Il blog di Luigi Accattoli Posts
Conto che lunedì 18 settembre si possa tenere il primo appuntamento via Zoom di Pizza e Vangelo dopo la pausa estiva. Leggeremo dal capitolo 11 di Marco l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Preparando la lectio mi sono imbattuto in sei video del vescovo di Pinerolo, Derio Olivero, dedicati a quell’episodio evangelico, accostato attraverso la “lettura” di sei immagini prese dalla storia dell’arte. Siccome anche noi, nei nostri appuntamenti, facciamo ricorso a figurazioni artistiche, invito i lettori che seguono le mie lectio a dare un’occhiata ai video del vescovo Derio. Nel primo commento metto i link alle sei opere. Nel secondo trovate una mia nota sul cercare aiuto nelle arti figurative per l’accostamento alla Scrittura. Nel terzo dico come ho conosciuto il vescovo Olivero
Il Papa ha parlato a lungo, stamane, con i Vescovi del Sinodo della Chiesa greco-cattolica Ucraina spiegando alcune sue parole imprudenti sulla “grande Russia”, che aveva detto in un messaggio ai giovani cattolici russi il 25 agosto ed esprimendo il suo sgomento per la “tragedia che vivono gli ucraini, con una dimensione di martirialità di cui non si parla abbastanza”. Nel primo commento riporto il comunicato della Sala Stampa sull’incontro con gli ucraini e nel secondo le parole che Francesco aveva detto lunedì in aereo, di rientro dalla Mongolia su quelle parole imprudenti che hanno ferito i suoi ospiti. Nel terzo riporto la dichiarazione con cui il portavoce vaticano aveva già fornito il 29 agosto una risposta alle proteste degli ucraini per quelle parole. Chiudo con una mia nota
Nella conferenza stampa in aereo, durante il volo di ritorno dalla Mongolia, Francesco ha risposto a domande sulla Cina, sulla Russia, sul Sinodo che sta per partire, sull’annunciato aggiornamento della Laudato si’, sulle periferie, sul Vietnam. Ed è sui rapporti della Santa Sede con il Vietnam che è venuta la domanda sulla possibilità di un viaggio papale in quel paese, che ha provocato la risposta che ho sintetizzato nel titolo del post. Nel primo commento il contesto della battuta di Francesco e nel secondo una mia nota
Giornata piena di messaggi, questa ultima vissuta dal Papa che si è fatto missionario in Mongolia: un’esemplare presentazione della partecipazione della Chiesa cattolica al dialogo interreligioso, un saluto al “nobile popolo cinese”, un incoraggiamento al piccolo gregge cristiano sperduto in quell’immensità, un toccante ricordo della messa sul mondo di Teilhard de Chardin scritta dal gesuita francese “esattamente 100 anni fa, nel deserto di Ordos, non molto lontano da qui”. Non faccio commenti, tranne che sulla Cina, ma registro con viva gratitudine questi quattro messaggi, che riporto nei primi quattro commenti
In visita in Mongolia, dove i cattolici sono appena 1.500, il Papa ha parlato oggi dell’atteggiamento di “fraternità con ogni popolo” che caratterizza la missione cristiana, assicurando le autorità del paese ospitante che “nulla hanno da temere dall’attività evangelizzatrice della Chiesa” e incoraggiando quella minima comunità cattolica a non temere la sua povertà di persone e di messi perchè “la piccolezza non è un problema, ma una risorsa”. Nei commenti due brani del discorso del Papa nella cattedrale di Ulaanbaatar, capitale della Mongolia.
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