasciano il tempo che trovano”. – E’ la chiusa rilassante di un mio antologico articolo sulle critiche a Papa Bergoglio che iniziano a circolare nella Rete, pubblicato oggi dal “Corriere della sera”. Avvio con esso una rassegna degli aforismi lanciati a girandola verso Francesco da tipi che si considerano più cattolici del Papa e che provo a chiamare – in via sperimentale – Furbi e Orbi: denominazione suggerita dalle critiche alle benedizioni Urbi et Orbi del Papa nuovo.

181 Comments

  1. Luigi Franti

    Quanto zelo! Ammirevole.

    2 Aprile, 2013 - 12:16
  2. fabrizio

    Buona Pasqua a tutti.
    Premesso che papa Francesco me lo tengo ben stretto e ringrazio il cielo per la sua elezione, non è che tutte le novità di questi primi giorni debbano essere per forza di cose positive e non possano essere evidenziate senza pasare per tridentini. Prendiamo ad esempio il canto, citato da Luigi nel suo articolo. Cantare la messa o una benedizione solenne non è un optional, almeno finché restano valide la Sacrosantum Concilium e i documenti conseguenti (es. Musicam Sacram), per i quali il canto in liturgia non è solo forma ma è parte integrante dell’atto liturgico, canto non solo della schola cantorum ma anche e soprattutto del celebrante. Ora abbiamo un papa santo che ahimè non canta (probabilmente perché non sa cantare). Certamente oggi la Chiesa ha bisogno di ben altro rispetto ad un papa intonato, ma è altrettanto certo (se certi sono i documenti conciliari) che recitare quello che dovrebbe essere cantato è un “difetto” (passatemi il termine) e non un pregio. Detto tutto questo, ribadisco la mia premessa e lodo lo Spirito Santo per l’elezione di Bergoglio.

    2 Aprile, 2013 - 12:19
  3. Luigi Franti

    Ecco qui una bella immagine di Luigi (che gli consiglio di mettere al posto del beltenebroso):
    http://it.wikipedia.org/wiki/File:Papal_Zouave.jpg

    Però si è arruolato solo recentemente. Credo da meno di un mese.

    2 Aprile, 2013 - 12:24
  4. Mi ripeto anche qui: l’articolo è “guazzabuglio di categorie e personaggi”.
    Luigi, non può non sapere “chi è chi”, nè si possono mischiare le voci spontanee (a diverso grado di ortodossia) con quelle dei tinktankisti.
    Suvvia…

    2 Aprile, 2013 - 13:10
  5. vivalolek

    Grazie a Dio arrivano le prime critiche !
    Ormai cominciavo ad avere paura …. in questi casi l’unanimità sviolinata troppo a lungo mi spaventa!

    Per chi avrà la pazienza di leggerla, questa è la lettera di auguri che gli ho scritto per Pasqua come editoriale del piccolo giornale che dirigo: è un augurio anche per tutti voi, in particolare a te, caro Luigi, di cui ho parlato anche l’altro ieri con il nostro comune amico Don Francesco Strazzari.
    Un abbraccio a tutti. Oggi è l’ottavo anniversario del ritorno in cielo del Beato Giovanni Paolo II: che da Lassù Lui continui a tenerci per mano…. con il suo indimenticabile sorriso !!!!

    Carissimo Papa Francesco,
    scusa se mi permetto di darti del tu, ma ormai sei già uno di noi. Anzi, uno
    di famiglia.
    Probabilmente non leggerai mai queste righe, ma io te le scrivo comunque.
    Mi chiamo Paolo: ho 40 anni, ho una famiglia meravigliosa e faccio anche il
    giornalista. Di recente qualche capello bianco – candido come la fumata che
    ha annunciato la tua elezione – si è intrufolato nella mia chioma.
    Ti risparmio la storia della mia vita: sono semplicemente un uomo fortunato,
    uno di quelli che hanno ricevuto molto di più rispetto a quanto hanno
    donato. Forse anche per questo mi ritrovo a volte impotente davanti alla
    paura, a combattere con quella sottile ed umanissima angoscia di perdere
    l’immensa ricchezza di affetti e grazie che mi circondano.
    Da oltre undici anni dirigo anche questo piccolo giornale di paese: una avventura incredibile, impegnativa ed esaltante. Qualche amico e collega mi chiama “vaticanista”, visto che da tempo seguo con attenzione cosa succede dentro l’enorme gregge che tu stai conducendo da un paio di settimane.
    …….

    Lo sai che ti aspettavamo? Lo Spirito Santo, in una delle sue straordinarie
    sceneggiature, ha spalancato le porte alla Primavera con otto giorni d’anticipo. Io tifavo spudoratamente – te lo confesso – per il cardinale
    O’Malley, il cappuccino di Boston. Mi sarebbe bastato che il cardinale
    protodiacono annunciasse “Johannem Patricium (O’Malley)” per stappare
    subito un frizzante prosecco! Ti confido che non lo avrei fatto se avesse
    pronunciato qualche altro nominativo. Poi è arrivato, assolutamente spiazzante, quel “Georgium Marium”… la mia Marta mi ha guardato di scatto, mentre in anticipo dalla mia bocca usciva quasi in automatico: BERGOGLIO! E poi il tuo nome, Francesco. Mamma mia! I miei occhi si sono inondati di lacrime, pensando subito alla mia adorata Assisi: Francesco, un
    umile fraticello a cui il Signore ha chiesto di riparare la sua Casa, la sua
    Chiesa che minacciava di cadere in rovina.
    Francesco, il santo dei poveri e degli ultimi, il cantore del creato e della pace, il giullare innamorato di Dio che da secoli brilla come una stella in un cielo spesso incrostato di fuligine ed incertezza.
    Ero semplicemente sconvolto. Il primo papa gesuita, proprio nel giorno in cui
    il mio paese aveva accompagnato nell’ultimo viaggio terreno il nostro caro
    amico Padre Gino Dalla Vecchia: un grande sacerdote, tuo confratello nella
    Compagnia di Gesù. Un alpino degno di onore. Lo sai chi sono gli Alpini?
    Gente tosta, dal cuore immenso: forse dalle tue parti li chiamereste “Andini”.
    Alla fine la vetrata si è aperta. Temevo tu fossi un “musone”, anche per colpa
    di certe foto d’archivio che non ti rendono onore. Quando sei uscito dalla
    loggia della basilica ho notato subito che non indossavi la mantellina d’ermellino ed altri orpelli: buon segno. Mentre aspettavi, con rispetto, che la
    banda terminasse di darti il suo benvenuto mi sembravi smarrito, quasi
    soffocato da quell’abito bianco.
    A che starà pensando? Cosa dirà? Parlerà con l’accento del “Pibe de oro”?
    Infine, come d’incanto, è bastata una sola parola per sciogliere ogni timore:
    “Buonasera!” Un colpo di fulmine, un lampo in Vaticano, come quando il
    battito del cuore ci rivela che possiamo fidarci ed amare da subito una persona di cui – fino a qualche minuto prima – ci era ignota la stessa esistenza.
    Perfino la pioggia ha smesso di cadere ed è scoccata la magia: la preghiera per il tuo predecessore, quell’incredibile silenzio piombato in piazza
    San Pietro mentre migliaia di romani benedicevano il loro nuovo Vescovo…
    “Buon riposo”!
    Ti aspettavamo, avevamo bisogno di te. Anche chi liberamente non crede. O magari ha perso la fede per le imboscate della vita, in attesa di un pastore pronto a sporcarsi le mani nella ricerca della pecorella smarrita.
    Avevamo bisogno di un papa come te. Però non possiamo fare a meno di
    abbracciare, ringraziare con immenso affetto e riconoscenza Benedetto XVI:
    senza il suo gesto di straordinaria umiltà oggi non ci sarebbe papa Francesco.
    Lui ha visto lungo. Tu forse l’hai capito subito, appena hai presagito nel profondo che lui stava per lasciarti il suo posto.
    “Vox populi, vox dei”: nella voce del popolo c’è la voce di Dio. E il popolo già ti ama. Ti vogliamo bene per la tua umiltà e dolcezza, per come ti sei presentato tenendo in mano semplicemente il Vangelo. Non sei un giudice,
    semplicemente un Padre. Grazie per la tua croce ed anello di ferro da vescovo, al posto di quelli d’oro da donare ai poveri. Grazie per la tua umiltà e semplicità: sembri il parroco del mondo, venuto a servire più che a comandare. Grazie per le tue vecchie scarpe nere e consumate, quelle di un
    pastore abituato a sporcarle col fango mentre guida il suo gregge; disposto a
    puzzare come le sue pecore, soprattutto perché porta in braccio quella che si
    era smarrita. Grazie per la tua sobrietà declinata in mille gesti autentici e non
    plateali, come ad esempio la sedia e la merendina offerte a chi ha vegliato
    fuori dalla tua porta per tutta la notte. Grazie soprattutto per la tenerezza e
    la speranza, per averci ricordato che la Sua misericordia non ha confini. Grazie per il rispetto dimostrato verso chi non crede o professa una fede diversa, per aver lavato i piedi il Giovedì Santo ad una giovane detenuta musulmana: San Francesco ti ha proprio contagiato!
    Grazie per averci ridato entusiasmo, nonostante lo Spirito Santo sembri
    essersi fermato al di là del Tevere in questa nostra povera Italia.
    Ora viene il bello. Sulle tue spalle sono state riposte incredibili aspettative.
    Questa specie di luna di miele prima o poi finirà e cominceranno ad arrivare
    critiche ed accuse: guai se non accadesse!
    Il compito forse più arduo sarà rinfrescare l’aria dentro i cosiddetti “Sacri Palazzi”: nidi di serpi già insidiano la tua missione. Però ricordati che non sei solo. Ti accompagneremo ogni giorno: chi ha fede lo farà con la preghiera, chi non crede ti ricorderà volgendo lo sguardo alla buona stella.
    Tu fai il papa, io il papà. Solo un piccolo accento ci divide. Ci unisce la più bella meraviglia del Creato: l’Amore. Dono di Lui, del Suo immenso Amore….
    Siamo alla vigilia della Pasqua: che sia davvero Santa e straripante di gioiosa
    tenerezza. Lo auguro a te, a tutti.
    Ti voglio bene, ti vogliamo bene Papa Francesco. Anzi, Papà Francesco!
    Ad multos annos, ad maiora!

    2 Aprile, 2013 - 13:19
  6. Invece credo che un articolo interessante sarebbe quello che approfondisse l’aspetto “inquietante” che il pensiero dei “serbatoi di pensiero” ha sulla gente comune. Gente comune che, quando inizia a dar “fiato alle trombe” si comporta da megafono, che paradossalmete amplifica e distorce ancor più ciò che è già distorto e amplificato.
    E guardacaso i “thinktankisti” son tutti articolisti e/o giornalisti (che usando sempre l’esempio musicale funzionano da “mixer”; ma la sorgente del suono è e resta sempre un’altra…).

    2 Aprile, 2013 - 13:23
  7. discepolo

    Cari tradizionalisti, tremate, avete i giorni contati , i conciliovaticanosecondisti alla riscossa!!! ; -)
    questo è solo l’inizio… intanto siete additati al pubblico disprezzo nel più importante Giornale italiano, il Corriere della Sera, dal più importante dei vaticanisti, , per le “critiche” al nuovo Papa. Poi certi siti, vedi Messa in latino e Rorate caeli saranno proibiti. Infine, i vaticanisti , vedi Magister che non si uniscono all’unisono al “coro ” ma tentano qualche nota diversa, che so una terza minore invece che maggiore, saranno inviatati ad adeguarsi o a tacere , Nessuna più critica malevola verrà tollerata!
    L’amore e l’ammirazione totale ed incondizionata per il Vescovo di Roma e verso tutto ciò che fa o non fa regnerà sovrano una volta fatti fuori i soliti miserabili tradizionalisti….
    Si vabbè ma chi come Cantuale antonianum tradizionalista non è e chiederebbe solo timidamente un po’ di liturgia cantata?
    Che cantino loro, il Papa non è una rockstar! 😉

    2 Aprile, 2013 - 13:35
  8. discepolo

    naturalmente non volevo criticare nessuno, stavo solo scherzando!!
    ( meglio specificare non si sa mai…)

    2 Aprile, 2013 - 13:41
  9. Clodine

    Lessi di recente un libro di Massimo Cacciari molto interessante dal titolo emblematico: ” Il potere che frena”. Una sintesi suggestiva assai “aderente” alle tenzioni e spinte avverse che l’umanità sta vivendo ora, ma che visse anche in passato, specie il XX sec, e ancor prima: fin dagli albori del cristianesimo. Si parte da S.Paolo -Tessalonicesi 2,6-7- e in chiave “teologico/storica” si analizza il significato che l’Apostolo [ma anche un’ampia letteratura patristica e non solo] intende dare a questa “tensione” contraria e avversa ( Katechon o Anticristo) la quale, fin dall’incarnazione, si configura via via con le varie tirannie a partire dall’impero Romano fino al nazifascismo ed oltre. Tuttavia, ad una attenta analisi dei testi in chiave storica questa “forza” non ambisce ad esercitare una potestas politica, al contrario, brama di conseguire un’auctoritas spirituale. Così facendo entra in conflitto con la Chiesa la quale si pone nel frammezzo e ne impedisce l’avvento. Tuttavia non è la Chiesa quel ” potere che frena” l’avvento del Katechon, o Anticristo, ma la FEDE..( motivo per il quale Benedetto XVI indice l’anno della fede).
    A margine, ma neppure troppo enon da ultimo, della “disquisizione” entra in gioco la figura del Papa, successore di Pietro, figura imprescindibile che incarna questo “potere che frena”: detentore e divulgatore della retta dottrina da Cristo agli Apostoli ecc…
    Nietzsche aveva visto giusto: oggi davvero chi va per strada alla ricerca di Dio viene prima deriso e poi guardato con indifferenza. Allora, in questo contesto, credo che Bergoglio stia facendo la Volontà di Dio, secondo i Suoi disegni.

    2 Aprile, 2013 - 13:52
  10. Clodine

    Almeno spero!! Non sono in grado di guardare dentro la sfera di cristallo!
    Di certo il papato non si tocca: CUM PETRO ET SUB PETRO …

    2 Aprile, 2013 - 13:56
  11. manuel76

    Rorate Coeli: alla lavanda dei piedi vanno ammessi – secondo le norme liturgiche – solo “uomini scelti”.

    Si deve essere sbagliato Gesù, perchè i piedi li ha lavati a degli Ebrei.
    Non dovevano essere molto puliti: avevano fatto il bagno ma la terra polverosa sporca i piedi.
    Li ha lavati ad uno che lo ha tradito, ad un altro che lo ha rinnegato. Questi prima si rifiuta, poi gli chiede la doccia, ma il Maestro gli risponde che il bagno l’ha già fatto e ha solo i piedi sporchi e si china a lavarglieli.

    Alta petit humilitas!

    2 Aprile, 2013 - 14:18
  12. mattlar

    Mi colpisce che degli strenui difensori della cattolicità sciolgano il freno in modo così maldestro: la critica ci può sempre stare, penso, con buona pace di chi teme la repressione. Ma quando si scrive “papa piacione” o altre amenità forse si va un po’ oltre la difesa dell’ortodossia…

    2 Aprile, 2013 - 14:28
  13. Mi domando perché i cattolici siano così complicati e abbiano da ridire su tutto: abbiamo un Papa che sta tornando alle radici, alla Chiesa di Gesù e dei primi Apostoli e abbiamo ancora da ridire. Nel cattolicesimo sono state create nel tempo delle strutture e delle sovrastrutture: ben venga un papa che torni alle radici del cristianesimo!

    2 Aprile, 2013 - 14:40
  14. Luigi Franti

    Ripugnante servizio di Valli sentito poco fa al Tg1. Celebrazione «dell’indimenticabile Giovanni Paolo II» nell’anniversario della morte, rievocazione del modo in cui lo aveva allora ricordato il meraviglioso cadinale Bergoglio, evocazione della somiglianza e continuità tra i due papi, silenzio totale (oltre i limiti della character assasination) sul successore di Giovanni Paolo II e predecessore di Francesco.
    Chi era costui, che non mi ricordo più?

    Verrebbe da citare Rilke, se non fosse troppo avendo a che fare con questi miserabili: «tutto cospira a tacere di noi, un po’ come si tace / un’onta, forse …)

    2 Aprile, 2013 - 14:43
  15. Luigi Franti

    Si lasci il papa a fare il papa. Come meglio crede, giacché a lui spetta. Son contento per chi è contento (come vivalolek: cuorcontento il ciel l’aiuta!), ma voi zuavi, per cortesia (e nell’interesse della chiesa e dello stesso papa), smobilitate (e portatevi dietro, se possibile, anche padre Lombardi, finché non si è calmato: ieri era eccitato anche per una passeggiata nelle grotte vaticane).

    A chi è perplesso, a chi non ci vede chiaro, ai non degustatori delle civetterie del nuovo papa (le chiamo così, absit iniuria, perché in nessuna delle “scelte” che tanto sollucherano molti di voi mi riesce di vedere altro sigillo che quello dell’ “a me mi piace”, cioè del gusto personale dell’uomo Bergoglio) – si lasci a tutti costoro la possibilità di dire sommessamente il loro umile parere.

    2 Aprile, 2013 - 14:53
  16. Mabuhay

    E il suo tono, poco gentile signor Franti, e’ tutto meno che sommesso e meno che meno umile.

    2 Aprile, 2013 - 15:11
  17. L’articolo di Luigi oltre a quelli già elencati ha un altro difetto, che ritengo sia il peggiore: non è “retroattivo”…

    2 Aprile, 2013 - 15:18
  18. raccolgo l’invito di mattlar…

    sintomatici anche i detti e non detti di Magister, oggi
    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350489

    la critica a Francesco salirà di livello e “autorevolezza”: Luigi segnala solo, e giustamente, le avanguardie.

    Ricordo ai Luigi Franti che questo Papa è già nel mirino di pubblicazioni come “Adista”.

    “Adista” e “Messa in Latino” uniti contro il Papa sono un messaggio interessante…

    Vedremo. Io prego per lui, come ci ha chiesto. E ringrazio ancora BXVI per segno profetico che ha compiuto.

    2 Aprile, 2013 - 15:26
  19. megarde

    A tutti questi cari amici tradizionalisti do soltanto un consiglio: andate a fare qualcosa di utile nella vita.

    2 Aprile, 2013 - 15:29
  20. mattlar

    Gli estremi si attraggono, moralista!
    Ecco perché il post di Leonardo delle 1453 avrebbe potuto scriverlo anche nino.

    2 Aprile, 2013 - 15:48
  21. rosanna

    La lavanda dei piedi a musulmani e donne

    Ho letto il suo articolo sul Corriere e mi sono chiesta se il CRISTO il FIGLIO di DIO IL Giovedì Santo fosse stato nel carcere minorile di Casal del Marmo a chi avrebbe lavato i piedi ?
    Solo ” a uomini scelti e non donne nè musulmani ” avrebbero detto i farisei di allora e di oggi.
    Io dico invece avrebbe guardato i loro cuori e avrebbe scelto, davanti a LUI il RISORTO SIAMO tutti uguali.
    Un consiglio spassionato a chi critica pregare di più.

    Rosanna

    2 Aprile, 2013 - 16:15
  22. lorenzo

    Mettiamola così.
    Chi crede in Gesù Cristo, cerca di seguire Gesù Cristo.
    Su questa strada troverà il Papa- qualunque Papa, che gli piaccia o no: questo attiene ai gusti, alle sensibilità e alle simpatie personali.
    Chi crede in Gesù Cristo, ma crede piu’ ancora nella idea che lui stesso ha di Gesù Cristo, segue fondamentalmente se stesso. E su questa strada troverà sè stesso, quello che gli piacerà del Papa ( nella versione riveduta e corretta secondo le proprie visioni, ovviamente), la propria idea di Gesù Cristo.
    Sventolar bandiere e cercar peli nell’uovo è solo sintomo di una grande e divertente frustrazione. Che il Papa- per iniziare, ma poi anche il Vangelo e il Gesù Cristo – non siano come noi li vorremmo tanto….
    Tutto sembra rientrare nella categoria pirletudine.
    Diverso è per chi non crede.
    Allora sì, che si puo’ giudicare a sghiribizzo e giocare a fare il papa.

    2 Aprile, 2013 - 17:19
  23. ora non so valutare la polemica nello specifico, discepolo (risponderà Luigi)…

    Ma fammi capire: tu sei d’accordo con “cantuale antonianum” che sulle “innovazioni” di Papa Francesco, sulla litania tra continuità o discontinuità e fino già dalle numerose reazioni (bipartisan) scandalizzate per la rinuncia di BXVI, nella chiesa cattolica romana non ci sono “schieramenti e contrapposizioni”? Cioè, le inventano i giornalisti?
    Ma per piacere su.

    Sono giorni che discuto da cattolici di ogni tipo, scandalizzati da questo e da quello, sia dal Papa in carica che da quello emerito… quello che non rassicura, terrorizza! è interessante.

    Se poi vogliamo dire che non dovrebbero essere il centro dell’attenzione, che ci dovremmo preoccupare di essere cristiani ed esssere chiesa, fare comunione, piuttosto che parlarne e parlar male di… ok, sono d’accordo.

    2 Aprile, 2013 - 17:20
  24. EC: “discuto con” non “discuto da”

    2 Aprile, 2013 - 17:20
  25. discepolo

    Manuel76
    Sulla lavanda dei piedi: Gesù lavò i piedi ai suoi discepoli che lui stesso nel discorso che fece loro per spiegare il suo gesto chiamò “puri”
    potremmo rimproverare Gesù di scarsa considerazione per le donne , perchè fra il gruppo a cui lavò i piedi non c’erano delle donne? Oppure di razzismo perchè nel gruppo a cui lavò i piedi non c’erano deglii “incirconcisi” considerati dagli ebrei non puri , li ma solo degli ebrei?
    Luigi giustamente critica i tradizionalisti che vogliono essere più cattolici del Papa.
    Ma ci sono anche progressisti che vogliono essere più cristiani di Cristo!

    2 Aprile, 2013 - 17:26
  26. Marilisa

    “Il populismo, il pauperismo e la demagogia lasciano il tempo che trovano”.

    Il fatto è che, in questo caso, non di populismo né di pauperismo né di demagogia si tratta, ma semplicemente di amore per il popolo, per i poveri e per la povertà, che esclude la negatività assoluta insita in quei termini.
    E l’amore autentico non verrà mai compreso da chi si dà da fare, malignamente, per screditare chiunque è dal lato opposto.
    Screditare significa nella sostanza mettere in cattiva luce, cioè “non amare”, dividere, seminare zizzania.
    È il proponimento costante del principe del Male, e molti sedicenti cristiani, che invece di fatto non lo sono, si mettono al suo servizio.
    Così facendo si screditano da sé, si infangano da soli, ma non se ne accorgono.
    Ovunque c’è il bene, sorgerà il male per calpestarlo.
    La cosa non è nuova, ma basta non scoraggiarsi e adoperarsi con i propri mezzi per difendere il bene e per proteggerlo.
    Solo così, con l’aiuto della Spirito Santo, si realizzerà il Regno dei cieli.

    2 Aprile, 2013 - 17:46
  27. dal 13 marzo
    sto seguendo con indicibile entusiasmo
    i vari blog dei fratelli cattolici integristi

    di cui mi sono fatto anche un elenco
    personale nel mio diario elettronico.

    Extra ecclesiam……..nulla…

    Direi,
    che il leggerli,
    mi sono di grande eccitazione,
    mai avrei immaginato di cosa sarebbero stati capaci.

    Durante il pontificato di Benedetto xvi,
    si sentivano gli unici deputati all’interpretazione
    delle parole Benedettiane,

    erano gli esaltatori dell’OBBEDIENZA al papa,
    tenevano un arbitrario elenco,
    di vescovi disobbedienti al papa.

    Giornalmente
    elenchi di proscrizione
    di coloro che attentavano alla LIBERTà
    di espressione del papa….

    Ma l’arrivo di papa Francesco,

    ha dato la stura a rivelarsi…..

    A loro interessava la loro interpretazione di un Benedetto,
    nella LORO VERITà,

    ora a loro,
    il papa, oggi, è persino ANTIPAPA….

    Prima urlavano che al papa si DEVE OBBEDIENZA,

    ora urlano contro il papa…..

    WOW!!!!!

    FAVOLOSO !!!!!

    Questa si chiama DIALETTICA !!!!!!

    Ora,
    tanto i fratelli integristi che sono in questo blog,
    come gli altri sparsi ………

    stanno urlando con rabbia…..

    “vedrete…. quando il papa parlerà dei valori non negoziabili”,

    sperano disperatamente che il papa pronunzi le parole magiche:

    “Valori non negoziabili.

    Finche’ non pronuncia quelle parole,
    seguite da spettacolari condanne,

    non dormiranno sonni tranquilli,

    non si daranno pace.

    Che il papa pronunci almeno quelle sublimi parole magiche,
    e
    la smetta con quelle parole da frocetti,
    come
    “amore, misericordia, perdono…..”

    2 Aprile, 2013 - 17:49
  28. Marcello

    Il buon Giuseppe Gioachino Belli non amò papa Gregorio XVI (1831-1846). E lo criticò senza remore nei suoi celebri sonetti.

    Alla sua morte scrisse questo gustoso appunto: “A Papa Gregorio je volevo bene perché me dava er gusto de potenne dì male”

    Ma al gentile nostro ospite e ai frequentatori del suo splendido blog dedico il sonetto che il Belli scrisse per il neo-eletto papa Pio IX (1846-1878) da molti salutato come bello, giovane e liberale, insomma, uno che va a piedi e “dà contro a prelati e a cardinali”.

    In questo sonetto (un capolavoro) il Belli fa parlare un nostalgico di papa Gregorio che, dopo aver criticato l’austerità del nuovo papa (pauperismo d’accatto, si direbbe oggi), conclude con uno strepitoso “Ah queli bravi sciali, quele belle maggnate de Grigorio!”.

    A voi il sonetto:

    «ER PAPA NOVO»

    «Che ce faressi? è un gusto mio, fratello:
    su li gusti, lo sai, nun ce se sputa.
    Sto Papa che c’è mó rride, saluta,
    è giovene, è a la mano, è bono, è bello…
    Eppuro, er genio mio, si nun ze muta,
    sta piú p’er papa morto, poverello!:
    nun fuss’antro pe avé mess’in castello,
    senza pietà, quella ginía futtuta.
    Poi, ve pare da papa, a sto paese,
    er dà contro a prelati e a cardinali,
    e l’uscí a piede e er risegà le spese?
    Guarda la sù cucina e er rifettorio:
    sò propio un pianto. Ah queli bravi sciali,
    quele belle maggnate de Grigorio!»

    2 Aprile, 2013 - 18:13
  29. Stephanus

    Cent’anni or sono… era come ai giorni nostri. Cattolici che lanciavano accuse a cardinali, vescovi e preti, a pensatori e teologi, pretendendo di rilasciare patenti di legittimità e ortodossia. La mia chiesa diocesana ebbe a patire nella persona del grandissimo vescovo mons. Rodolfi (1911- 1943) tali incomprensioni, tanto più dolorose in quanto provenienti dal suo interno, non da attacchi esterni. Venne Benedetto XV (che pure aveva sofferto tutto questo sulla sua pelle) e già nella sua prima Enciclica esautorò gli zelanti di accuse, insulti e delazioni. Se non erro, pressappoco ebbe a dire così: “cristiano” è il cognome, “cattolico” il nome, senza nessun’altro appellativo. 100 anni… e sembra… oggi.

    2 Aprile, 2013 - 19:27
  30. Marilisa

    Vedi, Matteo, io nemmeno ci provo ad andare in quei siti, perché da subito ho intuìto la sporcizia che vi si deve trovare.
    Per me di cristianesimo vero lì non ce n’è neanche un po’, e tanto mi basta.
    Di fronte alla carità e all’amore, il livore degli invidiosi che sanno di non essere all’altezza, è incontenibile e parla da sé.
    Per loro la religione è in realtà culto di un papa che deve incarnare l’idea che si sono fatti, personalmente, di Dio, a prescindere dal Dio di Gesù Cristo.
    Tutto ciò è penoso.
    Spero tanto che il nuovo papa, che tante speranze sta suscitando, non ne resti turbato.

    2 Aprile, 2013 - 19:34
  31. Sara1

    Matteo quei siti non sono nemmeno integristi, basta vedere cosa hanno sempre pubblicato su Giovanni Paolo II, alla sua beatificazione scrissero le stesse cose che oggi dicono di Francesco.
    Hanno usato Benedetto come clava per quello che pareva a loro, ma obbedienti non lo sono mai stati, hanno detto peste e corna di ogni collaboratore che il Papa ha avuto in questi anni, di tutti i suoi vescovi e i suoi cardinali, lasciamo perdere va, son contenta sola che oggi si capisca che l’obbedienza è un’altra cosa.

    2 Aprile, 2013 - 19:40
  32. Clodine

    Io non trovo disdicevole che un cattolico esponga il proprio punto di vista, anche per questioni che riguardano il Papa, e se questioni ci sono è perché qualcosa di diverso è accaduto o sta accadendo, o no? Ogni cambiamento nella Chiesa, anche piccolo, suscita perplessità, per un motivo semplice: l’insenamento di Gesù in merito è indefettibile, non è soggetto ad arbitrio:ha forse confermato Pietro quale “pastore del gregge” affinché edificasse la Sua Chiesa. I passi in cui sottolinea l’indefettibilità della Cattedra di Verità, personi?cata dal Papa e dai suoi successori sono tantissimi. Il papa è, per dirla con San Crisologo «colui che dà la verità a quelli che la chiedono» e, direbbe Agostino “colui che, parlando, mette fine alle questioni relative alla fede. Egli per la Chiesa cattolica è garanzia della Tradizione e di tutto quanto è contenuto nella Rivelazione e se non vi fosse questa garanzia, allora si che la malizia e la debolezza, e non a causa del diavolo badate bene, ma degli uomini deturperebbe subito il Deposito rivelato, con lo stesso odio e stesso impeto satanico con cui hanno ucciso il Figlio stesso di Dio.
    C’ una enciclica in merito, la “Pastor Aeternus”, la quale dice a chiare lettere che il papa riceve da Nostro Gesù Cristo un vero e proprio primato di giurisdizione, e chiunque mette in dubbio tale Verità -fosse anche lo stesso papa- facendone un appellativo sic et simpliciter di “onore”: sia anatema.
    Bergoglio, con tutto il bene che gli voglio, deve chiarire questo punto, non può auto- nominarsi “Vescovo di Roma”…e certo che si attira le critiche, vorrei vedere!

    2 Aprile, 2013 - 19:41
  33. Sara1

    Appunto Bergoglio deve dimostrare ai soliti di essere cattolico e non eretico.

    2 Aprile, 2013 - 19:42
  34. Clodine

    corrige: “non ha forse confermato Pietro quale “Pastore del gregge perché edificasse la sua Chiesa??” [mancava il punto di domanda]

    2 Aprile, 2013 - 19:43
  35. Clodine

    e certo cara Sara, io almeno la penso così!…

    2 Aprile, 2013 - 19:44
  36. Sara1

    In ogni caso li aveva già dipinti bene Tornielli due anni fa affibbiando loro l’etichetta di tradiprotestanti.
    Sola tradizione invece che sola scriptura ma decidono sempre loro cosa è giusto e cosa no.
    🙂

    2 Aprile, 2013 - 19:51
  37. Clodine

    “Ne consegue che chiunque succede a Pietro in questa Cattedra, in forza dell’istituzione dello stesso Cristo, ottiene il Primato di Pietro su tutta la Chiesa. Non tramonta dunque ciò che la verità ha disposto, e il beato Pietro, perseverando nella forza che ha ricevuto, di pietra inoppugnabile, non ha mai distolto la sua mano dal timone della Chiesa. È questo dunque il motivo per cui le altre Chiese, cioè tutti i fedeli di ogni parte del mondo, faranno capo alla Chiesa di Roma, per la sua posizione di autorevole preminenza, affinché in tale Sede, dalla quale si riversano su tutti i diritti della divina comunione, si articoli come membra raccordate alla testa, in un unico corpo ”
    “Pastor Aeternus”, [S. IREN., Adv. haer., I, III, c. 3 et CONC. AQUILEI. a. 381 inter epp. S. Ambros., ep. XI] .

    2 Aprile, 2013 - 19:56
  38. Clodine

    Ma anche i documenti conciliari hanno la loro importanza. Nella Chiesa non c’è anarchia…non può esserci.

    2 Aprile, 2013 - 19:59
  39. per i fratelli papisti
    è sempre difficile rendersi conto che
    Gesù non ha mai istituito il papato.

    I papisti fanno un dogma di una istituzione inventata.

    L’invenzione storicamente non illegittima,
    è una normale evoluzione
    di epoca in cui la monarchia era rappresentazione
    era l’unica immagine comprensibile
    del potere umano,
    conseguentemente …..divino….

    L’apostolo/discepolo
    è l’unico dato di origine evangelica
    che si è evoluto
    in onore e potere umano
    fortemente stigmatizzato dallo stesso Gesù.

    L’attaccamento degli uomini all’immagine paternalistica del potere,
    rivela
    il profondo infantilismo e tante miserie umane.

    Il tutto rientra nella omnicomprensione del Cuore di Gesù,
    che chiama tutti a cambiare,

    che chiama a guardare all’essenziale….

    Comunque,

    ora mi diverto un mondo….

    ho sempre scritto della mia ineludibile libertà
    di criticare il papa secondo la mia comprensione, e coscienza

    e i soliti mi davano dell’eretico.

    Ora,
    quelli che mi davano dell’eretico,
    chiedono di avere la libertà di CRITICA.

    WOW !!!!!
    è cambiato il mondo ??????

    2 Aprile, 2013 - 20:19
  40. Clodine

    Ma lascia stare Matteo: la verità è la Verità. La Verità è – per dirla in latino- “adaequatio rei et intellectus”. I seguo il Vangelo, il Vangelo, per me, è la VERITA’ non quello che vorrei o che mi piace pensare è Verità. Qui non si deve ragione con leggerezza a seconda dei nostri ghiribizzi in uno scontro puerile tra tradizionalisti o progressisti, ripugnanze o antipatie …la questione è seria; dobbiamo tutti sforzarci almeno di conformare il nostro intelletto alla realtà.Dice San Tommaso nel “De Veritate” che le cause principali dell’errore risiedono nelle nostre passioni, che ci inducono a giudizi interessati,capricciosi, non razionali che impediscono di vedere la verità. Seppure le cose che fa un papa non dovessero garbare, quel papa esisterà sempre come papa. Allora non ragioniamo sulla Chiesa in preda alle emozioni spiacevoli, lo stesso errore lo commisero gli Apostoli davanti alla Passione di Cristo, videro in lui l’ umiliato: fuggirono, lo rinnegarono. Ora si ripete la Passione della Chiesa, che è Cristo continuato nella storia. Si può dire oggi di Essa ciò che disse allora Pilato di Gesù: “Ecce homo”/ “Ecce Ecclesia”. Allora, la Chiesa è messa male, inutile girarci intorno. Dunque evitiamo di ripetere gli errori degli Apostoli.

    2 Aprile, 2013 - 20:28
  41. la VERITA
    :::::::::::::::::::::::

    parola che io uso raramente….

    non esiste la verità,

    esiste solo l’intgerpretazione della verità.

    Gesù a ragione diceva di se stesso,
    “io sono la VERITà”.

    Ma nessun uomo può sapere cosa è la verità,

    molti commettono il crimine
    di appropriare proprie soggettive interpretazioni di VERITà
    a Gesù…..

    creando dogmi per distruggere i fratelli,
    per fare guerre ai fratelli,

    la verità degli uomini,
    strumento di governo del demonio……

    la glassa della verità che uccide…..

    per me cattolico
    il papa non ha senso,

    negli ultimi venti anni,
    mi sono reso conto che
    la Chiesa pellegrina in Roma,
    non aveva un vescovo,

    E questo non lo scrivo da oggi,

    ma lo scrivevo fin dal mio arrivo in condominio Accattoli.

    Il vescovo è il VICARIO,
    in ogni porzione di Chiesa.

    Il SUPERVICARIO DEL PIANETA
    è una invenzione,
    che ha visto

    in Giovanni Paolo II
    il culmine dell’artificio.

    GP2, lo ha fatto sicuramente in perfetta buona fede,
    ma
    il danno da riparare richiederà molti, molti anni.

    2 Aprile, 2013 - 21:01
  42. elsa.F

    La polemica tradizionalisti-progressisti è semplicemente disgustosa.
    Almeno quanto lo sono i sedicenti tradizionalisti e progressisti.

    2 Aprile, 2013 - 21:04
  43. Benedetto e Francesco:
    “Un “tandem di Dio” d’inedita meraviglia: uno – armato di ortodossia e di lungimiranza – nel deserto dell’incredulità ha tracciato una strada; l’altro, forte dell’amabilità e della tenerezza, sarà chiamato a far diventare autostrade i sentieri adocchiati dal suo predecessore” – don Marco Pozza

    Mc 10,51

    2 Aprile, 2013 - 21:07
  44. La risposta a tutti i pro e i contro l’ha già data papa Francesco nell’Omelia del Giovedì santo:
    “Chi non esce da sé, invece di essere mediatore, diventa a poco a poco un intermediario, un gestore. Tutti conosciamo la differenza: l’intermediario e il gestore “hanno già la loro paga” e siccome non mettono in gioco la propria pelle e il proprio cuore, non ricevono un ringraziamento affettuoso, che nasce dal cuore.
    Da qui deriva precisamente l’insoddisfazione di alcuni, che finiscono per essere tristi, preti tristi, e trasformati in una sorta di collezionisti di antichità oppure di novità, invece di essere pastori con “l’odore delle pecore” – questo io vi chiedo: siate pastori con “l’odore delle pecore”, che si senta quello”.

    2 Aprile, 2013 - 22:38
  45. Marilisa

    Il fatto è che tradizionalisti, o conservatori, e progressisti ci sono, nella Chiesa come in ogni altra sfera dell’umano. E da sempre sono in contrasto, e sempre lo saranno.
    I primi vogliono bloccare la storia, i secondi capiscono che si deve andare avanti aprendosi al nuovo e recependone gli aspetti positivi, per non cristallizzarsi in un passato che invece deve essere superato.
    L’umanità cammina, la Chiesa deve pure camminare accompagnandola e cogliendone le esigenze nuove. Altrimenti l’Istituzione fa riferimento a sé stessa vivendo di luce propria. Mentre deve rapportarsi all’uomo, in funzione del quale Gesù l’ha istituita.
    È anche questione di mentalità chiusa o aperta.
    Stranamente la Chiesa ha visto sempre prevalere nel suo ambito ministri dalla mente abbastanza chiusa, ostili più o meno manifestamente a quelli più aperti e lungimiranti.
    Lo stesso fastidio si avverte nei fedeli dell’una o dell’altra posizione.
    Timore delle novità, attaccamento al potere, carrierismo, hanno intralciato lungo i secoli il procedere spedito di un’ Istituzione che via via si è imbrigliata da sé stessa.
    Oggi si è arrivati al punto che l’impasse è avvertibile in pieno da tutte le parti, al punto che il papa emerito, non sentendosi in grado, sia per l’età sia per questioni di salute, di governare un’Istituzione al culmine di una crisi epocale, ha deciso (meritoriamente secondo me) di rinunciare.
    Quanti hanno capito davvero i motivi alla base di un atto dirompente come quello di Benedetto XVI ?
    Oggi ci sono speranze nuove che il papa “nuovo” ci fa balenare davanti in virtù di parole e atteggiamenti assimilabili solo in parte a quelli di G.P.II, anche lui certamente carismatico.
    Avrà anche lui, come tutti i papi precedenti, denigratori e critici. Non è una novità.
    Forse è prematuro parlarne, ma finché la maggior parte dei fedeli, e non solo, gli riconosceranno quei talenti evangelici che sperabilmente porteranno frutti di carità, di giustizia e di verità, già visibili in questi primi inizi di papato, il suo cammino sarà spianato.

    2 Aprile, 2013 - 22:49
  46. Sara1

    Lo schema tradizionalisti chiusi, progressisti aperti non mi convince più di tanto.
    Entrambi mi sembrano chiusi alle idee altrui e aperti alle proprie, sinceramente manderei Adista e Messainlatino in vacanza su un isola deserta così se le danno di santa ragione e per un po’ stiamo in pace e superiamo lo stallo!!!

    Una notizia curiosa ma commovente:

    http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/benedetto-xvi-benedict-xvi-benedicto-xvi-23755/

    2 Aprile, 2013 - 22:56
  47. Marilisa

    Non so di Adista né di Messainlatino.
    So di certo che, da che mondo è mondo, i conservatori vogliono “conservare” mentre i progressisti vogliono “progredire” ovvero camminare in avanti.
    P

    3 Aprile, 2013 - 0:10
  48. Marilisa

    Volevo concludere: più semplice di così!…

    3 Aprile, 2013 - 0:12
  49. Sara1

    Si vabbè e allora le mutinazionali vogliono progredire mangiando risorse e territorio mentre i conservatori vogliono salvaguardare l’ambiente.
    Vede come si scompaginano le carte?
    Del resto se legge il manifesto del partito comunista si accorgerà che Marx dipinge la borghesia come la forza che muove il progresso sbriciolando le strutture precedenti.
    E’ un po’ più complessa la storia che nuovo – buono vecchi – cattivo.

    3 Aprile, 2013 - 0:15
  50. megarde

    Una cosa è conservare e progredire, entrambe cose necessarie per uno sviluppo armonioso della chiesa nel tempo. Altro è “collezionare cose vecchie o cose nuove”, per usare l’espressione di Papa Francesco.

    3 Aprile, 2013 - 0:33
  51. Il club dei nottambuli è abbastanza affollato.
    Almeno però io ho dalla mia che alle 24.ho finito il turno di lavoro e dopo una doccia e prima di dormire (che bella parola, beato chi ci riesce…) devo leggere per svagarmi e crecare di conciliare il sonno, che poco si concilia con me…
    Ma gli altri (meglio, le altre direi)?
    C’è qualcosa che non mi torna…

    3 Aprile, 2013 - 0:45
  52. Clodine

    Comunque…ieri oggi e sempre : W IL PAPA!!!

    3 Aprile, 2013 - 7:08
  53. Clodine

    il quale spianerà il cammino della CHIESA perché LUI E’ per la Chiesa e non la Chiesa per lui…la differenza è sostanziale!

    3 Aprile, 2013 - 7:11
  54. fabrizio

    Non vorrei offendere nessuno, ma questo post non mi è sembrato particolarmente infelice. Prima un articolo un po’…furbetto di Luigi in cui si fa di tutta l’erba un fascio e per il quale, dopo le evidenti precisazioni e distinguo che lo hanno seguito, mi sarei aspettato un minimo di autocritica. Infine, dietro la bandiera della misericordia invocata da Francesco, ho letto solo astio e sarcasmo verso gli altri, in un clima da regolamento di conti. Mi pare che si predichi la legge dell’amore e si applichi quella del taglione.

    3 Aprile, 2013 - 8:21
  55. fabrizio

    oops, errore di battitura, ma il senso era chiaro: “non mi è sembrato particolarmente felice”.

    3 Aprile, 2013 - 8:24
  56. manuel76

    @ Discepolo

    Intendevo dire che, rispetto alla definizione liturgica “uomini scelti”, Gesù non li ha battezzati prima, non ha rimesso loro i peccati e non li ha ancora cresimati…li ha amati ed ha operato con umiltà.

    L’analogia contemporanea è il genitore che, prima di cena, raccomanda al bambino di lavarsi bene le mani e, magari, intona un rimprovero: “ma dove sei stato? hai le unghie nere!” e con pazienza e dedizione gli lava bene le dita.

    Così gli apostoli sicuramente si son preparati per la cena pasquale, il bagno lo avevan fatto. I piedi si sporcano nel tragittto, Gesù li rende puri.
    La Purificazione che nella liturgia diviene simbolica, per quel poco che ne so, ha spesso origine in quelle che noi chiamiamo pratiche di pulizia ed igiene.

    3 Aprile, 2013 - 8:35
  57. mattlar

    A Benedetto era bastato Magdi Cristiano
    je mancava Califano…

    3 Aprile, 2013 - 9:14
  58. Sara1

    Diciamo che non potrei immaginare uno più diverso da Ratzinger di Califano, però il mondo a quanto pare è sufficientemente strano!!
    🙂

    3 Aprile, 2013 - 9:20
  59. “ho letto solo astio e sarcasmo verso gli altri, in un clima da regolamento di conti.”
    —————————

    Ma che FILM ha visto Fabrizio ?

    In questo post,
    dove
    ha trovato
    – astio
    – sarcasmo
    – regolamento di conti

    Forse ha sbagliato blog

    3 Aprile, 2013 - 9:30
  60. fabrizio

    Matteo ha ragione, avrei dovuto circostanziare meglio le mie parole.
    Lo faccio ora.
    Mi riferivo in particolare al commento di Matteo, 2 aprile 2013 @ 17:49, quello che si chiude con le parole di Papa Francesco “amore, misericordia, perdono…..”.
    Ma forse non ho capito niente e il commento di Matteo era proprio intriso di misericordia e di comprensione.

    3 Aprile, 2013 - 10:15
  61. Luigi Accattoli

    Salve Fabrizio, buona Ottava.
    Ricordo con simpatia la tua aspettativa per il cardinale O’Malley, “perchè ha una voce incantevole, un timbro stupendo”. In effetti un’autocritica, anzi due, le devo fare e ti ringrazio di tirarmi a esse.
    La prima riguarda il francescano di “Cantuale Antonianum”: non andava inserito tra chi grida [qualcuno di qui sa come si chiama il fine gestore del Cantuale?].
    L’altra critica riguarda la battuta Furbi e Orbi che è nel post e non nell’articolo. Scelgo questo tipo di ammenda: ammettendo – con Fabrizio – di aver scritto un articolo “furbetto” mi metto anch’io nell’elenco virtuale dei Furbi e Orbi.

    3 Aprile, 2013 - 10:39
  62. Ciao Fabrizio,
    quel che io ho espresso nel commento,
    era solo ironia,
    dalla lettura dei semplicissimi dati
    dei blog dei fratelli cattolici conservatori, papisti e integristi.

    Fare ironia
    non è astio,
    o regolamento di conti.

    Ho preso semplicemente atto
    di quello che scrivono.

    Senza dubbio quei fratelli
    hanno grosse difficoltà nell’elaborazione del “lutto”.

    Stamani per la prima volta
    ho visto sul canale TV “Fatima 217”
    un qualcosa che doveva sembrare una s.Messa.

    Io spero che in tantissimi
    si sintonizzino la mattina verso le 07:00
    sul canale “Fatima 217”

    e si rendano conto “de visu”
    di cosa i tradizionalisti e integristi chiamano la celebrazione Eucaristica.

    Io non ho nulla in contrario che si celebrino le loro particolarissime peculiarità amene,
    ma dai loro blog-siti
    continuano a urlare che quella è la verità che va IMPOSTA
    a tutti i CREDENTI.

    Rimane sempre, poi,
    straordinario,
    il rigurgito nei blog tradizionalisti

    di odio contro il popolo dell’Ebreo Gesù,

    Gesù, che nella Chiesa è ricordato come “Ebreo per sempre”

    Qui non si tratta di avere misericordia per questa gente,

    qui si tratta di aver teribilmente paura di queste persone,

    persone che hanno scisso in Gesù, l’umanità dalla divinità.

    Se pensi che sbaglio, sono pronto a corrigermi,
    ma le fonti sono reperibili alla grande !

    3 Aprile, 2013 - 10:47
  63. fabrizio

    Luigi, ero certo che avresti capito, perchè in tutti questi anni sei stato esempio di equilibrio e di misericordia, nella costante ricerca di far prevalere quanto di buono c’è in ogni punto di vista.
    A Matteo, e a tutti noi, suggerisco solo di usare lo stesso metro di Luigi.
    Un saluto e buona ottava a entrambi.

    3 Aprile, 2013 - 11:10
  64. Sara1

    Però scusi Matteo non serve demolire il Papato e la CHiesa perchè ci sono un po’ di fanatici da web.
    Se questi obbedissero al Papa, (qualsiasi Papa sarebbe anche meglio tanto che ci siamo) e accettassero il Concilio, il dialogo interreligioso, la riforma e tutte quelle cose che milioni di cattolici fanno senza problemi, sarebbe già tutto risolto.
    Alla fine è solo gente che si è costruita la propria verità come tanti altri.

    3 Aprile, 2013 - 12:44
  65. “non serve demolire il Papato e la CHiesa”
    ——————-

    Non è affatto nelle mie intenzioni

    Fabrizio mi ha domandato e io ho risposto,
    con molta semplicità.

    Nei tradizionalisti/papisti/integristi,
    non condanno nulla !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    ma
    SEMPLICEMENTE !!!

    la loro violenza nel voler inculcare la loro VERITà
    come obbligo per tutto l’ORBE.

    Sono persone come gli altri ???

    Anche quando condannano il popolo dell’Ebreo Gesù ??

    Anche quando ancora oggi (venerdi’ santo)

    tacciano di DEICIDIO il popolo ebraico di cui Gesù è parte integrante ?

    Sì, sì !!!

    Anche i NAZISTI erano gente come gli altri,
    piccolo inconveniente,
    decretarono ELIMINAZIONE
    – ebrei,
    – malati,
    – zingari
    – omoaffettivi,
    – non-autosufficienti…

    NON SI tratta di obbiedienza o meno al papa,
    (ognuno è libero di obbedire …….)

    Quanto di gente che è ha tendenze profondamente radicate
    all’omicidio.

    Quando si accusa di DEICIDIO il popolo ELETTO del Signore,
    l’intenzione omicida degli accusatori è chiara !

    Per il resto, cara Sara capisco le tue intenzioni buone 🙂

    3 Aprile, 2013 - 13:00
  66. Luigi Accattoli

    Da Daniele Gianotti ricevo questo messaggio:

    Caro Dott. Accattoli, leggo sempre con molto piacere i suoi interventi riguardanti la vita dei cristiani e della Chiesa, e la ringrazio del modo sempre molto delicato e attento di dire le cose, e per la spirito credente che i suoi interventi lasciano ben trasparire. Leggendo il suo articolo sulle critiche che hanno incominciato a girare su internet e non solo intorno a papa Francesco (già dalla sera dell’elezione, in qualche caso), e pensando ad altre cose che ho letto qua e là, c’è una faccenda che vorrei sottolineare: piccola in sé, ma che dice come troppo spesso si parli a vanvera: “Perché il papa non canta?”, si chiedono alcuni, come se anche questo fosse un segno di rovina della Chiesa… (specifico che mi occupo di musica liturgica da decenni: è anche per questo che la cosa mi interessa). Si direbbe che nessuno sia in grado di pensare alla risposta più semplice: papa Francesco non canta perché è stonato! Anzi, “stonatissimo”. Non lo dico io, lo dice lui: cf. J.M. Bergoglio, “Papa Francesco. Il nuovo papa si racconta. Conversazione con Sergio Rubin e Francesca Ambrogetti”, Salani, Milano 2013, p. 118. E certo non si può pretendere che uno stonato canti – ma si può convenire che non gli impedisce per nulla di essere papa. Se posso permettermi un minuscolo suggerimento: faccia circolare questa notizia, così forse qualcuno si darà un calmata. d. Daniele Gianotti

    3 Aprile, 2013 - 13:01
  67. “A Matteo, e a tutti noi, suggerisco solo di usare lo stesso metro di Luigi.”
    _________________________

    Buon Fabrizio,
    ma
    Luigi è naturaliter inclinato alla bontà e alla mitezza di cuore,
    visto da vicino
    mi pare quasi di incontrare
    Frere Roger…..

    Ma ti pare Fabrizio che se io avevo le stesse capacità di bontà di Luigi,
    stavo ancora qui……

    A quest’ora stavo in Togo o in Nigeria,
    e
    tu non ti trovavi a leggere le mie cazzate……

    Per il resto se ho sbagliato, sarei felice di darti ragione,
    a me non costa nulla……..spero…..

    3 Aprile, 2013 - 13:06
  68. Sara1

    Matteo le sembrerà strano ma anche il suo blog non è che sia tanto tollerante nel modo di esprimere le sue verità.
    In quanto a questi “integristi” spesso non sono cattolici ma frange di gruppi che in questo momento sono fuori dalla comunione completa della Chiesa.
    A lei piace che le persone possano fare quello che vogliono della loro libertà, benissimo in questo caso succede che della propria libertà si faccia esattamente quello che vogliono queste perone, e questo dovrebbe aiutare a capirle i fondamenti della critica al relativismo che ha sempre condannato.

    3 Aprile, 2013 - 13:09
  69. Clodine

    Non ci crederà egregio Gianotti, ma l’avevo intuito…..

    3 Aprile, 2013 - 13:09
  70. Luigi Accattoli

    Alla pagina citata da Gianotti (vedi quattro commenti sopra), il cardinale Bergoglio così risponde alla domanda QUANTE LINGUE PARLA oltre ovviamente allo spagnolo:

    Parlotto un po’ d’italiano. Per quanto riguarda le altre lingue, dovrei dire ‘parlavo’ per la mancanza di pratica. Il francese lo parlavo piuttosto bene e con il tedesco me la cavavo. Quello che mi ha creato sempre più problemi è stato l’inglese, soprattutto la fonetica, perchè sono stonatissimo. E ovviamente capisco il piemontese, il suono della mia infanzia“.

    3 Aprile, 2013 - 13:10
  71. Sara1

    Daniele le critiche non riguardano solo il canto, ci sono gruppi che rifiutano molto più radicalmente Papa Francesco.

    Del resto si sa che questa è una di quelle questioni che Bergoglio dovrà affrontare tra quelle irrisolte del prossimo pontificato, qualcuno ha avuto un’occasione e l’ha sfruttata male.

    3 Aprile, 2013 - 13:12
  72. Sara1

    Dello scorso pontificato scusate.

    3 Aprile, 2013 - 13:15
  73. Luigi Accattoli

    Paolo VI era stonato ma si faceva un dovere di cantare – e ne veniva uno strazio urbi et orbi – non è meglio per tutti se un Papa stonato non canta? Lo chiedo agli intonati, perchè io sono ancora più stonato di Georgium Marium e canto solo quando mi faccio la barba.

    3 Aprile, 2013 - 13:19
  74. Luigi Accattoli

    Lo stesso vale per le lingue. Benedetto le parlava benissimo, ma Giovanni Paolo malissimo. E si divertiva a parlarle comunque. Quando uno non le sa bene, non è meglio che lasci spazio ai traduttori?

    3 Aprile, 2013 - 13:20
  75. Luigi Accattoli

    Viceversa accadrebbe che il povero Papa impiegherebbe gran tempo a esercitarsi nelle lingue invece di applicarsi a imprese più urgenti, restando lo strazio linguistico pur sempre incombente.

    3 Aprile, 2013 - 13:21
  76. Marilisa

    “Si vabbè e allora le mutinazionali vogliono progredire mangiando risorse e territorio mentre i conservatori vogliono salvaguardare l’ambiente.”

    Mi piacerebbe, Sara, che non si scambiasse l’aglio con la cipolla e viceversa. Andiamoci piano con i distinguo da pretesto.
    E comunque siccome Gesù è venuto per l’uomo, per salvarlo e redimerlo, direi che anche la Chiesa da Lui istituita è in funzione dell’ uomo. Non l’uomo in funzione della Chiesa.
    Il papa la guida. Punto.

    3 Aprile, 2013 - 13:24
  77. Caro Daniele Gianotti,
    credo
    che hai capito anche tu, in fondo,
    che coloro che stanno a rompe se er papa canta o non canta,
    è solo
    perchè cercano tutti gli spunti
    per il semplice gioco al massacro….

    Non hanno il coraggio umano,
    di ammettere che, semplicemente e umanamente
    il papa non gli è simpatico.
    Punto.
    Anzi,
    di molto antipatico….

    Non ammettono che un papa,
    umanamente, possa suscitare simpatie o antipatie.

    Salutami il Manenti, che leggo periodicamente su Tredimensioni

    3 Aprile, 2013 - 13:24
  78. Clodine

    fantastico!…ahahahaha…ha ragione povero Bergoglio! Ma noi lo amiamo lo stesso, che canti oppure no.

    3 Aprile, 2013 - 13:25
  79. Sara1

    Marilisa nel libro di Bersani che citavo giorni fa è riportata una frase di Kynes “Non so cosa sia che rende un uomo più conservatore: non conoscere nulla tranne il presente, o nulla tranne il passato” concludendo che in genere il primo è più conservatore il primo.

    3 Aprile, 2013 - 13:29
  80. Cara SARA 3 aprile 2013 @ 13:09 ,

    ti pare che io esprima delle verità ?

    esprimo semplicemente il mio pensiero, in fieri, in movimento,
    che mi vengono da
    – letture
    – corsi
    – lezioni,
    – chiacchierate

    Cerco di capire
    quali sono i dati di fatto essenziali,
    e
    quali le costruzioni storiche che vi si calcificano sopra.

    Cerco…

    e cerco di capire….

    Ma da qui a dire che è ontologicamente la verità…..
    giammai….!!!
    non sono donna 🙂

    3 Aprile, 2013 - 13:30
  81. Luigi Accattoli

    Quanto alle lingue, in un’altra pagina di quel libro citato da Daniele Gianotti [vedi mio commento delle 13,01] il cardinale Bergoglio dice che conosce le parolacce del dialetto genovese:

    Ricordo bene uno degli zii di mia madre, un vecchio svergognato che ci insegnava delle canzonette sconce in dialetto genovese. Per questo nessuna parola del poco genovese che so è ripetibile” (p. 26).

    La mamma di Gergium Marium era figlia di una piemontese e di un argentino di origini genovesi.

    3 Aprile, 2013 - 13:32
  82. Sara1

    Matteo se non esiste la verità ma solo idee che le vengono da letture e chiacchierate che se la prende a fare con gente che scrive secondo idee che sono venute da idee e chiacchierate diverse?
    una vale l’altra no,, senza che si scalda..

    3 Aprile, 2013 - 13:32
  83. Marilisa

    “non è meglio per tutti se un Papa stonato non canta? ”

    Molto meglio, Luigi.

    “Quando uno non le sa bene (le lingue), non è meglio che lasci spazio ai traduttori?”

    Ancora: molto meglio.

    3 Aprile, 2013 - 13:33
  84. Clodine

    In Cristo, la Chiesa ha un solo scopo: innalzare l’uomo a Dio, sollevare l’umanità al cospetto divino e non certo abbassandosi alla superficialità e grettezza umana , o lasciare l’uomo in balia delle sue voglie….

    3 Aprile, 2013 - 13:37
  85. cara SARA,

    mi sono scaldato ?

    3 Aprile, 2013 - 13:39
  86. Se per voglie….. intendi il sesso……. io non ci sto’,

    io non ci sto’.

    E’ un regalo che mi piace troppo
    e non lo lascio per nulla,

    nemmeno per paura del fuoco eterno 🙂

    3 Aprile, 2013 - 13:40
  87. Sara1

    Abbastanza.

    3 Aprile, 2013 - 13:41
  88. manuel76

    @ Marilisa e Luigi

    però è bello sentire la voce della persona che ti parla, non dell’interprete traduttore, che si rivolge a te nella tua lingua. Anche se storpia un po’ di parole cerca di comunicare direttamente.

    Il canto: per cantare un “Preceptis salutaribus moniti” o un “Benedicat vos Onnipotens Deus”, o un canto monotòno con una flexa finale non serve particolare intonazione.

    Resta comunque che nessuno è stonato…ci vuole solo esercizio.

    3 Aprile, 2013 - 13:54
  89. Pensa, SARA,
    che io dietro il monitor
    non mi ero manco accorto……

    3 Aprile, 2013 - 13:59
  90. Luigi Accattoli

    Manuel76 magari lui non canta neanche quando si fa la barba.

    3 Aprile, 2013 - 14:01
  91. megarde

    Caro “discepolo”, mettiti l’anima in pace, il breve interludio tradizionalista è per davvero finito.

    3 Aprile, 2013 - 14:01
  92. Stamattina, avevo letto nel blog di Sandro,
    e non pensavo ci fosse bisogno di riscriverlo.

    “È vero, papa Francesco ama ascoltare musica ma non canta, né durante le messe solenni né nell’impartire le benedizioni. Si dice che i gesuiti “non rubricant nec cantant”, cioè né seguono le cerimonie né cantano. Ma la spiegazione è più semplice.

    A ventun anni buscò una bruttissima polmonite e
    “gli vennero asportate tre cisti attraverso l’ablazione della parte superiore del polmone destro.
    Da quell’esperienza gli è rimasta una deficienza polmonare che,
    pur non condizionandolo pesantemente,
    gli fa sentire il proprio limite umano”.

    Quindi semplicemente non canta
    perché non ha fiato sufficiente per farlo,

    come si intuisce anche da come parla,
    con corto respiro e con voce non forte.

    In ogni caso ha confessato: “Sono stonatissimo”.”

    Questo scrive Sandro.
    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350492

    3 Aprile, 2013 - 14:05
  93. Sara1

    Matteo sinceramente sono molto meno liberale di lei, non penso che sia uguale che un tipo scriva cose antisemite e negazioniste oppure faccia appello alla pace.
    Non credo che tutto quello che diciamo abbia lo stesso valore, non credo che caldo e freddo vadano bene uguale.
    riguardo a certi gruppi ricordo che Benedetto disse: chi rinnega l’olocausto rinnega la croce.
    E questo perchè non pensava che la verità fosse qualche cosa su cui pasticciare dietro una tastiera.
    Piegare il mondo ai nostri soli interessi non è sempre cosa buona e giusta.

    3 Aprile, 2013 - 14:05
  94. manuel76

    Approposito di tradizionalisti:

    Problema:
    Data una chiesa seicentesca a pianta centrale con altare originario marmoreo tridentino, con abside rivolto ad Ovest, ingresso da Est, se il celebrante consacra con le spalle al popolo, guarda verso Ovest!

    Possibili soluzioni?

    3 Aprile, 2013 - 14:07
  95. concordo.

    3 Aprile, 2013 - 14:07
  96. stavo concordando con SARA

    3 Aprile, 2013 - 14:08
  97. fabrizio

    “non è meglio per tutti se un Papa stonato non canta? ”
    Certo che è meglio, ma ancor meglio sarebbe se fosse intonato, o se da giovane seminarista si fosse formato in materia come concilio comanda (cfr. Sacrosantum Concilium, 115).
    Ormai da Papa ha ben altro da fare.
    Detto questo, restano valide le premesse del mio commento delle 12.19 di ieri, e saluto lo stonato papa Francesco con affetto.

    3 Aprile, 2013 - 14:10
  98. manuel76

    @ Luigi

    Bisogna approfondire…ci sarà qualcuno che puo’ scoprire se canta sotto la doccia…In Santa Marta poi dovrebbe essere più facile! 🙂

    3 Aprile, 2013 - 14:17
  99. fabrizio

    Leggo solo ora il commento di Matteo.
    E’ chiaro che se Bergoglio non riesce proprio a cantare per limiti fisici il mio richiamo alla sua formazione musicale è fuori luogo e antipatico.
    Mi pare che padre Lombardi avesse solo accennato al “i gesuiti non rubricant nec cantant”, spiegazione infelice, perchè nè i gesuiti nè altri sono esentati dal seguire la Sacrosantum Concilium.

    3 Aprile, 2013 - 14:26
  100. Dici che quello della stanza accanto
    potrebbe testimoniare
    se quando si alza alle 4:00
    fa rumore con lo sciacquone,
    con lo scroscio della doccia,
    e poi pure cantare ?????

    Io in albergo suscito persino la fuga dei vicini di stanza,
    per quanto russo alla grande …..

    Che bello parlare normale di una persona normale….

    3 Aprile, 2013 - 14:28
  101. Fabrizio,
    ciò che obbliga,
    non invita all’amore,

    anche se è scritto nella sacrosantum etcì

    3 Aprile, 2013 - 14:30
  102. Sara1

    Io sapevo che non cantava per via del polmone, come non si inchina per via di problemi nel camminare, anche la sera della lavanda si è appoggiato con entrambe le ginocchia. (ricordo che lo faceva da anziano mio nonno).
    Per il resto penso che fosse abituato dato il contesto da cui proviene a liturgie diverse da quelle romane, magari è solo questione di tempo. (sperando che non lo “sgrezzino” troppo).

    3 Aprile, 2013 - 14:34
  103. Marilisa

    “Certo che è meglio, ma ancor meglio sarebbe se fosse intonato”

    Questa è davvero carina.
    Sbaglio o qualcuno pensa che uno stonato possa diventare intonato? A me non risulta.

    Manuel76, chi ti ha detto che l’ esercizio serva a qualcosa? Credo proprio che, in questo caso, ti stia sbagliando.
    E poi, la voce di chi parla si sente ugualmente anche se parla nella propria lingua. Se c’è l’interprete, non si sentono strafalcioni che farebbero ridere o sorridere. Ma comunque la cosa non è così importante.
    Fanno ridere, forse di più, gli strafalcioni di chi parla nella propria lingua. Quanti se ne sentono!
    Tu pensa che un giorno ho sentito Grillo, intervistato in TV, dire seriamente “strangòla”. N

    3 Aprile, 2013 - 14:42
  104. manuel76

    Ahaha Matteo! …be senza entrare in particolari, la voce corre mentre si canta.

    Le piastrelle del bagno creano risonanze che amplificano certe frequenze…
    Per uno stonato, cantare in bagno è un bell’esercizio…si riesce a mantenere la nota con grande facilità!

    Certo che immaginare qualche bella canzone spagnola un po’ stonacchiata aumenta la simpatia!

    3 Aprile, 2013 - 14:45
  105. Federico B.

    La questione non è il canto o l’intonazione, la sontuosità o la povertà degli abiti e dei crocifissi, lo stile colloquiale e dimesso, il rapporto “informale” con i fedeli… ma l’attenzione alla liturgia.
    Domando agli esperti: si può sostenere che papa Francesco “semplifichi” liturgia e riti? Si può avanzare la critica di un papa che non curi o addirittura sottovaluti il culto divino?
    Se è così hanno ragione i critici, più o meno tradizionalisti, perchè vorrebbe dire che siamo di fronte ad un “vescovo di Roma” che lascia sbiadire uno dei compiti primari della Chiesa, innalzare l’uomo a Dio (l’ha ricordato Clodine). Se non è così, allora tutte queste critiche sono evidentemente pretestuose.
    In altri termini, il Papa può rinunciare a tutto ciò che non gli sembra necessario purchè riesca a parlare agli uomini (e in questo papa Francesco riesce benissimo) e a condurli a Dio. La liturgia non è un “orpello” e rientra certamente tra i compiti del ministero petrino.
    Attendo lumi dagli esperti.

    3 Aprile, 2013 - 14:48
  106. Sara1

    L’esercizio serve eccome, nessuno nasce stonato, la voce si educa. Cioè la voce sarà poco bella, ma con un minimo di esercizio si impara ad avere il minimo di intonazione.

    3 Aprile, 2013 - 14:49
  107. Marilisa

    Volevo concludere: non credevo alle mie orecchie.

    In questo periodo, non so perché, il messaggio spesso parte prima della conclusione.

    3 Aprile, 2013 - 14:49
  108. Luigi Accattoli

    Fabrizio e Matteo: Sacrosanctum Concilium, non Sacrosantum… un po’ di rispetto alla professoressa Antonella Lignani per favore…

    3 Aprile, 2013 - 14:50
  109. fabrizio

    Matteo: “Ciò che obbliga non invita all’amore”. Che vuol dire, in particolare applicato alla liturgia?
    Che ognuno può fare come gli pare, altrimenti si è obbligati? Non è un obbligo leggere il Vangelo del giorno, e via dicendo ?

    Marilisa: “Certo che è meglio, ma ancor meglio sarebbe se fosse intonato” voleva significare che l’essere stonati non è un pregio (vedi mio primo commento), per cui il fatto che non canti non può essere presentato come una innovazione carina.

    uffa…sto diventando noioso e così facendo non vorrei passare per un critico del nuovo Papa, cosa che voglio continuare a escludere con forza.

    3 Aprile, 2013 - 14:51
  110. Ma se uno è stonato,
    e non gli piace cantare,

    sotto la doccia

    un religioso con i suoi tre voti,
    non ha altre possibilità !

    3 Aprile, 2013 - 14:53
  111. Federico B.

    Nemmeno io voglio passare per critico del Papa, al quale va la mia stima e tutta la mia simpatia. Mi domando solo se una persona indubbiamente straordinaria come il Card. Bergoglio, forse addirittura un santo stando ad alcuni entusiasti sostenitori, sia veramente il papa di cui la Chiesa ha bisogno in questo momento.

    3 Aprile, 2013 - 14:55
  112. Sara1

    Si.

    3 Aprile, 2013 - 14:58
  113. ma daiiiii Fabrizio….

    La lunga chierichiettitudine in s. Maria Maggiore,
    con insieme alla profonda familiarità con i miei amici benedettini sin da quando ero in fasce
    mi fanno dire che la liturgia fa parte del mio DNA.

    NON sono di certo un liturgista,

    come i molti tradizionalisti si sono ri-scoperti
    alla stregua di un CT della nazionale.

    Quello che leggo spesso nelle tue espressioni,
    è un incitamento al “DOVERE”,
    che non aiuta …..

    3 Aprile, 2013 - 15:01
  114. Marilisa

    “L’esercizio serve eccome, nessuno nasce stonato, la voce si educa.”

    Può darsi sia così, ma la voce si educa quando ci si dedica al canto. E questo lo fa chi è già intonato, per migliorare.
    Io so che quando si istituiscono i cori, gli stonati vengono esclusi, non “educati”.

    3 Aprile, 2013 - 15:04
  115. fabrizio

    Federico,
    anche io credo proprio di si.
    Nello stesso tempo confido che, saggiamente consigliato, cerchi di correggersi dove serve (liturgia?), consapevole però che nessuno è perfetto, e quindi nemmeno lui.

    3 Aprile, 2013 - 15:05
  116. fabrizio

    Matteo, sei tu che lo vedi come un incitamento al dovere.
    Visto così, tutti il magistero diventa un incitamento al dovere.
    Nella fattispecie, se la Chiesa ha stabilito che il canto è parte integrante della liturgia e non un orpello, è un incitamento al dovere?

    3 Aprile, 2013 - 15:10
  117. Marilisa

    “Mi domando solo se una persona indubbiamente straordinaria come il Card. Bergoglio…”

    Vedi, Federico B., in questo tuo intervento si legge già qualche riserva, e in quello successivo (Fabrizio) pure. E non mi stupisce.
    Forse sarebbe meglio che tu non ti chieda niente. Evita dunque di domandarti.

    3 Aprile, 2013 - 15:11
  118. Federico B.

    Mi piacerebbe leggere cosa ne pansa Lycopodium…

    3 Aprile, 2013 - 15:12
  119. Sara1

    Non è proprio così, se studi magari pianoforte devi fare solfeggio compreso quello cantato e quindi ti si richiede un minimo di intonazione anche se non hai nessuna intenzione di diventare Celine Dion.
    Uguale nello sport per dire, nessun insegnante di educazione fisica scusa un ragazzo che dice di non essere portato, c’è un livello base a cui tutti con l’impegno possono arrivare.
    Poi certo che se a 50 anni vuoi andare in un coro e non hai mai fatto nulla non ti danno il tempo di imparare, ma qui si tratta di cantare brevi frasi non il Nesun dorma.
    🙂

    3 Aprile, 2013 - 15:13
  120. Marilisa,
    quanto sei dura !

    3 Aprile, 2013 - 15:14
  121. Luigi Franti

    Quindi, riassumendo: hanno eletto papa uno
    che fisicamente è un catorcio (oltre ad assomigliare moltissimo a Homer Simpson);
    stonato come una campana;
    che sa le lingue come Totò e Peppino …

    Se smetteste di sbavare ad ogni minima cosa che dice e fa, avrebbe i numeri per diventarmi simpaticissimo.

    3 Aprile, 2013 - 15:15
  122. Marilisa

    Ma io, Sara, non parlavo di cori di cinquantenni, piuttosto di cori di ragazzi. Ne parlo a ragion veduta, lo so per certo, avendolo sentito dire da una persona che da giovane (molto giovane) venne esclusa perché stonata.
    Se poi le cose stanno diversamente, non saprei.
    Qui occorrerebbe l’intervento di un esperto.

    3 Aprile, 2013 - 15:21
  123. Federico B.

    Marilisa come al solito offende e usa due pesi e due misure: chi la pensa come lei “ragiona” e “usa la testa”, chi non la pensa come lei deve tacere ed evitare domande.
    Non varrebbe la pena correrle dietro, ma vorrei chiarire che non ho “riserve” su papa Francesco, ma mi chiedo se un cristiano eccezionale come Jorge Bergoglio (ripeto, forse addirittura un santo) possa essere ipso facto un buon pontefice.
    Ricordo che San Filippo Neri servì la Chiesa come consigliere e confessore di cardinali e papi, ma rifiutò sempre, categoricamente, la porpora cardinalizia. Ci sono stati papi santi e santi che non sarebbero stati probabilmente buoni papi.
    Spero di essermi spiegato. In ogni caso non insisterò oltre.

    3 Aprile, 2013 - 15:21
  124. fabrizio

    Marilisa, assolutamente nessuna riserva.
    Giovanni Paolo II era il miglior papa che potessimo avere, e pure aveva i suoi difetti da comune mortale
    Lo stesso dicasi per Benedetto XVI, e ora per Francesco.
    Nessuna riserva, proprio nessuna.

    3 Aprile, 2013 - 15:24
  125. Marilisa

    Di quali offese parli, suscettibile Federico B.?
    Non faccio altro che riportare l’impressione originata dalle tue parole.

    3 Aprile, 2013 - 15:25
  126. manuel76

    @ Fabrizio

    Non sono un liturgista, ma mi piace molto la materia.
    Io distinguerei la liturgia dal cerimoniale.
    Quest’ultimo un Vescovo o un Papa possono tranquillamente semplificarlo o svilupparlo per la parte che concerne la loro persona, mentre della cura nella liturgia di ciò che si celebra non dovrebbe fare a meno nemmeno il Parroco di Tricase.

    @ Marilisa

    Secondo me nei cori si scartano i cosiddetti stonati perchè non c’è tempo nè voglia, nè pazienza di sviluppare musicalità. Si fa qualcosa con persone disabili, tipo Down o simili, e si ottengono risultati formidabili.
    Penso che gli stonati irrecuperabili sian ben pochi.

    3 Aprile, 2013 - 15:31
  127. Sara1

    Con venne esclusa immagino si riferisca a tempo fa, diciamo che una volta c’era questa concezione mentre oggi si è visto che con i giusti aiuti si possono recuperare grandi lacune.
    Basta pensare alla dislessia, una volta se non eri in grado di seguire il passo dicevano che eri negato e tanti saluti, mentre oggi un dislessico ben seguito ha la possibilità di ottenere i giusti successi scolastici.
    Poi certo se fai un audizione ad un coro professionale si da per presupposto che tu sia già formato ma dubito che ad un coro parrocchiale venga escluso un ragazzo perchè stonato.
    Almeno da noi non avviene.

    3 Aprile, 2013 - 15:36
  128. Sara1

    un’audizione scusate.
    🙂

    3 Aprile, 2013 - 15:39
  129. Federico B.

    Concordo con Manuel76 circa la distinzione tra cerimoniale e liturgia.
    Per questo chiedo lumi agli esperti di liturgia.
    I cerimoniali rispondono ad esigenze estetiche che possono benissimo essere sacrificate di fronte all’attuale esigenza di semplicità e vicinanza ai fedeli.
    La liturgia è ben altro.

    3 Aprile, 2013 - 15:41
  130. La prima volta in cui tentarono di farlo papa, sembra che Francesco abbia cortesemente invitato a guardare altrove: consapevolezza dei propri limiti, forse (che tra l’altro è una qualità indispensabile in ogni leader, se manca si scivola dalla leadreship alla dittatura…).
    La seconda volta deve aver pensato che lo Spirito è testardo, o forse che ci vede più lontano di noi…

    3 Aprile, 2013 - 16:41
  131. Clodine

    Liturgia,in greco proviene dalla radice leit (da laós = popolo) e ergon (ergazomai= agire, operare) e sta a significare “azione di popolo”, in senso profano designava un servizio pubblico, per uso civile. Ma sia nell’A.T , in cui il termine compare 170 volte, che nel N.T [in cui compare 5 volte in senso profano e 4 in senso rituale cultuale e 3 nella sua particolare accezione di “culto spirituale”o “rituale cristiano”. La SC n.5 così la definsce:
    “La Liturgia è l’ esercizio del sacerdozio di Cristo, mediante la quale [liturgia] con segni sensibili è significata e in moto proprio a ciascuno è realizzata la Santificazione dell’uomo, e viene sercitato dal capo [Cristo] e dalle Sue membra [noi] il culto pubblico INTEGRALE”.

    Questa è la definizione, trai tu le conseguenze caro FedericoB

    3 Aprile, 2013 - 16:44
  132. Luigi Accattoli

    Nico credo anch’io che il punto chiave per intendere la libertà di cui dà prova Papa Francesco sia da cercare nel fatto che da vecchio ha accettato ciò che aveva rifuggito in un’età più forte. Avendo fatto quanto poteva per evitare il Papato, si sente autorizzato a compiere il proprio cammino.

    3 Aprile, 2013 - 17:09
  133. A casa la liturgia è esercitata dagli sposi o conviventi e eventuali.

    E’ liturgia, cucinare,
    è litgurgia servire a tavola,
    è liturgia le pulizie di casa,
    è liturgia farsi le coccole,
    è liturgia fare sesso,

    ma la vita di coppia,
    è una liturgia INFINITA,
    e
    in molti casi piacevole.

    3 Aprile, 2013 - 17:23
  134. Stephanus

    E’ un segno dei tempi (ad peiora) il fatto che i cattolici tutti dei blog si sentano autorizzati a discettare de minimis super pontificem? com’è quel detto: 60 milioni di CT, 60 milioni di presidenti del consiglio, 60 milioni di … papi? (pontefici voglio dire, non “papi” alla berlusconiana)
    Provo un sincero fastidio di fronte a tutti coloro che sembrano fare le pulci al papa. Non lo so, mi pare che manchi quella dose di simpatia previa, di fiducia previa di cui faceva cenno il buon Benedetto – se non erro – quando intrrodusse la sua pubblicazione su Gesù di Nazareth. E ciò mi provoca disagio e imbarazzo, mitigato dalla la sensazione nettissima che il “sensus fidelium” ancora una volta veda meglio e più in là.

    3 Aprile, 2013 - 17:41
  135. Ammirevole Luigi!
    Ammette di aver preso una cantonata; compie autocritica e dichiara “fine” il gestore del blog Cantuale.
    Sdrammatizza e si piazza anche lui tra i “Furbi e orbi”.
    Lodevole e degno d’ammirazione.
    Vorrei essere anche io cosi, ma non lo sono, purtroppo.

    3 Aprile, 2013 - 17:49
  136. Stephanus, quando non c’è critica, sterile, ma solo “si osserva che…”, non credo sia un “fare le pulci” ma solo un desiderio di capire.
    Ovviamente ciò si distingue dai toni usati e dal modo con cui si esprimono le perplessità. Su questo blog si è sempre -giustamente anche- stimmatizzato chi si spertica in lodi eccessive e acritiche per ogni singolo gesto di chiunque.
    Certamente ritengo anch’io folli coloro che affermerebbero che -mi si passi il termine è il paragone, ma è mutuato da un noto proverbio napoletano- le scorreggine dei prelati , chiunque essi siano, odorano d’incenso.
    Detto questo certamente stimmatizzo coloro che sono capaci solo di critica -spesso severa e inconcludente- ad oltranza.

    3 Aprile, 2013 - 17:57
  137. illuminante per chi non conosceva

    3 Aprile, 2013 - 18:53
  138. Sara1

    Magister ieri aveva pubblicato anche questo:

    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/04/02/bergoglio-dottore-in-teologia-no-dottorando/

    non vorrei che Bergoglio prendesse il posto dei suoi preferiti, Bertone, Riccardi, Neocatecumenali!!

    🙂

    Personalmente trovo esagerate queste critiche a Francesco specie da parte di chi ieri lanciava strali se dicevi ah contro Benedetto, per il resto sono critiche limitate al mondo virtuale, fuori per quello che vedo sono tutti entusiasti.

    3 Aprile, 2013 - 18:53
  139. Vedi Sara, io ho citato il post di oggi che chiarisce il profilo del Papa.
    Altri articoli del nonstro non ne ho citati perchè non mi interessano, nè mi interessa sapere con chi se la prende di più, nè chi sia lui.
    Se non ti va bene “nemico” allora ti riporto questa citazione:
    “A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio.”

    Chi ne esente, alzi la mano…

    3 Aprile, 2013 - 19:12
  140. Sara1

    Ubi conoscendo Magister vedo che tre articoli che mettono, dal suo punto di vista, in cattiva luce il Papa fanno un indizio.
    Poi magari in futuro sarà più equilibrato.
    Riguardo al gruppo contro cui scagliarsi ecc.ecc. personalmente devo dire che ho sempre distinto tra la tolleranza e la carità dovuta al singolo e il chiarire la “pericolosità” di certe idee.
    e non mi riferisco certo al canto.

    3 Aprile, 2013 - 19:18
  141. Idem lo scrivente, che ha sempre cercato di stimmatizzare le idee, anche se spesso è scappata anche la bastonata al fautore dell’idea.
    E pensa che sono talmente conscio che certe idee sono pericolose che mai mi sognerei di rimandare a certi link, come invece ha fatto, con approssimata leggerezza, qualcun altro…
    C’è chi partecipa da “zappone” e chi invece certe cose le sa, e sa cosa chi e cosa c’è dietro.
    Ma tu lo sai che ci sono certi sitini (parlo di non giornalisti, ma di siti amatoriali) che magari ci passi e poi dici tizia/o ha scritto questo e quello.
    Sara, tizia/o ci hanno il ghostwriter.
    Tu vedi il verme, io vedo anche l’amo su cui è piazzato il verme, e il filo che tiene il tutto…
    Nun ce lo sai?

    3 Aprile, 2013 - 19:34
  142. fabrizio

    “è liturgia le pulizie di casa”.
    Vorrà dire che domenica mattina invece di andare a Messa resterò a casa a fare la lavatrice, fischiettando l’introito Quasi modo e il Gloria Lux et Origo. 🙂

    3 Aprile, 2013 - 22:36
  143. Federico B.

    Quando si relativizza il rischio è proprio quello a cui si riferisce Fabrizio…

    Ringrazio Clodine per la definizione di liturgia e la rassicuro sul fatto che personalmente non ho dubbi sulle intenzioni di papa Francesco. Mi sono permesso di porre la questione per mostrare un aspetto che preoccupa sul serio molti cattolici (qui definiti frettolosamente e superficialmente “tradizionalisti”), cioè come uno stile sobrio e “francescano” rischi di “sconfinare” nell’ambito delicatissimo della liturgia. Come ho già scritto, non voglio essere arruolato tra i critici del Papa, ma solo sottolinare un aspetto rilevante del dibattito che Luigi ha voluto mettere in evidenza con questo post.

    4 Aprile, 2013 - 11:09
  144. manuel76

    @ Federico B.
    Mi veniva in mente ora, leggendo l’ultimo post, che quando si studia in storia dell’arte il passaggio dalla basilica romana alla basilica cristiana, sono tre gli elementi fondamentali: l’altare, la sede, l’ambone.

    Il recupero della sobrietà nella celebrazione può essere un recupero di ieratica solennità.

    Nella storia dell’arte vi è una alternanza continua tra barocco e classicismo, decorazione aggettante e linee pulite, e ciascuno dei due stili ha tratti di solennità e di ricchezza, l’uno con l’abbondare di decorazioni preziose, l’altro con la nobiltà del tratto lineare.
    Nell’arte non è meno solenne la basilica romanica, rispetto alla gotica.

    Forse anche la liturgia si può vestire di “stili” diversi…recuperando ogni volta in bellezza e solennità.

    4 Aprile, 2013 - 12:25
  145. La Storia della Liturgia……

    chi non studia/si informa,
    crede agli asini che volano………

    4 Aprile, 2013 - 12:40
  146. Clodine

    Sono assultamente d’accordo con te federico.. La Liturgia è una cosa seria…non si scherza con le cose di Dio,con Dio non si fanno giochini. Se solo riflettessimo un tanino sul senso profondo di quella definizione che ho riassunto stringatamente ma la quale dice tutto del mistero, ci rendenderemmo conto che stiamo evocando, per mezzo della PAROLA ,che non è quella profana come la intendiamo noi, ma è FORZA IN POTENZA efficace la quale unitamente al RITO, fatto di gesti, voci, formule, simboli, opera quel dinamismo per cui “COLUI CHE TUTTO PUO'” arriva a noi attraverso il tempo e lo spazio per realizzare ciò che ha promesso: la NOSTRA SALVEZZA, per mezzo della SUA presenza vera non immaginaria o una mera illusione. Un rito, quello Liturgico che veicola la PAROLA e in quanto tale non consente modifiche né rotture con la Tradizione divino-apostolica. Sostanza e forma sono un binomio imprescindibile pena: vanificare la Parola stessa, impedire la presenza di Cristo: il Logos, l’Alfa e l’Omega “Colui che era, che è e che Viene” quel CAPO che senza il quale il corpo non può agire: noi, La Chiesa, tutta , compresa quella dei Santi che contemplano la visione beatifica e dei trapassati.
    Certo, è indubbio che la riforma liturgica operata dal Bugnini qualche variante l’ha portata….non voglio dire che “l’ortodossia del Rito nuovo” pone in dubbio la validità della consacrazione, ma di certo, fu un arbitrio e, se mi si consente, anche un tantino illecito…per me…

    4 Aprile, 2013 - 13:09
  147. elsa.F

    Caro Matteo,
    l’attitudine che stai sviluppando di scrivere frasi saccenti e sprezzanti, non ti fa onore.
    Dai in questo modo l’idea di te stesso come di una persona più intollerante di tanti tradizionalisti baciapile.

    4 Aprile, 2013 - 13:46
  148. Cara Elsa,
    sono perplesso,
    perché non so dove ho scritto frasi sprezzanti o saccenti.

    Relativamente alla dignità e all’onore,
    mi hanno insegnato da ragazzo
    che è una roba di cui si accontentano i poveri….
    Mi si diceva che ai ricchi, dell’onore e della dignità non interessa nulla.

    Io non sono ricco,
    e il caso vuole che io non sia indigente.

    Se ti riferisci a quanto ho scritto alle 12.40,
    mi sembra menzognero dire che io faccia sprezzante/saccente.

    Invitare ad informarsi non credo che sia forma di disprezzo.

    Quando mi capita di scrivere una mia opinione (maggior parte dei casi),
    è opinione soggettiva.

    Leggo commentatori che scrivono opinioni soggettive
    e la spacciano per dottrina.

    Sulla Liturgia,
    in questo blog di Luigi,
    ci sono commentatori
    che si stanno inventando verità liturgiche.

    Inventano e si ritengono anche sommamente autoreferenti.

    Ormai, non mi ci metto a dimostrare le loro falsità,
    sono talmente ciechi,
    e vogliono fare le guide di chi ci vede.

    Almeno mi riservo di poter affermare
    che almeno sono degli emeriti ignoranti
    in materia.

    Cara Elsa,
    se questo mio parlare/scrivere,
    è intolleranza,
    Hitler era un modello di santità per san Luigino Gonzaga.

    4 Aprile, 2013 - 16:11
  149. elsa.F

    Caro Matteo,
    siccome scrivere non è un’attività autoreferenziale, ma di comunicazione, ti prego di tenere conto di quello che le tue parole esprimono a chi le legge, indipendentemente dal fatto che questo fosse il senso che tu volessi attribuire.

    Quindi ti confermo che alcuni tuoi interventi mi appaiono sprezzanti e saccenti e poi fai di questa mia impressione l’uso che ritieni.

    Io non credo affatto che tu sia intollerante, ma ti confermo che da come ti esprimi dai assolutamente l’idea di esserlo.

    Anziché proclamare che ci sono commentatori che inventano verità liturgiche, puoi confutare civilmente le loro affermazioni, chiedendo loro a quali fonti facciano riferimento, in quanto a te non risulta.

    Questo ritengo sia un modo civile ed educato di porsi nei confronti degli altri.

    Un caro saluto,

    Elsa

    4 Aprile, 2013 - 16:54
  150. Grazie Elsa

    4 Aprile, 2013 - 17:23
  151. Clodine

    Se Matteo vuole la definizione precisa, così come recita la S.C ai numeri 5/7 eccola, ho voluto solo abbreviarla ma la sostanza non cambia::
    «Giustamente perciò la liturgia è considerata come l’esercizio della missione sacerdotale di Gesù Cristo, mediante la qualecon segni sensibili viene significata e, in modo proprio a ciascuno, realizzata la santificazione dell’uomo, e viene esercitato dal corpo mistico di Gesù Cristo, cioè dal capo
    e dalle sue membra, il culto pubblico integrale”
    Et aggiunge: ” Perciò ogni celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo sacerdote e del suo corpo, che è la chiesa, è azione sacra per eccellenza, e nessun’altra azione della chiesa ne uguaglia l’efficacia allo stesso titolo e allo
    stesso grado». E c’è molto altro, basterà leggere la costituzione…tutto qui–

    Ciao Elsa, un abbraccio

    4 Aprile, 2013 - 17:30
  152. Clodine

    Se mi sono addentrata nel tema è stato per rispondere a federicoB, il quale aveva posto la domanda e sentiva il bisogno di approfondire.
    Al riguardo aggiungerei che se si considera che la liturgia nasce dal mistero pasquale di Cristo e ne attualizza i frutti (santificazione degli uomini e suprema glorificazione di Dio) allora veramente non si può citare alcun’altra attività della chiesa più preziosa, più efficace e più necessaria.

    4 Aprile, 2013 - 17:34
  153. Se vuoi Clod,
    ti posso anche prestare l’Enchiridion.

    Ora in base a cosa il Bugnini abbia commesso abusi ????

    Stamani anche la tv Fatima in Roma con i soldi USA/tradizionalisti,
    urlava contro il Concilio dei vescovi opera del demonio e contro Bugnini.

    Il fumo lo vedo, ma l’arrosto dove è ?

    Stamani scopro persino che il segreto nascosto di Fatima,
    è nientedimeno
    sui danni del Concilio dei vescovi cattolici !!!!!!!!!!!!

    4 Aprile, 2013 - 17:52
  154. Marilisa

    Strano davvero, ho sentito parlare di “tradizionalisti baciapile”. Ma non era un’ espressione da eretici?

    4 Aprile, 2013 - 18:00
  155. Clodine

    Sull’operato di Bugnini non serve l’Enchiridion.

    4 Aprile, 2013 - 18:26
  156. elsa.F

    Strano davvero, ho sentito parlare di “tradizionalisti baciapile”. Ma non era un’ espressione da eretici?

    Se lo è, lo è tanto quanto “progressisti sinistrati”…

    4 Aprile, 2013 - 18:40
  157. Marilisa

    “Progressisti sinistrati” è una cavolata senza senso, “tradizionalisti baciapile” è una verità inconfutabile.

    4 Aprile, 2013 - 19:21
  158. Sara1

    Ma quali baciapile che considerano i vescovi il segno del male su..

    4 Aprile, 2013 - 19:23
  159. Ok, riassumo sulla linea di Luigi Franti…

    “er Papa Novo” non canta perché è stonato, non parla le lingue perché non le sa, insomma… non è Chuck Norris.

    Questo già lo trovo rassicurante.

    5 Aprile, 2013 - 8:54
  160. manuel76

    A me è capitato di partecipare a vespri e messa vespertina feriale a Solesmes. Canto gregoriano con liturgia molto semplice e chiara nei gesti. La solennità era data dall’essenziale. Non era necessario indossare paramenti antichi o profondersi in 150 inchini per celebrare una messa tanto semplice quanto solenne, condotta con grandissima eleganza e bellezza.

    Tra le messe celebrate da Giovanni Paolo II e quelle di Benedetto vi erano parecchie differenze di scelte estetiche, di abbigliamento, di posizionamento di candelieri, croce etc…
    Evidentemente queste scelte sono dettagli, orpelli, scelte estetiche che non caratterizzano l’essenza della liturgia, ma sono piuttosto scelte legittime e coerenti di cerimoniale del Papa.

    A volte l’eccesso di “segni” o di movimenti o di inchini o processioni, al posto che dare solennità a quello che si celebra, distrae dall’essenziale.

    5 Aprile, 2013 - 9:06
  161. elsa.F

    A volte l’eccesso di “segni” o di movimenti o di inchini o processioni, al posto che dare solennità a quello che si celebra, distrae dall’essenziale.

    Chiedimi quanto sono d’accordo con questo!!!!!

    5 Aprile, 2013 - 10:33
  162. Marilisa

    “A volte l’eccesso di “segni” o di movimenti o di inchini o processioni, al posto che dare solennità a quello che si celebra, distrae dall’essenziale.”

    Direi di sì, Manuel76, perché è “teatralità”, “spettacolo”, dove l’essenziale è nascosto in un angolo remoto dove devi andare a cercarlo con il lanternino per trovare il “sacro” autentico, che non ha bisogno di orpelli esteriori.
    Ma ancora molti amano scenografie e teatralità nella liturgia perché vi riscontrano maggior onore per il Dio dell’Universo. Maggior gloria!!
    Ho ancora nella memoria una funzione religiosa di un paio di anni fa dove il giovane celebrante, alternando il latino con l’italiano,il parlato con il cantato, faceva inchini profondi e pause interminabili fra un’espressione e l’altra al momento dell’elevazione.
    Mi chiedevo dovi mi trovassi, ed ogni tanto mi veniva da ridere, per cui, sentendomi irriverente,facevo sforzi enormi per non darlo a vedere. La Messa durò un’ora e mezza.
    L’ho ancora nella memoria e ne rabbrividisco, ma ancora, da un altro lato, sorrido e…miserere mei!

    5 Aprile, 2013 - 11:34
  163. daiii, manuel
    a Solesmes !!!!!!!

    E’ un desiderio lontano che ancora non riesco a realizzare.

    Purtroppo
    ad ora mi accontento dei CD musicali di Gregoriano,
    prodotti da Solesmes,
    che però non possono dare
    la profondità di una partecipazione viva.

    5 Aprile, 2013 - 14:23
  164. fabrizio

    Matteo,
    qui in Italia possiamo accontentarci dell’abbazia di Sant’Antimo. Sono francesi, il loro gregoriano è della scuola di Solesmes e il luogo è ancora più incantevole.

    5 Aprile, 2013 - 16:41
  165. Grazie fabrizio,

    sono stato due anni fa a s. Antimo,

    in ritiro quaresimale con la mia parrocchia per un fine settimana.

    Luogo incantevole.
    Ufficio divino a 4 stelle.

    Ma quando mi trovai alla Eucarestia domenicale,
    misurai anche l’altra faccia della medaglia.

    L’omelia sembrava fatta da una sorta di padre Amorth,
    dannazione, dannazione, dannazione….

    (eppure il monaco, mi pareva una persona normale…)

    Difficillimo seguire una liturgia eucaristica interamente in latino….

    L’accoglienza, l’ospitalità e la comunicativa dei monaci che abbiamo incontrato, mi è piaciuta molto.

    Mi ero ripromesso di ritornarci.

    5 Aprile, 2013 - 16:55
  166. Clodine

    Di messe teatrali ne ho viste tante, fin troppe, tanto da fuggire in eremo o da ricercarmi in basilica per le solenni pontificali dove nulla di profano si mescola, dove lo spirito trova riposo in Dio sulle note scruggenti della musica del Palestrina…
    Tante e troppe le carnevalate da far accapponare la pelle: chitarre elettriche, batteria, a volte balletti attorno all’altare. Teatrini improvvisati davvero grotteschi il tutto condito da luci soffuse e, all’uopo, da battito di mani che fanno da eco al ritmo assai friccicarello dell’orchestrina da balera attrezzata di tutto punto!
    Le carnevalate cui ci ha abituato il vento del concilio il quale, quale zefiro dispettoso ancora, ahinoi, soffia di gran lena…!

    5 Aprile, 2013 - 17:02
  167. fabrizio

    io ci torno tra un paio di settimane.
    Non posso entrare nella tua esperienza, i monaci che ho conosciuto io non calcavano particolarmente la mano sulla dannazione, tutt’altro. Dipende da chi hai trovato a predicare.

    5 Aprile, 2013 - 17:11
  168. Federico B.

    Il fatto è che la lingua batte dove il dente duole…
    Ma piuttosto che pensare che il Signore ci vuole far capire qualcosa, è molto meglio criticare il predicatore…

    5 Aprile, 2013 - 17:15
  169. @ fabrizio 5 aprile 2013 @ 17:11

    Chi ho trovato ?

    Sicuramente un buon monaco,
    ma che ha bisogno di credere che il buon Signore deve fare terrore per essere “amato”.

    E’ una patologia spirituale molto comune,
    molto comune anche tra noi……

    Io non sono capace
    di farmi amare per paura.

    Quante persone si rapportano con PAURA al proprio al proprio compagno/a
    credendo che sia AMORE.

    Costoro
    hanno fatto un dio
    a
    loro immagine.

    Vogliono che tutti abbiano paura del Signore.

    (la paura non ha nulla a che vedere con il timor dei).

    Se non fai secondo le regole,
    vai all’inferno,
    perchè dio non ti ama.

    E’ quello che ripetono ogni giorno
    nella TV tradizionalista “Fatima”.

    Se non fai come ti dico io,
    non ti voglio bene………..

    5 Aprile, 2013 - 17:50
  170. Marilisa

    Non provocare, Matteo…

    5 Aprile, 2013 - 18:15

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