“In 50 anni di carriera ho visto tanti piccoli e grandi gesti di umanità in corsia, che mi fanno dire che l’Italia, in sanità, è un grande Paese per l’assistenza universalistica, la preparazione dei medici e l’umanità del personale”: parole di Paolo Biglioli, pioniere della chirurgia cardiovascolare, già direttore scientifico dell’Istituto cardiologico Monzino (Milano). Nel libro “Ho visto cose che noi umani. Buona e mala sanità, buona e mala umanità” (Novecento Editore, 2014), Biglioli racconta a Paola Salvadori la sua avventura di medico in Italia, negli Usa, in Sud America e in Estremo Oriente. Un abbraccio riconoscente a Paolo da parte di un cittadino che ha sempre trovato buona assistenza negli ospedali che ha conosciuto nelle Marche, a Bologna, a Roma.
Paolo Biglioli: “In sanità siamo un grande paese”
3 Comments
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Per quello che vale, aggiungo la mia , di riconoscenza.
Per tutta l’assistenza qualificata, efficiente, disponibile e umanissima ( e non uno di questi aggettivi è campato per aria) che personalmente ho incontrato accompagnando mia moglie in oltre vent’anni di andirivieni per ospedali, ambulatori, centri fisioterapici ecc ecc.
So benissimo che non sempre è così.
Non voglio fare favolette rosa.
Vorrà dire che avremo avuto una gran fortuna: ogni tanto non guasta.
Ma l’assistenza pubblica tanto criticata, spesso con tutte le ragioni, deve – con altrettanto giuste ragioni- essere oggettivamente riconosciuta come buona e buonissima quando lo è : buona e buonissima.
E potrei anche io, insieme a una quantità di piccoli e grandi imbuti burocratici in cui abbiamo avuto la sventura di ingorgarci, raccontare tanti e tantissimi piccoli e grandi gesti, attenzioni e complicità da parte di operatori sanitari di ogni genere che hanno saputo rendere piu’ accettabili, anche se non meno assurdi e dolorosi, tutti gli intoppi e i contrattempi .
Non lo dico certo solo qui, e non lo dico per captare la benevolenza di nessuno , ma anche io ripeto in ogni sede che , con tutte le sue magagne, l’Italia , in sanità , è un grande Paese.
E aggiungo: occhio a smantellare questo patrimonio, e occhio a esagerare con le fisime di aziendalizzazione, e i criteri di bilancio nel gestirlo. Ficchiamoci bene in testa che , nonostante le voci di costo e le partite del debito, le persone ( CIOE’ TUTTI NOI ) che transitano per la Sanità pubblica, NON sono voci di bilancio, ma appunto PERSONE, e che i costi sociali della Sanità NON sono costi come tutti gli altri, perché sono impastati con le nostre stesse vite.
Un abbraccio , dunque, caldissimamente riconoscente e pubblico, da parte di un cittadino torinese, anzi due ( mia moglie ), anzi tre ( mia figlia, che, sarà un caso?!, sta studiando giustappunto Medicina…)
🙂
Un abbraccio di cuore a te, amico Lorenzo, e buona (160° !, se non erro) festa dell’Immacolata Concezione a te, al nostro padrone di casa, ed al “pianerottolo”.
Roberto 55
Mio suocero deve fare delle iniezioni dal costo proibitivo, salvavita. Due volte a settimana, totalmente a carico del SSN.
Solo l’ultimo episodio di una lunga esperienza di sanità, in prevalenza da buona a buonissima.
Tutta la mia gratitudine e sottoscrivo in pieno l’auspicio di non smantellarla.
Buona festa dell’Immacolata!