Muro sovrano su libero cielo. Finestra delle finestre
Muro sovrano su libero cielo. Finestra delle finestre
Lo afferma in un’intervista con l’Associated Press diffusa oggi. In essa parla anche di Benedetto, della Cina, del Sinodo tedesco, dell’omosessualità, della sua salute e afferma che se un giorno rinuncerà al papato sarà “vescovo emerito di Roma” e andrà a vivere nella Casa del Clero anziano della diocesi. Non disponendo di una traduzione affidabile dell’intera intervista riporto nei commenti l’intero servizio a firma Salvatore Cernuzio che le ha dedicato Vatican News.
Toro a Corna, / fisse d’Aquila pupille, / ruggì d’Africa il Leone, / venne l’Angelo scrivano.
[Giovanni Testori, Ossa mea, Mondadori 1983, p. 25]
Nel libro di memorie “Nient’altro che la Verità” [vedi post del 13, del 15, del 17 gennaio e del 19 gennaio] l’arcivescovo Georg Gaenswein ricostruisce vicende grandi e piccole di Papa Ratzinger sia relative agli anni del Pontificato (otto) sia a quelli dell’emeritato (dieci) e non esita a pubblicare testi riservati, sia del Papa sia di chi al Papa si rivolgeva. Il testo inedito più sorprendente, per me, è la bozza di un comunicato che il cardinale Sarah portò a Benedetto nel gennaio di tre anni addietro chiedendogli di firmarlo, a sua piena difesa nell’imbrogliata vicenda della pubblicazione del volume Dal profondo del nostro cuore (2020). Nel primo commento riporto il paragrafo del volume di don Georg con la bozza di comunicato proposta da Sarah e nel secondo metto una mia nota.
Nel libro di memorie “Nient’altro che la Verità” [vedi post del 13, del 15 e del 17 gennaio] l’arcivescovo Georg Gaenswein narra nel dettaglio le tribolazioni alle quali andò incontro facendo da “anello di collegamento” tra i due Papi, fino alla vicenda del libro del cardinale Sarah nel febbraio del 2020, quando quella funzione termina per decisione di Papa Francesco. Nei commenti riporto alcuni passaggi della narrazione dell’arcivescovo e infine metto una mia nota di commento al modo brusco con cui spesso Francesco prende e comunica sue decisioni a responsabili della Curia e non solo.
Nel libro di memorie “Nient’altro che la Verità” [vedi post del 13 e del 15 gennaio] l’arcivescovo Georg Gaenswein afferma che il Papa emerito nel suo ritiro ha goduto di una sostanziale libertà, restando in “contatto con le vicende del mondo” vedendo chi voleva ed essendo informato ogni giorno sulla vita della Chiesa dall’ampia rassegna stampa di cui dispongono tutti gli uffici curiali. Nei commenti il dettaglio di queste affermazioni, più una divagazione sullo scambio di visite e di doni che i due Papi si sono fatti negli anni, fino alle parole dette da Francesco il 31 dicembre in morte di Benedetto.
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