
Il blog di Luigi Accattoli Posts


Il cane), un dipinto del 1819 proveniente dalla Quinta del Sordo e che ora è al Prado. Non c’era e io rimedio a quell’assenza mettendone qui un particolare: per me questo cagnetto va tenuto d’occhio, come i tanti altri che sono nella sterminata galleria goyesca [Francisco amava i cani], perchè può guidarci a intendere qualcosa dello sguardo sul mondo svolto, rivolto, dispiegato da questo pittore. Non sappiamo se il cane nuoti o stia morendo, se sia semiaffondato nella sabbia o mezzo nascosto a noi da una duna. Anche i titoli che gli vengono dati non sono del pittore ma dei critici. E questa oscurità – i dipinti della Casa del Sordo sono detti “Pitture nere” – fa parte del misterioso perchè delle cose sul quale Goya si è sempre interrogato. Nel primo commento faccio un rimando a Leopardi, contemporaneo di Goya, nel quale troviamo detto in parole, per verba, lo stesso perchè dipinto dal pittore spagnolo

Non faccio più il vaticanista, ma capita che ascolti un’omelia di Papa Francesco e desideri segnalare una sua parola forte, com’è capitato stamane seguendo la diretta della celebrazione della 57ma Giornata della pace nella festività di Maria Santissima Madre di Dio nell’ottava di Natale. La parola forte l’ho messa nel titolo e nel primo commento ne offro il contesto.
Il 30 novembre è morto all’età di 101 anni un prete di Bologna, Giulio Malaguti, che ho conosciuto bene e che mi ha ospitato in casa sua, nella canonica di San Sigismondo, nella primavera del 1973, quando arrivai a Bologna da Roma, per lavorare al Regno, e stavo cercando casa. Poi nei decenni tutte le volte che tornavo a Bologna per conferenze, don Giulio veniva a sentirmi riempiendomi di confusione. Ogni volta io ero stupito di trovarlo ancora vivo e sveglio con una resistenza prodigiosa all’età. Ora una cara amica che molto l’ha amato, Giancarla Matteuzzi, mi manda un saluto che don Giulio ha affidato negli ultimi giorni a un video girato da una sua collaboratrice, un saluto – mi dice Giancarla – che possiamo considerare come un suo testamento, o lascito: ”Abbiate molta fiducia, il mondo è bello e santo l’avvenire. Il Signore è con noi e ci assiste sempre”.


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