Il blog di Luigi Accattoli Posts
Giovanni Paolo II ovunque andava incontrava polacchi – Francesco dappertutto incontra gesuiti
Le armi all’Ucraina, se darle o no. Il dialogo con Mosca che magari “puzza” ma è necessario. Quelli altrettanto difficili con la Cina e il Nicaragua. Il ginocchio che ancora non guarisce ma non ferma i progetti di nuovi viaggi e – infine – il forum interreligioso di questi giorni: di questo e d’altro ha parlato Francesco in aereo con i giornalisti, rientrando oggi dal Kazakistan. Nei commenti alcuni passaggi della conferenza stampa.
Il Papa in Kazakistan in presa diretta con la “tragica guerra originata dall’invasione dell’Ucraina”
Tre sono gli appelli di pace formulati dal Papa nei primi due giorni del suo viaggio in Kazakistan: uno ieri nell’incontro con le autorità, il secondo e il terzo oggi, nell’intervento al Congresso dei leaders religiosi e nell’omelia della messa all’Expo Grounds. Li riporto nei primi tre commenti.
“In questo momento Kirill è un segno di contraddizione ed è comprensibile che abbia scelto di non essere presente all’evento kazago”: è un passaggio di un’intervista sulla trasferta papale che mi ha fatto il settimanale online della diocesi di Brescia Santalessandro.org. Riporto l’intervista nei commenti.
Vedo che un po’ tutti – in parrocchia mia e qui nel blog, tra i destri e i sinistri, sui media e sui social, a Milano come in fondo allo stivale – criticano l’arcivescovo Mario Delpini per le battute sul cardinalato che va a Como invece che a Milano. Battute che io invece ho apprezzato e continuo a lodare nonostante il vento contrario. Riporto quindi le due risposte con cui è tornato a parlarne nell’intervista di sabato al Corsera e poi ne riporto una terza sull’orizzonte di speranza, in risposta a un amico che in privato mi diceva: “In tutta quell’intervista manca una visione, uno slancio”. No, non manca. Ma non te la prendere, arcivescovo Mario, per tutte queste lamentazioni: continua a usare l’ironia e a porre domande di speranza Le parole vere arrivano a chi le sa accogliere anche quando i criticoni sbuffano e sbaffano. Sbaffano: muovono il baffo con sussiego.
“Volendo essere un po’ spiritoso nel salutare un caro amico, non sono stato capito” ha detto stamane nel Duomo di Milano l’arcivescovo Delpini al termine della celebrazione per la festa della Natività della Beata Vergine Maria, volendo fare chiarezza dopo le polemiche seguite a come aveva parlato la settimana scorsa nel Duomo di Como, salutando il vescovo e neocardinale Oscar Cantoni. Nel primo commento riporto quanto si può ora leggere nel sito web “Chiesa di Milano”.
Purtroppo l’Europa e il mondo intero sono sconvolti da una guerra di speciale gravità, sia per la violazione del diritto internazionale, sia per i rischi di escalation nucleare, sia per le pesanti conseguenze economiche e sociali. È una terza guerra mondiale “a pezzi”, di cui voi siete testimoni nei luoghi in cui state svolgendo la vostra missione: così Francesco stamane ai partecipanti all’Incontro triennale dei Rappresentanti Pontifici, in corso in Vaticano dal 7 al 10 settembre 2022.
“Non dimentico la martoriata ucraina. Ci sono delle bandiere lì. Di fronte a tutti gli scenari di guerra del nostro tempo, chiedo a ciascuno di essere costruttore di pace e di pregare perché nel mondo si diffondano pensieri e progetti di concordia e di riconciliazione. Oggi stiamo vivendo una guerra mondiale, fermiamoci per favore! Alla Vergine Maria affidiamo le vittime di ogni guerra, di ogni guerra, in modo speciale la cara popolazione ucraina”: così il Papa stamane, al termine dell’Udienza generale. Nel primo commento una mia nota.
13 Commenti