“Coscienza – Giuda” di Nikolai Nikolaevich (1891): mostra in primo piano Giuda che osserva i Dodici che con Gesù, usciti dal Cenacolo, si avviano verso il Giardino degli Ulivi. Secondo il grande pittore russo questo è’ il momento nel quale l’Iscariota si chiede: vado con loro o vado a tradirli? Con questa immagine introduco la lectio di Pizza e Vangelo che faremo domani sera alle 21.00, via Zoom, per leggere dal capitolo 14 di Marco il brano nel quale il Maestro preannuncia ai discepoli che tutti l’abbandoneranno di lì a poco, non appena verrà catturato. Nei commenti l’intera scheda
“Le mani”, scultura di Auguste Rodin (1870-1917): con questa immagine chiedo aiuto ai visitatori per una mia ricerca di testi di suicidi: ultime parole, biglietto lasciato sul tavolo, lettera, testamento. Nel primo commento dico perché faccio questa indagine. L’interpretazione della scultura di Rodin come mani della solitudine e della disperazione è mia: l’artista l’aveva intitolata soltanto “Le mani”. Mani che uno può usare anche contro se stesso. Uno spunto per tale interpretazione mi è venuto dalla copertina del fascicolo della rivista Servitium intitolato “Togliersi la vita”, marzo/aprile 2018
Salendo sul Monte Conero (Ancona) nei giorni della vacanza agostana, ho fotografato questa lapide che si trova all’ingresso dell’Eremo Camaldolese detto Badia di San Pietro, che fu tale fino al 1860 e che oggi è un albergo. La scomunica – qui detta scommunica dal latino excommunicatio – mirava a proteggere la clausura monastica maschile di quell’Eremo, alla pari con la scomunica che ai tempi era riservata agli uomini che avessero violato la clausura dei monasteri femminili. Nei commenti un richiamo a Teresa di Lisieux che vivamente si stupiva di queste scomuniche e una mia divagazione sulla sciolta facilità delle scomuniche fino a tempi recenti
Piuma che Albularius, il mio amico gabbiano, si è strappata da un’ala con il becco e mi ha regalato l’altro ieri venendomi a trovare sulla spiaggia di Marcelli, ai bordi della riviera del Conero. Nel primo commento provo a fare chiarezza su questa vicenda di sole e di sale
Nel mezzo del vagabondaggio estivo eccomi a Monte San Giusto, nel maceratese, per vedere la Crocifissione del Lotto (1533-34) e per udire una donna trafelata che bestemmia al cane nella piazza
Particolare della Madonna con bambino di Raffaello, 1508, detta Madonna Tempi dal nome della famiglia fiorentina alla quale è appartenuta prima di essere acquistata nel 1829 da Ludovico I di Baviera, finendo infine nella Alte Pinakothek di Monaco. La dedico alla figlia che ha appena partorito, insieme ai due versi liberi che trovi nel primo commento
Buon Ferragosto con un’immagine del Parco archeologico del Celio. All’orizzonte una veduta insolita del Colosseo. Facendo la foto avevo alle spalle il nuovissimo Museo della Forma Urbis. Anche il Parco ha avuto ultimamente un’ottima sistemazione
Campanile di Santa Maria Maggiore mentre suonano i cento rintocchi serali della Sperduta: ho fatto questa foto ieri sera, mentre ascoltavo i rintocchi, che ho dedicato agli amici vicini e lontani. Il grande caldo mi tiene in casa tutto il giorno. Esco alle 19.00 e resto nella piazza della Basilica, seduto sugli scalini della fontana, fino all’ascolto della Sperduta. Per la leggenda da cui viene questo nome vai al primo commento
Il mio amico gabbiano, di nome Albularius, era ieri pomeriggio in grande protesta per il caldo, in piazza dell’Esquilino, ai bordi della scalinata absidale di Santa Maria Maggiore. Nel primo commento una dettagliata risposta alla domanda su chi sia Albularius
Giovanni Benzoni con la regista Serena Nono alla mostra del cinema di Venezia nel 2009. Giovanni ha collaborato alla realizzazione di tre film veneziani di Serena e in essi ha anche recitato: Via della Croce (2009), Venezia Salva (2013), Sventura (2023). Con questa bella immagine introduco un mio articolo in memoria di Giovanni appena pubblicato dalla rivista Il Regno. Lo riporto per intero nei commenti
7 Commenti