Il Papa torna sulla violenza “diabolica” che si è scatenata in Ucraina e invita a non smettere “di pregare, di digiunare, di soccorrere, di lavorare perché i sentieri della pace trovino spazio nella giungla dei conflitti”: ha rivolto il suo monito stamane ai partecipanti alla Riunione Opere Aiuto Chiese Orientali, ricevuti in Vaticano a conclusione dei lavori della loro sessione plenaria. Nel primo commento le parole di Francesco e il link al testo integrale.
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Ombre lunghe all’alba sulla strada in discesa davanti alla mia finestra. Lunghe come le sculture di Alberto Giacometti. Osservandole ho capito, o mi è parso di capire, perché l’inaspettato attizzatoio etrusco del museo di Volterra sia stato denominato “Ombra della sera”. Perché la sera allunga le ombre come l’alba. Nei commenti convoco la gente lunga
Ho apprezzato, da cittadino europeo, la visita di Draghi, Macron, Scholz a Kiev. L’apprezzamento è totale per la visita, parziale per le parole. Vorrei poi che i tre annuncino anche una visita a Mosca: che chiedano a Putin di poterlo incontrare. Disapprovo il loro silenzio in direzione di Mosca. Nei primi tre commenti metto le mie riserve alle parole pronunciate dai tre, iniziando dal nostro premier.
“Alla Chiesa non deve mai mancare il coraggio di proporre la preziosa virtù della castità, per quanto ciò sia ormai in diretto contrasto con la mentalità comune. La castità [prima del matrimonio] va presentata come autentica alleata dell’amore, non come sua negazione”: così parla un documento vaticano sulla formazione al matrimonio che giunge ora in libreria e subito si avverte un linguaggio nuovo pur nella riaffermazione dell’antico. Del resto questa mediazione tra vecchio e nuovo è la caratteristica di tutto il pontificato di Francesco. E’ l’attacco di un mio articolo pubblicato oggi dal Corriere della Sera a p. 25 con questo richiamo in prima: “Il Papa: prima delle nozze castità preziosa”. Nei commenti riporto l’intero mio commento agli Itinerari che si pongono in piena continuità con l’Amoris Laetitia.
Per favore, non dimentichiamo il popolo martoriato dell’Ucraina in guerra. Non abituiamoci a vivere come se la guerra fosse una cosa lontana. Il nostro ricordo, il nostro affetto, la nostra preghiera e il nostro aiuto vadano sempre vicino a questo popolo che soffre tanto e che sta portando avanti un vero martirio: così Francesco stamane, con parole improvvisate, a conclusione dell’Udienza generale in piazza San Pietro.
Nuova parola chiara del Papa sulla guerra di Ucraina: “una superpotenza intende imporre la sua volontà contro il principio dell’autodeterminazione dei popoli”. E’ contenuta nel messaggio per la giornata mondiale dei poveri pubblicato stamane. Nei commenti i brani sulla guerra e altre affermazioni papali in materia di pace contenute in una conversazione con i direttori delle riviste culturali dei Gesuiti pubblicata da Civiltà Cattolica.
Mosca fa sapere che guarda “con favore” alle iniziative di dialogo della Santa Sede mirate a porre fine alle ostilità in Ucraina: il segnale è importante per il fatto stesso che sia stato lanciato in un momento di blocco negoziale, ma è ripetitivo nei contenuti, rivolto più al soccorso umanitario che alla soluzione del conflitto, formulato con l’occhio ai tempi lunghi e non alle possibilità immediate. In Vaticano è stato accolto con lo stesso e speculare “favore” ma senza illusioni sulla sua possibile incidenza operativa. E’ l’attacco di un mio articolo pubblicato oggi dal Corriete.it. Stante la difficoltà d’accesso, nei commenti riporto l’intero testo.
È sempre vivo nel mio cuore il pensiero per la popolazione ucraina, afflitta dalla guerra. Il tempo che passa non raffreddi il nostro dolore e la nostra preoccupazione per quella gente martoriata. Per favore, non abituiamoci a questa tragica realtà! Abbiamola sempre nel cuore. Preghiamo e lottiamo per la pace: così oggi il Papa all’Angelus. Nei commenti altre parole di Francesco sulla guerra dette ieri e quelle di oggi con le quali chiede scusa per la rinuncia al viaggio africano a motivo del dolore al ginocchio.
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