Il blog di Luigi Accattoli Posts
Nel libro di memorie “Nient’altro che la Verità” [vedi post del 13 gennaio] l’arcivescovo Georg Gaenswein conferma quanto affermato una volta in aereo da Francesco: che cioè Benedetto “cacciava via” chi andava da lui a lamentarsi del “nuovo Papa”. Nel primo commento riporto i due paragrafi di questa conferma.
Lunedì 16 riprendiamo – sempre via Zoom – la lettura dei Vangeli dopo la sosta delle feste. Indagheremo sulle preghiere giuste e quelle sbagliate, questione nella quale ci siamo imbattuti con l’episodio della guarigione del ragazzo epilettico che è nel capitolo 9 di Marco: lunedì leggeremo nove preghiere sbagliate che vengono rivolte a Gesù nei Vangeli, promettendoci di leggerne altrettante di giuste la prossima volta. Nei commenti trovi la scheda di preparazione. Chi fosse interessato a partecipare mi scriva in privato e io privatamente gli darò le indicazioni per il collegamento.
Sto leggendo il libro dell’arcivescovo Georg Gaenswein “Nient’altro che la Verità” (Piemme 2023, pagine 331, euro 20), e trovo pagine interessanti che non erano state “anticipate” dai media. Mi riprometto di riportarne alcune e inizio dalla più utile tra quelle che ho letto fino a questo momento: riguarda le sue stesse parole (di don Georg) sul “pontificato allargato” che erano state interpretate dagli antibergoglio come un sostegno alla tesi fantasiosa della perduranza del Pontificato di Papa Benedetto oltre la rinuncia. Riporto nel primo commento il paragrafo di questa rettifica.
L’esperienza dell’ospedale da COVID-19, che ho fatto giusto due anni addietro, mi ha reso sensibile all’aiuto che ti può venire dai figli quando lievitano gli anni. Risultando positiva mia moglie insegnante, fu opportuno che io riparassi per una settimana nella casa del figlio più grande: è l’attacco di una mia divagazione a corpo libero sul pianeta della paternità e della figliolanza che è apparso sull’ultimo numero del Regno e che riporto per intero nei commenti.
Svolgo nei commenti il concetto che ho messo nel titolo prima con un apologo dal vero, poi con un testo di Ratzinger e infine con una mia nota
Non dimentichiamo i nostri fratelli e sorelle ucraini! Soffrono tanto per la guerra! Questo Natale in guerra, senza luce, senza caldo, soffrono tanto! Per favore, non dimentichiamoli. E oggi, vedendo la Madonna che porta il bambino nel Presepio, che lo allatta, penso alle mamme delle vittime della guerra, dei soldati che sono caduti in questa guerra in Ucraina. Le mamme ucraine e le mamme russe, le une e le altre hanno perso i figli. Questo è il prezzo della guerra. Preghiamo per le mamme che hanno perso i figli soldati, siano ucraine siano russe. Così Francesco oggi all’Angelus.
Appena possibile darò conto di quanto avrò visto e ascoltato. Buona giornata a tutti
In questi giorni di commiato da Papa Benedetto ho scelto di riproporre ai visitatori alcuni miei piccoli studi sulla sua figura pubblicati negli anni dalla rivista Il Regno. Ne ho già richiamati due: uno scritto al momento dell’elezione, un secondo all’uscita del libro intervista Luce del mondo (2010). Oggi ne ripropongo un terzo, che scrissi all’indomani della rinuncia e che fu pubblicato dalla rivista nel numero 6/2013, alle pp. 191s, con il titolo Due o tre idee avventate sulla traumatica e salutifera rinuncia di Papa Benedetto. Lo riporto per intero nei commenti. In esso mi dicevo convinto che il cuore della sua azione di Papa andasse cercato nella teologia dell’amore: ne sono ancora convinto e trovo una conferma della validità epocale di quella scelta nel fatto che Francesco l’abbia prolungata – o fatta propria – ponendo al centro della propria predicazione la misericordia divina. Amore e misericordia sono sinonimi come nomi di Dio.
Lungo il Pontificato di Benedetto XVI mi capitò una volta di partecipare alla presentazione di un suo testo: il libro intervista con Peter Seewald che fu pubblicato nel novembre del 2010 con il titolo Luce del mondo (Libreria editrice vaticana). Riferii i piccoli retroscena di quella vicenda con un articolo per Il Regno che fu pubblicato con il titolo Il papa opinionista e il suo laboratorio (Il Regno 22/2010, pp. 789s). Lo riporto per intero nei commenti.
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