Il blog di Luigi Accattoli Posts
Ieri Vatican News ha ripreso, tradotta in italiano, un’intervista del Papa alla rivista America dei gesuiti statunitensi: ne riprendo un passaggio nel primo commento. Poche parole con le quali confida di sentirsi felice, nonostante le “cose brutte” che gli succedono e i peccati che deve confessare “ogni quindici giorni”, perchè avverte di non camminare “da solo” e che il Signore gli è “accanto”. L’intervista è lunga e piena di questioni gravi, sulla guerra, sulle polarizzazioni nella Chiesa, sulle donne che chiedono il sacerdozio, ma le poche parole che riporto meritano di non essere tralasciate.
L’altro ieri – il 25 novembre – Francesco ha inviato una toccante lettera di solidarietà agli ucraini, vittime di un’aggressione insensata: sono felice di questo messaggio, che non ho potuto finora registrare per altri impegni in calendario e che riprendo ora nei passaggi più vivi, invitando i visitatori a leggerla per intero. E’ un testo che aiuta a intendere la follia di questa guerra e che provoca tutti a cercare sentimenti, parole, gesti, vie di pace.
LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO AL POPOLO UCRAINO A NOVE MESI DALLO SCOPPIO DELLA GUERRA
Per il Parlamento Europeo, la Russia «è uno Stato sostenitore del terrorismo e uno Stato che fa uso di mezzi terroristici»: l’afferma una mozione approvata oggi a larga maggioranza dall’assemblea di Strasburgo. Nel primo commento la notizia, nel secondo la mia contrarietà.
“La Chiesa in Germania non sta andando per la sua strada e non prenderà decisioni che sarebbero solo possibili in un contesto ecclesiale universale. Ma la Chiesa in Germania vuole e deve dare risposte alle domande che i fedeli si pongono”: una Chiesa che si trova, insomma, tra Scilla e Cariddi. E’ l’opinione del presidente della Conferenza episcopale tedesca (Dbk), il vescovo Georg Bätzing, espressa sabato durante una conferenza stampa a Roma, a conclusione della visita ad limina e dell’incontro con il vertice della Curia Romana. Nei commenti ragguagli vari su tutte queste patate bollenti.
Intervistato oggi da La Stampa Francesco riafferma la disponibilità della Santa Sede “a fare tutto il possibile per mediare e porre fine al conflitto in Ucraina”: parole generose e indubbiamente sincere, oltre che disinteressate. Ma si tratta anche di parole che il mondo dei media sovraccarica di aspettative, come se Papa e Vaticano abbiano reali possibilità di mediare in senso diplomatico tra le parti in conflitto. Reputo che queste aspettative siano illusorie e dico il perché nei commenti, dopo aver riportato per intero le parole papali.
“Nella vecchiaia la terra, che si cerca ancora un po’ di lavorare, sembra essere diventata più bassa”: Enzo Bianchi, La vita e i giorni. Sulla vecchiaia, Il Mulino 2018, p. 102. Nel primo commento qualche ragguaglio sulla fonte e la mia idea quanto all’abbassamento del suolo in questi ultimi tempi.
“E c’erano [in quella zona minore del centro storico] le case che erano il primo approdo per chi arrivava a Bologna da fuori. C’era tutto per terra, in quelle case. L’unica cosa che era tenuta su una seggiola era il televisore” – Luciano Gherardi. Un presbitero della Chiesa bolognese negli snodi civili ed ecclesiali del Novecento. Atti dei convegni di Bologna e Marzabotto (3 e 12 ottobre 2019), Edizioni Zikkaron, Bologna 2020, p. 318, nota 23. Nel primo commento le informazioni utili a intendere la felice istantanea che è in quelle parole.
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