Il blog di Luigi Accattoli Posts
Pratichi un volontariato delle carceri ma un giorno il nuovo responsabile di quell’attività decide che non gli sei più utile e di colpo azzera e sostituisce l’intero gruppo di cui fai parte. «Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare» commenti con gli amici citando la parabola che è nel capitolo 17 di Luca. Ma uno del gruppo dice: «Noi non siamo servi» Da quella conversazione agitata è partita una mia battaglia con quella parabola di cui ho dato conto in un articolo per la rivista Il Regno, che riporto per intero nei commenti.
Seguendo ieri la liturgia penitenziale guidata dal Papa, mi sono bene ritrovato nelle invocazioni proposte da Francesco a conclusione dell’omelia. In particolare mi è stato d’aiuto l’invito a chiedere pietà “per i peccati nascosti che nessuno conosce e per il male che anche senza accorgermi ho procurato ad altri”. Con gli anni si impara ad avvertire che probabilmente il peccato nascosto e inavvertito è più grande di quello confessato. Nel primo commento riporto il brano dell’omelia papale
Tra gli strumenti – tutti artigianali – con i quali preparo le lectio di Pizza e Vangelo c’è quello di leggere il testo, ad alta voce, secondo la versione che dei Vangeli fece Niccolò Tommaseo nel 1868: stante la sua lingua così diversa dalla nostra, mi aiuta a sentire come nuove le parole di Gesù, che sempre rischiano di scivolare via come risapute e anzi memorizzate. Nel primo commento riporto, a specchio, le traduzioni di Marco 12, 41-44 fornite dal Tommaseo e dalla Cei 2008; nel secondo un mio motteggio sul grande Tommaseo e i suoi Vangeli
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