Nuove parole forti del Papa all’Angelus, quando ha condannato l’aggressione [così l’ha chiamata] all’Ucraina, ne ha chiesto la cessazione, ha narrato di aver fatto visita ieri ai bambini ucraini che sono in cura all’ospedale Bambino Gesù, ha lodato l’aiuto delle Chiese agli aggrediti, ha invitato tutti a una lunga accoglienza dei profughi, oltre l’emozione della prima ora. Ha infine invitato “ogni comunità e ogni fedele a unirsi a me venerdì 25 marzo, Solennità dell’Annunciazione, nel compiere un solenne Atto di consacrazione dell’umanità, specialmente della Russia e dell’Ucraina, al Cuore immacolato di Maria, affinché Lei, la Regina della pace, ottenga al mondo la pace”. Nei commenti l’intero appello papale. Qui il mio grazie a Francesco per la visita ai bimbi in ospedale e per le parole di oggi: soprattutto per l’aggettivo “sacrilego”. Per il gesto che compirà venerdì.
Aggiornamento al 22 marzo. Parlando il 22 marco al Parlamento italiano, il presidente ucraino Zelensky accenna a una telefonata ricevuta in mattinata dal Papa, riferisce di aver invitato Francesco a Kiev e si augura che la Santa Sede possa svolgere un ruolo di mediazione nella costruzione della pace. Nel commento 10 il racconto della telefonata fatto dal presidente.
Crudeltà disumana e sacrilega. Angelus 1. Non si arresta, purtroppo, la violenta aggressione contro l’Ucraina, un massacro insensato dove ogni giorno si ripetono scempi e atrocità. Non c’è giustificazione per questo! Supplico tutti gli attori della comunità internazionale perché si impegnino davvero nel far cessare questa guerra ripugnante. Anche questa settimana missili e bombe si sono abbattuti su civili, anziani, bambini e madri incinte. Sono andato a trovare i bambini feriti che sono qui a Roma. A uno manca un braccio, l’altro è ferito alla testa… Bambini innocenti. Penso ai milioni di rifugiati ucraini che devono fuggire lasciando indietro tutto e provo un grande dolore per quanti non hanno nemmeno la possibilità di scappare. Tanti nonni, ammalati e poveri, separati dai propri familiari, tanti bambini e persone fragili restano a morire sotto le bombe, senza poter ricevere aiuto e senza trovare sicurezza nemmeno nei rifugi antiaerei. Tutto questo è disumano! Anzi, è anche sacrilego, perché va contro la sacralità della vita umana, soprattutto contro la vita umana indifesa, che va rispettata e protetta, non eliminata, e che viene prima di qualsiasi strategia! Non dimentichiamo: è una crudeltà, disumana e sacrilega! Preghiamo in silenzio per quanti soffrono.
Vicini al Popolo di Dio. Angelus 2. Mi consola sapere che alla popolazione rimasta sotto le bombe non manca la vicinanza dei Pastori, che in questi giorni tragici stanno vivendo il Vangelo della carità e della fraternità. Ho sentito in questi giorni alcuni di loro al telefono, come sono vicini al popolo di Dio. Grazie, cari fratelli, care sorelle, per questa testimonianza e per il sostegno concreto che state offrendo con coraggio a tanta gente disperata! Penso anche al Nunzio Apostolico, appena fatto Nunzio, Monsignor Visvaldas Kulbokas, che dall’inizio della guerra è rimasto a Kyiv insieme ai suoi collaboratori e con la sua presenza mi rende vicino ogni giorno al martoriato popolo ucraino. Stiamo vicini a questo popolo, abbracciamolo con l’affetto, e con l’impegno concreto e con la preghiera. E, per favore, non abituiamoci alla guerra e alla violenza! Non stanchiamoci di accogliere con generosità, come si sta facendo: non solo ora, nell’emergenza, ma anche nelle settimane e nei mesi che verranno. Perché voi sapete che al primo momento, tutti ce la mettiamo tutta per accogliere, ma poi, l’abitudine ci raffredda un po’ il cuore e ci dimentichiamo. Pensiamo a queste donne, a questi bambini che con il tempo, senza lavoro, separate dai loro mariti, saranno cercate dagli “avvoltoi” della società. Proteggiamoli, per favore.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/03/20/0191/00412.html
Da visitatore che si firma Luigi ricevo questo messaggio:
Anche se seguo il blog da molto tempo, solo oggi mi sono registrato . Mi preme molto essere aiutato a comprendere nel profondo il gesto di consacrazione e affidamento al cuore immacolato di Maria che il Papa farà il 25. Qualcuno ha molto apprezzato senza offrire le motivazioni dell’apprezzamento. Perché è un gesto così importante? Ha un significato maggiore rispetto alla preghiera assidua a cui siamo chiamati? Non è sufficiente la comunione fra credenti nella preghiera? Inoltre mi pare di aver capito che la Russia è già consacrata al cuore immacolato di Maria. Grazie se vorrai esprimere sul Blog un tuo parere. – Luigi
Caro Luigi, credo di intuire che il mio parere sia simile al tuo.
Che vuol dire consacrazione? E’ diverso da affidamento? Cioè dall’invocazione “nelle tue mani affido il mio Spirito”? No, credo di no. Credo che affidamento e consacrazione siano la stessa implorazione. Un mio figlio è malato grave, io l’affido al Signore nella preghiera. Se lo “consacro” non faccio nulla di più che affidarlo.
L’affidamento è di più della preghiera? No, è una modalità della preghiera. Il di più – nell’orazione – dipende dal cuore, non dalla pagina del libro di preghiere dalla quale prendo la formula, o dal titolo della preghiera: che sia consacrazione, o affidamento, o supplica. O “preghiamo in silenzio” come ha detto a mezzogiorno il Papa.
Cuore immacolato di Maria, Sacro Cuore di Gesù: sono di più, o altro, rispetto a Maria e a Gesù? No, non sono altro: sono nomi diversi dello stesso nostro oggetto d’amore. Gli innamorati, si sa, moltiplicano i nomi e i messaggi.
Chiedi se la Russia sia già consacrata a Maria: si lo è. Nel commento seguente metto una scheda sulle tante consacrazioni già avvenute.
Che faremo venerdì? Non lo chiedi, ma è sottinteso nell’insieme del tuo messaggio: che dobbiamo fare venerdì, se pensiamo che la consacrazione ci sia già stata e che essa non è di più della comune preghiera, compresa la “preghiera in silenzio”? Dovremmo comunque partecipare, unirci: io mi unirò. L’impresa della preghiera è infinita e ogni modalità che ci venga proposta è una favolosa occasione. La possibilità di partecipare a un atto d’orazione universale promosso dal Papa è una felicità da non perdere. Assolutamente, come si dice oggi.
Un abbraccio, caro Luigi. E continua a intervenire.
Più consacrata di così. In accoglienza alla proposta di Suor Lucia [la veggente di Fatima, che si diceva portavoce di una richiesta formulata in apparizione dalla Vergine], Pio XII il 31 ottobre 1942 consacrò tutto il mondo e il 7 luglio 1952 consacrò i popoli della Russia al Cuore Immacolato di Maria con la Lettera apostolica “Sacro vergente anno”: “Come pochi anni fa abbiamo consacrato tutto il mondo al Cuore immacolato della vergine Madre di Dio, così ora, in modo specialissimo, consacriamo tutti i popoli della Russia al medesimo Cuore Immacolato”.
Paolo VI, il 21 novembre 1964, rinnovò la consacrazione di tutto il genere umano al Cuore Immacolato alla presenza dei Padri del Concilio Vaticano II.
Giovanni Paolo II trovandosi al Gemelli per l’attentato compose una preghiera per quello che definì “Atto di affidamento” da celebrarsi nella Basilica di Santa Maria Maggiore il 7 giugno 1981, solennità di Pentecoste: “O Madre degli uomini e dei popoli, Tu conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze, Tu senti maternamente tutte le lotte tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre che scuotono il mondo, accogli il nostro grido rivolto nello Spirito Santo direttamente al Tuo cuore ed abbraccia con l’amore della Madre e della Serva del Signore coloro che questo abbraccio più aspettano, e insieme coloro il cui affidamento Tu pure attendi in modo particolare. Prendi sotto la Tua protezione materna l’intera famiglia umana che, con affettuoso trasporto, a Te, o Madre, noi affidiamo. S’avvicini per tutti il tempo della pace e della libertà, il tempo della verità, della giustizia e della speranza”.
Ripeté tale affidamento a Fatima il 13 maggio 1982 [viaggio di rendimento di grazie per aver avuta salva la vita nell’attentato] e ancora il 25 marzo 1984 in piazza San Pietro, in unione spirituale con tutti i vescovi del mondo: “E perciò, o Madre degli uomini e dei popoli, Tu che conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze, Tu che senti maternamente tutte le lotte tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre, che scuotono il mondo contemporaneo, accogli il nostro grido che, mossi dallo Spirito Santo, rivolgiamo direttamente al Tuo Cuore: abbraccia con amore di Madre e di Serva del Signore, questo nostro mondo umano, che Ti affidiamo e consacriamo, pieni di inquietudine per la sorte terrena ed eterna degli uomini e dei popoli. In modo speciale Ti affidiamo e consacriamo quegli uomini e quelle nazioni, che di questo affidamento e di questa consacrazione hanno particolarmente bisogno”.
Nel giugno del 2000 la Santa Sede pubblica la terza parte del segreto di Fatima e in quell’occasione l’arcivescovo Tarcisio Bertone [allora segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, in seguito cardinale e Segretario di Stato di Benedetto XVI] informa che suor Lucia, in una lettera del 1989, aveva confermato che l’atto di consacrazione del 1984 corrispondeva a quanto “Nostra Signora aveva chiesto”.
Giogio Bernardelli, Coordinatore editoriale AsiaNews e responsabile comunicazione Centro Pime, segnala questo contributo sulla rubrica MONDO RUSSO:
“Che cosa radunava la folla di ieri allo stadio di Mosca intorno a Putin? Quale sfida si aprirà davvero quando – qualunque sarà l’esito di questa guerra – si sfalderà la bugia della de-nazificazione? Anche oggi l’analisi di Stefano Caprio è preziosa”
Lo si trova qui:
“La guerra russa è stata presentata come una grande lotta del bene contro il male assoluto, ma non si possono applicare nuovamente gli schemi del totalitarismo di destra o di sinistra, del fascismo e del comunismo contro il liberalismo e il capitalismo.
La Russia di oggi è tanto capitalista quanto l’America e l’Europa, e i cittadini di Kiev come quelli di Mosca sono abituati a una vita di consumi e di comunicazioni, che oggi viene messa in crisi, ma senza che venga proposta una vera alternativa. L’Ucraina sarà lo specchio di questa “nuova creazione”, che le Chiese stesse invocano per intercessione di Maria e di tutti i santi, ma saranno gli uomini a doverla realizzare. Kiev era negli anni sovietici la fotocopia di Mosca, mentre Leopoli conservava l’aspetto austro-ungarico, oggi la capitale è un cumulo di rovine materiali e spirituali, e l’intero Paese è dilaniato dalla guerra fratricida.
Città gloriose come Kharkiv, Kherson, Mariupol, Odessa, le stesse Lugansk e Donetsk sono “azzerate” e dovranno indicare la nuova identità non ostile di un “popolo unico” in realtà molto misto e composito, in cui non esiste una “parte russofona” ben distinta da quella “filo-occidentale”, così come nelle famiglie ucraine è spesso difficile distinguere le giurisdizioni ecclesiastiche, moscovita, romana o costantinopolitana.
Per molti secoli abbiamo tutti trascurato l’Ucraina, col risultato di non riuscire a capire neppure la Russia. Ora dobbiamo difendere la vita dei bambini e delle famiglie, fermare l’aggressione e aiutare la riconciliazione, ma soprattutto dobbiamo pregare tutti insieme, che Dio stesso possa indicare la via per costruire un mondo nuovo.”
https://www.asianews.it/notizie-it/La-nuova-orda-di-Putin-e-la-sfida-di-un'identit%C3%A0-non-ostile-55392.html?fbclid=IwAR3ElIzsdLQa8-gXm6qFzVhTmlvgEymUSABbuu9HDVg9ODg965kWx_k7xhc
https://gpcentofanti.altervista.org/canti-al-tempo-del-metaverso/
Spero che anche la Chiesa Ortodossa si affianchi a questa preghiera.
A Fatima il 13 luglio 1917 la Madonna annunziò che Dio si apprestava a “punire il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre”. Per evitare queste sciagure la Madonna chiese la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, fatta dal Papa in unione con tutti i vescovi del mondo, e la propagazione della pratica dei primi sabati del mese, consistente nell’unirsi a Lei, confessati e comunicati, per cinque sabati consecutivi, meditando quindici minuti e pregando il santo rosario. “Se si accetteranno le Mie richieste– disse la Madonna – la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Infine il Mio Cuore Immacolato trionferà.”
Molti ritengono sia il “misterioso” terzo segreto di Fatima. In realtà si tratta del secondo segreto di Fatima.
https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20000626_message-fatima_it.html
Un abbraccio a tutti.
Seconda telefonata di Francesco a Zelensky. “Ho parlato con @Pontifex”, scrive il 22 marzo il presidente ucraino su Twitter in ucraino e in inglese: “Ho riferito a Sua Santità la difficile situazione umanitaria e il blocco dei corridoi di soccorso da parte delle truppe russe. Sarebbe apprezzato il ruolo di mediazione della Santa Sede nel porre fine alla sofferenza umana. Ho ringraziato per le preghiere per l’Ucraina e la pace”.
Francesco aveva già telefonato a Zelensky il 26 febbraio, due giorni dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.